Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Danza, Positano premia Dada Masilo, coreografa rivoluzionaria

Danza, Positano premia Dada Masilo, coreografa rivoluzionariaPositano (Salerno), 7 set. (askanews) – Questa sera celebrando i suoi 52 anni il Premio Positano Léonide Massine, il riconoscimento più antico del mondo per l’arte della danza con la direzione artistica di Laura Valente, è stato consegnato il premio alla Carriera alla sudafricana Dada Masilo.


Si tratta di una delle più innovative coreografe e danzatrici contemporanee. A 11 anni Dada Masilo si innamora del Lago dei Cigni e si ripromette di crearne una propria versione personale. Vi si dedica a 26 anni, facendo esplodere i codici del balletto romantico secondo una sola parola d’ordine: essere iconoclasta. La coreografa di Johannesburg, una formazione europea cresciuta al P.a.r.t.s. di Bruxelles, ha una particolare capacità, con la sua Dance Factory, di approccio mai avulso dall’intreccio tra linguaggi, collaborando con grandi artisti contemporanei come William Kentridge e facendoli dialogare con le danze e i suoni delle sue origini, come in The Sacrifice. Si è chiesta Dada: “Cosa è oggi un sacrificio? Ed è davvero necessario per il cambiamento?” La sua personale battaglia contro la violenza sulle donne si insinua dentro The Sacrifice e il pezzo diventa un simbolo di battaglia, una preghiera. Potente e attuale.


Nulla ferma la corsa della giovane coreografa: ha già all’attivo important pièces, ha vestito i panni di Carmen e di Giulietta, si impone come figura inclassificabile della danza sudafricana. Questa volta, tutti i codici e i canoni del balletto romantico vanno in frantumi e, proprio per questo, pubblico e critica hanno amato da subito la graffiante versione del Lago dei cigni firmata dalla coreografa. La sua danza si fonde brillantemente con la danza africana in un eccitante dinamismo. Il tutù Dada lo fa indossare sia alle danzatrici sia ai danzatori. I “cigni” danzano a piedi nudi. E la musica di Cajkovskij incontra altre sonorità. Nei suoi classici rivisitati (Lago, Carmen, Romeo e Giulietta, Giselle etc) Dada riesce a parlare della società in cui vive, delle questioni della tolleranza e dei sentimenti con una danza senza frontiere che ne fa una delle più amate e apprezzate artiste del mondo. Positano, perla della Costiera amalfitana richiama i più grandi artisti sulle punte sin dagli anni ’20 del secolo scorso, quando vi si stabilì un collaboratore di Diaghilev, seguito da Lifar, Bakst, Nijinsky, Stravinsky (oltre a personaggi come Picasso e Cocteau): Léonide Massine, il ballerino/coreografo dei Ballets Russes, si innamorò del luogo e il potente impresario Diaghilev gli donò le antistanti isole dette Li Galli. Per le sue strade hanno passeggiato, tra gli altri, Vaslav Nizhinskij e Rudolf Nureyev, che a sua volta fece de Li Galli un’amata residenza.


Il 2 agosto 1969 nasce il Premio Positano, importante esempio di diplomazia culturale internazionale. Dieci anni dopo la prima edizione, alla morte di Léonide Massine, il premio venne intitolato alla sua memoria. La manifestazione ha premiato negli anni da Margot Fonteyn a Rudolf Nureyev, da Maurice Béjart a Ekaterina Maximova, Carla Fracci e Luciana Savignano, Elisabetta Terabust e Roberto Bolle, Mikhail Baryshnikov, Alicia Alonso, Mats Ek, Jirí Kylián, Wayne McGregor, Marie Chouinard, Lutz Förster, Vladimir Vassiliev, Nacho Duato, Svetlana Zakharova, Viengsay Valdés e Anthony Dowell, tra i tantissimi artisti delle cinquanta edizioni del Premio, che non si è mai interrotto neanche durante la pandemia e nel 2021 realizzato un’edizione speciale dedicata a Carla Fracci. Premio alla carriera 2022 assegnato ad Alessandra Ferri e nel 2023 a Luciana Savignano, con Benjamin Millepied.

