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Tag: askanews

Istat, Meloni: con noi oltre 1 mln occupati in più e non ci fermeremo

Istat, Meloni: con noi oltre 1 mln occupati in più e non ci fermeremoRoma, 1 apr. (askanews) – “Quando questo Governo ha iniziato il proprio mandato, nell’ottobre del 2022, il numero di occupati in Italia era di 23 milioni e 231 mila. Oggi, la rilevazione dell’Istat ci dice che, a febbraio 2025, quel numero era già salito a 24 milioni e 332 mila: oltre un milione di occupati in più. È il frutto del lavoro di tanti, in primis delle imprese. Come Governo abbiamo cercato di fare la nostra parte: in poco più di due anni, abbiamo lavorato con l’obiettivo di creare opportunità, sostenere le imprese e ridare dignità al lavoro. È la nostra idea di Italia che prende forma, passo dopo passo. Molto c’è ancora da fare e non ci fermeremo, perché il lavoro è la prima risposta a chi vuole una Nazione più forte e un futuro più prospero”. Così, sui social, la premier Giorgia Meloni, sui dati Istat.

Francia, Marine Le Pen: ricorso anche a Corte giustizia diritti umani (Cedu)

Francia, Marine Le Pen: ricorso anche a Corte giustizia diritti umani (Cedu)Roma, 1 apr. (askanews) – Marine Le Pen intende percorrere “ogni strada possibile” per fare “appello” dopo la sentenza del tribunale di Parigi che l’ha condannata per appropriazione indebita di fondi pubblici e che le sbarrerebbe così la strada per la corsa all’Eliseo. In un’intervista esclusiva su ‘Le Parisien’, Marine Le Pen, ha annunciato che si rivolgerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) e al Consiglio costituzionale.


La leader dell’ultradestra del Rassemblement National ha accolto come “un’ottima notizia” la comunicazione della Corte d’Appello di Parigi secondo cui dovrebbe “emettere una decisione nell’estate del 2026”. Se questi termini saranno rispettati, ciò significherebbe che il secondo processo si terrebbe al più tardi agli inizi del 2026, e che la decisione verrebbe emessa molti mesi prima delle elezioni presidenziali del 2027, come richiesto da diversi esponenti politici.

Conte:Meloni si fa male,fra Usa e Ue ha i piedi in troppe scarpe

Conte:Meloni si fa male,fra Usa e Ue ha i piedi in troppe scarpe

Roma, 1 apr. (askanews) – Meloni ha un buon rapporto con il presidente Usa Donald Trump? “C’è una follia in tutto questo, l’articolo 5 del trattato della Nato è ancora lì. Quando si tengono “i piedi in troppe scarpe” si “rischia, nella divaricazione, di farsi male”. Così il presidente M5S Giuseppe Conte a Di Martedì su La7.

“Sono due anni e mezzo che Meloni ci riempie di chiacchiere e fa delle ottime battute ma lei pensa davvero che essendosi assunta la responsabilità storica di sottoscrivere questo folle piano di riarmo garantirà i cittadini europei?”, aggunge Conte.

Ucraina, Trump “frustrato” da Putin per lo stallo negoziale pensa a sanzioni “aggressive” contro la Russia

Ucraina, Trump “frustrato” da Putin per lo stallo negoziale pensa a sanzioni “aggressive” contro la RussiaRoma, 1 apr. (askanews) – Di fronte allo stallo negoziale con la Russia sul conflitto ucraino, il presidente Usa Donald Trump sta pensando a sanzioni “aggressive” nei confronti di Mosca. Lo afferma oggi Fox News citando fonti.


Le sanzioni, in particolare, punterebbero contro la “flotta fantasma”, cioè le navi utilizzate da Mosca per aggirare le sanzioni internazionali messe in campo dopo l’invasione dell’Ucraina. “Una fonte vicina alle discussioni ha riferito a Fox che il presidente Trump è frustrato da Putin e ritiene che la Russia stia ‘rinviando le trattative per un cessate il fuoco completo’. Si sta discutendo una ‘via d’uscita’”, ha scritto su X la corrispondente di Fox Jacqui Heinrich. “Mi è stato detto che l’applicazione delle sanzioni è attualmente bassa – valutata informalmente a circa ‘livello 3 su 10’ – e che le intercettazioni della ‘flotta fantasma’ della Russia, che trasporta petrolio illecito attraverso il Mar Baltico, sarebbero un bersaglio facile per fare pressione”, ha continuato la giornalista. “Fox è stata informata che la maggior parte della flotta è già sanzionata, e che il 70% delle vendite di petrolio illecito della Russia avviene tramite l’uso della loro flotta ombra”. 

