Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Renzi: io il delfino di Silvio Berlusconi? Non può averne, è inimitabile

Renzi: io il delfino di Silvio Berlusconi? Non può averne, è inimitabileRoma, 12 giu. (askanews) – “Chi conosce la storia politica di Forza Italia sa che Berlusconi non può avere delfini, non può avere successori, non immaginava nemmeno di poter avere un erede politico ed è giusto così”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, a Zapping su Radio 1, annunciando he domani il titolo del Riformista sarà ‘Come te non c’è nessuno’, “perché – ha spiegato – Silvio Berlusconi è oggettivamente inimitabile. Pensare che qualcuno possa prenderne la successione politica è francamente velleitario”.

“Sono stato un avversario politico di Berlusconi e ho perso il referendum perché Fi tolse l’appoggio, quindi oggi posso dire a maggior ragione che Berlusconi è stato uno straordinario, incredibile, inimitabile personaggio della politica italiana, letteralmente un fuoriclasse”, ha aggiunto.

Berlusconi, Tajani: non esiste che Forza Italia scompaia

Berlusconi, Tajani: non esiste che Forza Italia scompaiaWashington, 12 giu. (askanews) – “Non esiste che Forza Italia scompaia. Lui (Berlusconi, ndr) sarà la nostra guida in ogni caso, non ci sono altri leader. Sarà Forza Italia partito di Berlusconi, il suo nome rimarrà nel simbolo del nostro movimento politico”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e coordinatore nazionale del partito, Antonio Tajani, a margine di una cerimonia all’ambasciata italiana a Washington in ricordo del leader di FI.

“Berlusconi era un uomo che guardava al futuro e noi guardiamo a quello che ci ha indicato, forti delle sue idee e proposte, andremo avanti”, sostenendo “questo governo”, ha spiegato Tajani. “Forza Italia è ferita profondamente”, “non è il momento di fare analisi, meglio il silenzio” ma “non c’è nessuna possibilità che Forza Italia scompaia”, ha commentato.

Tajani da Blinken, poi lascia gli Usa: “Berlusconi, fratello ed eroe”

Tajani da Blinken, poi lascia gli Usa: “Berlusconi, fratello ed eroe”Washington, 12 giu. (askanews) – E’ ancora notte a Washington, quando arriva la notizia della scomparsa di Silvio Berlusconi. Antonio Tajani è atterrato ieri per una visita di due giorni e una serie di incontri, tra cui quello con il segretario di Stato Antony Blinken e la direttrice generale del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva. Tunisia, Ucraina, relazioni bilaterali e transatlantiche, comune appartenenza alle principali organizzazioni internazionali, presidenza italiana del G7 nel 2024: tutto passa in secondo piano. Il ministro degli Esteri decide di accorciare la sua missione e di rientrare in Italia appena possibile. Saltano gli appuntamenti di martedì, salta il colloquio – definito “un po’ complicato” alla vigilia – con la leader del Fmi. Blinken lo riceve in anticipo al dipartimento di Stato e il titolare della Farnesina lo ringrazia per la “flessibilità” dimostrata in “una giornata difficile”.

Tajani sottolinea di avere perso “un amico, un fratello maggiore”, “un eroe, per lui e per milioni e milioni di italiani”. Il ministro ricorda commosso il leader di FI, anche in occasione di una cerimonia in memoria di Berlusconi all’ambasciata d’Italia. Le bandiere sono a mezz’asta. E’ la fine di un uomo, non del suo “progetto politico e umano, che continuerà a ispirarci e guidarci”, spiega in una dichiarazione alla stampa al cimitero di Arlington. Anche Blinken esprime la vicinanza e le condoglianze personali e degli Stati uniti per la perdita di quella che definisce una “figura straordinariamente significativa per la vita italiana, la vita pubblica, la politica del Paese”. Con il segretario di Stato, Tajani discute soprattutto di Ucraina, Tunisia e Nato. Blinken apprezza “il ruolo di leadership” dell’Italia per una soluzione delle crisi in Tunisia e in Libia. “Condividiamo le preoccupazioni dell’Italia e stimiamo molto il lavoro che è stato fatto anche dalla delegazione guidata dalla premier Giorgia Meloni”, che si è recata a Tunisi due volte nel giro di pochi giorni, ricorda. Ma “le decisioni che servono per avere i fondi dall’Fmi spettano a Tunisi”, precisa Blinken. “Vogliamo che la Tunisia si risollevi, però il governo deve decidere quale strada seguire”, aggiunge, confermando implicitamente una certa rigidità di posizioni su riforme e diritti.

