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Arresti domiciliari per il governatore della Liguria Giovanni Toti: è accusato di corruzione

Arresti domiciliari per il governatore della Liguria Giovanni Toti: è accusato di corruzioneGenova, 7 mag. (askanews) – Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari. Questa mattina i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova gli hanno notificato un’ordinanza di applicazione di misure cautelari con l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, nell’ambito di un’inchiesta che ha portato all’arresto anche del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini e dell’imprenditore nel settore logistico ed immobiliare ed ex presidente del Livorno, Aldo Spinelli.

Germania, a marzo si smorza calo ordini industria e export risale

Germania, a marzo si smorza calo ordini industria e export risaleRoma, 7 mag. (askanews) – Nuovo calo a marzo per gli ordinativi dell’industria in Germania, un meno 0,4% rispetto al mese precedente che segna uno smorzamento della contrazione dopo il meno 0,8% di febbraio. Secondo Destatis, la dinamica di contrazione su base annua si è nettamente moderata al meno 1,9% dopo il meno 8,8% di febbraio.


Sempre l’agenzia federale di statistica riporta invece sviluppi più incoraggianti sul fronte del commercio con l’estero: a marzo le esportazioni della Germania hanno mostrato una risalita dello 0,9% rispetto al mese precedente, a quota 134,1 miliardi di euro. Nel confronto su base annua risultano aumentate dell’1,2%. Le importazioni sono salite dello 0,3% in un mese, a quota 111,9 miliardi, in questo caso nel confronto su base annua restano in calo del 3%. Marzo si è chiuso con un surplus degli scambi commerciali pari a 22,3 miliardi di euro.

UniCredit: utile primo trimestre a 2,6 miliardi (+24%) sopra attese

UniCredit: utile primo trimestre a 2,6 miliardi (+24%) sopra atteseMilano, 7 mag. (askanews) – UniCredit ha chiuso il primo trimestre 2024 con un utile netto pari a 2,6 miliardi, in crescita del 24% su anno, ben oltre le attese degli analisti, ed un RoTE del 23%. I ricavi netti salgono a 6,3 miliardi (+7,5%), con un margine netto di interesse pari a 3,6 miliardi e commissioni pari a 2,1 miliardi. A fine marzo, il CET1 ratio è salito al 16,23%.


La banca ha alzato la guidance sull’utile netto per il 2024 ad oltre 8,5 miliardi, così come le distribuzioni totali a valere sull’utile 2024 sono aumentate a in linea con le distribuzioni relative al 2023. L’accantonamento e il payout del dividendo rimangono invariati al 40% dell’utile netto, con la parte restante nella forma di riacquisto di azioni proprie. UniCredit intende impiegare o distribuire agli azionisti il suo capitale in eccesso al più tardi entro il 2027. Escludendo opzioni di crescita inorganica, prevede che le distribuzioni totali annue medie tra l’esercizio 2025 e 2026 saranno superiori alle distribuzioni relative al 2024, con una politica sui dividendi pari o superiore al 40% e riacquisti di azioni proprie con limite massimo corrispondente alla generazione organica di capitale in combinazione con l’impiego del capitale in eccesso. Nell’eventualità invece in cui il capitale in eccesso dovesse essere utilizzato per opportunità di crescita inorganica, che sarebbero intraprese secondo criteri stringenti, sottolinea UniCredit, il livello delle distribuzioni annuali nel periodo degli esercizi 2025-26 dipenderebbe dal rendimento delle acquisizioni, che dovrebbero presentare rendimenti post sinergie vantaggiosi rispetto a quello derivante dal riacquisto di azioni proprie.


“Abbiamo iniziato l’anno su basi estremamente solide con un utile netto di 2,6 miliardi, in rialzo del 24% su base annuale, superando in pieno le aspettative in tutte le linee principali”, ha dichiarato l’AD Andrea Orcel. “Continueremo a dimostrare una redditività strutturale elevata in modo sostenibile e ritorni per gli azionisti tra i migliori nel settore in contesti macroeconomici mutevoli”.

