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Festa Roma, il finlandese Teemu Nikki presenta “100 Litri di birra”

Festa Roma, il finlandese Teemu Nikki presenta “100 Litri di birra”Roma, 22 ott. (askanews) – Il 24 ottobre il regista finlandese Teemu Nikki presenterà in concorso alla Festa del Cinema di Roma “100 Litri di birra” (100 Litres of Gold), originale e divertente lungometraggio sulle dinamiche familiari e sulla ricca tradizione della birra artigianale finlandese, il sahti. Il film arriverà poi nelle sale italiane nel 2025, distribuito da I Wonder Pictures.


Nikki dimostra di essere un cineasta unico nel panorama contemporaneo per la sua capacità di raccontare storie originali e coinvolgenti allo stesso tempo, mescolando trovate ironiche a formule introspettive dal forte coinvolgimento emotivo. “100 Litri di birra” si aggiunge al cosiddetto “Teemu Nikki Universe”, un affascinante insieme di storie capaci di incantare il pubblico di tutte le età, scoperte e distribuite in Italia da I Wonder Pictures, e successivamente disponibili su Iwonderfull Prime Video Channel. L’anteprima alla Festa del Cinema è un’occasione per scoprire un’opera cinematografica di grande valore e immergersi nella cultura finlandese attraverso gli occhi di un regista mai banale che, con un pizzico di dark humor, stimola, diverte ed emoziona.


In un pittoresco villaggio del Sud della Finlandia, due sorelle di mezza età, Taina (Pirjo Lonka) e Pirkko (Elina Knihtila), hanno promesso di dedicare diverse settimane alla preparazione di 100 litri della loro famosa sahti, una forte birra artigianale, in vista di un matrimonio di famiglia. Ma la birra si rivela deliziosa a tal punto che le due sorelle finiscono per berla tutta da sole. Mentre lottano con i postumi di una sbornia devastante, Taina e Pirkko vivranno una serie di esilaranti disavventure nel disperato tentativo di salvare il matrimonio e riconquistare il titolo di migliori produttrici di sahti del villaggio. Teemu Nikki firma anche la regia del live action “Snot and Splash – Il mistero dei buchi scomparsi”, dal 14 novembre nelle sale italiane sempre con I Wonder Pictures; una commedia per tutte le età che segue le avventure dei litigiosi fratelli Snot e Splash.

M.O., Meloni al G7 Sviluppo: “Fondamentale sostenere il governo libanese”

M.O., Meloni al G7 Sviluppo: “Fondamentale sostenere il governo libanese”Pescara, 22 ott. (askanews) – “L’escalation militare ha ovviamente aggravato anche la crisi dei rifugiati in tutta la regione” mediorientale, “particolarmente in Giordania, in Siria e in Libano” e “oggi un libanese su cinque è sfollato”: “anche questo sta avendo un impatto molto forte sulle diverse comunità libanesi e rischia di alimentare ulteriori problemi”. Lo ha precisato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un videomessaggio al G7 Sviluppo in corso a Pescara.


“In questo scenario così complesso e pieno di incertezza, penso che sia anche fondamentale sostenere il Governo libanese, e aiutare le istituzioni libanesi anche nel loro processo di rafforzamento”, ha evidenziato Meloni. “È un messaggio che ho ribadito direttamente, nei miei colloqui, con il Primo Ministro Mikati, e anche su questo punto l’Italia è pronta a dare una mano quando fosse richiesto”, ha aggiunto.

Fmi, Gfsr:incertezze conflitti rischiamo amplificare possibili shock

Fmi, Gfsr:incertezze conflitti rischiamo amplificare possibili shockWashington, 22 ott. (askanews) – I rischi a breve termine per la stabilità finanziaria globale restano contenuti ma le crescenti vulnerabilità del sistema rischiano di amplificare potenziali shock avversi che sono diventati più probabili a causa dei conflitti in corso e delle incertezze geopolitiche.


E’ quanto emerge dalla nuova edizione del Global Financial Stability Report presentato a Washington dal Fonfo Monetario Internazionale durante i suoi incontri annuali. “Dal Global Financial Stability Report di aprile 2024 – si legge nel rapporto – l’attività economica globale si è moderata e l’inflazione ha continuato a rallentare. Con l’allentamento monetario in corso tra le principali banche centrali, le condizioni finanziarie sono rimaste accomodanti, i mercati emergenti sono rimasti resilienti e la volatilità dei prezzi delle attività è rimasta relativamente bassa, in termini netti. I rischi per la stabilità finanziaria a breve termine, secondo la misura di rischio di crescita a un anno del FMI, rimangono contenuti intorno al 40° percentile storico. Tuttavia, le condizioni finanziarie accomodanti che tengono a bada i rischi a breve termine facilitano anche l’accumulo di vulnerabilità, come le elevate valutazioni delle attività, l’aumento globale del debito privato e pubblico e un maggiore utilizzo della leva finanziaria da parte delle istituzioni finanziarie non bancarie, che aumentano i rischi per la stabilità finanziaria in futuro”.


