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Formula1, Hamilton: “Spero che le scelte paghino in gara”

Formula1, Hamilton: “Spero che le scelte paghino in gara”Roma, 5 apr. (askanews) – Lewis Hamilton cercava qualcosa in più dalla Ferrari dopo le libere del Gp di Suzuka: “Non l’ho trovato, altrimenti non sarei ottavo”, è il commento a caldo del britannico, che non può essere contento delle qualifiche di Suzuka che lo vedranno domani partire dalla quarta fila. Il sette volte campione del mondo preferisce guardare al percorso: “Esatto, ogni weekend lavoriamo tantissimo. Da una parte è bello vedere Charles così vicino alla prima fila, lui qui è molto veloce. Io invece da parte mia non sono riuscito a estrarre tutto il potenziale”. Da qui l’ottimismo in vista del GP che sembra celare valutazioni più ampie: “Io e Charles abbiamo scelto due strade diverse a livello di assetto, spero che le mie scelte paghino di più invece in gara”.

Calcio, addio dopo 25 anni di Muller al Bayern:”Non ho deciso io”

Calcio, addio dopo 25 anni di Muller al Bayern:”Non ho deciso io”Roma, 5 apr. (askanews) – Thomas Müller, 35 anni, ha annunciato oggi che lascerà il Bayern Monaco a fine stagione, club in cui era entrato nel 2000, proveniendo dal settore giovanile. In un messaggio pubblicato su Instagram sotto forma di lettera ai tifosi del Bayern, ha spiegato che avrebbe voluto prolungare il suo contratto con il club per un’altra stagione, ma che la dirigenza ha “deliberatamente” deciso di non offrirgli un nuovo contratto. “Non è quello che avrei desiderato”, ha aggiunto. Entrerà di diritto tra i calciatori senza contratto

Formula1, Vasseur: “Passo avanti, preferisco Gp asciutto”

Formula1, Vasseur: “Passo avanti, preferisco Gp asciutto”Roma, 5 apr. (askanews) – “Nel Q3 metti insieme tutto quello che hai – è il commento alla qualifica di Charles Leclerc da parte del team principal della rossa Frederic Vasseur -. Nel primo tentativo ha fatto un’ottima ultima chicane che è andata meno bene nel secondo tentativo, e che dobbiamo rianalizzare. Comunque è a un paio di decimi dalla McLaren, dobbiamo continuare a lavorare”. Ma non nasconde che Hamilton sia rimasto al di sotto delle aspettative: “Specialmente nel Q3, dopo che nel Q1 e nel Q2 era stato a livello di Charles, se non in uno dei due anche leggermente più avanti. Poi non è riuscito a mettere tutti gli elementi insieme, a volte fai un piccolo passo a livello di assetto e non è nella direzione giusta per via del vento e cose così: l’ultima sessione per lui è stata più una questione di condizioni che non sono andate”.

Formula1, Leclerc: “Abbiamo imparato molto”

Formula1, Leclerc: “Abbiamo imparato molto”Roma, 5 apr. (askanews) – Charles Leclerc analizza il quarto posto nelle qualifiche di Suzuka ai microfoni di Sky Sport: “Siamo mancati un po’ nel 1° settore. Non sono sorpreso da questo risultato, ci aspettavamo una McLaren e un Verstappen che andassero molto forti. Sapevamo di non poter fare un miracolo. Venerdì abbiamo fatto un grande step in avanti per massimizzare questa macchina, a volte serve di più imparare che fare il risultato. Penso che mi aiuterà anche per la gara e spero di poter tornare davanti. Abbiamo ottenuto il massimo”

Formula1, Verstappen in pole a Suzuka

Formula1, Verstappen in pole a SuzukaRoma, 5 apr. (askanews) – Sarà Max Verstappen su Red Bull a partire in pole position nel GP del Giappone di Formula1, al via domattina (alle 7 ora italiana) a Suzuka. È la 41ª volta in carriera, la quarta di fila su questa pista, che l’olandese parte davanti a tutti: il campione del mondo in carica ha chiuso le qualifiche del sabato in 1’26″983, nuovo record della pista a Suzuka, davanti di un soffio rispetto alla McLaren di Lando Norris, secondo per soli 12 millesimi. Vicinissima anche l’altra McLaren di Oscar Piastri a 44 millesimi da Verstappen, in seconda fila col ferrarista Charles Leclerc che ha chiuso col 4° tempo a 0″335 dall’olandese. Solo ottava l’altra Ferrari di Lewis Hamilton a 0″627. Terza fila tutta Mercedes con Kimi Antonelli 6° a 0″572 preceduto dal compagno George Russell a 0″335 da Verstappen.

