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In aula la mozione di sfiducia a Santanchè, le opposizioni gridano “vergogna”. Vuoti banchi Fi e Lega

In aula la mozione di sfiducia a Santanchè, le opposizioni gridano “vergogna”. Vuoti banchi Fi e LegaRoma, 10 feb. (askanews) – In aula alla Camera si è tenuta la discussione generale sulla mozione di sfiducia presentata da M5s nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè. Accanto alla ministra nei banchi del governo si sono seduti i ministri Ciriani e Musimeci. Nella fila sottostante i sottosegretari Gemmato e Vannia Gava.


Vuoti i banchi di Fi, Lega e Noi Moderati, tra i 12 deputati di Fdi presenti Antoniozzi e Trancassini. Una quarantina i deputati dell’opposizione presenti, compresi la segretaria Pd Elly Schlein e il leader M5s Giuseppe Conte. Forte protesta delle opposizioni per il silenzio della ministra. “Vergogna, Vergogna”. È il coro indirizzato dai banchi di Pd e M5s nei confronti di Santanchè a conclusione della discussione generale sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti. Non appena è terminato l’intervento dell’ultimo deputato iscritto a parlare, Santanchè, infatti, si è alzata e ha lasciato l’aula tra le proteste dell’opposizione, che è stata ripresa dal vicepresidente della Camera Fabio Rampelli: “Stiamo scoprendo oggi che ci si può prenotare per la replica nella seduta successiva?”, ha domandato retorico. La ministra infatti può prendere la parola nel giorno in cui l’aula si riunirà per la votazione della mozione.

Mattarella: 70 anni di pace nella Ue, favorire l’ingresso di Ucraina-Moldova

Mattarella: 70 anni di pace nella Ue, favorire l’ingresso di Ucraina-MoldovaRoma, 10 feb. (askanews) – “Oggi, nel nostro Continente, Stati e popoli che nel passato si sono combattuti sono insieme nell’Unione Europea, condividendo valori, identità, principi, prospettive”, è un percorso che in Europa, “ha visto il ribaltamento della pretesa di dominazione, di secoli di guerre fratricide e rovinose”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebrando al Quirinale la Giornata del ricordo.


Una pace, in Ue, lunga “settant’anni! Nell’auspicio che prosegua costantemente, sempre più a lungo”, “un cammino – ha rilanciato Mattarella – non sempre agevole, costellato da aperture e da ostacoli, ma che oggi più che mai va proseguito con coraggio, ostinazione e saggezza, sia all’interno dell’Unione sia alle sue frontiere, impegnandosi anche per agevolare l’ingresso di nuovi membri – Paesi dei Balcani Occidentali che ne sono ancora esclusi, Ucraina, Moldova – e diffondendo nel continente lo spirito europeo, che esprime e persegue pace, dialogo, integrazione, collaborazione e sviluppo”. “Le nuove generazioni hanno ben compreso la sfida del tempo. Collaborano, lavorano, studiano e vivono insieme, trasformando le differenze in opportunità, e attuando, nei fatti, lo spirito dell’Unione Europea. Abbiamo il dovere di non deluderli e di continuare a operare con coraggio. A sperare, a non rassegnarci” ha concluso il presidente.

Foibe,Mattarella: troppo a lungo foiba sinonimo occultamento storia

Foibe,Mattarella: troppo a lungo foiba sinonimo occultamento storiaRoma, 10 feb. (askanews) – “La memoria storica è un atto di fondamentale importanza per la vita di ogni Stato, di ogni comunità. Ciascuna perdita, ciascun sacrificio, ciascuna ingiustizia devono essere ricordati. Troppo a lungo “foiba” e “infoibare” furono sinonimi di occultamento della storia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebrando al Quirinale la Giornata del ricordo.


“Il ricordo delle vittime deve essere preservata e onorata. Naturalmente – dopo tanti decenni e in condizioni storiche e politiche profondamente mutate – perderebbe il suo valore autentico se fosse asservita alla ripresa di divisioni o di rancori”, ha concluso Mattarella.

