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Lombardia, Fontana: nel 2032 1 mln utenti treno a giorno in regione

Lombardia, Fontana: nel 2032 1 mln utenti treno a giorno in regioneMilano, 17 apr. (askanews) – Nel 2032, in Lombardia, ogni giorno, 1 milione di persone si muoverà in treno. Oggi sono 600.000 le persone che si muovono su ferro e prima del Covid erano 820.000. Questo uno dei presentanti da Fnm in occasione dell’evento ‘Dalle Smart City alla Senseable City’, cui hanno partecipato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana e gli assessori regionali Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere pubbliche) e Franco Lucente (Trasporti e Mobilità sostenibile).

Con queste previsioni bisogna studiare scenari di evoluzione delle città del futuro, all’interno delle quali una quantità enorme di dati fornirà elementi decisivi per interpretare le scelte dei cittadini e, di conseguenza, orientare le decisioni sulla realizzazione di nuovi servizi. “Credo che sia importante continuare quello che abbiamo iniziato con l’incontro ‘Lombardia 2030’ – ha detto il presidente Attilio Fontana – cioè progettare il futuro per poi realizzarlo. Il mondo sta cambiando e ci sono le condizioni per avere città più inclusive, più sostenibili e più socialmente coese”. “La sfida da vincere – ha aggiunto Lucente – è quella della mobilità sostenibile. Visti i dati presentati da Fnm, è necessario avere una visione dei trasporti dove l’ecosostenibilità si fonde alla tecnologia e all’innovazione. Ecco perché mi piace pensare alla Lombardia come ad un unico grande hub dell’intermodalità, dove non vi sono più distanze tra città e periferie. Il trasporto di merci e passeggeri non può subire rallentamenti. ‘interconnessione tra ferro e gomma dovrà essere la prassi. La nostra regione avrà il ruolo di capofila a livello nazionale”.

“Stiamo lavorando – ha concluso l’assessore Terzi – per rendere Regione Lombardia più connessa dal punto di vista infrastrutturale, non solo manutenendo al meglio quanto abbiamo, ma anche attraverso importanti investimenti in tecnologia. Un’idea di infrastrutture più moderna, che tenga anche conto dello sviluppo tecnologico delle nostre città compresa la possibilità di recuperare e rilasciare dati, come si evince anche da alcune delle applicazioni presentate oggi. Ci crediamo molto e ci siamo dati come obiettivo quello della Lombardia del 2030, quindi non domani ma nemmeno fra troppo tempo”.

Parkinson, disfunzione circuito neuronale alla base rigidità muscolare

Parkinson, disfunzione circuito neuronale alla base rigidità muscolareRoma, 17 apr. (askanews) – Uno dei tratti caratteristici della Malattia di Parkinson è la rigidità muscolare, un aumento patologico del tono muscolare che si manifesta con una contrazione sostenuta e involontaria, che costituisce una invalidante limitazione della mobilità, talvolta associata a dolore cronico. Ad oggi sono ancora poco chiari i meccanismi alla base del fenomeno, del quale non è disponibile neanche una misura strumentale affidabile. Uno studio internazionale, coordinato dalla Sapienza in collaborazione con la University College di Londra e il National Institutes of Health (NIH), Bethesda (USA), introduce una nuova ipotesi interpretativa secondo cui la rigidità è legata alla disfunzione di uno specifico circuito neuronale che include connessioni funzionali tra midollo spinale, cervelletto e la formazione reticolare del tronco dell’encefalo. Il lavoro, che chiarisce rilevanti aspetti fisiopatologici della rigidità, affrontando anche il problema dello studio sperimentale di questo segno clinico, è stato pubblicato sulla rivista Brain.

