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Ue, Mattarella: dobbiamo rinnovarci per contribuire a pace mondiale

Ue, Mattarella: dobbiamo rinnovarci per contribuire a pace mondialeMarsiglia, 5 feb. (askanews) – L’Unione europea “ha dimostrato di saper agire con efficacia nelle crisi, come durante la pandemia, e di saperci opporre con unità di intenti alle inaccettabili violazioni del diritto dei popoli, come nel caso dell’aggressione russa all’Ucraina. Con la stessa efficacia ed unità dobbiamo ora rinnovarci, per salvaguardare la sicurezza ed il benessere dei popoli europei e contribuire alla pace mondiale, a partire dalla dimensione mediterranea e dal rapporto con il contiguo continente africano”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella lectio magistralis pronunciata in occasione della laurea honoris causa all’università d’Aix Marseille.


Secondo il capo dello Stato “non può guidarci la rassegnazione ma la volontà di dare contenuti ai passaggi necessari per ottenere questi risultati”.

Mattarella: neo-feudatari Terzo millennio vogliono gestire lo spazio

Mattarella: neo-feudatari Terzo millennio vogliono gestire lo spazioMarsiglia, 5 feb. (askanews) – “Figure di neo-feudatari del Terzo millennio, novelli corsari a cui attribuire patenti, aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la lectio magistralis pronunciata in occasione della laurea honoris causa all’università d’Aix Marseille.


“Ricordiamoci cosa detta l’Outer Space Treaty – ha avvertito il capo dello Stato – all’ Art. II: ‘Lo spazio extra-atmosferico, compresi la luna e gli altri corpi celesti, non è soggetto ad appropriazione da parte degli Stati, né sotto pretesa di sovranità, né per utilizzazione od occupazione, né per qualsiasi altro mezzo possibile’”.

Mattarella: protezionismo Usa portò al fallimento della Società delle nazioni

Mattarella: protezionismo Usa portò al fallimento della Società delle nazioniMarsiglia, 5 feb. (askanews) – “Crisi economica, protezionismo, sfiducia tra gli attori mondiali, forzatura delle regole liberamente concordate, diedero un colpo definitivo alla Società delle Nazioni sorta dopo la Prima guerra mondiale, già compromessa dalla mancata adesione degli Stati Uniti che, con il Presidente Wilson, ne erano stati fra gli ispiratori. Si trattò, per gli Usa, del cedimento alla tentazione dell’isolazionismo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella lectio magistralis all’Università Aix Marseille.


“Nel fragile contesto degli anni fra le due guerre mondiali, percorso da un cupo rialzarsi del nazionalismo, da allarmanti tendenze al riarmo, dal contrasto fra gli Stati, secondo la logica delle sfere di influenza – ha ricordato il capo dello Stato – furono circa 20 i casi di recesso dalla Società delle Nazioni. La Germania, con Hitler Cancelliere, si ritirò nel 1933. Lo stesso fece il Giappone. L’Italia uscì nel 1937” e questo dice che “fin dall’inizio, purtroppo, la Società delle Nazioni non seppe fare argine all’espansionismo, alle ripetute violazioni della sovranità territoriale, in Europa come in altri continenti”.

Ucraina, Mattarella: aggressione russa come progetto Terzo Reich

Ucraina, Mattarella: aggressione russa come progetto Terzo ReichMarsiglia, 5 feb. (askanews) – L’aggressione russa all’Ucraina è “della stessa natura” del progetto del Terzo Reich. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella lectio magistralis pronunciata in occasione della laurea honoris causa all’università d’Aix Marseille.


In quegli anni, ricorda il capo dello Stato, prevalse “il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”. La storia per Mattarella dovrebbe insegnarci come agire nel presente e perciò ricorda che “la strategia dell’appeasement non funzionò nel 1938. La fermezza avrebbe, con alta probabilità, evitato la guerra. Avendo a mente gli attuali conflitti, può funzionare oggi? Quando riflettiamo sulle prospettive di pace in Ucraina dobbiamo averne consapevolezza”.