Bologna, una clochard, le sue storie: esce “Basha”, romanzo di Valentina Sechi

Bologna, una clochard, le sue storie: esce “Basha”, romanzo di Valentina SechiRoma, 7 set. (askanews) – Una clochard, la Stazione di Bologna, l’intreccio tra personaggi reali e storie di fantasia, l’attenzione verso realtà sociali complesse, di certo scomode. Un mix di spunti reali come droga, alcol, immigrazione, carcere e omosessualità, per un romanzo che si pone una “mission” ben chiara: rendere omaggio a una città in cui l’autrice, sarda, ha trascorso un’importante parentesi della propria vita, e al complesso e drammatico mondo sommerso dei senzatetto. Tutto questo è “Basha”, opera prima di Valentina Sechi, libro edito da Scatole parlanti (136 pagine, 16 €, acquistabile anche nei principali store digitali).


La trama. Basha è una clochard che vive alla Stazione di Bologna e immagina l’esistenza delle persone che vede quotidianamente: attraverso i racconti delle loro storie narra anche le vicissitudini della sua vita. Tramite i vari personaggi vengono trattate importanti tematiche sociali come la violenza di genere, l’omosessualità, la strage di Bologna, la condizione dei clochard, l’amore incondizionato pur davanti alla malattia, l’alcolismo, l’uso delle droghe e il carcere. L’autrice. Valentina Sechi vive a Sassari. È laureata in Scienze politiche con indirizzo sociologico presso l’Università di Bologna, dove ha lavorato per diversi anni nel settore delle risorse umane. Attualmente lavora in banca come consulente ai privati. Ha pubblicato alcuni articoli inerenti la sociologia del lavoro nella rivista “Italia Oggi”. Basha è il suo primo romanzo.

Domani allerta arancione in 6 regioni del Centro Nord

Domani allerta arancione in 6 regioni del Centro NordMilano, 7 set. (askanews) – Domani, domenica 8 settembre, scata l’allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla, invece, su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte. Lo fa sapere il Dipartimento della Protezione Civile che ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.


L’avviso prevede dalla serata di oggi, sabato 7 settembre, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Liguria, in estensione, dalle prime ore di domani, domenica 8 settembre, a Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente a Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, a Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.

Motogp, Martin vince la Sprint a Misano e allunga nel mondiale

Motogp, Martin vince la Sprint a Misano e allunga nel mondialeRoma, 7 set. (askanews) – Jorge Martin si impone nella Sprint del GP di San Marino a Misano dopo un lungo duello con Pecco Bagnaia e allunga nel Mondiale. Il pilota della Ducati Pramac realizza una partenza fantastica dalla seconda fila, va subito al comando e detta il ritmo senza lasciare alcuna occasione a Bagnaia di poterlo superare: il suo successo, il quinto nella gara breve del sabato, gli consente di aumentare il vantaggio in classifica, portato ora a 26 punti sull’iridato della Ducati. Gran terzo Franco Morbidelli sull’altra Pramac, al suo primo piazzamento stagionale fra i primi tre. Quarto Enea Bastianini con l’altra Ducati ufficiale davanti a Marc Marquez (Gresini), risalito da nono in griglia.

Vela, Luna Rossa batte American Magic, sesta vittoria

Vela, Luna Rossa batte American Magic, sesta vittoriaRoma, 7 set. (askanews) – Luna Rossa fa 6 su 6. L’imbarcazione italiana inizia nel migliore dei modi il day-7 battendo American Magic nella prima regata di giornata. Una sfida avvincente e serrata nella prima metà, poi Luna Rossa è riuscita a fare la differenza dal secondo lato di poppa in poi, con manovre sempre perfette. Il team italiano tornerà in acqua nella quinta regata, contro INEOS Britannia: una vittoria regalerebbe l’aritmetica del primo posto in classifica nel Round Robin

Paralimpiadi, Meloni: soddisfazioni straordinarie per l’Italia

Paralimpiadi, Meloni: soddisfazioni straordinarie per l’ItaliaRoma, 7 set. (askanews) – “Sono molto contenta di essere qui, penso che sia straordinario avere l’occasione di ringraziare questi atleti che stanno dando all’Italia delle soddisfazioni straordinarie, che sono un grande insegnamento per tutti gli italiani perché raccontano una cosa molto bella e cioè che i più grandi limiti sono soprattutto nella nostra testa, se abbiamo la forza di superarli nella nostra testa possiamo scoprire cose che non avremmo immaginato”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivando a Casa Italia, la sede della delegazione italiana ai Giochi Paralimpici di Parigi. “Mi piace molto lo slogan scelto dalla federazione, ‘phisique du role’, e per questo ringrazio il presidente Pancalli – ha proseguito Meloni, ripresa dalle telecamere di Rainews 24 -. E’ una provocazione molto intelligente e penso che questi ragazzi, che ci stanno regalando un sacco di medaglie e per i quali tutta l’Italia sta tifando, meritino di avere le istituzioni al loro fianco e di avere la loro presenza qui. C’è già stato qui il presidente Mattarella, c’è ovviamente il ministro” dello Sport Andrea Abodi, “e penso che fosse soprattutto una grande emozione per me avere l’occasione, seppure in velocità, di venirli a salutare personalmente”, ha concluso la premier.

