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Zaia: a Suviana un bilancio terribile anche per noi veneti

Zaia: a Suviana un bilancio terribile anche per noi venetiPadova, 12 apr. (askanews) – “E’ una tragedia, questa di Suviana. Un bilancio terribile, anche per noi veneti: un morto e due feriti. La nostra vicinanza va alle loro famiglie. Dopo di che bisogna capire la dinamica della tragedia. Si rincorrono notizie discordanti. Avremo una versione ufficiale dai periti, ma sarà fondamentale anche avere anche la versione dei superstiti”. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, stamani a margine di un convegno a Padova.


Per quando riguarda le dighe e le centrali idroelettriche in Veneto, Zaia ricorda che la Regione non ha competenze al riguardo. “E, in ogni caso, non ho ricordi di incidenti simili”, ha precisato. Commentando le proteste dei sindacati Cgil, Cisl e Uil sulle problematiche della sicurezza nei luoghi di lavoro, Zaia ha aggiunto: “Condivido che bisogna tenere alta l’attenzione sugli infortuni sul lavoro, sul non rispetto delle regole relative alla sicurezza, in tanti casi, ma in altri c’è la tragica fatalità, la disattenzione, la troppa padronanza del mezzo. Condivido le manifestazioni perché insistono sulla necessità di una maggiore cultura della sicurezza che deve coinvolgere datori di lavoro, lavoratori, ma anche tutta la cittadinanza, perché ognuno di noi, se vede che qualcosa non funziona, passando davanti ad un cantiere, deve denunciarlo”.

Gentiloni: la realtà spingerà ad accettare nuovo debito comune

Gentiloni: la realtà spingerà ad accettare nuovo debito comuneLussemburgo, 12 apr. (askanews) – Nell’Ue, “sta andando avanti da diversi mesi la discussione su possibili nuovi finanziamenti comuni per obiettivi comuni”, sul modello di quanto è stato fatto con il “NextGenerationEU” (Ngeu), e sebbene le discussioni non siano facili, sarà “la realtà” che spingerà i leader europei ad accettare “una nuova decisione di utilizzo di risorse comuni per obiettivi comuni”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando ai giornalisti al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin oggi a Lussemburgo.


La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen “qualche mese fa propose, ricorderete, un fondo per la sovranità europea. Le condizioni politiche tra i leader nel Consiglio europeo per raggiungere già un’intesa in questi giorni, in queste settimane, non sono facili. Ma purtroppo – ha detto Gentiloni – la realtà spingerà certamente nei prossimi mesi, forse sarà con la prossima Commissione, vedremo, ad arrivare alla fine a una nuova decisione di utilizzo di risorse comuni per obiettivi comuni, perché la realtà spinge in questa direzione”. Durante l’Ecofin di oggi, ha continuato il commissario, “credo che si parlerà soprattutto di come sono andate le cose nella prima metà” del periodo di attuazione del Ngeu. “Ma già nell’ultimo Consiglio europeo la discussione è stata aperta, e forse lo sarà anche nei prossimi, soprattutto sulla difesa”, ovvero sulla possibilità di utilizzare lo strumento del debito comune per finanziare gli investimenti nel settore.


“Io sono fiducioso che la consapevolezza della necessità di investimenti pubblici comuni è molto forte, ma le opinioni diverse ci sono, e non sono ancora, credo, superate”, ha ribadito Gentiloni. A un giornalista che chiedeva che cosa dovrà essere fatto perché il Ngeu sia un successo, e questo possa poi tradursi nella decisione di replicarne il metodo del debito comune per altri obiettivi comuni, il commissario ha risposto: “Già oggi possiamo dire che il Ngeu è stato un successo, perché appena introdotto ha stabilizzato i mercati, ha evitato grandi differenze tra i paesi, ha dato la possibilità di rispondere alla crisi della pandemia anche ai paesi che avevano uno spazio di bilancio più limitato. E vediamo che oggi la mappa della crescita in Europa è diversa da quella che era alcuni anni fa, e quindi i paesi che tradizionalmente avevano livelli di crescita più bassa hanno avuto invece delle performance migliori”.


