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Da aprile nuove regole per viaggiare nel Regno Unito

Da aprile nuove regole per viaggiare nel Regno UnitoRoma, 3 mar. (askanews) – Nuove regole per chi viaggia verso il Regno Unito entreranno in vigore a partire dal 2 aprile prossimo, data dalla quale sarà necessario essere in possesso di una Electronic Travel Authorisation (ETA), l’autorizzazione elettronica indispensabile per recarsi oltremanica.


Dal 5 marzo è possibile iniziare a presentare domanda per l’ETA, e da oggi parte anche la campagna di informazione pubblica dell’Ambasciata britannica in Italia e San Marino, che si avvarrà di uscite su media tradizionali e sulle principali piattaforme on-line (Facebook, X, Instagram, LinkedIn), per informare il maggior numero possibile di cittadini circa questo nuovo requisito per recarsi nel Regno Unito dal prossimo 2 aprile. Il Portavoce dell’Ambasciata britannica in Italia Pierluigi Puglia ha dichiarato: “Vogliamo che il maggior numero possibile di cittadini siano al corrente di questa importante novità, motivo per cui lanciamo oggi una campagna di informazione multicanale. L’auspicio è che nessuno debba trovarsi nella situazione di viaggiare verso il Regno Unito senza la necessaria autorizzazione elettronica a partire dal prossimo 2 aprile”. L’ETA è “in linea con l’approccio adottato da molti altri Paesi per la sicurezza delle frontiere, tra cui gli Stati Uniti e l’Australia” e ha l’obiettivo di “contribuire a prevenire l’arrivo di soggetti che rappresentano una minaccia per il Regno Unito”, ha aggiunto Puglia richiamando le informazioni diffuse dall’Home Office di Londra.


Cos’è l’ETA L’ETA è un permesso per viaggiare in formato digitale. Non è un visto, ma autorizza una persona a entrare nel Regno Unito.


L’introduzione dell’ETA è in linea con l’approccio adottato da molti altri Paesi per la sicurezza delle frontiere, tra cui gli Stati Uniti e l’Australia, e contribuisce a prevenire l’arrivo di soggetti che rappresentano una minaccia per il Regno Unito. L’ETA al momento costa 10 sterline (12 euro circa) e consente di recarsi più volte nel Regno Unito per soggiorni fino a sei mesi consecutivi, nell’arco di due anni o fino alla scadenza del passaporto del titolare, a seconda di quale di queste due condizioni si verifichi prima.


Come richiedere un’ETA Richiedere un’ETA è semplice e veloce. I visitatori dovranno farne richiesta in anticipo. Per informazioni relative all’idoneità per l’ETA e alla modalità di richiesta prima di recarsi nel Regno Unito, consultare il sito GOV.UK. Il modo più semplice per richiedere un’ETA è attraverso l’applicazione “UK ETA app”, che può essere scaricata da Google Play o Apple App Store. Se non si ha accesso a uno smartphone, si può farne richiesta sul sito GOV.UK (apply on-line). La maggior parte dei richiedenti otterrà una risposta automatica in pochi minuti tramite l’apposita applicazione UK ETA, pertanto sarà ancora possibile organizzare viaggi nel Regno Unito con poco preavviso. I visitatori dovranno comunque fare richiesta in anticipo, per cui si consiglia di prevedere un’attesa di tre giorni, anche se questo lasso di tempo è stimato sulla base di un esiguo numero di richieste che potrebbero dover richiedere verifiche supplementari. Per richiedere un’ETA, è necessario: Pagare una tariffa Fornire i propri recapiti e i dati del passaporto Fornire una fotografia valida, in conformità con le disposizioni per le fotografie digitali consultabili sul sito GOV.UK Rispondere a una serie di domande I visitatori devono viaggiare con lo stesso passaporto utilizzato al momento della richiesta dell’ETA. Come l’ETA contribuisce alla sicurezza delle frontiere del Regno Unito? I richiedenti ETA forniscono i propri dati biografici, biometrici e di contatto, rispondendo inoltre a una serie di domande. Questo consente di aumentare la nostra conoscenza delle persone che intendono entrare nel Regno Unito e di prevenire l’ingresso di chi potrebbe rappresentare una minaccia. Cosa succede se non si ottiene un’ETA? Se una domanda di ETA viene respinta, verrà comunicato all’interessato il motivo del rigetto e questi potrà presentare una nuova domanda. Se la richiesta per l’ETA viene rifiutata, l’interessato non potrà fare ricorso, e se desidera ancora ottenere il permesso per viaggiare nel Regno Unito dovrà richiedere un visto. L’importo della tassa per l’ETA aumenterà in futuro? Come per tutte le nostre tariffe, il costo dell’ETA viene rivalutato periodicamente e sarà aumentato a 16 sterline nel prossimo futuro. Verranno fornite maggiori informazioni a tempo debito. Questo aumento ridurrà la dipendenza dal finanziamento dei contribuenti britannici per il sistema di migrazione e gestione delle frontiere. È necessaria l’ETA per chi transita nel Regno Unito? Se sì, perché? A seguito dei riscontri ricevuti dall’industria aeronautica, il governo britannico ha concordato un’esenzione temporanea (dall’obbligo di richiedere un’ETA) per i passeggeri che transitano nell’area Transiti degli aeroporti e che, pertanto, non passano attraverso il controllo di frontiera del Regno Unito. L’esenzione sarà tenuta sotto esame e potrà essere modificata in futuro. I passeggeri che transitano nel Regno Unito attraversando il controllo delle frontiere dovranno continuare a richiedere un’ETA, qualora richiesto per la loro nazionalità.

