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Mattarella: dopo un anno deploriamo nuovamente il brutale attacco del 7/10

Mattarella: dopo un anno deploriamo nuovamente il brutale attacco del 7/10Roma, 6 ott. (askanews) – “Ferma condanna e forte indignazione ha suscitato, in Italia e nel mondo, il barbaro attacco condotto da Hamas contro inermi cittadini israeliani lo scorso 7 ottobre 2023. A un anno di distanza, grande è la vicinanza e la solidarietà della Repubblica Italiana al popolo israeliano così ignobilmente colpito”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del primo anniversario degli attacchi di Hamas contro cittadini di Israele, “Nel deplorare nuovamente quel brutale atto terroristico, partecipiamo con commozione al dolore delle famiglie delle vittime e rinnoviamo l’appello affinché le persone prese crudelmente in ostaggio con pratica disumana, vengano liberate e possano ricongiungersi ai loro familiari”, sottolinea Mattarella. “In questo anno gli effetti di quella tragedia si sono moltiplicati, investendo incolpevoli popolazioni dell’intera area, mentre si diffondono gravi e inaccettabili recrudescenze di sentimenti di antisemitismo, da condannare e contrastare con determinazione”, ha anche detto Mattarella. “L’Italia sostiene convintamente il diritto di Israele alla propria esistenza in pace e sicurezza e alla difesa dagli attacchi, nel rispetto del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario”, ha precisato il presidente.

Mattarella: dopo un anno deploriamo nuovamente brutale attacco 7/10

Mattarella: dopo un anno deploriamo nuovamente brutale attacco 7/10Roma, 6 ott. (askanews) – “Ferma condanna e forte indignazione ha suscitato, in Italia e nel mondo, il barbaro attacco condotto da Hamas contro inermi cittadini israeliani lo scorso 7 ottobre 2023. A un anno di distanza, grande è la vicinanza e la solidarietà della Repubblica Italiana al popolo israeliano così ignobilmente colpito”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del primo anniversario degli attacchi di Hamas contro cittadini di Israele,


“Nel deplorare nuovamente quel brutale atto terroristico, partecipiamo con commozione al dolore delle famiglie delle vittime e rinnoviamo l’appello affinché le persone prese crudelmente in ostaggio con pratica disumana, vengano liberate e possano ricongiungersi ai loro familiari”, sottolinea Mattarella.

Salvini da Pontida lancia la “Santa alleanza contro l’invasione islamica”

Salvini da Pontida lancia la “Santa alleanza contro l’invasione islamica”Pontida (Bg), 6 ott. (askanews) – Una “Santa alleanza” che “tiene alla pace” in Europa e che vuole fermare “l’invasione islamica”. Matteo Salvini trasforma Pontida nel battesimo dei Patrioti europei: dopo la costituzione del gruppo a Bruxelles, ecco il primo appuntamento in cui si trovano tutti insieme i leader dell’estrema destra europea. C’è Viktor Orban e c’è Geert Wilders, ci sono i rappresentanti dell’FPO austriaca, gli spagnoli di Vox, i portoghesi di Chenga!, i cechi di Ano. E i videomessaggi di Bardella e di Bolsonaro. Il processo di Palermo diventa quindi l’ordalia di Salvini: “Un eroe europeo”, dice Orban, con un termine che verrà usato da praticamente tutti gli oratori stranieri che si avvicendano sul palco del “sacro prato”.