“Questo – ha continuato Gentiloni – è già un buon risultato che il Ngeu ha portato a casa. Ma la valutazione finale, complessiva, si fa alla fine; e per arrivare a questa valutazione positiva alla fine bisogna semplicemente raggiungere nella maggior parte dei casi, nella maggior parte dei paesi, gli obiettivi. Ricordiamo che finora dei circa 700 miliardi di euro a disposizione ne abbiamo erogati soltanto 225, e che non tutti questi quattrini che sono arrivati ai paesi si sono già tradotti sul terreno in investimenti”. “Quindi l’impatto di questa operazione, che porterà a miglioramenti della crescita nei prossimi anni, si vedrà ancora e forse soprattutto negli anni a venire. Perciò, non bisogna, come si dice, abbassare la guardia, ma continuare a lavorare”, ha concluso Gentiloni.

La ministra Roccella: in Italia c’è una grave tendenza alla denatalità, va fermata

La ministra Roccella: in Italia c’è una grave tendenza alla denatalità, va fermataMilano, 12 apr. (askanews) – “La tendenza alla denatalità italiana è grave” e “per fermare e poi invertire la tendenza” serve “una mobilitazione collettiva che passi dall’impresa ai servizi, dall’amministrazione alla finanza, dal più piccolo ente locale alla Commissione europea”. Lo ha sottolineato la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, aprendo i lavori del convegno “Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro”.


“Sostegno economico, conciliazione, lavoro: sono i 3 punti fondamentali della strategia italiana – ha puntualizzato – Rafforzare le fondamenta di questa struttura è l’obiettivo dei prossimi anni. Ma, contemporaneamente, serve un lavoro con le autonomie locali, Regioni e Comuni, per rilanciare i servizi a misura di famiglia sul territorio”.

Mattarella: aiutare le giovani coppie, lo chiede Costituzione

Mattarella: aiutare le giovani coppie, lo chiede CostituzioneRoma, 12 apr. (askanews) – “Il tema demografico sfida in particolare i Paesi sviluppati, influenzando i diversi aspetti della struttura sociale. L’Italia non fa eccezione. Gli eccellenti risultati ottenuti in materia di tutela della condizione degli anziani, le nuove dinamiche fortemente unifamiliari, il calo delle nascite, impongono una riflessione al fine di soddisfare le nuove esigenze emergenti, per garantire la necessaria coesione sociale. Il futuro del Paese si misura sulla capacità di dare risposte alle giovani generazioni. Occorre che le Istituzioni ne prendano coscienza, per attuare politiche attive che permettano alle giovani coppie di realizzare il loro progetto di vita, superando le difficoltà di carattere materiale e di accesso ai servizi che rendono ardua la strada della genitorialità”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della conferenza dal titolo “Per un’Europa giovane: transizione demografica, ambiente, futuro”, organizzata da Global Thinking Foundation, in un messaggio inviato alla Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella.


“Si tratta – spiega il capo dello Stato – di dare attuazione al dettato costituzionale che, all’art. 31, richiama la Repubblica ad agevolare “con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”. Proteggendo “la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”. “Politiche abitative, fiscali e sociali appropriate, conciliazione dell’equilibrio tra vita e lavoro, pari opportunità, sono questioni fondamentali. Le trasformazioni della demografia incidono fortemente sulla struttura territoriale del Paese e sulla sostenibilità dei centri abitati, in particolare delle zone montane, interne, rurali, aggravando la crisi e non permettendo di conseguire l’obiettivo dell’eguaglianza dei cittadini. La crescita abnorme delle aree metropolitane con le conseguenti diseconomie e disagi, basata, un tempo, sull’addensamento occupazionale e la disponibilità di servizi, deve lasciare il posto a un approccio integrato che includa interventi per promuovere lo sviluppo economico locale, investendo sui servizi del territorio per sostenere la vitalità delle nostre comunità. A tutti i partecipanti all’evento formulo i migliori auguri di buon lavoro”.

