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Papa: chi ha responsabilità politiche abbia propositi di pace

Papa: chi ha responsabilità politiche abbia propositi di paceCittà del Vaticano, 31 mag. (askanews) – Una nuova preghiera per “la martoriata Ucraina” ed un invito a chi ha “responsabilità politiche” ad avere “propositi di pace”, sono giunti oggi da papa Francesco. Al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro, parlando ai pellegrini di lingua italiana, il pontefice ha salutato i giovani di “Rondine Cittadella della Pace” di Arezzo, accompagnati dal Vescovo, mons. Andrea Migliavacca.

“Un pensiero grato” Francesco lo ha voluto rivolgere soprattutto a quanti, ha detto, “venendo dall’Ucraina e dalla Russia e da altri Paesi di guerra, hanno deciso di non essere nemici, ma di vivere da fratelli. Il vostro esempio – ha quindi aggiunto il Papa – possa suscitare propositi di pace in tutti, anche in coloro che hanno responsabilità politiche”. Poi ha voluto affidare alla “materna intercessione” della Madonna “quanti sono provati dalla guerra, specialmente la cara e martoriata Ucraina che tanto soffre”.

Sanità, Rocca: Ospedale Bambino Gesù al Forlanini? Favorevole

Sanità, Rocca: Ospedale Bambino Gesù al Forlanini? FavorevoleRoma, 31 mag. (askanews) – “La nuova sede del Bambino Gesù al Forlanini? Ancora non possiamo dirlo con certezza, l’ipotesi circola da tempo e mi trova favorevole, ma necessita di una serie di precondizioni e di valutazioni attente. Al momento ci sono solo delle interlocuzioni ad alto livello”. Parole che il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, affida alle colonne del Corriere della Sera.

“Di sicuro il Bambino Gesù, che è un’eccellenza mondiale universalmente riconosciuta, al momento è costretto a operare in condizioni a dir poco sacrificate – ha aggiunto Rocca – un grande ospedale per garantire qualità e umanizzazione delle cure ha necessità di spazi e strutture all’altezza. Il Bambino Gesù, oramai, è congestionato e questo impatta sui servizi alle centinaia di migliaia di piccoli pazienti e famiglie che vi si recano da tutta Italia, e non solo. Di certo è che questa straordinaria e fondamentale realtà, punto di riferimento per le cure infantili nel mondo. E’ urgente individuare una nuova sede e garantire la qualità”.

Il cardinale Zuppi: il Papa è rimasto colpito dal dramma dell’alluvione in Emilia-Romagna

Il cardinale Zuppi: il Papa è rimasto colpito dal dramma dell’alluvione in Emilia-RomagnaRoma, 31 mag. (askanews) – Papa Francesco “è rimasto subito molto colpito” dal dramma dell’alluvione in Emilia Romagna e lo dimostra il suo messaggio inviato alle popolazioni”, ora però, occorre seguire il suo messaggio e cioè “che in drammi di questo genere, così come per la pandemia, se ne esce solo insieme e con la forza della solidarietà che sollecita tutti”. Così l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, card. Matteo Zuppi ad Agorà su Raitre. Il porporato ha poi raccontato di aver parlato dell’alluvione con il Papa almeno due volte, quando si è incontrato con lui insieme ai vescovi italiani riuniti in Vaticano per l’ultima Assemblea generale della Cei. “Ha ascoltato con grande vicinanza. – ha detto – Come si sà, il Papa ha sempre una grande attenzione per le sofferenze degli altri”. “Mi auguro che la politica dia le risposte che la sofferenza di questa gente desidera”. Il porporato ha poi aggiunto che in tema di ricostruzione “ci deve essere un’unica parte”. Sul tema della scelta del Commissario alla ricostruzione che sta dividendo la politica, Zuppi ha detto di non voler entrare nella questione ma si è limitato a far notare che occorrono ora “risposte efficaci e il più possibile convergenti. Ci sono situazioni, e questa è una, nelle quali occorre un’unica sensibilità per far presto e fare bene. Strumenti migliori – ha concluso – si ritrovano nella collaborazione tra varie istituzioni, centrale e locale. Ci vuole gente seria”.

