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Consorzio Asti Docg: nel 2023 -11,8% di bottiglie prodotte, 90,1 mln

Consorzio Asti Docg: nel 2023 -11,8% di bottiglie prodotte, 90,1 mlnMilano, 25 gen. (askanews) – L’Asti Docg archivia il 2023 con 90,1 milioni di bottiglie prodotte (-11,8% sul 2022), con l’imbottigliato di Asti Spumante che sfiora il tetto di 61 milioni di pezzi, mentre il Moscato d’Asti si ferma a 29,3 milioni contro i 36 del 2022. “Un dato in equilibrio con la media produttiva degli ultimi dieci anni (2014-2023)” spiega il Consorzio, precisando che “l’Asti Spumante è in crescita di quasi il 6% rispetto alla media dell’ultimo decennio (57,5 milioni di bottiglie), mentre sconta invece un calo in parte fisiologico il Moscato d’Asti (-12,6%), che paga un eccesso di stock dopo l’exploit del triennio 2020-2022 da record per la tipologia”.

Nei primi dieci mesi del 2023 l’export di Asti Spumante supera la soglia dei 138 milioni di euro (+5,2% sul pari periodo 2022), con l’Europa Orientale che rappresenta, a valore, oltre il 40% del totale delle esportazioni (con Russia e Lettonia che da sole occupano oltre un quarto del mercato complessivo), seguita dall’Europa Occidentale che incide per il 30%, e il Nord America appena sotto il 15%. A chiudere il risiko dell’export, l’Asia e l’Australia, con un’incidenza di poco superiore al 5%, e il Sud America con il 3,3%. Dal pre-Covid (2019) ad oggi le esportazioni a valore dell’Asti Spumante nel mondo sono aumentate di oltre il 33% spostandosi sempre più ad Est e nel Vecchio Continente con l’Europa Orientale che nei primi dieci mesi dello scorso anno aumenta del 63%, quasi il doppio rispetto alla crescita complessiva sul pari periodo 2019. Tra gli incrementi principali, quelli di Russia e Lettonia (quest’ultimo hub verso Mosca), +43%, e Polonia, +100%. Il Consorzio ha infine diffuso anche i dati definitivi della vendemmia 2023 dell’Asti Docg, da cui risulta che sono stati oltre 838mila i quintali di uve Moscato Bianco raccolti nel 2023 (-10,8% sul 2022), per un potenziale produttivo di 83 milioni di bottiglie. A questi si aggiungono i quasi ottomila quintali destinati alla produzione del Canelli Docg (lo scorso anno alla sua prima raccolta) per un corrispettivo potenziale di 785mila bottiglie da 0,75l.

Turchia, Banca centrale alza tassi di altri 250 punti base al 45%

Turchia, Banca centrale alza tassi di altri 250 punti base al 45%Roma, 25 gen. (askanews) – La Banca centrale della Turchia ha deciso di alzare nuovamente i tassi di interesse, per 250 punti base con cui il riferimento sulle operazioni di rifinanziamento a sette giorni sale dal 42,5% al 45%. La decisione avviene in un quadro di persistente altissima inflazione, che anzi a dicembre ha segnato un ulteriore rafforzamento sfiorando il 65% (64,77% secondo Turkstat).

Dopo le elezioni politiche dello scorso anno, l’istituzione ha invertito la rotta e adottato un approccio più ortodosso, alzando ripetutamente i tassi (quello odierno è l’ottavo rialzo) e inasprendo la linea monetaria, anche per mettere a riparo la valuta nazionale, la lira, dai continui indebolimenti, che tuttavia si sono trascinati anche in questi ultimi mesi con il dollaro che continua a infrangere record.

Sanità, sindacati: firmato accordo ponte per il Ccnl Aris Rsa

Sanità, sindacati: firmato accordo ponte per il Ccnl Aris RsaRoma, 25 gen. (askanews) – “E’ stato firmato l’accordo ponte del Contratto collettivo nazionale di lavoro Aris Rsa. Riteniamo fondamentale sottolineare come, grazie all’intesa sottoscritta nei due accordi ponte ARIS RSA e AIOP RSA, ciò costituisca l’impegno concreto di entrambe le parti datoriali a convocare tempestivamente il tavolo di confronto per giungere alla sottoscrizione di un CCNL unico e nuovo per le lavoratrici e i lavoratori di questo importante settore con le Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”. E’ quanto annunciano i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, rispettivamente Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti.