Gentiloni: finora il Pnrr è un successo, ma dovrà esserlo alla fine

Gentiloni: finora il Pnrr è un successo, ma dovrà esserlo alla fineLussemburgo, 12 apr. (askanews) – I ministri finanziari dell’Ue avranno oggi alla riunione dell’Ecofin a Lussemburgo una discussione sulla valutazione di mezzo percorso del ‘NextGenerationEU’ (Ngeu) e del Fondo europeo per la ripresa e la resilienza (Rrf), che finanzia i Pnrr degli Stati membri, sul il fatto che finora sia stato un successo, ma anche sulla necessità che continui a esserlo fino alla fine, perché questo fornirà un forte sostegno all’idea che il metodo dei “prestiti comuni per obiettivi comuni” possa essere replicato per altri investimenti necessari nell’Ue, in particolare per l’industria della difesa e per la doppia transizione verde e digitale. Lo ha ribadito stamattina con forza e chiarezza il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando alla stampa al suo arrivo all’Ecofin.


“Da parte della Commissione – ha detto Gentiloni – possiamo già dire che il Ngeu è stata una storia di successo: ricordiamo tutti la situazione in cui eravamo quattro anni fa, quando arrivò la prima proposta della Commissione. Oggi sappiamo che il Ngeu è stato straordinariamente importante per rendere possibile che questa crisi senza procedenti non creasse frammentazione, grandi differenze nel mercato unico”. “La reazione dei mercati – ha ricordato il commissario – è stata molto positiva fin dall’inizio; è stato fornito un forte margine di bilancio a paesi che avevano uno spazio di bilancio limitato; il ‘rimbalzo’, se ricordiamo il livello della crescita in Europa nel 2022, è stato impressionante, più forte che in Usa e in Cina. E poi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il Ngeu ha anche provato di essere piuttosto flessibile, perché siamo stati in grado di riadattare lo strumento, i capitoli dei Pnrr, a questa nuova crisi”.


Insomma, “finora tutto bene: 225 miliardi di euro sono stati erogati”, ma “naturalmente con pesanti oneri amministrativi, che erano inevitabili: perché – ha spiegato Gentiloni – era la prima volta che avevamo dei finanziamenti europei basati su obiettivi, tappe intermedie, ‘performance’ degli Stati membri; su questo, penso che possiamo parzialmente semplificare le nostre regole, cercando di ridurre questi oneri amministrativi”. “Il successo di questa storia sarà valutato completamente alla fine, perché abbiamo bisogno ancora di molti sforzi per raggiungere gli obiettivi, le tappe intermedie, le riforme e gli investimenti” dei Pnrr dei diversi paesi Ue. Comunque, ha sottolineato Gentiloni, “questo successo è dal mio punto di vista estremamente importante per ciò che significa per il metodo che abbiamo usato per il Ngeu, cioè mettere in comune delle risorse per degli obiettivi comuni”, per vedere “se può essere replicato per altri obiettivi con altre tempistiche”.


“Ma naturalmente il successo del Ngeu è essenziale per sostenere l’idea che questi prestiti comuni per obiettivi comuni possono essere replicati di nuovo, che è il mio punto di vista. E credo – ha indicato il commissario – che le discussioni che stanno andando avanti sulla difesa mostrino che abbiamo bisogno di questo tipo di strumenti comuni, e poi c’è una montagna” di investimenti necessari altri settori, come “le transizioni green e digitale”. “Naturalmente, il capitale privato viene prima di tutto, ma il sostegno pubblico sarà necessario. Per questo la valutazione di mezzo percorso sarà importante, ma la seconda parte di questo sforzo sarà anche importante”, ha concluso Gentiloni.

Meloni: il settore vitivinicolo è una eccellenza nazionale, un asset strategico

Meloni: il settore vitivinicolo è una eccellenza nazionale, un asset strategicoRoma, 12 apr. (askanews) – Il settore agroalimentare è un asset strategico e il Governo ha messo al centro delle sue politiche l’agricoltura. Lo ha rivendicato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo videomessaggio per l’apertura della Riunione ministeriale dell’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino.


