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Difesa, Von der Leyen: siamo nell’era del riarmo, l’Ue è pronta

Difesa, Von der Leyen: siamo nell’era del riarmo, l’Ue è prontaBruxelles, 4 mar. (askanews) – Un piano di riarmo dell’Ue (“ReArm Europe”) in cinque punti che potrebbe arrivare a 800 miliardi di investimenti nella difesa finanziati in parte (150 miliardi di euro) con un “prestito europeo”, e in parte (650 miliardi) dai bilanci pubblici degli Stati membri, nel quadro della clausola di sospensione nazionale del Patto di Stabilità, per rispondere alle sfide epocali che i paesi europei devono affrontare per garantire la propria sicurezza e per mantenere l’impegno di sostenere l’Ucraina contro l’invasione russa, nonostante il voltafaccia Usa.


E’ quanto propone la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una lettera inviata oggi ai capi di Stato e di governo dell’Ue in vista del Consiglio europeo straordinario di giovedì 6 marzo, convocato per affrontare la doppia emergenza Ucraina e Difesa. Nella lettera ai leader, ha riferito von der Leyen in una dichiarazione alla stampa stamattina a Bruxelles, , viene delineata una serie di proposte “su come utilizzare tutte le leve finanziarie a nostra disposizione per aiutare gli Stati membri ad aumentare rapidamente e significativamente le spese per le capacità di difesa con urgenza ora, ma anche su un periodo di tempo più lungo, nel corso di questo decennio”. “Il piano Rearm Europe – ha spiegato nella dichiarazione alla stampa – si compone di cinque punti. La prima parte è quella che mira a liberare l’uso di finanziamenti pubblici per la difesa a livello nazionale. Gli Stati membri sono pronti a investire di più nella propria sicurezza se hanno lo spazio di bilancio. Quindi dobbiamo consentire loro di farlo. Ed è per questo che proporremo di attivare la clausola di sospensione nazionale del Patto di stabilità e crescita. Ciò consentirà agli Stati membri di aumentare significativamente le proprie spese per la difesa senza innescare la procedura Ue per deficit eccessivo”. “Se gli Stati membri aumentassero la propria spesa per la difesa dell’1,5% del Pil in media, questo potrebbe creare uno spazio di bilancio di circa 650 miliardi di euro in un periodo di quattro anni”, prevede la presidente della Commissione.


La seconda proposta è la novità più importante: finalmente, Ursula von der Leyen ammette la necessità di ricorrere a un nuovo prestito comune europeo, ricorrendo all’articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, consente al Consiglio di “concedere un’assistenza finanziaria dell’Unione a uno Stato membro che si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà a causa di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo”. E’ la base giuridica che è già stata usata per il piano “Sure” di sostegno ai sistemi di cassa integrazione nazionali e per il piano di recovery “NextGenerationEU” durante la crisi della pandemia di Covid. “Sarà un nuovo strumento. Fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli Stati membri per investimenti nella difesa. Si tratta fondamentalmente di spendere meglio e di spendere insieme”, ha rilevato la presidente della Commissione. “E stiamo parlando di aree di capacità paneuropee, come ad esempio la difesa aerea e missilistica, i sistemi di artiglieria, i missili e i droni e i sistemi anti-droni, ma anche di soddisfare altre esigenze dalla sicurezza informatica a mobilità militare, ad esempio. Questo aiuterà gli Stati membri ad aggregare una comune e procedere ad acquisti congiunti”.


“Con questo dispositivo, naturalmente, gli Stati membri possono aumentare notevolmente il loro sostegno militare immediato all’Ucraina. Questo approccio di approvvigionamento congiunto ridurrà anche i costi. Ridurrà la frammentazione, ma aumenterà l’interoperabilità e naturalmente rafforzerà la nostra base industriale della difesa. E può essere a vantaggio dell’Ucraina, come ho appena detto. Questo è il momento dell’Europa e dobbiamo essere all’altezza”, ha osservato von der Leyen. Il terzo punto riguarda l’uso del bilancio dell’Ue. “C’è molto che possiamo fare in questo ambito nel breve termine per destinare più fondi agli investimenti legati alla difesa. Ed è per questo che posso annunciare che proporremo ulteriori possibilità e incentivi per gli Stati membri che decideranno se vogliono usare i programmi di Politica di coesione per aumentare la spesa per la difesa”, ha detto la presidente della Commissione.


