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Sudcorea, il presidente Yoon (sotto impeachment) promette di farsi da parte

Sudcorea, il presidente Yoon (sotto impeachment) promette di farsi da parteMilano, 14 dic. (askanews) – Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, sottoposto a impeachment, ha dichiarato sabato che si sarebbe “fatto da parte” dopo che il parlamento ha votato per rimuoverlo dall’incarico, sollecitando la fine della “politica degli eccessi e dello scontro”.


Dopo l’impeachment di Yoon quest’oggi, una portavoce dell’Unione Europea ha chiesto una “rapida e ordinata risoluzione” della crisi politica in Corea del Sud, in linea con la costituzione del Paese. Sabato i legislatori sudcoreani hanno messo sotto accusa il presidente Yoon Suk Yeol per il suo fallito tentativo di legge marziale, con l’opposizione che ha dichiarato una “vittoria del popolo”.


Su 300 legislatori, 204 hanno votato per mettere sotto accusa il presidente per accuse di insurrezione, mentre 85 hanno votato contro. Il voto ha coronato una settimana di intenso dramma politico nel democratico Sud della penisola coreana, in seguito al fallito tentativo di Yoon di imporre la legge marziale il 3 dicembre. Oggi centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza nella capitale Seul per manifestare.

Giornalisti, Nordio: no a sanzioni, mi affiderei a deontologia

Giornalisti, Nordio: no a sanzioni, mi affiderei a deontologiaRoma, 14 dic. (askanews) – Per chi viola il divieto di pubblicazione testuale sui giornali delle ordinanze di arresto non ci saranno sanzioni. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando alla festa di Atreju del decreto legislativo approvato definitivamente dal governo e definito dalla stampa “legge bavaglio”.


“Siamo stati rimproverati tante volte di avere aumentato anche le sanzioni penali. Il Parlamento è autonomo rispetto al Governo e al Ministro della Giustizia, ma io tendenzialmente vorrei fare più affidamento sulla deontologia che sull’aspetto intimidatorio di una norma. Se una norma dice una cosa è giusto che il cittadino la segua, semplicemente perché lo Stato democratico così ha deciso”. Nordio ha spiegato di non condividere l’espressione bavaglio: “Conosco il linguaggio giornalistico e certamente non lo censuro, io stesso sono stato editorialista per decenni ma come ministro ed ex magistrato vorrei dire che è improprio”. Il ministro ha ricordato da dove nasce il decreto legislativo che contiene il divieto di pubblicazione: “Esiste una necessità di contemperare tre elementi: la presunzione di innocenza per la quale siamo già stato condannati dall’Europa perché lo abbiamo disatteso mettendo alla gogna i cittadini quando ancora non erano dichiarati colpevoli; il diritto all’informazione e il diritto anche alla segretezza delle indagini che serve sia per l’accuratezza e la complessità delle indagini sia per la tutela della dignità del cittadino. Fermo restando che in questo moemento nulla di decisivo e di definitivo è stato fatto, su questo bisogna ragionare”.


“Poniamoci nei panni della persona che si vede sbattuta in prima pagina magari con delle osservazioni, con delle affermazioni o con dei giudizi che poi si riveleranno completamente infondati ma che intanto lo hanno pregiudicato nella sua immagine, nel suo lavoro, nella sua carriera anche politica. Sono cose su cui riflettere perché sono tutti diritti primari che vanno bilanciati”, ha concluso.

Stellantis, Urso: Elkann in Parlamento dopo il 17 con nuovo Piano

Stellantis, Urso: Elkann in Parlamento dopo il 17 con nuovo PianoRoma, 14 dic. (askanews) – Il presidente di Stellantis, John Elkann, potrà accogliere l’invito di intervenire in Parlamento una volta definito il nuovo Piano per l’Italia, dopo il tavolo del 17 dicembre al Mimit. Lo ha detto il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del suo intervento ad Atreju.


