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Reali di Spagna in Parlamento, unico precedente Papa Wojtyla

Reali di Spagna in Parlamento, unico precedente Papa WojtylaRoma, 11 dic. (askanews) – Quella di oggi dei reali Felipe VI e Letizia di Spagna è la prima visita di un re e di una regina innanzi alla Camera e al Senato riuniti congiuntamente anche se non si tratta di una formale riunione di Parlamento in seduta comune, ma di una solenne cerimonia.


L’unico altro capo di Stato che è intervenuto nel Parlamento italiano in seduta comune è stato Giovanni Paolo II nel 2002. Quanto alle altre autorità straniere intervenute nell’aula della Camera dei deputati la più recente è stata il 22 marzo 2022: si è svolto nell’aula di Montecitorio un incontro in video conferenza col presidente dell’Ucraina Zelensky alla presenza di deputati e senatori.


Nel passato ricordiamo: il 15 settembre 1982, in occasione della Conferenza interparlamentare mondiale, venne ricevuto dalla presidente della Camera Nilde Iotti il leader dell’Olp Yasser Arafat, che è poi intervenuto davanti all’Assemblea. E poi il 29 settembre 1998: in una seduta formale della Camera dei deputati, con un punto espressamente previsto all’ordine del giorno, svolse un intervento il re di Spagna Juan Carlos, preceduto da un indirizzo di saluto del presidente della Camera. E ancora il 14 novembre 2002 si svolse la visita di Papa Giovanni Paolo II al Parlamento della Repubblica in seduta pubblica comune, con lo svolgimento di una cerimonia solenne nell’aula della Camera dei deputati, con la presenza dei membri del Parlamento (deputati e senatori), nel corso della quale il Papa svolse un intervento. Il 27 gennaio 2010: alla presenza anche del capo dello Stato pronunciò un discorso nell’aula della Camera il Premio Nobel Elie Wiesel in occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria, preceduto da un intervento dell’allora presidente della Camera.

Forum Italia-Giappone: consegnate onorificenze Honorary advisor

Forum Italia-Giappone: consegnate onorificenze Honorary advisorRoma, 11 dic. (askanews) – “Italia e Giappone sono su parti opposte del globo, lontane per geografia, storia e cultura. Eppure, sono tanti i tratti comuni che le avvicinano e le uniscono. Entrambe con una grande storia alle spalle, ma con la capacità di guardare avanti, coltivando eccellenza, talenti, creatività e innovazione. Al nostro governo va dato il merito di aver dato una stretta fortissima al rapporto tra le due Nazioni, promuovendo il dialogo sullo specifico tema dell’agricoltura, ormai cruciale, ma secondario fino a qualche anno fa”. Lo ha detto Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato, oggi a Roma, in occasione del Forum Italia-Giappone 2024, organizzato dal Japan Italy Economic Federation (JIEF) in collaborazione con il CREA, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Japan Business Federation (Confindustria giapponese) e della Camera di Commercio e Industria giapponese in Italia, e con il supporto di CIA Agricoltori Italiani, Camera di Commercio Italo Orientale e IUSS (International Union of Soil Sciences).


Sul fronte agroalimentare, secondo i dati CREA, l’Italia è esportatore netto di prodotti verso il Giappone (il nostro 12esimo mercato di destinazione), con circa 900 milioni di euro di export a fronte di poco meno di 30 milioni di import nel 2023. Di assoluto rilievo è il ruolo del “Made in Italy agroalimentare”, le cui prime quattro voci di esportazione verso il mercato nipponico sono le conserve di pomodoro, la pasta, l’olio extravergine di oliva e i vini rossi Dop. Nel corso dell’evento, in cui sono state illustrate le collaborazioni in corso tra i due Paesi negli ambiti disciplinari più diversi (dal suolo al ricambio generazionale in agricoltura, dall’energia al verde urbano fino agli scambi commerciali), sono state consegnate le onorificenze “Honorary Advisor”.


