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Ue, domani Meloni a vertice Bruxelles. Focus su difesa (e dazi)

Ue, domani Meloni a vertice Bruxelles. Focus su difesa (e dazi)Bruxelles, 2 feb. (askanews) – Il rafforzamento della politica di difesa europea, reso ancora più urgente dall’elezione di Donald Trump, è al centro del vertice informale dei leader europei in programma domani a Bruxelles. Ma anche se non è ufficialmente in agenda, il tema dei dazi minacciati dalla nuova amministrazione americana sarà sicuramente toccato nel corso della riunione. Ai lavori, che prenderanno il via alle 11, parteciperanno anche il segretario generale della Nato Mark Rutte (a pranzo) e il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, nella cena di lavoro.


“L’Europa – ha scritto il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa nella lettera di invito – deve assumersi una maggiore responsabilità per la propria difesa. Deve diventare più resiliente, più efficiente, più autonoma e più affidabile nel settore della sicurezza e della difesa. In tal modo, diventerà anche un partner transatlantico più forte, anche nel contesto della Nato, nel pieno rispetto della politica di sicurezza e di difesa di alcuni Stati membri e tenendo conto degli interessi di sicurezza e di difesa di tutti gli Stati membri”. Servono però risorse, e Costa riconosce che “il livello di investimenti, anche in ricerca e sviluppo, necessari per rafforzare la nostra capacità non è sostenibile per i singoli Stati membri”. Proprio di questo il presidente del Consiglio europeo aveva parlato in una telefonata con Giorgia Meloni lo scorso 21 gennaio. Nel corso del colloquio, aveva fatto sapere Palazzo Chigi, la premier aveva sottolineato “l’esigenza di rafforzare concretamente il pilastro europeo della Nato” e i due leader avevano “condiviso l’importanza e l’urgenza di lavorare su nuovi e più efficaci strumenti comuni per sostenere gli ingenti investimenti necessari”. Stesso argomento era stato posto nel corso di una telefonata con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in cui si era discusso anche del “rafforzamento della competitività del settore industriale della difesa”. Anche domani, parlando con i partner, la presidente del Consiglio ribadirà la convinzione di un necessario passo avanti nella politica di difesa, nella convinzione che l’Europa debba diventare “un gigante geopolitico”, con una adeguata politica di sicurezza. Per farlo però servono risorse comunitarie. Anche per questo, nei giorni scorsi, l’Italia e altri 18 Paesi (tra cui Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Grecia) hanno inviato una lettera alla Banca europea per gli investimenti, chiedendo di “esplorare” nuove forme di sostegno e di “assumere un ruolo ancora più forte nel fornire finanziamenti agli investimenti e nel far leva sul settore privato per i finanziamenti per il settore della sicurezza e della difesa”.


Se il tema della difesa è una priorità dell’Ue, una vera e propria urgenza è quella dei possibili dazi che potrebbero essere decisi da Trump. Dopo quelli imposti a Canada, Messico e Cina, infatti, potrebbe essere il turno dell’Europa. “Certo che lo farò, l’Europa ci ha trattati malissimo”, ha ribadito il tycoon. La Commissione sta preparando la risposta. L’obiettivo è evitare una guerra commerciale, ma è pronta anche allo scontro, con un pacchetto di misure che penalizzino l’export Usa. Per rispondere efficacemente a Trump, però, è necessario che tutti gli Stati membri siano uniti e che nessuno scelga di aprire trattative autonome a beneficio del proprio Paese. E’ il sospetto che, alcuni, nutrono nei confronti di Meloni, unica leader europea presente all’Inauguration day. Proprio il suo ‘feeling’ con Trump, però, potrebbe essere utile per aprire un confronto ed evitare soluzioni unilaterali. “Uno scontro non conviene a nessuno: Stati Uniti e Europa sono economie complementari”, ha detto la presidente del Consiglio lunedì scorso ad Al-Ula in Arabia saudita, auspicando un “dialogo” per arrivare a “una soluzione equilibrata e bilanciata”. Intanto, a poche settimane dalle elezioni in Germania, dove sta sostenendo con forza il partito di ultra destra Alternative fur Deutschland, Elon Musk torna a far discutere. Con un post su X, il fondatore di Tesla ha lanciato oggi il movimento “MEGA”, ovvero Make Europe Great Again, richiamo all’acronimo MAGA dei sostenitori di Trump. “Popoli d’Europa: unitevi al movimento MEGA! Rendiamo di nuovo grande l’Europa!”, ha scritto il miliardario, senza fornire ulteriori dettagli.

