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Pestaggio Firenze, Bonelli in piazza: dimissioni Valditara e Piantedosi

Pestaggio Firenze, Bonelli in piazza: dimissioni Valditara e PiantedosiFirenze, 4 mar. (askanews) – “Di fronte al degrado della scuola pubblica, agli edifici scolastici che cadono a pazzi, al precariato degli insegnanti, abbiamo un ministro che non condanna la violenza fascista ma minaccia di provvedimenti una dirigente che si richiama ai valori della Costituzione”. Lo dice il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, presente alla manifestazione di Firenze in difesa della Scuola e della Costituzione.

Pestaggio Firenze, corteo al via. In piazza Landini, Conte, Schlein

Pestaggio Firenze, corteo al via. In piazza Landini, Conte, SchleinFirenze, 4 mar. (askanews) – In piazza Santissima Annunziata a Firenze sta per partire il corteo della manifestazione “Per la scuola, per la Costituzione” che arriverà a piazza Santa Croce dove è allestito il palco dell’iniziativa antifascista dopo il pestaggio di alcuni studenti ad opera di giovani di Azione studentesca. In piazza bandiere dell’Anpi, della Cgil, del Pd, del PCI, del Movimento Cinquestelle. In piazza il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Acclamato dai militanti il presidente M5s Giuseppe Conte che si è intrattenuto con i manifestanti tra selfie e strette di mano. La segretaria del Pd Elly Schlein già giunta a Firenze rilascerà dichiarazioni al termine del percorso della manifestazione. In piazza anche esponenti dell’Alleanza Verdi Sinistra a cominciare da Nicola Fratoianni.

Bardi: quota energia prodotta in Basilicata resti in Basilicata

Bardi: quota energia prodotta in Basilicata resti in BasilicataRoma, 4 mar. (askanews) – “Il Mezzogiorno, nelle intenzioni del Governo Meloni, come noto, è chiamato a diventare un hub energetico continentale. Una strategia questa che ci vede convinti sostenitori e all’interno della quale la Basilicata sta valorizzando il suo ruolo di naturale protagonista. Il governo regionale ha come noto una precisa strategia energetica, centrata sul favorire la produzione di energia rinnovabile, prevedendo innanzitutto l’utilizzo delle aree industriali dismesse, accelerando l’implementazione dei progetti ‘no oil’ proposti dalle Compagnie estrattive, impegnandoci per superare stratificati ritardi nelle autorizzazioni che hanno ritardano lo sviluppo di un sistema industriale: una criticità in via di soluzione grazie all’impegno dell’assessore all’ambiente Cosimo Latronico. La sfida dell’accelerazione dei processi amministrativi non può non essere raccolta insieme con una particolare attenzione alla tutela del territorio e del paesaggio. Queste politiche hanno un senso, intendo ribadirlo, se al contempo una quota di questa energia prodotta in Basilicata resta in Basilicata, nella disponibilità delle comunità locali. Vale per le concessioni petrolifere, deve valere anche per le fonti rinnovabili”. Lo ha affermato ieri il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nel corso dell’evento organizzato da Confindustria a Matera.

Ucraina, Meloni: Emirati disponibili a ruolo per pace giusta

Ucraina, Meloni: Emirati disponibili a ruolo per pace giustaAbu Dhabi, 4 mar. (askanews) – Durante il colloquio con il presidente degli Emirati arabi si è parlato di Ucraina, “anche questa è una nazione che può giocare un ruolo, ci siamo confrontati sulla situazione e crediamo che possano contribuire a facilitare questo percorso che per noi deve sempre partire dal presupposto di una pace giusta per il popolo ucraino. Mi pare che lo sceicco fosse consapevole e ci fosse la loro disponibilità”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa ad Abu Dhabi al termine della visita in India ed Emirati Arabi.