“Tra i punti salienti dell’accordo – proseguono – per le lavoratrici e i lavoratori che beneficiano del superminimo previsto dall’art. 56, il riconoscimento di un Elemento Retributivo Aggiuntivo (ERA) per 13 mensilità di 40 euro lordi; per le lavoratrici e i lavoratori che non beneficiano del superminimo previsto dall’art. 56, il riconoscimento di un Elemento Retributivo Aggiuntivo (ERA) per 13 mensilità in rapporto alla professione/inquadramento fino ad un massimo di 318,50 euro”. “In considerazione di quanto pattuito, revochiamo lo sciopero nazionale di settore, indetto per il giorno 31 gennaio prossimo”, concludono i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

Unrae:a novembre mercato auto usate +10,4% a quota 450mila

Unrae:a novembre mercato auto usate +10,4% a quota 450milaMilano, 25 gen. (askanews) – Prosegue a novembre per il 12simo mese consecutivo la crescita del mercato dell’usato che registra un +10,4% con 452.788 trasferimenti di proprietà. I trasferimenti netti aumentano dell’8,8% e le minivolture del 12,4%. Negli 11 mesi il mercato dell’usato amplia la crescita al +9,1% con 4,59 milioni di passaggi.

Il diesel conferma la prima posizione in novembre con il 45,6%; al secondo posto il benzina (39,6%). Le ibride occupano la terza posizione con il 6,3% in novembre, segue il Gpl al 4,7%, mentre i trasferimenti netti di auto elettriche pure (Bev) e plug-in coprono rispettivamente una quota dello 0,7% e 0,8%. Quanto all’anzianità delle vetture, prosegue il calo dei trasferimenti netti di auto con oltre 10 anni che coprono comunque la metà dei volumi (49,4%). Sale al 16,1% la quota delle auto da 6 a 10 anni, al 12,6% quella delle vetture da 4 a 6 anni e al 6,5% quella delle auto più fresche da 0 a 1 anno.

Meloni: la Ue ha erogato 551 milioni per REPowerEU, un’altra buona notizia

Meloni: la Ue ha erogato 551 milioni per REPowerEU, un’altra buona notiziaRoma, 25 gen. (askanews) – “Un’altra buona notizia sul fronte Pnrr con l’erogazione avvenuta oggi da parte della Commissione europea dell’anticipo pari a circa 551 milioni di euro del contributo a fondo perduto relativo al nuovo capitolo REPowerEU, inserito nel Piano al momento della sua revisione”. Lo dichiara in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Consideriamo quello di oggi – sottolinea la premier – un ulteriore ed importante passo avanti sull’attuazione del Pnrr che il Governo sta portando avanti con efficacia e determinazione”.

Pnrr, Meloni: 551 mln da Ue per REPowerEU.Un’altra buona notizia

Pnrr, Meloni: 551 mln da Ue per REPowerEU.Un’altra buona notiziaRoma, 25 gen. (askanews) – “Un’altra buona notizia sul fronte Pnrr con l’erogazione avvenuta oggi da parte della Commissione europea dell’anticipo pari a circa 551 milioni di euro del contributo a fondo perduto relativo al nuovo capitolo REPowerEU, inserito nel Piano al momento della sua revisione”. Lo dichiara in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“Consideriamo quello di oggi – sottolinea la premier – un ulteriore ed importante passo avanti sull’attuazione del Pnrr che il Governo sta portando avanti con efficacia e determinazione”.

Prandini a Von Der Leyen: stop a import sleale dai Paesi terzi

Prandini a Von Der Leyen: stop a import sleale dai Paesi terziRoma, 25 gen. (askanews) – Stop alla concorrenza sleale dei Paesi terzi, introducendo con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno, anche alla luce degli accordi di libero scambio in discussione come il Mercosur. Così il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel commentare le dichiarazione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Dialogo strategico con gli agricoltori.