Foibe, Mattarella: la tragedia degli esuli fu sottovalutata e disconosciuta

Foibe, Mattarella: la tragedia degli esuli fu sottovalutata e disconosciutaRoma, 10 feb. (askanews) – Nei confronti degli esuli istriani “spesso l’accoglienza in Italia non fu quella che sarebbe stato doveroso assicurare. Stenti, sistemazioni precarie, povertà, ma soprattutto diffusa indifferenza, diffidenza. Financo ostilità da parte di forze e partiti che si richiamavano, in Italia, alla stessa ideologia comunista di Tito”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebrando al Quirinale la Giornata del ricordo.


“Non mancarono, nelle vicende tristi degli esuli, atti di forte solidarietà, di amicizia, di accoglienza da parte di molti italiani. Ma, in generale, la loro tragedia, di cui portavano intimamente le cicatrici, fu sottovalutata e, talvolta, persino, disconosciuta. Il mancato riconoscimento fu, per molti, una pena inattesa e dolorosa” ha insistito Mattarella ricordando che “l’istituzione del Giorno del Ricordo, votata a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano, ha contribuito a riconnettere alla storia del nostro Paese quel capitolo tragico e trascurato, a volte persino colpevolmente rimosso”, ha aggiunto il Capo dello Stato.

Meloni: ricordare le foibe è dovere di verità e giustizia

Meloni: ricordare le foibe è dovere di verità e giustiziaRoma, 10 feb. (askanews) – “Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Sul social la premier pubblica anche un video della sua visita alla Foiba di Basovizza del 10 febbraio 2024.

Meloni: ricordare Foibe è dovere di verità e giustizia

Meloni: ricordare Foibe è dovere di verità e giustiziaRoma, 10 feb. (askanews) – “Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Sul social la premier pubblica anche un video della sua visita alla Foiba di Basovizza del 10 febbraio 2024.

Meloni: ricordare Foibe è dovere di verità e giustizia

Meloni: ricordare Foibe è dovere di verità e giustiziaRoma, 10 feb. (askanews) – “Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Sul social la premier pubblica anche un video della sua visita alla Foiba di Basovizza del 10 febbraio 2024.

Foti: da Cpi orrore giuridico, Schlein non può nascondere naso Pinocchio

Foti: da Cpi orrore giuridico, Schlein non può nascondere naso PinocchioRoma, 9 feb. (askanews) – “Schlein parla molto ma non riesce a nascondere il naso da Pinocchio. Battute a parte, Meloni che ci azzecca? I ministri hanno chiarito bene la dinamica dei fatti”. Il ministro Fdi per le politiche Ue e il Pnrr Tommaso Foti esclude con forza la possibilità che la premier Giorgia Meloni possa rispondere in Parlamento sui casi Almrasi e spionaggio. E accusa i leader di Cinque Stelle e Pd di aver montato “processi politici” a premier e miunistri su casi nazionali e internazionali molto delicati


“Tajani – dice Foti a Repubblica condividendo l’affondo del ministro degli Esteri contro la Cpi – ha fatto una valutazione di principio molto pertinente. Dopodiché devo dire che solo in Italia si fanno processi politici in concomitanza di indagini così delicatel Abbiamo assistito in Parlamento alle arringhe dei pubblici ministeriSchlein, Conte e compagnia cantante, che hanno mal compreso la lectio magistralis di Nordio. Il ministro ha anche fatto presente che uno dei tre magistrati del collegio che ha chiesto l’arresto di Almasri ha evidenziato errori marchiani nella procedura. Ma ad alcuni non fa comodo tenerlo presente. Io a differenza di Schlein e Conte non faccio il pm aggiunto. Ma rilevo che da parte della Cpi l’errore sul periodo in cui i reati sarebbero stati commessi da Almasri è un orrore più che un errore, sotto il profilo del diritto visto che si parla di un organo giudiziario”.