“Io credo – ha detto il ministro – che la prima tappa importante per dimostrare che vi è un nuovo grande inizio nello spirito di piena collaborazione fra tutte le parti: Governo, regioni, sindacati e certamente azienda e le aziende dell’indotto della componentistica, è quello del tavolo del 17. Se come penso in quel momento sarà possibile enucleare un Piano Italia che abbia risorse importanti e significative per investire in ricerca, innovazione, piattaforme e nuovi modelli negli stabilimenti italiani e nel contempo un rapporto pienamente collaborativo con l’industria della componentistica per gestire la transizione insieme, penso che poi il presidente Elkann potrà accogliere l’invito del Parlamento presentando quello che è il nuovo Piano di Stellantis in Italia anche alla luce delle decisioni che dovranno essere assunte in Europa e quindi delle nuove, necessarie, regole europee”. Sen

Schlein ad alleati: non possiamo continuare a farci affari propri

Schlein ad alleati: non possiamo continuare a farci affari propriRoma, 14 dic. (askanews) – “Essere primo partito ci impone maggiore responsabilità. Al tempo stesso – lo dico col più grande rispetto – non possiamo passare quest’anno ognuno a fare gli affari propri e rinviare alla vigilia delle politiche il lavoro di sintesi”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando all’assemblea del partito, rivolgendosi agli alleati di centrosinistra.


“Abbiamo bisogno di andare insieme là fuori – ha aggiunto – a parlare all’Italia, a dire come abbassiamo le bollette, come rilanciamo la vocazione industriale del paese. Ha concluso Schlein: “Noi continuiamo a essere testardamente unitari”. Bisogna “costruire l’alternativa a questo governo, senza nessuna presunzione di autosufficienza. Ma non rinunceremo all’iniziativa del Pd”.

Ue, Schlein: no a investimenti solo in spesa militare

Ue, Schlein: no a investimenti solo in spesa militareRoma, 14 dic. (askanews) – “Faremo pesare tutti i nostri voti, davanti a ogni singola scelta discuteremo. Voglio dire con chiarezza che però non mi convince come sta partendo il dibattito europeo. Non mi convince l’idea che davanti a questa debolezza politica e diplomatica (dell’Ue sulla scena internazionale, ndr) l’unica strada per l’integrazione sia quella di centinaia di miliardi investiti per la spesa militare”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando all’assemblea del partito.


“Attenzione – noi siamo per la difesa comune, il punto è come la costruiamo. Non possiamo rassegnarci all’idea che si sostituisca al Next generation Eu e a un grande piano industriale una risposta che va nella direzione di centinaia di miliardi investiti solo in quella direzione. Questo non è accettabile”.

Georgia, chi è il neoeletto presidente Mikheil Kavelashvili (e perché le proteste non si fermano)

Georgia, chi è il neoeletto presidente Mikheil Kavelashvili (e perché le proteste non si fermano)Milano, 14 dic. (askanews) – Le profonde divisioni politiche della Georgia sono destinate ad allargarsi con l’ex calciatore Mikheil Kavelashvili, eletto presidente durante la sessione parlamentare di oggi, 14 dicembre. Kavelashvili si è assicurato la carica dopo aver ottenuto i 224 voti necessari dal collegio composto da tutti i deputati di Sogno georgiano e dai consiglieri locali.


La sessione si è svolta sullo sfondo di proteste pubbliche fuori dall’edificio del Parlamento, dove i dimostranti hanno etichettato il processo elettorale come illegittimo e “una farsa”. Kavelashvili ha ricevuto 224 voti su 300. Per essere eletto presidente aveva bisogno di 200 voti. Si tratta delle prime elezioni nella storia della Georgia in cui il presidente non viene eletto tramite voto diretto, ma da un collegio elettorale di 300 persone. Kavelashvili era l’unico candidato nominato il 27 novembre da Bidzina Ivanishvili, presidente onorario del partito al governo, politico e noto imprenditore. La nomina ha scatenato una controversia diffusa. Chi critica il presidente eletto sottolinea il fatto che Kavelashvili non ha un diploma di istruzione superiore. Ivanishvili ha affermato che Kavelashvili “incarna al meglio l’uomo georgiano”.


Co-fondatore della fazione Potere Popolare, del partito al governo, Kavelashvili è noto per la sua ferma retorica anti-occidentale, rivolta in particolare contro gli Stati Uniti. Un chiaro segnale che le ambizioni di adesione alla Nato vengono ulteriormente allontanate. Ma non tutti in Sogno Georgiano lo sostengono; Ada Marshania, membro del Consiglio supremo dell’Abkhazia, ha apertamente criticato la decisione, chiedendo un “candidato migliore”. In un discorso tagliente durante la sessione, Marshania ha avvertito che la nomina di Kavelashvili aveva danneggiato sia il partito al governo che il paese.