Ue, Mattarella avverte: competare l’edificio o rischia di crollare

Ue, Mattarella avverte: competare l’edificio o rischia di crollareAosta, 7 set. (askanews) – Un’Italia in cui nessuno dei suoi cittadini sia considerato “straniero”, “quale che sia la cultura, la lingua e la religione”; e un’Italia parte di un’Unione europea sempre più integrata, che possa così rendere “effettiva la sovranità nazionale” ed evitare che l’edificio europeo “crolli” sotto gli “urti degli eventi internazionali”. Rifuggendo dall’”inganno” e dall’”illusione” di chi dice che sia possibile tornare indietro. La visita ad Aosta per l’80esimo anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia, è l’occasione per il capo dello Stato Sergio Mattarella prima di attualizzare il dibattito che all’assemblea Costituente portò al riconoscimento del bilinguismo valdostano, e poi per riaffermare la necessità di procedere nel processo di integrazione europea.


“Il principio che l’Assemblea costituente affermava era esplicito: non potevano essere considerate straniere, in Italia, lingue parlate da cittadini italiani radicati nel suo territorio”. E dunque “non si era – e non si è – stranieri a casa propria, quale fosse – e sia – la propria cultura, lingua, religione. Era la diretta conseguenza dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Lo rende esplicito l’articolo 3”, ha spiegato Mattarella nell’intervento alle celebrazioni nel Teatro Splendor di Aosta. Poi la visita all’Università e la lectio magistralis di Éric Carpano, docente di diritto pubblico presso l’Università Jean Moulin di Lione, forniscono lo spunto per affrontare il tema europeo. Con le due visioni che da sempre si confrontano in Europa: “Qualcuno che pensa che l’Unione sia un’utile cornice di collaborazione economica ma nulla di più, e chi invece ha sempre pensato, e continua a pensare, che l’Unione sia una comunità di valori che si aggrega intorno a questi e inevitabilmente cresce in un’integrazione sempre più intensa e concreta”. Non ci sono dubbi, per il presidente della Repubblica, su quale sia la strada percorrere, anche “per rendere effettiva la sovranità nazionale di fronte ai tanti problemi di dimensioni epocali che si pongono di fronte all’umanità, sempre più ampi, sempre più globali come dimensione e carattere: nessuna sovranità nazionale è in grado di affrontarle in modo efficace”. Dunque, ha proseguito il ragionamento Mattarella, “per rendere effettive queste sovranità nazionali occorre investire in quella europea”. Poi il monito, forte: “Le genti di montagna sanno che quando ci sono difficoltà emergenziali, fortunali, calamità naturali, un edificio incompleto non può reggere, rischia di non sopravvivere. Il mondo è pieno di condizioni emergenziali, di difficoltà di grande rilievo, globali, e l’edificio va completato e non può a lungo restare incompleto perchè non reggerebbe all’urto degli eventi della vita internazionale. Questo non sempre si riesce a far comprendere: molti nell’Unione europea, in tanti paesi dell’Unione, forse in tutti, vengono illusi da chi pensa che si possa tornare a un’epoca d’oro del passato, che non c’è più, ammesso che fosse d’oro. Ma non c’è più, perchè il mondo è cambiato, la storia procede, illudersi che si torni indietro è un inganno, occorre procedere”.

Ue, Mattarella avverte: competare edificio o rischia di crollare

Ue, Mattarella avverte: competare edificio o rischia di crollare

Aosta, 7 set. (askanews) – Un’Italia in cui nessuno dei suoi cittadini sia considerato “straniero”, “quale che sia la cultura, la lingua e la religione”; e un’Italia parte di un’Unione europea sempre più integrata, che possa così rendere “effettiva la sovranità nazionale” ed evitare che l’edificio europeo “crolli” sotto gli “urti degli eventi internazionali”. Rifuggendo dall’”inganno” e dall’”illusione” di chi dice che sia possibile tornare indietro. La visita ad Aosta per l’80esimo anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia, è l’occasione per il capo dello Stato Sergio Mattarella prima di attualizzare il dibattito che all’assemblea Costituente portò al riconoscimento del bilinguismo valdostano, e poi per riaffermare la necessità di procedere nel processo di integrazione europea.