Le ultime due aree di azione, infine, “mirano a mobilitare il capitale privato accelerando l’Unione del risparmio e degli investimenti (il nuovo nome dell’Unione dei mercati dei capitali, ndr) e naturalmente attraverso la Banca europea per gli investimenti”, che dovrà riformare il proprio statuto per consentire investimenti nel settore militare. Insomma, “l’Europa è pronta ad assumersi le proprie responsabilità riarmata”, e “potrebbe mobilitare quasi 800 miliardi di euro di spese per la difesa”, ha sintetizzato von der Leyen, aggiungendo che “naturalmente continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner nella Nato”. “Stiamo vivendo – aveva esordito la presidente della Commissione nel suo intervento davanti alla stampa – nel momento più cruciale e pericoloso. Non ho bisogno di descrivere la natura grave delle minacce che affrontiamo o le sue conseguenze devastanti. La questione non è più se la sicurezza dell’Europa sia minacciata in modo molto reale o se l’Europa debba assumersi maggiori responsabilità per la propria sicurezza. In verità, conosciamo da tempo le risposte a queste domande. La vera domanda che abbiamo di fronte è se l’Europa sia pronta ad agire con la determinazione richiesta dalla situazione e se sia pronta e in grado di agire con rapidità e con l’ambizione necessarie”. “Nei vari incontri delle ultime settimane, l’ultimo dei quali due giorni fa a Londra, la risposta delle capitali europee è stata tanto clamorosa quanto lo merita il fatto che siamo in un’era di riarmo”; e in quest’era di riarmo, ha sottolineato von der Leyen, “l’Europa è pronta ad aumentare massicciamente la sua spesa per la difesa, sia per rispondere all’urgenza di agire a breve termine e per sostenere l’Ucraina, sia per affrontare la necessità a lungo termine di assumersi maggiori responsabilità per la sicurezza europea”. (fonte immagine: European Union).

Eurozona, a gennaio -42mila disoccupati, tasso stabile al 6,2%

Eurozona, a gennaio -42mila disoccupati, tasso stabile al 6,2%Roma, 4 mar. (askanews) – Tasso di disoccupazione stabile al 6,2% a gennaio nell’area euro. Lo riporta Eurostat, secondo cui a quota 10 milioni 655 mila i disoccupati totali nell’insieme dei Paesi che utilizzano la valuta condivisa risultano 42 mila in meno rispetto a dicembre e 547 mila in meno nel paragone su base annua.


Nonostante la debolezza dell’economia, la disoccupazione in Europa si conferma così ai minimi storici. Guardando a tutta l’Unione europea, a gennaio il tasso di disoccupazione è rimasto anche in questo caso stabile, al 5,8%. I 12 milioni 824 mila disoccupati totali della Ue sono 8 mila in meno rispetto al mese precedente e 510 mila in meno su base annua.

Cia a Ue: su dazi serve risposta ferma, a rischio miliardi cibo

Cia a Ue: su dazi serve risposta ferma, a rischio miliardi ciboRoma, 4 mar. (askanews) – “Trump allerta i grandi agricoltori degli Stati Uniti. Noi direttamente la nostra Europa. Bruxelles intervenga subito. Il messaggio social del presidente americano è, adesso, una clessidra all’ultimo granello. Serve un’azione diplomatica e una contromossa importante per contrastare l’effetto deflagrante dei dazi Usa su tutti i prodotti Ue”. Il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, richiama le istituzioni europee e nazionali a una difesa perentoria del Made in Italy agroalimentare.


“Con l’annuncio di dazi del 25% all’export europeo negli Usa, a partire dal 2 aprile, si prefigurano danni miliardari per il cibo italiano che faranno male non solo al nostro Paese -commenta Fini – ma anche al portafoglio degli americani che acquistano le nostre eccellenze, riconoscendone la qualità e l’unicità. Gli agricoltori di Trump non potranno mai produrre Grana Padano, Prosciutto di Parma, Pecorino romano, Prosecco, Brunello e tutte le Dop e Igp Made in Italy, il cui export in Usa vale oltre 2,4 miliardi, una ricchezza anche per l’Europa. Altro che divertimento – conclude Fini – serve risposta ferma e risoluta”.

Il Cremlino: la sospensione degli aiuti Usa può spingere Kiev verso la pace

Il Cremlino: la sospensione degli aiuti Usa può spingere Kiev verso la paceRoma, 4 mar. (askanews) – Una possibile sospensione degli aiuti militari degli Stati Uniti all’Ucraina potrebbe incoraggiare Kiev ad andare verso un processo di pace, ha affermato martedì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.


