Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Taiwan, esercitazioni cinesi: presente anche portaerei Shandong

Taiwan, esercitazioni cinesi: presente anche portaerei ShandongRoma, 2 apr. (askanews) – Alle esercitazioni messe in campo dalla Cina attorno a Taiwan da due giorni ha preso parte anche la portaerei Shandong con il suo gruppo navale. Lo segnala il Comando del Teatro orientale dell’Esercito di liberazione popolare cinese.


In particolare la Shandong e le sue navi di scorta hanno svolto il ruolo di tagliare le cosiddette “tre linee” delle forze “indipendentiste di Taiwan”: la loro linea vitale per l’importazione di energia, la linea di supporto per gli aiuti militari esterni e la via di fuga, ha dichiarato un esperto alla testata governativa cinese Global Times. Le forze cinesi hanno annunciato oggi di aver condotto “esercitazioni di tiro reale a lungo raggio” e di aver simulato “attacchi su porti e infrastrutture energetiche chiave” durante manovre militari intorno a Taiwan.


Il Dipartimento di Stato Usa ha censurato le manovre cinesi. “Ancora una volta, le attività militari aggressive e la retorica della Cina nei confronti di Taiwan non fanno altro che esacerbare le tensioni e mettere a rischio la sicurezza della regione e la prosperità del mondo” si legge in un comunicato comunicato. “Gli Stati uniti – continua – sostengono la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e si oppongono a cambiamenti unilaterali dello status quo, inclusi quelli attuati con la forza o la coercizione”. Il ministero della Difesa nazionale di Taiwan, dal canto suo, ha affermato che oggi sono stati rilevati 76 aerei dell’Esercito di liberazione popolare, 15 imbarcazioni della e 4 navi ufficiali operanti intorno a Taiwan. 37 missioni hanno attraversato la linea mediana ed entrato nelle ADIZ (Zone d’identificazione della difesa aerea) del nord, centro, sud-ovest ed est di Taiwan.


Ieri l’Ufficio per gli Affari di Taiwan della Cina (TAO) ha dichiarato che le esercitazioni sono intese come “un severo avvertimento” alle forze separatiste “indipendentiste di Taiwan” e come “una punizione risoluta” per quelle che ha definito “provocazioni sconsiderate per cercare l’indipendenza” da parte dell’amministrazione del presidente Lai Ching-te.

Desing, cresce il numero di corsi di formazione: +9% in un anno

Desing, cresce il numero di corsi di formazione: +9% in un annoMilano, 2 apr. (askanews) – Nell’anno accademico 2023/2024 sono 97 gli istituti che hanno attivato corsi di studio in discipline del design: due in più in un anno. E’ quanto emerge dal rapporto “Design Economy 2025”, presentato oggi a Milano da Fondazione Symbola, Deloitte Private, POLI.design, ADI Associazione per il Disegno Industriale in collaborazione con Comieco, AlmaLaurea, CUID, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del ministero delle Imprese e del Made in Italy.


Secondo il rappporto, in Italia ci sono 30 Università (di cui 20 pubbliche e 10 private), 29 altri istituti autorizzati a rilasciare titoli Afam, 20 Accademie di Belle Arti, 12 Accademie Legalmente Riconosciute e 6 Isia, per un totale di 371 corsi di studio, distribuiti in vari livelli formativi e in diverse aree di specializzazione. Rispetto all’anno accademico precedente, il numero di corsi accreditati e attivati è cresciuto del +9%, mentre il numero degli istituti è incrementato del +2%, in forza in particolar modo del dato che si riferisce agli altri Istituti autorizzati a rilasciare titoli Afam. Tra i nuovi corsi attivati, ci sono ad esempio quelli orientati ai temi della sostenibilità ambientale e sociale, come “Design per l’innovazione sostenibile” dell’Università degli studi di Firenze, “Product Design Sostenibile” dell’Accademia di Belle Arti di Perugia e “Design per la Comunità” all’Università degli Studi di Napoli – Federico II.