Secondo gli economisti del Fondo dunque “queste crescenti vulnerabilità potrebbero amplificare gli shock avversi, che sono diventati più probabili a causa dell’elevata incertezza economica e geopolitica tra i conflitti militari in corso e le incerte politiche future dei governi appena eletti. In particolare, la crescente disconnessione tra incertezza e volatilità del mercato aumenta la possibilità di improvvisi picchi di volatilità e bruschi modifiche dei prezzi delle attività, che potrebbero essere amplificati dalle vulnerabilità”. D’altronde un episodio recente e significativo a tal riguardo si è già verificato quest’anno con la turbolenza del mercato all’inizio di agosto 2024, quando la volatilità del mercato azionario è aumentata sia in Giappone che negli Stati Uniti e i prezzi delle attività globali sono diminuiti in modo significativo. “Ciò – sottolineano gli economisti Fmi – ha fornito uno scorcio delle violente reazioni che possono verificarsi quando i picchi di volatilità interagiscono con l’uso della leva finanziaria da parte delle istituzioni finanziarie per creare reazioni di mercato non lineari e accelerare le vendite”.


Il nuovo Gfsr inoltre “dimostra quantitativamente che ulteriori aumenti dell’incertezza economica potrebbero aumentare i rischi al ribasso per la crescita futura, i prezzi delle attività e la crescita dei prestiti bancari. Ad esempio, ipotizzando che l’incertezza economica reale globale aumenti di un importo equivalente al suo aumento durante la crisi finanziaria globale, il risultato negativo (in particolare, il 10° percentile) della crescita del PIL reale globale a un anno peggiora di 1,2 punti percentuali . Questo effetto è più forte quando le vulnerabilità macrofinanziarie sono più elevate o quando la volatilità del mercato è più scollegata dall’incertezza. L’incertezza può anche innescare effetti di ricaduta transfrontalieri attraverso collegamenti commerciali e finanziari.” Questo Global Financial Stability Report, in sintesi, approfondisce le vulnerabilità e gli squilibri finanziari che mettono alla prova la stabilità finanziaria, evidenziando l’urgenza per i decisori politici di affrontarli”.


A partire dagli alti livelli e dalla rapida crescita del debito sovrano “che rimangono una sfida globale, con molte giurisdizioni che non riescono a raggiungere i loro saldi primari di stabilizzazione del debito a lungo termine. In molte economie avanzate, quote sempre più grandi di emissioni di debito pubblico dovranno essere assorbite da acquirenti sensibili ai prezzi, nel contesto di un continuo inasprimento quantitativo da parte delle loro banche centrali, aumentando potenzialmente la volatilità del mercato obbligazionario”.

Stato e Vaticano, storia e retroscena nella racconto di Preziosi

Stato e Vaticano, storia e retroscena nella racconto di PreziosiMilano, 22 ott. (askanews) – I retroscena tra Stato e Vaticano, da De Gasperi al governo Meloni: è in libreria “LINEA SEGRETA”, l’ultima opera del giornalista e direttore del Tg2, Antonio Preziosi, pubblicata da edizioni San Paolo. Il libro racconta il dietro le quinte del confronto continuo e serrato tra le due sponde del Tevere, dalla Prima Repubblica fino al G7 di Borgo Egnazia. Come reagì Paolo VI alla morte di Aldo Moro? Come andò realmente la fine dell’unità politica dei cattolici in Italia?