“Il principio che l’Assemblea costituente affermava era esplicito: non potevano essere considerate straniere, in Italia, lingue parlate da cittadini italiani radicati nel suo territorio”. E dunque “non si era – e non si è – stranieri a casa propria, quale fosse – e sia – la propria cultura, lingua, religione. Era la diretta conseguenza dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Lo rende esplicito l’articolo 3”, ha spiegato Mattarella nell’intervento alle celebrazioni nel Teatro Splendor di Aosta.

Poi la visita all’Università e la lectio magistralis di Éric Carpano, docente di diritto pubblico presso l’Università Jean Moulin di Lione, forniscono lo spunto per affrontare il tema europeo. Con le due visioni che da sempre si confrontano in Europa: “Qualcuno che pensa che l’Unione sia un’utile cornice di collaborazione economica ma nulla di più, e chi invece ha sempre pensato, e continua a pensare, che l’Unione sia una comunità di valori che si aggrega intorno a questi e inevitabilmente cresce in un’integrazione sempre più intensa e concreta”. Non ci sono dubbi, per il presidente della Repubblica, su quale sia la strada percorrere, anche “per rendere effettiva la sovranità nazionale di fronte ai tanti problemi di dimensioni epocali che si pongono di fronte all’umanità, sempre più ampi, sempre più globali come dimensione e carattere: nessuna sovranità nazionale è in grado di affrontarle in modo efficace”. Dunque, ha proseguito il ragionamento Mattarella, “per rendere effettive queste sovranità nazionali occorre investire in quella europea”.

Poi il monito, forte: “Le genti di montagna sanno che quando ci sono difficoltà emergenziali, fortunali, calamità naturali, un edificio incompleto non può reggere, rischia di non sopravvivere. Il mondo è pieno di condizioni emergenziali, di difficoltà di grande rilievo, globali, e l’edificio va completato e non può a lungo restare incompleto perchè non reggerebbe all’urto degli eventi della vita internazionale. Questo non sempre si riesce a far comprendere: molti nell’Unione europea, in tanti paesi dell’Unione, forse in tutti, vengono illusi da chi pensa che si possa tornare a un’epoca d’oro del passato, che non c’è più, ammesso che fosse d’oro. Ma non c’è più, perchè il mondo è cambiato, la storia procede, illudersi che si torni indietro è un inganno, occorre procedere”.

Meloni: sull’Ucraina non dobbiamo mollare. L’Italia non lo farà

Meloni: sull’Ucraina non dobbiamo mollare. L’Italia non lo faràRoma, 7 set. (askanews) – Sul sostegno all’Ucraina “non dobbiamo mollare”. Di certo, “l’Italia non lo farà. E lo dico con estrema chiarezza, sapendo che c’è un’opinione pubblica che è legittimamente spaventata dalla guerra”. Intervistata dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, nell’ambito di un panel del Forum Ambrosetti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che aveva avuto poco prima a Cernobbio un bilaterale di mezz’ora proprio col presidente ucraino Volodymyr Zelensky, spazza via l’ipotesi che sul sostegno a Kiev il governo italiano possa avere un qualche ripensamento.