“Si tratta di un riconoscimento che come JIEF, la nostra associazione che fa da ponte tra i due Paesi, assegniamo a personalità che si siano particolarmente distinte nel promuovere le relazioni tra Italia e Giappone. Quest’anno, per la prima volta, lo abbiamo dato a personalità italiane, segno di un dialogo sempre più fitto e vitale, soprattutto su temi di interesse comune come l’ambiente e l’agricoltura” ha spiegato Daniele di Santo, presidente JIEF. Oltre al presidente De Carlo, sono stati premiati il presidente CREA Andrea Rocchi; il presidente CIA Cristiano Fini; il prof. Giuseppe Corti, direttore CREA Agricoltura e Ambiente e Responsabile del Segretariato IUSS; Micaela Giambanco – la sushi chef più popolare di Roma, punto di riferimento della comunità italo-giapponese – e Cristina Giannetti, capo Ufficio stampa CREA.


“In questo momento – ha dichiarato Andrea Rocchi, presidente del CREA – la ricerca è sempre più focalizzata su aspetti legati alla produzione di piante e animali sani e di cibi sani e in quantità sufficiente, e, di conseguenza, sempre più impegnata per rendere suoli, agro-ecosistemi e sistemi agricoli sani e resilienti. Con il JIEF abbiamo il comune obiettivo di un’agricoltura sostenibile, resiliente e innovativa, capace al tempo stesso di garantire un reddito dignitoso agli agricoltori, di custodire e valorizzare il territorio e di essere attrattiva per le giovani generazioni”. “Costruiamo insieme soluzioni innovative a problemi comuni, dall’impatto della crisi climatica sulle produzioni alla riduzione di suolo agricolo – ha detto Cristiano Fini, presidente CIA – senza contare che proprio Giappone e Italia hanno la popolazione più anziana del mondo, con effetti negativi sul ricambio generazionale. Puntiamo sui giovani e le aree interne, creiamo sinergie costanti su formazione specializzata, digitalizzazione e ricerca”.

Coldiretti Pesca misure Ue meno severe un bene per il settore

Coldiretti Pesca misure Ue meno severe un bene per il settoreRoma, 11 dic. (askanews) – C’è soddisfazione da parte di Coldiretti Pesca a seguito dell’esito positivo dei negoziati europei sulla riduzione dell’attività di pesca. Le misure adottate dal Consiglio UE Agricoltura e Pesca, infatti, risultano meno severe rispetto alle iniziali proposte della Commissione Europea.


“Il risultato raggiunto è fondamentale per la pesca italiana – sottolinea Daniela Borriello, responsabile nazionale Coldiretti Pesca – Grazie al lavoro fatto dalle nostre istituzioni e alla collaborazione con i nostri partner europei, come Spagna e Francia, si è riusciti a mitigare tagli che avrebbero gravemente penalizzato il comparto che già sta attraversando diverse difficoltà.” Per lo strascico le riduzioni avanzate dalla Commissione sono state mitigate dalle misure di compensazione proposte che ne hanno azzerato gli effetti. Ad esempio per i gamberi di profondità, viola e rosso, la riduzione si attesta al 6%, un livello che non avrà un’incidenza significativa sul settore, considerato anche che le quote 2024 non sono state interamente sfruttate. Anche per il nasello è stata fissata una soglia di cattura più favorevole, pari a 261,5 tonnellate, anziché le 215,5 tonnellate proposte inizialmente dalla Commissione che per la prima volta tocca anche la piccola pesca artigianale e “ci sarà quindi da monitorare come si muoverà in futuro la Commissione anche in questo ambito”, aggiunge la Borriello.


Questo risultato, fa sapere Coldiretti Pesca, rappresenta una boccata d’ossigeno per la flotta italiana, tutelando l’equilibrio tra sostenibilità ambientale e salvaguardia del tessuto economico delle comunità costiere. L’attenuazione delle restrizioni dimostra come una solida azione diplomatica e il coordinamento con gli altri Stati membri possano difendere efficacemente gli interessi nazionali.