Meloni assente a Direzione Fdi. Santanchè ‘sfida’ fuoco amico: avanti uniti

Meloni assente a Direzione Fdi. Santanchè ‘sfida’ fuoco amico: avanti unitiRoma, 1 feb. (askanews) – Parafrasando la celebre battuta cinematografica di Nanni Moretti, verrebbe da dire che in questo caso Daniela Santanché ha pensato “mi si nota di più se vengo e mi metto pure in prima fila”. Centro congressi di via Alibert, zona piazza di Spagna. Per Fratelli d’Italia questo sabato mattina che apre il mese di febbraio è dedicato alla riunione della Direzione nazionale convocata per discutere dei due anni di governo, di Sud e di sostegno alle forze dell’ordine.


Non c’è Giorgia Meloni, che non si collega nemmeno. Un po’, viene spiegato, per trascorrere la giornata con la figlia, un po’ perché è giusto che il partito cammini sulle sue gambe. C’è sua sorella Arianna, capo della segreteria politica, a cui toccano le conclusioni di quasi quattro ore di dibattito. Ma la più attesa alla fine, pure in queste ore di durissimo confronto con la magistratura, è proprio la ministra del Turismo. Da giorni, infatti, va avanti un braccio di ferro sulle sue possibili dimissioni dal governo a seguito del rinvio a giudizio già arrivato per il processo Visibilia e per quello che potrebbe arrivare entro maggio nel caso, ancora più delicato politicamente, che la vede imputata per truffa all’Inps per l’uso della cassa integrazione durante il Covid. Sono richieste che arrivano esplicitamente dalle opposizioni, ma è una scelta che in molti auspicano nel suo stesso partito sebbene nessuno – a cominciare dalla presidente del Consiglio – lo abbia mai dichiarato pubblicamente per evitare accuse di giustizialismo. Figurarsi poi in questa fase di scontro acuto con la magistratura per i casi Almasri e migranti. La diretta interessata continua a ribadire che al momento al passo indietro non ci pensa proprio, a meno che non sia proprio Giorgia Meloni a chiederglielo. Se ci si mette pure il sonoro “chi se ne frega” con cui la ministra ha replicato, in un ormai celebre audio, a chi le chiedeva delle critiche che arrivavano da Fdi, ben si capisce perché ci fossero tante aspettative intorno alla sua presenza alla Direzione. Ebbene, Daniela Santanché ha scelto di rispondere all’attesa a modo suo: arrivando a riunione già iniziata, non intervenendo – unica tra i ministri meloniani presenti – e rimanendo all’incontro giusto il tempo di farsi fotografare comodamente seduta nel posto in prima fila a lei riservato. Non una parola alla ressa di giornalisti che l’aspettavano, non una parola dal palco. Ma la ministra non sceglie comunque il silenzio. Anzi, affida a un post su X, corredato di immagini, il suo eloquente pensiero: “Orgogliosi del percorso che stiamo facendo e della fiducia che ogni giorno gli italiani ci dimostrano. Continueremo a lavorare uniti per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi”. Insomma, come se nulla fosse accaduto. Un atteggiamento che in molti dei presenti, a taccuini chiusi, ammettono di aver considerato una sorta di sfida, uno modo per dire ‘io sono qui e qui resto’.


Pubblicamente nessuno si espone. Al contrario, si sottolinea come la ministra goda di pieno sostegno, almeno quando si parla di ciò che sta facendo per il turismo. “La fiducia di Fratelli d’Italia per il lavoro di Santanchè non è mai venuta meno”, spiega infatti il responsabile Organizzazione, Giovanni Donzelli. Per il resto, la Direzione scorre via senza particolari scossoni per circa quattro ore. Ad aprire i lavori è il coordinatore Edmondo Cirielli, seguito dal capodelegazione al governo, Francesco Lollobrigida e poi dal cofondatore di Fdi, Guido Crosetto. Via via tocca a tutti gli altri ministri (tranne Santanché, appunto): Tommaso Foti, Afolfo Urso, Nello Musumeci, Andrea Abodi, Orazio Schillaci e Marina Calderone. Gli interventi – soprattutto quelli alle telecamere – sono quasi in fotocopia a difesa dell’operato del governo sui centri in Albania, dopo la nuova mancata convalida dei giudici ai trasferimenti, e sul caso Almasri. A parole si nega lo scontro con la magistratura, nella sostanza la si attacca. “C’è la sensazione che ci sia una parte minoritaria – dice per esempio il capo delegazione al Parlamento europeo, Carlo Fidanza – che persegue obiettivi politici, che utilizza il proprio potere per cercare di arginare un’azione di governo che naturalmente ha una legittimazione popolare e parlamentare forte”. Mentre il ministro Adolfo Urso parla genericamente di “aggressioni” da parte di chi “non vuole che l’Italia cambi”.