Intanto ieri, durante un discorso, la presidente Salome Zurabishivli aveva affermato che le “illegittime e incostituzionali” elezioni del nuovo presidente sono “una farsa” che “non ha alcun collegamento con alcun processo politico”. La presidente Zurabishvili ha affermato che questo era un insulto alle tradizioni, alla storia e alla cultura georgiane e che era “inaccettabile”. Ha espresso la sua determinazione a rimanere nel paese come “l’unica istituzione legittima”. Sempre ieri 13 dicembre, il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto diffondere un video-discorso al popolo georgiano. Alla vigilia dell’anniversario della candidatura della Georgia all’UE, Macron ha ribadito il suo sostegno alle aspirazioni dei georgiani all’UE, ha ribadito che l’Unione è a favore della pace e del dialogo e ha espresso la sua speranza che la Georgia continui sulla strada dell’integrazione nell’UE. Macron ha anche osservato che il tradimento delle aspirazioni europee del popolo georgiano, sancite dalla Costituzione georgiana, è inaccettabile e che il sogno europeo della Georgia non dovrebbe morire. Ha osservato che la scelta sovrana della Georgia del percorso europeo viene ora espressa pacificamente attraverso proteste a Tbilisi e in altre città del paese. Ha sottolineato che l’UE non obbliga nessuno e non intimidisce, ma propone una partnership paritaria per raggiungere la prosperità basata su valori condivisi.


Il video discorso arriva pochi giorni dopo la telefonata che Macron ha avuto con Ivanishvili. In questa conversazione, Macron ha espresso la sua disponibilità ad aiutare a risolvere la crisi politica in Georgia. Prima del colloquio con Ivanishvili, Macron aveva incontrato la sua controparte georgiana, Salome Zurabishvili, in Francia. La condanna del processo elettorale ha trovato eco nell’opposizione e negli osservatori internazionali. Marko Mihkelson, presidente della Commissione Esteri del Parlamento Estone, ha ribadito il 12 dicembre la posizione di Zurabishvili come unico leader legittimo della Georgia. L’opposizione ha condannato fermamente l’elezione di Kavelashvili, accusando GD di aver orchestrato un “colpo di stato costituzionale” su ordine di Ivanishvili. I leader dell’opposizione sostengono che le azioni del partito al governo stanno allontanando ulteriormente la Georgia dall’integrazione europea, un’aspirazione nazionale fondamentale. “Salome Zurabishvili rimane la presidente della Georgia, il comandante supremo in capo e il più alto rappresentante del paese nelle relazioni estere”, hanno dichiarato le forze di opposizione il 12 dicembre, liquidando l’attuale parlamento come illegittimo.

Schlein cita Prodi-Veltroni: Pd casa di tutti ma aperto al nuovo

Schlein cita Prodi-Veltroni: Pd casa di tutti ma aperto al nuovoRoma, 14 dic. (askanews) – Elly Schlein cita Romano Prodi e Walter Veltroni, assicura che “questa è la casa di chi si riconosce col giusto orgoglio nelle storie precedenti”, ma aggiunge che il Pd è “anche la casa di una nuova generazione… Siamo qui per proseguire il percorso avviato quel 14 ottobre del 2007. Allo stesso tempo siamo qui per cambiare”. La segretaria democratica lo ha detto parlando all’assemblea del partito.


“Il senso del lavoro di questi mesi è stato proprio questo – ha aggiunto – restituire un profilo chiaro al Pd, vicino ai bisogni delle persone, riportarlo dove la nostra gente se lo aspetta. Noi vogliamo un partito che spalanchi ogni porta, che abbia questa disponibilità di apertura, che si lasci sorprendere e cambiare da nuove energie. Un partito che non abbia timore di lasciarsi scompigliare da un vento nuovo”. La Schlein chiede “radicamento, attenzione per la voce dei territori, chiarezza nelle proprie idee e nelle proprie battaglie”.

Maiorino (M5S) ad Atreju: “Da governo persecuzione verso coppie gay”. Coro di fischi

Maiorino (M5S) ad Atreju: “Da governo persecuzione verso coppie gay”. Coro di fischiRoma, 14 dic. (askanews) – Fischi per la senatrice M5s Alessandra Maiorino alla festa di Atreju durante il dibattito, moderato dalla giornalista Bianca Berlinguer, “Costruire il futuro. La via italiana per sostenere la famiglia” con la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella e Massimo Gandolfini, presidente Associazione Family Day.