Aeroporti, traffico passeggeri aprile supera i livelli pre-Covid

Aeroporti, traffico passeggeri aprile supera i livelli pre-CovidRoma, 31 mag. (askanews) – Traffico aereo da record per il sistema aeroportuale italiano, che lo scorso mese di aprile, con 16,5 milioni di passeggeri transitati, ha superato del 2,5% i volumi del 2019. A trainare il risultato, secondo i dati diffusi da Assaeroporti, il segmento internazionale che, con 10,7 milioni di passeggeri, oltre due terzi del totale, è cresciuto del 30% rispetto al 2022 e ha sostanzialmente raggiunto i livelli pre-pandemia (-1,6%). Degno di nota è anche il dato del traffico nazionale che, con 5,8 milioni di viaggiatori, ha superato dell’11% i volumi del 2019.

Vicino ai risultati pre-Covid anche il traffico registrato nel primo quadrimestre dell’anno: complessivamente i passeggeri hanno toccato quota 52,3 milioni, ovvero il 97,6% dei livelli del 2019. “Il risultato raggiunto dagli aeroporti italiani nel mese di aprile è un’ottima notizia e conferma la resilienza del settore – ha commentato Carlo Borgomeo presidente di Assaeroporti -. Ci auguriamo che gli anni terribili del Covid siano ormai alle spalle e che il comparto sia sempre più centrale nelle politiche di sviluppo del nostro Paese”.

La Casa Bianca: noi non sosteniamo gli attacchi all’interno della Russia

La Casa Bianca: noi non sosteniamo gli attacchi all’interno della RussiaRoma, 31 mag. (askanews) – La Casa Bianca ha affermato che sta ancora raccogliendo informazioni sull’attacco con droni di ieri a Mosca, ma ha ribadito di non poter giustificare gli attacchi all’interno della Russia. “Non sosteniamo gli attacchi all’interno della Russia. Questo è tutto. Punto”, ha detto l’addetta stampa della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, durante un briefing.

Washington è un importante fornitore di armi all’Ucraina, a condizione che il paese le usi per difendersi e per riconquistare il territorio ucraino occupato dalle forze russe. I funzionari statunitensi hanno ripetutamente affermato che l’Ucraina ha accettato di non utilizzare armi fornite dagli americani per attacchi sul suolo russo. Ieri, funzionari americani hanno dichiarato all’agenzia di stampa Ap che un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina dovrebbe essere annunciato questa settimana e includerà munizioni aggiuntive per i droni.

Macron: serve un “risveglio strategico” per la sicurezza dell’Europa

Macron: serve un “risveglio strategico” per la sicurezza dell’EuropaRoma, 31 mag. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron intende rassicurare i paesi dell’Europa centrale e orientale sul fatto che la Francia comprende che l’ambiente di sicurezza del continente è stato modificato in modo permanente dall’invasione russa dell’Ucraina.

In un discorso a un forum sulla sicurezza nella capitale slovacca, Bratislava, Macron chiederà oggi un “risveglio strategico” e sottolineerà il lavoro svolto dalla Francia per proteggere il fianco orientale della Nato, incluso il distacco di 1.250 truppe francesi in Romania e di altri 300 militari in Estonia. Il presidente sottolineerà anche il ruolo francese nello sbloccare la fornitura di carri armati all’Ucraina. Durante il forum, secondo le anticipazioni del suo discorso, Macron sottolineerà anche l’impegno della Francia per la vittoria dell’Ucraina e dirà che non sarà tollerato in alcun modo un conflitto congelato. Un funzionario dell’Eliseo ha sottolineato che Macron ha già concordato un aumento di oltre un terzo della spesa per la difesa prevista dalla Francia per il 2024-30 rispetto al 2019-25. D’altra parte, il presidente sosterrà che l’Europa deve fare di più per sostenere la propria capacità di produzione di armamenti e necessita di esplorare partenariati nell’ambito della difesa tra gli Stati membri.

Compiti@Casa, università e scuole medie tra studio e relazione

Compiti@Casa, università e scuole medie tra studio e relazioneTorino, 31 mag. (askanews) – Studenti delle scuole medie arrivati da tutta Italia per festeggiare un progetto che li ha messi in relazione con studenti universitari che li hanno aiutati nello studio, ma anche accompagnati più in generale nel processo di crescita. Nel Campus Einaudi dell’Università di Torino si è tenuto l’atto conclusivo dell’edizione 2023 del progetto Compiti@Casa, nato dalla collaborazione tra la Fondazione De Agostini e l’ateneo e sostenuto anche da IGT e Fondazione Alberto e Franca Riva. “Oggi – ha detto ad askanews Marina Marchisio, docente e referente del progetto – è un momento di festa per tutti noi, perché rappresenta la conclusione della terza edizione di Compiti@Casa che ha visto coinvolti 300 studenti della scuola secondaria di primo grado di tutta Italia, oltre 105 tutor dell’Università di Torino, dell’Università del Piemonte Orientale e del Politecnico di Torino, 31 docenti referenti e molte altre persone che hanno collaborato”.