Quando la sala si è mezza svuotata, causa corse verso treni e aerei per rientrare a casa, tocca ad Arianna Meloni tirare le fila della discussione. Un discorso molto identitario e un appello alla responsabilità di tutti a essere di sostegno alla presidente del Consiglio, con tanto di riferimento all’amato capolavoro di Tolkien. Fdi – dice – ha “l’anello del potere ma quell’anello dà grandi responsabilità”, “sapendo il peso che porta” Giorgia “dobbiamo essere responsabili tutti, dal primo dirigente all’ultimo dei militanti”.

Fdi, Santanchè sfida il fuoco amico: avanti uniti. Arianna Meloni: responsabili tutti al fianco di Giorgia

Fdi, Santanchè sfida il fuoco amico: avanti uniti. Arianna Meloni: responsabili tutti al fianco di GiorgiaRoma, 1 feb. (askanews) – Parafrasando la celebre battuta cinematografica di Nanni Moretti, verrebbe da dire che in questo caso Daniela Santanchè ha pensato “mi si nota di più se vengo e mi metto pure in prima fila”. Centro congressi di via Alibert, zona piazza di Spagna. Per Fratelli d’Italia questo sabato mattina che apre il mese di febbraio è dedicato alla riunione della Direzione nazionale convocata per discutere dei due anni di governo, di Sud e di sostegno alle forze dell’ordine.


Non c’è Giorgia Meloni, che non si collega nemmeno. Un po’, viene spiegato, per trascorrere la giornata con la figlia, un po’ perché è giusto che il partito cammini sulle sue gambe. C’è sua sorella Arianna, capo della segreteria politica, a cui toccano le conclusioni di quasi quattro ore di dibattito. Ma la più attesa alla fine è proprio la ministra del Turismo. Da giorni, infatti, va avanti un braccio di ferro sulle sue possibili dimissioni dal governo a seguito del rinvio a giudizio già arrivato per il processo Visibilia e per quello che potrebbe arrivare entro maggio nel caso, ancora più delicato politicamente, che la vede imputata per truffa all’Inps per l’uso della cassa integrazione durante il Covid. Sono richieste che arrivano esplicitamente dalle opposizioni, ma è una scelta che in molti auspicano nel suo stesso partito sebbene nessuno – a cominciare dalla presidente del Consiglio – lo abbia mai dichiarato pubblicamente per evitare accuse di giustizialismo. Figurarsi poi in questa fase di scontro acuto con la magistratura per i casi Almasri e migranti. La diretta interessata continua a ribadire che al momento al passo indietro non ci pensa proprio, a meno che non sia proprio Giorgia Meloni a chiederglielo. Se ci si mette pur il sonoro “chi se ne frega” con cui la ministra ha replicato, in un ormai celebre audio, a chi le chiedeva delle critiche che arrivavano da Fdi, ben si capisce perché ci fossero tante aspettative intorno alla sua presenza alla Direzione. Ebbene, Daniela Santanchè ha scelto di rispondere all’attesa a modo suo: arrivando a riunione già iniziata, non intervenendo – unica tra i ministri meloniani presenti – e rimanendo all’incontro giusto il tempo di farsi fotografare comodamente seduta nel posto in prima fila a lei riservato. Non una parola alla ressa di giornalisti che l’aspettavano, non una parola dal palco. Ma la ministra non sceglie comunque il silenzio. Anzi, affida a un post su X, corredato di immagini, il suo eloquente pensiero: “Orgogliosi del percorso che stiamo facendo e della fiducia che ogni giorno gli italiani ci dimostrano. Continueremo a lavorare uniti per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi”. Insomma, come se nulla fosse accaduto. Un atteggiamento che in molti dei presenti, a taccuini chiusi, ammettono di aver considerato una sorta di sfida, uno modo per dire ‘io sono qui e qui resto’.