Meloni convoca Salvini e Tajani, necessario un chiarimento sulla difesa Ue

Meloni convoca Salvini e Tajani, necessario un chiarimento sulla difesa UeRoma, 4 mar. (askanews) – A poco più di 24 ore dal Consiglio europeo straordinario in programma a Bruxelles il 6 marzo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato questa sera a Palazzo Chigi i suoi due vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani, per un confronto sul tema della difesa europea.


Un chiarimento, del resto, era necessario, dopo le polemiche dei giorni scorsi e le esternazioni del leader della Lega che avevano mostrato chiaramente la presenza di (almeno) due linee sulla questione all’interno del governo. In particolare dopo l’annuncio, da parte di Ursula von der Leyen, del piano ReArm Europe, che secondo la presidente della Commissione è in grado di mobilitare 800 miliardi di euro per la difesa tra risorse nazionali, liberate dalla deroga al Patto di stabilità, e soldi freschi comunitari, reperiti dall’Ue sui mercati. Un progetto che non piace a Salvini, secondo cui “per Ursula von der Leyen gli Stati europei possono fare debito solo per armarsi” mentre negli anni scorsi – accusa – non è stato possibile “investire in sanità, in educazione e sostegno alle imprese e alle famiglie”. Al contrario, per Tajani, l’iniziativa è positiva: “Bene von der Leyen: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l’Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti”, ha scritto il capo della dipomazia italiana su X.


Questo senza contare le differenze relative all’Ucraina, con Salvini che sabato e domenica porterà la Lega in mille piazze d’Italia “per chiedere la fine della guerra, nel momento in cui Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen parlano di invio di truppe e di maggiori spese militari di un esercito europeo”. Divergenze troppo marcate per chi (Meloni) giovedì si troverà al tavolo con gli altri leader a dover discutere proprio del ruolo dell’Europa in Ucraina di fronte all’iniziativa di Donald Trump, della costruzione di una politica di difesa comune e di una maggiore spesa che ritiene necessaria per garantire, come ha detto più volte, “l’indipendenza strategica”. Infatti – secondo indiscrezioni – già nei giorni scorsi la presidente del Consiglio ha chiesto al Mef delle simulazioni per accrescere la spesa nella difesa fino al 2,5% del Pil.


Sulla politica estera, in particolare in questo momento delicato, sarebbe stato a quanto si apprende il messaggio recapitato dalla premier, occorre essere prudenti e moderare le parole, per non danneggiare la credibilità dell’Italia nei consessi internazionali. In sostanza: basta “tifoserie”, come aveva già detto domenica a Londra parlando con i giornalisti.

Meloni convoca Salvini e Tajani, necessario chiarimento su difesa Ue

Meloni convoca Salvini e Tajani, necessario chiarimento su difesa UeRoma, 4 mar. (askanews) – A poco più di 24 ore dal Consiglio europeo straordinario in programma a Bruxelles il 6 marzo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato questa sera a Palazzo Chigi i suoi due vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani, per un confronto sul tema della difesa europea.