Radici cristiane, famiglia tradizionale, opposizione alle “teorie del gender” e ai “sorosiani”, sono il manifesto dell’”alleanza di popoli” che si pone l’obiettivo di “difendere i valori occidentali e la civiltà europea”. Il nemico sono ovviamente “l’immigrazione illegale di massa” e “l’estremismo islamico”, “cancro da estirpare” lo definisce Salvini. Ma anche un’Europa che “va cambiata”, e riportata ad essere “faro della civiltà occidentale”. La linea la detta Orban: “Non bisogna uscire dall’Europa, bisogna invece starci con forza, occupare Bruxelles”. In un rito collettivo di autoesaltazione, tutti gli oratori prevedono “la vittoria dei patrioti”: “In tutta Europa lo spirito dei movimenti patriottici si sta risvegliando, il popolo sta reclamando la sua Europa e si rivolge a noi”, dice l’austriaca Marlene Svazek. “Insieme saremo la diga contro l’inondazione”, le fa eco Josè Antonio Fuster di Vox. “Provano a fermarci, ma siamo sempre più forti”, rincara l’olandese Wilders. E ancora Orban sintetizza: “Dobbiamo rafforzarci e dobbiamo andare avanti sulla strada dell’unificazione della destra europea. Non si può fermare, saremo noi la forza politica maggiore di tutta l’Europa e renderemo di nuovo l’Europa grande, forte, sicura e libera”. Salvini raccoglie tutto l’entusiasmo e si cala nel ruolo: “Anche se mi condanneranno andrò in carcere a testa alta. Possono arrestare me, ma non possono fermare la Santa Alleanza dei popoli europei che oggi nasce a Pontida”.


Insomma, una Pontida che Salvini declina tutta in chiave europea. Per le questione italiane lo spazio è poco, nel breve intervento del segretario, e solo per avvertire gli alleati: “L’Autonomia è legge, e indietro non si torna”; “La cittadinanza non va regalata più facilmente, ma va revocata a chi delinque” scandisce ancora una volta il segretario e vice premier. Sono i governatori del Nord che invece insistono su una “Pontida storica” per il raggiungimento dell’Autonomia differenziata e Roberto Calderoli che fissa già il nuovo obiettivo per la prossima legislatura: “Sarà quella del federalismo”. Salvini tiene tutto insieme, e incassa anche le parole di Roberto Vannacci che dal palco – unico parlamentare semplice ad avere l’onore – smentisce l’intenzione di voler fare un nuovo partito: “Resto qui, credo nella parola data e non uso la Lega come un pullmino. Avanti insieme col nuovo corso della Lega che è completa, riunisce tutti quanti, e si basa su principi di sovranità, di tradizione, di onore”. Salvo poi creare ancora un po’ di suspence al momento di lasciare Pontida: “Una mia mozione al congresso della Lega? Non lo escludo…”.

Arte contemporanea, dal 26 a Palermo “Elf – Le mostre di Düsseldorf”

Arte contemporanea, dal 26 a Palermo “Elf – Le mostre di Düsseldorf”Roma, 5 ott. (askanews) – Il Verein Düsseldorf Palermo e.V. compie undici anni di attività, e li celebra con una grande mostra collettiva che riunisce undici artiste e artisti che hanno segnato le tracce del suo percorso, delineando anche le nuove direzioni del futuro, nell’ottica di promozione e sostegno dell’arte contemporanea in tutte le sue forme.


ELF- Le mostre di Düsseldorf, questo il titolo dell’esposizione che inaugura sabato 26 ottobre alle ore 18 negli spazi dell’Haus der Kunst dei Cantieri Culturali alla Zisa, ex Officine Ducrot, Palermo (e fino al 7 dicembre), presenta i lavori di Dimitri Agnello, Stefania Artusi, Giuseppe Borgia, Stefano Cumia, Francesco De Grandi, Daniele Franzella, Adriano La Licata, Gabriele Massaro, Francesca Polizzi, Francesco Romano e Giulia Sofi. 11 artiste e artisti di diverse generazioni e provenienti da diversi ambiti delle arti visive, in una miscela originale e sorprendente dei diversi linguaggi, accomunati dal rapporto con la scena artistica renana con cui si sono confrontati sin dal 2014, grazie ai programmi di scambi e residenza del Verein, in un legame continuo tra le due città di Palermo e Düsseldorf gemellate dal 2015.


