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A Sinner decurtati da Indian Wells 400 punti e premi in denaro

A Sinner decurtati da Indian Wells 400 punti e premi in denaroRoma, 20 ago. (askanews) – Nessuna squalifica, dunque per Jannik Sinner, che però ha accettato di vedersi decurtati i punti conquistati al Master 1000 di Indian Wells (400: Jannik era arrivato in semifinale) e l’annullamento del montepremi del torneo americano: “In linea con il WADC e il TADP dell’ITIA -si legge nel comunicato diffuso dall’ITIA- i risultati di Sinner, il premio in denaro e i punti in classifica dell’evento ATP Masters 1000 di Indian Wells, dove il giocatore è risultato positivo al clostebol in gara, vengono squalificati”.

Meeting, come il Covid-19 ha trasformato il lavoro

Meeting, come il Covid-19 ha trasformato il lavoroRoma, 20 ago. (askanews) – Smart working, flessibilità, grandi dimissioni, riduzione del numero: la pandemia di COVID-19 ha profondamente trasformato il nostro modo di vivere e lavorare, portando alla ribalta nuove domande sul senso e sul valore del lavoro nella nostra esistenza quotidiana. Se ne è parlato all’incontro “Il valore del lavoro: una ricerca urgente”, organizzato al Meeting di Rimini dove hanno portato la propria testimonianza imprenditori e cooperatori.


“Negli ultimi anni anche prima della pandemia c’è stato un cambiamento del peso che il lavoro nella vita di ciascuno di noi e del peso che il lavoro ha nel definire chi siamo e qual è il nostro ruolo, qual è la nostra identità sociale – ha spiegato l’amministratore delegato Illycaffè, Cristina Scocchia -. Certamente la pandemia, con lo smart working, ha permesso a tanti di sperimentare cosa volesse dire conciliare meglio la vita professionale e quella personale” e ora “non solo i giovani ma anche tutte le generazioni hanno iniziato a chiedere una maggiore flessibilità, di poter conciliare meglio il mondo lavorativo e il mondo e personale”. Dal 2023, ha ricordato l’executive director Institutional Affairs Intesa Sanpaolo, Jacques Moscianese, listino ha “stabilito 120 giorni di smartworking in un anno, una flessibilità di ingresso in azienda dalle 7 alle 10 e la ‘settimana corta’, che consente di lavorare quattro giorni su sette. Quando abbiamo annunciato queste novità abbiamo ricevuto una grande quantità di curricula”.


Rispetto a prima “non è cambiata la quantità di lavoro: prima la giornata era di 7,5 ore adesso è diventata di 9 ore su quattro giorni anziché cinque. Posso dire che dopo due anni dall’avvio di questa rivoluzione e a quattro anni dall’inizio della pandemia i risultati sono gli stessi di quelli che avevamo di quando il lavoro si faceva in maniera normale quando si andava in ufficio”. Il presidente e amministratore delegato di Teddy Group, Alessandro Bracci, ha ricordato ha proposta che l’azienda fa ai neo assunti, che si basa sul “sogno” del fondatore. Che è quello di “costruire una grande azienda globale che guadagni molto, per ingrandirla, per creare occupazione” e fare in modo che “una fetta degli utili venga destinata tutti gli anni a opere di carità in Italia e nel mondo”. Il sogno di “costruire un’azienda in cui giovani e meno giovani attraverso il lavoro possano trovare un senso alla loro vita”. Il sogno di “costruire un’azienda in cui ogni cinque persone cosiddette ‘normali’ lavora una persona che ha dei problemi e che le cinque persone cosiddette normali possono aiutare la persona che ha dei problemi a realizzarsi”. Infine il sogno di “creare una classe dirigente competente coraggiosa proiettata al futuro che possa trasmettere questi valori a tutti nel tempo”.


“Dall’Europa arriva un richiamo forte al senso dell’economia sociale come quello di un’economia che deve riconnettere i territori, aiutare a tenere insieme la coesione sociale – ha spiegato il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini -. In queste cose ci sta il senso più autentico di un lavoro a misura di donna e di uomo che genera valore vero di convivenza e di partecipazione”.

