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Teatro di Roma, Gualtieri: non può essere bottino di parte politica

Teatro di Roma, Gualtieri: non può essere bottino di parte politicaRoma, 20 gen. (askanews) – “Proprio nel giorno in cui il Presidente della Repubblica lancia da Pesaro un monito contro il pensiero unico nella cultura dalla destra arriva un inquietante segnale che deve suonare da allarme per tutti quelli che hanno a cuore il pluralismo e il senso delle istituzioni. La Fondazione Teatro di Roma è un patrimonio della città, sostenuta finanziariamente quasi totalmente dal Campidoglio, e noi non possiamo in alcun modo accettare che le scelte più importanti, a partire dalla nomina del suo Direttore, vengano assunte con la forza, imponendo nomi e strategie dai soli consiglieri nominati dal Governo e dalla Regione Lazio. Ragionare in termini di prepotente occupazione è totalmente contrario al nostro spirito di collaborazione istituzionale con cui invece sarebbe stato necessario procedere. Roma è capitale anche della Cultura, una città aperta che parla a tutto il Paese e noi ci opporremo in ogni modo e con ogni strumento contro questa volontà di prevaricare che rischia solo di produrre macerie. Il prestigio storico dei teatri di Roma non può essere considerato alla stregua del bottino di una parte politica”. Lo dichiara in una nota il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Mattarella apre Pesaro2024: la cultura è un lievito per la pace, no al pensiero unico

Mattarella apre Pesaro2024: la cultura è un lievito per la pace, no al pensiero unicoPesaro, 20 gen. (askanews) – Identità di Paese che si fa “inimitabile” e “attraente” grazie alla “pluralità delle culture” che la compongono, “radici” da preservare inquadrandole, però, in quella “coesione sociale” che è alla base “del nostro patto costituzionale”. Sergio Mattarella arriva alla Vitrifrigo Arena accolto dalla standing ovation degli ottomila che partecipano alla cerimonia per l’avvio – tra inno nazionale, inno europeo ed overture da “La Gazza Ladra” di Gioacchino Rossini, pesarese doc – dell’anno che vede Pesaro capitale italiana della cultura.

Ci sono duemila studenti che applaudono, cento sindaci, duecento giornalisti accreditati. Il sindaco Dem Matteo Ricci parla con orgoglio del traguardo-punto di partenza raggiunto dalla città e non resiste a una stoccata sull’attualità che vede il ddl Calderoli sull’autonomia all’esame del Senato: “L’Italia non è solo le grandi città, l’Italia in questo momento storico va ricucita e non differenziata”. Si tiene lontano dall’agone politico, invece, il governatore della Regione, Francesco Acquaroli, che si limita a elogiare il riconoscimento del valore delle Marche. Quando tocca a lui tirare le fila della manifestazione, condotta da Paolo Bonolis che “torna” per l’occasione sulle reti Rai, Mattarella sceglie di coniugare la parola cultura con l’aspirazione alla pace. E’ “una stagione difficile”, “drammatica”, “l’uomo – osserva il capo dello Stato – sembra proteso a distruggere quel che ha costruito, a vilipendere la propria stessa dignità”. Così l’Europa si ritrova con la guerra alle porte di casa e sono “guerre che ci riguardano” perché la pace sta nel Dna stesso dell’Ue, “tornata a vivere con la pace e nella pace” generando “libertà ed uguaglianza”. Ecco perché la pace chiama “alla responsabilità i governanti”, “le comunità e le persone non meno degli Stati”.