Play 2025, Tambù Games presenta le novità nella fiera bolognese

Play 2025, Tambù Games presenta le novità nella fiera bologneseMilano, 2 apr. (askanews) – La creatività e l’innovazione nel mondo dei giochi da tavolo trovano casa a Play – Festival del Gioco, e Tambù Games – giovane casa editrice tutta italiana – è pronta a presentare una selezione di giochi originali e coinvolgenti. A cominciare dalle novità più recenti come Operation: Mata Hari, Pop!, Tokyo Highway: Rainbow City e Kabuki Tricks. E continuare con i best seller del momento, primi tra tutti Piccioni e Whakaari.


Le novità 2025 targate Tambù Games, infatti, promettono sfide strategiche, adrenalina e tantissimo divertimento. A partire dal nuovissimo Operation: Mata Hari, che trasporterà i partecipanti in un mondo di spionaggio e segreti, dove i giocatori assumono il ruolo di spie astute e senza scrupoli. I giocatori vestiranno i panni di spie spregiudicate, pronte a tutto pur di raccogliere prove incriminanti, recuperare oggetti e ottenere l’equipaggiamento necessario per completare la missione segreta. Mantenere la propria copertura sarà fondamentale, restando nell’ombra fino al termine dell’operazione. Solo chi saprà muoversi con astuzia e anticipare le mosse degli avversari potrà guadagnarsi il titolo di Maestro dell’Inganno. Per chi ama il caos colorato, invece, Pop! è la scelta da fare: un card game nel quale è necessario organizzare al meglio i colori per evitare esplosioni a catena ed evitare che la festa si trasformi in un totale disastro. Altra nuova proposta è Tokyo Highway: Rainbow City, che metterà senz’altro alla prova l’ingegno di chi ama la costruzione e la pianificazione urbana. I giocatori dovranno costruire strade e posizionarvi sopra delle automobili, cercando di incrociare quelle degli avversari. Con il procedere della partita, il paesaggio urbano prenderà forma sul tavolo, diventando sempre più complesso e visivamente affascinante. Non mancheranno esperienze di gioco dal fascino asiatico come Kabuki Tricks, perfetto per gli appassionati di giochi di prese. Grazie a partite rapide e alla possibilità di disputare più round in poco tempo, si adatta perfettamente alle serate in compagnia, sia con amici che in famiglia. Gli sfidanti assumono il ruolo di direttori di scena, impegnandosi a mettere in scena performance indimenticabili. La qualità di ogni esibizione dipende dal numero di carte conquistate, trasformando ogni turno in una nuova sfida avvincente.

Design, cresce la domanda nel settore sanitario

Design, cresce la domanda nel settore sanitarioMilano, 2 apr. (askanews) – Negli ultimi anni il design trova sempre più applicazione nel settore medicale e in quello farmaceutico, dove estetica e funzionalità si integrano con esigenze mediche, ergonomia e benessere del paziente. Dalla progettazione di dispositivi medici ergonomici a interfacce intuitive per il monitoraggio della salute, fino alla creazione di ambienti ospedalieri studiati per ridurre lo stress del personale medico e dei pazienti. E’ quanto emerge dal rapporto “Design Economy 2025”, presentato oggi a Milano da Fondazione Symbola, Deloitte Private, POLI.design, ADI Associazione per il Disegno Industriale in collaborazione con Comieco, AlmaLaurea, CUID, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del ministero delle Imprese e del Made in Italy.