Autonomia, Zaia: è progetto in linea con Costituzione

Autonomia, Zaia: è progetto in linea con CostituzioneGodega Sant’Urbano (Tv), 4 mar. (askanews) – Autonomia? “Il Governo e la presidente del Consiglio sono stati di parola. La coerenza della presidente Meloni c’è fino in fondo” rispetto a questo tema. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a margine dell’Inaugurazione dell’Antica Fiera di Godega di Sant’Urbano.
Le Regioni del Sud sono contrarie? “Certo, le Regioni governate dal Centrosinistra ovvero la Campania e la Puglia perché la Calabria ha dato l’ok, la Sicilia ha dato l’ok, la Basilicata ha dato l’ok, il Molise ha dato l’ok. Contrario quindi non è il Sud ma è il Centrosinistra al Sud” ha aggiunto Zaia.
“L’autonomia – ha proseguito – è un progetto costituzionale, rispettoso della Costituzione e quando si offende il progetto, a mio avviso si manca di rispetto al Capo dello Stato che nulla ha avuto da ridire anzi conferma che tutto questo è in linea con la Costituzione”.
“L’autonomia – ha concluso il governatore – o la facciamo per scelta noi oggi oppure qualcuno la dovrà fare per necessità”.

Autonomia, Occhiuto: no a Sud che scappa in ritirata, affrontiamo sfida

Autonomia, Occhiuto: no a Sud che scappa in ritirata, affrontiamo sfidaRoma, 4 mar. (askanews) – “Sull’autonomia differenziata la mia linea, e dunque quella del governo regionale che guido in Calabria, è chiara: attuare per interno la Costituzione può rappresentare una grande opportunità anche per le Regioni del Sud. E quando dico attuare per intero quanto prescritto dalla nostra Carta fondamentale, non mi riferisco soltanto all’articolo 116, quello appunto sull’autonomia, ma anche al 117 e al 119, quelli che regolano i diritti sociali e civili – che vanno garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale – e la perequazione”. Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
“E in questa mia posizione la stella polare è rappresentata dal fatto che – semmai questo processo andasse a buon fine – ci saranno ricadute concrete sulle risorse che verranno ripartite tra le Regioni. Se l’autonomia differenziata diventa l’occasione per superare una volta per tutte il criterio della spesa storica, a favore di quello dei fabbisogni standard, ben venga il disegno di legge Calderoli. Grazie alle modifiche al ddl, che Forza Italia è riuscita ad ottenere anche su mia sollecitazione, abbiamo un buon punto di partenza per condurre in porto questo percorso appena iniziato: ogni riferimento alla spesa storica è stato stralciato”, sottolinea.
“Da 20 anni si provava ad ottenere questo risultato, e non ci si è mai riusciti. La versione del testo approvata in Consiglio dei ministri dice di fatto che prima andrà superata la spesa storica, e solo poi si farà l’autonomia differenziata. Se questo sarà l’iter, e noi vigileremo affinché questa logica venga rispettata, sarà un’importante novità anche per le Regioni del Mezzogiorno. Poi c’è un aspetto politico e di approccio che voglio rivendicare. Dico con determinazione ‘no’ ad un Sud che scappa in ritirata. L’atteggiamento di chi ha giocato di rimessa negli anni passati ha creato solo sperequazione per le Regione meridionali, e vantaggi per il Nord. Qui, invece, occorre giocare questa partita a viso aperto, senza timori reverenziali. Chi ha governato la Calabria negli scorsi decenni mi ha consegnato una Regione allo sfascio, anche senza autonomia differenziata. Noi stiamo lavorando per cambiarla, e ci riusciremo anche se otterremo una corretta attuazione della Costituzione repubblicana”, conclude Occhiuto.

Nomine, Tajani: Fi favorevole alla conferma di Descalzi come Ad Eni

Nomine, Tajani: Fi favorevole alla conferma di Descalzi come Ad EniAbu Dhabi, 4 mar. (askanews) – Forza Italia è favorevole alla conferma di Claudio Descalzi alla guida dell’Eni. Lo spiega il ministri degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti prima di partecipare all’incontro della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con il presidente degli Emirati arabi.
“L’ad di Eni Descalzi qua è molto ben visto”. Una parte della maggioranza, in particolare la Lega, chiede però discontinuità. “Forza Italia – dichiara – è favorevole alla conferma, Berlusconi dà un giudizio molto positivo, si sono parlati più volte. Se devo dare un giudizio come ministro degli Esteri, lui lavora molto bene. Il governo deciderà, ma per quanto mi riguarda non posso che dare un giudizio positivo. Descalzi ha fatto sempre bene gli interessi dell’Italia”.
Quando si aprirà entrerà nel vivo il dossier nomine? “È presto, penso tra un mesetto”, aggiunge.