Proprio la cultura – una cultura che, puntualizza Mattarella, “è libera da ogni ideologia” e “mai separata dalla vita quotidiana e dall’insieme dei diritti e dei doveri scanditi dalla Costituzione” – “è lievito che può rigenerare la pace” e con essa i “valori umani” che le guerre annegano “nell’odio, nel rancore, nella vendetta indotti dagli estremismi nazionalistici”. Una cultura quindi che “non sopporta restrizioni e confini”, che rispetta le opzioni di ogni cittadino e, in una società globalizzata e in qualche modo dominata dal manicheismo dei social, “respinge la pretesa, sia di pubblici poteri o di grandi corporazioni, di indirizzare le sensibilità verso il monopolio di un pensiero unico”. Non c’è posto, insomma, nella cultura che aspira alla pace e all’uguaglianza per nazionalismi, steccati o rivendicazione di “radici” usate per dividere e non per unire. E tornano preziose, in questa visione, le parole che Mariangela Gualtieri, una delle maggiori voci della poesia contemporanea, recita sul palco di Pesaro 2024: “Ringraziare desidero perché sono tornate le lucciole/ e per noi, per quando siamo ardenti e leggeri/ per quando siamo allegri e grati/ per la bellezza delle parole, natura astratta di Dio/ per la lettura, per la scrittura che ci fanno esplorare noi stessi e gli altri/ per la quiete della casa/ per i bambini che sono nostre divinità domestiche”.

Mattarella apre Pesaro2024: cultura lievito pace, no pensiero unico

Mattarella apre Pesaro2024: cultura lievito pace, no pensiero unicoPesaro, 20 gen. (askanews) – Identità di Paese che si fa “inimitabile” e “attraente” grazie alla “pluralità delle culture” che la compongono, “radici” da preservare inquadrandole, però, in quella “coesione sociale” che è alla base “del nostro patto costituzionale”. Sergio Mattarella arriva alla Vitrifrigo Arena accolto dalla standing ovation degli ottomila che partecipano alla cerimonia per l’avvio – tra inno nazionale, inno europeo ed overture da “La Gazza Ladra” di Gioacchino Rossini, pesarese doc – dell’anno che vede Pesaro capitale italiana della cultura.

Ci sono duemila studenti che applaudono, cento sindaci, duecento giornalisti accreditati. Il sindaco Dem Matteo Ricci parla con orgoglio del traguardo-punto di partenza raggiunto dalla città e non resiste a una stoccata sull’attualità che vede il ddl Calderoli sull’autonomia all’esame del Senato: “L’Italia non è solo le grandi città, l’Italia in questo momento storico va ricucita e non differenziata”. Si tiene lontano dall’agone politico, invece, il governatore della Regione, Francesco Acquaroli, che si limita a elogiare il riconoscimento del valore delle Marche. Quando tocca a lui tirare le fila della manifestazione, condotta da Paolo Bonolis che “torna” per l’occasione sulle reti Rai, Mattarella sceglie di coniugare la parola cultura con l’aspirazione alla pace. E’ “una stagione difficile”, “drammatica”, “l’uomo – osserva il capo dello Stato – sembra proteso a distruggere quel che ha costruito, a vilipendere la propria stessa dignità”. Così l’Europa si ritrova con la guerra alle porte di casa e sono “guerre che ci riguardano” perché la pace sta nel Dna stesso dell’Ue, “tornata a vivere con la pace e nella pace” generando “libertà ed uguaglianza”. Ecco perché la pace chiama “alla responsabilità i governanti”, “le comunità e le persone non meno degli Stati”.

Proprio la cultura – una cultura che, puntualizza Mattarella, “è libera da ogni ideologia” e “mai separata dalla vita quotidiana e dall’insieme dei diritti e dei doveri scanditi dalla Costituzione” – “è lievito che può rigenerare la pace” e con essa i “valori umani” che le guerre annegano “nell’odio, nel rancore, nella vendetta indotti dagli estremismi nazionalistici”. Una cultura quindi che “non sopporta restrizioni e confini”, che rispetta le opzioni di ogni cittadino e, in una società globalizzata e in qualche modo dominata dal manicheismo dei social, “respinge la pretesa, sia di pubblici poteri o di grandi corporazioni, di indirizzare le sensibilità verso il monopolio di un pensiero unico”. Non c’è posto, insomma, nella cultura che aspira alla pace e all’uguaglianza per nazionalismi, steccati o rivendicazione di “radici” usate per dividere e non per unire. E tornano preziose, in questa visione, le parole che Mariangela Gualtieri, una delle maggiori voci della poesia contemporanea, recita sul palco di Pesaro 2024: “Ringraziare desidero perché sono tornate le lucciole/ e per noi, per quando siamo ardenti e leggeri/ per quando siamo allegri e grati/ per la bellezza delle parole, natura astratta di Dio/ per la lettura, per la scrittura che ci fanno esplorare noi stessi e gli altri/ per la quiete della casa/ per i bambini che sono nostre divinità domestiche”.