In Italia nel 2023 sono più che raddoppiate le importazioni di grano dal Canada, “trattato in preraccolta con glifosato secondo modalità da noi vietate – denuncia Prandini – nel sottolineare la necessità che in Europa venga fatto valere il principio di reciprocità affinchè tutte le importazioni rispettino tutti i criteri in termini ambientali sanitari e nel rispetto delle norme sul lavoro vigenti nella Ue”. “Una delle prime decisioni da prendere con questo Dialogo – sottolinea Prandini – deve vertere sulla necessità di adattare la futura Politica Agricola Comune (PAC) alle esigenze di redditività e competitività delle imprese agricole con un forte impegno alla semplificazione contro la burocrazia”.

Quindi, è urgente l’Unione Europea aumenti la propria capacità produttiva nell’agroalimentare e che faccia “scelte ambiziose in termini di bilancio UE, che dovrà riconoscere il ruolo centrale del settore agroalimentare se vogliamo mirare ad una sempre maggiore sovranità alimentare a livello europeo per garantire cibo sicuro per i nostri cittadini”. Ancora, per il presidente di Coldiretti è fondamentale “sostenere la ricerca per agrofarmaci più sostenibili, senza forzature bloccando la proposta della Commissione che mette a rischio la capacità produttiva dell’Unione ed interi settori. Fermare le follie ideologiche significa anche – conclude Prandini – l’immediata revisione delle procedure per autorizzazione dei cibi sintetici, come richiesto dalla maggioranza qualificata di Paesi al recente Consiglio Agricolo Ue per evitare di trasformare i cittadini europei in cavie”.

Anfia: in 2023 mercato Lcv +22,5%. Diesel domina, bev al 3%

Anfia: in 2023 mercato Lcv +22,5%. Diesel domina, bev al 3%Milano, 25 gen. (askanews) – Nel 2023, il mercato dei veicoli commerciali leggeri registra una crescita del 22,5% rispetto al 2023 con 195.618 targhe. Se paragonato con il 2021 la crescita è del 6,7%. Lo rende noto Anfia nel focus sul settore. Fra le alimentazioni, domina il diesel che cresce del 27,7% a 156mila unità, pari a una quota del 79,6%, calano ibride e benzina mentre l’elettrico si attesta al 3,1%. Quanto ai segmenti, un terzo è rappresentato da furgoni medi e grandi (34,6%), seguiti da furgonette (15,5%), derivati da autovetture 16,5%), van (15,9%), furgoni piccoli (12,1%) e pick-up (5,4%). Come brand, in testa Fiat (26,1%), Ford (13,9%), Renault (9,3%) e Iveco (7,8%)

Le immatricolazioni per il mercato degli autocarri pesanti nell’intero 2023 sono 28.623, con un aumento dell’11,4%. In confronto con il 2021, la crescita è stata invece del 13%. L’alimentazione dominante è il diesel (97%), quasi inesistente l’elettrico (0,3%). Fra i brand, Iveco guida le classifica (51,4%) degli autocarri con ptt fra 3,5 e 8 tonnellate seguita da Isuzu (28%), e sopra le 8 tonnellate (39,5%), in questo caso seguita da Volvo (16,7%) e Scania (15,7%). Per il settore dei veicoli trainati (rimorchi e semirimorchi) con ptt superiore a 3.500 Kg, nel 2023 il saldo è negativo: 15.533 mezzi e -7,9% immatricolazioni. Nel confronto con il 2021, la registrazione di nuovi libretti è pari a +2,7%. Infine, il settore degli autobus nel 2023 registra la crescita maggiore, +55,9% e 5.140 nuovi veicoli, grazie ai fondi del Pnrr, al Fondo Complementare per la mobilità e al Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile, oltre che ai vari fondi locali. In questo mercato si registrano le immatricolazioni più alte degli ultimi 20 anni. Fra le alimentazioni cresce l’elettrico all’8,1% con 418 mezzi, mentre il diesel cresce in volumi (+27,7% a 3.152), ma perde quote di mercato (dal 75% al 61,3%). Oltre metà del mercato autobus è detenuta da Iveco (55%), seguita da Mercedes (19,5%).