Autonomia, Ugolini: strumento di crescita ma dipende chi la usa

Autonomia, Ugolini: strumento di crescita ma dipende chi la usaRimini, 20 ago. (askanews) – Sull’autonomia differenziata “non penso che il Meeting abbia una posizione ufficiale”, però “dico che l’autonomia può essere uno strumento di crescita per le Regioni ma dipende molto da chi la userà come strumento, quindi da chi governerà le singole Regioni”. Lo ha detto la candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Elena Ugolini, in visita al Meeting di Rimini. .


“Occorre ovviamente un disegno nazionale – ha proseguito Ugolini -, perché occorre garantire su tutto il territorio nazionale la giustizia di servizi che siano veramente rispondenti alle persone, però penso sempre che l’autonomia rimanga uno strumento, che dipenda molto dallo scopo con cui chi governa una regione ha in mente il futuro dei cittadini”.

Tennis, il comunicato di Sinner: “Inconsapevole dell’accaduto”

Tennis, il comunicato di Sinner: “Inconsapevole dell’accaduto”Roma, 20 ago. (askanews) – “Ad aprile Jannik Sinner è stato informato di essere risultato positivo a tracce della sostanza vietata Clostebol (meno di un miliardesimo di grammo)”. Si apre così il testo diffuso oggi pomeriggio dallo stesso tennista numero 1 del mondo, tramite i suoi canali social, dopo che la ITIA (International Tennis Integrity Agency) ha comunicazione la rilevazione di tracce di Clostebol, mentre Sinner disputava il torneo di Indian Wells. A seguito di un’indagine dettagliata -prosegue il comunicato di Sinner- approfondita ed estesa, l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) e Jannik hanno scoperto che la contaminazione da Clostebol era avvenuta tramite un massaggio effettuato dal suo fisioterapista. Il suo personal trainer e il suo fisioterapista hanno utilizzato un prodotto, facilmente reperibile da banco in qualsiasi farmacia italiana, per curare un taglio sul dito del fisioterapista. Jannik non ne sapeva nulla. Il fisioterapista ha curato Jannik e la sua mancanza di cura, unita alle varie ferite aperte sul corpo di Jannik, ha causato la contaminazione”.


“Jannik ha collaborato pienamente con l’indagine dell’ITIA fin dall’inizio. L’ITIA sta combattendo la cattiva condotta nello sport e il doping in particolare. Le sue regole e procedure sono eccezionalmente rigorose e, in seguito a indagini forensi e udienze indipendenti, hanno dichiarato Jannik completamente innocente. Non ha colpa”. “Tuttavia, data la natura di responsabilità oggettiva delle regole antidoping, Sinner accetta di perdere i punti del torneo di Indian Wells in cui è stato effettuato il test. Jannik Sinner riconosce l’importanza delle rigide regole antidoping dell’ITIA per la protezione dello sport che ama”. I punti conquistati da Sinner -arrivato in semifinale nel torneo americano- erano 400. “Ora mi lascerò alle spalle questo periodo molto impegnativo e molto sfortunato. Continuerò a fare tutto il possibile per garantire di continuare a rispettare il programma antidoping dell’ITIA e ho un team intorno a me che è meticoloso nel proprio rispetto”. Nel comunicato Sinner chiarisce anche che Jannik non risponderà ad alcuna domanda in merito a questa dichiarazione

Tennis, Sinner positivo a un farmaco. Innocente, giocherà Us Open

Tennis, Sinner positivo a un farmaco. Innocente, giocherà Us OpenRoma, 20 ago. (askanews) – Solo 400 punti decurtati in classifica e nessuna squalifica. È la sentenza della ITIA, la Tennis Integrity Agency, per la positività di Jannik Sinner a un controllo antidoping effettuato durante il torneo di Indian Wells. Sinner è risultato positivo al metabolita del clostebolo in bassissima concentrazione (meno di un miliardesimo di grammo).