Teatro Roma, Mollicone (FdI): nessuna forzatura, Gotor disinformato

Teatro Roma, Mollicone (FdI): nessuna forzatura, Gotor disinformatoRoma, 20 gen. (askanews) – “Nessuna forzatura, riunione assolutamente legittima, illegittimo sconvocare Cda soltanto aggiornato. Dispiace che l’assessore Gotor, di cui ho grande stima, sia stato disinformato dalla governance del Teatro di Roma. Come potranno confermare gli organismi di vigilanza, la riunione che si è tenuta questa mattina è assolutamente legale in quanto prosecuzione del Cda sospeso nei giorni scorsi dallo stesso Presidente. Inopinatamente il Presidente Siciliano alle dieci di sera ha mandato una sconvocazione a data da destinarsi del Cda già aperto per seguire la votazione”. Così il presidente della Commissione cultura della Camera e responsabile nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone.

“Nel merito c’è grande rispetto delle prerogative del Comune di Roma ma non si puó pensare di alterare la proporzione della rappresentanza all’interno del Cda nè in questa istituzione culturale né in tutte le altre. La rappresentanza della Regione Lazio e del Ministero resteranno disponibili a mantenere il dialogo aperto. Questo non puó non partire dal riconoscimento dell’elezione del direttore De Fusco che è assolutamente piena e legittima e che sicuramente farà il meglio per il bene del Teatro e per il Comune di Roma. Restiamo disponibili ad un confronto nel rispetto del Teatro di Roma che abbiamo salvato dalla precedente gestione criminogena che l’ha preceduta prima della nascita della Fondazione che abbiamo auspicato e suscitato”, aggiunge. “Credo che questi ritardi rischino di far perdere i finanziamenti ministeriali al Teatro di Roma, teatro nazionale, e per cui presto verrà proposto il riconoscimento di monumento nazionale nell’ambito delle proposte di legge che stanno convergendo e si sono abbinate in VII Commissione in questi giorni”, conclude.

Ex Ilva, Emiliano: sì controllo pubblico, ma con decarbonizzazione

Ex Ilva, Emiliano: sì controllo pubblico, ma con decarbonizzazioneRoma, 20 gen. (askanews) – “La visita del ministro oggi è importante per la questione ex Ilva. Ne abbiamo parlato a margine e siamo allineati sulla strategia del governo di riacquisire il controllo pubblico della fabbrica, ma a due condizioni: che sia garantita la decarbonizzazione degli impianti e che siano pagate le aziende l’indotto. Arcelor Mittal ha messo in fresco, come si dice in Puglia e credo anche altrove, altri centoventi milioni alle aziende dell’indotto. Qualcuno le dovrà pagare”. Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano partecipando questa mattina alla visita istituzionale del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nello stabilimento di Mermec Ferrosud, nella zona industriale di Iesce (MT).

“Ancelor Mittal era l’affittuario del ramo d’azienda, ma il proprietario della fabbrica è pur sempre lo Stato. Bisognerà mettere mano al portafoglio per pagare queste aziende”, ha aggiunto.

Grasso, Marchi e Paterniti vincono il Premio Buone Notizie 2024

Grasso, Marchi e Paterniti vincono il Premio Buone Notizie 2024Roma, 20 gen. (askanews) – Giovanni Grasso, consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica e direttore dell’ufficio stampa del Quirinale; Giuseppina Paterniti, già direttore editoriale della Rai; e Paolo Marchi, di Striscia la Notizia; sono i vincitori dell’edizione 2024 del ‘Premio Buone Notizie’. Il prestigioso riconoscimento, giunto alla quindicesima edizione, è l’unico in Italia a premiare le ‘buone notizie’, cioè non solo l’informazione corretta e completa, ma anche quella pronta a fare un passo in più raccontando la normalità positiva della società.