Presentato il ddl per l’immunità parlamentare, ci sono anche Fi-Lega

Presentato il ddl per l’immunità parlamentare, ci sono anche Fi-LegaMilano, 5 feb. (askanews) – Ripristinare il principio per cui “nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a procedimento penale” senza l’autorizzazione della Camera di appartenenza. È l’obiettivo del ddl di modifica costituzionale presentato oggi alla Camera dalla Fondazione Einaudi, con la presenza significativa di numerosi autorevoli esponenti di Forza Italia e Lega: i capigruppo in Senato, Maurizio Gasparri e Massimiliano Romeo su tutti.


“Questa è una iniziativa di taglio squisitamente culturale ed è una battaglia antica della Fondazione Einaudi”, spiega il presidente della Fondazione Giuseppe Benedetto che si rivolge a tutti i parlamentari, deputati e senatori” per apporre la propria firma alla riforma dell’articolo 68 della Costituzione: “Oggi noi lasciamo ai parlamentari presenti il nostro ddl già pronto per la firma. Valuteremo da qui a qualche giorno se c’è un numero di firme significativo, anche trasversale, e ci riserviamo di procedere con un’altra linea: non escludiamo la proposta di legge di iniziativa popolare”. Una prima “manifestazione di interesse” arriva dalla Lega, che col capogruppo in Senato Massimiliamo Romeo dice: “Il fatto che si apra un dibattito è un passo in avanti, faremo le nostre valutazioni sulla proposta. È importante per noi che, in un’ottica di reciproco rispetto istituzionale e quindi cercando di evitare scontri tra politica e magistratura, sia garantita l’indipendenza della politica come è garantita l’indipendenza della magistratura”.

Governo,Ruotolo (Pd): palazzo Chigi chiarisca se ha fatto spiare giornalisti

Governo,Ruotolo (Pd): palazzo Chigi chiarisca se ha fatto spiare giornalistiRoma, 5 feb. (askanews) – “Chiediamo a palazzo Chigi di rispondere ad una serie di domande: chi ha spiato il Direttore di Fanpage? Il governo è cliente della Paragon Solutions? Il governo smentisce di aver spiato giornalisti e attivisti? E se non c’entra nulla, come intende tutelare i giornalisti italiani da questi attacchi?”. Lo afferma il responsabile Informazione del Pd Sandro Ruotolo, europarlamentare.


“Potrebbe essere stato il governo italiano -domanda Ruotolo- a mettere sotto controllo i dispositivi di giornalisti e attivisti italiani? Se lo chiede Fanpage dopo aver scoperto che era controllato anche il suo direttore, Francesco Cancellato. Fanpage si è occupata della gioventù meloniana e ha realizzato un’inchiesta sulla lobby nera.Venerdì scorso WhatsApp aveva comunicato che oltre 100 giornalisti e membri della società civile erano stati spiati da questo software sviluppato dalla società Paragon Solutions. La successiva comunicazione del Presidente Esecutivo John Fleming ha confermato che la Paragon Solutions ha venduto il software esclusivamente a ‘poche democrazie alleate degli USA’. Anche al governo italiano?”

Avs fa sbarcatre in Europa la protesta contro ddl sicurezza: “destra feroce”

Avs fa sbarcatre in Europa la protesta contro ddl sicurezza: “destra feroce”Bruxelles, 4 feb. (askanews) – Gli eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra Benedetta Scuderi, Mimmo Lucano e Ilaria Salis, hanno ospitato al Parlamento europeo, oggi a Bruxelles, insieme ai leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, una folta delegazione della ‘Rete Nazionale No Ddl Sicurezza – A Pieno Regime’, per portare all’attenzione delle istituzioni dell’Ue le ragioni del movimento contro il disegno di legge Sicurezza 1236 (Ddl Sicurezza), attualmente in discussione in Senato, con la richiesta ‘che l’Italia sia un’osservata speciale dell’Europa per il modo in cui questo decreto rischierebbe, a loro avviso, di criminalizzare il dissenso.