Le attività di sostegno all’apprendimento delle materie umanistiche, della matematica e delle discipline scientifiche si sono svolte a distanza utilizzando un ambiente digitale di apprendimento che consente attività formative in sincrono e la condivisione di contenuti interattivi. Ma l’esperienza è andata oltre il semplice livello didattico. “I tutor – ha aggiunto Marcella Drago, segretario generale della Fondazione De Agostini – sono diventati, nell’arco delle 12 settimane del progetto, un po’ come dei fratelli e delle sorelle maggiori per questi ragazzi. E Compiti@Casa non è soltanto un momento nel quale si fanno i compiti, ma anche, come hanno raccontato i ragazzi, si chiacchiera, si condivide, ci si ascolta, ci si racconta. Ecco: Compiti@Casa è questo, è apprendimento, ma anche e soprattutto relazione e condivisione”. Alla terza edizione hanno preso parte scuole di Novara, Torino, Milano, ma anche di Roma, Napoli e Palermo. “La parte principale di questo progetto – ci ha detto Andrea Polesel, uno dei tutor che hanno affiancato gli studenti – riguarda proprio la relazione che si vene a creare con i ragazzi, il fatto che in tanti momenti ci sia l’occasione per confrontarsi, per raccontarsi. Hanno avuto modo di raccontare i problemi che affrontano a scuola e nella vita privata, e questo crea un clima positivo per loro a livello relazionale, che poi ha tutta una serie di ripercussioni sia sul rendimento scolastico, ma soprattutto sulla persona”.

“Lavorare con loro significa investire sul futuro – ha concluso la professoressa Marchisio – a maggior ragione perché saranno loro le generazioni del futuro. E prima si parte, meglio è”. E in una società che tende purtroppo a favorire l’isolamento delle persone, soprattutto dei più giovani, un progetto di condivisione anche umana come questo, oltre che combattere la povertà educativa e la dispersione scolastica, sembra rispondere a bisogni sociali nel senso più largo del termine.

Nordcorea ammette fallimento lancio satellite-spia

Nordcorea ammette fallimento lancio satellite-spiaRoma, 31 mag. (askanews) – La Corea del Nord ha confermato, in una rara ammissione, che il lancio del suo “satellite-spia” avvenuto nelle scorse ore è fallito. L’agenzia di stampa di stato KCNA ha spiegato che il nuovo razzo “Chollima-1”, che trasportava un satellite da ricognizione militare, “Malligyong-1”, è caduto in mare a causa “dell’avviamento anomalo del motore del secondo stadio”. Pyongyang prevede di effettuare un secondo lancio il prima possibile.

Lo Stato maggiore congiunto della Corea del Sud, dal canto suo, ha dichiarato di aver rilevato il lancio da Tongchang-ri, sulla costa occidentale del nord, alle 6:29 (23.29 in Italia) e che il missile è caduto nelle acque a circa 200 chilometri a ovest dell’isola sud-occidentale di Eocheong dopo il suo volo sopra le acque. all’estremo ovest dell’isola di confine di Baengnyeong. L’esercito sudcoreano ha identificato quella che appare essere una paerte del missile del Nord e l’ha recuperata, ha aggiunto lo Stato maggiore. Questi frammenti potrebbero far luce sulla composizione del razzo e sul progresso tecnologico del Nord, hanno detto gli osservatori.

Il Nord ha notificato all’inizio di questa settimana al Giappone e all’Organizzazione marittima internazionale il suo piano per lanciare un satellite tra il 31 maggio e l’11 giugno, nonostante le critiche secondo cui violerebbe le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite che vietano qualsiasi lancio utilizzando la tecnologia dei missili balistici. Il regime aveva lanciato per l’ultima volta un razzo che trasportava quello che ha definito un satellite “Kwangmyongsong-4” nel febbraio 2016.

Comunali, Cateno De Luca: ho vinto contro tutti in 4 Comuni diversi

Comunali, Cateno De Luca: ho vinto contro tutti in 4 Comuni diversiMilano, 31 mag. (askanews) – Cateno De Luca, già sindaco di Messina, Fiumedinisi e Santa Teresa di Riva e leader del movimento politico Sud chiama Nord, guida il comune di Taormina. “Lo dico volutamente: perché sintetizzo usando un luogo comune, ma parlo del modello di buon governo che rappresento. Io sono il simbolo positivo della Sicilia amministrata bene” ha detto in un’intervista a La Repubblica.