Un chiarimento, del resto, era necessario, dopo le polemiche dei giorni scorsi e le esternazioni del leader della Lega che avevano mostrato chiaramente la presenza di (almeno) due linee sulla questione all’interno del governo. In particolare dopo l’annuncio, da parte di Ursula von der Leyen, del piano ReArm Europe, che secondo la presidente della Commissione è in grado diChig mobilitare 800 miliardi di euro per la difesa tra risorse nazionali, liberate dalla deroga al Patto di stabilità, e soldi freschi comunitari, reperiti dall’Ue sui mercati. Un progetto che non piace a Salvini, secondo cui “per Ursula von der Leyen gli Stati europei possono fare debito solo per armarsi” mentre negli anni scorsi – accusa – non è stato possibile “investire in sanità, in educazione e sostegno alle imprese e alle famiglie”. Al contrario, per Tajani, l’iniziativa è positiva: “Bene von der Leyen: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l’Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti”, ha scritto il capo della dipomazia italiana su X.


Questo senza contare le differenze relative all’Ucraina, con Salvini che sabato e domenica porterà la Lega in mille piazze d’Italia “per chiedere la fine della guerra, nel momento in cui Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen parlano di invio di truppe e di maggiori spese militari di un esercito europeo”. Divergenze troppo marcate per chi (Meloni) giovedì si troverà al tavolo con gli altri leader a dover discutere proprio del ruolo dell’Europa in Ucraina di fronte all’iniziativa di Donald Trump, della costruzione di una politica di difesa comune e di una maggiore spesa che ritiene necessaria per garantire, come ha detto più volte, “l’indipendenza strategica”. Infatti – secondo indiscrezioni – già nei giorni scorsi la presidente del Consiglio ha chiesto al Mef delle simulazioni per accrescere la spesa nella difesa fino al 2,5% del Pil.


Sulla politica estera, in particolare in questo momento delicato, sarebbe stato a quanto si apprende il messaggio recapitato dalla premier, occorre essere prudenti e moderare le parole, per non danneggiare la credibilità dell’Italia nei consessi internazionali. In sostanza: basta “tifoserie”, come aveva già detto domenica a Londra parlando con i giornalisti.

Giubileo, boom di pellegrini a Roma: gli affitti salgono ancora

Giubileo, boom di pellegrini a Roma: gli affitti salgono ancoraRoma, 4 mar. (askanews) – Boom di pellegrini a Roma, per il Giubileo, ma affari per alberghi e strutture ricettive inferiori alle aspettative. Questa la fotografia scattata da SoloAffitti, il primo gruppo italiano di consulenza, gestione e tutela della rendita immobiliare. Secondo lo studio, il numero di prenotazioni non è schizzato- come molti avevano previsto – ma è rimasto in linea con lo scorso anno. La crescita dell’offerta – che ovviamente c’è stata – non è stata però finora sostenuta dal previsto aumento della domanda, determinando una dispersione delle prenotazioni tra le diverse strutture e una conseguente riduzione del tasso medio di occupazione degli alloggi, che risulta pari al 70%, il -8% rispetto allo stesso periodo del 2024.


“Abbiamo assistito a un chiaro ‘effetto annuncio’, con un aumento dell’offerta di affitti brevi già diversi mesi prima dell’inizio del Giubileo – dichiara Silvia Spronelli, CEO di SoloAffitti – ed un aumento dei canoni di locazione residenziale che ha iniziato a manifestarsi ben prima dell’inizio dell’evento stesso. I primi mesi dell’Anno Santo hanno visto un risultato in termini di prenotazioni inferiore alle aspettative, anche se è ancora presto per fare un vero e proprio bilancio. Uno dei motivi di questo andamento è legato alla tipologia di turismo giubilare: molti pellegrini scelgono alloggi più economici o strutture religiose, riducendo l’impatto del Giubileo sulle locazioni turistiche tradizionali.Chi già affittava il proprio immobile per brevi periodi sta quindi guadagnando meno rispetto all’anno scorso, mentre i proprietari che hanno recentemente convertito le loro proprietà all’affitto breve con l’aspettativa di profitti facili rischiano di vedere deluse le proprie aspettative. Nonostante ciò, i costi degli affitti brevi continuano a lievitare. Con un prezzo medio a notte di 199 euro, in crescita del 5% rispetto all’inizio del 2024, l’affitto breve appare sempre più allettante per i proprietari. Questo fenomeno ha avuto conseguenze dirette anche sul mercato della locazione residenziale: molti proprietari hanno infatti trasferito la propria offerta dal mercato degli affitti a medio-lungo termine a quello degli affitti brevi, in previsione di una maggiore domanda generata dal Giubileo. Secondo l’indagine di SoloAffitti, il 17,5% dei proprietari che in precedenza affittavano a medio-lungo termine ha scelto di convertire il proprio immobile in affitto breve. Questo ha contribuito ad aggravare l’emergenza abitativa della Capitale, caratterizzata da una domanda in forte crescita da parte di famiglie, lavoratori e studenti, a fronte di un’offerta sempre più ridotta.


