Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Kishida: rafforzare la capacità di deterrenza contro Nordcorea

Kishida: rafforzare la capacità di deterrenza contro NordcoreaRoma, 1 giu. (askanews) – Il primo ministro giapponese Fumio Kishida, incontrando oggi a Tokyo il segretario alla Difesa degli Stati uniti Lloyd Austin, ha affermato che il contesto di sicurezza in Asia orientale sta diventando sempre più precario, segnalando il lancio fallito ieri di un satellite-spia con l’utilizzo di un vettore basato sulla tecnologia dei missili balistici da parte della Corea del Nord, come un segno del pericoloso progresso del regime di Pyongyang nelle sue armi offensive a cui bisogna rispondere con un rafforzamento delle capacità di deterrenza.

“Ieri la Corea del Nord ha lanciato un satellite da ricognizione militare utilizzando la tecnologia dei missili balistici e lo sviluppo nucleare e missilistico di Pyongyang ha reso la sicurezza regionale ancora più precaria”, ha affermato Kishida. “Vorrei lavorare per garantire pace e stabilità nella regione rafforzando le capacità di deterrenza e di risposta dell’alleanza” tra Giappone e Stati uniti, ha detto ancorta il primo ministro. In risposta, Austin ha dichiarato: “Al vertice del G7 di Hiroshima, è stato confermato che l’ordine internazionale basato sulle regole deve essere mantenuto. È un passo. La decisione del Giappone di aumentare la spesa per la difesa e possedere una ‘capacità di contrattacco’ migliora la deterrenza, e sosteniamo pienamente tale sforzo”.

Prima dell’incontro, Austin aveva ricordato come i due Paesi stiano affrontando”sfide comuni legate al comportamento coercitivo” della Cina, “alle pericolose provocazioni della Corea del Nord e alla crudele guerra scelta dalla Russia in Ucraina”. Tuttavia Tokyo e Washington hanno un comune interesse e stanno “compiendo passi importanti per modernizzare la nostra alleanza e rafforzare la nostra deterrenza”.

I carabinieri fermano il fidanzato della ragazza incinta uccisa nel milanese

I carabinieri fermano il fidanzato della ragazza incinta uccisa nel milaneseRoma, 1 giu. (askanews) – Nei confronti di Alessandro Impagnatiello è stato eseguito un decreto di fermo. Il giovane ha confessato nella notte di aver ucciso la fidanzata che era in stato interessante, Giulia Tramontano. Nelle prossime ore Impagnatiello sarà portato nel carcere di San Vittore. Il decreto d’urgenza è stato deciso dagli inquirenti della Procura di Milano e dai magistrati che coordinano gli accertamenti sulla vicenda, il pubblico ministero Alessia Menegazzo e l’aggiunto Letizia Mannella.

Nordcorea diffonde immagini del lancio fallito del satellite-spia

Nordcorea diffonde immagini del lancio fallito del satellite-spiaRoma, 1 giu. (askanews) – La Corea del Nord ha diffuso oggi le fotografie del lancio fallito del vettore spaziale che doveva portare nello spazio un satellite-spia.

Le immmagini pubblicate dai media di stato mostrano il missile in partenza, con i bruciatori accesi. Non mostrano il momento dell’incidente che ha fatto cadere il vettore in mare. In una rara ammissione, ieri è stato lo stesso governo nordcoreano a dare conto del fallimento del lancio, annunciando che un nuovo tentativo verrà effettuato al più presto.

Il lancio ha innescato un allarme a Seoul, la capitale della Corea del Sud che conta 30 milioni di abitanti nella sua grande area metropolitana. Le autorità sudcoreane hanno poi affermato che la diffusione dell’allarme, che chiedeva alla popolazione di prepararsi all’evacuazione, è stata erronea o quanto meno eccessiva.

Studio: la Cina non sta aiutando particolarmente la Russia

Studio: la Cina non sta aiutando particolarmente la RussiaRoma, 1 giu. (askanews) – La Cina non sta agevolando particolarmente la Russia sul fronte degli acquisti degli idrocarburi onde compensare le perdite innescate dalla guerra in Ucraina per le mancate forniture all’Europa. L’ha segnalato una nuova analisi diffusa dal South China Morning Post e realizzata per il giornale dall’Istituto svedese per gli affari internazionali.