“So di non incontrare il favore del pubblico ma le cose sono cambiate. Ci sono famiglie composte da due donne e due uomini di cui oggi qui si sta parlando in maniera irrispettosa. Esistono bambini e bambine nate dalla Gpa che oggi hanno 18 anni e dicono che la cosa più brutta che si sono sentiti dire è essere chiamati prodotti, come fa questa propaganda. Invece sono frutto dell’amore. Le coppie dello stesso sesso, che esistono in Italia e sono tante, con questo governo hanno subito una persecuzione che non si era mai vista prima”, ha detto Maiorino suscitando le proteste e i fischi della platea. Berlinguer ha quindi avvertito: “Se non è possibile esprimere le proprie opinioni io e Maiorino, che siamo le uniche a pensarla diversamente, ce ne andiamo”. A placare gli animi è intervenuto Giovanni Donzelli (Fdi) che rivolgendosi al pubblico ha detto: “Abbiamo chiamato apposta ospiti che la pensano diversamente da noi. Vi chiedo di dimostrare la storica accoglienza, se siete d’accordo applaudite, altrimenti restate in silenzio. Alle feste dell’Unità non ci invitano nemmeno, noi siamo diversi. Solo chi non è forte delle proprie idee teme il confronto”.

Ue, nella gara per la rincorsa a Trump Meloni segna un punto

Ue, nella gara per la rincorsa a Trump Meloni segna un puntoRoma, 14 dic. (askanews) – Con la photo opportunity di Notre Dame Giorgia Meloni ha messo a segno un punto importante (almeno mediaticamente) nella gara tra i leader europei ad accreditarsi come interlocutore privilegiato di Donald Trump. La missione a Parigi della premier è stata comunicata ai media italiani da Palazzo Chigi solo alle 20.53 del giorno precedente, con un ritardo che rivela come Meloni fosse interessata non certo all’evento ma alla possibilità di mostrarsi vicina al tycoon: ottenuto il contatto ha deciso di partire.


Un fatto che ci ha ricordato un po’ il 9 febbraio del 2023, quando la premier non era stata invitata al vertice sempre a Parigi tra Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Volodymyr Zelensky. In quell’occasione, la presidente del Consiglio era attesa a Bruxelles per il Consiglio europeo ma fino all’ultimo tentò di “imbucarsi”. I cronisti italiani, già presenti nella capitale belga, tracciavano minuto per minuto sull’app flightradar la rotta dell’aereo di Stato, che puntava decisamente verso la capitale francese, salvo virare all’ultimo momento per puntare il muso verso Bruxelles. In quel caso il tentativo fallì, e lei definì “inopportuna” la riunione; in questo caso l’aggancio è riuscito. Le diplomazie venerdì hanno lavorato fino all’ultimo momento per organizzare l’incontro. Sia quelle ufficiali che quelle “informali”. “Ho dato una piccola mano”, ha raccontato a ‘Un giorno da pecora’ Andrea Stroppa, l’informatico oggi braccio destro in Italia di Elon Musk. In che modo? “Aiutando Elon a conciliare la sua agenda con quella della Meloni. Io ho parlato con entrambi, poi si sono sentiti direttamente. Se uno può agevolare questi incontri lo fa. Magari trovando l’orario giusto in mezzo ai loro molti appuntamenti”.


L’incontro, con la foto scattata dal robot umanoide “Optimus” del fondatore di Tesla e pubblicata su X dallo stesso Stroppa, ha poi detto Trump, è stato “fantastico”, con una Meloni che aveva “molta energia”. Concetto ribadito anche giovedì 12: “E’ una leader e una persona fantastica”, ha detto il presidente eletto, che Meloni via X ha ringraziato per le “belle parole”. La premier sarà dunque a Washington il 20 gennaio per la cerimonia di giuramento (dove Matteo Salvini con la sua cravatta rosso Maga cerca da tempo di strappare un posto). Viktor Orban – l’unico che nell’Ue ha sostenuto apertamente Trump nella campagna elettorale – ha evidentemente “rosicato”, come si dice a Roma, ed è subito volato a Mar-a-Lago, ma sembra ormai decisamente scavalcato. “Quello tra Trump e Giorgia è un rapporto che naturalmente si è consolidato, sono due leader conservatori, anche caratterialmente sono due persone carismatiche e forti. Meloni diventerà naturalmente il ponte tra Washington e Bruxelles – dice a Europa Building Andrea Di Giuseppe, il deputato Fdi della Florida che ha tenuto i contatti con l’entourage trumpiano -. Non c’è un altro leader tra i Paesi fondatori che possa dialogare con Trump, sta all’Europa capire che la Meloni è un asset e non ci saranno alternative per l’Europa, che sarà chiamata a fare delle politiche diverse da quelle portate avanti fino adesso. Ma senza un ‘traduttore’, senza un ponte, la vedo difficile”. Quanto a Orban, “ha un ottimo rapporto con Trump, ma il peso dei due Paesi è molto diverso, con tutto il rispetto per l’Ungheria”. C’è da capire se questo rapporto rafforzerà la posizione di Meloni, o se invece la porterà a isolarsi in un’Europa in cui “la leadership franco-tedesca s’è indebolita” e “non vedo altre leadership in grado di guidare” l’Unione, come ha notato Mario Draghi. Senza citare la premier italiana.