Secondo lo studio condotto da SoloAffitti, questa situazione ha prodotto due effetti rilevanti sul mercato della locazione residenziale. Il primo è l’aumento dei canoni di locazione. Lo squilibrio fra una domanda in aumento e un’offerta insufficiente e in contrazione, ha determinato un aumento dei canoni di locazione fra i più sostenuti in Italia. Con un +13% rispetto ad un anno fa, il canone di locazione medio a Roma ha raggiunto quota 14€ al metro quadro; gli aumenti sono stati più consistenti nelle zone centrali, dove il canone dei bilocali ha superato quota 1.200 euro al mese e quello dei trilocali quota 1.500 euro al mese.(segue) Il secondo è l’aumento della permanenza media degli inquilini negli immobili in affitto. Mentre a livello nazionale la permanenza media di un inquilino nello stesso immobile è pari a 26 mesi, a Roma questo dato sale a 31 mesi. Il timore di non trovare una nuova casa o di dover affrontare un aumento significativo del canone scoraggia molti inquilini dal trasferirsi, anche quando le proprie esigenze abitative cambiano (necessità di un’abitazione più grande, spostamento in un’altra zona della città, ecc.). Questo ulteriore irrigidimento del mercato riduce ulteriormente la disponibilità di alloggi. L’Anno Santo è però appena agli inizi: si prevede che l’afflusso di pellegrini aumenterà nei prossimi mesi, a partire da marzo, con l’intensificarsi degli eventi giubilari previsti per la primavera. Il picco è atteso durante l’estate, in particolare in concomitanza con il Giubileo dei giovani, che si svolgerà dal 28 luglio al 3 agosto 2025.


Se si considerano le zone di pregio (Centro Storico, Prati, Parioli, Flaminio, Pinciano, Trieste) si arriva anche a un aumento del 21% per i trilocali, passando da 1.300 a 1.573. Un bilocale nel 2023 costava 1066, lo scorso anno 1227. Gli aumenti maggiori si sono riscontrati a Monteverde, Aurelio, Monte Mario, Trionfale: qui per un bilocale si è passati da 917 a 1214 con un rincaro del 32%. Un trilocale nel 2023 costava 1.167 e lo scorso anno si è arrivati a 1.514.“Quello che auspichiamo – sottolinea Spronelli – è che gli immobili in precedenza sfitti, entrati nel mercato della locazione breve grazie al Giubileo, possano, al termine dell’evento, essere destinati alla locazione residenziale, contribuendo a riequilibrare una situazione che vede una grande richiesta di case in affitto a medio-lungo termine a fronte di un’offerta insufficiente. Affittare a medio-lungo termine, oggi conviene, grazie a una fiscalità agevolata garantita dalla combinazione fra applicazione della cedolare secca e ricorso al canone concordato. A Roma ci sono, secondo l’ISTAT, più di 330.000 abitazioni sfitte, a fronte di una richiesta di affitti in continua crescita. Spesso i proprietari non affittano o scelgono l’affitto breve per paura della morosità. Da tempo noi siamo impegnati nel dare risposta a questa criticità, attraverso i nostri sistemi di tutela della rendita immobiliare, come SoloAffittiPAY, che annullano il rischio di morosità”.