Tajani da parte sua torna a proporre la strada italiana per una soluzione della crisi, un ruolo di garanzia come profondo conoscitore dell’area mediterranea e di mediazione per evitare un catastrofico default con risvolti drammatici anche in campo migratorio. “Vogliamo buone soluzioni, dobbiamo essere pragmatici, continuare a parlare con i tunisini con l’obiettivo di trovare un accordo con l’Ue, con l’Italia, con l’Fmi”, spiega il titolare della Farnesina. Quanto all’Ucraina, gli Usa confermano di apprezzare il sostegno senza condizioni dell’Italia a Kiev. “Ammiriamo la forte leadership di Giorgia Meloni, conferma Blinken. Washington spera che la controffensiva ucraina in corso possa costringere Putin a negoziare un accordo di pace. Intanto, gli Usa sperano di ottenere “un forte e robusto pacchetto di aiuti” a Kiev dal vertice della Nato di Vilnius, per “inviare un nuovo messaggio a Mosca”. Da parte sua, l’Italia continua a chiedere alla Cina di adoperarsi per la pace, senza fornire armi a un paese che “ha violato le leggi internazionali come la Russia”. Fino al raggiungimento di questo obiettivo, la Nato fornirà tutto il sostegno necessario all’Ucraina. Magari con l’ingresso di un nuovo membro, la Svezia. La sua adesione – ha ricordato Tajani – è “fortemente voluta” dall’Italia.

(di Corrado Accaputo)

Berlusconi,Meloni:riforma Costituzione e meno tasse per onorarlo

Berlusconi,Meloni:riforma Costituzione e meno tasse per onorarloRoma, 12 giu. (askanews) – Per onorare la memoria di Silvio Berlusconi il governo può condurre in porto “la riforma costituzionale, la delega fiscale, abbassare le tasse sul lavoro: sono tutti progetti che abbiamo condiviso con Berlusconi. E ridare dignità all’Italia a livello internazionale perchè Berlusconi sulla politica estera era un uomo che sapeva difendere l’interesse nazionale e credo che questo sia stato uno dei grandi assenti dopo Berlusconi nelle politiche di questa nazione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata al Tg5.

Per questo, ha aggiunto, “mi faceva particolarmente piacere il fatto che lui apprezzasse il piano internazionale del nostro lavoro”.

Meloni celebra Berlusconi.E pensa al dopo:Fi necessaria in centrodestra

Meloni celebra Berlusconi.E pensa al dopo:Fi necessaria in centrodestraRoma, 12 giu. (askanews) – Prima di una lunga intervista in prima serata a Canale 5 Giorgia Meloni sceglie un video, registrato nel suo ufficio di Palazzo Chigi, per ricordare Silvio Berlusconi. Un “combattente” e “uno degli uomini più influenti della storia d’Italia” lo definisce, lei che era arrivata al governo proprio voluta da Berlusconi nel suo quarto governo: a 31 anni la nomina ministro per la Gioventù, la seconda più giovane della storia dell’Italia unita dopo Antonio Starabba di Rudinì.

“Era un uomo – dice nel video messaggio – che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni. E sono stati esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione, dell’impresa. Con lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti. Ha imparato che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che, insieme, ci eravamo dati. A Dio Silvio”. Appresa la notizia della morte, la premier ha subito cancellato tutti gli impegni. Domani pomeriggio potrebbe essere ad Arcore per partecipare poi ai funerali di Stato nel Duomo di Milano mercoledì, proclamato giorno di lutto nazionale. Ma pur nel giorno del cordoglio, non è possibile, al piano nobile di Palazzo Chigi, non pensare anche alle eventuali ripercussioni sulla maggioranza e sul governo della scomparsa del leader azzurro. Forza Italia ha fino a oggi svolto un ruolo di ‘cuscinetto’ tra Meloni e Matteo Salvini, incarnando l’area moderata del centrodestra. Anche per questo, nei mesi scorsi, la presidente del Consiglio aveva lavorato a quella svolta ‘governista’ degli azzurri (grazie anche a un rapporto diretto con Marina) che aveva portato a un rafforzamento di Antonio Tajani, al ridimensionamento di Licia Ronzulli e al cambio del capogruppo della Camera, dove Alessandro Cattaneo aveva lasciato il posto di Paolo Barelli. Ma il partito ha un ruolo fondamentale, per il governo, anche a livello europeo. Forza Italia, in particolare con Tajani, è ‘garante’ della maggioranza con quel Ppe con cui Meloni vorrebbe stringere un’alleanza in vista delle prossime europee. Se Forza Italia implodesse, è il timore, anche nel rapporto con Bruxelles potrebbero sorgere ulteriori difficoltà a fronte di un governo considerato non più di centro destra ma a trazione sovranista.