Pubblicamente nessuno si espone. Al contrario, si sottolinea come la ministra goda di pieno sostegno, almeno quando si parla di ciò che sta facendo per il turismo. “La fiducia di Fratelli d’Italia per il lavoro di Santanchè non è mai venuta meno”, spiega infatti il responsabile Organizzazione, Giovanni Donzelli. Per il resto, la Direzione scorre via senza particolari scossoni per circa quattro ore. Ad aprire i lavori è il coordinatore Edmondo Cirielli, seguito dal capodelegazione al governo, Francesco Lollobrigida e poi dal cofondatore di Fdi, Guido Crosetto. Via via tocca a tutti gli altri ministri (tranne Santanchè, appunto): Tommaso Foti, Afolfo Urso, Nello Musumeci, Andrea Abodi, Orazio Schillaci e Marina Calderone. Gli interventi – soprattutto quelli alle telecamere – sono quasi in fotocopia a difesa dell’operato del governo sui centri in Albania, dopo la nuova mancata convalida dei giudici ai trasferimenti, e sul caso Almasri. A parole si nega lo scontro con la magistratura, nella sostanza la si attacca. “C’è la sensazione che ci sia una parte minoritaria – dice per esempio il capo delegazione al Parlamento europeo, Carlo Fidanza – che persegue obiettivi politici, che utilizza il proprio potere per cercare di arginare un’azione di governo che naturalmente ha una legittimazione popolare e parlamentare forte”. Mentre il ministro Adolfo Urso parla genericamente di “aggressioni” da parte di chi “non vuole che l’Italia cambi”.


Quando la sala si è mezza svuotata, causa corse verso treni e aerei per rientrare a casa, tocca ad Arianna Meloni tirare le fila della discussione. Un discorso molto identitario e un appello alla responsabilità di tutti a essere di sostegno alla presidente del Consiglio, con tanto di riferimento all’amato capolavoro di Tolkien. Fdi – dice – ha “l’anello del potere ma quell’anello dà grandi responsabilità”, “sapendo il peso che porta” Giorgia “dobbiamo essere responsabili tutti, dal primo dirigente all’ultimo dei militanti”. “Ho l’onore di essere la sorella di Giorgia Meloni, una grande donna a cui ho visto fare in questa nuova fase un salto 10 volte più alto di tutti questi durissimi anni: ha messo gli italiani prima della sua famiglia e di sè stessa. Lei è il nostro Frodo e noi siamo la Compagnia dell’Anello. L’anello è pesante, dobbiamo aiutarla nella fatica di portarlo senza mai indossarlo: è ciò che ci siamo sempre promessi. Non dobbiamo essere un’utopia, dobbiamo restare quelli che eravamo quando abbiamo iniziato a fare politica. Oggi ognuno è chiamato a fare la propria parte”, ha detto, a quanto si apprende, il capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, Arianna Meloni, nell’intervento conclusivo della Direzione del partito.

Appello A.Meloni a responsabilità: aiutiamo Giorgia portare anello

Appello A.Meloni a responsabilità: aiutiamo Giorgia portare anelloRoma, 1 feb. (askanews) – Un invito alla “responsabilità di tutti” e a stare al fianco di Giorgia Meloni. E l’invito che la sorella della premier e capo della segreteria politica di Fdi Arianna ha rivolto, secondo quanto viene riferito dai partecipanti, al partito chiudendo la Direzione nazionale


Citando l’amato Talkien, Arianna Meloni ha sottolineato che ora Fdi ha “l’anello del potere ma quell’anello dà grandi responsabilità”. Poi, riferendosi alla presidente del Consiglio avrebbe aggiunto “sapendo che il peso che porta dobbiamo essere responsabili tutti dal primo dirigente all’ultimo dei militanti”.

Centri migranti in Albania, fonti del Viminale: il governo andrà avanti

Centri migranti in Albania, fonti del Viminale: il governo andrà avantiMilano, 1 feb. (askanews) – Il governo italiano “andrà avanti” con il modello Albania “nella convinzione che il contrasto all’immigrazione irregolare che si avvantaggia dell’utilizzo strumentale delle richieste di asilo sia la strada da perseguire per combattere gli affari dei trafficanti senza scrupoli”. E’ quanto si apprende da fonti del Viminale pronte a sottolineare che quello dei centri in Albania “è il modello da cui partire per la realizzazione di veri e propri hub regionali sui quali c’è stata piena convergenza da parte dei Ministri europei” riuniti a Varsavia per consiglio dell’Ue degli Affari Interni.