Non è un caso se, come emerge dalle analisi riportate nel primo capitolo, il 9,4% dei servizi di progettazione oggi richiesti al settore proviene proprio dall’healthcare, con la previsione di salire al 9,7% nei prossimi tre anni. Ciò rivela un processo di evoluzione in corso nel mondo sanitario italiano, orientato a favorire anche la transizione ambientale, per la quale ad oggi la richiesta di servizi di eco-design per l’healthcare si attesta al 4,9%. Il design, grazie ai suoi metodi e strumenti operativi, consente di progettare soluzioni costruite attorno alle persone, con lo specifico obiettivo di aumentare positivamente l’esperienza del paziente. Per questo motivo, un numero crescente di imprese medicali e farmaceutiche si stanno servendo del design per fare innovazione e consolidare la propria leadership sul mercato. Il Rapporto si sofferma anche sul packaging, che consolida ulteriormente la propria importanza nelle attività di design: considerando l’insieme delle imprese e dei progettisti intervistati, un terzo è attualmente impegnato in attività inerenti alla progettazione di packaging, valore che supera il 50% nel caso dei progettisti. Essendo la scelta materica parte integrante del progetto del packaging, è utile soffermare l’analisi sulle scelte dei materiali impiegati. La carta o materiali a prevalenza di carta risulta oggi la scelta preponderante (nell’83,2% dei casi) e lo rimarrà anche per le realizzazioni del prossimo futuro. Significativamente elevata è la quota di coloro che impiegano altri materiali di origine bio-based (famiglia di materiali o prodotti prevalentemente polimerici che derivano da biomassa vegetale) con una quota più che raddoppiata nelle previsioni di utilizzo nei prossimi tre anni, da 17,8% a 38,3%. Rimane invece su percentuali inferiori la progettazione di packaging effettuata impiegando materiali in plastica o a prevalenza plastica (14,9%) e materiali vetrosi (13,9%), in entrambi i casi in riduzione nel triennio a venire. All’interno delle attività di design packaging aumenta l’utilizzo di tecnologie, quali il QR Code, utilizzato dal 50,5% degli operatori intervistati. Ancora poco diffuse, risultano invece le integrazioni con contenuti digitali fruibili nella realtà estesa (aumentata, virtuale, mista): oggi utilizzata dal 6,9% degli intervistati, ma in forte aumento nel prossimo futuro (21,7%). Il sistema formativo del design in Italia è in continua evoluzione e si sta adattando alle esigenze di un mercato sempre più dinamico e diversificato. In particolare, si stanno diffondendo nuove figureprofessionali tra cui il prompt designer e il designer for AI, che integrano competenze avanzate in tecnologie di intelligenza artificiale, e il digital content strategist, che sviluppa strategie visive e contenuti per massimizzare il coinvolgimento degli utenti.

Vino, il Consorzio dei Vini Etna Doc al Vinitaly con 45 aziende

Vino, il Consorzio dei Vini Etna Doc al Vinitaly con 45 aziendeMilano, 2 apr. (askanews) – Il Consorzio di Tutela dei Vini Etna Doc si presenta alla 57esima edizione del Vinitaly con una rappresentanza di 45 aziende al Padiglione 2 Sicilia. La storica Denominazione dell’Etna, con vigneti che si estendono fino ai 1.000 metri sul livello del mare, su suoli profondi e sabbiosi di origine vulcanica, è una delle più importanti e sorprendenti realtà del panorama enologico contemporaneo.


Nonostante le difficoltà produttive riscontrate nelle vendemmie 2022 e 2023, che hanno registrato un calo dei volumi, il valore commerciale dei vini Etna Doc ha continuato a crescere, soprattutto nei mercati extra Ue. “Il rischio di nuovi dazi Usa potrebbe rappresentare un freno ad un’espansione che vede i nostri prodotti sempre più apprezzati sui mercati internazionali” ha affermato il presidente dell’ente consortile, Francesco Cambria, ricordando che “l’Etna è oggi una delle aree vitivinicole più dinamiche e in forte ascesa in Europa: servono strategie chiare e un sostegno istituzionale per tutelare questa eccellenza e garantirne la competitività nel mondo”. Per approfondire la conoscenza delle peculiarità dei versanti etnei e delle loro molteplici espressioni enologiche, il Consorzio promuove la masterclass dal titolo “Andare per versanti: tutti pazzi dell’Etna”, che si terrà lunedì 7 aprile alle 15 presso lo stand del Gambero Rosso. L’evento, condotto da Gianni Fabrizio, curatore della guida “Vini d’Italia”, sarà riservato a un massimo di 24 ospiti e offrirà una degustazione dei vini simbolo delle diverse contrade del vulcano.


