Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Industria, Istat: nel 2023 produzione in calo del 2,5%

Industria, Istat: nel 2023 produzione in calo del 2,5%Roma, 9 feb. (askanews) – Il 2023 si chiude con una diminuzione della produzione industriale rispetto all’anno precedente del 2,5%; la dinamica tendenziale dell’indice, corretto per gli effetti di calendario, è stata negativa per quasi tutti i mesi del 2023. Lo ha reso noto l’Istat.


A dicembre 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dell’1,1% rispetto a novembre. Nella media del quarto trimestre si registra una flessione del livello della produzione dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra un marcato aumento congiunturale per i beni di consumo (+3%) e una crescita più contenuta per i beni strumentali (+1,6%) e i beni intermedi (+0,8%); viceversa, si osserva una diminuzione per l’energia (-2%).


Al netto degli effetti di calendario, a dicembre 2023 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,1% con i giorni lavorativi di calendario che sono stati 18 contro i 20 di dicembre 2022. Si registrano incrementi tendenziali solo per i beni strumentali (+0,7%); calano, invece, i beni di consumo (-1,3%) e in misura più accentuata i beni intermedi (-3,3%) e l’energia (-4,4%). I settori di attività economica che registrano i maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+6%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+5,5%) e le industrie alimentari, bevande e tabacco (+2,6%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-10%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-4,5%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-3,3%).

A Modena il 16 e 18 febbraio la nuova opera “Voci da Hebron”

A Modena il 16 e 18 febbraio la nuova opera “Voci da Hebron”Roma, 9 feb. (askanews) – Una storia di comprensione e amore per l’altro da sé, che tocca le corde delicatissime e tragiche del conflitto israelo-palestinese: arriva a Modena il 16 e 18 febbraio Voci da Hebron, la nuova opera in un atto con orchestra da camera nata dalla coproduzione tra Opéra Théatre Eurométropole de Metz e Teatro Comunale Pavarotti Freni di Modena, da un’idea del compositore e Direttore Artistico Cristian Carrara, che ha scritto la musica, e il giornalista, drammaturgo e scrittore Sandro Cappelletto, che firma il testo letterario.


Il progetto è nato ben prima che il sanguinoso attacco del 7 ottobre scorso riportasse la situazione tra Israele e Palestina alla tragica ribalta mediatica degli ultimi mesi e soprattutto sin dalla sua prima stesura esso ha ottenuto il patrocinio di Parents Circle – Families Forum, cioè la più importante associazione di famiglie di entrambi i fronti segnate da un lutto di guerra e da decenni al lavoro per ricostruire ponti di dialogo e pace. I co-direttori di Parents Circle, l’israeliano Yuval Rahamim e il palestinese Osama AbuAyash, hanno così argomentato l’attribuzione del Patrocinio: “L’idea di utilizzare una storia di amore e comprensione nata nella controversa città di Hebron, in Palestina, è di per sé un veicolo straordinario per cercare l’umanità anche nell’altro da sé. Inoltre, l’idea di trasporre questo messaggio in opera lirica rende il tema parte di un dibattito culturale e noi crediamo che l’arte sia uno strumento essenziale per fare breccia anche nei cuori più induriti. Auguriamo a questa opera un importante successo e siamo orgogliosi di farne parte”. La storia è ambientata appunto a Hebron/Al-Khalil, città della Cisgiordania, sede della Tomba dei Patriarchi, Patrimonio Unesco, tagliata in due e storicamente luogo di continue e forti tensioni israelo-palestinesi, ma nell’opera di Carrara e Cappelletto essa diviene teatro di un’avventura umana sulla possibile amicizia tra due popoli perennemente opposti. Il libretto verrà presentato in francese a Metz e in italiano a Modena ed è già pensato per una possibile traduzione in inglese.