Mattarella avverte: corsa armamenti divora risorse, pace e sviluppo legati

Mattarella avverte: corsa armamenti divora risorse, pace e sviluppo legatiNew York, 6 mag. (askanews) – “Pace e sviluppo hanno destini incrociati. Non può esservi l’uno, senza l’altra. Viviamo in un’epoca con il maggior numero di conflitti dalla fine della seconda guerra mondiale che divorano enormi risorse nella corsa agli armamenti, sottraendole allo sviluppo”. Sergio Mattarella, nel discorso all’Onu per la conferenza su pace, giustizia e istituzioni rinnova il suo “appello alla costruzione delle condizioni necessarie per la pace e per porre fine ai conflitti” un richiamo che, dice, “non potrebbe essere più necessario e urgente”. Il Presidente della Repubblica ha più volte levato il suo richiamo ma stavolta lo fa in un consesso internazionale come le Nazioni Unite dove siedono anche gli attori principali dei conflitti che mettono a richio anche gli obiettivi dello sviluppo sostenibile.


Per il capo dello Stato è proprio l’Onu il luogo in cui si può e si deve ricercare il dialogo e la collaborazione in nome del principio del multilateralismo che è alla base della sua nascita: “Con – e nelle – Nazioni Unite dobbiamo lavorare per ricostituire la fiducia tra le nazioni, rinsaldare la cooperazione internazionale e tessere nuove reti di comprensione e collaborazione – ha detto Mattarella -. È sulla base di questo approccio che l’Italia dispiega la sua azione, con ferma determinazione nel sostenere gli strumenti di dialogo basati su quel principio di multilateralismo che oggi vediamo così drammaticamente messe in discussione dall’aggressione russa all’Ucraina e dalle conseguenze dell’irrisolto conflitto israelo-palestinese”. La convinzione del Presidente della Repubblica è che si debbano superare una volta per tutte “relazioni fra Paesi basate su visioni ed eredità ottocentesche, su pulsioni di potenza. A chiedercelo con forza sono i cittadini, i giovani, le donne, che vedono un avvenire ispirato agli obiettivi che l’Agenda 2030 ha delineato”.


La Conferenza dedicata a pace giustizia e inclusione sociale per lo Sviluppo sostenibile dedicato all’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è stata organizzata per l’occasione dalla missione permanente italiana alle Nazioni unite guidata dall’ambasciatore Massari. Mattarella ha sottolineato come le tensioni internazionali stiano mettendo in pericolo gli obiettivi dello Sviluppo sostenibile a cui sono legati molti interventi in ambito di giustizia e istituzioni. Secondo il capo dello Stato infatti “pace e sviluppo hanno destini incrociati: Come potremmo parlare, infatti, di pace come sviluppo se non sostenendo i diritti delle persone e dei popoli? Come potremmo, se non affermando la pratica, nei conflitti, dei principi delle Convenzioni di Ginevra in materia di diritto umanitario, oggi apertamente violati? Si tratta di por fine alla insicurezza cui sono confinate troppe popolazioni e troppe persone”. Questa epoca così complessa e sfortunata per alcune aree del mondo è funestata da un altro “pericolo”, dice ancora, quello della “disinformazione”. E’ di venerdì scorso, ha ricordato Mattarella “la Giornata mondiale per la libertà di stampa che ammonisce, ogni anno, sul valore della libertà d’informazione per il mantenimento della democrazia. Temi come l’accesso all’informazione, la libertà di espressione, la tutela della privacy, appartengono alle mete incluse nell’Obiettivo 16, oggetto di questa discussione”.


Ancora una volta è nel Palazzo di Vetro che le potenze mondiali possono trovare un luogo di confronto e di collaborazione. “L’Onu, con tutte le difficoltà che conosciamo e che hanno fasi alterne, e ora sono acute, è il luogo in cui si incontra il mondo per cercare di convivere in modo sereno”, ha ribadito il Presidente della Repubblica incontrando i funzionari della Rappresentanza italiana all’Onu. E’ questo il significato di questa visita a New York otto anni dopo il primo viaggio in Usa. “Domani parlerò all’assemblea generale – ha detto – per esprimere la testimonianza di fiducia nell’Onu e l’impegno per il rilancio del multilateralismo. Voglio testimoniare come l’Italia sia al sostegno del multilateralismo e del ruolo dell’Onu: in un momento di grande difficoltà, di grandi incomprensioni e tensioni internazionali emerge l’indispensabilità di questa sede per trovare strade di mediazione e di dialogo ma anche di prospettive future positive per la vita internazionale”. Dopo l’intervento all’Onu il capo dello Stato ha incontrato la collettività italiana al Metropolitan Club, quindi nel pomeriggio avrà un colloquio bilaterale con il segretario generale Antonio Guterres.