Dazi,opposizione chiede informativa urgente Meloni a Camere su Trump

Dazi,opposizione chiede informativa urgente Meloni a Camere su TrumpRoma, 1 apr. (askanews) – “Abbiamo chiesto una informativa urgente della presidente del Consiglio. Ho presentato una richiesta, che è stata sottoscritta da tutti i capigruppo dell’opposizione, per parlare urgentemente dei dazi: avete visto che Trump ha appena annunciato le decisioni sui dazi per domani e quindi è un fatto molto urgente e non si può in alcun modo derogare a questa richiesta”. Lo ha detto la presidente dei senatori di Italia viva, Raffaella Paita, conversando con i cronisti dopo la conclusione della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.

Il vicepresidente Usa Vance vuol vedere Meloni a Roma. Ancora scintille Salvini-Tajani (e il caso Le Pen imbarazza)

Il vicepresidente Usa Vance vuol vedere Meloni a Roma. Ancora scintille Salvini-Tajani (e il caso Le Pen imbarazza)Roma, 1 apr. (askanews) – Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha in programma una visita a Roma e ha chiesto un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo segnala Bloomberg, secondo cui l’ambasciata statunitense a Roma ha comunicato oggi al Ministero degli Affari Esteri italiano i piani del vice di Trump. “I piani sono in evoluzione e potrebbero cambiare prima di essere finalizzati”, ha detto un funzionario Usa.


Il programma provvisorio prevede che Vance sia a Roma dal 18 al 20 aprile (nel ponte di Pasqua) e i diplomatici statunitensi hanno chiesto alle loro controparti italiane di coordinare un incontro con la Meloni. Al momento da Palazzo Chigi non arrivano indicazioni, ma gli uffici – secondo quanto si apprende – sono al lavoro per organizzare l’incontro. Nei giorni scorsi aveva fatto molto discutere un passaggio dell’intervista della premier al Financial Times, in cui si era detta d’accordo con le dure parole contro l’Europa che il numero due americano aveva pronunciato a febbraio alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Vance (che a margine dei lavori aveva anche incontrato la leader di Afd Alice Weidel) aveva, tra l’altro, accusato l’Europa di “perdere i valori fondamentali condivisi con gli Stati Uniti”, irritando non poco la Germania (ma non solo) per una “ingerenza” negli affari interni del Paese e dell’Ue. Meloni, però, ha un’altra opinione: “Sono d’accordo con Vance, l’Europa si è un po’ persa”, aveva commentato la premier a FT, sorvolando (ma probabilmente non le era stato chiesto) sul fatto che poche ore prima il vicepresidente Usa avesse dato della “scroccona” all’Europa in fatto di difesa. Un giudizio poi condiviso dallo stesso Donald Trump, che aveva rincarato la dose definendo gli europei “parassiti”. Se il tema dell’incontro con Vance è quindi un dossier da maneggiare con cura e da preparare attentamente, la notizia riapre anche le tensioni nella maggioranza. Matteo Salvini rilancia subito la sua “diplomazia parallela”. Il leader leghista aveva avuto una conversazione telefonica con Vance lo scorso 21 marzo. Tra i temi trattati, aveva riferito la Lega, i migranti, l’Ucraina e “l’eccellenza americana nel campo della connessione satellitare” (ovvero Starlink). Il vice premier aveva anche anticipato “la volontà di una missione negli Usa con imprese e investitori”. Un’iniziativa considerata una ‘fuga in avanti’, ma che Salvini rilancia anche oggi, dando preventiva disponibilità a vedere il vice di Trump. “Avere buoni rapporti con l’amministrazione Trump è fondamentale, ritengo che Vance sia una persona di assoluto spessore. Io l’ho invitato a venire in Italia per le Olimpiadi, se venisse anche prima sarebbe per me un’opportunità incontrarlo”, ha detto oggi a Torino, ricordando che “sto lavorando ad una delegazione di imprese italiane per portare business e sviluppo sul tema infrastrutture e trasporti, quindi i miei dossier così nessuno polemizza, il prima possibile negli Stati uniti”.