Nonostante la partnership “senza limiti” che i presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin avevano proclamanto poco prima dell’invasione russa dell’Ucraina, in realtà Pechino ha ampliato moderatamente i suoi legami energetici con Mosca. La quota di petrolio e gas russo nelle importazioni complessive cinesi di questi prodotti è aumentata dal 14% al 16% in termini di valore nel 2022 rispetto all’anno precedente. Ed è salito al 16,9% nei primi quattro mesi del 2023.

Le compagnie cinesi, inoltre, non hanno effettuato nuovi investimenti o transazioni nel settore degli idrocarburi della Russia da quando è stata lanciata l’invasione di Putin, né sono stati concordati nuovi oleodotti o gasdotti o contratti di importazione a lungo termine. Inoltre, pur condannando la politica delle sanzioni occidentali contro la Russia, Pechino nel settore energetico non le ha minate, secondo lo studio. Per esempio, non ha usato la sua flotta di petroliere di proprietà statale per trasportare il petrolio russo, una mossa che “da sola” cancellerebbe la maggior parte dello sconto a cui la Russia è ora costretta a vendere il suo petrolio, afferma la ricerca.

Né ha fornito un’assicurazione di spedizione alternativa dopo che gli assicuratori occidentali sono stati costretti a tagliare i legami con la Russia. Inoltre ha continuato ad acquistare petrolio russo al di sopra di un prezzo massimo imposto dal G7 a dicembre, ma solo tramite terzi o imprese cinesi private. I risultati dell’analisi, insomma, mostrano un equilibrio di Pechino tra il “sostenere il suo partner strategico più importante nella sfida all’ordine mondiale guidato dall’Occidente”, cioè la Russia, e il “prendersi cura dei propri interessi più egoistici, che includono il mantenimento di legami economici con i suoi partner commerciali occidentali “, afferma il rapporto.

Istat: ad aprile la disoccupazione cala al 7,8%, per giovani al 20,4%

Istat: ad aprile la disoccupazione cala al 7,8%, per giovani al 20,4%Roma, 1 giu. (askanews) – Cala la disoccupazione in Italia. Ad aprile il numero di persone in cerca di lavoro, rispetto a marzo 2023, diminuisce (-0,7%, pari a -14mila unità) tra le donne, i giovani e i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 20,4% (-1,4 punti). E’ la stima provvisoria diffusa dall’Istat.

Il calo del numero di inattivi – tra i 15 e i 64 anni – è sintesi della diminuzione tra le donne e tra chi ha 50 anni o più e dell’aumento tra gli uomini e i 15-49enni. Il tasso di inattività scende al 33,6% (-0,1 punti). Rispetto ad aprile 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,5%, pari a -72mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3%, pari a -383mila). Occupazione in crescita ad aprile. Secondo le stime provvisorie diffuse dall’Istat il numero degli occupati, in Italia, è aumentato dello 0,2%, pari a +48mila unità. Tale aumento porta gli occupati a quota 23milioni 446mila. La crescita ha interessato donne, dipendenti permanenti, autonomi, giovani e per chi ha almeno 50 anni. L’occupazione è calata, invece, tra i dipendenti a termine e gli individui di età compresa tra i 25 e i 49 anni. Il tasso di occupazione è salito al 61%.

Il numero di occupati ad aprile 2023 supera quello di aprile 2022 dell’1,7% (+390mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1 punto percentuale, sale anche in questa classe di età (+1,0 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.

Lavoro, Istat: ad aprile +48mila occupati, +390mila su anno

Lavoro, Istat: ad aprile +48mila occupati, +390mila su annoRoma, 1 giu. (askanews) – Occupazione in crescita ad aprile. Secondo le stime provvisorie diffuse dall’Istat il numero degli occupati, in Italia, è aumentato dello 0,2%, pari a +48mila unità. Tale aumento porta gli occupati a quota 23milioni 446mila. La crescita ha interessato donne, dipendenti permanenti, autonomi, giovani e per chi ha almeno 50 anni. L’occupazione è calata, invece, tra i dipendenti a termine e gli individui di età compresa tra i 25 e i 49 anni. Il tasso di occupazione è salito al 61%.