Durante una conferenza stampa, Bonelli ha denunciato ‘la ferocia ideologica di una destra che in Italia, in nome di una falsa sicurezza, sta comprimendo e mettendo in discussione i diritti civili e diritti umani’. E ha ricordato che ‘da quando si è insediato il governo Meloni’ sono state previsti nuove pene per ‘417 anni di carcere in più nel nostro codice penale. Sono stati previsti 48 reati in più con le relative aggravanti. Nel Ddl Sicurezza addirittura c’è l’articolo 31 che prevede che le università, i rettori e i professori debbano collaborare, ed è un obbligo imperativo, con i servizi segreti italiani per trasferire informazioni riguardo all’operato di professori e studenti. Una schedatura di massa che è un problema molto serio dal punto di vista democratico, e per questa ragione – ha sottolineato il co-portavoce di Europa Verde – ‘noi sosteniamo la richiesta di fare in modo che l’Italia da parte dell’Europa ‘sia una osservata speciale rispetto a quello che sta accadendo. Per Bonelli si tratta di ‘un fatto di una gravità inaudita. Nel Ddl ‘c’è una risposta repressiva alle crisi sociali; penso al fatto che si prevedono anni di carcere per chi blocca la strada nel momento in cui ad esempio o ha ricevuto la lettera di licenziamento, e poi va a protestare utilizzando questo strumento di disobbedienza civile per reclamare i suoi diritti, o alle misure repressive contro ‘gli attivisti climatici’.


‘Quello che sta accadendo in Italia e purtroppo quello che sta accadendo nel mondo è un problema che deve riguardare le democrazie e fare in modo che reagiscono in maniera molto molto determinata per mettere al centro la difesa dei diritti civili e dei diritti umani’, ha concluso Bonelli. ‘Iniziative normative che come il Ddl Sicurezza – ha aggiunto Fratoianni – operano prima sul terreno semantico della produzione di senso, per escludere il conflitto dal novero del consenso civile, criminalizzare ogni forma di dissenso, e poi si traducono in atti concreti con norme che lavorano su questo fronte per espellere definitivamente ogni possibilità di mobilitazione e di conflitto dal dibattito civile’.


‘Contro tutto questo – ha sottolineato – occorre mobilitarsi, e noi siamo qui oggi non solo perché questa mobilitazione intendiamo portarla fino in fondo con ogni strumento a disposizione delle aule parlamentari. Lo abbiamo fatto alla Camera, lo stanno facendo i nostri colleghi e le nostre colleghe al Senato, lo faremo nuovamente alla Camera se ne avremo occasione. Credo che questa battaglia vada portata con grande determinazione in ogni luogo delle istituzioni italiane ed europee e dunque anche qui nel Parlamento europeo’. ‘Ma siamo qui oggi – ha continuato Fratoianni – con tutti e tutte voi perché siamo convinti innanzitutto di una cosa: che questa battaglia, come quasi tutte le battaglie che abbiamo di fronte, non si può giocare soltanto nella dimensione del Parlamento e delle istituzioni. Questa battaglia vive solo se è in grado di produrre un’alleanza e una convergenza molto forte, in grado di attraversare la dimensione delle istituzioni e la dimensione delle piazze, delle scuole, delle università; di ricostruire un corpo sociale che collettivamente si riappropria dei propri diritti, non si rassegna ed è in grado di disobbedire alle leggi ingiuste e di costruire su questo terreno – ha concluso – un’alternativa possibile.