Un viaggio ricco di sorprese e colpi di scena raccontate da una delle penne più esperte di politica e istituzioni. Ogni volta che il parlamento italiano affronta tematiche sensibili a proposito dell’etica personale, familiare, sociale e a proposito della cultura nel nostro Paese, il dialogo con la Chiesa cattolica è inevitabile e indispensabile. Ma l’Italia, da questo punto di vista, è un caso davvero unico: essa ospita, nel cuore della sua capitale, un piccolo Stato di enorme importanza internazionale: la Città del Vaticano e il Sommo Pontefice, che è il punto di riferimento per milioni di cattolici. Dopo “Il papa doveva morire” (2021) e “Il sorriso del papa” (2022) arriva nelle librerie “Linea Segreta. I retroscena tra Stato e Vaticano”, l’ultima opera del giornalista Antonio Preziosi, dal 2023 direttore del Tg2 e uno dei più esperti giornalisti italiani nel campo della politica e delle istituzioni. L’autore racconta le svolte, in certi momenti drammatiche, di questo impegnativo rapporto. Il rispetto, il dialogo, l’aperta collaborazione per il bene comune non sono venuti mai meno, ma non tutti i Governi, non tutti i Parlamenti e non tutti gli inquilini del Quirinale hanno avuto sempre lo stesso tipo di confronto. E alcune stagioni sono state particolarmente difficili: i referendum sul divorzio e sull’aborto, gli anni del terrorismo, il dibattito sulla famiglia, sull’immigrazione, sulle grandi scelte morali. Una storia affascinante, che ci riguarda tutti e che continua ancora oggi, perché il rapporto tra le due sponde del Tevere è parte integrante della storia della Repubblica.

Piantedosi: Consiglio d’Europa inaccettabile su polizia italiana

Piantedosi: Consiglio d’Europa inaccettabile su polizia italianaRoma, 22 ott. (askanews) – “Il Consiglio d’Europa, il cui scopo dovrebbe essere promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali nei Paesi in Europa, trova il tempo di esprimere un pesante giudizio verso le Forze di Polizia italiane arrivando addirittura ad accusarle di razzismo. È inaccettabile che un’organizzazione internazionale – di cui non tutti hanno ancora ben compreso il ruolo – insulti donne e uomini che con dedizione ogni giorno mettono a rischio la loro vita per garantire la sicurezza dei cittadini”. Lo scrive il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in un post su ‘X’.

Festa Roma, in anteprima ad Alice presentata Nudes. Seconda stagione

Festa Roma, in anteprima ad Alice presentata Nudes. Seconda stagioneRoma, 22 ott. (askanews) – Presentata in anteprima ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, “Nudes” seconda stagione, la serie diretta da Laura Luchetti e Marco Danieli, disponibile dal 25 ottobre su RaiPlay, con Michele Rosiello, Emma Valenti, Astrid Meloni, Leo Gassmann, Fortunato Cerlino, Lorenzo Sarcinelli, Lucia Mascino e Sveva Alviti.


Tre nuovi casi – Silvia ed Emilio, Luca e Giacomo, Michela e Francesca – affrontano in nove episodi da 25 minuti il fenomeno del revenge porn da un inedito punto di vista. La “pornografia non consensuale” sembra un problema lontano dal nostro vissuto quotidiano. E se così non fosse? Questo ha raccontato la prima stagione di “Nudes”, affrontando il revenge porn come piaga nella vita di tre adolescenti. Ma si potrebbe andare avanti parlando di sextortion, diffamazione, trattamento illecito di dati… perché purtroppo il fenomeno è tanto diffuso quanto variegato.


Pur conservando il punto di vista privilegiato dei giovanissimi, la seconda stagione racconta anche vite adulte minacciate dalle insidie legate all’uso disinvolto dei social. La posta in gioco allora aumenta, perché i fatti travolgono la sfera lavorativa, relazionale, familiare in un devastante effetto domino. Lo spunto da cui nasce tutto questo è il confronto con PermessoNegato, una delle più importanti associazioni no-profit del Paese (che ogni anno segue centinaia di casi legati al fenomeno). Grazie ai loro racconti è stato possibile apprendere che è impressionante la varietà nella tipologia di vittime: donne e giovani ma più spesso di quanto si pensi anche uomini e persone over 45.

Fmi conferma crescita Italia 2024 a +0,7% ma lima 2025 a +0,8%

Fmi conferma crescita Italia 2024 a +0,7% ma lima 2025 a +0,8%Roma, 22 ott. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha confermato al 3,2% la previsione di crescita economica mondiale di quest’anno, mentre ha limato di un decimo di punto percentuale quella per il 2025, sempre al più 3,2%. Per l’Italia l’istituzione di Washington ha confermato l’attesa di crescita economica di quest’anno allo 0,7%, mentre anche in questo caso ha limato di 0,1 punti percentuali – rispetto alle attese di tre mesi fa – la stima sull’espansione del prossimo anno, ora allo 0,8%. I dati sono contenuti nel World Economic Outlook, il rapporto semestrale che viene pubblicato in occasione delle assemblee autunnali a Washington.