Un rapporto che emerge dai lavori in mostra, nei quali si nota uno sperimentalismo di modalità tecniche ed estetiche derivanti dalle diverse esperienze artistiche, come per esempio nei trompe-l’œil di Francesco De Grandi nella mostra presso il Malkasten di Düsseldorf; nel viaggio ucronico nelle opere scultoree di Daniele Franzella in “Chronik der Stadt Ur” o nella ricerca tecnica sul materiale della lana nella mostra “Wir sind die Tiere” di Francesca Polizzi, o in quella sonora nella mostra” Das Gespräch mit denen, die fischen gehen” di Giulia Sofi, per citarne solo alcuni. Ma non solo. Perché sin dalla sua fondazione, il Verein è stato al centro di importanti processi creativi di produzione e scambio non soltanto tra enti privati ma anche con diverse istituzioni pubbliche e private tra le quali musei, fondazioni e istituzioni. Su questa scia alcuni degli artisti in mostra sono stati scelti da giurie esterne al Verein come nel caso di Stefania Artusi, Francesco Romano e Stefano Cumia, selezionati dal Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, Palazzo Belmonte Riso, con cui il progetto di residenza si è inaugurato, o di Daniele Franzella e Dimitri Agnello, selezionati a seguito del Premio FAM Giovani per le Arti Visive organizzato negli spazi delle ex Fabbriche Chiaramontane di Agrigento. Gli altri sei artisti, Francesco De Grandi, Francesca Polizzi, Adriano La Licata, Giulia Sofi, Gabriele Massaro e Giuseppe Borgia sono stati invece scelti da una giuria interna al Verein stesso.


Il leit motiv della collettiva, è ispirato al film del grande Fritz Lang, del 1931 “M., eine Stadt sucht einen Mörder”, (traduzione letterale M., una città cerca un assassino), tradotto in italiano con M. il mostro di Düsseldorf, destando per la prima volta in Italia l’attenzione verso la città renana come del capolavoro di Fritz Lang, ma anche, erroneamente, come teatro di abominevoli crimini. Come spiegano i curatori infatti nel 1931, a pochi anni dall’avvento del sonoro nel cinema, Fritz Lang, regista già noto per i capolavori come Dr. Mabuse, I Nibelunghi, der Spion, si cimenta con un film capace di condensare le esperienze visionarie del cinema espressionista, il documentarismo dei Kammerspiel e lo sperimentalismo sonoro. Si tratta di “M., eine Stadt sucht einen Mörder”, (traduzione letterale M., una città cerca un assassino). Il film è ambientato a Berlino, in cui le bande criminali si riuniscono alla ricerca di un assassino di bambine che la polizia non riesce a trovare. La M. è del titolo rivela un grafema, un segno visuale, che apre a diverse interpretazioni, il Mörder (assassino), ma anche il Monster o il maligne. In Italia (ma anche in Brasile e in Spagna) al film viene attribuito un titolo che non rispecchia l’originale, M. il mostro di Düsseldorf, utilizzando la notorietà di un serial killer degli anni’30 attivo negli anni di produzione del film nella città renana. Una sovrainterpretazione o un adattamento traduttivo che in Italia impone per la prima volta la città di Düsseldorf come teatro di abominevoli crimini ma anche, erroneamente, del capolavoro di Fritz Lang. Il titolo della mostra all’Haus der Kunst si basa sul film del 1931 per due aspetti in particolare, la capacità di riunire caratteri e motivi artistici diversi e l’esito di una dislocazione immaginaria e reale allo stesso tempo. “ELF, le mostre di Düsseldorf “è una mostra positionell, che presenta le differenti posizioni degli undici artisti che dal 2014 hanno svolto le residenze e, a conclusione di queste, esposto le proprie opere nella città Düsseldorf con il sostegno del Verein Düsseldorf Palermo e. V. e all’interno del programma di gemellaggio tra le città di Palermo e di Düsseldorf.


ELF – LE MOSTRE DI DÜSSELDORF è realizzata con il sostegno di Landeshauptstadt Düsseldorf e Kulturamt Düsseldorf e sarà aperta fino al 7 dicembre 2024 dal lunedì al sabato.