‘In Europa – ha osservato Benedetta Scuderi, dei Verdi – abbiamo già visto cosa succede quando in uno Stato membro non si rispettano i diritti di dissenso e di protesta, come in Ungheria. Oggi, invece di fare tutto il possibile per evitare che ciò si ripeta, in Italia vediamo un altro Stato membro che va incontro ai medesimi rischi a causa di un provvedimento liberticida ed autoritario’. ‘L’Italia non è sola – ha rilevato Scuderi – e noi dobbiamo far sì che l’Europa rimanga al nostro fianco, quella stessa Europa che deve continuare a tutelare la democrazia, le libertà e i diritti fondamentali. Questi sono anche i valori fondamentali che hanno portato alla fondazione dell’Ue e questa è l’Ue di cui vogliamo parlare oggi. Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace, in Calabria, che ha indicato un modello d’integrazione dei migranti nei paesi in via di spopolamento, ma che ha anche subito delle condanne penali per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha definito il Ddl Sicurezza ‘un avvitamento autoritario pericoloso che va a toccare il diritto di protestare rispetto a un mondo ingiusto. Spesso – ha lamentato -, quando la Destra parla di sicurezza, finisce col prendersela con i più deboli, con chi vive ai margini’. ‘Anche i decreti del 2018 e del 2019 (con Matteo Salvini ministro dell’Interno, ndr) avevano come titolo la sicurezza – ha ricordato Lucano – ed erano volti a smantellare il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e a penalizzare l’operato di chi dava loro supporto. Adesso si fa un passo in più, si prova a criminalizzare ogni forma di dissenso. Questo non è un problema solo italiano, ma rischia di essere un altro problema enorme per la democrazia europea, che è già in grande sofferenza e su cui possono aggiungersi ancora altri pericoli. ‘Il 3 marzo 2025 – ha annunciato l’eurodeputato della Sinistra – saremo alla Baraccopoli di San Ferdinando per protestare per le condizioni di degrado umano, degrado ambientale che hanno raggiunto un limite veramente impressionante. E vogliamo protestare contro questo governo che fa le deportazioni in Albania, nei centri di internamento. ‘Voglio farmi promotore – ha aggiunto Lucano – di una richiesta al Parlamento europeo, che poi un po’ riguarda la mia storia, come sindaco e come militante politico: proporre il modello Riace, il modello dei piccoli paesi abbandonati che rinascono grazie all’accoglienza. E mi auguro con tutto il cuore che questa proposta possa costituire anche un’alternativa a quello che sta accadendo, con le deportazioni in Albania, con i lager libici, con la storia dei memorandum’. ‘I rapporti con la guardia costiera libica e con le mafie libiche iniziano proprio in un periodo in cui c’è stata la criminalizzazione della solidarietà; e in quel periodo io anche personalmente ho subito una storia giudiziaria di cui ancora non è stata ancora scritta la parola fine, ha concluso l’ex sindaco di Riace. ‘Siamo una rete di convergenza fatta di associazioni, centri sociali, sindacati e partiti, studenti, movimenti ambientalisti, giuristi e realtà della società civile diffusa’, ha detto Luca Blasi, della ‘Rete No Ddl Sicurezza’. A Bruxelles, ha spiegato, ‘nella massima sede della democrazia europea, veniamo a lanciare un grido allarme’. Il Ddl Sicurezza, ha avvertito, è ‘un vero e proprio manifesto autoritario contrario ai principi democratici costituzionali: il più grave attacco alla democrazia dal dopoguerra ad oggi, che traduce in anni di carcere e limitazione dello spazio democratico qualsiasi pulsione al cambiamenti e al dissenso’. Secondo Blasi, ‘l’Italia sta diventando il laboratorio politico per compiere una svolta autoritaria, che se nella pratica con i suoi 38 articoli agisce all’interno dello spazio nazionale italiano in realtà ha poi come progetto quello di ‘estendersi a livello europeo e globale planando sull’onda autoritaria già all’opera in Ungheria e negli Stati Uniti. ‘Carcere per chi si organizza per rivendicare il diritto alla casa, carcere per chi denuncia anche pacificamente gli effetti della crisi climatica in atto, carcere per chi, sempre pacificamente, denuncia le condizioni pesanti nelle carceri e nei centri di detenzione per i migranti, carcere per gli studenti che si organizzano e lottano nelle scuole: il Ddl Sicurezza – ha sottolineato Blasi – mira a colpire le più elementari forme pacifiche del dissenso, come il blocco stradale, strumento di lotta tanto degli operai che difendano le loro fabbriche dalla chiusura quanto delle nuove generazioni attive nei movimenti ambientalisti’. Per questo, ha affermato Blasi, ‘chiediamo che l’Italia diventi un osservato speciale, poiché il rischio che sta correndo ‘rappresenta un punto di non ritorno pericoloso per tutta la democrazia e per tutta la Comunità europea, nonché un passo avanti ulteriore per le destre eversive sostenute dalla Megalomania di Musk e Trump’. ‘Chiediamo a tutte le forze progressiste, democratiche, socialiste e antifasciste di aprire il dibattito europeo ad ogni livello possibile e di unire le forze nell’opporsi senza tentennamenti a questa deriva, e al Parlamento europeo di ‘cogliere pienamente il segnale di allarme’ e di ‘porre in essere tutte le iniziative possibile per opporsi a questo disegno autoritario. Il futuro della democrazie europea – ha concluso Blasi – è in pericolo’.