Su Vance Forza Italia tace, ma gli azzurri tengono anche un profilo bassissimo su un altro tema che nelle ultime ore sta evidenziando una divisione nella maggioranza: la condanna di Marine Le Pen. Salvini, ieri sera, ha subito dato il suo supporto – come Orban, Elon Musk e il Cremlino – alla compagna di ‘famiglia’ europea (i Patriots), la cui condanna è “una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles”. Meloni, da parte sua, si è rifugiata dietro una dichiarazione diplomatica: “Non conosco il merito delle contestazioni mosse a Marine Le Pen, né le ragioni di una decisione così forte – ha detto al ‘Messaggero’ – ma penso che nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire di una sentenza che colpisce il leader di un grande partito e toglie rappresentanza a milioni di cittadini”. Forza Italia, con Antonio Tajani, ribadisce il “garantismo” che è uno dei principi fondamentali del partito per cui “tutti sono innocenti fino al terzo grado di giudizio, alla condanna definitiva, e anche la signora Le Pen per me è innocente”. Il ministro degli Esteri non risparmia però una ‘frecciata’ al sempre più scomodo alleato leghista. “E’ una sentenza della giustizia francese e l’Europa non c’entra niente”, ha detto rispedendo al mittente l’accusa lanciata da Salvini. Altro tema divisivo è quello dei dazi, proprio alla vigilia del ‘liberation day’ il giorno in cui saranno ufficializzate le nuove tariffe doganali decise da Trump. Per Salvini, che qualche tempo fa aveva parlato di “opportunità”, è sbagliata l’idea di “vendicarsi” che attribuisce alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e auspica negoziati bilaterali tra Roma e Washington, senza seguire la risposta europea. “Le guerre commerciali o militari non portano nulla di buono – ha detto ancora a Torino – le questioni vanno risolte al tavolo. Come europei? Io sono italiano, mi pagano lo stipendio gli italiani, ho il dovere di difendere le imprese e gli operai italiani”. Dunque tavoli ‘uno a uno’? “Sì, dal mio punto di vista sì”. Una linea totalmente diversa da quella di Forza Italia (ma anche da quanto previsto dai Trattati). “Non possiamo andare per conto nostro a trattare sui dazi – ha ricordato ancora Tajani -. Tocca all’Unione Europea trattare le regole sui dazi. Possiamo avere una certa politica commerciale, decidendo dove esportare di più o meno, ma le regole le fa la Commissione Europea. Stiamo nell’Unione Europea e ne siamo parte”.


Insomma, se ‘tregua’ fra i tre leader del centrodestra c’era stata, sembra durata ben poco. La speranza di Meloni è che dopo il congresso del Carroccio (sabato e domenica a Firenze) la tensione si smorzi un po’. Non resta che attendere.

Vance vuol vedere Meloni a Roma. Ancora scintille Salvini-Tajani

Vance vuol vedere Meloni a Roma. Ancora scintille Salvini-TajaniRoma, 1 apr. (askanews) – Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha in programma una visita a Roma e ha chiesto un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo segnala Bloomberg, secondo cui l’ambasciata statunitense a Roma ha comunicato oggi al Ministero degli Affari Esteri italiano i piani del vice di Trump. “I piani sono in evoluzione e potrebbero cambiare prima di essere finalizzati”, ha detto un funzionario Usa.