Parallelamente, si terrà un incontro istituzionale dedicato ai prodotti tipici del vulcano con il giornalista Pierangelo Buttafuoco, l’assessore regionale dell’Agricoltura Salvatore Barbagallo e il direttore della Doc Etna, Maurizio Lunetta, che si confronteranno sulla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari che condividono con la viticoltura etnea lo stesso terroir e una storia millenaria. “Il nostro obiettivo è valorizzare il territorio etneo non solo attraverso i suoi straordinari vini ma anche mettendo in risalto la ricchezza agroalimentare che lo caratterizza” ha proseguito Cambria, evidenziando che “l’Etna è un ecosistema unico al mondo, dove viticoltura e produzioni tipiche convivono in un perfetto equilibrio, raccontando una storia di eccellenza, tradizione e sostenibilità”.

Blitz della polizia contro le gang a Milano, 50 arresti per furti e rapine in strada e metro

Blitz della polizia contro le gang a Milano, 50 arresti per furti e rapine in strada e metroMilano, 2 apr. (askanews) – Sono 50 i soggetti (32 maggiorenni e 18 minorenni), a cui vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio (9 soggetti di cui 7 maggiorenni e 2 minorenni), rapina (41 soggetti, di cui 25 maggiorenni e 16 minorenni) attraverso due diversi provvedimenti restrittivi eseguiti stamani dalla Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano e dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano.


In particolare, si tratta di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale per i Minorenni, su conforme richiesta della Procura, e un Decreto di Fermo del P.M. disposto dai pubblici ministeri del VII Dipartimento – Criminalità organizzata comune della Procura della Repubblica di Milano. L’attività di indagine, condotta dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Milano, anche con l’ausilio delle sezioni investigative dei Commissariati cittadini, costituisce un approfondimento sistematico del fenomeno delle rapine e dei furti con strappo commessi in strada e in ambito metropolitano, da giovani stranieri, che prendono di mira oggetti in oro e in particolare collane indossate da giovani e in alcune circostanze anche da anziani.


La visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza dei luoghi dove sono state commesse le rapine, l’attività tecnica di intercettazione, l’analisi dei dispositivi telefonici sequestrati, ha permesso, quindi, non solo di individuare gli autori di 25 rapine, ma anche di svelare un sistematico e permanente canale di ricettazione dei monili in oro riconducibile a una famiglia di origine romena, i cui componenti (7 persone) sono stati tutti arrestati con la contestazione dei reati di associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio. La base logistica di tale organizzazione è stata individuata in una casa popolare abusivamente occupata, sita nel quartiere San Siro, ove gli autori delle rapine sapevano di potersi recare, per ricettare la refurtiva, senza alcun preavviso e a qualsiasi orario. Periodicamente, l’oro raccolto, veniva trasportato in Romania per essere riciclato.


Sebbene il canale di ricettazione non prevedesse particolari filtri, il gruppo romeno si è avvalso di una giovane ragazza italiana di seconda generazione di 17 anni e di un cittadino libico di 21 anni per gestire i contatti con alcuni dei rapinatori e per allargare, in questo modo, il giro di affari. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna. “L’operazione condotta oggi a Milano, con lo smantellamento di un’intera rete criminale, è l’ennesima dimostrazione dell’impegno che le Forze di Polizia stanno profondendo nel contrasto alla delinquenza e all’illegalità sulle nostre strade. Gli arrestati sono perlopiù giovani e giovanissimi, molti dei quali minorenni, di cosiddetta ‘seconda generazione’, spesso protagonisti di numerosi episodi di violenza”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.