Per l’eurozona il Fmi ha ritoccato al ribasso la stima di crescita di quest’anno allo 0,8% e ha tagliato di 0,3 punti percentuali quella sul 2025 all’1,2%. Cifre che riflettono le consistenti revisioni al ribasso effettuate sulla Germania: 0,2 punti percentuali su quest’anno, con cui la crescita si attesterebbe a zero, e ben 0,5 punti percentuali il prossimo con cui la crescita tedesca segnerebbe più 0,8%, secondo il Fmi. Per la Cina l’istituzione di Washington prevede un 4,8% di crescita del Pil quest’anno, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni aggiornate lo scorso luglio, e un 4,5% nel 2025, stima confermata.


Nell’editoriale del rapporto, il capo economista del Fmi, Pierre Olivier Gourinchas afferma che “la battaglia globale contro l’inflazione è quasi vinta”, mentre ora serve un cambio di passo per le politiche economiche e monetari sotto vari aspetti. Il tutto mentre vi sono una serie di rischi che ora dominano il panorama complessivo: quello di una escalation nei conflitti regionali, quello di una politica monetaria che resti restrittiva troppo a lungo e una possibile riemersione della volatilità nei mercati finanziari e sui mercati dei debiti pubblici. Inoltre un rallentamento più marcato del previsto dell’economia della Cina potrebbe pesare sulle prospettive economiche, aggiunge il Fmi.

Il Fondo monetario internazionale conferma la crescita dell’Italia nel 2024

Il Fondo monetario internazionale conferma la crescita dell’Italia nel 2024Roma, 22 ott. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha confermato al 3,2% la previsione di crescita economica mondiale di quest’anno, mentre ha limato di un decimo di punto percentuale quella per il 2025, sempre al più 3,2%. Per l’Italia l’istituzione di Washington ha confermato l’attesa di crescita economica di quest’anno allo 0,7%, mentre anche in questo caso ha limato di 0,1 punti percentuali – rispetto alle attese di tre mesi fa – la stima sull’espansione del prossimo anno, ora allo 0,8%. I dati sono contenuti nel World Economic Outlook, il rapporto semestrale che viene pubblicato in occasione delle assemblee autunnali a Washington.


Per l’eurozona il Fmi ha ritoccato al ribasso la stima di crescita di quest’anno allo 0,8% e ha tagliato di 0,3 punti percentuali quella sul 2025 all’1,2%. Cifre che riflettono le consistenti revisioni al ribasso effettuate sulla Germania: 0,2 punti percentuali su quest’anno, con cui la crescita si attesterebbe a zero, e ben 0,5 punti percentuali il prossimo con cui la crescita tedesca segnerebbe più 0,8%, secondo il Fmi. Per la Cina l’istituzione di Washington prevede un 4,8% di crescita del Pil quest’anno, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni aggiornate lo scorso luglio, e un 4,5% nel 2025, stima confermata.


Nell’editoriale del rapporto, il capo economista del Fmi, Pierre Olivier Gourinchas afferma che “la battaglia globale contro l’inflazione è quasi vinta”, mentre ora serve un cambio di passo per le politiche economiche e monetari sotto vari aspetti. Il tutto mentre vi sono una serie di rischi che ora dominano il panorama complessivo: quello di una escalation nei conflitti regionali, quello di una politica monetaria che resti restrittiva troppo a lungo e una possibile riemersione della volatilità nei mercati finanziari e sui mercati dei debiti pubblici. Inoltre un rallentamento più marcato del previsto dell’economia della Cina potrebbe pesare sulle prospettive economiche, aggiunge il Fmi.


Quest’anno l’Italia dovrebbe riuscire quasi a dimezzare il rapporto deficit-Pil, al 4,4% secondo le ultime previsioni del Fondo monetario internazionale, a fronte dell’8% registrato lo scorso anno. Ma nel 2025 l’incidenza del disavanzo dovrebbe marginalmente risalire al 4,5%, mentre successivamente dovrebbe mostrare una dinamica di riduzione fino a calare al 3,3% nel 2029, comunque al di sopra della soglia stabilita dal Patto di stabilità e di crescita (3%) anche nella ultima revisione. Sono le stime contenute nel World Economic Outlook, pubblicato dal Fmi in occasione delle assemblee primaverili. Guardando al debito pubblico, il Fmi pronostica una risalita al 136,9% del Pil quest’anno, dal 134,6% cui era calato nel 2023, e poi al 138,7% nel 2025. La dinamica di aumento dell’incidenza del debito proseguirebbe fino al 142,3% del Pil nel 2029.