Cristian Carrara, la cui musica è stata eseguita in sale prestigiose, dall’Accademia di Santa Cecilia di Roma alla Berliner Hall al Maggio Musicale Fiorentino, ma che ha anche affrontato l’agone sanremese nel 2007 con la sofisticata Canzone fra le Guerre di Antonella Ruggiero, commenta così questo nuovo progetto che oggi assume purtroppo un valore ben più rilevante: “Con ‘Voci da Hebron’ ho cercato di raccontare la difficoltà dell’incontro. Voci da Hebron è una grande storia d’amore, ma non, come potrebbe sembrare, tra una giovane israeliana e un giovane palestinese. È il racconto dell’amore che Il Vecchio (l’unico personaggio dell’opera a non avere un nome) ha nei confronti di sua moglie Hannah. La vicenda si svolge in una città complicata, Hebron, dove il dialogo è difficile, e la serenità, talvolta, un miraggio. Ho cercato di creare una musica che avesse a che fare con il deserto. Il deserto fisico, e quello dell’anima. Il deserto del dolore, dell’incomprensione. Ma anche il deserto in cui l’amore de Il Vecchio sopravvive. E fiorisce. La musica segue quest’altalena di emozioni e sentimenti. La paura, la rabbia, l’incomprensione vivono assieme al bisogno di parlare, di essere ascoltati. Di amare. Nella partitura si ritrovano echi mediorientali e linguaggi vari con cui ho cercato di dar voce al paesaggio e alle emozioni più estreme dei personaggi. Voci da Hebron è un viaggio, delicato, dentro la difficoltà, e la bellezza, dello starsi accanto.” Il cast internazionale rimarrà identico sia a Metz sia a Modena e nel ruolo principale di anziano pacificatore straniero testimone sofferente della lotta tra i due popoli, si ascolterà il celebre basso franco americano Nicholas Isherwood, uno dei cantanti più solidi sul repertorio contemporaneo e barocco in teatri quali La Scala, Covent Garden, Festival di Salisburgo, Tanglewood, Opera di Parigi.


Il mezzosoprano israeliano Shakèd Bar, già lodato dal New York Times come voce di “eccezionale vivacità e presenza” sarà la studentessa in servizio militare Ruth, mentre il ruolo dello studente di archeologia palestinese Mohammed sarà affidato al giovane tenore francese David Tricou, assai stimato nel repertorio barocco, mozartiano e balcantistico. Chiude il cast il giovane soprano calabrese Maria Bagalà nel ruolo di Hannah, amata e dolce consorte de Lo Straniero. La regia è affidata al belga Paul-Émile Fourny, direttore artistico di Metz e versato nei linguaggi tra opera e televisione, mentre sul podio di entrambe le orchestre il direttore americano Arthur Fagen, garanzia di solidità dopo una lunghissima carriera internazionale.

Saras: vola in Borsa (+14%) con rumors offerta di Vitol ai Moratti

Saras: vola in Borsa (+14%) con rumors offerta di Vitol ai MorattiMilano, 9 feb. (askanews) – Saras sotto i riflettori a Piazza Affari, con il titolo che balza del 14% a 1,9 euro, dopo non essere riuscito a entrare in contrattazione in avvio di giornata. A spingere le azioni, i rumors sull’offerta di Vitol avanzata ai due rami della famiglia Moratti. Il big svizzero-olandese del trading delle commodity, scrive il quotidiano MF, vuole il 40% del capitale in mano alla famiglia milanese e l’offerta – pari a 2,2 euro per azione, con un premio di circa il 35% e che scadrà il 15 febbraio – valorizza oltre 2 miliardi il gruppo di raffinazione.

Milano Cortina, due ermellini le mascotte dei Giochi invernali

Milano Cortina, due ermellini le mascotte dei Giochi invernaliMilano, 9 feb. (askanews) – Saranno due ermellini le mascotte dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, che hanno fatto il loro debutto sul palco del Festival di Sanremo. La mascotte dal manto chiaro si chiama Tina e rappresenterà i Giochi Olimpici Invernali del 2026. Milo, il fratello dal manto bruno, sarà invece il testimonial dei prossimi Giochi Paralimpici Invernali. I loro nomi sono i diminutivi di quelli delle due località protagoniste: Tina da Cortina, Milo da Milano. Italiani, brevi, facilmente pronunciabili e memorizzabili, sono utilizzati anche in altri Paesi.