Sul tema dei trattenimenti nei centri per le procedure accelerate alla frontiera, siano essi in Italia o in Albania, si sta sviluppando in Italia “una giurisprudenza che appare di corto respiro destinata a essere superata dagli eventi, visto che le corti di Appello scelgono di rinviare alla Corte di Giustizia europea sostanzialmente per prendere tempo, quando si tratta di un sistema già previsto dal nuovo Patto europeo immigrazione e asilo che entrerà al più tardi in vigore nel 2026”, annotano fonti del Viminale ricordando che, proprio dal recente consiglio dell’Ue degli Affari Interni tenutosi a Varsavia questa settimana, “la posizione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è stata largamente condivisa dai colleghi presenti”. “I partner europei in piena sintonia con la Commissione stanno pensando di rafforzare le norme dell’Ue che sostengono le procedure in frontiera applicate anche in Albania non solo con una anticipazione dell’entrata in vigore di alcune norme del Patto ma anche con soluzioni innovative – spiegano dal Viminale – Gli stessi documenti discussi a Varsavia contengono un esplicito riferimento proprio al Protocollo Italia Albania come valido esempio di cooperazione innovativa con un Paese terzo”.

Schlein: i migranti torturati da Almasri in Albania, lui portato a casa con un volo di Stato

Schlein: i migranti torturati da Almasri in Albania, lui portato a casa con un volo di StatoRoma, 1 feb. (askanews) – “Abbiamo visto l’ipocrisia della premier Meloni” di fare riferimento a “quella bambina di 11 anni unica superstite” di quella tragedia del mare “senza ringraziare la Ong che fortunatamente ha salvato almeno lei, mentre questo governo, col decreto che hanno chiamato Cutro e che io mi rifiuto di chiamare così perché serve più rispetto per i morti, ha solo reso più difficile fare i salvataggi in mare”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein nel suo intervento all’evento “Il viaggio del Pd nel terzo settore”, in corso a Monterotondo (Rm).


Il modello Albania, ha proseguito Schlein, si è rivelato “un fallimento totale, anche quelli sono giudici che non hanno fatto altro che applicare una sentenza della Corte di Giustizia Ue. I nostri deputati, che ringrazio, sono in questi giorni in Albania e hanno detto ‘qui stanno i torturati di Almasri mentre lui è stato riportato a casa con un volo di Stato dal governo Meloni con tutti gli onori’”.

Santanchè: avanti uniti per traguardi ambiziosi (e posta foto seduta in prima fila alla direzione Fdi)

Santanchè: avanti uniti per traguardi ambiziosi (e posta foto seduta in prima fila alla direzione Fdi)Roma, 1 feb. (askanews) – “Orgogliosi del percorso che stiamo facendo e della fiducia che ogni giorno gli italiani ci dimostrano. Continueremo a lavorare uniti per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi”. Lo scrive su X la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, postando delle foto di lei seduta in prima fila alla Direzione di Fdi.


Nessun riferimento ai processi che la vedono coinvolta e tantomeno a eventuali dimissioni, anzi un rilancio della sua posizione. Al suo arrivo alla direzione nazionale del partito, in un centro congressi a due passi da Piazza di Spagna, già il responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, ha ribadito il sostegno alla ministra. “Ribadiremo la fiducia alla ministra? La fiducia la esprime il Parlamento, la fiducia di Fratelli d’Italia per il lavoro di Santanchè non è mai venuta meno”, ha detto Donzelli, aggiungendo: “Santanchè è un ottimo ministro che dal punto di vista del suo operato come ministro del turismo credo che sia impeccabile, quindi sul suo operato da ministro nessuno ha mai avuto un dubbio”.

Mattarella conferisce onorificenze al Merito della Repubblica a 31 cittadini. Chi sono e cosa hanno fatto

Mattarella conferisce onorificenze al Merito della Repubblica a 31 cittadini. Chi sono e cosa hanno fattoRoma, 1 feb. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, trentuno onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per attività volte a favorire il dialogo tra i popoli, contrastare la violenza di genere, per un’imprenditoria etica, per un impegno attivo anche in presenza di disabilità, per l’aiuto alle persone detenute in carcere, per la solidarietà, per la scelta di una vita nel volontariato, per attività in favore dell’inclusione sociale, del diritto alla salute e per atti di eroismo. E’ quanto si legge in un comunicato del Quirinale.