La leggerezza della sentenza fa comprendere l’insussistenza della colpa di Jannik, positivo a una sostanza contenuta in uno spray acquistabile in qualunque farmacia italiana, utilizzato per trattare una piccola ferita del suo fisioterapista, che lo avrebbe poi massaggiato. In questo modo Jannik sarebbe risultato positivo per contaminazione trans-dermale.Lo è per la bassissima concentrazione, per l’inesistenza di effetti migliorativi delle prestazioni: fattori che la stessa ITIA ha accertato. Altrimenti in caso di colpa provata e di assunzione in concentrazioni elevate di sostanze migliorative della prestazione sarebbe arrivata una sospensione.


Lo dimostra, ad esempio, il precedente di Maria Sharapova squalificata per quattro anni poi ridotti a due per aver continuato ad utilizzare il meldonium non essendo per sua leggerezza consapevole del fatto che era stata nel frattempo inserita nella lista delle sostanze proibite.La sanzione che lo lascia numero 1 del mondo e non intacca in alcun modo la sua partecipazione allo US Open né la certezza di restare in vetta alla classifica fino a Pechino e di superare le settimane da numero 1 di grandi icone di questo sport come Boris Becker.


 

Cinema, arriva “It Ends with Us” con Justin Baldoni e Blake Lively

Cinema, arriva “It Ends with Us” con Justin Baldoni e Blake LivelyRoma, 20 ago. (askanews) – Da domani al cinema “It Ends with Us – Siamo noi a dire basta”, il nuovo film Sony Pictures tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Colleen Hoover (edito in Italia da Sperling and Kupfer).


Il film, diretto e interpretato da Justin Boldoni (Jane The Virgin, A un metro da te) con la sceneggiatura di Christy Hall, è la storia del viaggio di Lily Bloom (Blake Lively), una donna che ha superato un’infanzia traumatica e intraprende una nuova vita a Boston per inseguire il sogno di una vita: aprire una propria attività. L’incontro casuale con l’affascinante neurochirurgo Ryle Kincaid (Baldoni) fa nascere un legame intenso, ma mentre i due si innamorano profondamente, Lily inizia a vedere in Ryle lati che le ricordano il rapporto con i suoi genitori. Quando il primo amore di Lily, Atlas Corrigan (Brandon Sklenar), rientra improvvisamente nella sua vita, la relazione con Ryle viene stravolta e Lily capisce che deve imparare a contare sulle proprie forze per fare una scelta molto difficile per il suo futuro. Nel cast oltre Blake Lively ci sono Jenny Slate (Everything Everywhere All at Once), Brandon Sklenar (1923), Isabela Ferrer (Fire Burning), Amy Morton (Chicago P.D.), Hasan Minhaj (Fidanzata in affitto), Alex Neustaedter (American Rust – Ruggine americana) e Kevin McKidd (Grey’s Anatomy).

Gardini(Confcooperative): Paese sia più generoso con donne e giovani

Gardini(Confcooperative): Paese sia più generoso con donne e giovaniRoma, 20 ago. (askanews) – “Il Meeting ha sempre avuto un minimo comune denominatore: guardare al futuro, generare visioni su cui costruire modalità di vita: cosa cerchiamo e cosa sogniamo? Sogno un paese più generoso dove sia data maggiore opportunità alle donne, con politiche di conciliazioni affinché possano essere attive e non ai margini del focolare, dove sia data la possibilità a giovani e meno giovani di essere parte attiva nel governo dell’impresa, dove l’intelligenza artificiale non mette a rischio il lavoro di tante persone. Sogno un sistema e un lavoro che non fa dello sfruttamento e superamento della sicurezza un elemento competitivo. Questo elementi che devono ancora una volta con forza devono essere lanciato al nostro Paese qui dal Meeting”. Lo ha detto Maurizio Gardini presidente di Confcooperative intervenendo al panel “il valore de lavoro”.