Dazi, Tajani: il primo obiettivo è ridurre al 10% quelli Usa

Dazi, Tajani: il primo obiettivo è ridurre al 10% quelli UsaRoma, 5 apr. (askanews) – “Noi non siamo per la guerra commerciale. Se poi diventa indispensabile intervenire e dare un segnale politico, allora quello lo si potrà dare, ma non in un’ottica di escalation. Il primo obiettivo potrebbe essere la riduzione dal 20 al 10% dei dazi americani per poi arrivare a dazi zero-dazi zero”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo, al suo arrivo al Palazzo dei congressi di Roma per il Consiglio nazionale del partito, a una domanda su come affrontare i dazi imposti dagli Usa all’Unione europea.

Governo, Tajani: non farei mai parte di esecutivo anti-Ue

Governo, Tajani: non farei mai parte di esecutivo anti-UeRoma, 5 apr. (askanews) – “Sia chiaro che noi difendiamo l’Europa, continueremo a difenderla, l’Europa è la nostra casa, io non farei mai parte di un governo antieuropeo quindi questo deve essere chiaro, per fortuna mi pare che il presidente del consiglio Meloni abbia fatto sempre scelte a difesa dell’Unione europea”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo, al suo arrivo al Palazzo dei congressi di Roma dove a breve prenderà il via il Consiglio nazionale del partito, a una domanda sull’atteggiamento della Lega, spesso ostile all’Unione europea.

Dazi, Tajani: solo la Commissione Ue può trattare con gli Usa

Dazi, Tajani: solo la Commissione Ue può trattare con gli UsaRoma, 5 apr. (askanews) – “Io non faccio polemiche con nessuno, dico soltanto che è competente soltanto la Commissione europea a trattare con gli Stati Uniti in materia commerciale perché la competenza della Commissione europea è esclusiva, quindi non tocca a noi trattare, noi possiamo fare altro tipo di trattative. Un conto è una trattativa per un piano di export, ma la trattativa sui dazi normativa la fa soltanto la Commissione europea, questi sono i trattati. Sono le regole, quindi quando si parla bisogna ben conoscere le regole e sapere qual è il diritto”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo, al suo arrivo al Palazzo dei congressi di Roma dove a breve prenderà il via il Consiglio nazionale del partito, a una domanda sull’atteggiamento della Lega, che continua a invocare una trattativa bilaterale tra Italia e Stati Uniti in materia di dazi.

Dazi, Giorgetti: sangue freddo e no panico, serve approccio pragmatico

Dazi, Giorgetti: sangue freddo e no panico, serve approccio pragmaticoCernobbio (Co), 5 apr. (askanews) – “Noi siamo impegnati a quella che potremmo definire una de-escalation con l’amministrazione Usa: il messaggio a mio giudizio è che non bisogna pigiare il pulsante, il bottone del panico”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento al forum Ambrosetti, parlando della guerra dei dazi innescata dal presidente Trump.


“Chiaramente le Borse agiscono in modo razionale e talvolta irrazionale, seguendo altri tipi di istinti – ha proseguito -. Quello che noi come governo dobbiamo fare è mantenere il sangue freddo, valutare esattamente gli impatti ed evitare di partire con una politica dei contro-dazi che sarebbe dannosa per tutti e soprattuto per noi. Questo approccio pragmatico e razionale lo porteremo a livello europeo”.

Dazi, Meloni: dal panico i danni più gravi. Lunedì task force a palazzo Chigi

Dazi, Meloni: dal panico i danni più gravi. Lunedì task force a palazzo ChigiRoma, 4 apr. (askanews) – “Il panico e l’allarmismo possono causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi”. Nella giornata in cui le borse europee registrano le peggiori performance da cinque anni a questa parte (e Milano risulta la peggiore (-6,5%), la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato ai colleghi riuniti a Palazzo Chigi per il Cdm la ragione per cui bisogna tenere i nervi saldi e non alimentare il panico sui mercati e tra i cittadini. “Pochi giorni fa – ha ricordato la premier – la presidente della Bce Christine Lagarde ha detto che ‘un dazio statunitense del 25% sulle importazioni dall’Europa ridurrebbe la crescita dell’area euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. Quindi, dei dazi al 20% dovrebbero portare a una riduzione del Pil europeo inferiore allo 0,3% finora stimato. E’ certamente un impatto significativo – ha ammesso la premier -, ma di un ordine di grandezza affrontabile.