Per questo adesso l’obiettivo è preservare Forza Italia per preservare l’attuale centrodestra, almeno fino alle europee. Per questo non ci sarà una ‘campagna acquisti’ di Fdi verso eventuali parlamentari forzisti ma anzi si punterà su un supporto all’attuale gruppo dirigente. Mantenere l’unità del centrodestra, sottolinea in una intervista al Tg5 Meloni, “penso che glielo dobbiamo. Io sono molto fiera del fatto che Berlusconi abbia visto un altro governo di centro-destra, che abbia contribuito a quel governo di centrodestra. Anche quella è stata una delle sue tante grandi eredità e chiaramente per noi oggi questa è una responsabilità in più”. Certo, ammette, “non è facile perché bene o male lui oltre a essere il collante era anche quello che tra noi aveva più esperienza. Per questo averlo, potersi confrontare con lui era un elemento che ti tranquillizzava in tante cose”. Adesso quella ‘guida’ non c’è più ed è dunque aperta anche ufficialmente la ‘competizione’ per la guida del centrodestra unito con Meloni che al momento – forte del ruolo di governo e dei numeri – è favorita nei confronti di Matteo Salvini. Proprio la battaglia per la leadership potrebbe far fibrillare la coalizione. Ma ora e per i prossimi giorni è il momento del cordoglio, il resto si vedrà.

Mattarella ai funerali di Stato: “Berlusconi grande leader politico”

Mattarella ai funerali di Stato: “Berlusconi grande leader politico”Roma, 12 giu. (askanews) – “Berlusconi è stato un grande leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi”. Queste le parole scelte da Sergio Mattarella per ricordare Silvio Berlusconi scomparso oggi a 86 anni. E’ il riconoscimento di un ruolo e di un valore nei confronti di quello che è stato da sempre un avversario politico per l’attuale presidente della Repubblica. E il tributo ad un uomo che ha saputo “combattere” la sua malattia “con coraggio ed esemplare ottimismo”.

Due concezioni della politica e del governo del paese diametralmente opposte quelle di Berlusconi e Mattarella come si vide fin dal 1990 quando l’allora ministro dell’istruzione della Dc si dimise dall’incarico per protestare contro la fiducia posta dal governo Andreotti di cui faceva parte sul disegno di legge Mammì di riassetto del sistema radiotelevisivo, che cristallizzava di fatto la condizione di duopolio, legittimando la posizione dominante del gruppo televisivo Fininvest di Silvio Berlusconi. Negli anni novanta Mattarella fu altrettanto deciso nel respingere il tentativo di alcuni suoi alleati ex Dc di avvicinarsi al partito che Berlusconi stava fondando. Insomma schierò i Popolari con il centrosinistra. Era il congresso del 1994 e si oppose alla candidatura di Rocco Buttiglione alla segreteria del partito, respingendo la proposta di allearsi con il Polo della Libertà. In quella occasione definì ‘un incubo irrazionale’ l’ipotesi che Forza Italia potesse essere accolta nel Partito Popolare Europeo. Oggi però Mattarella ammette che Berlusconi “ha progressivamente integrato il movimento politico da lui fondato nella famiglia popolare europea favorendo continuità nell’indirizzo atlantico ed europeista della nostra Repubblica”.

Qualche anno dopo fu Silvio Berlusconi uno degli attori che frenò la salita di Mattarella al Colle: quando nel 2013 si doveva eleggere il successore di Giorgio Napolitano, infatti, il nome dell’attuale capo dello Stato era già nella rosa dei papabili insieme a Giuliano Amato ma fu proprio il leader di Forza Italia ad escluderlo, e lo stallo che ne seguì portò alla rielezione di Napolitano. Una posizione che il Cavaliere mantenne anche due anni dopo quando Mattarella fu eletto al Quirinale ma senza i voti di Forza Italia. Le stagioni politiche successive con i governi di coalizione durante la pandemia e la successiva crisi dell’economia hanno riavvicinato i due, a cominciare dalla nascita del governo Draghi che Berlusconi appoggiò fin dall’inizio. Anche se l’amicizia con Putin e le esternazioni sulla posizione dell’Ucraina non saranno certamente piaciute al capo dello Stato. L’ultimo incontro faccia a faccia in occasione delle consultazioni per la formazione del governo Meloni meno di un anno fa.