Cinema, concluse a Torino le riprese de “Il Cileno” di San Martín

Cinema, concluse a Torino le riprese de “Il Cileno” di San MartínRoma, 11 dic. (askanews) – Si sono chiuse a Torino, dopo cinque settimane di lavorazione, le riprese del lungometraggio “Il Cileno”, diretto dal cineasta cileno Sergio Castro San Martín con protagonisti Camilo Arancibia e Sara Serraiocco, nel cast anche Gaetano Bruno, Andrew Bargsted e con la partecipazione di Lorenzo Richelmy.


Una coproduzione internazionale di dispàrte, EQUECO e Cinédokké realizzata tra Italia, Svizzera e Cile e che mette al centro della vicenda Aldo Marin, giovane socialista che nel 1976 fugge dal Cile di Pinochet per trovare rifugio in Italia, in una Torino turbolenta e segnata dalle tensioni politiche di quel decennio. Le riprese torinesi – fulcro della storia per la nuova vita che il protagonista intende costruirsi – hanno interessato numerose zone del centro e della periferia della città, coinvolgendo il Palazzo dei Lavori Pubblici della Città di Torino, Piazza San Giovanni, i laghi di Falchera e Piazza Giovanni Astengo, il Quadrilatero Romano, il Sottoponte Regina Margherita e i Murazzi del Po, i Giardini del Fante, il Cortile del Maglio, l’Aula Magna di Anatomia Patologica del Dipartimento di Scienze Mediche.


Numerosa la presenza di professionisti piemontesi all’interno della troupe che ha messo insieme le competenze delle maestranze locali, insieme a colleghi cileni e svizzeri: dalla sceneggiatrice Simona Nobile, all’organizzatore generale Danilo Goglio, al Location manager Davide Spina, fino alla costumista Silvia Nebiolo e lo scenografo Marco Ascanio Viarigi. Prodotto da Alessandro Amato, Luigi Chimienti, Pablo Calisto, Michela Pini, “Il Cileno” è una produzione dispàrte, EQUECO e Cinédokké in associazione con Redibis Film ed è realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. Il Cileno sarà distribuito in Italia e all’estero da Fandango.


Il film è un racconto che il regista definisce di formazione dai contorni noir e che intende rappresentare il passaggio forzato all’età adulta di un giovane sopravvissuto. Torino, 1976. Aldo Marín, un giovane socialista, e il suo migliore amico El Chapa fuggono dalle forze armate cilene, trovando rifugio in Italia. Arrivano in una Torino turbolenta, segnata da tensioni politiche e sociali che ricordano quelle della loro terra d’origine. Mentre El Chapa si adatta rapidamente a una vita di espedienti, intrecciando rapporti con la malavita locale, Aldo sogna un futuro diverso. Trova lavoro in una fabbrica, convinto che, con il tempo, riuscirà a guadagnare abbastanza per far arrivare in Italia sua moglie e suo figlio. È l’autunno caldo del terrorismo in Italia, e il destino di Aldo si incrocia con quello di Luciana, una giovane professoressa universitaria impegnata nella difesa dei diritti delle donne, e di suo fratello Enrico, militante delle forze extraparlamentari. Luciana è pronta a rischiare tutto per i suoi ideali, mentre Aldo deve affrontare un passato che non sembra lasciarlo in pace. A tenere d’occhio Aldo è Franco Russo maresciallo inflessibile a capo della Scientifica della Polizia di Torino, specializzato in esplosivi e impegnato nella lotta contro i gruppi terroristici, Russo sospetta il coinvolgimento proprio dei due cileni negli attentati che sconvolgono la città.