Grazie a un innovativo protocollo sperimentale che ha visto l’utilizzo di una innovativa strumentazione robotica, associata e sincronizzata a specifiche misure neurofisiologiche e biomeccaniche, è stato possibile valutare con un algoritmo le caratteristiche della muscolatura e l’attività nervosa riflessa di 20 pazienti affetti dalla malattia di Parkinson e 25 soggetti sani di controllo con caratteristiche anagrafiche ed antropometriche simili. “Il principale traguardo scientifico del nostro studio – spiega Antonio Suppa del Dipartimento di Neuroscienze Umane della Sapienza – consiste nella dimostrazione sperimentale che la rigidità nella Malattia di Parkinson dipende da specifiche alterazioni del controllo nervoso del tono muscolare (es. aumento velocità-dipendente dei riflessi di lunga latenza) che a loro volta riflettono una disfunzione nelle connessioni tra midollo spinale, cervelletto e formazione reticolare del tronco dell’encefalo”. La Malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa assai frequente nella popolazione generale (circa 300.000 pazienti in Italia) e purtroppo in continua crescita secondo le ultime stime dell’Organizzazione mondiale della sanità. Una più approfondita conoscenza dei suoi principali segni e sintomi clinici risulta fondamentale anche nell’ottica di una più appropriata pianificazione e programmazione di interventi specifici di sanità pubblica.

Lombardia,da Regione 30 mln per riqualificare e realizzare alberghi

Lombardia,da Regione 30 mln per riqualificare e realizzare alberghiMilano, 17 apr. (askanews) – Regione Lombardia lancia un bando che stanzia 30 milioni di euro a sostegno degli investimenti per la riqualificazione e la realizzazione delle strutture ricettive. Un’opportunità per il comparto turistico lombardo e la relativa filiera i cui contenuti sono disponibili da oggi sul Bollettino Ufficiale Regione Lombardia (Burl), mentre la presentazione delle domande sarà aperta il 4 maggio. Potranno aderire all’iniziativa gli alberghi e tutte le tipologie di strutture ricettive, inclusi rifugi, ostelli e campeggi.

“L’obiettivo è quello di innalzare sempre più la qualità dell’offerta turistica incentivando gli investimenti e valorizzando la capacità d’accoglienza che contraddistingue lo stile lombardo” ha commentato in una nota l’assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda Barbara Mazzali. “Con questi fondi, messi a disposizione grazie anche ai contributi europei oltre a quelli regionali e statali – ha aggiunto – intendiamo dare un importante impulso al settore turistico che costituisce un pilastro fondamentale dell’economia lombarda”. La misura si rivolge alle micro, piccole e medie imprese che gestiscono strutture ricettive alberghiere (alberghi o hotel, residenze turistico alberghiere, condhotel, alberghi diffusi) e ricettive non alberghiere (villaggi turistici, campeggi, aree di sosta, foresterie, locande, case appartamento vacanza in forma imprenditoriale, rifugi, ostelli per la gioventù, case per ferie) con sede in Lombardia.

“Il comparto sta tornando a ‘correre’ e, come Regione, vogliamo consolidare e rilanciare questa crescita, per rendere la Lombardia sempre più attrattiva e competitiva – ha proseguito Mazzali- anche in vista di importanti eventi che vedono il nostro territorio protagonista: da ‘Bergamo-Brescia Capitale italiana della Cultura 2023’ alle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026”. L’agevolazione, a fondo perduto fino ad un massimo di 500.000 sulla base del regime di aiuto, potrà essere utilizzata per coprire, fino a un massimo del 50%, le spese destinate all’acquisto di arredi, macchinari, attrezzature hardware e software, all’esecuzione di opere edili-murarie e impiantistiche, progettazione e direzione lavori e ad altre spese generali.

Migranti, Mattarella: Sudan allarma, da Wagner pressione in Africa

Migranti, Mattarella: Sudan allarma, da Wagner pressione in AfricaVarsavia, 17 apr. (askanews) – “Ci sono pressioni e iniziative destabilizzanti in Africa. Quanto avviene in queste ore in Sudan è allarmante, l’azione della Wagner in tanti paesi africani richiama un grande allarme della Nato e dell’Ue e richiede un’azione attiva e protagonista dell’Ue che si impegni fortemente su questi fronti”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il colloquio con il presidente polacco Andrezej Duda, primo incontro istituzionale della visita di Stato in Polonia.