Il numero di occupati ad aprile 2023 supera quello di aprile 2022 dell’1,7% (+390mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1 punto percentuale, sale anche in questa classe di età (+1,0 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.

Lavoro, Istat: disoccupazione aprile cala al 7,8%, per giovani al 20,4%

Lavoro, Istat: disoccupazione aprile cala al 7,8%, per giovani al 20,4%Roma, 1 giu. (askanews) – Cala la disoccupazione in Italia. Ad aprile il numero di persone in cerca di lavoro, rispetto a marzo 2023, diminuisce (-0,7%, pari a -14mila unità) tra le donne, i giovani e i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 20,4% (-1,4 punti). E’ la stima provvisoria diffusa dall’Istat.

Il calo del numero di inattivi – tra i 15 e i 64 anni – è sintesi della diminuzione tra le donne e tra chi ha 50 anni o più e dell’aumento tra gli uomini e i 15-49enni. Il tasso di inattività scende al 33,6% (-0,1 punti). Rispetto ad aprile 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,5%, pari a -72mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3%, pari a -383mila).

Champagne, a novembre Comte de Montaigne apre nuova sede a Milano

Champagne, a novembre Comte de Montaigne apre nuova sede a MilanoMilano, 31 mag. (askanews) – Novità in vista per Comte de Montaigne, giovane brand di champagne della storica maison di Celles-sur-Orces nell’Aube, nella Francia Nord Orientale. A novembre di quest’anno verrà inaugurata a Milano la sua nuova sede, un migliaio di metri quadrati con un’ampia “residence” polifunzionale dedicata all’accoglienza di clienti e ospiti. Lo ha annunciato in un’intervista ad askanews, il presidente e ceo, Stéphane Revol. Al momento la location è ancora top secret: “I nostri architetti sono al lavoro, sarà un luogo che rispecchierà la mia visione dello stile aziendale” spiega il manager, precisando che “non sarà un ufficio: una volta aperta la porta, si entrerà direttamente nella Maison, un ambiente totalmente impregnato di champagne”. Parallelamente all’investimento a Milano, Revol punta anche a sviluppare “l’hospitality nella nostra bellissima proprietà nell’Aube, dove, a parte un paio di altre Cantine, non c’è offerta in questo senso”.

Nato a Marsiglia 40 anni fa, Revol, che da oltre dieci anni vive principalmente a Milano dove si è sposato e ha due figli, spiega che l’azienda di famiglia oggi conta su 40 ettari, il 60% dei quali vitati a Pinot Nero e il rimanente quasi interamente a Chardonnay. “Data la nostra costante crescita, l’anno scorso abbiamo comprato parecchia uva da diversi vigneron dell’Aube e continueremo a farlo” continua il ceo, spiegando che le bottiglie prodotte sono complessivamente un milione l’anno, di cui però solo mezzo milione vengono vendute con l’etichetta Comte de Montaigne, lanciata 15 anni fa. La Maison, che affonda le sue radici nel Medioevo, dal Dopoguerra era infatti solita produrre e imbottigliare champagne per conto terzi, fino a quando ha deciso di dare vita a due proprie linee. La prima è dedicata alla vendita ai privati di uno champagne “base”, con una lavorazione complessiva di 18 mesi, che cuba circa 300mila bottiglie l’anno, e la seconda è appunto il brand di punta Comte de Montaigne. Questo offre un Brut e un Extra Brut (70% Pinot Noir e 30% Chardonnay), un Rosé (100% Pinot Noir), un Blanc de Blancs che fanno 55mesi di invecchiamento (di cui 48 sui lieviti), e una Cuvée Spéciale (100% Pinot Noir) che invecchia per 67 mesi, di cui 12 in botti di legno. A questi si aggiunge la preziosa edizione limitata “Généalogie”, una selezione dei millesimi delle migliori vendemmie degli ultimi decenni, di cui sono attualmente in commercio l’annata 2008 e la 2012. Ma ricerca e sperimentazione non si fermano, rivela il manager, che annuncia: “Stiamo facendo dei test sui ‘vintage’ e stiamo sperimentando anche le anfore”. “Siamo riconosciuti come una Maison premium perché pensiamo prima al vino e poi al mercato” dice soddisfatto Revol, evidenziando che “il nostro stile è la golosità: è uno champagne gourmand, complesso ed elegante caratterizzato da una bolla molto fine”. Nel 2022 la celebre bollicina francese ha registrato un successo straordinario, superando per la prima volta i sei miliardi di euro di fatturato complessivo (+ 4,3% sul 2021), con 326 milioni di bottiglie vendute (+1,6%) e una quota dell’export salita a poco più del 57% contro il 45% di dieci anni fa, e con l’Italia diventata uno dei mercati di riferimento. Un’onda che fa ben sperare anche il manager francese che ha spiegato che “quest’anno prevediamo per la nostra filiale italiana aperta nel 2012 un fatturato di 5,5 milioni di euro, che saliranno a 8 nel 2024 e a 12 nel 2026”. Sul posizionamento (molto alto) di Comte de Montaigne, Revol ha le idee chiare, sottolineando la vocazione della Maison per il “bon vivre” e l’attenzione per l’”hospitalité esclusiva” che, in questi anni, si è concretizzata in diverse collaborazioni e partnership con le catene alberghiere di lusso Aman e St. Regis, nonché marchi del calibro di Dolce & Gabbana haute couture, Cartier e Hermes.