Usa, Inflazione Cpi a novembre +0,3% mensile e +2,7% annuale

Usa, Inflazione Cpi a novembre +0,3% mensile e +2,7% annualeNew York, 11 dic. (askanews) – A novembre 2024, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,3%, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro. Le stime erano per lo stesso rialzo. Il dato annuale ha accelerato dal +2,6% di ottobre al 2,7%. Anche gli analisti stimavano un dato al 2,7%.


Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,3%, come da attese. Rispetto a un anno prima, il dato “core” è cresciuto al 3,3%, come in ottobre e come avevano previsto gli analisti. I prezzi energetici sono saliti dello 0,2% rispetto al mese precedente, quelli dei generi alimentari sono aumentati dello 0,4%.

Teatro, “Sogno a occhi aperti” con Max Paiella il 15 dicembre al Palladium

Teatro, “Sogno a occhi aperti” con Max Paiella il 15 dicembre al PalladiumRoma, 11 dic. (askanews) – Il 15 dicembre alle ore 17.30, al Teatro Palladium di Roma va in scena A ruota libera, ultimo appuntamento della riuscitissima 26° edizione di Flautissimo, festival di musica, teatro e parole diretto da Stefano Cioffi. Protagonista l’intelligente comicità di Max Paiella che, tra note, parole e canzoni, come un moderno cantastorie, interpreterà i suoi personaggi, come Vinicius Du Marones, Demetrios Parakulis, Fata Paiella, ed eseguire le migliori parodie musicali degli ultimi anni del Ruggito del coniglio, sulle note delle canzoni del momento.


“Flautissimo #26. Sogno a occhi aperti” è una produzione Accademia Italiana del Flauto sostenuta dalla Regione Lazio, realizzata in collaborazione con Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, Teatro di Roma, Teatro del Lido e Teatro Vascello. Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” di Roma Capitale. IL FESTIVAL. Il festival diretto da Stefano Cioffi è una manifestazione che affonda le sue radici nella musica classica e che negli anni ha vissuto tante stagioni di aperture ai nuovi linguaggi dello spettacolo contemporaneo. E così oggi Flautissimo è anche teatro, altre musiche, performance cross-disciplinari. Tra i tanti grandi nomi ospitati ricordiamo Emma Dante, Massimo Popolizio, Ennio Fantastichini, Peppe Servillo, Galatea Ranzi, Elena Radonicich, Roberto Herlitzka, Massimo Wertmuller, Manuela Mandracchia, Francesco Piccolo, Giancarlo De Cataldo, Francesca Reggiani, Moni Ovadia, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli, Javier Girotto, Gabriele Coen, Emmanuel Pahud, Silvia Careddu, Avion Travel, Banda Ikona, Klezroym, Giorgio Tirabassi.

Donne e sport in Europa, una mostra fotografica al Parlamento Europeo

Donne e sport in Europa, una mostra fotografica al Parlamento EuropeoRoma, 11 dic. (askanews) – 27 immagini, una per ogni Paese membro. È la mostra fotografica “Le donne e lo sport in Europa” promossa dall’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Carolina Morace. L’inaugurazione si è tenuta martedì 10 dicembre alle ore 18 al Parlamento europeo.