Molto diversa è la situazione che si potrebbe creare nel caso in cui si scatenassero panico e aspettative negative tra i consumatori, portando quindi ad una contrazione dei consumi e degli investimenti delle imprese. Il compito di tutte le Istituzioni, non solo del Governo, è quello di riportare l’intera discussione alla reale dimensione del problema”. Sotto accusa è la proposta, arrivata da più parti, di mettere subito in campo delle ritorsioni. Cosa che ha annunciato oggi la Cina, con controdazi del 34% su tutte le importazioni dagli Usa, e che ha scatenato l’ondata di panico sui mercati. La premier invece scommette su misure ‘ragionate’, da varare con calma, convinta che i dazi finiranno presto per rivelarsi un boomerang per gli Stati Uniti.


“La decisione dell’amministrazione Trump è sbagliata – ha ammesso Meloni -, perché le economie delle nazioni occidentali sono fortemente interconnesse e politiche protezionistiche così incisive danneggeranno non solo l’Ue ma anche gli Stati Uniti. Ciò detto – ha ribadito -, è importante non amplificare ulteriormente l’impatto reale che la decisione americana può avere”. Ad ogni modo, ha aggiunto la premier, “ho deciso di chiedere ai due vicepremier, al Ministro dell’Economia, dell’Industria, dell’Agricoltura, delle Politiche europee, di vederci lunedì pomeriggio e di portare, ciascuno per la propria competenza, uno studio sull’impatto che questa situazione può avere per la nostra economia. Lo stesso gruppo di lavoro del Governo, che da ora deve sentirsi prioritariamente impegnato sul tema, si confronterà anche con i rappresentanti delle categorie produttive, che sono stati convocati a Palazzo Chigi per martedì 8 aprile. Ci confronteremo anche con loro, per trovare le soluzioni migliori”.


“L’obiettivo – ha spiegato – è avere in tempo breve un’idea il più possibile chiara, per l’economia italiana e del quadro complessivo, dell’impatto e dei settori maggiormente danneggiati nei diversi scenari, una linea d’azione per sostenere quelle filiere, un set di proposte da portare in Europa su come affrontare e rispondere a questa crisi e una linea di negoziato con gli Stati Uniti. Ci troviamo davanti ad un’altra sfida complessa, ma abbiamo tutte le carte in regola per superare anche questa”, ha rassicurato. Parte della soluzione, secondo la premier, potrebbe venire da novità sul fronte dell’Unione europea. “Possiamo sfruttare la difficoltà per passi avanti importanti in una fase che lo richiede”, aveva detto la premier a margine della visita alla nave Vespucci nel porto di Ortona (Chieti). Per esempio “lavorando sulla competitività delle nostre imprese”. E poi, ha aggiunto c’è “un tema aperto rispetto al Patto di stabilità, c’è una norma che si chiama clausola generale di salvaguardia che prevede una sospensione, una deroga al Patto di stabilità. Forse dovremmo ragionare di quello, o di fare una valutazione ulteriore su come è stato indicato il Patto di stabilità”. E poi, ha concluso, “dovremmo ragionare di sospendere le norme del Grean Deal sull’automotive”.


Su come affrontare questa nuova tempesta Meloni ha avuto nel pomeriggio anche uno scambio di vedute col premier britannico Starmer. “I due Leader – ha fatto sapere Palazzo Chigi – hanno avuto uno scambio sugli ultimi sviluppi internazionali e sul continuo rafforzamento della eccellente cooperazione bilaterale, concordando di proseguire il coordinamento su tutti i temi di comune interesse e sulle principali sfide globali”. Intanto le opposizioni attaccano duramente la premier. “Meloni – ha detto ai microfoni del Tg1 il presidente del M5s Giuseppe Conte – è arrivata completamente impreparata ai dazi: la borsa crolla, sono a rischio migliaia di posti di lavoro. E notate la differenza: in Spagna” il premier “Sanchez vara un piano da 14 miliardi per le imprese”, mentre “in Italia Meloni dice che incontrerà gli imprenditori. La verità è che noi soluzioni o per le imprese, per l’export, per il caro bollette le abbiamo messe sul tavolo, ma Meloni le ha strappate”. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein “Meloni è stata fino a qui ambigua, ha usato il condizionale fino al minuto prima che Trump annunciasse quello che già da tempo aveva detto e non ha messo in campo ancora alcuna risposta. Ora è necessaria una risposta unitaria europea che sia mirata e proporzionata, ma è necessario anche aprire nuove relazioni commerciali e sul versante interno serve una risposta del governo che tuteli le imprese e le famiglie, come sta facendo la Spagna”.