In precedenza, Fox News ha riferito, citando un alto funzionario della Casa Bianca, che gli Stati Uniti stavano sospendendo temporaneamente tutti gli aiuti militari all’Ucraina finché il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non vedesse l’impegno di Kiev nei colloqui di pace. “Se questo è vero, allora questa è una decisione che potrebbe effettivamente spingere il regime di Kiev verso un processo di pace”, ha detto Peskov ai giornalisti, aggiungendo che la Russia deve ancora apprendere i dettagli della possibile sospensione.


Interrompere gli aiuti militari a Kiev sarebbe il “miglior contributo” al processo di pace, ha anche affermato il portavoce. “È ovvio che finora gli USA sono stati il principale finanziatore di questa guerra. Se gli USA smettono di essere

In Piemonte bando da 32,5 mln per competitività in agricoltura

In Piemonte bando da 32,5 mln per competitività in agricolturaRoma, 4 mar. (askanews) – È in arrivo dall’assessorato al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Regione un nuovo intervento da 32,5 milioni di euro destinati a sostenere le aziende agricole del Piemonte per nuovi investimenti produttivi e per la competitività. Lo annuncia in una nota l’assessore Paolo Bongioanni che ha messo a punto e varato i criteri con cui le risorse saranno assegnate attraverso un bando di imminente pubblicazione.


“Questo nuovo intervento – spiega l’assessore Bongioanni – è uno dei pilastri per sostenere la sfida dell’innovazione e della competitività cui la nostra agricoltura è chiamata in questa fase. L’investimento ha l’obiettivo di potenziare la competitività delle aziende agricole piemontesi sui mercati e di accrescerne la redditività migliorandone, al contempo, le performance climatico-ambientali”. Il bando, che verrà pubblicato nelle prossime settimane, ha una dotazione complessiva di 32.500.000,00 euro, di cui 5.781.750,00 di quota regionale. I progetti dovranno avere un importo minimo di 25mila euro che scende a 15mila per le zone montane, e potranno ricevere un contributo massimo di 200mila euro nel caso di azienda singola, di 400mila se investimento collettivo. Il contributo regionale coprirà in media il 40% della spesa esposta, spingendosi al 50% per i progetti di giovani o in montagna, e fino al 60% per progetti di giovani agricoltori in zona montana.


“Le aziende – illustra Bongioanni – potranno partecipare in forma individuale o associata, e saranno sostenute dalla Regione in un ampio ventaglio di azioni finanziabili come la costruzione di nuovi fabbricati rurali e recupero di quelli esistenti, il miglioramento fondiario, l’aiuto al settore apicolo oggi in grande difficoltà, l’acquisto di nuovi macchinari compresi i droni, investimenti irrigui, l’ammodernamento di sistemi antigelo e antibrina a protezione delle colture orticole in pieno campo, dei frutteti e dei vigneti, la costruzione di recinzioni anti-selvatici, la produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo aziendale, l’acquisto di nuovi software e hardware, l’impiego di cloud e molti altri interventi”. “Grazie a economie e recupero di risorse non spese dalle programmazioni precedenti – sottolinea Bongioanni – sono riuscito a portare la disponibilità di questo bando da 20 a 32,5 milioni di euro, che seguono a ruota gli 11,6 milioni già in arrivo per 299 giovani aziende agricole. È una scossa a 360 gradi per le nostre aziende, un’iniezione di fiducia nella loro capacità di crescita e innovazione di cui sono molto orgoglioso”.

La sospensione degli aiuti Usa a Kiev riguarda soprattutto veicoli blindati

La sospensione degli aiuti Usa a Kiev riguarda soprattutto veicoli blindatiRoma, 4 mar. (askanews) – La sospensione degli aiuti militari all’Ucraina da parte degli Stati Uniti riguarderà principalmente la fornitura di veicoli blindati, ha riferito martedì l’emittente ABC, citando funzionari a conoscenza della questione.


I veicoli blindati dovrebbero essere pronti per la consegna nei prossimi mesi, ha riferito l’emittente. In precedenza, Fox News ha riferito, citando un alto funzionario della Casa Bianca, che gli Stati Uniti stanno sospendendo temporaneamente tutti gli aiuti militari all’Ucraina fino a quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non vedrà l’impegno di Kiev nei colloqui di pace.

Lavoro, l’Istat: a gennaio la disoccupazione cala al 6,3%

Lavoro, l’Istat: a gennaio la disoccupazione cala al 6,3%Roma, 4 mar. (askanews) – A gennaio il tasso di disoccupazione scende al 6,3% (-0,1 punti), quello giovanile al 18,7% (-0,3 punti). E’ la stima diffusa dall’Istat.