 

Tennis, in tabellone a Miami anche il 17enne Federico Cinà

Tennis, in tabellone a Miami anche il 17enne Federico CinàRoma, 4 mar. (askanews) – Il giovane talento italiano Federico Cinà si prepara a fare il suo debutto nel circuito ATP. Attualmente numero 557 del ranking mondiale ed ex numero 4 tra gli junior, il 17enne palermitano ha ricevuto una wild card per il Miami Open, prestigioso Masters 1000 in Florida che conclude il Sunshine Double. Considerato una delle promesse del tennis italiano, Cinà ha iniziato la preparazione a fine dicembre, dopo alcuni giorni nella sua città natale insieme al padre e allenatore Francesco Cinà e al preparatore Marco Salerno.


La scorsa settimana ha già ottenuto un successo importante, vincendo il torneo ITF da 15mila dollari a Sharm el Sheikh, un risultato che conferma il suo talento in crescita. Oltre a Cinà, nel tabellone maschile del Miami Open parteciperanno anche il 19enne Learner Tien, Christopher Eubanks, Eliot Spizzirri e Wu Yibing. Nel tabellone femminile, invece, sono state assegnate wild card a Petra Kvitova e Sloane Stephens, già vincitrici del torneo rispettivamente nel 2023 e nel 2018. Accanto a loro, spazio anche per Ajla Tomljanovic, Tyra Grant, Alexandra Eala, Victoria Mboko e Sayaka Ishii. Il torneo di Miami si preannuncia quindi ricco di talenti emergenti e nomi affermati, con Cinà pronto a mettersi alla prova su uno dei palcoscenici più prestigiosi del tennis mondiale.

Totti: “Vorrei Ancelotti alla Roma ma non verrà”

Totti: “Vorrei Ancelotti alla Roma ma non verrà”Roma, 4 mar. (askanews) – Francesco Totti è stato ospite del podcast Viva el Fútbol, condotto da Cassano, Adani e Ventola, affrontando diversi temi legati alla Roma, alla sua carriera e a un possibile ritorno in campo. Il Pallone d’Oro e la fedeltà alla Roma – Totti ha ribadito di non avere rimpianti e di non sentire il bisogno di riconoscimenti individuali: “Non ho bisogno del Pallone d’Oro. Ho vinto tutto con la Roma. Non mi pento di niente… Per me, essere rimasto in una squadra per 25 anni è stata una grande vittoria”. Sulla guida tecnica della Roma ha commentato: “Ranieri sta facendo bene, ma non so se resterà. Se decide di rimanere, punteranno su di lui”. Tuttavia, secondo lui, alla Roma servirebbe un allenatore come Ancelotti: “Ma tanto non verrà”. Ha poi elogiato il tecnico del Real Madrid: “Un allenatore deve essere prima di tutto bravo a gestire i campioni, e in questo Ancelotti è il migliore al mondo”. Su Gasperini ha detto: “È un buon tecnico, ma non mi fa impazzire”. Invece, ha mostrato entusiasmo per De Zerbi: “Mi piace tantissimo, anche se a Roma ora non so come andrebbe. All’inizio, conoscendo la piazza, farebbero fatica ad accettarlo, anche perché si sono abituati ad allenatori medi”. Totti ha ammesso di aver ricevuto offerte per tornare a giocare: “Ho avuto richieste, in Italia e all’estero. C’è stata la possibilità”. Quando gli è stato chiesto di svelare il club interessato, ha risposto: “Non posso dire la squadra, era in Italia… in Serie A. Stavo veramente bene, mi allenavo due ore al giorno tutti i giorni, ma avrei dovuto cambiare città.” Poi ha lasciato intendere che si trattasse del Genoa dicendo: “Dovevo venire vicino a Cassano”. Il futuro professionale e l’omaggio a Dybala Sul suo ruolo nel mondo del calcio ha detto: “Ora penso a divertirmi. Poi, se un giorno qualcuno dovesse cercarmi, valuterò.” Tuttavia, ha ammesso che gli sarebbe difficile scegliere un’altra squadra: “Prenderei in considerazione solo la Roma. Potrei dare un contributo per la conoscenza che ho del calcio.” Infine, ha elogiato Paulo Dybala: “È tra i migliori al mondo. In questo momento è il migliore in Italia, ha un altro passo rispetto a due mesi fa e quando ha la palla la fa cantare.