“Mi paragonano a un Masaniello siciliano? Era un personaggio che andava al galoppo verso il suicidio. Ora, io capisco che il mio folklore possa indurre a un confronto, però sinceramente i miei risultati e la mia storia dicono altro. Io sono uno statista di frontiera” ha proseguito. Quanto alla passata candidatura alla presidenza della Regione contro Schifani De Luca annette di sognare ancora quella carica. “Ovvio. Avrei potuto fare il senatore, il deputato nazionale: è stato eletto un mio ex assessore comunale. Ho scelto di restare in trincea, solo che con Schifani alla Regione mi annoio. E quindi mi sono organizzato per governare una realtà complessa e prestigiosa come Taormina, che è una Sicilia in piccolo. Ma soltanto nell’attesa di governare la Regione”.

La prossima sfida, ha continuato, è quella delle elezioni Europee. “Entro fine giugno sarà sottoscritto il patto di Taormina, con la definizione della piattaforma su cui stiamo lavorando da mesi. L’ultimo incontro è stato lunedì scorso a Milano, organizzato da Letizia Moratti” con la presenza di Matteo Renzi, Mariastella Gelmini e Giuseppe Fioroni.

Comunali, Franceschini: onda di destra ma ora non ingabbiamo Schlein

Comunali, Franceschini: onda di destra ma ora non ingabbiamo SchleinMilano, 31 mag. (askanews) – “La sconfitta è evidente ma non capisco la sorpresa per la vittoria della destra”. Così Dario Franceschini in un’intervista a La Repubblica a proposito delle elezioni comunali. “Tanti fattori concomitanti spiegano il risultato. Il primo è un’onda di destra che riguarda tutta l’Europa. Il secondo elemento è fisiologico, ci sono pacchi di studi a dimostrare che in tutti Paesi del mondo, quando si vota nel primo anno di governo, c’è un effetto trascinamento. Infine c’è il terzo elemento, tutto italiano, e cioè una maggioranza unita e una minoranza divisa” ha aggiunto.

“Nessuno ha la bacchetta magica, nemmeno Schlein. Mi rattrista un po’ che le lezioni del passato non bastino mai. Tutti i leader del Pd, sottoscritto compreso, hanno subito dal primo giorno una azione di logoramento. Allora dico: fermiamoci. Il risultato di queste amministrative non può diventare un alibi per iniziare una normalizzazione di Schlein. Lasciamola lavorare libera, non bisogna ingabbiarla” ha proseguito riferendosi alla segretaria del Pd. “Chi vuole ingabbiarla? Non penso a qualcuno in particolare, ma vedo un clima insidioso. Si rischia che un risultato negativo di cui Schlein non ha alcuna responsabilità venga usato per iniziare a indebolirla. Anziché processi, facciamo semmai analisi, è sempre più evidente che siamo davanti a un ritorno del bipolarismo. Le leggi elettorali a tutti i livelli spingono verso due coalizioni che si fronteggiano”.

“Veniamo da due legislature in cui i confini tra i poli si erano annacquati. Stavolta è diverso. Io penso che, più questa legislatura andrà avanti, più evidente sarà il solco che divide maggioranza e opposizione in Parlamento. Ci piaccia o no, il governo andrà avanti fino in fondo, dobbiamo ragionare su un tempo lungo, abbiamo quattro anni a disposizione” ha continuato. “Non dobbiamo seguire la formula del tutti contro la destra, indipendentemente da programmi e contenuti. Usiamo questo periodo all’opposizione per preparare terreni comuni a cominciare dalle battaglie parlamentari, per esempio su salario minimo e sanità. Quel solco tra destra e sinistra si allargherà e avvicinerà le forze di minoranza al di là della volontà dei singoli” ha aggiunto.

“Le reazioni ora saranno di certo negative ma il tempo aiuterà a vedere le cose in modo diverso. Ho lavorato con entrambi, come con Calenda, che ha ragione quando dice che non si può costruire un’alleanza sulla paura della destra. Servono contenuti e apertura reciproca. Poi penso anche ai sindaci e a personalità non strettamente inquadrabili nei partiti, come Giuseppe Sala e Gaetano Manfredi” ha proseguito sulla possibilità che Conte si convinca a stare con Renzi e viceversa.