Il Presidente Mattarella – spiega la nota – ha individuato casi, fra i numerosissimi presenti nel nostro Paese, di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani. La cerimonia di consegna delle onorificenze si svolgerà presso il Palazzo del Quirinale il 26 febbraio alle 11 e 30.


Ecco l’elenco e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato. Giovanni Arras, 29 anni, Giuseppina Sgandurra, 49 anni Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per il supporto offerto alla ricerca con coinvolgimento e professionalità’. Giovanni ha intrapreso un percorso di studio motivato anche dalla voglia di contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica sulla paralisi cerebrale, di cui soffre da quando è nato. Nel corso dei suoi studi incontra la Professoressa Sgandurra, responsabile del progetto sull’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle paralisi cerebrali (AInCP), per sviluppare strumenti clinici volti a facilitare la diagnosi della paralisi cerebrale infantile.


Pietro Barteselli, 52 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per aver guardato oltre al mero profitto imprenditoriale’. Ha offerto ad un lavoratore assunto presso la sua impresa, con un contratto temporaneo, la possibilità di prolungare l’impiego per tutto il tempo della malattia. Paola Benini, 55 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per offrire a ragazzi con difficoltà di apprendimento un aiuto concreto per la loro formazione’. Tramite la Cooperativa Hattiva lab Onlus di cui è Presidente, offre alle persone con disabilità, servizi informativi, di orientamento al lavoro e di aiuto allo studio. Realizza anche attività (biscottificio e catering) per dare lavoro a persone con disabilità.