“Un ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia di Stato e della Squadra Mobile di Milano per la determinazione e la professionalità con cui hanno portato a termine questa operazione – prosegue il titolare del Viminale -. La sicurezza non è un principio astratto, ma un impegno concreto che portiamo avanti ogni giorno”.

Pil, Orsini: servono misure straordinarie, governo abbia coraggio

Pil, Orsini: servono misure straordinarie, governo abbia coraggioRoma, 2 apr. (askanews) – “In momenti difficili come questi servono misure straordinarie e coraggio straordinario. Quindi noi abbiamo bisogno che il nostro governo abbia coraggio e che l’Europa cambi rotta”. E’ l’appello lanciato dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, aprendo il convegno del Centro Studi.


“Credo che i numeri che vedete debbano farci riflettere. Io parto da due parole – ha spiegato il leader di Confindustria – che ho utilizzato negli ultimi mesi. Una di queste parole è ‘sveglia’ e l’altra è ‘il tempo è finito’. Ma ho capito che queste parole non vengono prese sul serio. E allora bisogna far capire quello che sta succedendo. Faccio allora l’esempio di una barca su un fiume, dove sappiamo che ad un kilometro abbiamo una cascata. Le imprese italiane e le imprese europee sono la barca sul fiume che sta ancora andando bene, ma siamo consapevoli che la cascata c’è e ci sarà”. “Dobbiamo quindi rimettere subito al centro gli investimenti”, ha avvertito Orsini spiegando che misure come 5.0 “non sono la reazione che serve”. Ma “noi abbiamo bisogno di mettere al centro gli investimenti e che vengano fatte politiche a sostegno delle imprese in Italia e in Europa”, ha sottolineato.


Necessarie, secondo Orsini, anche interventi sul fronte dell’energia: “l’Italia non può pagare il 78-80% in più della Francia. Non saremo mai attrattivi per le produzioni industriali europee ed industriali”. E, poi, occorre agire anche sulla burocrazia che “vale 80 miliardi di euro all’anno per le piccole e medie imprese, più di tre finanziarie”.

Confindustria taglia Pil 2025 a +0,6%, con escalation dazi giù a +0,2%

Confindustria taglia Pil 2025 a +0,6%, con escalation dazi giù a +0,2%Roma, 2 apr. (askanews) – Confindustria rivede al ribasso le stime di crescita per il 2025 dell’economia italiana. Secondo le previsioni del Centro Studi dell’associazione, quest’anno il Pil rallenta a +0,6%, da +0,9% stimato a ottobre scorso. Nel 2026 l’economia riprende slancio e la crescita sale a +1%. Ma un’escalation protezionistica potrebbe determinare un Pil in caduta a +0,2% nel 2025 e a +0,4% nel 2026. Il rischio è poi la fuga di aziende e capitali negli Usa.


Nelle previsioni di primavera, gli economisti del Csc avvertono: “un’eventuale escalation protezionistica che comporti un persistente, invece che temporaneo, innalzamento dell’incertezza (+80% sul 2024), l’imposizione di dazi del 25% su tutte le importazioni Usa, comprese quelle dall’Europa, e del 60% dalla Cina e l’applicazione di ritorsioni tariffarie sui beni di consumo Usa esportati, avrebbe un impatto cumulato negativo sul Pil italiano, misurato come scostamento rispetto allo scenario base, del -0,4% nel 2025 e del -0,6% nel 2026”.