Dl Cutro, al via voti in commissione. Opposizioni sul piede di guerra

Dl Cutro, al via voti in commissione. Opposizioni sul piede di guerraRoma, 17 apr. (askanews) – In commissione Affari costituzionali del Senato al via le votazioni sugli emendamenti presentati al dl sui migranti, varato dopo la tragedia di Cutro. Bocciate le prime proposte delle opposizioni sulle procedure semplificate di rilascio del nulla osta al lavoro per gli stranieri, subito dopo si è cominciato a votare i sub-emendamenti ai testi del governo, su cui il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ha espresso tutti pareri negativi.

L’opposizione è sul piede di guerra, con interventi a raffica sulle singole proposte e più in generale sulla politica messa in campo dall’esecutivo contestata per la “poca umanità”, “incapacità di cogliere come questa politica diventi negativa per l’economia nazionale” e in direzione contraria alle “esigenze del Paese” e “dannoso per l’intera collettività” con “un aumento dell’irregolarità”. La minoranza interviene sulle proposte che vanno dal potenziamento delle strutture di accoglienza governative e degli hotspot alla gestione da parte della Croce Rossa dell’hotspot di Lampedusa, dal servizio di trasporto marittimo aggiuntivo per il traferimento dei migranti al ‘dirottamento’ di chi è in attesa della risposta sulla domanda di protezione internazionale dal sistema di accoglienza e integrazione (Sai) degli enti locali ai centri governativi.

Poi si passa al secondo emendamento del governo e al subemendamento della maggioranza che, di fatto, punta ad azzerare la protezione speciale e su cui il parere di governo e relatore è positivo.

Mattarella: sui migranti serve una nuova politica di asilo nell’Ue

Mattarella: sui migranti serve una nuova politica di asilo nell’UeVarsavia, 17 apr. (askanews) – “Nessuno Stato da solo può affrontare il problema delle migrazioni, va affrontato insieme. Questo richiama la responsabilità dell’Unione europea per una nuova politica di asilo superando le vecchie regole ormai della preistoria”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del colloquio con il presidente polacco Duda a Varsavia.

“Le migrazioni sono un fenomeno che la Polonia conosce bene – ha ricordato il capo dello Stato – non solo per i milioni di profughi dall’Ucraina, una accoglienza che ammiriamo, ma anche quelli che arrivano dai confini della Bielorussia. Tutto questo richiede, lo sappiamo bene in Italia, che venga affrontato come problema Ue”.

Mattarella in Polonia: amicizia e collaborazione tra nostri popoli

Mattarella in Polonia: amicizia e collaborazione tra nostri popoliVarsavia, 17 apr. (askanews) – “Amicizia e simpatia lega i nostri popoli da sempre, c’è una grande collaborazione ed è per me molto importante questa visita per ribadire questa amicizia”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dei colloqui al Palazzo presidenziale di Varsavia con il presidente della Repubblica di Polonia, Andrezej Duda.

“L’interscambio commerciale è in crescita, come la collaborazione tra le nostre aziende, e anche sul piano culturale, scambio tradizionale, nasce tanto tempo addietro – ha ricordato il capo dello Stato -. Sono lieto di andare domani all’università e a Cracovia, la nostra amicizia è stata consacrata a Montecassino, dove i giovani polacchi hanno dato un contributo per la nostra libertà, è stato importante per l’esito della seconda guerra mondiale. E’ stato un onore essere presente 4 anni fa con Duda e lo sarà anche l’anno venturo”.

Migranti, Mattarella: serve una nuova politica di asilo in Ue

Migranti, Mattarella: serve una nuova politica di asilo in UeVarsavia, 17 apr. (askanews) – “Nessuno Stato da solo può affrontare il problema delle migrazioni, va affrontato insieme. Questo richiama la responsabilità dell’Unione europea per una nuova politica di asilo superando le vecchie regole ormai della preistoria”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del colloquio con il presidente polacco Duda a Varsavia.