Inter, Inzaghi: “Siamo in emergenza ma è momento cruciale”

Inter, Inzaghi: “Siamo in emergenza ma è momento cruciale”Roma, 4 mar. (askanews) – Vigilia di Feyenoord-Inter, andata degli ottavi di Champions in programma domani, mercoledì 5 marzo alle 18.45. “Sappiamo di essere un po’ in difficoltà in una parte del campo ben precisa – le parole di Simone Inzaghi alla vigilia del match – Oltre a Dimarco, abbiamo perso Zalewski, Carlos Augusto e Darmian: non abbiamo più giocatori in quel ruolo, probabilmente ci giocherà uno tra Bastoni e Acerbi. Però i principi di gioco non cambiano. Sto ancora pensando alle soluzioni migliori per far sì che la squadra faccia un’ottima partita. Abbiamo dei problemini da risolvere, ma ho visto grandissima disponibilità da tutti i ragazzi”. E, detto che Martinez sarà tra i pali resta un dubbio a centrocampo: “Thuram si è allenato regolarmente, Calhanoglu stamattina si è allenato con la squadra. C’è un dubbio a centrocampo, è il reparto in cui ne ho di più perché ho tutti a disposizione, mentre negli altri settori decideremo domattina”. Riguardo all’ambiente che accoglierà l’Inter, invece, Inzaghi ha ribadito che in casa del Feyenoord non è mai semplice: “Io ci ho giocato nel 2000 con la Lazio: ci giocavamo i quarti di finale. Non ci sono ancora stato da allenatore, ma so che è un ambiente caldo”. Gran parte della qualificazione si giocherà all’andata: “Sappiamo che poi ci sarà un ritorno a San Siro la prossima settimana, ma che dovremo fare una partita importante in questo stadio molto caldo, che li trascina. E’ una squadra che ha fatto ottimi risultati in questa Champions, vincendo con Bayern Monaco e Milan e pareggiando in rimonta in trasferta con il Manchester City. Ha giocatori di qualità e ci vorrà grande attenzione”. Sommer recuperato: “Sommer ha fatto un grandissimo lavoro ed è già disponibile ma domani credo che giocherà Martinez”. “Inter favorita per la vittoria finale? Mi fa molto piacere, è una cosa importantissima per la società e per i tifosi, per tutti noi che lavoriamo duramente. Giocare su tre fronti è una grandissima soddisfazione, non ci piace stare a guardare gli altri che giocano: non si ragiona, si gioca, sapendo che siamo in grande emergenza. Sappiamo che lavoro abbiamo fatto per arrivare qui, ma questo è il calcio e questo è il calendario che dobbiamo affrontare. Andiamo avanti con grandissima fiducia”. Infine, una battuta tornando sul pareggio con il Napoli: “Di campionato oggi non mi va tanto di parlare, domani c’è una partita super importante. Noi eravamo in emergenza, due giocatori importanti come Dimarco e Calhanoglu hanno chiesto il cambio. Abbiamo dato tutto, poi il gol del pareggio è arrivato e probabilmente è stato anche meritato, ma su quell’azione specifica potevamo fare ancora qualcosa di più”.

Il vicepresidente Usa Vance: Usa, Europa, Ucraina devono sedersi ad un tavolo

Il vicepresidente Usa Vance: Usa, Europa, Ucraina devono sedersi ad un tavoloRoma, 4 mar. (askanews) – L’Europa, gli Stati uniti e l’Ucraina non sono nella posizione di poter proseguire il conflitto all’infinito ed è importante che si siedano a un tavolo. L’ha affermato oggi il vicepresidente statunitense JD Vance in una conferenza stampa.


“Siamo giunti a un punto in cui né l’Europa, né gli Stati uniti, né gli ucraini possono continuare questa guerra indefinitamente. E’ quindi importante che tutti si siedano al tavolo”, ha dichiarato Vance ai giornalisti. Il vicepresidente ha inoltre aggiunto di credere che l’accordo sui minerali tra Stati Uniti e Ucraina possa ancora essere firmato. “Ci credo certamente e penso che il presidente sia ancora impegnato in questo accordo. Abbiamo sentito alcune notizie positive, anche se ovviamente non abbiamo ancora ricevuto la firma dai nostri amici in Ucraina,” ha affermato Vance.