Nella storia dello sport al femminile non sono importanti solo i risultati agonistici ma soprattutto i temi che vengono evocati: il pregiudizio, l’uguaglianza, il diritto, la dignità, l’educazione e, non da ultimo, il professionismo. È una storia fatta di innumerevoli prime volte e di tante barriere abbattute. La selezione delle immagini racconta donne di epoche differenti, impegnate in discipline diverse. Dietro ognuna di loro c’è una storia di vita, uno o più traguardi raggiunti non solo sportivi ma anche familiari e professionali, individuali e di squadra. Ci sono mamme, atlete che hanno vinto medaglie olimpiche pur affette da una disabilità prima dell’avvento delle Paralimpiadi, rappresentanti Lgbtqia+, atlete che nel post carriera hanno raggiunto ruoli apicali nelle massime istituzioni sportive nazionali e internazionali, donne che oltre a essere pioniere nello sport lo sono state in tanti altri ambiti della vita sociale. Perché lo sport è vita, per ogni essere umano, senza distinzione di genere, nazionalità, formazione ed estrazione sociale. A rappresentare l’Italia ci sarà un’immagine di Federica Pellegrini, ex pluri campionessa di nuoto, oggi membro del CIO. “Ho voluto organizzare questa esposizione perché sono una donna di sport e sono fermamente convinta che attraverso il linguaggio dello sport, un codice universale, si possano raggiungere innumerevoli risultati in diversi ambiti della nostra società”, dichiara Carolina Morace, “se la parità tra donne e uomini è un principio fondamentale dell’Unione europea, nello sport è un traguardo lontano da raggiungere. Lo è a tanti livelli, dall’accesso alla pratica sportiva a quello dei corsi di formazione post carriera, dal gender pay gap alla visibilità mediatica che ha poi forti ripercussioni sugli investimenti da parte degli sponsor. Lo sport, e con esso la pratica sportiva, non va considerato come un’attività accessoria quanto piuttosto un elemento fondamentale nella vita delle persone, indipendentemente dal genere. Le discipline sportive, ognuna con le proprie peculiarità, offrono benessere psicofisico e rappresentano un ingrediente costitutivo della modernità in quanto stimolano modelli positivi di comportamento”.

Da 14 a 16 dicembre la prima edizione di Vinacria-Ortigia Wine Fest

Da 14 a 16 dicembre la prima edizione di Vinacria-Ortigia Wine FestMilano, 11 dic. (askanews) – Da sabato 14 a lunedì 16 dicembre all’Antico Mercato di Ortigia a Siracusa va in scena la prima edizione di Vinacria-Ortigia Wine Fest, tre giorni di racconto e immersione totale nell’universo del vino siciliano, tra degustazioni, incontri con i produttori, eventi culturali e workshop dedicati alla valorizzazione della viticoltura e delle eccellenze produttive dell’isola. Marco De Bartoli, Federico Graziani, Frank Cornelissen, Caravaglio, Feudo Montoni sono solo alcune delle oltre 60 Cantine presenti, suddivise per i tre antichi valli, Val di Mazara, Val di Noto Val Dèmone, e l’Etna a cui sarà dedicata un’area specifica.


“Siamo entusiasti di presentare la prima edizione di Vinacria, un evento unico che celebra la straordinaria ricchezza del vino siciliano e della cultura enologica” dichiarano Giada Capriotti e Silvano Serenari dell’Associazione Culturale Godot che organizza la manifestazione, aggiungendo che “vogliamo offrire un’esperienza immersiva, che permetta non solo di degustare i vini più rappresentativi della nostra isola ma anche di conoscere le storie, le tradizioni e le persone che si celano dietro ogni calice”. Spazio anche all’olio con le aziende Viveretna, Tondo, Sciabacco e Di Mino, con gli approfondimenti e le masterclass sui monovarietali e gli Igp di Sicilia curate dall’Irvo. “La partecipazione dell’Istituto regionale del vino e dell’olio è un’occasione anche per lanciare, in anteprima, il riconoscimento della Sicilia quale ‘Regione europea dell’enogastronomia 2025′” spiega Giusi Mistretta, commissaria dell’Irvo, parlando di un’opportunità per mettere in risalto le eccellenze siciliane nell’ambito della viticoltura e dell’olivicoltura”. Presente anche un’area tasting con Volcano Gin, la distilleria Giovi che farà delle dimostrazioni di come funziona la distillazione, e Ardeaseal che presenterà il nuovo tappo ottenuto da biopolimeri vegetali, sarà presente anche con un banco di assaggio dedicato ai vini italiani e francesi. Attiva anche un’area food. La manifestazione si aprirà sabato 14 alle 11 con il convegno “Vinacria – Vino è cultura” dove sarà presente anche il vignaiolo ed enologo Salvo Foti, e si concluderà lunedì 16 intorno alle 17 con la masterclass “Unconventional: vini siciliani tra custodia e ribellione” affidata a Giada Capriotti. Nel mezzo tre giorni di degustazioni, con ben 13 masterclass e approfondimenti con ospiti e degustatori di caratura nazionale per esplorare la ricchezza dei vini siciliani e celebrare le eccellenze del territorio.