Il programma provvisorio prevede che Vance sia a Roma dal 18 al 20 aprile (nel ponte di Pasqua) e i diplomatici statunitensi hanno chiesto alle loro controparti italiane di coordinare un incontro con la Meloni. Al momento da Palazzo Chigi non arrivano indicazioni, ma gli uffici – secondo quanto si apprende – sono al lavoro per organizzare l’incontro. Nei giorni scorsi aveva fatto molto discutere un passaggio dell’intervista della premier al Financial Times, in cui si era detta d’accordo con le dure parole contro l’Europa che il numero due americano aveva pronunciato a febbraio alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Vance (che a margine dei lavori aveva anche incontrato la leader di Afd Alice Weidel) aveva, tra l’altro, accusato l’Europa di “perdere i valori fondamentali condivisi con gli Stati Uniti”, irritando non poco la Germania (ma non solo) per una “ingerenza” negli affari interni del Paese e dell’Ue. Meloni, però, ha un’altra opinione: “Sono d’accordo con Vance, l’Europa si è un po’ persa”, aveva commentato la premier a FT, sorvolando (ma probabilmente non le era stato chiesto) sul fatto che poche ore prima il vicepresidente Usa avesse dato della “scroccona” all’Europa in fatto di difesa. Un giudizio poi condiviso dallo stesso Donald Trump, che aveva rincarato la dose definendo gli europei “parassiti”. Se il tema dell’incontro con Vance è quindi un dossier da maneggiare con cura e da preparare attentamente, la notizia riapre anche le tensioni nella maggioranza. Matteo Salvini rilancia subito la sua “diplomazia parallela”. Il leader leghista aveva avuto una conversazione telefonica con Vance lo scorso 21 marzo. Tra i temi trattati, aveva riferito la Lega, i migranti, l’Ucraina e “l’eccellenza americana nel campo della connessione satellitare” (ovvero Starlink). Il vice premier aveva anche anticipato “la volontà di una missione negli Usa con imprese e investitori”. Un’iniziativa considerata una ‘fuga in avanti’, ma che Salvini rilancia anche oggi, dando preventiva disponibilità a vedere il vice di Trump. “Avere buoni rapporti con l’amministrazione Trump è fondamentale, ritengo che Vance sia una persona di assoluto spessore. Io l’ho invitato a venire in Italia per le Olimpiadi, se venisse anche prima sarebbe per me un’opportunità incontrarlo”, ha detto oggi a Torino, ricordando che “sto lavorando ad una delegazione di imprese italiane per portare business e sviluppo sul tema infrastrutture e trasporti, quindi i miei dossier così nessuno polemizza, il prima possibile negli Stati uniti”.


Su Vance Forza Italia tace, ma gli azzurri tengono anche un profilo bassissimo su un altro tema che nelle ultime ore sta evidenziando una divisione nella maggioranza: la condanna di Marine Le Pen. Salvini, ieri sera, ha subito dato il suo supporto – come Orban, Elon Musk e il Cremlino – alla compagna di ‘famiglia’ europea (i Patriots), la cui condanna è “una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles”. Meloni, da parte sua, si è rifugiata dietro una dichiarazione diplomatica: “Non conosco il merito delle contestazioni mosse a Marine Le Pen, né le ragioni di una decisione così forte – ha detto al ‘Messaggero’ – ma penso che nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire di una sentenza che colpisce il leader di un grande partito e toglie rappresentanza a milioni di cittadini”. Forza Italia, con Antonio Tajani, ribadisce il “garantismo” che è uno dei principi fondamentali del partito per cui “tutti sono innocenti fino al terzo grado di giudizio, alla condanna definitiva, e anche la signora Le Pen per me è innocente”. Il ministro degli Esteri non risparmia però una ‘frecciata’ al sempre più scomodo alleato leghista. “E’ una sentenza della giustizia francese e l’Europa non c’entra niente”, ha detto rispedendo al mittente l’accusa lanciata da Salvini. Altro tema divisivo è quello dei dazi, proprio alla vigilia del ‘liberation day’ il giorno in cui saranno ufficializzate le nuove tariffe doganali decise da Trump. Per Salvini, che qualche tempo fa aveva parlato di “opportunità”, è sbagliata l’idea di “vendicarsi” che attribuisce alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e auspica negoziati bilaterali tra Roma e Washington, senza seguire la risposta europea. “Le guerre commerciali o militari non portano nulla di buono – ha detto ancora a Torino – le questioni vanno risolte al tavolo. Come europei? Io sono italiano, mi pagano lo stipendio gli italiani, ho il dovere di difendere le imprese e gli operai italiani”. Dunque tavoli ‘uno a uno’? “Sì, dal mio punto di vista sì”. Una linea totalmente diversa da quella di Forza Italia (ma anche da quanto previsto dai Trattati). “Non possiamo andare per conto nostro a trattare sui dazi – ha ricordato ancora Tajani -. Tocca all’Unione Europea trattare le regole sui dazi. Possiamo avere una certa politica commerciale, decidendo dove esportare di più o meno, ma le regole le fa la Commissione Europea. Stiamo nell’Unione Europea e ne siamo parte”.