Design Economy: Italia prima in Ue per fatturato e addetti

Design Economy: Italia prima in Ue per fatturato e addettiMilano, 2 apr. (askanews) – Il design italiano si conferma leader in Europa per fatturato (19,8% del totale Ue, 6,3 miliardi di euro) e numero di addetti (19,8%), davanti a Germania (18,9% del fatturato a 6 miliardi e 15,1% degli addetti) e Francia (12,8% del fatturato a 4,1 miliardi e 15,6% degli addetti). Tuttavia, mentre la Francia ha registrato una crescita occupazionale notevole (+24,2%) e la Germania ha visto un’espansione del fatturato (+15,4%), l’Italia ha rallentato rispetto agli anni precedenti, crescendo solo del +4,6% in termini di fatturato e del +5,2% in occupazione, poco sotto la media UE (+5,5% e +5,4%). In termini di numero di imprese, l’Italia è seconda in Europa con il 16,4%, dietro alla Francia (21%), ma ha subito una contrazione (-1,9%), mentre Germania e Francia sono in crescita (+3,2% e +5,7%). E’ quanto emerge dai risultati del rapporto “Design Economy 2025”, presentato oggi da Fondazione Symbola, Deloitte Private, Poli.design, Adi Associazione per il Disegno Industriale in collaborazione con Comieco, AlmaLaurea, Cuid, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del ministero delle Imprese e del Made in Italy.


Nonostante il primato in valore assoluto, l’Italia è superata per efficienza dalla Spagna, che registra il più alto fatturato medio per addetto in Europa (148.645 euro), ben superiore alla media UE (90.355 euro) e a quella italiana (90.658 euro). Inoltre, le aziende italiane sono mediamente più piccole (1,5 addetti per impresa), mentre la Germania (2,0) e soprattutto la Spagna (2,4) vantano strutture più grandi e produttive. L’Italia si distingue per la sua forte connessione tra design e made in Italy, con un peso elevato nei settori dell’arredo, della moda e della meccanica. Tuttavia, la crescita più rapida della Francia e la maggiore produttività spagnola rappresentano sfide competitive. L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel settore è in forte espansione in tutta Europa: in Italia l’80% delle aziende di design la utilizza, con un picco dell’88,9% tra le imprese, ma la Germania e la Francia stanno investendo a ritmi superiori. Per mantenere il primato, l’Italia dovrà puntare su innovazione e crescita dimensionale delle imprese. Il settore del design conta 46mila operatori tra cui imprese, liberi professionisti e autonomi che hanno generato un valore aggiunto pari a 3,2 miliardi (+4%) con 63.485 mila occupati (+0,3%). Le stime condotte a livello territoriale fanno emergere – ancora una volta – una forte concentrazione delle attività del design in Lombardia e, più nello specifico, nella provincia di Milano. Nel territorio lombardo, infatti, si trovano ad operare circa 14mila imprese afferenti all’industria del design (circa un terzo del totale) da cui proviene il 32,8% del valore aggiunto e il 27,5% dell’occupazione complessiva del settore. Seguono Veneto e Emilia-Romagna. Una concentrazione geografica ancora più marcata emerge dal dato del valore aggiunto, dove la Lombardia con 1,1 miliardi di euro (+7%) riesce ad assorbire quasi un terzo della ricchezza nazionale prodotta dal settore. A seguire, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte, con valori pari a 433, 363 e 351 milioni di euro. Molise (+10,3%), Friuli-Venezia Giulia (+10,8%) e Marche (+11,2%) sono le regioni che hanno registrato l’aumento più significativo di valore aggiunto rispetto al periodo pre-covid (2019), ma anche la crescita del valore aggiunto della Liguria è da considerarsi più che positiva (+9,2%).