“Le migrazioni sono un fenomeno che la Polonia conosce bene – ha ricordato il capo dello Stato – non solo per i milioni di profughi dall’Ucraina, una accoglienza che ammiriamo, ma anche quelli che arrivano dai confini della Bielorussia. Tutto questo richiede, lo sappiamo bene in Italia, che venga affrontato come problema Ue”.

Duda e Mattarella: sostenere l’Ucraina finchè sarà necessario

Duda e Mattarella: sostenere l’Ucraina finchè sarà necessarioVarsavia, 17 apr. (askanews) – “Daremo sostegno finchè occorre e sotto ogni profilo, militare, finanziario e per la ricostruzione”. Lo ha detto a proposito dell’Ucraina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il colloquio con il presidente polacco Andrezej Duda, primo incontro istituzionale della visita di Stato in Polonia. “C’è l’esigenza di sostenere l’Ucraina e su questo – ha aggiunto Mattarella – c’è stata piena sintonia nei colloqui con Duda, con la convinzione che questo riguardi non solo l’Ucraina ma tutti i paesi che si richiamano alla libertà delle persone e dei popoli. Tutto questo è messo in pericolo dall’aggressione russa”, se non la fermassimo “altre ne seguirebbero, se l’Ucraina venisse lasciata sola. Noi la garantiamo in pieno sotto ogni profilo e siamo tutti inorriditi da alcuni comportamenti disumani delle forze armate russe”. “Chiunque chieda di sospendere gli aiuti all’Ucraina di fronte all’aggressione russa, opera nell’interesse della Russia e cerca di far sì che la Russia vinca sull’Ucraina” ha detto poco prima il presidente della Polonia Andrzej Duda, durante le dichiarazioni alla stampa dopo il suo incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita nel Paese.

“La supremazia della Russia è ovvia. Se l’Ucraina non ottiene aiuto, la Russia riuscierà a vincere la guerra e inizierà il periodo della sua supremazia su questa parte dell’Europa”, ha commentato ancora Duda, aggiungendo: “conosciamo questa avidità russa, la tentazione di soggiogare altri popoli, conosciamo questo atteggiamento e capiamo i nostri vicini ucraini che cercano di difendere la loro sovranità”. “Quindi ci appelleremo a tutto il mondo affinché aiuti l’Ucraina per evitare una vittoria della Russia. La Russia non può vincere questa guerra”, ha concluso.