L’unveiling dei simpatici personaggi chiude la fase creativa che, attraverso la collaborazione tra il Comitato organizzatore e il ministero dell’Istruzione, ha visto il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Un percorso nato dalle oltre 1600 idee creative presentate e dal successivo sviluppo sul piano professionale e del design della soluzione selezionata L’anno scorso sempre sul palco dell’Ariston, Amadeus e Gianni Morandi avevano aperto il sondaggio per esprimere la preferenza tra i bucaneve ideati dai giovanissimi dell’Istituto Comprensivo Sabin di Segrate (Milano) e gli ermellini proposti dall’Istituto Comprensivo di Taverna, in provincia di Catanzaro. Ora quel viaggio è continuato con il debutto ufficiale delle due mascotte in occasione della settantaquattresima edizione del Festival di Sanremo. Nelle tappe di avvicinamento al 2026, Tina e Milo non saranno da soli: ad accompagnarli ci saranno i loro compagni di avventura, i sei piccoli bucaneve “I Flo”. I fiorellini, abbozzati in una prima fase dagli alunni dell’Istituto Comprensivo Sabin, e sviluppati anch’essi professionalmente sul piano della grafica e del design, saranno i migliori amici di Tina e Milo nell’avventura verso Milano Cortina 2026 e arricchiranno le loro storie con giochi, scherzetti e tanta, tanta simpatia.


Ad accompagnare Tina e Milo nel loro debutto ufficiale c’erano Federico Barra, in rappresentanza dell’Istituto Comprensivo di Taverna, e con lui in sala il presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò.

Mediobanca: utile semestre oltre le attese a 611 milioni (+10%)

Mediobanca: utile semestre oltre le attese a 611 milioni (+10%)Milano, 9 feb. (askanews) – Mediobanca chiude il primo semestre dell’esercizio 2023-2024 con risultati ai livelli massimi storici: ricavi a 1,73 miliardi (+4%), utile netto a 611 milioni (+10%), oltre le attese degli analisti, e Rote al 13,3% (+60 bps da giugno). Sul fronte patrimoniale, a fine 2023 l’indice CET1 è al 15,3% (15,9% a giugno).


“Il gruppo ha avviato positivamente l’esercizio ponendo solide basi per lo sviluppo delle iniziative di piano, ottenendo risultati eccellenti in termini di crescita orientata al valore e a basso assorbimento di capitale”, ha commentato l’AD Alberto Nagel. “Nel semestre il gruppo raggiunge il record storico di utile netto semestrale, riducendo gli attivi ponderati di oltre 2 miliardi, portando il Rote ad oltre il 13%. Guardando ai prossimi mesi – ha spiegato -, i principali business beneficeranno di un posizionamento favorevole in una fase di inversione del ciclo dei tassi e delle nuove iniziative strategiche volte ad implementare la vision del piano ‘One Brand-One Culture’ che vede il gruppo affermarsi come Wealth Manager”. Il margine di interesse si attesta a fine 2023 a 997 milioni (+18%). Nel dettaglio, i ricavi del semestre beneficiano del progresso delle divisioni (WM +12% a 458 mln, Consumer Finance +4% a 584 mln, Insurance +13% a 223 mln, Holding Functions +65% a 134 mln). Il CIB, pur mostrando un calo su anno (-20% a 342 mln), mostra una significativa crescita nel’ultimo trimestre (+42% su trimestre, tornando sopra 200 mln), per la ripresa delle attività di Investment Banking ed il consolidamento per 3 mesi di Arma Partners. In particolare, nel Wealth Management, le TFA sono in aumento di 5,5 miliardi nei sei mesi, allineate al piano. Ricavi e utile sono record (rispettivamente a circa 460 e 100 mln), con 4,2 miliardi di afflussi di raccolta indiretta (AUM/AUA).


L’esercizio 2024 è confermato in solida crescita rispetto al precedente. La remunerazione degli azionisti è confermata in crescita a seguito di un payout ratio del 70% cash cui si sommerà il completamento dell’esecuzione del piano di riacquisto di azioni proprie per 200 milioni. L’acconto sul dividendo 2024 verrà pagato a maggio.

Iveco Group: ricavi 2023 16,2 mld (+13%), dividendo di 0,22 euro

Iveco Group: ricavi 2023 16,2 mld (+13%), dividendo di 0,22 euroMilano, 9 feb. (askanews) – Iveco Group chiude il 2023 con ricavi consolidati pari a 16,2 miliardi di euro (+13% a/a), un Ebit adjusted pari a 940 milioni di euro (+413 milioni di euro) e un utile netto adjusted pari a 352 milioni di euro (+127 milioni). Il Free cash flow delle Attività Industriali è positivo per 412 milioni di euro.