“Facciamo una vendemmia parcella per parcella su 40 ettari, poi abbiamo i silos con il ‘vin claire’ con due persone dedicate, che per tre mesi riassumono i loro assaggi in più di tremila note gustative che il nostro enologo, Philippe Narcy, analizza per la delicata fase di ‘assemblage’ che darà al nostro champagne l’identità della Maison. Quindi ‘tirage’ e la presa di spuma, l’affinamento per 48 mesi sui lieviti al buio silenzioso della Cantina, il ‘remuage’ e la cruciale fase del ‘dégorgement’, che io chiamo l’operazione a cuore aperto, a cui non può che seguire (dopo il ‘dosage’ e la tappatura) un periodo di un mese di ‘convalescenza’. Quindi non resta che il cosiddetto ‘habillage’, la vestizione della bottiglia con il copricapsula e la doppia etichetta, e la spedizione per farlo arrivare sulle tavole più importanti del mondo”. Oggi circa il 70% dello champagne Comte de Montaigne viene infatti venduto in una trentina di Paesi, principalmente in Europa, Asia e Stati Uniti. “Nonostante la vendemmia anticipata – precisa Revol che monitora con attenzione gli effetti del cambiamento climatico – l’anno scorso abbiamo avuto un’annata davvero eccezionale con una grandissima qualità e un’ottima quantità”. Uno standard sempre più elevato che sta facendo emergere il vigneto e i 64 Cru della Cote des Bar, la principale zona vitivinicola dell’Aube, Dipartimento per troppo tempo ritenuto marginale per lo champagne, di cui è stato storicamente un serbatoio di mosti e uve. Ancora oggi le Cantine sono poche e la maggior parte dei vigneron sono conferitori, eppure, c’è stato un tempo in cui il suo capoluogo, Troyes, è stato il centro principale dell’intera Champagne, e nella sua chiesa di Sainte-Madeleine costruita nel 1.120, una preziosa vetrata ritrae Thibaud IV, Comte de Champagne, che consegna al cardinale una barbatella di uva Chardonnay portata dalla Terra Santa via Cipro.

Stephane Revol crede nel terroir di questa culla dello champagne, ama le vigne dove è cresciuto, le colline, i villaggi, ed è convinto della potenzialità di un vino che i “cugini” della Marna, i “negociant” di Epernay e Reims, hanno impedito per secoli che si producesse nell’Aube. E in questa sua visione, fatta di “cuore, autencità e ‘bon vivre’”, spicca la voglia di comunicare e promuovere la storia della Maison e del suo territorio. Tutti i colori, le sfumature e le forme di Comte de Montaigne sono stati immortalati dal fotografo palermitano Giò Martorana in un prezioso “coffee table book” intitolato “Généalogie”.