Avs fa sbarcatre in Europa la protesta contro ddl sicurezza: “destra feroce”

Avs fa sbarcatre in Europa la protesta contro ddl sicurezza: “destra feroce”Bruxelles, 4 feb. (askanews) – Gli eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra Benedetta Scuderi, Mimmo Lucano e Ilaria Salis, hanno ospitato al Parlamento europeo, oggi a Bruxelles, insieme ai leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, una folta delegazione della ‘Rete Nazionale No Ddl Sicurezza – A Pieno Regime’, per portare all’attenzione delle istituzioni dell’Ue le ragioni del movimento contro il disegno di legge Sicurezza 1236 (Ddl Sicurezza), attualmente in discussione in Senato, con la richiesta ‘che l’Italia sia un’osservata speciale dell’Europa per il modo in cui questo decreto rischierebbe, a loro avviso, di criminalizzare il dissenso.


Durante una conferenza stampa, Bonelli ha denunciato ‘la ferocia ideologica di una destra che in Italia, in nome di una falsa sicurezza, sta comprimendo e mettendo in discussione i diritti civili e diritti umani’. E ha ricordato che ‘da quando si è insediato il governo Meloni’ sono state previsti nuove pene per ‘417 anni di carcere in più nel nostro codice penale. Sono stati previsti 48 reati in più con le relative aggravanti. Nel Ddl Sicurezza addirittura c’è l’articolo 31 che prevede che le università, i rettori e i professori debbano collaborare, ed è un obbligo imperativo, con i servizi segreti italiani per trasferire informazioni riguardo all’operato di professori e studenti. Una schedatura di massa che è un problema molto serio dal punto di vista democratico, e per questa ragione – ha sottolineato il co-portavoce di Europa Verde – ‘noi sosteniamo la richiesta di fare in modo che l’Italia da parte dell’Europa ‘sia una osservata speciale rispetto a quello che sta accadendo. Per Bonelli si tratta di ‘un fatto di una gravità inaudita. Nel Ddl ‘c’è una risposta repressiva alle crisi sociali; penso al fatto che si prevedono anni di carcere per chi blocca la strada nel momento in cui ad esempio o ha ricevuto la lettera di licenziamento, e poi va a protestare utilizzando questo strumento di disobbedienza civile per reclamare i suoi diritti, o alle misure repressive contro ‘gli attivisti climatici’.


‘Quello che sta accadendo in Italia e purtroppo quello che sta accadendo nel mondo è un problema che deve riguardare le democrazie e fare in modo che reagiscono in maniera molto molto determinata per mettere al centro la difesa dei diritti civili e dei diritti umani’, ha concluso Bonelli. ‘Iniziative normative che come il Ddl Sicurezza – ha aggiunto Fratoianni – operano prima sul terreno semantico della produzione di senso, per escludere il conflitto dal novero del consenso civile, criminalizzare ogni forma di dissenso, e poi si traducono in atti concreti con norme che lavorano su questo fronte per espellere definitivamente ogni possibilità di mobilitazione e di conflitto dal dibattito civile’.