Pur essendo molto lontano dallo stile e dalle scelte politiche del leader di Forza Italia nel suo messaggio di cordoglio Mattarella gli riconosce un ruolo centrale nella storia italiana: “La leadership di Berlusconi ha contribuito a plasmare una nuova geografia della politica italiana, consentendogli di assumere per quattro volte la carica di presidente del Consiglio. In queste vesti ha affrontato eventi di portata globale, come la crisi aperta dall’attentato alle Torri Gemelle, la lotta al terrorismo internazionale e gli sconvolgimenti finanziari alla fine del primo decennio del nuovo secolo”, ha scritto il capo dello Stato -. “In una stagione di profondi rivolgimenti, la sua ‘discesa in campo’, con un partito di nuova fondazione, ottenne consensi così larghi da poter comporre subito una maggioranza e un governo”, ricorda il capo dello Stato che ne riconosce anche la “grande umanità” e le capacità imprenditoriali “un innovatore nel suo campo. Ha conquistato posizioni di assoluto rilievo nell’industria televisiva e nel settore dei media, ben prima del proprio impegno diretto nelle istituzioni. E’ stato artefice di importanti successi nel mondo dello sport italiano”.

Una delle ultime considerazioni fatte dal Cavaliere nei confronti del Presidente, risale a qualche mese dopo la formazione del governo di centrodestra, a proposito del progetto di riforma presidenziale del centrodestra si lasciò scappare una riflessione che forse era prematura ma che solo un politico con la sua esperienza avrebbe potuto formulare a voce alta: “Se entrasse in vigore questa riforma penso che sarebbero necessarie le dimissioni del presidente Mattarella per andare alle elezioni dirette di un nuovo presidente che, guarda caso, potrebbe essere ancora lui”. Mercoledì ai funerali di Stato a Milano Mattarella sarà in prima fila a salutare il Cavaliere.

A Luino in mostra “Lasciare il segno 2023 – Dialoghi con la natura”

A Luino in mostra “Lasciare il segno 2023 – Dialoghi con la natura”Milano, 12 giu. (askanews) – Partito dalla Masseria di Villa Petrolo Filippi a Luino (Varese) domenica 11 giugno il progetto Lasciare il segno 2023 “Dialoghi con la natura”, presentato dalla galleria di arte contemporanea Spazio28 a cura di Mariella Montaina Filippi.

La serie di eventi ha come tema uno sguardo contemplativo e dialettico con la natura. In un momento storico come quello attuale, in cui la natura evidenzia sconvolgimenti e mutazioni spesso imputabili anche all’uomom si propone un’attenzione particolare all’ambiente naturale in cui viviamo. Nella mostra presentata presso la masseria di Villa Petrolo-Filippi viene esposta una selezione di opere calcografiche, pittoriche e scultoree aventi per soggetto immagini riferite al mondo vegetale. La mostra verrà presentata successivamente a Palazzo Verbania, adeguatamente allargata, dal 30 settembre al 15 ottobre inserendosi nella manifestazione “Earth Festival 2023”.

Gli artisti in esposizione sono: Federica Galli con Alberi monumentali, Nilla Six con Ritratti floreali, Walter Valentini con Incisioni, Ettore Antonini, Daniela Barzaghi, Paolo Blendinger, Jessica Carroll, Francesco Cucci, Danila Denti, Gretel Fehr, Linda Fontanelli, Claudio Granaroli, Alicia Iglesias, Sibylle Läubli, Vittorio Mandelli, Loredana Müller, Saba Najafi, Alberto Pascale, Antonella Prota Giurleo, Ubaldo Rodari, Ghodsieh Shakibi, Penelope Soler, Maria Eitle-Vozar, Petra Weiss e la pittura segnica di Ugo La Pietra. Il ricavato dell’evento sarà devoluto a supporto dell’attività della Pallacanestro Virtus Luino ASD. Con il Patrocinio di: Lions Luino, Ente turistico Mesolcina, Città di Luino, Comune di Maccagno con Pino e Veddasca.