di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli

A Cortina Nations Award a Massimo Boldi, Neri Parenti, Elisabetta Pellini

A Cortina Nations Award a Massimo Boldi, Neri Parenti, Elisabetta PelliniRoma, 14 dic. (askanews) – Tornare sul luogo del “delitto” per celebrare i film di Natale. Neri Parenti e Massimo Boldi tornano a Cortina, nella storica location cinematografica Hotel de la Poste, per una tre giorni di eventi e proiezioni per ricevere i Nations Award.


Il prestigioso premio taorminese, giunto alla XVIII edizione, è stato infatti assegnato a due grandi protagonisti dei cinepanettoni nel 25° anniversario dall’ultima pellicola: Neri Parenti e Massimo Boldi. Tra gli altri ospiti Elisabetta Pellini, Umberto e Rudy Smaila, Raffaella Fico e Francesca Manzini e, in video collegato, Enrico Vanzina. Boldi e Parenti a Cortina d’Ampezzo rivivono il lungo filone del cinepanettone, che ha caratterizzato trent’anni di commedia italiana, che viene ripercorso e raccontato in occasione dello spin off invernale dei Nations Award, il prestigioso riconoscimento taorminese che ormai da 18 anni premia big del grande schermo e, per il secondo anno consecutivo, arriva a Cortina.


“Alla luce del successo della precedente edizione, che era stata dedicata all’anniversario del primo Vacanze di Natale 1983, quest’anno vogliamo premiare due maestri ancora oggi punto di riferimento per chi si approccia al cinema leggero e brillante – spiega il presidente e direttore artistico dei Nations Award Michel Curatolo – e lo faremo insieme ad un parterre ricco di ospiti tra cui Umberto e Rudy Smaila, Raffaella Fico, Francesca Manzini e, in video collegamento, il grande maestro Enrico Vanzina”. Un premio anche all’attrice Elisabetta Pellini, dal 12 dicembre protagonista al cinema in Buio come il cuore – regia di Marco De Luca, scritto da Marco De Luca e Claudio Masenza. “Natale, tempo di regali e… cinepanettoni – sottolinea il patron dell’Hotel de la Poste Gherardo Manaigo – abbiamo bisogno di un po’ di leggerezza e sono felice di ospitare la II edizione di una kermesse che ci regalerà divertimento e serenità. Con l’evento “Cortina come in un film” celebreremo tanti iconici film che ci hanno fatto ridere e che ormai fanno parte della storia del nostro cinema”.


In un’occasione come questa, non potevano mancare i brindisi a base di Bottega Gold e infatti il progetto si svolge in collaborazione con Bottega Spa, azienda di vini, grappe e distillati di prestigio della tradizione italiana: “Le Vacanze di Natale nel nostro immaginario sono ancora oggi legate a Cortina – evidenzia l’istrionico imprenditore Sandro Bottega, presidente onorario del comitato organizzatore dell’evento – e il prosecco, abbinato al panettone, è diventato un must di tante scene divertenti che ancora oggi rivediamo con piacere e con un pizzico di nostalgia. Da qui l’impegno a investire in iniziative capaci di valorizzare il patrimonio cinematografico dell’Italia, unito allo stile made in Italy, che tanti Paesi ci invidiano e in particolare la qualità della nostra enogastronomia, di cui cerchiamo di esserne ambasciatori”. La manifestazione è arricchita dalla presenza dello chef siciliano stellato Giuseppe Costa, originario di Terrasini (PA) e del maestro pasticcere di Bronte (patria del pistacchio in provincia di Catania) Roberto Luca, che ha preparato un “cinepanettone” monumentale accompagnato da degustazioni tipiche.