Il collettivo Gelitin-Gelatin protagonista quarta stagione di Forof

Il collettivo Gelitin-Gelatin protagonista quarta stagione di ForofRoma, 5 ott. (askanews) – Dal 2 ottobre 2024 al 30 giugno 2025, FOROF – realtà unica a Roma che combina archeologia e arte contemporanea fondata da Giovanna Caruso Fendi – presenta la quarta Stagione con un progetto site-specific dei Gelitin/Gelatin, il celebre collettivo austriaco di artisti composto da Wolfgang Gantner, Ali Janka, Florian Reither e Tobias Urban. Dopo l’installazione immersiva dei SOUNDWALK Collective della prima Stagione, l’esperienza spirituale di Alex Cecchetti della seconda e l’avventura baltica di Augustas Serapinas nella terza, dunque, un nuovo lavoro pensato per FOROF attiva un dialogo con uno spazio sospeso fra antico e contemporaneo, intriso di reminiscenze storiche, nel pieno rispetto della sua vocazione primaria. Nimbus Limbus Omnibus è il titolo del vasto progetto espositivo ideato dai Gelitin/Gelatin per FOROF e curato da Bartolomeo Pietromarchi. Il titolo racchiude l’essenza della mostra, strettamente legata alla storia e allo spirito del luogo, e sviluppata intorno al tema delle “libertà”, centrale nella poetica degli artisti. Il progetto richiama direttamente la “manumissio”, il rito di liberazione degli schiavi nell’antica Roma, che si svolgeva proprio nell’abside orientale della Basilica Ulpia (II sec. d.C.), i cui resti sono oggi visibili negli spazi sotterranei di FOROF. Come sottolinea Giovanna Caruso Fendi: la mostra dei Gelitin/Gelatin esalta lo spirito di questo luogo: liberare, attraverso l’arte e la cultura, lo sguardo di chi ha la curiosità di vedere, insegnando a guardare il mondo con occhi nuovi, più liberi e aperti alla condivisione. I Gelitin/Gelatin hanno concepito un’installazione suggestiva, come una sorta di rito o processione, ispirata dal titolo enigmatico, che sembra evocare un’antica formula magica o rituale, rievocando idealmente anche la frase pronunciata dal magistrato proprio durante la “manumissio”. La mostra offre dunque una riflessione sul tema della “liberazione”, intesa come passaggio da uno stato all’altro e, come evidenzia Pietromarchi: il titolo può essere interpretato come il momento in cui ciascuno di noi (omnibus) si trova in uno stato di transizione, un passaggio indefinito come una nube eterea (nimbus) o un confine (limbus), che nella visione degli artisti si riferisce al potere liberatorio della loro arte dalle convenzioni, dai pregiudizi e dai tabù, sia a livello individuale che collettivo. E ancora il curatore sulla mostra: dopo il primo ingresso dei Gelitin/Gelatin nell’ipogeo di FOROF è stato chiaro da subito che l’obiettivo fosse di instaurare, sì una relazione con il luogo, ma anche di affermare una forte presenza. Ne è nato un lavoro complesso e affascinante al tempo stesso. Gli artisti hanno creato una scultura performativa che coinvolge ?sicamente lo spettatore, che viene guidato attraverso una drammaturgia di crescente intensità e che culmina in questa visione in cui le opere si presentano come apparizioni, ma che assumono, per certi versi, anche un aspetto inquietante. L’esposizione è pensata come un’installazione unica, suddivisa in due nuclei, che trasforma l’ipogeo di FOROF. La prima parte consiste in una moltitudine di oggetti, sculture e accessori di scena creati dagli artisti nell’arco di 25 anni di attività, utilizzati nelle loro mostre e performance, e allestiti come un grande deposito o archivio della memoria, evocando le catacombe romane. Il visitatore sceso nel sottosuolo scopre un percorso popolato da decine e decine di sculture, realizzate con materiali riciclati, assemblaggi, collage, piccoli dipinti in plastilina, colonne di polistirolo, vecchi arredi smontati e riutilizzati, candelieri, specchiere, vasi in ceramica e sculture in gesso. Il risultato è un enorme accumulo che trasforma ogni singolo oggetto in parte di un’opera più articolata e che introduce allo spazio archeologico vero e proprio, dove, in dialogo con i resti della pavimentazione della Basilica Ulpia, sono esposte alcune sculture realizzate nel 2019 e presentate per la prima volta in Italia. Si tratta di una serie di grandi busti che, invece di mostrare i volti, presentano due nuche identiche che si riflettono l’una nell’altra. Questo intenso richiamo alla scultura classica romana sovverte il concetto tradizionale di ritratto, offrendo una visione potentemente psicologica che approfondisce ulteriormente i temi del positivo/negativo, interno/esterno, originale/copia, catturando l’essenza di una continua trasformazione, in un “nimbus limbus omnibus”. A coronamento del progetto espositivo, in occasione dell’inaugurazione, i Gelitin/Gelatin hanno ideato una cerimonia di benvenuto: una festa durante la quale saranno offerti dolci preparati dagli artisti in collaborazione con Rimessa Roscioli, serviti su una tavolata lunga circa 10 metri, situata al piano strada di FOROF. In occasione di Nimbus Limbus Omnibus sarà pubblicato un catalogo monografico dedicato ai GELITIN/GELATIN edito da Magonza. Il volume, stampato in doppia lingua, in italiano e inglese, include materiali inediti e offre una documentazione completa della mostra con immagini dell’installazione e della performance inaugurale. I temi espositivi sono esplorati in profondità attraverso un’ampia conversazione tra Bartolomeo Pietromarchi e il collettivo artistico, mentre l’aspetto scultoreo dei busti è analizzato in un testo critico a cura di Christian Meyer. Come per le Stagioni precedenti anche Nimbus Limbus Omnibus sarà accompagnata da un Public Program di Episodi curati da Bartolomeo Pietromarchi e firmati da alcuni dei nomi più interessanti e prestigiosi della scena artistico-performativa nazionale e internazionale. Gli Episodi di FOROF – esperienze culturali e artistiche a carattere relazionale, partecipativo e multidisciplinare – sono pensati come momenti di attivazione dal vivo della mostra che richiamano e approfondiscono la tematica affrontata dal site-specific attraverso eventi di performance, reading, talk, interventi musicali e molto altro.