L’omaggio dei leader mondiali a Silvio Berlusconi, da Von der Leyen a Putin

L’omaggio dei leader mondiali a Silvio Berlusconi, da Von der Leyen a PutinRoma, 12 giu. (askanews) – Il primo a rompere il silenzio è stato il premier ungherese Viktor Orban, ma il messaggio più articolato quello di Vladimir Putin; né il presidente turco Recep Tayyip Erdogan né quello ucraino Volodymyr Zelensky hanno ancora espresso le proprie condoglianze per la scomparsa di Silvio Berlusconi. Mentre il segretario di Stato Usa Antony Blinken si è espresso pubblicamente durante la conferenza stampa congiunta a Washington con il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Voglio porgere le mie condoglianze per il primo ministro Berlusconi, pensiamo a voi e pensiamo al popolo italiano”.

Orban ha definito Berlusconi “un grande combattente”. Postando sul suo profilo di Twitter anche una foto in bianco e nero di una stretta di mano tra lui e il Cavaliere, con la scritta sovrimpressa in italiano: “Riposa in pace, amico mio!” “Per me Silvio era una persona cara, un vero amico”: Putin ha invece prima espresso le proprie condoglianze in un lungo telegramma a Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, pubblicato sul sito web del Cremlino. E poi le parole del leader russo in un’intervista video diffusa dal Cremlino, che tradiscono una forte emozione: “Per la politica era una persona inusuale, perché era una persona sincera e aveva quel privilegio che non hanno i politici del suo livello: il privilegio consisteva nel fatto che diceva quello che pensava. È molto triste. Voglio fare le mie condoglianze al popolo italiano, e a tutte le persone vicine al signor Berlusconi. È una grossa perdita, non solo per l’Italia, ma anche per la politica mondiale”. “Durante ciascuno dei nostri incontri, sono stato letteralmente caricato della sua incredibile vitalità, ottimismo e senso dell’umorismo. La sua morte è una perdita irreparabile e un grande dolore”, ha scritto Putin nel messaggio a Mattarella. “Era giustamente considerato il patriarca della politica italiana e godeva di grande prestigio internazionale. Auguro a tutti forza d’animo di fronte a questa grave perdita”, ha concluso. Sul fronte europeo, la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, si è detta “addolorata” per la scomparsa dell’ex Presidente del Consiglio, che “ha guidato l’Italia in un momento di transizione politica e da allora ha continuato a plasmare il suo amato Paese”.

La presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola ha omaggiato “il combattente che ha guidato il centro-destra e che è stato protagonista della politica in Italia e in Europa per generazioni”: “Padre, imprenditore, eurodeputato, Presidente del Consiglio, senatore. Ha lasciato il segno e non sarà dimenticato. Grazie Silvio”. L’ex Segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen si è detto “addolorato nell’apprendere della morte di Silvio Berlusconi. Ho lavorato a stretto contatto con lui sia come Primo Ministro che come Segretario Generale. Avevamo le nostre divergenze politiche, ma a livello personale era sempre una compagnia affascinante e coinvolgente”.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è detto “profondamente rattristato dalla scomparsa di Silvio Berlusconi”, esprimendo le sue “più sentite condoglianze alla famiglia e al popolo italiano”: “Silvio è stato un grande amico di Israele ed è stato sempre al nostro fianco”.”Con la morte di Silvio Berlusconi l’Italia ha perso una forte personalità. È stato il primo presidente del Consiglio italiano con cui ho lavorato e lo ricorderò come un politico sorprendente e appassionato”, ha scritto il premier olandese Mark Rutte. Inifine, il presidente del Partito popolare europeo Manfred Weber: “Sono addolorato per la scomparsa di Silvio Berlusconi. Non dimenticheremo l’energia e la dedizione con cui si è adoperato per la sua amata Italia, per la sua famiglia politica e per i suoi ideali europei”.

Meloni: Berlusconi il collante del centrodestra, mantenere l’unità ora è un dovere

Meloni: Berlusconi il collante del centrodestra, mantenere l’unità ora è un dovereRoma, 12 giu. (askanews) – Mantenere l’unità del centro “penso che glielo dobbiamo. Io sono molto fiera del fatto che Berlusconi abbia visto un altro governo di centro-destra, che abbia contribuito a quel governo di centrodestra. Anche quella è stata una delle sue tante grandi eredità e chiaramente per noi oggi questa è una responsabilità in più e non è facile perché bene o male lui oltre a essere il collante era anche quello che tra noi aveva più esperienza”. E’ quanto afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una lunga intervista realizzata dal direttore del Tg5 Clemente Mimun che andrà in onda a partire dal Tg delle 20 e poi nel successivo speciale del Tg5 su Canale 5.

“Per questo averlo, potersi confrontare con lui era un elemento che ti tranquillizzava in tante cose. Lui c’era passato prima e aveva fatto bene”, aggiunge Meloni.