“Non ho mai cambiato idea sulla vicenda dell’Ucraina – assicura la premier – penso che da parte dell’Italia sia stata dimostrata una postura estremamente seria, determinata, chiara, che ci viene riconosciuta da tutti i nostri partner”. Una delle ragioni è che “non penso affatto che il destino del conflitto in Ucraina sia segnato, dobbiamo fare attenzione a non cadere nelle trappole della propaganda russa. Continuo a sentire da mesi che la guerra in Ucraina è persa, che la Russia sta vincendo la guerra, che non abbiamo speranza”, ma “i dati – sottolinea Meloni – dicono qualcosa di abbastanza diverso: l’invasione dell’Ucraina nasce come Blitzkrieg, l’idea di una guerra lampo da parte della Russia che avrebbe dovuto portare in pochi giorni alla conquista di Kyev”. Ebbene, a distanza di oltre due anni, “ci rendiamo conto – ha proseguito la premier – che quell’obiettivo oggi è lontano anni luce. Ma vi do un altro dato: a febbraio 2023 la Russia controllava il 17,3% del territorio ucraino, a febbraio 2024, dopo un anno, la Russia ne controllava il 17,5%”. Dunque, ha spiegato Meloni, “non è imminente la vittoria della Russia, è” piuttosto “uno stallo, lo stallo che noi abbiamo contribuito a creare sostenendo l’Ucraina, perché il conflitto nasceva con una sproporzione enorme tra le due forze in campo e se c’è una sproporzione enorme è ovvio che, senza un sostegno che riequilibri quella sproporzione, ci sia una sconfitta”. Dopo la quale non ci sarebbe bisogno di “nessun tavolo di trattativa” perchè “il tavolo di trattativa si crea se e quando c’è uno stallo tra le due forze in campo. Quindi noi abbiamo creato quello stallo per costruire la pace”. Tuttavia, non è solo per una ragione morale che l’Italia sostiene l’Ucraina, ha proseguito Meloni. “Stiamo facendo la cosa giusta non solo a livello morale ma anche nell’interesse nazionale”, ha spiegato la premier. “Siamo sicuri – ha proseguito – che potrebbe convenirci un mondo nel quale saltano le regole internazionali che hanno garantito il sistema multilaterale e vivere in un mondo nel quale chi è militarmente più forte invade il suo vicino? Pallottoliere alla mano temo che non ci convenga. A noi conviene un mondo nel quale ci sono delle regole perché questo ci garantisce mercati aperti, garantisce ai nostri prodotti di eccellenza di competere sui grandi mercati e non penso che ci convenga invece una competizione sul numero dei carri armati. Quindi la scelta del governo italiano è stata una scelta di giustizia e anche una scelta di difesa degli interessi nazionali. E credo che lo stesso tema se lo debbano porre anche altri grandi attori globali. Se saltano le regole del diritto internazionale noi otterremo un moltiplicarsi delle crisi e avremo una naturale frammentazione dello spazio geoeconomico, cioè sulla lunga distanza globalizzazione economica e messa in discussione delle regole del diritto internazionale non cammineranno insieme. È quello che ho detto anche ai miei omologhi cinesi. Bisogna scegliere, perché le due cose non stanno insieme ed è il motivo per cui penso che alla fine attori come Cina e India potranno giocare un ruolo per risolvere il conflitto”. Di certo, ha concluso Meloni, “l’unica cosa che non si può fare è pensare che” la situazione “si risolva mollando l’Ucraina al suo destino perché questo non porterà pace, porterà caos, guerre più vicine a casa nostra e porterà conseguenze economiche più gravi di quanto oggi costa sostenere l’Ucraina. Quindi è una scelta prima di tutto di interesse nazionale quello che l’Italia sta facendo ed è una scelta – ha assicurato Meloni – che non cambierà”.


Una posizione che ha incassato il plauso del commissario agli Affari economici della Ue, Paolo Gentiloni, anch’egli in platea al forum Ambrosetti. “Ho ascoltato e apprezzato le parole della presidente del Consiglio sull’Ucraina. Sono perfettamente in linea con la posizione dell’Unione europea: se vogliamo avvicinare la possibilità della pace, dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina anche fornendo armi. Questo può apparire una contraddizione, ma solo se l’Ucraina sarà capace di resistere una reale prospettiva di negoziato si aprirà”, ha sottolineato Gentiloni. Decisamente più prevedibile il ringraziamento del presidente Zelensky, che al termine del faccia a faccia aveva ringraziato “Giorgia Meloni e il popolo italiano per il loro sostegno e il lavoro congiunto per ripristinare una pace giusta”.

Ue, Mattarella: completare edificio o non reggerà a urti eventi

Ue, Mattarella: completare edificio o non reggerà a urti eventiAosta, 7 set. (askanews) – L’Unione europea è un edificio “incompleto”, che va completato altrimenti “non reggerà all’urto degli eventi”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un saluto all’Università di Aosta.


“Ci sono tante ragioni per cui l’edificio europeo va completato. Un edificio incompleto non può reggere alle calamità naturali, non può sopravvivere. Il mondo è pieno di eventi, va completato e non può restare incompleto perchè non reggerebbe all’urto degli eventi”, hba detto il Capo dello Stato.