Il calo delle persone in cerca di lavoro (-0,6%, pari a -9mila unità) interessa gli uomini e tutte le classi d’età, con l’eccezione dei 25-34enni per i quali il numero di disoccupati cresce; tra le donne il valore rimane stabile. La diminuzione degli inattivi (-1,2%, pari a -146mila unità) coinvolge entrambi i generi, i minori di 35 anni e chi ha almeno 50 anni d’età, mentre si registra un aumento tra i 35-49enni. Il tasso di inattività cala al 32,9% (-0,4 punti).


A gennaio il numero di occupati è salito a 24 milioni 222mila. L’aumento dell’occupazione (+0,6%, pari a +145mila unità) riguarda gli uomini e le donne, i dipendenti e gli autonomi, tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni tra i quali il numero di occupati diminuisce. Il tasso di occupazione sale al 62,8% (+0,4 punti). La crescita rispetto al mese precedente coinvolge i dipendenti permanenti, che salgono a 16 milioni 447mila, i dipendenti a termine (2 milioni 663mila) e gli autonomi (5 milioni 111mila).


L’occupazione aumenta anche rispetto a gennaio 2024 (+513mila occupati), ma in questo caso è sintesi della crescita dei dipendenti permanenti (+702mila) e degli autonomi (+41mila) e del calo dei dipendenti a termine (-230mila).

L’Ungheria: bene la sospensione degli aiuti militari Usa a Kiev

L’Ungheria: bene la sospensione degli aiuti militari Usa a KievRoma, 4 mar. (askanews) – L’Ungheria sostiene la decisione degli Stati Uniti di sospendere l’assistenza militare all’Ucraina, ha affermato il portavoce del governo ungherese Zoltßn Kovßcs.


“L’amministrazione Trump ha sospeso gli aiuti militari degli Stati Uniti all’Ucraina. Il presidente degli Stati Uniti e il governo ungherese condividono la stessa posizione: invece di inviare armi e continuare la guerra, ciò che serve è un cessate il fuoco immediato e negoziati di pace!” ha scritto Kovßcs sui social media. Lunedì sera, la Fox News ha riferito, citando un alto funzionario della Casa Bianca, che gli Stati Uniti sospenderanno gli aiuti militari all’Ucraina finché il presidente Donald Trump non vedrà l’impegno di Kiev nel processo di pace.


La Casa Bianca non ha ancora rilasciato un commento ufficiale sulla questione.

Difesa, Von der Leyen propone piano di riarmo Ue da 800 mld di euro

Difesa, Von der Leyen propone piano di riarmo Ue da 800 mld di euroRoma, 4 mar. (askanews) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha annunciato un piano di riarmo militare dei Paesi dell’Unione europea da 800 miliardi di euro complessivi. 150 miliardi arriverebbero da prestiti Ue tramite un “nuovo strumento” comunitario, inoltre “proprorremo di attivare la clausola di sospensione nazionale del Patto di stabilità e di crescita – ha detto durante una conferenza stampa – se i Paesi aumenteranno mediamente le spese in difesa per 1,5 punti di di Pil avremmo 650 miliardi in 4 anni”. (fonte immagine: European Union).

Auto, la cinese Byd a Tesla: “Il motore a combustione è il nemico”

Auto, la cinese Byd a Tesla: “Il motore a combustione è il nemico”Roma, 4 mar. (askanews) – “Il nostro nemico comune è l’auto con il motore a combustione interna. Dobbiamo lavorare assieme per cambiare il settore”. Lo ha affermato la vicepresidente del produttore cinese di vetture elettriche Byd, Stella Li, che in un’intervista al Financial Times afferma che la sua casa è pronta a collaborare con la rivale statunitense Tesla per “combattere”, appunto, contro le auto a combustione interna.


Il tutto mentre proprio in questi giorni in Europa la messa al bando dei propulsori a combustione, che l’Ue si è autoimposta a partire dal 2035, resta sotto i riflettori. Finora l’unica concessione della Commissione europea è stata quella di spalmare su tre anni le multe plurimiliardarie che le case automobilistiche avrebbero subito non riuscendo a rispettare la quota elettriche imposte sulle immatricolazioni totali. Dell’intervista, la dirigente cinese ha anche sostenuto che oggi la Cina è un’economia più aperta rispetto a quella dell’Unione Europea, anche se vi sono “tante percezioni sbagliate su questo”.