Il ‘Buone Notizie’ sceglie anche la ‘Buona notizia dell’anno’, che sarà resa nota, come tradizione, nei giorni immediatamente precedenti il Premio. La consegna del riconoscimento, una scultura in bronzo, fusa appositamente dall’artista Battista Marello, avverrà sabato 27 gennaio alle 16 nella Biblioteca del Seminario di Caserta (in piazza Duomo a Caserta). Il giorno della manifestazione saranno annunciate anche le attività annuali del ‘Premio Buone Notizie’: come il ‘Premio Buone Notizie Young’, un concorso che prevede la realizzazione di video giornalistici nelle scuole e università italiane, per educare alla buona informazione. “L’obiettivo del Premio – dice il presidente dell’Assostampa di Caserta, Michele De Simone – è quello di promuovere e diffondere il valore dell’informazione corretta ed equilibrata”.

“Il Buone notizie – spiega Luigi Ferraiuolo, segretario generale del Premio – è nato dall’empito di voler promuovere i comunicatori e i giornalisti che fanno buona informazione raccontando anche i lati positivi della quotidianità: perché un buon esempio vale più di mille pur impegnati discorsi”. Il “Premio Buone Notizie – Civitas Casertana”, è organizzato dall’omonima associazione insieme con il ‘Corriere Buone Notizie’ del ‘Corriere della Sera’ per la ‘Buona Notizia dell’Anno’, e gode del patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti nazionale e della Campania; della Fisc, Federazione italiana settimanali cattolici italiani; della Fnsi e del Sindacato dei giornalisti campani e casertano, l’Assostampa; dell’Ucsi, Unione stampa cattolica italiana nazionale, casertana e campana.

Media partner ‘Il Mattino’, ‘Famiglia Cristiana’, ‘Avvenire’, ‘Tutto il bello che c’è-Tg2 Rai’, ‘Tv2000’, ‘Inblu2000’ Radio e Agensir.

Netanyahu: l’indipendenza palestinese si scontra con le esigenze di sicurezza di Israele

Netanyahu: l’indipendenza palestinese si scontra con le esigenze di sicurezza di IsraeleRoma, 20 gen. (askanews) – “L’indipendenza palestinese si scontra con le esigenze di sicurezza di Israele per il controllo della Striscia di Gaza”. Lo ha detto a Joe Biden il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso del colloquio telefonico di ieri con il presidente degli Stati Uniti.

Netanyahu – riporta Haaretz – ha voluto fare chiarezza sulla sua posizione dopo che ieri erano filtrate notizie secondo cui aveva spiegato all’inquilino della Casa Bianca di non opporsi alla creazione di uno stato palestinese.

Roma, Gotor: la destra vuole occupare il Teatro di Roma, ci opporremo

Roma, Gotor: la destra vuole occupare il Teatro di Roma, ci opporremoRoma, 20 gen. (askanews) – “Questa mattina è avvenuto un fatto molto grave che riguarda il Teatro di Roma. I consiglieri di amministrazione nominati dal ministero della Cultura e dalla Regione Lazio hanno deciso di svolgere una riunione che ha come oggetto la nomina del nuovo direttore generale della Fondazione Teatro di Roma e hanno proceduto alla sua nomina senza che fossero presenti il presidente del Cda della Fondazione Francesco Siciliano e la consigliera designata dal Comune Natalia Di Iorio. Questo incontro è, nei fatti, abusivo perché non rispetta le prerogative del Presidente Siciliano che ieri sera aveva disposto di aggiornare la riunione del Cda già da lui convocato, come previsto dallo statuto. È evidente quindi che è in corso un tentativo di occupazione da parte della destra di una fondamentale realtà del sistema culturale romano e italiano che denunciamo e a cui ci opporremo con tutte le nostre forze. La libertà e l’autonomia della cultura sono valori non negoziabili. Spero che nelle prossime ore prevalgano la ragionevolezza e il buon senso”. Così l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.