Adriano Blundo, 53 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per essere intervenuto, libero dal servizio che svolge presso la Polizia di Stato, in soccorso di una donna rimasta coinvolta in un incidente stradale, salvandole la vita’. Mentre si trovava in auto con la famiglia durante il suo tempo libero dal servizio presso la Polizia di Stato, ha salvato una donna dall’abitacolo di una vettura dalla quale già fuoriusciva fumo a causa di un incidente stradale. Marco Camandona, 54 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per aver fatto diventare la sua passione per la montagna uno strumento di aiuto per gli altri’. Alpinista di fama internazionale. Insieme alla moglie, attraverso i fondi raccolti per le scalate, hanno istituito un orfanotrofio in Nepal che seguono costantemente ideando progetti anche attraverso l’erogazione di borse di studio. Livia Cecconetto, 80 anni, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per la sua lunga attività di volontariato anche a favore delle mamme e bambini migranti che arrivano nell’isola di Lampedusa’. Da molti anni Livia è impegnata al fianco della Croce Rossa Italiana in una lunga e costante attività di volontariato. Chiara Ciavatta, 50 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ‘Per l’aiuto offerto a persone e famiglie che vivono la difficilissima problematica dei disturbi alimentari’. Chiara, viste le numerose richieste di aiuto pervenute al suo blog sulla tematica dei disturbi alimentari, ha deciso di dedicarsi quotidianamente tramite l’istituzione del Centro MondoSole, alle persone che vivono quotidianamente gli effetti di patologie derivanti da disturbi alimentari. Marisa Coccato, 69 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per aver trasformato una tragedia familiare in un volontariato a fianco dei bambini con malattie renali’. Dopo la fine di suo figlio Stefano a soli 18 anni, Marisa si dedica a sostenere i giovani pazienti malati di rene, aiutandoli a avere una vita normale. Elena De Filippo, 61 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per dedicarsi all’accoglienza e all’integrazione delle persone immigrate’. Insieme alla cooperativa Dedalus di cui è Presidente, svolge un’importante attività di integrazione delle persone immigrate, agendo sulla povertà educativa, sull’orientamento al lavoro e sull’accoglienza. Carmine Falanga, 47 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per la sua attività volta a creare una sinergia tra le mura del carcere e le imprese’. La Cooperativa ‘Idee in fuga’ di cui Carmine è Presidente è concepita come spazio in cui il mondo esterno sconfina e riesce ad entrare nei limiti inaccessibili dell’istituto penitenziario. Angela Isaac, 28 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per aver salvato un uomo, senza pensare al pericolo che correva, durante la recente alluvione a Catania del 19 ottobre 2024’. Durante il forte maltempo che ha investito la città di Catania, Angela ha soccorso un uomo travolto dall’acqua nel pieno centro della città, tirandolo per le braccia e portandolo in salvo con molta fatica. Nicolas Marzolino, 27 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per portare avanti una importante testimonianza di pace illustrando con la sua storia le conseguenze terribili delle guerre’. Nicolas, dopo aver riportato conseguenze invalidanti a seguito dello scoppio di una bomba non esplosa, gira per le scuole illustrando ai ragazzi le disastrose conseguenze dei conflitti. Daniele Mauro, 51 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per la tenacia e la costanza con cui persegue la finalità della cura dei soggetti più fragili della società’. Attraverso diverse iniziative quali la costruzione e la cura dell’Orto di Paolo, ideate dalla Cooperativa Sociale ‘Pagefha’ di cui è Presidente, mira alla promozione e allo sviluppo della persona in ogni fase della vita. Cristiana Poggio, 62 anni, Dario Odifreddi, 63 anni, Ufficiali dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per aver deciso di creare un’alleanza con il mondo del lavoro offrendo ai giovani un punto di aggregazione e di conoscenza dei possibili impieghi’. Dando vita ad una struttura di 7.500 mq, Piazza dei Mestieri a Torino, con sedi successivamente aperte a Milano e Catania, promuovono incontri con il mondo del lavoro e facilitano l’occupazione dei giovani. Massimiliano Parrella, 47 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per proseguire l’opera di Don Calabria aiutando le persone più povere e sofferenti’. Continua a perseguire l’obiettivo di offrire, attraverso le Case calabriane nel mondo, un’accoglienza dei minori in difficoltà anche attraverso centri di aggregazione per minori migranti e centri di recupero per tossicodipendenti. Carlo Pulcino, 72 anni, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Carabiniere in congedo, ha salvato una donna dall’aggressione di un uomo’. Carlo era in auto quando ha visto un uomo aggredire una donna. Senza pensarci tropo ha cambiato senso di marcia e ha bloccato l’uomo consegnandolo ai carabinieri, nel frattempo intervenuti. Armando Punzo, 64 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per aver messo a disposizione delle persone detenute la sua esperienza di regista e attore di teatro’. Con il suo progetto ‘Per Aspera ad Astra’ realizza percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro per i detenuti nelle carceri italiane. Marta Russo, 24 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per la sua attenzione al mondo della disabilità e al suo impegno volto a facilitare i loro spostamenti all’interno delle città’. Marta vede il mondo dalla sua carrozzina e si rende conto delle barriere architettoniche che limitano gli spostamenti. Si impegna quindi per rimuovere queste barriere proponendo alle istituzioni competenti soluzioni di facile realizzazione. Si definisce ‘influencer dell’accessibilità’. Anselmo Sanguanini, 64 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: ‘Per dedicare parte del suo tempo ad ideare biciclette che possano consentire anche a persone con disabilità di poter realizzare il loro sogno di andare in bicicletta’. Costruisce biciclette per persone con difficoltà di deambulazione dando vita anche ad una solidarietà contagiosa per cui molte famiglie si offrono di pagare anche per quelli che non possono permettersi questa spesa. Tarcisio Senzacqua, 63 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: ‘Per essere intervenuto nei confronti di una persona che frequentava un tirocinio presso la sua azienda, consentendogli di curarsi tempestivamente anticipando i soldi occorrenti per un intervento chirurgico d’urgenza’. Ha subito offerto la propria disponibilità nei confronti di un Ingegnere del Congo, tirocinante presso la sua azienda, anticipando i soldi per un delicato intervento chirurgico che doveva effettuarsi in tempi rapidissimi. Carlo Stasolla, 59 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: ‘Per supportare persone e gruppi in condizione di estrema segregazione e discriminazione’. Da molti anni con l’Associazione 21 luglio, tocca con mano le problematiche del disagio e delle discriminazioni diventando un punto di riferimento anche per organismi internazionali ed europei. Antonio Stellato, 23 anni, Domenica Turi, 24 anni, Cavalieri dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: ‘Liberi dal servizio presso la Polizia di Stato hanno praticato manovre salvavita ad un bambino di 7 anni appena tratto fuori dall’acqua di una piscina privo di sensi’. Antonio e Domenica sono due agenti di polizia e in una giornata di svago presso una piscina di un Centro sportivo, accorgendosi della gravità delle condizioni di un bambino, non hanno esitato e sono prontamente intervenuti praticando manovre salvavita. Vittoria Tognozzi, 87 anni, Commendatore, dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per la sua attività di testimone dell’eccidio di Fucecchio dove persero la vita molte donne anziani e bambini’. Vittoria racconta nelle scuole la sua storia, di come ha visto uccidere dalla ‘furia nazista’ componenti della sua famiglia e molte altre persone intorno a lei, bambina di neanche 10 anni. Maria Trapanese, 63 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per il lavoro svolto per formare professionalmente i ragazzi con sindrome di Down e lievi deficit intellettivi’. Maria con l’Associazione ‘La Bottega dei Semplici pensieri’ punta ad individuare le capacità personali dei ragazzi allo scopo di formarli professionalmente e avvicinarli al mondo del lavoro. Adolfo Tundo, 73 anni, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per la sua azione volta a sostenere il valore degli anziani come risorsa sociale’. Riesce a coinvolgere gli anziani del territorio attraverso la promozione di progetti di natura culturale e formativa anche attraverso la realizzazione di iniziative di solidarietà e cittadinanza attiva. Federico Vanelli, 33 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per aver usato la sua esperienza di atleta per trarre in salvo un ragazzino che stava annegando trasportato dalla forte corrente del fiume Adda’. Durante un pomeriggio in compagnia di amici Federico, sentendo urla di aiuto, si è tuffato nel fiume e ha nuotato controcorrente per trarre in salvo un ragazzino. Giorgio Zancan, 58 anni, Luisa Mondella, 54 anni, Ufficiali dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per aver trasformato il loro dolore in un aiuto concreto per bambini e ragazzi con leucemia’. Dopo la fine in giovanissima età del loro figlio Alessandro Maria, con la Fondazione istituita a suo nome, aiutano i bambini malati e sofferenti a sognare un futuro più felice.