Autonomia, De Luca: pronti a ricorrere alla Corte costituzionale

Autonomia, De Luca: pronti a ricorrere alla Corte costituzionaleNapoli, 25 gen. (askanews) – La Regione Campania, se necessario, farà ricorso alla Corte Costituzionale contro la riforma dell’autonomia differenziata. Ad annunciarlo, in conferenza stampa a Napoli, il governatore Vincenzo De Luca. “Ci prepariamo a una guerra su tutti i piani per contrastare una riforma che è contraria agli interessi dell’unità di Italia e del Mezzogiorno d’Italia. Riteniamo che ci sia materiale per presentare ricorso alla Corte costituzionale”, ha spiegato il presidente della Regione. “Stiamo combattendo una battaglia democratica nell’interesse dei nostri figli e della Nazione”, ha aggiunto De Luca.

Coalizione Italia libera da Ogm: voto Ue ci porta a 20 anni fa

Coalizione Italia libera da Ogm: voto Ue ci porta a 20 anni faRoma, 25 gen. (askanews) – L’approvazione, da parte della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, della proposta di deregulation degli organismi geneticamente modificati ottenuti con le New Genomic Techniques “è uno schiaffo al principio di precauzione e una condanna per l’agricoltura biologica, il made in Italy libero da OGM e l’agroecologia”. La Coalizione Italia Libera da OGM, composta da 41 organizzazioni dell’agricoltura contadina e biologica, ambientaliste, sindacali e dei consumatori considera “un passo indietro di vent’anni” il voto favorevole della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo sulla deregolamentazione dei nuovi OGM ottenuti con le New Genomic Techniques (NGT).

La relazione presentata dalla eurodeputata del PPE Jessica Polfjärd è stata approvata (47 voti favorevoli, 31 contrari e 4 astensioni) “con emendamenti minimi e non significativi per cambiare il senso della proposta avanzata dalla Commissione Europea lo scorso 5 luglio. A fronte di un prevedibile voto favorevole delle destre e un giudizio contrario dei Verdi e della Sinistra, desta sconcerto – scrivono in una nota – la posizione degli eurodeputati S&D Alessandra Moretti e Achille Variati, che hanno votato diversamente dalla maggioranza del gruppo, esprimendo rispettivamente un’astensione e un voto favorevole al rapporto Polfjärd”. Ora la palla passa al Parlamento Europeo, che potrebbe votare il provvedimento già nella plenaria del 5-8 febbraio. Per la coalizione, un’approvazione dell’Eurocamera “aprirebbe la strada al cambiamento radicale delle attuali norme che regolano gli OGM, abolendo di fatto gli obblighi di valutazione del rischio, tracciabilità ed etichettatura dei prodotti della modificazione del genoma ottenuti tramite le NGT”.

In particolare, cancellazione dei controlli obbligatori “in base a un’equivalenza mai dimostrata, renderebbe impossibile prevedere i potenziali effetti dirompenti sulla biochimica e la fisiologia della pianta e sull’ambiente, con rischi che vanno ben oltre quelli che risulterebbero dalla selezione convenzionale”. Dal punto di vista degli agricoltori, poi, le salvaguardie introdotte tramite una possibile etichettatura delle sementi “sono insufficienti a garantire la separazione delle filiere, perché gli agricoltori che non vogliono coltivare organismi geneticamente modificati non hanno garanzie che i loro campi possano evitare la contaminazione causata dai pollini delle colture NGT”. “Siamo di fronte a un colpo di mano che mina alla base il principio di precauzione – commentano le associazioni della Coalizione Italia Libera da OGM – Attraverso la legislazione secondaria come questo regolamento si stanno svuotando di senso i Trattati fondativi, che hanno tra i loro pilastri un approccio basato sulla cautela e il principio ‘chi inquina paga’”.