L’evento ha ricevuto il patrocinio del Comune di Siracusa, dell’Irvo, dell’Assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, della Regione Siciliana, dell’Assemblea Regionale Siciliana, del Senato e della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, ed è inserito nel calendario di attività di Regione europea della gastronomia 2025. Le Cantine presenti sono per la Val di Noto: Cantine Marilina, Feudo Maccari, Baroni di Pianogrillo, Angelo Di Grazia, Fausta Mansio, Barone Sergio, Rio Favara, Zisola, Losi Vigne Migranti, Rudinì, Cantine Pupillo, Salvatore Marino, Gurrieri, Feudi del Pisciotto, Casa Grazia e Palmeri. Per la Val di Mazara: Intorcia, Marco De Bartoli, Cristo di Campobello, Alessandro di Camporeale, Dei Principi di Spadafora, Martinico & Figli, Mandrarossa, Feudo Montoni, Pellegrino, Giuseppe Cipolla, Alessandro Viola, Agricola Fiore, Gaudioso, Bonsignore e Tenute Botticella. Per la Val Dèmone: Caravaglio, Le Casematte, Principi di Mola, Tenuta Enza la Fauci e Vigneti Verzera. Per il territorio dell’Etna ci saranno: Tenute Nicosia, Tenute Palmento San Basilio, Serafica Terra di Olio e Vino, Cantine Russo, I Custodi delle Vigne dell’Etna, Federico Graziani, Palmento Costanzo, Pietradolce, Cottanera, Masseria Setteporte, SRC, Stanza Terrena, Azienda Agricola Frank Cornelissen, Cantine di Nessuno, Tenute di Fessina, Azienda di Rachele, Zumbo, Al-Cantàra, Le Due Tenute, Giò Emmanuele Etna Wines, Azienda Agricola Raciti, Tornatore e Vitanova.

In Spagna no riduzione giorni pesca nel 2025, Planas: buon accordo

In Spagna no riduzione giorni pesca nel 2025, Planas: buon accordoRoma, 11 dic. (askanews) – In base all’accordo politico raggiunto ieri in sede di Agrifish, nel Mediterraneo, la Spagna è riuscita a mantenere nel 2025 gli stessi giorni di pesca del 2024 attraverso l’applicazione di alcune misure di gestione, mentre l’accoro per la pesca nell’Atlantico ha centrato le aspettative ottenendo buone quote. Il ministro dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, Luis Planas, si dice soddisfatto per i risultati ottenuti dalla Spagna sulle possibilità di pesca della flotta per il 2025, dopo due giorni intensi di negoziati molto complessi nel Consiglio dei ministri della Pesca dell’Unione Europea.


Planas ha riconosciuto la complessità dei negoziati in un Consiglio che considera uno dei “più complessi, difficili e intricati” da quando è ministro, sottolineando in una nota come, durante i due giorni del Consiglio, la Spagna abbia cercato alleanze e sostegno per trovare soluzioni alla drastica proposta della Commissione Europea e per trovare alternative, per mantenere l’attività dei pescatori del Mediterraneo. Il negoziato sul Mediterraneo è infatti culminato con l’unione di Spagna e Italia contro la proposta iniziale della Commissione Europea, che proponeva una riduzione del 79% dei giorni di pesca entro il 2025. “Abbiamo lavorato molto duramente per neutralizzare una proposta che era inaccettabile”, ha sottolineato Planas. La proposta della Commissione di consentire solo 27 giorni di pesca avrebbe significato lasciare praticamente inutilizzabili le 570 imbarcazioni spagnole che pescano nel Mediterraneo.


