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Il 18 settembre “Giornata del Riciclo di Carta”: pdl alla Camera

Il 18 settembre “Giornata del Riciclo di Carta”: pdl alla CameraMilano, 18 mar. (askanews) – Istituire la Giornata Nazionale del Riciclo della Carta il 18 settembre: è l’obiettivo della proposta di legge presentata oggi alla Camera dei Deputati da Massimo Milani (FdI), Segretario VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici; Giulio Cesareo, Direttore Ufficio comunicazione Sacro Convento di Assisi; Massimo Medugno, Direttore Generale Assocarta – Federazione Carta e Grafica; Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco; Luca Proietti, Direttore Generale Economia Circolare e Bonifiche MASE.


L’iniziativa nasce con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini, imprese e istituzioni sull’importanza della raccolta differenziata e del riciclo della carta, sulla possibilità di massimizzare la valorizzazione di un materiale rinnovabile, riciclabile e già ampiamente riciclato con la conseguente riduzione dell’impatto ambientale. “La proposta di legge che ho depositato in Commissione Ambiente per istituire il 18 settembre la Giornata Nazionale del Riciclo della Carta ha un valore altamente simbolico nella sfida della raccolta differenziata – commenta Massimo Milani, segretario della Commissione Ambiente di Fratelli d’Italia e promotore della pdl – L’intento è quello di aumentare la circolarità di una filiera già virtuosa nel riciclo, soprattutto in considerazione dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo che alzerà ulteriormente l’asticella della sostenibilità degli imballaggi, anche per la fase della progettazione (ecodesign)”.


Comieco collaborerà insieme alle Istituzioni, le associazioni di categoria e gli enti locali affinché la giornata possa essere un’importante occasione per promuovere la cultura del riciclo della carta ed anche un importante riconoscimento per i cittadini che con impegno quotidiano nella raccolta differenziata hanno contribuito a rendere l’Italia un Paese tra i più virtuosi d’Europa. “Nel 2023 il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici in Italia ha raggiunto il 92,3%, superando l’obiettivo UE dell’85% al 2030 e la raccolta differenziata di carta e cartone fatta dai Comuni ha sfiorato i 3,7 milioni di tonnellate – commenta Carlo Montalbetti, Direttore generale di Comieco -. I dati confermano una diffusa sensibilità ambientale, che va incentivata con iniziative concrete come la Giornata Nazionale del Riciclo della Carta. Questo appuntamento annuale sarà un’occasione per rafforzare l’impegno di tutti verso un’economia sempre più circolare”.


Proprio il tema della “cultura ambientale” è uno di quelli che anima il festival “Cortile di Francesco” organizzato dai frati del Sacro Convento di Assisi che con conferenze, tavole rotonde, testimonianze si è affermato nel corso degli anni come un momento di accoglienza e di confronto reciproco tra intellettuali, persone comuni, esperti e artisti, e può rappresentare dunque un importante contributo nell’ambito della Giornata Nazionale del riciclo per lo sviluppo di un approccio il più possibile organico e globale al tema della sostenibilità

Ue, Meloni: ingenuo o folle dividere l’Europa dagli Usa

Ue, Meloni: ingenuo o folle dividere l’Europa dagli UsaRoma, 18 mar. (askanews) – “Intendiamo continuare a insistere su quello che per noi non è solo un pilastro culturale e di civiltà ma un banale dato di realtà: non è possibile costruire garanzie di sicurezza dividendo l’Europa dagli Stati Uniti. È giusto che l’Europa si attrezzi per fare la propria parte, ma sarebbe nella migliore delle ipotesi ingenuo, nella peggiore folle, pensare che possa fare da sola senza la cornice euroatlantica che per 75 anni ha garantito la sicurezza dell’Europa”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle sue comunicazioni in aula al Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo.

Arancia Rosaria aumenta ettari a coltivazione diretta, oltre 500

Arancia Rosaria aumenta ettari a coltivazione diretta, oltre 500Roma, 18 mar. (askanews) – Arancia Rosaria, l’azienda agrumicola dei fratelli Pannitteri, incrementa gli ettari a coltivazione diretta, superando la soglia dei 500, mentre con le aziende agricole associate la Organizzazione dei produttori ha consolidato i suoi 1.200 ettari in produzione. L’azienda ha infatti deciso di investire nonostante in Sicilia la campagna agrumicola 2024-25 sia stata dura. “Tutti sono stati toccati – con perdite chi del 25% chi del 30% chi del 40% – si spiega in una nota – dovute alle intemperanze del clima, soprattutto aa una siccità senza precedenti, perché in certe zone non è caduta goccia d’acqua per 18 mesi”.