Migranti, Prodi: modello Albania propaganda politica. Se Meloni lo faceva in Calabria risparmiava

Migranti, Prodi: modello Albania propaganda politica. Se Meloni lo faceva in Calabria risparmiavaRoma, 1 feb. (askanews) – Il modello Albania per la gestione dei migranti irregolari “è semplicemente un punto di propaganda elettorale, perché se” Meloni “faceva una bella struttura in Calabria”, “non doveva trasportare” i migranti, “aveva tutti i funzionari italiani”, “costruiva un edificio in Italia”, “sarebbe stato tutto un risparmio, una cosa giusta e tranquilla ma l’idea che ‘io li mando all’estero’, che ‘li mando via’ ha dato una grande remunerazione politica, tutto qua. “Mi dica una sola altra ragione perché questo fosse fatto”. Lo ha detto l’ex premier ed ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi intervistato ad Agorà Weekend su Rai Tre.


E poi il premier albanese “Rama è un furbone, s’è fatto fare gli edifici, s’è fatto mettere il porto… e poi soprattutto è lui che aiuta l’Italia, quindi una bella operazione da parte sua”, ha aggiunto Prodi. Con il caso Almasri “è la prima volta che il mio Paese non tiene conto della Corte Penale Internazionale, che tra l’altro abbiamo costruito in Italia e che era il primo strumento per cooperare” e adesso “improvvisamente il nostro Paese si stacca da questo”. Lo ha detto l’ex premier ed ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi intervistato ad Agorà weekend su Rai tre.


“Questo – ha proseguito Prodi – corrisponde allo spirito pubblico del governo in carica, questa è la sostanza politica, non si è voluto rispettare un obbligo internazionale a cui noi avevamo aderito”.

Governo, Meloni: attacchi gratuiti ma il sostegno degli italiani è solido

Governo, Meloni: attacchi gratuiti ma il sostegno degli italiani è solidoRoma, 31 gen. (askanews) – “Non guardo spesso i sondaggi. Non perché non siano importanti, ma perché penso che il miglior modo per ottenere fiducia sia lavorare ogni giorno con serietà e determinazione. Tuttavia, è difficile non notare un dato: nonostante gli attacchi gratuiti quotidiani e i tentativi di destabilizzare il governo, il sostegno degli italiani rimane solido. Per me, questo significa una cosa sola: che il lavoro che stiamo facendo per difendere l’interesse nazionale, creare opportunità per le nostre imprese e rafforzare la nostra Nazione è quello giusto. Grazie per la fiducia. Io vado avanti, come sempre, a testa alta”. Lo scrive su Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, pubblicando una card su un sondaggio che dà Fdi in crescita dello 0,5% al 30,1%.