Le imprese lombarde del design registrano più di 17 mila e cinquecento occupati (il 27,5% del totale nazionale). Seguono, ben distanziate, l’Emilia-Romagna e il Veneto, con un numero di posti di lavoro del settore rispettivamente pari a 8.418 e 7.458. Quarto posto, invece, per il Piemonte con 6.945 addetti. Le Marche, settima regione per numero di occupati dell’industria del design (2.812), si colloca in prima posizione della classifica per incidenza di progettisti sul totale degli occupati regionali (pari allo 0,40%). Milano si conferma la principale capitale del design italiano: il capoluogo lombardo è capace di concentrare il 18,6% del valore aggiunto del settore sul territorio nazionale pari a 604 milioni generati. Milano è anche sede del Salone del Mobile e del Fuorisalone, la più grande manifestazione al mondo dedicata al design. Questa tendenza fa il paio con quella generale, visto che le imprese e i professionisti del design svolgono le loro attività prevalentemente nei centri metropolitani, dove hanno la possibilità di godere di una maggiore visibilità nazionale e internazionale. Torino (227,4 milioni di euro) e Roma (175,3 milioni di euro) si trovano rispettivamente in seconda e terza posizione; Bologna èquarta, con 112,3 milioni di euro. Tra le province che compaiono nella top 20, Reggio Emilia, Verona e Venezia, sono quelle che hanno fatto registrare una crescita di valore aggiunto più significativa rispetto al 2019: +22,9%, +13,7% e +13,5% rispettivamente.

Terrazza Aperol a Milano si rifà il look per l’aperitivo con vista Duomo

Terrazza Aperol a Milano si rifà il look per l’aperitivo con vista DuomoMilano, 2 apr. (askanews) – Terrazza Aperol, luogo simbolo dell’aperitivo milanese con vista su Piazza Duomo, riapre al pubblico in tempo per l’avvio della design week. La Terrazza è un omaggio al bitter – oggi prodotto da Campari – nato nel 1919 in Veneto da dove è partito alla conquista del mondo grazie a un cocktail, l’Aperol Spritz. Oggi questo luogo, nel cuore del capoluogo meneghino nato dalla partnership tra Autogrill e Campari, è stato sottoposto a un radicale restyling, firmato dallo studio di architettura Vudafieri-Saverino Partners.


Gli spazi rinnovati, riflettono il concetto di golden hour, il momento dell’aperitivo italiano, grazie all’utilizzo dell’oro, dell’arancione e del blu. Il nuovo design, insieme alle ampie vetrate, crea una connessione tra gli spazi interni ed esterni, con la terrazza che affaccia sulla piazza simbolo della città. Nelle illustrazioni firmate dall’artista Vahram Muratyan si ritrova, invece, un omaggio alla milanesità. Cuore di Terrazza Aperol, il bancone e il social table posizionati nella sala interna. Anche il menù, come il format, riflette la tradizione dei tipici bacari veneziani e l’energia cosmopolita di Milano. “Terrazza Aperol è un esempio di quanto, grazie a un lavoro di sinergia con un partner strategico come Autogrill, sia possibile costruire progetti duraturi e di valore – dichiara Gabriele Ornaghi, managing director Campari group – Grazie a una connessione profonda e diretta con uno dei riti più antichi e significativi della città di Milano, l’aperitivo, e un legame con le tradizioni veneziane più autentiche, Terrazza Aperol vuole affermarsi come luogo preferito di convivialità dei milanesi e non solo, riuscendo ad attrarre anche un pubblico internazionale che sappia riconoscere la potenza dell’Aperol Spritz way of life”.


“Terrazza Aperol rappresenta ormai da anni una location iconica e punto di riferimento per l’aperitivo meneghino – commenta Massimiliano Santoro, Ceo Italy F&B di Avolta – Grazie alla collaborazione con un partner come Campari oggi celebriamo il reopening di un luogo in cui il connubio tra tradizione e innovazione dà vita a una location internazionale nel cuore del capoluogo lombardo che, grazie alla sua collocazione strategica all’interno di una fucina del gusto come Mercato del Duomo, diventa simbolo delle radici della cultura eno-gastronomica italiana”. Situata al secondo piano del Mercato del Duomo, la Terrazza è raggiungibile tramite l’ingresso di Motta-Autogrill.