Emofilia, in Italia circa 5mila pazienti

Emofilia, in Italia circa 5mila pazientiRoma, 17 apr. (askanews) – Giovedì 20 aprile, alle ore 15, si terrà presso la Hall del Policlinico Gemelli il convegno ‘Parliamo di emofilia’ aperto al pubblico, durante il quale gli esperti del Gemelli presenteranno le novità di trattamento, sottolineando sempre l’importanza della relazione medico-paziente Migliorare l’accesso al trattamento e la presa in carico dei pazienti è il tema intorno al quale si snodano le iniziative dedicate alla Giornata Mondiale dell’Emofilia 2023. E l’Italia è un ottimo esempio di come prendersi cura nella maniera migliore delle persone con un disturbo della coagulazione, grazie alla rete dei centri AICE (Associazione Italiana Centri Emofilia) diffusa su tutto il territorio nazionale, e della rete dei centri di riferimento per le malattie emorragiche congenite (MEC) istituita dalla Regione Lazio, delle quali anche la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS fa parte. L’emofilia interessa circa 5 mila persone nel nostro Paese (4 mila con emofilia A e poco meno di mille con emofilia B). Si tratta di una patologia antica (ne parla anche il Talmud babilonese), che ha bisogno di expertise moderne, sia sul piano dell’organizzazione dell’assistenza, che della scelta del trattamento migliore per un determinato paziente, che spesso è un bambino. Questa patologia, estremamente complessa, è dovuta alla mancanza totale o parziale di alcuni fattori della coagulazione; la sua gestione richiede una notevole expertise e un’équipe dedicata. E al Gemelli i pazienti hanno a disposizione tutto, dalla diagnosi, anche la più avanzata, alle terapie, grazie a équipe di specialisti che coprono tutte le fasce di età, da quella pediatrica, agli adulti, senza gap di transizione. La buona notizia è che la ricerca farmacologica sta facendo passi da gigante e che all’orizzonte ci sono anche tante importanti novità. Ne abbiamo parlato con Raimondo De Cristofaro, Direttore UOSD Malattie emorragiche e trombotiche Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, professore associato di medicina interna all’Università Cattolica, e con la dottoressa Maria Basso, UOSD Malattie Emorragiche e Trombotiche Policlinico Gemelli. “Negli ultimi anni – spiega il professor De Cristofaro – la qualità di vita dei pazienti è nettamente migliorata, grazie all’introduzione di trattamenti che consentendo una migliore aderenza alla terapia, hanno determinato una netta riduzione delle complicanze emorragiche. A rivoluzionare il trattamento hanno contribuito soprattutto i farmaci long acting. I nuovi farmaci per la terapia sostituiva sono delle formulazioni di fattore VIII ‘modificato’ per prolungarne la sopravvivenza nel sangue. Questo permette di limitare le somministrazioni di questi farmaci ad appena 1-2 volte a settimana (fino a poco tempo fa, era necessario infonderli 3-4 volte a settimana”. Un’altra novità riguarda la strategia terapeutica: ormai in tutti i pazienti si è adottata la terapia ‘profilattica’ fissa, riservando quella ‘al bisogno’ solo alle forme lievi. “La terapia con fattore VIII – spiega il professor De Cristofaro – oggi viene effettuata al bisogno solo per le forme più lievi di emofilia (cioè ai pazienti che hanno almeno il più del % del ‘corredo’ normale di fattore VIII) e viene fatta in caso di sanguinamento, in occasione di traumi o prima di un intervento chirurgico. Tutte le forme moderato-severe (1-5% di FVIII) devono invece fare la terapia profilattica con una schedula terapeutica personalizzata”. Un’altra importante novità, arrivata da 2-3 anni, riguarda l’arrivo di terapie ‘fattore VIII – mimetiche’. “Si tratta di immunoglobuline – spiega il professor De Cristofaro – che ‘mimano’ l’attività del fattore VIII, senza esserlo. La grande novità di queste terapie è che vengono somministrate sottocute (le altre sono endovena); erano destinate inizialmente solo ai pazienti con ‘inibitori’ (il trattamento con fattore VIII può provocare la formazione da parte dell’organismo di anticorpi – i cosiddetti ‘inibitori’ – contro il fattore VIII, che ne riducono o ne bloccano l’efficacia), ma da circa un anno sono disponibili anche in prima linea per i pazienti senza inibitori. Trattandosi di una terapia a somministrazione sottocute, molto patient friendly, è particolarmente adatta ai bambini o agli adulti che abbiano difficoltà a fare la somministrazione del farmaco endovena”. Ma le innovazioni terapeutiche non si esauriscono qui. “È atteso a breve – anticipa il professor De Cristofaro – l’arrivo di terapie ‘super long-acting’, somministrabili solo una volta a settimana per via endovenosa. E più in là c’è anche la frontiera della terapia genica, ancora in fase di perfezionamento per l’emofilia A e B”. “Al Gemelli – ricorda la dottoressa Basso – riusciamo a seguire il paziente in tutte le fasi, dalla diagnosi alla terapia; chi arriva da noi, trova non solo tuti i possibili esami diagnostici, anche quelli più avanzati come il sequenziamento genico, ma anche tutte le possibilità terapeutiche, comprese quelle di ultimissima generazione. Seguiamo circa 60 pazienti con emofilia e un centinaio affetti da malattie emorragiche. I più piccoli li seguiamo in collaborazione con Ilaria Lazzareschi della UOC di Pediatria, che poi sono completamente affidati a noi una volta diventati adulti, senza soluzione di continuità”.