Siccità, in Lombardia deficit di circa il 60% di accumulo acque

Siccità, in Lombardia deficit di circa il 60% di accumulo acqueMilano, 3 mar. (askanews) – Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha presieduto questa mattina il Tavolo regionale per l’utilizzo in agricoltura della risorsa idrica, al quale hanno partecipato le istituzioni e i rappresentanti degli utilizzatori delle acque. “È stata rappresentata la situazione di criticità che ormai ha raggiunto livelli di allarme con un deficit di circa il 60% di accumulo delle acque pari a oltre 2 miliardi di metri cubi di acqua. Tutti gli attori presenti, sia i gestori di bacino che quelli idroelettrici, compresa Terna (gestore nazionale del sistema elettrico) hanno espresso la disponibilità a una gestione coordinata degli invasi alpini e dei laghi per fronteggiare la crisi idrica” ha commentato.
“Purtroppo – ha aggiunto Fontana – le scarsissime precipitazioni nevose, unite all’incremento della temperatura ed allo scioglimento nivale, non hanno consentito di recuperare il deficit. A livello regionale, rispetto allo storico del periodo, siamo passati, nell’ultimo mese, da -42.3 per cento a -60 per cento. E al momento le previsioni non mostrano segnali incoraggianti. Fortunatamente la regolazione attuata mediante una politica ‘cautelativa’ di limitazione delle erogazioni, proposta già a dicembre e richiesta formalmente a inizio febbraio, ha consentito di mantenere complessivamente le risorse stoccate nei laghi”.
“Si è quindi deciso – ha detto ancora – di proseguire con la gestione ‘cautelativa’ della risorsa e prepararsi alla gestione delle acque nel corso della stagione irrigua. Verranno inoltre emanate direttive regionali per l’attivazione di licenze di attingimento da acque superficiali in condizioni di crisi idrica, nonché una disciplina specifica per concedere attingimenti di acque da cava. Sarà inoltre avviata una regolamentazione delle nuove concessioni di pozzi, sulla base della risorsa effettivamente disponibile”.
Tra le azioni da intraprendere il governatore ha confermato l’attenzione per il Lago d’Idro. “Per questa stagione – ha detto – ci attiveremo per ottenere un innalzamento temporaneo del massimo livello di invaso e nel contempo proseguiremo nel reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione delle nuove opere di regolazione”. “Su quest’ultima azione – ha sottolineato Fontana – sarà sicuramente importante la figura del commissario nazionale chiamato a coordinare la cabina di regia del Tavolo interministeriale sulla siccità, che la premier Meloni ha attivato nei giorni scorsi, accogliendo proprio una mia richiesta”.
Il presidente ha infine ricordato che il Governo, ha prorogato lo stato di emergenza per Regione Lombardia con la Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2022, che sarà valido fino al 31 dicembre di quest’anno. È stato inoltre chiarito che non è possibile richiedere in maniera preventiva lo stato di calamità perché quest’ultimo viene “concesso solo nel momento in cui si registrano i danni dei raccolti”.