Forza Italia è sotto shock. A Tajani le redini, almeno fino alle Europee (con l’incognita Marta Fascina)

Forza Italia è sotto shock. A Tajani le redini, almeno fino alle Europee (con l’incognita Marta Fascina)Roma, 12 giu. (askanews) – Non si è mai preparati alla morte di un padre, nemmeno quando si è ormai fatto pace con l’idea che sia solo una questione di tempo. E di certo, non c’è nessuna comunità politica più di Forza Italia, così imprescindibile dal suo leader, che abbia più diritto ora di sentirsi orfana. La morte di Silvio Berlusconi è quella di un sovrano assoluto, che lascia il suo partito-regno volutamente senza eredi, perché a nessuno dei potenziali prìncipi che in passato si sono affacciati all’orizzonte, alla fine, è stato mai consentito di superare il test del quid.

Alla commozione seguita alla notizia della morte, tra parlamentari e dirigenti si mescola perciò il grande interrogativo sul cosa accadrà in futuro, se sarà possibile ancora mantenere quel tesoretto di voti pur lontano dai fasti della doppia cifra di un tempo. E’ questione che non lascia affatto indifferente nemmeno Giorgia Meloni, perché di fatto Forza Italia è diventata negli ultimi mesi il partito-cuscinetto tra Lega e Fdi, una sorta di ammortizzatore nella competizione tra la presidente del Consiglio e Matteo Salvini. Per questo, viene raccontato da autorevoli fonti di maggioranza, già nella fase del precedente ricovero di Berlusconi durato 45 giorni, si sono poste le basi per quello che accadrà da domani in poi.

L’orizzonte per tutti è quello delle Europee, Giorgia Meloni da mesi coltiva il progetto di un’alleanza a Bruxelles tra i Conservatori, di cui è presidente, e il Partito popolare europeo, che a Roma è appunto rappresentato da Forza Italia. Antonio Tajani è in questo disegno il gancio diretto con l’Europa ma anche naturalmente destinato a prendere in questo momento in mano le redini del partito. Non solo è il coordinatore di Fi, ma anche vice premier e capo delegazione al governo: in pratica il primo collegamento tra partito ed Esecutivo. E la stabilità della premier a Palazzo Chigi è anche interesse dei figli di Berlusconi, poco sensibili alle sorti di Forza Italia e molto di più al benessere delle aziende. Per questo, viene raccontato, si sarebbe da tempo aperto un canale diretto tra Meloni e Marina. Proprio a questo rapporto diretto si legherebbe la svolta ‘governista’ che Forza Italia ha subito a fine marzo, quando Berlusconi ha silurato il capogruppo alla Camera, Alessandro Cattaneo, e Licia Ronzulli dal coordinamento della Lombardia per piazzare rispettivamente Paolo Barelli e Alessandro Sorte, l’uno uomo di fiducia di Tajani, l’altro di Marta Fascina. Già, Marta Fascina. La quasi moglie che gli è rimasta accanto fino all’ultimo secondo, ha nei mesi più recenti acquistato sempre più influenza nelle decisioni di Berlusconi sul futuro del partito, anche perché tra le pochissime persone ammesse al cospetto. Ci sarebbe lei dietro le ultime riorganizzazioni decise dal Cavaliere e, soprattutto, dietro quelle che – si racconta – stava per prendere. Come la divisione della struttura in tre aeree, da affidare a suoi uomini di fiducia. C’è chi giura che la mira finale fosse quella di collocare un suo fedelissimo addirittura al coordinamento, al posto di Tajani. Un progetto, se vero, che ormai è rimasto sulla carta.

Per l’attuale vice premier adesso l’obiettivo deve essere quello di evitare il ‘tana liberi tutti’, almeno fino alle Europee. Perché finora ci si poteva trincerare dietro il ‘siamo tutti berlusconiani’, ma ora ognuno penserà per sé. Per questo, spiegano fonti azzurre, difficilmente ci si può aspettare che Tajani provochi ulteriori scossoni, magari andando a penalizzare i ‘ronzulliani’ già ridimensionati due mesi e mezzo fa. E’ anche una questione di numeri e quelli del Senato, dove quell’ala del partito è piuttosto consistente, non concedono troppi margini al governo. Insomma, l’obiettivo è quello di provare a tenere la situazione ‘congelata’ per almeno dieci mesi, poi si capirà dove potrà confluire quell’eredità, se ci sarà solo un travaso di elettori altrove o se nascerà un più grande partito del centrodestra.