Insomma, se ‘tregua’ fra i tre leader del centrodestra c’era stata, sembra durata ben poco. La speranza di Meloni è che dopo il congresso del Carroccio (sabato e domenica a Firenze) la tensione si smorzi un po’. Non resta che attendere.

Francia, Marine Le Pen è sotto inchiesta per le minacce ai giudici

Francia, Marine Le Pen è sotto inchiesta per le minacce ai giudiciRoma, 1 apr. (askanews) – La magistratura francese ha aperto un nuovo fascicolo sulla leader del Rassemblement National francese, Marine Le Pen, in merito a un presunto reato di minaccia ai giudici: è quanto riporta l’Agence France Presse citando fonti vicine all’inchiesta.


Le Pen è stata condannata ieri insieme ad otto europarlamentari del suo partito a quattro anni di carcere (due con la condizionale) per appropriazione indebita, oltre a una pena di cinque anni di ineleggibilità che di fatto la esclude dalle prossime presidenziali del 2027. Il tribunale di Parigi ha ritenuto colpevoli di appropriazione indebita di fondi pubblici i nove eurodeputati di Rassemblement National (RN), tra cui Marine Le Pen, processati nel caso degli assistenti parlamentari europei.Anche i dodici assistenti processati insieme a loro sono stati giudicati colpevoli di ricettazione. Il tribunale ha stimato il danno complessivo in 2,9 milioni di euro, obbligando il Parlamento europeo ad “assumersi la responsabilità delle persone che in realtà lavoravano per il partito”. La presidente del tribunale di Parigi il magistrato Benedicte de Perthuis, che ha presieduto il procedimento per due mesi, dal 30 settembre al 27 novembre, e che ha deciso la condanna è stata messa sotto protezione della polizia dopo aver ricevuto numerose minacce.


Gia ieri Marine Le Pen, che già ieri ha denunciato la sentenza una “decisione politica”, nel suo intervento a una riunione questa mattina dei deputati del Rassemblement national (Rn), ha descritto la sua condanna come una “bomba nucleare” lanciata dal “sistema”, ribadendo l’accusa di un processo politico. “Se usa un’arma così potente contro di noi è ovviamente perché stiamo per vincere le elezioni”, ha detto Marine Le Pen. “Non permetteremo che ciò accada”, ha aggiunto. Molte voci si sono levate la decisione, che potrebbe impedire alla parlamentare del Rassemblement National (RN) di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027. Ma il magistrato è stato anche bersaglio di “un gran numero di messaggi, tra cui minacce”, ha affermato la fonte della polizia. Di conseguenza, sono stati predisposti pattugliamenti intorno alla sua casa parigina. Da parte sua, il procuratore generale della Corte di cassazione, Remy Heitz, ha insistito questa mattina su RTL sul fatto che la giustizia “non è politica”: “Questa decisione non è una decisione politica, ma giudiziaria, resa da tre giudici indipendenti e imparziali”. Uno dei due giudici francesi di più alto rango ha insistito sul fatto che il verdetto “è stato emesso conformemente alla legge, in applicazione dei testi votati dalla rappresentanza nazionale”, definendo “inammissibili” gli “attacchi altamente personalizzati contro i giudici e le minacce che potrebbero portare a procedimenti penali”.

Stellantis: immatricolazioni -9,8% nel primo trimestre 2025

Stellantis: immatricolazioni -9,8% nel primo trimestre 2025Milano, 1 apr. (askanews) – Stellantis chiude il primo trimestre dell’anno con le immatricolazioni in calo del 9,8% sul 2024. Sono state consegnate 135.762 autovetture, contro le 150.431 di un anno fa. La quota di mercato scivola dal 33,3% al 30,6%. A marzo 2025, invece, le consegne tengono: 52.254 quest’anno contro le 52.280, ma perde due punti di quota di mercato (30,3% contro 32,2%). E’ quanto risulta da dati Dataforce elaborati da Stellantis.