Il ministro ha sottolineato “i grandi sforzi compiuti dal settore della pesca spagnolo per proteggere le risorse ittiche del Mediterraneo”, che non erano stati considerati dalla Commissione nella sua proposta iniziale. L’accordo finale prevede che per mantenere gli stessi giorni di pesca del 2024 si debbano applicare alcune misure di gestione che riguardano la dimensione delle maglie, i periodi di chiusura e gli attrezzi da pesca. Le misure proposte sono sei e l’applicazione di due di esse basterebbe per recuperare tutte le giornate di pesca. Pertanto, è possibile recuperare fino al 30% dei giorni se si effettua un cambio di maglia a 45 millimetri per la pesca costiera e fino al 50% per la pesca d’altura con una maglia di 50 millimetri. Per quanto riguarda i divieti, l’applicazione di quello temporaneo di quattro settimane consentirà di recuperare il 15% delle giornate lavorative. Sarà inoltre possibile recuperare il 3% dei giorni stabilendo una chiusura tra 800 e 1.000 metri di profondità, misura che la flotta spagnola già attua, e un altro 10% con una sosta di sei settimane tra 100 e 500 metri di profondità. Allo stesso modo, un altro 3% di giorni può essere recuperato se il settore installa porte volanti che una parte della flotta già utilizza con successo.


La Commissione è impegnata a facilitare l’accesso ai fondi europei per finanziare le misure previste dal meccanismo di compensazione giornaliera. Per quanto riguarda i gamberi rossi, nel corso dei negoziati si è riusciti a ridurre la riduzione proposta per la Spagna dal 30% al 10%.

Cons. Ue:ok mandato negoziale pesca non sostenibile paesi extra Ue

Cons. Ue:ok mandato negoziale pesca non sostenibile paesi extra UeRoma, 11 dic. (askanews) – Gli ambasciatori UE degli Stati membri hanno concordato oggi la posizione negoziale del Consiglio su una proposta per migliorare gli strumenti europei che possono essere utilizzati contro i paesi extra-UE che consentono pratiche di pesca non sostenibili in relazione agli stock ittici di interesse comune. L’accordo raggiunto oggi consentirà alla presidenza del Consiglio di avviare i negoziati con il Parlamento europeo, una volta che il Parlamento avrà votato sul suo mandato.


“Le norme riviste aiuteranno a contrastare la pesca eccessiva da parte dei paesi extra-UE e a migliorare la sostenibilità a lungo termine degli stock ittici che condividiamo con i paesi al di fuori dell’UE. Grazie al quadro migliorato, stiamo anche garantendo una concorrenza leale tra pescatori e operatori UE ed extra-UE”, ha detto il ministro ungherese István Nagy. Il mandato negoziale del Consiglio mantiene gli elementi principali della proposta della Commissione, che modifica le attuali norme per affrontare situazioni in cui i paesi terzi non collaborano alla gestione degli stock di interesse comune o non adottano le necessarie misure di gestione della pesca. La revisione mirata chiarisce le regole utilizzate per identificare un paese come uno che consente la pesca non sostenibile, aumentando così la certezza del diritto.


Più specificamente, la proposta chiarisce la nozione di “mancata cooperazione” e specifica che un paese può essere considerato come uno che consente la pesca non sostenibile se non attua le misure necessarie, comprese le misure di controllo. Una volta che un paese è identificato come uno che consente pratiche di pesca non sostenibili, l’UE può imporre restrizioni, come divieti di importazione. Un altro obiettivo della proposta è migliorare la cooperazione con il paese extra-UE interessato prima e dopo che l’UE adotti misure appropriate. Il Consiglio migliora inoltre la proposta della Commissione, in particolare specificando ulteriormente i casi che sono esempi di “mancata cooperazione” nella gestione di uno stock ittico di interesse comune.