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Confindustria: gara a 4 per la presidenza, Garrone vola in ‘finale’

Confindustria: gara a 4 per la presidenza, Garrone vola in ‘finale’Roma, 17 feb. (askanews) – Con il via libera dei saggi di Confindustria ai quattro candidati alla presidenza parte ufficialmente la corsa per la successione a Carlo Bonomi. Ammessi alla competizione Edoardo Garrone, Alberto Marenghi, Antonio Gozzi ed Emanuele Orsini. Tutti hanno superato la soglia percentuale di appoggio da parte del 10% dei membri del Consiglio Generale, come previsto dallo statuto confederale. Ma Garrone è in testa, potendo contare su oltre il 20% del totale dei voti esercitabili nell’assemblea confederale. Per questo vola direttamente nella ‘finale’ del 4 aprile. In quella data si riunisce il Consiglio generale che designa, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta, il futuro presidente. Per l’elezione vera e propria bisognerà aspettare l’assemblea dei delegati del 23 maggio.


Nella lettera ai presidenti e componenti del Consiglio generale – anticipata da Askanews – i tre saggi, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi, annunciano che Garrone ha “certificato di poter disporre di un consenso che supera il 20% del totale dei voti ad oggi regolarmente esercitabili nell’Assemblea confederale, condizione che, per effetto del nono comma dell’articolo 12 dello statuto confederale, determina di diritto la sua partecipazione al voto di designazione per il nuovo presidente di Confindustria, in calendario per il prossimo 4 aprile”. Nella missiva, inoltre, i saggi lanciano un appello agli associati per un confronto elettorale sui candidati che sia indipendente dai sostegni esterni alla confederazione. “Importante sarà mantenere e qualificare l’indipendenza del confronto elettorale interno – si legge nella missiva – rispetto ad eventuali appoggi e supporti espressi da soggetti estranei al sistema associativo”. Un richiamo implicito, probabilmente, al recente endorsement ad Orsini da parte del ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. E, con il via libera ufficiale dei saggi a tutti i candidati, sembrerebbe sgonfiarsi proprio il caso Orsini. Nessuna osservazione è arrivata sulla sua candidatura L’imprenditore emiliano, attualmente vicepresidente nella squadra di Bonomi, era stato convocato dai membri della Commissione di designazione per chiarimenti su presunte incompatibilità anche alla luce di una lettera anonima e della situazione mediatica che lo aveva visto protagonista nelle ultime settimane.


Pronto, poi, il nuovo calendario delle consultazioni dei saggi. Gli incontri con il sistema associativo inizieranno il 23 febbraio a Torino presso l’Unione Industriali. Il 24 febbraio tappa a Bologna presso Confindustria Emilia-Romagna. Poi il 28 e 29 febbraio i saggi saranno a Roma presso Confindustria. Il primo marzo a Milano presso Assolombarda e l’8 marzo, sempre a Milano, ma presso Federchimica. Il 9 marzo è la volta di Padova presso Confindustria Veneto Est. Il ‘tour’ nazionale dei saggi si chiude l’11 marzo a Napoli presso l’Unione Industriali della città. Nella missiva Enoc, Moltrasio e Vescovi esprimono l’auspicio di “una larga partecipazione alle consultazioni” e richiamano l’impegno “alla riservatezza sui contenuti delle audizioni e degli orientamenti espressi”. Mlp

Gara a 4 per la presidenza di Confindustria (Edoardo Garrone vola in ‘finale’)

Gara a 4 per la presidenza di Confindustria (Edoardo Garrone vola in ‘finale’)Roma, 17 feb. (askanews) – Con il via libera dei saggi di Confindustria ai quattro candidati alla presidenza parte ufficialmente la corsa per la successione a Carlo Bonomi. Ammessi alla competizione Edoardo Garrone, Alberto Marenghi, Antonio Gozzi ed Emanuele Orsini. Tutti hanno superato la soglia percentuale di appoggio da parte del 10% dei membri del Consiglio Generale, come previsto dallo statuto confederale. Ma Garrone è in testa, potendo contare su oltre il 20% del totale dei voti esercitabili nell’assemblea confederale. Per questo vola direttamente nella ‘finale’ del 4 aprile. In quella data si riunisce il Consiglio generale che designa, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta, il futuro presidente. Per l’elezione vera e propria bisognerà aspettare l’assemblea dei delegati del 23 maggio.