Papa Francesco ha annunciato un Concistoro l’8 dicembre

Papa Francesco ha annunciato un Concistoro l’8 dicembreMilano, 6 ott. (askanews) – Oggi Papa Francesco all’Angelus ha annunciato per l’8 dicembre un Concistoro per la creazione di nuovi cardinali.


Saranno 21 le porpore che verranno assegnate. Ecco la lista dei nuovi membri del Collegio Cardinalizio.


Monsignor Angelo Acerbi, 99 anni, già Nunzio Apostolico; Monsignor Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio, 74 anni, Arcivescovo metropolita di Lima (Perù);


Monsignor Vicente Bokalic Iglic, 72 anni, Arcivescovo di Santiago del Estero e Primate d’Argentina; Monsignor Luis Gerardo Cabrera Herrera, 68 anni, Arcivescovo di Guayaquil (Ecuador);


Monsignor Ignace Bessi Dogbo, 63 anni, Arcivescovo di Abidjan(Costa d’Avorio); Monsignor Jean Paul Vesco, 62 anni, Arcivescovo di Algeri; Monsignor Paskalis Bruno Syukur, 62 anni, Vescovo di Bogor (Indonesia); Monsignor Dominique Joseph Mathieu, 61 anni, Arcivescovo di Teheran (Iran); Monsignor Roberto Repole, 57 anni, Arcivescovo di Torino; Monsignor Baldassare Reina, 53 anni, nuovo Vicario Generale della Diocesi di Roma; Monsignor Fernando Natalio Chomalí Garib, 67 anni, Arcivescovo di Santiago del Cile; Monsignor Tarcisio Isao Kikuchi, 65 anni, Arcivescovo di Tokyo (Giappone); Monsignor Pablo Virgilio Siongco David, 65 anni, Vescovo di Kalookan (Filippine), Monsignor Lßszló Német, 68 anni, Arcivescovo di Belgrado (Serbia); Monsignor Jaime Splenger, 64 anni, Arcivescovo di Porto Alegre (Brasile) e Presidente del CELAM; Monsignor Frank Leo, 53 anni, Arcivescovo di Toronto; Monsignor Rolandas Makrickas, 52 anni, Arciprete coadiutore della Basilca di Santa Maria Maggiore; Monsignor Mykola Bycok, C.SS.R., 43 anni, Vescovo di Melbourne degli Ucraini P. Peter Joseph Radcliffe, 79 anni; P. Fabio Baggio, 59 anni, Sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; Monsignor George Jacob Koovakad, Organizzatore dei viaggi papali.