Il 13 maggio in Senato “riforma tributaria, il metodo Matteotti”

Il 13 maggio in Senato “riforma tributaria, il metodo Matteotti”Roma, 6 mag. (askanews) – La riforma fiscale è stata una delle proposte politiche più forti e meno esplorate di Giacomo Matteotti, che il 10 giugno del 1924 veniva rapito e brutalmente assassinato mentre il fascismo cercava i pieni poteri a partire proprio dalla materia fiscale, per svuotare il Parlamento di tutte le sue prerogative. Matteotti aveva una visione profonda e chiara della materia fiscale, che Francesco Tundo, professore ordinario di diritto tributario all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, ha messo al centro del suo ultimo libro “La riforma tributaria. Il metodo Matteotti” che sarà presentato lunedì 13 maggio a Roma in Sala Caduti di Nassirya presso il Senato della Repubblica


“E’ dannoso l’additare all’odio del popolo le tasse, le imposte; noi dobbiamo limitarci a dimostrare che le imposte sono mal distribuite e diffondere nel tempo stesso la persuasione che sono assolutamente necessarie” , affermava Matteotti. E “chi non voglia distrutti o diminuiti i diritti e le funzioni del Parlamento, chi tiene alla libertà individuale e alle garanzie giurisdizionali, non può abdicare nelle mani di un Governo il sistema tributario, che investe i rapporti più sostanziali tra i cittadini e lo Stato”. È in questo contesto che si inerisce il libro “La riforma tributaria. Il Metodo Matteotti” (Bologna University Press) appena dato alle stampe da Francesco Tundo, professore ordinario di diritto tributario all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Un saggio che, attraverso una lucida analisi della proposta di riforma di Matteotti accompagna il lettore fino ai giorni nostri, ponendo l’accento sul metodo perché è soprattutto questo a conservare intatta la sua forza e la sua attualità. Anzi, in questo tempo che viviamo segnato da conflitti, complessità, bisogni crescenti, il metodo di Matteotti, cioè una sapiente visione politica del fisco come potente strumento di crescita e di equità, è la via maestra per attuare quella giustizia sociale che è al cuore della nostra Costituzione.


Dal contesto storico di quel passato si giunge al presente e, attraverso quello che a tutti gli effetti può essere elevato a vero e proprio metodo, si esplora una “visione” del sistema fiscale tesa a portare equità e uguaglianza sociale. Nell’anno delle celebrazioni di Giacomo Matteotti, il volume di Francesco Tundo tocca argomenti tanto inesplorati quanto rivoluzionari e per la prima presentazione istituzionale del libro si è scelta la Sala Caduti di Nassirya presso il Senato della Repubblica. Qui lunedì 13 maggio (ore 17,00, Piazza Madama 11, Roma). A confrontarsi sulla proposta e sulla visione in materia fiscale di Matteotti, su iniziativa del Senatore Antonio Misiani, interverranno con l’autore, lo storico Mauro Canali, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini e la giornalista Federica Fantozzi. “Giacomo Matteotti è il primo politico socialista dotato di una profonda competenza giuridico-economica. Anzi, la sensazione è che costituisca una nuova figura di politico, che mette al centro della sua azione una solida competenza tecnica”, sottolinea Francesco Tundo. “Tuttavia, la riforma tributaria che Matteotti ha in mente è intensamente politica, anzi è un manifesto politico, con il quale egli intende fronteggiare le grandi disuguaglianze della società del suo tempo. Questo spessore politico della proposta fiscale è un’altra grande novità, al pari della invocata necessità di un sistema fiscale coerente, fondato sull’imposizione generale e progressiva del reddito, nel segno costante del rispetto delle regole dello Stato di diritto e delle prerogative di libertà e rappresentanza assicurate dal Parlamento”.