“Siamo estremamente orgogliosi – ha detto – di ospitare la prima Riunione ministeriale dell’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino e di celebrare insieme a voi, in un territorio straordinario, magnifico come la Franciacorta, i primi cento anni di vita dell’Oiv. Questa scelta è una scelta che onora l’Italia ed è per noi un grande riconoscimento. Lo è per il nostro settore vitivinicolo, uno chiaramente dei comparti produttivi d’eccellenza del sistema nazionale, uno dei simboli del Made in Italy riconosciuto e riconosciuti nel mondo. Ringrazio il ministro Lollobrigida, che ha molto lavorato a questa iniziativa. E ringrazio i vertici dell’Oiv, a partire dal presidente Moio, che saluto, per aver creduto in questo progetto, in questa iniziativa, fin dall’inizio, e per averla portata avanti insieme a noi”. “Mi auguro che, lungo questa tre giorni, tra la Franciacorta e Verona, avrete modo di capire – ha proseguito la premier – quanto il vino sia per noi italiani importante, quanto la nostra cultura enologica sia un pezzo insostituibile del nostro patrimonio. Perché per noi il vino è sostanzialmente identità. È celebrato nei quadri, nell’arte, nelle poesie, nella letteratura. Ma anche è sinonimo di una cura del territorio, del nostro meraviglioso paesaggio. Agricoltura e cultura sono in fondo intimamente connesse. Ce lo dice l’etimologia stessa della parola ‘cultura’, che deriva dal latino colere, ovvero proprio coltivare. E noi abbiamo esattamente questo obiettivo: coltivare, far crescere, valorizzare quello che ci rende unici al mondo e ciò che nessun altro è in grado di fare come in fondo lo facciamo noi. Il vino, e tutto il comparto agroalimentare nel suo complesso, è un tassello fondamentale di questo”.


“Fin dal nostro insediamento – ha sottolineato ancora Meloni – noi abbiamo lavorato per proteggere questo asset strategico, per renderlo più forte, più sostenibile, più innovativo. Abbiamo rimesso al centro l’agricoltura, siamo impegnati per garantire che gli agricoltori vedano riconosciuto il giusto prezzo per quello che producono, abbiamo scelto di contrastare le contraffazioni e la concorrenza sleale, stiamo investendo con convinzione nelle giovani generazioni, nella continuità, perché è dai nostri ragazzi che passa il futuro della nostra agricoltura. Priorità che l’Italia, membro fondatore dell’OIV, porterà anche nel documento che discuterete in questi giorni e che contribuirà a costruire un futuro sostenibile per il mondo del vino”. “Ecco, non mi resta che salutarvi e augurarvi buon lavoro. E, lo dico anche con un pizzico di invidia, perché in questi tre giorni vivrete in luoghi meravigliosi che sono certa vi rimarranno nel cuore. E con il cuore anche io sono con voi. Buona conferenza e grazie”, ha concluso.

Dl Pnrr, ok patente a punti settore edile con autocertificazione

Dl Pnrr, ok patente a punti settore edile con autocertificazioneRoma, 12 apr. (askanews) – Novità per la cosiddetta ‘patente a punti’ nel settore edile che serve alla qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi. Si ottiene con autocertificazione dei requisiti e potrà essere estesa ad altri ambiti con un decreto ministeriale sentiti i sindacati e le organizzazioni datoriali. Modificata anche la tabella della decurtazione dei punti nella parte che riguarda gli infornuti che portano a inabilità.


La norma, inserita nel decreto sul Pnrr, è stata modificata con un emendamento, approvato in Commissione bilancio alla Camera, frutto di una riformulazione di numerosi emendamenti parlamentari. Le opposizioni hanno votato contro l’emendamento criticando la nuova tabella sul taglio dei punti, giudicata alleggerita, e quella che considerano una ‘delega in bianco’ al governo per la fissazione dell’ammontare dei punti aggiuntivi e per le modalità di recupero. La patente a punti, che si applica dal primo ottobre 2024, è obbligatoria per le imprese e i lavoratori autonomi che operano in cantieri edili temporanei o mobili. Sono esclusi dall’obbligo le imprese che effettuano soltanto forniture o prestazioni di natura intellettuale, ad esempio ingegneristiche. In futuro potrà essere applicata ad altri settori, ma questa decisione, come ha spiegato ieri il Ministro del lavoro, Marina Calderone, sarà eventualmente assunta sentiti i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro.