Per il 2024 Iveco Group prevede un Ebit adjusted consolidato tra 900 e 950 milioni di euro, ricavi netti delle Attività Industriali in calo del 5% circa rispetto al 2023, Ebit adjusted delle Attività Industriali tra 770 e 820 milioni di euro. Il free cash flow delle Attività Industriali è atteso tra 350 e 400 milioni di euro mentre gli investimenti delle Attività Industriali sono stimati in circa 1 miliardo di euro. All’assemblea che si terrà il 17 aprile sarà proposto il pagamento di un dividendo annuale di 0,22 euro per azione ordinaria per un totale di 59 milioni di euro e un piano di buyback fino a 130 milioni di euro delle durata di 18 mesi. Il 14 marzo si terrà il Capital Markets Day.


“Nel nostro ‘Anno 2’ come gruppo quotato indipendente, quello della Trasformazione, il nostro fatturato ha superato i 16 miliardi di euro, supportato da solidi prezzi e da volumi e mix positivi. L’Ebit adjusted delle Attività Industriali è stato pari a 818 milioni di euro, con un margine del 5,2%, 2,2 punti percentuali sopra il 2022”, afferma il Ceo Gerrit Marx. “I clienti – prosegue – percepiscono e apprezzano i nostri progressi, richiedendo i nostri veicoli commerciali, autobus e motori, mentre stiamo introducendo gradualmente il nostro nuovo Model Year 2024 in tutta la gamma dei veicoli commerciali e riducendo il nostro portafoglio ordini in un contesto di mercato in via di normalizzazione”.


“L’improvvisa svalutazione del peso argentino nel dicembre 2023. spiega Marx – ha avuto un impatto negativo sui nostri oneri finanziari e sulla liquidità netta industriale, che è arrivata a 1,9 miliardi di euro sulla scia di un free cash flow positivo per 412 milioni di euro”. “Ci aspettiamo che l’insieme diversificato delle nostre attività controbilanci lo sfidante contesto industriale previsto per il 2024, fornendo risultati in termini di Ebit e flussi di cassa a un livello comparabile a quello del 2023. Forniremo maggiore granularità sulla strategia di ciascuna delle nostre Business Unit – attualmente raggruppate in Commercial and Specialty Vehicles – e sui nostri obiettivi finanziari per i prossimi anni in occasione del Capital Markets Day del 14 marzo”.

Sanremo, terza serata: il ciclone Mannino, Morandi, Russel Crowe e la sua band, Eros e la pace

Sanremo, terza serata: il ciclone Mannino, Morandi, Russel Crowe e la sua band, Eros e la paceSanremo, 8 feb. (askanews) – Inizio con un pizzico di polemica da parte di Amadeus della terza serata del Festival di Sanremo. Inizio con la polemica sul ballo del qua qua, che ha tenuto banco da ieri sera e per l’intera giornata sui social e in conferenza stampa. “Si è parlato tanto, secondo me troppo, di John Travolta – esordisce Amadeus – ma credo che non si sia dato il giusto spazio alla straordinaria testimonianza del maestro Giovanni Allevi”.


Che la serata abbia inizio. Via le polemiche, va in scena la musica. In realtà, ciascun ospite sul palco dell’Ariston ritorna sulla “Chicken Dance”. Lo fa Eros Ramazzotti che scherza con Ama: “Devo ballare anche io il ballo del qua qua?”. Lo fa Gianni Morandi, e anche il super ospite della serata, Russell Crowe: L’attore premio Oscar ha mimato il gesto del ballo del qua qua con le mani, facendo un sorriso ironico ad Amadeus, suscitando gli applausi del pubblico e poi battendo il cinque con il conduttore stesso. E ironizza anche Fiorello. “Se avessimo scippato due anziane fuori dalle poste, ci avrebbero insultato di meno. Lo scippo è meno grave del ballo del qua qua”, dice lo showman.


Anche Reuters, tra le agenzie internazionali più importanti, parla dello “scandalo” che ha coinvolto Travolta nella tv italiana. “Si è esibito al Festival della canzone italiana – scrive la Reuters – con il volto impietrito mentre si contorceva e girava accanto a due conduttori televisivi ridenti e affiancato da un gruppo di ballerini vestiti con costumi gialli da pollo”. La musica torna comunque protagonista con gli ultimi 15 artisti in gara, presentati da altrettanti big. Chiude al primo posto nella classifica provvisoria della terza serata – grazie al voto delle radio e del televoto – Angelina Mango che supera Ghali, Alessandra Amoroso (terza), Il Tre (quarto) e Mr. Rain (quinto).