Jaecoo 7 Super Hybrid, il plug-in con oltre 1.200 km di autonomia

Jaecoo 7 Super Hybrid, il plug-in con oltre 1.200 km di autonomiaMilano, 4 mar. (askanews) – Jaecoo, brand del gruppo cinese Chery, presenta il suv 7 con la nuova motorizzazione plug-in Super Hybrid System (Shs) che unisce i vantaggi dell’ibrido, ma con consumi ed emissioni inferiori, e dell’elettrico, ma senza l’ansia da ricarica, grazie a un’autonomia di oltre 1.200 km.


Il sistema, che alimenta il C-suv da 4,5 metri e 1,9 tonnellate di peso, è composto da un motore termico 1.5 benzina a ciclo Miller, due motori elettrici uno per la trazione e uno per la ricarica, e una batteria generosa da 18,3 kW che consente fino a 90 km in elettrico. In città è così possibile guidare in full electric, mentre nei lunghi viaggi Jaecoo 7 Shs può essere utilizzato come un full hybrid senza dover far ricariche grazie all’efficienza del sistema, che consente consumi, secondo la casa, di 0,7l/100 km (6l a batteria scarica) e a un capiente serbatoio da 60 litri. Contenute le emissioni, pari nel ciclo combinato a 23 g/km (136 g a batteria scarica). La batteria supporta ricariche fino a 40 kW, la trazione è anteriore, mentre la potenza a disposizione è di 340 CV per uno 0-100 km/h in 8,5 secondi e una velocità. massima di 180 km/h. Con la nuova motorizzazione Shs che sarà estesa ad altri modelli in arrivo sia per il Jaecoo ispirato all’avventura (crasi di Jager, cacciatore in tedesco, e cool) che per il brand gemello più elegante Omoda, il gruppo Chery punta ad accelerare la propria crescita in Italia dove dal debutto lo scorso luglio ha venduto 2.500 auto attraverso 56 dealer e centri assistenza che per fine anno saranno 106. Lo scorso anno Omoda&Jaecoo, considerato un unico brand, ha venduto 410mila auto a livello globale, il 20% circa dei 2,5 milioni di veicoli venduti dal gruppo Chery, di cui il 50% per l’export.


Rispetto alla versione benzina, ora disponibile anche con impianto gpl sviluppato insieme a Brc, Jaecoo 7 Super Hybrid presenta alcuni dettagli esterni per renderlo riconoscibile, mentre all’interno spicca l’ampio display per l’infotainment compatibile con Apple e Android e aggiornabile da remoto, Per il guidatore c’è un cockpit digitale con le principali informazioni di viaggio. Le modalità di guida sono tre, come le modalità di recupero dell’energia. Disponibili nella versione più accessoriata, l’head up display e un ampio tetto panoramico. Numerosi gli adas, per una guida autonomia di livello 2 di serie. Jaecoo 7 Super Hybrid dispone di accesso keyless, si può controllare da remoto tramite app e può essere utilizzato per ricaricare altri device (V2L). Due le versioni disponibili, Premium ed Exclusive, con 4 colorazioni per gli esterni, anche con tetto a contrasto, e 2 per gli interni. La garanzia è di 7 anni o 150mila km senza limiti di chilometraggio per i primi 3 anni, mentre per i componenti ev è di 8 anni. Il prezzo della versione Premium è 38.900 euro, mentre la versione full optional Exclusive costa 40.900 euro, con una promozione fino a fine marzo che prevede uno sconto di 4mila euro in caso di permuta.

Ucraina, Zelensky: pronto a firmare in qualsiasi momento l’accordo, alle condizioni di Trump

Ucraina, Zelensky: pronto a firmare in qualsiasi momento l’accordo, alle condizioni di TrumpRoma, 4 mar. (askanews) – Volodymyr Zelensky, dopo aver respinto un primo accordo, si è detto “pronto a firmare in qualsiasi momento e in qualsiasi forma faccia comodo (a Donald Trump)” l’accordo “sui minerali” delle terre rare “e sulla sicurezza” con gli Stati Uniti, che nella notte tra lunedì e martedì hanno sospeso gli aiuti militari all’Ucraina.