La OP Rosaria ha reagito moltiplicando l’impegno e riportando buoni risultati dalle fiere di inizio d’anno alle quali ha partecipato, come Marca a Bologna e poi Fruit Logistica a Berlino. “Possiamo contare sulla forza della base produttiva della OP e sul rigore con cui vengono rispettati i disciplinari. Non abbiamo mai smesso di innovare sia in campo sia con le nuove tecnologie in magazzino – spiegano i fratelli Pannitteri – E poi possiamo contare sulla potenza e sulla riconoscibilità del brand Rosaria, grazie all’impegno di anni sia sul fronte della qualità del prodotto, che è alla base di tutto, sia sul fronte del marketing, con i conseguenti investimenti che sono stati sostenuti”.

Ucraina, Meloni: siamo a fianco Kiev, maggioranza su stessa linea

Ucraina, Meloni: siamo a fianco Kiev, maggioranza su stessa lineaRoma, 18 mar. (askanews) – “Il sostegno al popolo ucraino non è mai stato in discussione”, “lo facemmo senza tentennamenti” quando scoppiò la guerra “e a distanza di oltre tre anni quella scelta è rimasta immutata, non solo per Fratelli d’Italia, ma per l’intera coalizione di governo, questo impegno lo rivendichiamo davanti al mondo, siamo una nazione che rispetta i propri impegni internazionali e proprio per questo il suo parere conta”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le comunicazioni in Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.

All’Orto botanico di Roma il 29-30 marzo la Festa del Bio

All’Orto botanico di Roma il 29-30 marzo la Festa del BioRoma, 18 mar. (askanews) – Appuntamento il 29 e 30 marzo all’Orto Botanico di Roma per la festa del Bio e MontagnaMadre, evento nato dalla sinergia tra FederBio e Slow Food Italia. La manifestazione, a ingresso libero, sarà allestita lungo i viali dell’Orto Botanico ed è previsto un ricco palinsesto di talk, showcooking, laboratori, degustazioni e la possibilità di acquistare direttamente dai produttori di montagna dei Mercati della Terra di Slow Food da diverse regioni d’Italia.


Al centro del programma il ruolo cruciale dell’agroecologia per supportare lo sviluppo delle zone rurali e di montagna, dove contribuisce a contrastare l’abbandono di queste terre ricche di biodiversità, cultura e tradizioni, creando concrete opportunità occupazionali soprattutto per le giovani generazioni e le donne. Le aree interne coprono attualmente oltre il 50% della superficie agricola, con una forte vocazione biologica, e ospitano il 46% delle imprese agroalimentari italiane, con una presenza significativa di aziende gestite da giovani (9,2%) e da donne (25%). Organizzata da FederBio e Slow Food Italia, con il contributo della divisione Mountain Partnership della FAO e dell’Orto Botanico-La Sapienza, “Festa del BIO e Montagna Madre” si pone l’obiettivo di consolidare il legame tra agricoltori e cittadini, ampliando la consapevolezza sull’importanza di adottare stili alimentari sostenibili che tutelino sia la salute sia la biodiversità e gli ecosistemi naturali.


I temi centrali della manifestazione saranno illustrati nel corso della conferenza stampa inaugurale, il 29 marzo alle 10.45. “La montagna ricopre un ruolo fondamentale nel nostro ecosistema, dobbiamo però imparare ad ascoltarla, per capirne criticità e esigenze – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – L’agricoltura biologica rappresenta una straordinaria opportunità di sviluppo per le comunità dell’entroterra, un motore di crescita economica e sociale nel rispetto delle tradizioni e delle bellezze naturali”.