‘Contro tutto questo – ha sottolineato – occorre mobilitarsi, e noi siamo qui oggi non solo perché questa mobilitazione intendiamo portarla fino in fondo con ogni strumento a disposizione delle aule parlamentari. Lo abbiamo fatto alla Camera, lo stanno facendo i nostri colleghi e le nostre colleghe al Senato, lo faremo nuovamente alla Camera se ne avremo occasione. Credo che questa battaglia vada portata con grande determinazione in ogni luogo delle istituzioni italiane ed europee e dunque anche qui nel Parlamento europeo’. ‘Ma siamo qui oggi – ha continuato Fratoianni – con tutti e tutte voi perché siamo convinti innanzitutto di una cosa: che questa battaglia, come quasi tutte le battaglie che abbiamo di fronte, non si può giocare soltanto nella dimensione del Parlamento e delle istituzioni. Questa battaglia vive solo se è in grado di produrre un’alleanza e una convergenza molto forte, in grado di attraversare la dimensione delle istituzioni e la dimensione delle piazze, delle scuole, delle università; di ricostruire un corpo sociale che collettivamente si riappropria dei propri diritti, non si rassegna ed è in grado di disobbedire alle leggi ingiuste e di costruire su questo terreno – ha concluso – un’alternativa possibile.


‘In Europa – ha osservato Benedetta Scuderi, dei Verdi – abbiamo già visto cosa succede quando in uno Stato membro non si rispettano i diritti di dissenso e di protesta, come in Ungheria. Oggi, invece di fare tutto il possibile per evitare che ciò si ripeta, in Italia vediamo un altro Stato membro che va incontro ai medesimi rischi a causa di un provvedimento liberticida ed autoritario’. ‘L’Italia non è sola – ha rilevato Scuderi – e noi dobbiamo far sì che l’Europa rimanga al nostro fianco, quella stessa Europa che deve continuare a tutelare la democrazia, le libertà e i diritti fondamentali. Questi sono anche i valori fondamentali che hanno portato alla fondazione dell’Ue e questa è l’Ue di cui vogliamo parlare oggi. Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace, in Calabria, che ha indicato un modello d’integrazione dei migranti nei paesi in via di spopolamento, ma che ha anche subito delle condanne penali per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha definito il Ddl Sicurezza ‘un avvitamento autoritario pericoloso che va a toccare il diritto di protestare rispetto a un mondo ingiusto. Spesso – ha lamentato -, quando la Destra parla di sicurezza, finisce col prendersela con i più deboli, con chi vive ai margini’. ‘Anche i decreti del 2018 e del 2019 (con Matteo Salvini ministro dell’Interno, ndr) avevano come titolo la sicurezza – ha ricordato Lucano – ed erano volti a smantellare il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e a penalizzare l’operato di chi dava loro supporto. Adesso si fa un passo in più, si prova a criminalizzare ogni forma di dissenso. Questo non è un problema solo italiano, ma rischia di essere un altro problema enorme per la democrazia europea, che è già in grande sofferenza e su cui possono aggiungersi ancora altri pericoli. ‘Il 3 marzo 2025 – ha annunciato l’eurodeputato della Sinistra – saremo alla Baraccopoli di San Ferdinando per protestare per le condizioni di degrado umano, degrado ambientale che hanno raggiunto un limite veramente impressionante. E vogliamo protestare contro questo governo che fa le deportazioni in Albania, nei centri di internamento. ‘Voglio farmi promotore – ha aggiunto Lucano – di una richiesta al Parlamento europeo, che poi un po’ riguarda la mia storia, come sindaco e come militante politico: proporre il modello Riace, il modello dei piccoli paesi abbandonati che rinascono grazie all’accoglienza. E mi auguro con tutto il cuore che questa proposta possa costituire anche un’alternativa a quello che sta accadendo, con le deportazioni in Albania, con i lager libici, con la storia dei memorandum’. ‘I rapporti con la guardia costiera libica e con le mafie libiche iniziano proprio in un periodo in cui c’è stata la criminalizzazione della solidarietà; e in quel periodo io anche personalmente ho subito una storia giudiziaria di cui ancora non è stata ancora scritta la parola fine, ha concluso l’ex sindaco di Riace. ‘Siamo una rete di convergenza fatta di associazioni, centri sociali, sindacati e partiti, studenti, movimenti ambientalisti, giuristi e realtà della società civile diffusa’, ha detto Luca Blasi, della ‘Rete No Ddl Sicurezza’. A Bruxelles, ha spiegato, ‘nella massima sede della democrazia europea, veniamo a lanciare un grido allarme’. Il Ddl Sicurezza, ha avvertito, è ‘un vero e proprio manifesto autoritario contrario ai principi democratici costituzionali: il più grave attacco alla democrazia dal dopoguerra ad oggi, che traduce in anni di carcere e limitazione dello spazio democratico qualsiasi pulsione al cambiamenti e al dissenso’. Secondo Blasi, ‘l’Italia sta diventando il laboratorio politico per compiere una svolta autoritaria, che se nella pratica con i suoi 38 articoli agisce all’interno dello spazio nazionale italiano in realtà ha poi come progetto quello di ‘estendersi a livello europeo e globale planando sull’onda autoritaria già all’opera in Ungheria e negli Stati Uniti. ‘Carcere per chi si organizza per rivendicare il diritto alla casa, carcere per chi denuncia anche pacificamente gli effetti della crisi climatica in atto, carcere per chi, sempre pacificamente, denuncia le condizioni pesanti nelle carceri e nei centri di detenzione per i migranti, carcere per gli studenti che si organizzano e lottano nelle scuole: il Ddl Sicurezza – ha sottolineato Blasi – mira a colpire le più elementari forme pacifiche del dissenso, come il blocco stradale, strumento di lotta tanto degli operai che difendano le loro fabbriche dalla chiusura quanto delle nuove generazioni attive nei movimenti ambientalisti’. Per questo, ha affermato Blasi, ‘chiediamo che l’Italia diventi un osservato speciale, poiché il rischio che sta correndo ‘rappresenta un punto di non ritorno pericoloso per tutta la democrazia e per tutta la Comunità europea, nonché un passo avanti ulteriore per le destre eversive sostenute dalla Megalomania di Musk e Trump’. ‘Chiediamo a tutte le forze progressiste, democratiche, socialiste e antifasciste di aprire il dibattito europeo ad ogni livello possibile e di unire le forze nell’opporsi senza tentennamenti a questa deriva, e al Parlamento europeo di ‘cogliere pienamente il segnale di allarme’ e di ‘porre in essere tutte le iniziative possibile per opporsi a questo disegno autoritario. Il futuro della democrazie europea – ha concluso Blasi – è in pericolo’.