Cina: con Berlino collaboriamo per dare un segnale al mondo

Cina: con Berlino collaboriamo per dare un segnale al mondoRoma, 1 giu. (askanews) – Il capo della politica estera del Partito comunista cinese, Wang Yi, ha segnalato la volontà di Pechino di collaborare con Berlino di fronte ai rovesciamenti geopolitici in corso, in un incontro che puntava a preparare il terreno a un’attesa visita del primo ministro Li Qiang in Germania. Lo riferisce oggi il South China Morning Post.

“Cina e Germania dovrebbero lavorare insieme per rendere la settima consultazione intergovernativa Cina-Germania un successo e inviare un segnale positivo all’Europa e al mondo”, ha detto Wang a Jens Plotner, consigliere tedesco per la politica estera e di sicurezza, arrivato nella Repubblica popolare. Secondo il ministero degli Esteri cinese, Plotner ha affermato che anche la Germania “attende con impazienza” la consultazione e lavorerà con la Cina per accelerare i lavori preparatori.

La coppia ha “scambiato opinioni” sulla guerra in Ucraina, ha detto il ministero degli Esteri. La Germania è stata tra le tappe della recente missione di pace dell’inviato speciale cinese Li Hui, che ha incluso incontri in Ucraina, Russia, Francia, Polonia e Bruxelles. Prima del suo incontro di ieri con Wang – che è il capo della Commissione esteri del Partito comunista cinese, un incarico che lo pone in una posizione particolarmente elevata nella nomenklatura diplomatica di Pechino – Plotner ha avuto colloqui con il ministro degli Esteri Qin Gang, come parte della pianificazione della visita di Li Qiang a Berlino.

Nessuna delle due parti ha confermato una data per la visita, ma si sono tenuti più incontri per aprire la strada a uno dei primi viaggi di Li in una grande economia sviluppata dalla sua promozione a premier a marzo. Parlando con il cancelliere tedesco Olaf Scholz a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco a febbraio, Wang aveva affermato che l’incontro proposto aiuterebbe a “tracciare il progetto per lo sviluppo delle relazioni bilaterali per mantenere la cooperazione Cina-Germania in prima linea nel mondo”.

Rispetto all’approccio conflittuale degli Stati uniti, l’Europa sta avendo un atteggiamento più frammentato alla Cina. Per esempio, ha fatto molto scalpore una dichiarazione del presidente francese Emmanuel Macron che, di ritorno da un viaggio nella Repubblica popolare, ha detto che i membri dell’Ue non dovrbebero comportarsi da “vassalli” degli Stati uniti rispetto alla questione di Taiwan e della Cina. Una composizione tra l’atteggiamento americano e quello europeo rispetto a Pechino si è manifestato nel summit G7 di Hiroshima, nel cui documento finale si è respinta l’idea di un “disaccoppiamento” (“decoupling”) economico e geopolitico dalla Cina per evocare una più vaga nozione di “riduzione del rischio” (“de-risking”). Ma anche questa formula ha provocato perplessità in Europa e irritazione da parte della Cina.

Pechino, dal canto suo, sostiene in ogni occasione che vorrebbe l’Europa stabilizzata e con una sua “autonomia strategica” che consenta di sviluppare relazioni senza l’intervento di terze forze che le turbino (leggi: Stati uniti).

Zelensky: la guerra si fermerà solo quando vinceremo

Zelensky: la guerra si fermerà solo quando vinceremoBulbuaca, 1 giu. (askanews) – Il presidente dell’Ucraina, Volodomyr Zelensky, è arrivato al Castello di Mimi a Bulbuaca, località a circa 30 chilometri dalla capitale della Moldavia Chisinau, che oggi ospiterà il summit della Comunità politica europea. Zelensky è stato accolto dalla presidente moldava, Maia Sandu. “Ci fermeremo solo quando vinceremo o quando la Russia smetterà di occupare i nostri territori” ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando ai cronisti a margine del vertice Epc in Moldavia. Poco prima, su suo account Telegram, aveva scritto “Oggi lavoriamo in Moldavia. Partecipiamo al vertice della comunità politica europea. Molti incontri bilaterali. Stiamo sviluppando una coalizione di combattenti e offriamo una coalizione di “patrioti”. UE, NATO, formula di pace. Tutto per proteggere il nostro futuro”.