Per quanto riguarda i brand del gruppo, Fiat chiude positivamente il primo trimestre dell’anno consolidando il proprio ruolo di marchio più venduto nel mercato italiano con 59.298 vetture e veicoli commerciali consegnati pari ad una quota del 12%. Pandina, prodotta a Pomigliano d’Arco, ha contribuito largamente a questi risultati con 37.966 immatricolazioni nei primi tre mesi. Risultati in crescita anche per Fiat 600 che con 2.687 immatricolazioni a marzo ottiene il suo miglior mese dal lancio. Jeep Avenger è invece il suv più venduto in Italia sia a marzo sia nel trimestre, consolidando così la leadership dopo il primato 2024 e dei primi due mesi del 2025. Jeep Renegade e Jeep Compass, evidenzia Stellantis, “continuano a contribuire fortemente ai risultati commerciali del brand, dopo aver conquistato centinaia di migliaia di nuovi “jeeper” nel corso degli anni: ad esempio, Renegade con la versione 4xe è secondo tra i B-SUV Plug-In Hybrid, mentre Compass è saldamente nella top ten dei C-SUV”.

A Messina 10 panchine delle meraviglie: spazi di condivisione urbana

A Messina 10 panchine delle meraviglie: spazi di condivisione urbanaMilano, 1 apr. (askanews) – Per quasi 8 giovani italiani su 10 (78,2%) la capacità di meravigliarsi è strettamente legata alla socializzazione, perché la meraviglia nasce spesso dal confronto con l’altro (39,7%, più le donne 18-24enni 45% e gli uomini 25-34enni 44%, nei piccoli comuni fino a 10mila abitanti 43%). È quanto emerge da un’indagine AstraRicerche per Birra Messina, che esplora le esperienze che “accendono” la meraviglia negli italiani. Oggi più che mai, infatti, vivere momenti di autentica condivisione acquisisce un valore determinante per le giovani generazioni: oltre 7 giovani su 10 (72,1%) fra Gen Z e Millennials italiani, considerano la socialità essenziale nella propria vita (più le giovani donne 18-24enni 79% e gli uomini 25-34enni 79%).


E a proposito di meraviglia condivisa, Birra Messina Cristalli di Sale ha lanciato un nuovo progetto artistico: Le panchine delle meraviglie, un’opera d’arte collettiva di rigenerazione urbana che trasforma la Passeggiata a mare di Messina da luogo ordinario a un nuovo punto di incontro. Proprio trascorrere del tempo a chiacchierare con una persona cara seduti su una panchina è per l’82,3% degli intervistati un momento di meraviglia sperimentato dai giovani italiani nel corso dell’ultimo anno (è capitato a quasi metà del campione). Ma c’è anche un 32,8% a cui è capitato raramente a causa dell’assenza di panchine nel luogo in cui vive. Di qui l’idea di Birra Messina di installare dieci panchine d’autore realizzate da artisti e artiste siciliani, gli stessi che negli ultimi anni hanno firmato anche i bicchieri in edizione limitata della marca: nove panchine reinterpretano i decori dei bicchieri ispirati alle bellezze iconiche delle province siciliane, e una decima panchina è dedicata alla storia di passione e tradizione del Birrificio Messina, partner determinante. L’opera è stata donata da Birra Messina alla città per renderle omaggio. “Abbiamo voluto rendere omaggio in modo autentico alla città natale di Birra Messina, con un invito a riscoprire la forza sorprendente della meraviglia nella semplicità del quotidiano e immaginando un progetto per l’intera comunità – ha commentato Ilaria Zaminga, external communication manager Heineken Italia – Con le panchine delle meraviglie, Birra Messina Cristalli di Sale rinnova in modo concreto il suo legame con la Sicilia attraverso un progetto di decorazione urbana che celebra l’arte, la cultura e l’identità dell’isola, ma soprattutto che trasforma spazi comuni in luoghi di incontro e condivisione”.


Dalla Sicilia, la meraviglia arriva anche alla Milano Design Week con due appuntamenti che trasformano elementi urbani comuni – come un muro e un’edicola – in scenari inaspettati, capaci di emozionare e affascinare il pubblico.