“La cooperativa – ha aggiunto – nasce da un bisogno: del lavoro, della ricerca di una casa, di un servizio, di un prodotto, di avere del credito giusto ed equo. C’è questa forte connotazione che cambia i paradigmi di mutualità interna che si coniuga con la visione di mutualità esterna. Coniugare il benessere delle comunità e dei territori legittima il riconoscimento costituzionale della funzione sociale della cooperazione”. “Qui c’è il grande senso della diversità della cooperazione che riposiziona un equilibrio e una volontà diversa del rapporto col lavoro – ha proseguito – Tanto più incidente nella nostra storia, anche a seguito di alcuni fallimenti frutto di un capitalismo esasperato che ha guardato troppo spesso all’ottica del dividendo. Non a caso dall’Europa arriva un richiamo forte all’economia sociale che deve aiutare a tenere insieme la coesione sociale. Qui sta il senso più autentico di un lavoro a misura di persona che genera valore vero di convivenza e partecipazione”.


“Dobbiamo guardare a nuove forme di coinvolgimento del lavoratore. Siamo in prossimità di una legge di bilancio che deve porsi il problema di mettere più soldi in busta paga. Non è solo un problema di cuneo fiscale e contributivo, ma anche di produttività: per creare ricchezza e avere un salario variabile sul secondo livello. Si conquista così la possibilità di condividere obiettivi molto concreti: elementi che si intrecciano e ci danno la strada da seguire” ha concluso Gardini.

Ue, Barroso: economia Ue può aggravarsi con elezione presidente Usa

Ue, Barroso: economia Ue può aggravarsi con elezione presidente UsaRoma, 20 ago. (askanews) – Gli Stati Uniti “hanno un programma di protezione fortissimo, un modo per attrarre investimenti solo negli Usa. Bisogno adattarsi a un mondo che diventa sempre più difficile. In termini di sicurezza, l’Europa è con gli Stati Uniti e con la Nato, ma in termini economici abbiamo un problema vero e proprio che può aggravarsi con il nuovo presidente Usa a novembre”. lo ha detto Josè Manuel Barroso, già presidente Commissione Europea e presidente non esecutivo Goldman Sachs International, durante il panel “Disuguaglianza: il prezzo che tutti paghiamo”, al Meeting di Rimini.

Beppe Grillo all’attacco: la regola dei due mandati non si tocca

Beppe Grillo all’attacco: la regola dei due mandati non si toccaRoma, 20 ago. (askanews) – “Con determinazione e speranza”, Beppe Grillo conclude un suo messaggio ad “attivisti, portavoce (cioè eletti locali e in Parlamento, ndr) e sostenitori” del Movimento 5 stelle, pubblicato sul suo blog personale. In calce al testo, che appare come un nuovo tentativo di delimitare i temi e gli argomenti che possono essere oggetto di discussione in occasione dell’assemblea costituente voluta dal leader stellato Giuseppe Conte, il fondatore del Movimento si qualifica come “Garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica del Movimento 5 stelle”, valori fondamentali che indica in tre “pilastri” che “non sono in nessun modo negoziabili”: nome, simbolo e limite dei mandati elettorali. Proprio sulla richiesta di Grillo di concordare in anticipo l’ambito delle materie affidate all’arbitrio dell’assemblea costituente si era consumato negli scorsi mesi un primo scontro con Conte, che ha sostenuto la necessità di affidare piena sovranità sui cambiamenti interni alla fase costituente.


Un nuovo duro segnale di battaglia interna, soprattutto considerando che proprio la regola del limite ai mandati, oltre ad essere stata fra le cause di frequenti emorragie di parlamentari migrati verso altri lidi politici, è considerata una delle principali cause della debolezza elettorale e organizzativa del Movimento da una larga parte degli esponenti di maggior rilievo e degli eletti del Movimento nelle istituzioni. “La politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione”, taglia corto Grillo nel passaggio chiave del suo intervento. “Ci troviamo – avverte – a un crocevia fondamentale nella nostra storia, in cui dobbiamo riflettere sulle nostre radici e su ciò che ci ha unito sin dall’inizio. Quando abbiamo fondato il MoVimento 5 Stelle, io e Gianroberto, lo abbiamo fatto con un ideale chiaro: creare un’alternativa al sistema politico tradizionale. Il nostro viaggio è nato da un sogno condiviso, un sogno che ci ha portato a sfidare un sistema corrotto, a restituire voce ai cittadini e a provare a costruire un’Italia più giusta e trasparente. Nel 2013 un grido ci ha aperto la strada, ci ha spalancato quella porta che non riuscivamo a vedere. Dietro quella porta c’era un mondo nuovo, un territorio sconosciuto, del tutto diverso da come immaginavamo. Come ogni specie animale ci siamo dovuti adattare, per sopravvivere, e con poca agilità abbiamo dovuto convivere con chi quei territori li abitava da tempo e non voleva essere disturbato”.