Regionali, Sigismondi (FdI): in Abruzzo Marsilio in netto vantaggio

Regionali, Sigismondi (FdI): in Abruzzo Marsilio in netto vantaggioRoma, 20 gen. (askanews) – “Il recente sondaggio commissionato da Fratelli d’Italia offre una chiara fotografia della situazione politica in Abruzzo. Il presidente Marco Marsilio si posiziona in testa con un vantaggio di nove punti rispetto al candidato Luciano D’Amico, smentendo così il presunto ‘testa a testa’ ipotizzato dai dirigenti del centrosinistra, che rimane per loro un miraggio. L’analisi conferma la crescita del centrodestra nella regione, con la coalizione che raggiunge il 54%, registrando un aumento di oltre sei punti rispetto ai risultati delle politiche del 2022. Un altro importante aspetto registrato dal sondaggio è che la forza di Marsilio rappresenta un valore aggiunto per il centrodestra, ottenendo un consenso che supera la somma dei singoli partiti della coalizione. Al contrario, il candidato D’Amico perde consensi rispetto alla sua compagine elettorale. Da notare come il sondaggio rilevi che D’Amico non convince nemmeno il suo elettorato, con solo il 50% degli elettori del centrosinistra che mostra fiducia in lui. Il giudizio sul lavoro del presidente Marsilio risulta positivo infatti, solo il 19% degli intervistati, principalmente elettori del centrosinistra (40%), esprime un giudizio negativo sul suo operato. Anche tra gli avversari, il 60% degli elettori del centrosinistra non dichiara un giudizio negativo sull’attività svolta da Marsilio. Per quanto riguarda i partiti, il rilevamento evidenzia che Fratelli d’Italia si conferma come primo partito della regione, mentre il PD attraversa una chiara crisi, con il M5S che scavalca i Dem attestandosi come secondo partito in Abruzzo. C’è, infine, da considerare come il risultato del sondaggio non ancora metabolizzi il reale effetto della forza delle liste e delle candidature che, siamo convinti, andranno ad accrescere il divario già consistente tra Marsilio e il suo avversario. Questo divario, pertanto, grazie alle liste tenderà ad allargarsi con il trascorrere della campagna elettorale. In conclusione, sembra che gli abruzzesi abbiano ben apprezzato l’enorme lavoro svolto da Marsilio e la sua Giunta e siano ben consapevoli di quanto la sintonia tra governo regionale e governo nazionale rappresenti un patrimonio che non può che fare il bene dell’Abruzzo”. La dichiara il senatore e segretario regionale di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi.

Hamas dice che l’ipotesi di Biden sulla creazione di una stato palestinese “non inganna il nostro popolo”

Hamas dice che l’ipotesi di Biden sulla creazione di una stato palestinese “non inganna il nostro popolo”Roma, 20 gen. (askanews) – Un alto funzionario di Hamas ha ridimensionato le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla possibilità che Israele dia il suo placet alla creazione di uno stato palestinese.

L’inquilino della Casa Bianca ha affermato ieri che è ancora possibile che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu possa accettare una qualche forma di stato palestinese dopo che i due leader hanno parlato al telefono per la prima volta da quasi un mese a questa parte.“L’illusione che Biden stia predicando uno stato della Palestina e le sue caratteristiche non inganna il nostro popolo”, ha detto in una nota Izzat al-Rishq, membro dell’ufficio politico di Hamas, “Biden è un partner a pieno titolo nella guerra genocida e il nostro popolo non si aspetta nulla di buono da lui”. Biden ha detto dopo la chiamata che è possibile che Netanyahu possa aprirsi a una qualche forma di soluzione a due Stati. “Esistono diversi tipi di soluzioni a due Stati. Ci sono un certo numero di Paesi membri delle Nazioni Unite che…non hanno i propri eserciti”, ha detto Biden ai giornalisti dopo un evento alla Casa Bianca.

La telefonata tra Biden e Netanyahu è arrivata dopo che il leader israeliano ha dichiarato di opporsi al riconoscimento della sovranità palestinese perché la guerra a Gaza non mostra segni di cedimento.