Schlein: no a piani B, Pd testardamente unitario per battere destre

Schlein: no a piani B, Pd testardamente unitario per battere destreRoma, 9 feb. (askanews) – “Siamo tutti d’accordo che non potremo andare al voto come alle ultime politiche. Essere ‘testardamente unitari’ è quello che chiede la nostra gente ed è quello che ci ha portato risultati importanti. Abbiamo la responsabilità di unire le forze contro il governo più a destra della storia repubblicana. Non è il tempo di piani B, ma di costruire una prospettiva comune”. Lo sottolinea la segretaria del Pd Elly Schlein in risposta all’invito di Dario Franceschini al centrosinistra, invece, a marciare divisi prima delle elezioni per accordarsi sul governo dopo.


Schlein, al contrario, sollecita le opposizioni a mettersi da subito al tavolo per una piattaforma di alternativa economico sociale alternativa a quella delle destre al governo, uscendo dalle priorità giustizia sicurezza migranti dell’agenda Meloni, a suo giudizio comfort zone delle destre. “Non li batteremo – argomenta la segretaria Pd al Corriere della Sera- inseguendoli sul terren oche scelgonoper stare comodi: giustizia, immigrazione, sicurezza. Ma occupandoci di temi economici e sociali. Non ne parlano mai. E gli italiani pagano questa inerzia”.

Giustizia, Pinelli: no a degenerazione Csm in luogo di scontro, lo presiede Mattarella

Giustizia, Pinelli: no a degenerazione Csm in luogo di scontro, lo presiede MattarellaRoma, 9 feb. (askanews) – “Il Csm è un organo di garanzia che trova la propria forza e il proprio punto di equilibrio istituzionale nella guida del presidente della Repubblica. Non entro nel merito, né sulla vicenda Lo Voi né su quella nata dalle dichiarazioni del ministro in Parlamento. Ritengo solo opportuno sottolineare la necessità di un atteggiamento rispettoso e di grande responsabilità istituzionale da parte di tutti per evitare che un organo di centrale importanza nel nostro assetto, come il Csm, degeneri in luogo d nel nostro assetto, come il Csm, degeneri in luogo di scontro”. Lo sottolinea il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, all’indomani dell’iniziativa dei membri laici dell’organo di autogoverno della magistratura indicati dal centrodestra per l’apertura di un fascicolo a carico del Procuratore Capo di Roma Lo Voi per l’atttività di spiongaggio sul capo di gabinetto della Presidente del Consiglio.


“Vivo nella sincera preoccupazione – sottolinea Pinelli al Corriere della Sera- che queste tensioni facciano del male alle nostre istituzioni. Politica e magistratura devono dialogare”. E se quella del vicepresidente del Csm non è una richiesta esplicita all’Anm di revocare lo sciopero delle toghe del 27 febbraio poco ci manca. “Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha non solo puntualizzato che è in discussione una riforma della giustizia per i cittadini e non contro la magistratura ma ha aperto al dialogo e ha invitato la magistratura a non perdere l’opportunità di un confronto, ancorché critico, sui contenuti. La magistratura, mi permetto – esorta Pinelli- dovrebbe accogliere questo invito. Del resto, l’essenza del magistrato è essere risolutore di conflitti. Il fondamento del magistrato sta dunque nella sua terzietà: se si è risolutore di conflitti, non si può esserne parte”. “La magistratura – incalza le toghe il vice di Mattarella al Csm- possiede al proprio interno le risorse per essere, con il proprio contributo di competenza, attore fondamentale nella discussio- ne sul proprio ordinamento e rispetto alle linee strategiche da adottare per una giustizia più efficiente, nell’interesse dei cittadini. Anche l’avvocatura può dare un grande contri-buto. È a partire dall’esperienza concreta, infatti, che ogni intervento riformatore deve svilupparsi per essere efficace. La magistratura italiana è sana, piena di magistrati seri, onesti e impegnati. Proprio per questo nasce la mia sincera preoccupazione sul fatto che questa tensione faccia male alle istituzioni e alla magistratura”.