“Durante tutto questo cammino, ci siamo sempre ancorati a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato”, avverte il comico genovese. “Il simbolo del MoVimento 5 Stelle non è solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l’emblema di un’intera rivoluzione culturale e politica, la bandiera sotto cui milioni di italiani hanno marciato con noi. È il vessillo sotto il quale milioni di cittadini si sono riconosciuti e con il quale abbiamo combattuto battaglie importanti; da cui sono nate idee, valori e speranze condivise, è il segno visibile della nostra lotta per la trasparenza, la giustizia e la partecipazione. Un partito politico non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo: è la bussola che orienta il cammino verso il futuro, senza mai tradire il passato”. “Il nostro nome, MoVimento 5 Stelle, non è solo – rivendica Grillo – una sequenza di suoni o lettere: rappresenta la nostra piena identità, è un nome che racchiude storie, significati e speranze, come il nome di ognuno di noi, sin dalla nostra nascita. Quando pronunciamo MoVimento 5 Stelle evochiamo una connessione, riconosciamo la sua essenza, la sua unicità. Cambiare un nome è come rinunciare a un pezzo di quella magia, a un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare. Nella vita ci possono essere molte trasformazioni, ma il nome rimane un ancoraggio, un richiamo costante alla nostra essenza più vera. MoVimento 5 Stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani”.


“E poi c’è la regola del secondo mandato. Era l’8 Settembre del 2007: con il V-Day si avviava la raccolta firme per tre proposte di legge di iniziativa popolare, tra cui l’introduzione di un tetto massimo di due legislature. Da cui tutto ebbe inizio”. Per Grillo, quindi, “la politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione. Trasformare l’impegno politico in una professione perpetua significa tradire la fiducia dei cittadini e sprofondare nel pantano della mediocrità e dell’opportunismo. Limitare i mandati significa restituire al popolo la sovranità che gli spetta, è un presidio di democrazia, impedisce che pochi individui si arroghino il diritto di governare in eterno. Questo ricambio garantisce che la politica sia sempre animata da nuove energie, idee fresche e prospettive diverse, preservando così la sua natura dinamica e democratica. E’ un argine contro la degenerazione del potere e un invito costante al rinnovamento, per evitare che la politica si trasformi in un recinto chiuso, distante dalle vere esigenze di chi davvero ha bisogno”.


“La regola del secondo mandato – ribadisce l’antico animatore e primo leader pubblico del M5S – è un principio che ci distingue, che ci ha resi unici, che ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni. E’ la garanzia che il MoVimento rimarrà sempre fedele al suo spirito originario: servire i cittadini e non il potere, con rappresentanti che portano avanti le idee e non le proprie ambizioni personali. Questi tre nostri pilastri non sono in nessun modo negoziabili, e non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del MoVimento 5 Stelle, il nostro faro nella tempesta. Cambiarli significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel MoVimento l’unica speranza di cambiamento reale”. “Vi chiedo quindi di riflettere profondamente, di ascoltare la vostra coscienza. In questo momento cruciale non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il MoVimento è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico, e per farlo, dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi”, è l’appello conclusivo di Grillo.