L’emendamento definisce più dettagliatamente i requisiti necessari per il rilascio della patente da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Si va dall’iscrizione alla Camera di Commercio, all’adempimento degli obblighi formativi, al possesso del Durc in corso di validità, del documento di valutazione dei rischi e di quello sulla regolarità fiscale. Il possesso dei requisiti è autocertificato. In caso di dichiarazione non veritiera sui requisiti, accertata in successivi controlli, la patente è revocata.


La patente parte con 30 punti, che potranno aumentare in base a criteri che saranno definiti da un decreto del Ministero del lavoro (appunto la delega in bianco criticata dalle opposizioni) e che terranno conto, tra l’altro, del numero dei dipendenti, della storia dell’impresa e della formazione. Con lo stesso decreto saranno stabilite le modalità di recupero dei punti. Con un numero di punti inferiore a 15 le imprese non possono operare. Quanto alla decurtazione dei crediti, prevista in una tabella allegata all’emendamento, si prevede la perdita di 5 punti per inabilità temporanea che comporta l’astensione dal lavoro per più di 60 giorni, il taglio di 8 punti per inabilità permanente al lavoro parziale e 15 punti per inabilità permanente assoluta. La precedente versione della tabella prevedeva il taglio di 10 punti per inabilità temporanea assoluta e 15 punti per inabilità permanente assoluta o parziale.


In mancanza della patente, o del documento equivalente in caso di imprese straniere, o con una patente con meno di 15 punti, si applica una sanzione amministrativa pari al 10% del valore dei lavori e comunque non inferiore a 6.000 euro. Novità anche per le imprese in possesso di attestato di qualificazione Soa, che nel decreto erano esentate dalla patente. Con l’emendamento approvato non sono tenute all’obbligo della patente solo le imprese che hanno una qualificazione Soa particolarmente elevata (superiore alla III).

Mattarella e ex presidente sloveno a Trieste 4 anni dopo Basovizza

Mattarella e ex presidente sloveno a Trieste 4 anni dopo BasovizzaTrieste, 12 apr. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato all’università di Trieste dove riceverà la laurea in giurisprudenza ad honorem insieme a Borut Pahor, già presidente della Repubblica di Slovenia. Mattarella e Pahor si incontrarono il 13 luglio 2020 alla foiba di Basovizza, dove deposero una corona di fiori e si tennero la mano restando per un minuto immobili e in silenzio davanti al luogo simbolo delle esecuzioni di civili e militari italiani da parte delle truppe jugoslave. Mattarella è stato accolto da un applauso da parte degli studenti presenti all’ingresso dell’ateneo.

Lega, Salvini:da 40 anni motore cambiamento. Avanti con Autonomia

Lega, Salvini:da 40 anni motore cambiamento. Avanti con AutonomiaMilano, 12 apr. (askanews) – “La Lega festeggia 40 anni. Siamo nati per difendere l’identità dei popoli, diventando motore di cambiamento in Italia e in Europa. Lo rivendichiamo con particolare orgoglio nelle settimane in cui l’Autonomia sta facendo concreti e decisivi passi in avanti. Auguri, Lega”. Lo scrive il segretario della Lega Matteo Salvini, nel giorno dei 40 anni dall’atto notarile con cui Umberto Bossi fondò la Lega Nord. “È una storia di straordinario coraggio e visione, e per questo non possiamo non ringraziare chi, come Umberto Bossi e Roberto Maroni, ha avuto la folle idea di iniziare questa storia emozionante”, scrive sui social Salvini.

G7 Trasporti, Salvini: troppi no frenano sviluppo in Italia

G7 Trasporti, Salvini: troppi no frenano sviluppo in ItaliaMilano, 12 apr. (askanews) – Troppi no frenano lo sviluppo. È il concetto espresso dal Ministro Matteo Salvini intervenendo al G7 Trasporti in corso a Milano. “Per ogni opera pubblica, in Italia spunta qualche comitato del No. Per questo, negli ultimi anni è stato difficile investire”. Lo fa sapere il Mit.


Parlando ai colleghi Ministri, Salvini ha sottolineato: “i comitati del no ritengono le nuove infrastrutture inutili, obsolete, dannose per l’ambiente. E il giudizio non cambia nemmeno per infrastrutture strategiche come la Tav o il ponte sullo stretto di Messina che invece avranno effetti positivi a cascata”.