L’Atalanta vince a Salerno 2-1 e aggancia la Roma

L’Atalanta vince a Salerno 2-1 e aggancia la RomaRoma, 6 mag. (askanews) – L’Atalanta approfitta degli insuccessi delle rivali per la Champions e batte in rimonta 2-1 la Salernitana, raggiungendo la Roma a quota 60 in classifica a una settimana dallo scontro diretto. Il primo tempo vede una Salernitana pimpante: minuto 18, Tchaouna parte sul filo del fuorigioco, salta De Roon e col mancino batte Carnesecchi per la rete dell’1-0. La ripresa vede ancora gli uomini di Colantuono partire forte, ma la solita morbidezza difensiva emerge in poco tempo: prima Scamacca è bravissimo a sfruttare l’assist di Pasalic e a trovare il gol dell’1-0 da pochi passi, poi il solito Koopmeiners lascia partire un sinistro potente e preciso dai 25 metri che batte ancora Fiorillo, trovando così il gol del 2-1 che significa sorpasso. L’ultimo sussulto lo regala ancora Tchaouna, ma il classe 2003 arriva stanchissimo al tiro e spara alto. E così l’Atalanta, pur soffrendo, porta a casa 3 punti fondamentali nella sua rincorsa Champions.

Zucchero: nessun favoritismo nell’imbarco in aereo

Zucchero: nessun favoritismo nell’imbarco in aereoRoma, 6 mag. (askanews) – “Con riferimento a quanto pubblicato oggi su Dagospia, in merito a Zucchero “Sugar” Fornaciari, si precisa che il pre-imbarco dell’artista e del suo entourage era stato pianificato per lo svolgimento a bordo di alcune attività per conto di ITA Airways, che non hanno in alcun modo inciso sul ritardo iniziale dell’imbarco del volo. Né l’artista né il suo entourage oggi hanno abusato della loro veste e men che meno violato e ignorato regole e persone”. Lo riferisce in una nota Riccardo Vitanza (Responsabile Comunicazione Zucchero).

Morti sul lavoro a Casteledaccia, Mattarella: ennesima strage inaccettabile, è necessario un impegno comune

Morti sul lavoro a Casteledaccia, Mattarella: ennesima strage inaccettabile, è necessario un impegno comuneNew York, 6 mag. (askanews) – “Auspico che sia fatta piena luce sulle dinamiche dell’incidente. Ma l’ennesima inaccettabile strage sul lavoro – a pochi giorni dal 1 maggio – deve riproporre con forza la necessità di un impegno comune che deve riguardare le forze sociali, gli imprenditori e le istituzioni preposte”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a New York, esprimendo cordoglio per la grave tragedia sul lavoro che ha causato la morte di cinque operai a Casteldaccia, in provincia di Palermo.

Casteledaccia, Mattarella: strage inaccettabile, fare piena luce

Casteledaccia, Mattarella: strage inaccettabile, fare piena luceNew York, 6 mag. (askanews) – “Auspico che sia fatta piena luce sulle dinamiche dell’incidente. Ma l’ennesima inaccettabile strage sul lavoro – a pochi giorni dal 1 maggio – deve riproporre con forza la necessità di un impegno comune che deve riguardare le forze sociali, gli imprenditori e le istituzioni preposte”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a New York, esprimendo cordoglio per la grave tragedia sul lavoro che ha causato la morte di cinque operai a Casteldaccia, in provincia di Palermo.

Casteldaccia, Schlein: sicurezza lavoro è tema con priorità assoluta

Casteldaccia, Schlein: sicurezza lavoro è tema con priorità assolutaRoma, 6 mag. (askanews) – “C’è un grande tema che le istituzioni e la politica non possono più far scendere nella scala delle priorità: è una priorità assoluta puntare sulla sicurezza dei luoghi di lavoro”. La segretaria del Pd Elly Schlein è tornata a parlare dell’incidente avvenuto a Casteldaccia (Palermo).


“Quando il lavoro si fa più precario e ci sono appalti e subappalti a cascata chiaramente la coda di questa filiera è quella più a rischio anche dal punto di vista delle condizioni di sicurezza”, ha aggiunto Schlein concludendo: “la sicurezza sul lavoro deve essere una priorità della politica di questo paese”.