Nella lettera ai presidenti e componenti del Consiglio generale – anticipata da Askanews – i tre saggi, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi, annunciano che Garrone ha “certificato di poter disporre di un consenso che supera il 20% del totale dei voti ad oggi regolarmente esercitabili nell’Assemblea confederale, condizione che, per effetto del nono comma dell’articolo 12 dello statuto confederale, determina di diritto la sua partecipazione al voto di designazione per il nuovo presidente di Confindustria, in calendario per il prossimo 4 aprile”. Nella missiva, inoltre, i saggi lanciano un appello agli associati per un confronto elettorale sui candidati che sia indipendente dai sostegni esterni alla confederazione. “Importante sarà mantenere e qualificare l’indipendenza del confronto elettorale interno – si legge nella missiva – rispetto ad eventuali appoggi e supporti espressi da soggetti estranei al sistema associativo”. Un richiamo implicito, probabilmente, al recente endorsement ad Orsini da parte del ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. E, con il via libera ufficiale dei saggi a tutti i candidati, sembrerebbe sgonfiarsi proprio il caso Orsini. Nessuna osservazione è arrivata sulla sua candidatura L’imprenditore emiliano, attualmente vicepresidente nella squadra di Bonomi, era stato convocato dai membri della Commissione di designazione per chiarimenti su presunte incompatibilità anche alla luce di una lettera anonima e della situazione mediatica che lo aveva visto protagonista nelle ultime settimane.Pronto, poi, il nuovo calendario delle consultazioni dei saggi. Gli incontri con il sistema associativo inizieranno il 23 febbraio a Torino presso l’Unione Industriali. Il 24 febbraio tappa a Bologna presso Confindustria Emilia-Romagna. Poi il 28 e 29 febbraio i saggi saranno a Roma presso Confindustria. Il primo marzo a Milano presso Assolombarda e l’8 marzo, sempre a Milano, ma presso Federchimica. Il 9 marzo è la volta di Padova presso Confindustria Veneto Est. Il ‘tour’ nazionale dei saggi si chiude l’11 marzo a Napoli presso l’Unione Industriali della città.


Nella missiva Enoc, Moltrasio e Vescovi esprimono l’auspicio di “una larga partecipazione alle consultazioni” e richiamano l’impegno ad “esprimere ed a rappresentare le proprie opinioni sul rinnovo della presidenza nell’unica sede statutariamente deputata – rappresentata dalla nostra Commissione – con la massima attenzione alla riservatezza sui contenuti delle audizioni e degli orientamenti espressi”. Al termine del giro d’incontri, i saggi individueranno i nominativi dei candidati che saranno chiamati ad ufficializzare l’accettazione della candidatura e ad illustrare il proprio programma in occasione del Consiglio Generale del 21 marzo.


Nel giro di poche settimane i candidati potrebbero ridursi a due se, come nella tradizione confindustriale, si cercheranno accordi e alleanze in nome di una visione comune. Una mossa suggerita anche dalla necessità di non disperdere i voti e di non apparire eccessivamente divisi al di fuori dell’associazione.

Mosca, gettati in sacchi spazzatura fiori depositati per Navalny

Mosca, gettati in sacchi spazzatura fiori depositati per NavalnyMilano, 17 feb. (askanews) – Video su alcuni canali di opposizione russa su Telegram mostrano come i fiori deposti in memoria di Aleksey Navalny, a Mosca, sono stati raccolti sotto gli occhi della polizia russa e gettati in sacchi neri della spazzatura. Da ieri continuano gli arresti in tutto il Paese, la gran parte a San Pietroburgo, dopo la notizia della morte dell’oppositore di Vladimir Putin.


I segnali in memoria del dissidente si sono comunque materializzati un po’ ovunque: a Novosibirsk e Perm è stato scelto il monumento alle vittime della repressione politica per deporre i fiori, come mostrano le immagini postate sui social. In base ai post degli utenti a Perm persone sconosciute rimuovono costantemente fiori e candele dal memoriale. E a Novosibirsk sono cominciati oggi i fermi. Nella capitale persone in borghese, sotto la protezione della polizia, hanno tolto fiori, candele e ritratti dell’oppositore vicino alla Lubjanka (la sede dei servizi russi), scrive Sota.