Codice strada, appello: far rispettare legge su seggiolini anti-abbandono

Codice strada, appello: far rispettare legge su seggiolini anti-abbandonoRoma, 18 mar. (askanews) – Solo in Italia (e in Israele) esiste una legge che obbliga a utilizzare un dispositivo di allarme per evitare di “dimenticare” i bambini in macchina. La legge, però, è poco rispettata: mancano controlli e sanzioni efficaci. Allo stesso modo, è poco rispettata la legge che impone l’obbligo dei seggiolini auto per i bambini sotto i dodici anni. In una conferenza stampa nella Sala Caduti di Nassirya al Senato, è stato chiesto al ministero dei Trasporti di approvare al più presto – prima dell’estate, periodo critico per gli abbandoni – i regolamenti attuativi, per i dispositivi d’allarme previsti dal nuovo Codice della strada 2024, per aggravare le sanzioni, aumentare i controlli, promuovere campagne di informazione e prevedere incentivi per i non abbienti (anche se i costi non sono elevati). E per chiedere più controlli sui seggiolini e il ritorno al regime agevolato Iva al 5 per cento, che è esistito per un anno (2023) e poi tornato al 22 per cento.


All’iniziativa hanno preso parte le senatrici Tilde Minasi (Lega) e Simona Malpezzi (Pd), l’onorevole Giulia Pastorella (Azione), Massimiliano Paparcone, Presidente di B810, azienda leader nelle tecnologie di connettività, Luca Tomasi, amministratore delegato di Inglesina e Vicepresidente di Assogiocattoli e Alfredo Boenzi, Associazione sostenitori e amici della polizia stradale. Titolo: “Genitori consapevoli, bambini al sicuro: la tecnologia che salva la vita”. Dal 1998 a oggi negli Stati Uniti 900 bambini sono deceduti per un colpo di calore in automobile. Un genitore li aveva dimenticati. Non si tratta di irresponsabilità, sono errori momentanei che possono capitare, si chiamano “amnesie dissociative”, la mente si divide dal corpo. Qui da noi i numeri sono molto più bassi, ma ogni volta che accade la tragedia è devastante. Dal 7 novembre 2019 in Italia è obbligatorio per i conducenti che trasportano un bambino sotto ai 4 anni su un seggiolino utilizzare un apposito dispositivo di allarme per prevenire l’abbandono del piccolo nell’auto chiusa. Da allora non ci sono stati più casi gravi, fino allo scorso anno con due terribili episodi, a giugno a Roma e a luglio a Marcon (Venezia): due bimbe di 12 e 14 mesi sono morte di ipertermia. In un’auto al sole la temperatura passa da 35 a 45 gradi in dieci minuti e arriva a 54 gradi in trenta minuti; sempre in trenta minuti, passa da 21 a 40 gradi. La B810 ha venduto un milione di dispositivi, che hanno generato 29 milioni di notifiche di allarme. Ma la copertura della popolazione è ancora molto insufficiente. Dalle indagini sul comportamento di guida degli utenti sulle principali strade gestite da Anas è emerso che il 49,47 per cento del campione indagato non utilizza i seggiolini per bambini e quindi neanche i dispositivi antiabbandono. Sono molto più numerosi coloro che rispettano le norme sul dispositivo al Nord piuttosto che al Sud, nonostante le temperature più alte e i rischi maggiori.


Il rallentamento della sensibilizzazione sul tema ha coinciso con il periodo del Covid, quando le priorità erano altre. Le multe previste per chi non ha il dispositivo a bordo oggi vanno da 83 a 332 euro, in più c’è la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi in caso di duplice violazione in due anni. Ora il governo ha la delega per aumentare le pene, con sospensione della patente per 7 giorni (se si hanno meno di 20 punti) e per 15 giorni (se si hanno meno di 10 punti): gli addetti al settore chiedono che i decreti attuativi vengano varati al più presto. Come funziona il dispositivo? Quando il genitore chiude l’auto e si allontana, il sensore sul seggiolino del bambino perde la connessione Bluetooth con quello dell’adulto (o con il suo cellulare), che inizia a suonare. Se l’allarme non viene subito tacitato, un segnale con l’indicazione della posizione del veicolo arriva a due cellulari preindicati. Luca Tomasi, Vicepresidente di Assogiocattoli, ha ricordato che nel 2023, in Italia, 250 bambini sono rimasti gravemente feriti e 28 hanno perso la vita in incidenti stradali. Alcuni di questi hanno riguardato bambini che non erano adeguatamente protetti da un sistema di ritenuta come i seggiolini, per i quali la richiesta è tornare al regime Iva al 5 per cento.