Domani Mattarella a Marsiglia, riceverà la laurea honoris causa

Domani Mattarella a Marsiglia, riceverà la laurea honoris causaMarsiglia, 4 feb. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà domani a Marsiglia dove riceverà la laurea honoris causa dall’università francese di Aix-Marseille.


Il capo dello Stato arriverà in città in mattinata e si sposterà subito all’Hotel de Ville dove verrà accolto dal sindaco di Marsiglia, Benoît Payan. Intorno alle 11,30 visiterà la mostra “Marsiglia italiana”. Subito dopo, sempre presso il Comune, Mattarella incontrerà una rappresentanza della comunità italiana a Marsiglia e di quella francese legata all’Italia. Nel pomeriggio, alle 16 il Presidente della Repubblica si recherà al Palais du Pharo per la cerimonia di consegna dell’onorificenza accademica di Dottore Honoris Causa. Interverranno il Presidente dell’Università di Aix-Marseille, Éric Berton, il Rettore dell’Accademia di Aix-Marseille, Benoît Delaunay, il Presidente della facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università di Aix-Marseille, Jean-Baptiste Perrier, e, infine, verrà pronunciata la laudatio da parte del Professor Joël-Benoît d’Onorio al termine della quale Mattarella pronuncerà un discorso.


Dopo la cerimonia una breve pausa e il rientro a Roma.

Migranti, Conte a Meloni: pensi che noi italiani siamo idioti?

Migranti, Conte a Meloni: pensi che noi italiani siamo idioti?Roma, 4 feb. (askanews) – Il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, torna ad attaccare su Facebook la presidente del Consiglio sul caso Almasri e le politiche migratorie del Governo. “Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post – scrive – per denunciare che ‘l’immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità’? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti ad eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali?”


“Per farti tornare alla realtà – conclude l’ex premier – ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell’altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d’Italia (che riguarda l’arresto di un esponente di Fratelli d’Italia per accuse legate al Pnrr e alla gestione dell’accoglienza migranti, ndr)”.