Una situazione simile si è verificata al Muro del Dolore all’incrocio tra Sadovaya-Spasskaya e viale Sakharov. Al mattino sono arrivati gli agenti della polizia antisommossa, che hanno dichiarato l’intenzione di arrestare coloro che erano venuti con manifesti e persone in abiti civili con videocamere. Sarebbe già avvenuto un fermo nella mattina. Inoltre, sconosciuti hanno messo fiori e candele spente in sacchi neri sul ponte Bolshoi Moskvoretsky, dove si era già formato un memoriale da tempo, perché là venne ucciso il politico Boris Nemtsov e per questo la gente lo ha scelto come luogo anche per onorare la memoria di Navalny.


Memoriali spontanei sono ‘scomparsi’ anche a Vladivostok , Voronezh , Ekaterinburg, Krasnodar, Tomsk, Ulyanovsk , Khabarovsk.

Mistero sul corpo di Navalny, l’obitorio di Salekhard dice di non averlo

Mistero sul corpo di Navalny, l’obitorio di Salekhard dice di non averloMilano, 17 feb. (askanews) – Un dipendente dell’unico obitorio di Salekhard afferma di non aver ricevuto il corpo di Aleksey Navalny. Anche la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, ha detto che il suo corpo non è all’obitorio. L’avvocato di Navalny ha visitato l’obitorio , che era chiuso, scrive la portavoce su X. “L’avvocato e la madre di Aleskei sono arrivati all’obitorio di Salekhard. È chiuso, nonostante le assicurazioni della colonia penale” ha scritto. “L’avvocato ha chiamato il numero di telefono indicato sulla porta. Gli è stato detto che era la settima persona a chiamare oggi. Non hanno il corpo all’obitorio” ha aggiunto. Yarmysh ha detto di aver ricevuto informazioni da un impiegato della prigione che il corpo si trovava a Salekhard dove hanno “condotto indagini” sul decesso. Allo stesso tempo ha detto che chiedono che il corpo venga consegnato immediatamente alla famiglia.

De Luca: non decide Meloni quando e dove andare a manifestare

De Luca: non decide Meloni quando e dove andare a manifestareNapoli, 17 feb. (askanews) – “L’unico insulto, ieri, l’ha rivolto la Meloni a quelli che erano andati a manifestare perché in un Paese democratico non decide la Meloni quando e dove dobbiamo andare a manifestare. Chiaro?”. A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del suo intervento alla manifestazione contro l’autonomia e lo sblocco dei fondi Sviluppo e coesione in corso al teatro Sannazaro di Napoli con esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo.


“L’insulto ieri l’ha fatto il governo quando voleva impedire a 200 sindaci con la fascia e a migliaia di persone di attraversare via del Corso perché avevamo un appuntamento per fare un sit-in al ministero della Coesione – ha ricostruito il governatore – Quello è stato un insulto, a persone elette dal popolo. E’ stato un insulto trovare le porte sbarrate del governo”, ha concluso “Leggo che sui giornali i titoli sono per il mio insulto alla Meloni. Il vero insulto lo ha fatto questo Governo, bloccando per un anno e mezzo i fondi Fsc che servono al Sud per ridurre il divario con il Nord. L’insulto è quello di non aver fatto trovare nessuno e non aver dato risposte a 200 sindaci e migliaia di cittadini italiani”. “Ieri – ha aggiunto il governatore – ho parlato a piazza Santi Apostoli per un’ora e nessuno ha offeso nessuno. Hanno mandato un giro in fuori onda mentre ero a Montecitorio a bere un bicchiere d’acqua. Bisogna stare attenti, era una cosa detta a mezza voce”. “Oggi i titoli principali sono l’insulto di De Luca alla Meloni – ha concluso – siamo alla follia. Siamo in un Paese malato di conformismo e opportunismo e in cui l’opinione pubblica sembra aver perso la ragione critica. Ci si è ridotti a un titolo su una battuta”.

In Russia fiori, cortei e proteste per la morte di Navalny

In Russia fiori, cortei e proteste per la morte di NavalnyMilano, 17 feb. (askanews) – Dopo la notizia della morte di Navalny non si fermano le deposizioni di fiori nelle principali città russe, compresa la capitale. Più di 100 persone sono state arrestate il 16 febbraio in 10 città russe durante le manifestazioni in memoria di Alexei Navalny, secondo i dati dell’organizzazione per i diritti umani OVD-Info la mattina del 17 febbraio.