Dazi, Meloni: no rappresaglie, guerra non avvantaggia nessuno

Dazi, Meloni: no rappresaglie, guerra non avvantaggia nessunoRoma, 18 mar. (askanews) – Sul tema dei dazi “il quadro è complesso e in costante evoluzione, tenuto conto che gli Stati Uniti hanno attivato misure simili anche nei confronti di altre Nazioni”, “ma io sono convinta che si debba continuare a lavorare, con concretezza e pragmatismo, per trovare un possibile terreno d’intesa e scongiurare una ‘guerra commerciale’ che non avvantaggerebbe nessuno, né gli Stati Uniti né l’Europa. E credo che non sia saggio cadere nella tentazione delle rappresaglie che diventano un circolo vizioso nel quale tutti perdono”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle sue comunicazioni nell’aula del Senato in vista del Consiglio Ue del 20 e 21 marzo.


“Se è vero che i dazi imposti sulle merci extra Ue possono teoricamente favorire la produzione interna – ha proseguito la premier -, in un contesto fortemente interconnesso come quello delle economie europea e statunitense, il quadro si complica. I dazi possono facilmente tradursi in inflazione indotta, con la conseguente riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e il successivo innalzamento dei tassi da parte della Bce per contrastare il fenomeno inflattivo, come abbiamo già visto. Risultato: inflazione e stretta monetaria che frena la crescita economica. Non sono certa, insomma, che sia necessariamente un buon affare rispondere ai dazi con altri dazi. Per questo, credo che le energie dell’Italia debbano essere spese alla ricerca di soluzioni di buon senso tra Stati Uniti ed Europa”.

In Emilia Romagna per 2025 servono 6-7mila lavoratori agricoli

In Emilia Romagna per 2025 servono 6-7mila lavoratori agricoliRoma, 18 mar. (askanews) – “L’ingresso dei giovani in agricoltura torni ad essere priorità, abbiamo bisogno di 6-7.000 lavoratori per la campagna 2025 in Emilia-Romagna, e non solo potatori, raccoglitori di frutta e ortaggi, vendemmiatori, addetti al settore zootecnico o conduttori di macchine agricole, ma anche personale per le attività di ricezione, ospitalità e ristoro in ambito agrituristico e operai qualificati capaci di destreggiarsi con le tecnologie smart dell’agricoltura 4.0, big data e intelligenza artificiale”. E’appello di Confagricoltura Emilia Romagna alla politica.


“Sono necessari interventi legislativi per favorire l’occupazione subordinata – chiede la confederazione agricola – Germania e Paesi Bassi hanno adottato agevolazioni contributive e fiscali per le attività a carattere stagionale consentendo alle parti sociali di stabilire salari più elevati. L’Italia potrebbe seguire il loro esempio”. Inoltre Confagricoltura Emilia Romagna chiede, per le attività a carattere stagionale, l’applicazione di uno sgravio contributivo pari al 68% che è la stessa aliquota prevista per le zone “svantaggiate”, oltre alla sospensione o alleggerimento della contribuzione fiscale a carico dei lavoratori.


Inoltre, le prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato non sono state confermate per l’anno 2025. “Viene a mancare quindi la forma contrattuale più efficace per dare una chance a studenti, pensionati, percettori di ammortizzatori sociali e d’indennità di disoccupazione, uno strumento che si era rivelato valido consentendo di reinserire nel mondo del lavoro anche i titolari di trattamento pensionistico anticipato”. Da sottolineare infine le criticità nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. “Solo il 2% di chi cerca lavoro lo trova tramite i Centri per l’Impiego, sottolinea Confagricoltura che punta il dito contro la chiusura degli uffici di collocamento agricolo attuata anni fa, “fondamentali per incrociare efficacemente domanda e offerta, contrastare lo sfruttamento e il lavoro irregolare”.

Da R. Piemonte 750mila euro in 3 anni per ricerca su nocciole

Da R. Piemonte 750mila euro in 3 anni per ricerca su noccioleRoma, 18 mar. (askanews) – La Regione Piemonte ha affidato alla Fondazione Agrion uno specifico programma triennale di ricerca sulla Nocciola Tonda Gentile che può contare su una dotazione di 250mila euro l’anno per il 2025, 2026 e 2027. Lo ha annunciato l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni riassumendo l’esito del tavolo di lavoro che si è tenuto a Palazzo Piemonte e che ha visto la partecipazione dei vertici regionali delle associazioni datoriali agricole Cia, Coldiretti e Confagricoltura, di Confcooperative e LegaCoop, delle associazioni di corilicoltori e della Fondazione Agrion con il suo presidente Giacomo Ballari.