Il Fmi puntualizza che nel formulare le sue previsioni era a conoscenza del Def 2024 e degli aggiornamenti ai dati ufficiali dall’Italia disponibili allo scorso 4 ottobre. Da segnalare che per la Francia il Fmi prevede un aumento del deficit-Pil al 5,5% quest’anno, dal 4,9% del 2023, e una stabilizzazione allo stesso livello anche nel prossimo anno, mentre nell’orizzonte 2029 si attende un ulteriore aumento al 5,8%. Guardando al debito-Pil dell’Esagono, il Fmi stima che dal 109,9% dello scorso anno salga al 112,3% nel 2024, al 115,3% nel 2025 e poi al 124,1% nell’orizzonte 2029. All’opposto per la Germania il Fmi stima un deficit-Pil in riduzione all’1,4% quest’anno, dal 2,4% del 2023, all’1,1% nel prossimo e un calo allo 0,5% all’orizzonte 2029. Il debito pubblico della Germania è stimato stabile al 62,7% del Pil quest’anno e poi in riduzione al 62,1% nel 2025 e al 57,8% nel nell’orizzonte 2029.

Fmi stima inflazione eurozona 2025 a 2%, in linea con obiettivo Bce

Fmi stima inflazione eurozona 2025 a 2%, in linea con obiettivo BceRoma, 22 ott. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale prevede che quest’anno l’inflazione media dell’area euro risulti più che dimezzata al 2,4%, a fronte del 5,4% dello scorso anno, e che poi si smorzi ulteriormente per portarsi al 2% il prossimo anno, per poi permanere a questo livello nell’orizzonte 2029. Le previsioni sono contenute nel Word Economic Outlook, pubblicato in occasione delle assemblee primaverili a Washington.


Dal prossimo anno secondo queste stime l’inflazione tornerebbe quindi esattamente al valore obiettivo della Banca centrale europea: 2% simmetrico. Per l’Italia il Fmi prevede un drastico ridimensionamento dell’inflazione sulla media di quest’anno, all’1,3%, a fronte del 5,9% del 2023, e poi un 2,1% nel 2025 e un 2% nell’orizzonte 2029.

Pupi Avati: “Ho telefonato a Nordio per esprimergli la mia vicinanza”

Pupi Avati: “Ho telefonato a Nordio per esprimergli la mia vicinanza”Roma, 22 ott. (askanews) – “Ho telefonato a Nordio per esprimergli la mia vicinanza sulla vicenda dell’Albania. Mi sembra che ci siano continuamente pretesti per attaccare, ma il tema politico mi interessa sempre meno”. Con queste parole, Pupi Avati, celebre regista italiano, ha svelato durante il suo intervento a “Calibro 8”, trasmissione condotta da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia TV, il suo recente colloquio con il Ministro della Giustizia Carlo Nordio.


Durante la puntata, Avati ha raccontato con tono affettuoso il suo rapporto con Nordio: “Non ci sentiamo regolarmente, ma lui è un vero fan del mio cinema. L’altro giorno mi ha citato ‘Una gita scolastica’, un film che ho girato decenni fa. Questo mi ha fatto capire che Nordio conosce davvero il mio lavoro e mi ha confermato quanto apprezzi ciò che ho fatto”. Avati ha poi criticato l’ossessiva conflittualità politica che domina i media: “Non si vede l’ora di trovare un pretesto per attaccare continuamente. Tutto questo è diventato un gioco per tenere in piedi talk show e trasmissioni che vivono di conflitti”.


Ma il punto più interessante dell’intervento di Avati riguarda la sua proposta di istituire un Ministero del Cinema. “Il cinema merita un’attenzione particolare, anche a livello governativo. Non possiamo continuare a ignorare un settore così fondamentale per la cultura e l’identità del nostro Paese”, ha dichiarato Avati, specificando che il Ministero dei Beni Culturali ha troppi compiti e responsabilità per gestire adeguatamente anche il settore cinematografico. “Istituire un Ministero del Cinema sarebbe una decisione lungimirante, necessaria per salvaguardare un settore in crisi”, ha aggiunto Avati, evidenziando l’importanza di trovare qualcuno al governo che conosca realmente il mondo del cinema e sia capace di affrontarne le sfide.


Avati ha infine sottolineato come il cinema italiano stia vivendo un periodo di grande difficoltà, soprattutto per la chiusura delle sale cinematografiche e la perdita di pubblico giovane: “Il disamore nei confronti del cinema italiano è tangibile. Abbiamo visto con la campagna Cinema Revolution che il box office italiano è sceso al 4%. Non basta abbassare il prezzo del biglietto, serve una rivoluzione strutturale”.