La maggior parte dei fermi si trovava a San Pietroburgo, dove 64 persone sono state portate ai dipartimenti di polizia, così come a Nizhny Novgorod (15 persone) e Mosca (11 persone). Secondo OVD-Info, i detenuti a Mosca, San Pietroburgo, Taganrog e Krasnodar sono stati lasciati durante la notte nei dipartimenti di polizia. Sono accusati di disobbedienza alla polizia o di violazione delle regole relative allo svolgimento di un evento pubblico.

La portavoce di Navalny: “E’ stato assassinato”

La portavoce di Navalny: “E’ stato assassinato”Milano, 17 feb. (askanews) – “Aleksei Navalny è stato assassinato”. Lo scrive la portavoce Kira Jarmysh su X. Oggi la madre di Navalny è in viaggio verso la colonia penale dove suo figlio era stato imprigionato e alla fine è morto. “Un dipendente della colonia penale ha detto che il corpo di Aleksei Navalny si trova ora a Salekhard”, città sul circolo polare artico, nell’estremo nord della Russia, scrive la portavoce. “Chiediamo che il corpo di Alexey Navalny venga consegnato immediatamente alla sua famiglia”.


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Sci, doppietta azzurra a Crans Montana: vince Bassino su Brignone

Sci, doppietta azzurra a Crans Montana: vince Bassino su BrignoneRoma, 17 feb. (askanews) – Marta Bassino ha conquistato il primo successo stagionale nella seconda discesa di Crans Montana di Coppa del mondo di sci. La 27enne di Borgo San Dalmazzo, dopo aver sfiorato ieri il podio, ha preceduto Federica Brignone, unica in grado di rimanere agganciata regalando una magica doppietta all’Italia.


La piemontese è apparsa rapida sin dall’avvio dove è necessario esser scorrevoli, e ha fatto la differenza nei successivi curvoni. Marta Bassino ha chiuso in 1’26″84 con 54 centesimi su Federica Brignone che ha pagato un tratto iniziale più lento. Terzo posto per Lara Gut-Behrami, lontana 1″11 dalla vincitrice. Le azzurre proveranno a ripetere l’impresa nel supergigante in programma nella mattinata di domenica 18 febbraio su una Mont Lachaux che appare sempre più favorevole all’Italia.

Confindustria, appello Saggi: indipendenza elezione da appoggi esterni

Confindustria, appello Saggi: indipendenza elezione da appoggi esterniRoma, 17 feb. (askanews) – Appello dei saggi di Confindustria per un confronto elettorale sui candidati alla presidenza dell’associazione che sia indipendente da eventuali appoggi esterni al sistema. In una lettera ai presidenti e componenti del Consiglio Generale di Confindustria – anticipata da Askanews – i saggi, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio, Ilaria Vescovi, sottolineano come sia “importante mantenere e qualificare l’indipendenza del confronto elettorale interno rispetto ad eventuali appoggi e supporti espressi da soggetti estranei al sistema associativo”.


E ancora: “Vogliamo richiamare, in particolare, l’impegno – scrivono i membri della Commissione di designazione – ad esprimere ed a rappresentare le proprie opinioni sul rinnovo della presidenza nell’unica sede statutariamente deputata – rappresentata dalla nostra Commissione – con la massima attenzione alla riservatezza sui contenuti delle audizioni e degli orientamenti espressi”.

Sci, doppietta azzurra a Crans Montana: vince Bassino su Brignone

Sci, doppietta azzurra a Crans Montana: vince Bassino su BrignoneRoma, 17 feb. (askanews) – Marta Bassino ha conquistato il primo successo stagionale nella seconda discesa di Crans Montana di Coppa del mondo di sci. La 27enne di Borgo San Dalmazzo, dopo aver sfiorato ieri il podio, ha preceduto Federica Brignone, unica in grado di rimanere agganciata regalando una magica doppietta all’Italia.


La piemontese è apparsa rapida sin dall’avvio dove è necessario esser scorrevoli, e ha fatto la differenza nei successivi curvoni. Marta Bassino ha chiuso in 1’26″84 con 54 centesimi su Federica Brignone che ha pagato un tratto iniziale più lento. Terzo posto per Lara Gut-Behrami, lontana 1″11 dalla vincitrice. Le azzurre proveranno a ripetere l’impresa nel supergigante in programma nella mattinata di domenica 18 febbraio su una Mont Lachaux che appare sempre più favorevole all’Italia.