Sicilia, Schifani: ok giunta ddl ripristino Province, iter sarà veloce

Sicilia, Schifani: ok giunta ddl ripristino Province, iter sarà veloceRoma, 3 mar. (askanews) – “Oggi abbiamo avviato il percorso per la reintroduzione delle Province in Sicilia, con l’elezione diretta di presidenti e Consigli. L’abolizione degli enti intermedi, nove anni fa, con l’istituzione delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi non ha mai funzionato. Con questo testo onoriamo un impegno assunto con i siciliani in campagna elettorale, e soprattutto diamo risposta a un’esigenza sentita non soltanto in Sicilia, ma in tutto il Paese, come dimostrano le iniziative legislative presentate in Parlamento e in fase avanzata di discussione. Per questo sono ottimista su un iter veloce in Ars, attraverso anche un confronto con tutte le forze politiche, rispetto al quale siamo sempre disponibili”. Lo ha detto il presidente della Regione Renato Schifani, presentando il disegno di legge sulla riorganizzazione delle Province e delle Città metropolitane adottato in mattinata dalla giunta.
Il testo, precisa la nota, riprende la proposta depositata in commissione Affari costituzionali del Senato, adattata al contesto normativo siciliano. Il sistema elettorale adottato, conclude la nota, sarà il proporzionale con metodo D’Hondt per l’assegnazione dei seggi alle liste. L’entrata in vigore della legge, dopo l’approvazione in Assemblea regionale, è condizionata all’abrogazione della legge Delrio da parte del Parlamento nazionale.
“La cancellazione delle Province, fortemente voluta dal governo dell’epoca e rivendicata dalle forze che lo sostenevano nel Parlamento regionale – ha aggiunto Schifani – partiva dal presupposto della riduzione dei costi della politica, ma ha determinato un vuoto nei processi decisionali e amministrativi che ha penalizzato in maniera evidente l’erogazione di servizi importanti per i cittadini e per la tutela del territorio, oltre a ridurre gli spazi di democrazia diretta e di espressione politica. Il numero di consiglieri e di assessori sarà inferiore rispetto a quello del passato, secondo una logica di sobrietà che guarda al contenimento dei costi e di snellezza e efficienza dei nuovi enti”.
Nel dettaglio, le Province saranno sei più le tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina; il progetto di riforma individua gli organi di governo e la loro composizione, introducendo la figura del consigliere supplente; stabilisce le quote rosa nelle liste, con almeno un quarto delle candidature riservato a donne; prevede la doppia preferenza di genere, come nei Comuni; introduce il collegio unico per l’elezione del presidente della Città metropolitana e della Provincia, la divisione della circoscrizione elettorale in collegi per l’elezione dei consiglieri provinciali, in modo da dare adeguata rappresentanza a tutti i territori. Per le province con popolazione superiore al milione di abitanti sono previsti 36 consiglieri e massimo 9 assessori; per quelle tra cinquecentomila e un milione di abitanti, 30 consiglieri e fino a 7 assessori, mentre quelle con meno di 500.000 abitanti potranno eleggere 24 consiglieri e le giunte avranno massimo sei assessori. Il ddl fissa le competenze dei nuovi organismi.

##Chi era Astorre, senatore del Pd e segretario regionale nel Lazio

##Chi era Astorre, senatore del Pd e segretario regionale nel LazioMilano, 3 mar. (askanews) – “Provengo da una scuola che interpreta la politica come strumento, non come fine”. Sui social si presentava con questa frase Bruno Astorre, il senatore del Pd, segretario regionale nel Lazio e membro della direzione nazionale del partito, morto mentre si trovava in uno degli uffici del Senato a palazzo Cenci. Esordì in politica da giovanissimo nella Dc, sotto la guida del mariniano Severino Lavagnini. La sua prima carica elettiva è stata quella di consigliere comunale dei Partito popolare a Colonna, piccolo Comune dei Castelli Romani, poi il Consiglio provinciale di Roma e il Consiglio regionale per La Margherita nel 2003.
Nel 2005 fu rieletto nelle liste dell’Ulivo e promosso assessore ai Lavori Pubblici e alla Casa della giunta Marrazzo, per poi spostarsi nel 2009 alla presidenza dell’assemblea laziale. Alle regionali del 2010 venne eletto col Pd e divenne vicepresidente del Consiglio regionale come rappresentate della minoranza. Con la caduta della Giunta guidata da Renata Polverini e la fine della consigliatura, Astorre nel 2012 si candidò alle primarie del Pd per la scelta dei candidati alle politiche del 2013 che gli aprirono le porte di Palazzo Madama, oltre che quelle della Direzione nazionale del partito. Avrebbe compiuto 60 anni l’11 marzo. Rieletto senatore nel 2018 e nel 2022, si era sposato nel 2021 con Francesca Sbardella, sua compagna di partito e sindaca di Frascati, dove vivevano.
“Prima di aprire discussioni e analisi del voto, sottolineo un dato allarmante sul quale tutta la politica dovrebbe interrogarsi: una carica importante come quella del presidente della Regione Lazio è stata scelta da meno del 40% degli aventi diritto al voto” aveva osservato Astorre con amarezza lo scorso 13 febbraio, dopo la sconfitta Alessio D’Amato e la vittoria del candidato del centrodestra Francesco Rocca alle regionali laziali.
“Bruno appariva forte, persino ruvido. Con un sorriso aperto e una viva empatia, ti metteva a tuo agio. In superficie sembrava inossidabile. Eppure avevo ben intuito che dietro quella maschera si nascondeva una fragilità” ha scritto di lui Goffredo Bettini, secondo il quale Astorre “avvertiva una forma di depressione nascosta. Superò quella fase. Ma so per esperienza personale che le faglie dell’anima si possono riassestare, ma mai rimarginare completamente”.