“Con i suoi 28mila ettari dedicati e altri 7mila per i quali è stata presentata richiesta, la produzione di Nocciola Tonda Gentile Trilobata è una delle eccellenze assolute a livello mondiale della nostra filiera agroalimentare. Per affrontare la crisi climatica e produttiva che ha subito negli ultimi anni la strada maestra è quella del miglioramento genetico. Solo così quella che molti riconoscono come la miglior nocciola del mondo potrà tornare alla piena produttività che il Piemonte è in grado di offrire”, ha detto Bongioanni. La corilicoltura piemontese ha infatti subito negli ultimi anni una grave crisi con un calo di produzione attorno al 40% con punte del 70%. La nocciola piemontese, più pregiata, è più delicata e sensibile di altre varietà nei confronti di avversità biotiche come insetti, marciumi e funghi o abiotiche come stress del terreno.


L’assessore Bongioanni ha annunciato l’impegno a intensificare le attività di ricerca e sperimentazione: “sarà la Fondazione Agrion a coordinare la ricerca per il miglioramento genetico e individuare le modalità più efficaci di intervento». Per poter intervenire in maniera tempestiva già durante quest’annata il Settore fitosanitario regionale, in base all’andamento meteorologico, alle manifestazioni iniziali dell’avversità e in stretta collaborazione con l’assistenza tecnica, provvederà a rilasciare deroghe territoriali ai Disciplinari di produzione integrata 2025 per l’impiego di agrofarmaci (fungicidi) che potrebbero rendersi utili.

Lollobrigida firma decreto fermo pesca, La Pietra:tutela marinerie

Lollobrigida firma decreto fermo pesca, La Pietra:tutela marinerieRoma, 18 mar. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto sul fermo pesca. O rende noto il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra, spiegando che la firma rappresenta la conferma dell’impegno del governo Meloni a sostegno dell’attività dei pescatori italiani e a tutela delle marinerie.


“Nei due anni e mezzo di attività alla guida del Masaf, insieme al ministro ci siamo fatti carico di restituire competitività al comparto, lavorando in sede europea – spiega La Pietra – affinché venissero recepite le principali richieste delle associazioni di categoria, giustamente preoccupate che i limiti potessero rivelarsi estremamente penalizzanti per l’attività dei pescherecci”. Già nel decreto sperimentale dello scorso anno erano state introdotte misure che assicuravano una flessibilità nella gestione della loro attività, ad esempio garantendo la possibilità di pescare anche il sabato e la domenica, oltre a non prevedere nessun giorno aggiuntivo obbligatorio di fermo pesca. In concreto, ricorda il sottosegretario, le imprese di pesca avevano la possibilità di scegliere autonomamente i periodi di fermo, adattandoli alle proprie esigenze operative e alle condizioni meteo-marine locali.


Partendo da questi presupposti nel decreto 2025 “abbiamo introdotto ulteriori novità importanti per il settore, come evidenziato dall’adozione di un nuovo sistema per calcolare lo sforzo di pesca”. Il decreto prevede, infatti, che lo sforzo venga conteggiato “dal momento in cui l’unità entra nella zona di sforzo al momento in cui ne esce, così da poter conteggiare esclusivamente il periodo effettivo in cui il peschereccio svolge l’attività di prelievo, assicurando minori sprechi di carburante, quindi minori costi di gestione e maggiore sicurezza per i pescherecci, non più costretti a vere e proprie corse nei trasferimenti nelle zone di pesca e nel rientro in porto”, precisa La Pietra. “Una richiesta legittima da parte dei pescatori, di cui abbiamo voluto farci carico in sede europea e che oggi siamo in grado di garantire ai lavoratori di un settore che troppo spesso, in passato, sono stati penalizzati da politiche che non hanno tenuto nella giusta considerazione le esigenze di un comparto strategico per l’economia e la sovranità alimentare italiana ed europea”, conclude il sottosegretario.