Orban da Pontida: Salvini è un eroe europeo, il processo è una vergogna

Orban da Pontida: Salvini è un eroe europeo, il processo è una vergognaPontida (Bg), 6 ott. (askanews) – “Matteo Salvini è un eroe, ha difeso le case degli italiani e ha difeso anche l’Europa. Meriterebbe un’onorificenza, non un processo penale. Quello che sta succedendo contro Salvini è una vergogna, una vergogna della sinistra e dell’intera Unione Europea. Matteo Salvini è un patriota europeo”. Lo ha detto il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orban, dal palco di Pontida.


“Mai rinunceremo alla nostra libertà, e mai cederemo il nostro Paese agli stranieri: non li cediamo ai burocrati di Bruxxelles, alle potenze economiche e finanziarie, o ai migranti. L’Italia è degli italiani, l’Ungheria è degli ungheresi”, ha aggiunto.

Sinner avanza a Pechino, ma che fatica

Sinner avanza a Pechino, ma che faticaRoma, 5 ott. (askanews) – Una vittoria da numero 1. Jannik Sinner conquista gli ottavi di finale del Masters 1000 di Shanghai e lo fa da vero campione, portandosi a casa una partita in una giornata storta, come i veri big sanno fare. L’altoatesino supera 6-7(3) 6-4 6-2 un Etcheverry in giornata di grazia, che per un set e mezzo fa il buono e il cattivo tempo e lo mette in grande difficoltà restando in partita fino all’ultimo. L’altoatesino, in una giornata in cui tutti i match all’aperto sono ancora una volta stati annullati, ha avuto l’opportunità di giocare sul centrale, col tetto, e così sarà anche per Carlos Alcaraz, in campo contro il cinese Wu. Per Sinner, ora, un provvidenziale giorno di riposo: “Domani è un giorno importante per me, è un giorno di riposo. Mi serve tanto e poi spero di essere pronto per la prossima partita”. Che sarà con il vincente tra Ben Shelton, che l’anno scorso lo ha superato proprio agli ottavi, o lo spagnolo Carballes.

Vannacci superstar a Pontida

Vannacci superstar a PontidaPontida (Bg), 6 ott. (askanews) – Selfie, abbracci, anche baci appassionati: Roberto Vannacci è la superstar a Pontida, che piano piano si riempie di militanti leghisti, nonostante il fango autunnale. Il generale attraversa il pratone, fa il giro dei 20 stand delle diverse regioni, circondato da sostenitori e giornalisti. Il primo banchetto è quello per firmare a sostegno di Matteo Salvini, che affronta il processo Open Arms. “Ho già firmato”, assicura l’eurodeputato. Ma invece la tessera della Lega la prende, chiedono i giornalisti? “A voi piace molto questa cosa della tessera, vedremo…”. Ma allora farà il suo partito? “Ho già smentito…”. E poi è sarcastico coi giornalisti: “Ma siete qui in mezzo a tutti questi pericolosi estremisti? Non avete paura?”. Poi riprende il giro degli stand. Un militante gli dice di non fondare un suo partito: “Ma lei dà retta a questi signori?”, dice indicando i giornalisti. Tra quelli che si avvicinano anche un vecchio militante, lo saluta ma tranquillamente dice: “Non c’entra un cazzo con la Lega… La Lega è un’altra cosa”.

Medioriente, le parole di Papa Francesco contro guerre e violenze

Medioriente, le parole di Papa Francesco contro guerre e violenzeMilano, 6 ott. (askanews) – “Chiedo cessate il fuoco immediato su tutti i fronti”. Lo ha detto il Papa all’Angelus. “Mettere fine alla spirale della vendetta e non si ripetano più gli attacchi come quello compiuto dall’Iran qualche giorno fa che possono far precipitare quella regione in una guerra ancora più grande”, ha aggiunto, affermando di pregare anche per i cittadini libanesi. “Specialmente per gli abitanti del Sud costretti a lasciare le loro case”. Il Papa ha citato anche la sofferenza a Gaza di “civili innocenti”.