M5S, Grillo all’attacco: la regola dei due mandati non si tocca

M5S, Grillo all’attacco: la regola dei due mandati non si toccaRoma, 20 ago. (askanews) – “Con determinazione e speranza”, Beppe Grillo conclude un suo messaggio ad “attivisti, portavoce (cioè eletti locali e in Parlamento, ndr) e sostenitori” del Movimento 5 stelle, pubblicato sul suo blog personale. In calce al testo, che appare come un nuovo tentativo di delimitare i temi e gli argomenti che possono essere oggetto di discussione in occasione dell’assemblea costituente voluta dal leader stellato Giuseppe Conte, il fondatore del Movimento si qualifica come “Garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica del Movimento 5 stelle”, valori fondamentali che indica in tre “pilastri” che “non sono in nessun modo negoziabili”: nome, simbolo e limite dei mandati elettorali. Proprio sulla richiesta di Grillo di concordare in anticipo l’ambito delle materie affidate all’arbitrio dell’assemblea costituente si era consumato negli scorsi mesi un primo scontro con Conte, che ha sostenuto la necessità di affidare piena sovranità sui cambiamenti interni alla fase costituente.


Un nuovo duro segnale di battaglia interna, soprattutto considerando che proprio la regola del limite ai mandati, oltre ad essere stata fra le cause di frequenti emorragie di parlamentari migrati verso altri lidi politici, è considerata una delle principali cause della debolezza elettorale e organizzativa del Movimento da una larga parte degli esponenti di maggior rilievo e degli eletti del Movimento nelle istituzioni. “La politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione”, taglia corto Grillo nel passaggio chiave del suo intervento. “Ci troviamo – avverte – a un crocevia fondamentale nella nostra storia, in cui dobbiamo riflettere sulle nostre radici e su ciò che ci ha unito sin dall’inizio. Quando abbiamo fondato il MoVimento 5 Stelle, io e Gianroberto, lo abbiamo fatto con un ideale chiaro: creare un’alternativa al sistema politico tradizionale. Il nostro viaggio è nato da un sogno condiviso, un sogno che ci ha portato a sfidare un sistema corrotto, a restituire voce ai cittadini e a provare a costruire un’Italia più giusta e trasparente. Nel 2013 un grido ci ha aperto la strada, ci ha spalancato quella porta che non riuscivamo a vedere. Dietro quella porta c’era un mondo nuovo, un territorio sconosciuto, del tutto diverso da come immaginavamo. Come ogni specie animale ci siamo dovuti adattare, per sopravvivere, e con poca agilità abbiamo dovuto convivere con chi quei territori li abitava da tempo e non voleva essere disturbato”.


“Durante tutto questo cammino, ci siamo sempre ancorati a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato”, avverte il comico genovese. “Il simbolo del MoVimento 5 Stelle non è solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l’emblema di un’intera rivoluzione culturale e politica, la bandiera sotto cui milioni di italiani hanno marciato con noi. È il vessillo sotto il quale milioni di cittadini si sono riconosciuti e con il quale abbiamo combattuto battaglie importanti; da cui sono nate idee, valori e speranze condivise, è il segno visibile della nostra lotta per la trasparenza, la giustizia e la partecipazione. Un partito politico non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo: è la bussola che orienta il cammino verso il futuro, senza mai tradire il passato”. “Il nostro nome, MoVimento 5 Stelle, non è solo – rivendica Grillo – una sequenza di suoni o lettere: rappresenta la nostra piena identità, è un nome che racchiude storie, significati e speranze, come il nome di ognuno di noi, sin dalla nostra nascita. Quando pronunciamo MoVimento 5 Stelle evochiamo una connessione, riconosciamo la sua essenza, la sua unicità. Cambiare un nome è come rinunciare a un pezzo di quella magia, a un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare. Nella vita ci possono essere molte trasformazioni, ma il nome rimane un ancoraggio, un richiamo costante alla nostra essenza più vera. MoVimento 5 Stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani”.


“E poi c’è la regola del secondo mandato. Era l’8 Settembre del 2007: con il V-Day si avviava la raccolta firme per tre proposte di legge di iniziativa popolare, tra cui l’introduzione di un tetto massimo di due legislature. Da cui tutto ebbe inizio”. (segue)