“Consideriamo questo accordo un passo avanti verso una maggiore sicurezza e forti garanzie di sicurezza”, ha aggiunto in un lungo post su X. Il presidente ucraino ha lasciato Washington venerdì scorso senza firmare l’accordo sui minerali perché non includeva garanzie di sicurezza. Il vice presidente americano J.D. Vance, ai microfoni di Fox News, aveva stimato che la firma di questo accordo, che avrebbe offerto “un vantaggio economico agli Stati Uniti”, “sarebbe stata una migliore garanzia di sicurezza di 20mila soldati inviati da un qualsivoglia Paese, che non combatte da trenta o quarant’anni”. L’invio di truppe in Ucraina per garantire un possibile cessate-il-fuoco è stato più volte menzionato da funzionari francesi e britannici, senza tuttavia essere formalizzato.


“Nessuno desidera la pace più degli ucraini. Il mio team e io siamo pronti a lavorare sotto la ferma guida del presidente Trump per raggiungere una pace duratura”, ha ribadito Volodymyr Zelensky nel suo messaggio. Una pace che, senza il sostegno militare americano, potrebbe benissimo trasformarsi in una resa a Vladimir Putin, il cui esercito occupa già il 20 per cento circa del territorio ucraino. Venerdì sera Trump, insieme a J.D. Vance, ha secondo tutti i commentatori politici umiliato Zelensky nello Studio Ovale della Casa Bianca. “Il nostro incontro a Washington, alla Casa Bianca, di venerdì non è andato come previsto”, ha riconosciuto il presidente ucraino nel suo messaggio. “È deplorevole che le cose siano andate in questo modo. È tempo di porre rimedio alla situazione. Ci auguriamo che la cooperazione e la comunicazione future siano costruttive”, ha aggiunto. Il presidente americano ha chiesto alla controparte ucraina di essere “grata”, accusando Kiev di “non avere le carte in mano” per chiedere “nulla”. “Apprezziamo davvero tutto quello che l’America ha fatto per aiutare l’Ucraina a mantenere la sua sovranità e indipendenza”, ha risposto Zelensky, “Ricordiamo come le cose cambiarono quando il presidente Trump fornì all’Ucraina i Javelin. Ne siamo grati”. Venerdì sera Trump aveva sostenuto che il suo predecessore, Barack Obama, aveva fornito solo “fogli”, mentre lui nel 2019 aveva consegnato i Javelin, formidabili missili anticarro che si sono dimostrati efficaci nel fermare l’avanzata dei mezzi corazzati russi nei primi giorni dell’invasione su larga scala, lanciata il 24 febbraio 2022 da Vladimir Putin.


“Siamo pronti ad agire rapidamente per mettere fine alla guerra”, ha scritto il presidente ucraino. Venerdì sera Trump gli ha ripetuto di “fare la pace”: “Voglio porre fine a questa guerra. Vedete l’odio che prova per Putin”, ha continuato di fronte a uno sbalordito Zelensky. “Le prime tappe potrebbero essere la liberazione dei prigionieri e una tregua nei cieli (vietando missili, droni a lungo raggio, bombe sulle infrastrutture energetiche e civili) e una tregua marittima immediata, se la Russia farà altrettanto”, ha affermato Zelensky.


Il consigliere senior della Casa Bianca Jason Miller ha spiegato oggi che il presidente Donald Trump ha sospeso le spedizioni di aiuti militari all’Ucraina come parte della sua strategia “carota e bastone” per porre fine al conflitto triennale con la Russia. “Il presidente Trump è l’unica persona, l’unica persona che parla di fermare le uccisioni, e a volte i leader possono usare la carota, a volte possono usare il bastone”, ha detto Miller alla CNN. Sulla sospensione degli aiuti statunitensi a Kiev, il consigliere ha detto che Trump sta tentando di convincere il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ad accettare un accordo di pace. “E in questo caso, penso che il presidente Trump stia usando questo metodo per far capire il suo punto di vista al presidente Zelensky, e cioè che il presidente Trump vuole fermare le uccisioni. Zelensky deve tornare al tavolo. Deve prendere la cosa sul serio”, ha detto Miller. L’Ucraina potrebbe esaurire le sue scorte di proiettili di artiglieria entro maggio o giugno se gli Stati Uniti non riprenderanno le loro cruciali spedizioni di munizioni. Inoltre, la CNN ha riferito, citando un funzionario ucraino, che si prevede che le scorte di missili di difesa aerea Patriot saranno esaurite entro poche settimane.