Teresa Mannino, co-conduttrice per una sera, è un ciclone di ironia: sketch e gag con Amadeus sulle scale dell’Ariston (tanto celebri quanto temute), battute anche con Russel Crowe, con Gianni Morandi, fino a Il Volo che la prendono letteralmente in braccio. E’ ancora il tema della pace a fare da protagonista alla serata sanremese. “Quasi 500 milioni di bambini vivono in zone di conflitto – è l’appello di Eros Ramazzotti – altri milioni non vedranno mai la terra promessa. Basta sangue, basta guerre. Pace”. E i Negramaro, che hanno ripreso il titolo del loro brano ‘Ricominciamo tutto’, hanno aggiunto “Con la pace”.


C’è poi il dramma delle morti sul lavoro, portato in scena da un dialogo in musica da Paolo Jannacci e Stefano Massini. “Qui siamo al Festival della canzone italiana, parliamo tanto d’amore. Ma c’è un amore di cui non si parla mai. Ed è l’amore per i nostri diritti, i diritti che ci spettano, chiunque tu sia. C’è una parola che mi piace ricordare, ed è la parola dignità. Viva la dignità”, è il ‘grido’ di Massini. E infine un messaggio-invito di Teresa Mannino: “Al ‘potere su’ preferisco il ‘potere di’. Gli animali umani preferiscono il potere, il potere su: sugli altri uomini, sulle donne, sui bambini, sulla natura. Anche a me piace il potere, ma il potere di..che ha tutta un’altra energia. Il potere di ridere e di farvi ridere, il potere di vestirmi con le piume, di cantare anche se sono stonata…”, dice. Cala il sipario sulla terza ‘puntata’ del Festival. Nella quarta serata i duetti con l’esibizione di tutti i 30 artisti in gara. Di Serena Sartini

Putin: prima o poi Russia e Ucraina troveranno un accordo

Putin: prima o poi Russia e Ucraina troveranno un accordoRoma, 9 feb. (askanews) – “Russia e Ucraina prima o poi troveranno un accordo”, ha dichiarato Vladimir Putin nell’intervista a Tucker Carlson, pubblicata sul sito del giornalista americano. Il presidente russo ha detto che vuole arrivare a “una soluzione per la situazione in Ucraina per via negoziale”. E dopo un lungo preambolo sulla storia del popolo russo e ucraino, che – come ha più volte sostenuto il presidente russo – a suo avviso sono un unico popolo, ha affermato che “gli ucraini ancora oggi si sentono russi, in quello che accade c’è un elemento di guerra civile.” “L’Occidente pensa che i combattimenti in Ucraina abbiano separato per sempre una parte del popolo russo dall’altra, ma ci sarà una riunificazione”, ha dichiarato il leader russo.

Sanremo, anche Russell Crowe ironizza sul ballo del qua qua

Sanremo, anche Russell Crowe ironizza sul ballo del qua quaSanremo, 8 feb. (askanews) – La polemica sul ballo del qua qua (che ieri sera è stata protagonista sui social) arriva anche con Russell Crowe, il superospite straniero (anche se di origini italiane) di questa sera al Festival di Sanremo.


L’attore premio Oscar ha mimato il gesto del ballo del qua qua con le mani, facendo un sorriso ironico ad Amadeus, suscitando gli applausi del pubblico e poi battendo il cinque con il conduttore stesso. Poco prima anche Gianni Morandi, Eros Ramazzotti e Fiorello avevano ironizzato sul balletto. E Amadeus, in apertura della serata, aveva detto: “Si è detto tanto, forse troppo, di John Travolta. E non si è dato spazio abbastanza al maestro Allevi”.

Sanremo, ingresso con sketch per la coconduttrice Teresa Mannino

Sanremo, ingresso con sketch per la coconduttrice Teresa ManninoSanremo, 8 feb. (askanews) – Ingresso con sketch per Teresa Mannino, co-conduttrice nella terza serata del Festival di Sanremo. Scherza, la comica, prima di scendere le celebri scale dell’Ariston. “Io non scendo – dice sorridendo -. Hai fatto anche la curva quest’anno?”, scherza.


“Mi sono fatta gli occhiali nuovi, progressivi, e non capisco quando è l’angolo giusto. Scendo solo se a chiedermelo è il pubblico di Sanremo”, aggiunge invocando gli applausi dell’Ariston. Poi la discesa.