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Il funambolo tra i grattacieli: Andrea Loreni e la libertà

Il funambolo tra i grattacieli: Andrea Loreni e la libertàMilano, 27 mag. (askanews) – “Il funambolismo non è un’arte della morte, ma un’arte della vita, vissuta al limite del possibile”, diceva lo scrittore americano Paul Auster. Il funambolismo, aggiungiamo noi, è una forma dell’umano: una lezione di solitudine quasi assoluta che diventa però condivisione, spazio, emozione. E così guardare Andrea Loreni, funambolo italiano che sfida le grandi altezze, mentre attraversa il cielo tra il Bosco Verticale, è un modo per guardare a noi stessi. Perché, come dice lo stesso Loreni, il cavo su cui si cammina, quei pochi millimetri di strada, in fondo sono solo uno specchio. “Come ci si arriva su quel cavo? – ha detto il funambolo torinese ad askanews – Ci si arriva con tanto tempo, tanta pazienza. Avevo visto i grattacieli appena costruiti ed avevo pensato che fosse una camminata da fare”.

L’occasione per farla, dopo molti anni che sono stati in qualche modo di preparazione, è stata l’inaugurazione del festival BAM Circus alla Biblioteca degli Alberi di Milano. E Andrea ha attraversato il cielo, leggero come un artista di strada e profondo come un essere umano realmente presente a se stesso. “Non vorrei che fosse né una sfida né un modo di essere migliore o cose di questo genere – ha aggiunto Loreni – è la mia strada in qualche modo per realizzare la mia libertà”. Una libertà che è anche festa, che è condivisione, che è possibilità di tracciare vie alternative, di dare nuove visioni a un mondo sempre più appiattito, ma non meno desideroso di cambiare e tornare a essere più umano.

Mattarella: confronto, non mettere a tacere libro o presentazione

Mattarella: confronto, non mettere a tacere libro o presentazioneBarbiana (Vicchio), 27 mag. (askanews) – “La scuola di Barbiana durava tutto il giorno” e con essa don Lorenzo Milani “cercava di infondere la voglia di imparare, la disponibilità a lavorare insieme agli altri. Cercava di instaurare l’abitudine a osservare le cose del mondo con spirito critico. Senza sottrarsi mai al confronto, senza pretendere di mettere a tacere qualcuno, tanto meno un libro o la sua presentazione. Insomma, invitava a saper discernere”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando a Barbiana.

Santanchè: l’Emilia-Romagna ha dato una grande lezione di dignità e resilienza

Santanchè: l’Emilia-Romagna ha dato una grande lezione di dignità e resilienzaRimini, 27 mag. (askanews) – “Ho grande rispetto per la tragedia” che è avvenuta circa due settimane fa in Romagna, “ma grazie a Dio le coste sono salve”. Questo popolo ha dato in questi giorni “una grande lezione di dignità e resilienza”. Quindi ora “dobbiamo assolutamente dare un’immagine positiva perché come si è visto l’Emilia-Romagna è pronta per ospitare come ha sempre fatto nel migliore dei modi. Non dobbiamo far passare l’immagine, come invece purtroppo sta passando sui giornali stranieri che è sommersa dall’acqua”. Lo ha detto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, a Rimini alla presentazione della campagna di promozione dell’Emilia-Romagna affinché la grave alluvione che ha colpito la regione non provochi ulteriori danni economici e sociali alla comunità.

Se passasse il messaggio che la Romagna è ancora invasa da acqua e fango, ha precisato Santanchè “dopo la tragedia che c’è stata si andrebbe incontro anche a una tragedia economica. Questo è un popolo che vive di turismo e quindi dobbiamo sostenerlo e aiutarlo”. Da qui l’idea di una campagna di promozione da diffondere sui mercati di riferimento in particolare Germania, Austria, Svizzera e Francia e diverse regioni italiane.Gli emiliano-romagnoli “hanno dato una lezione di dignità e resilienza – ha aggiunto il ministro -. Si sono prima messi a lavorare come nelle loro abitudini, ma si sono rimboccate le maniche col sorriso sulle labbra, il modo migliore di essere italiani”.

“Come ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni il governo c’è. In questo momento siamo tutti emiliano-romagnoli, solo insieme a tutti i livelli le istituzioni possono risolvere i problemi”.“Il Consiglio dei ministri – ha ricordato Santanchè – ha stanziato due miliardi, soldi che servono per la fase di emergenza. Poi ci sarà una quantificazione dei danni, che sono molti”.

 

Mattarella: la Costituzione era il Vangelo laico di don Milani

Mattarella: la Costituzione era il Vangelo laico di don MilaniBarbiana (Vicchio), 27 mag. (askanews) – “Don Lorenzo Milani è stato anzitutto un maestro. Un educatore. Guida per i giovani che sono cresciuti con lui nella scuola popolare di Calenzano prima, e di Barbiana poi. Testimone coerente e scomodo per la comunità civile e per quella religiosa del suo tempo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando a Barbiana in occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di don Lorenzo Milani.

“Battistrada di una cultura che ha combattuto il privilegio e l’emarginazione, che ha inteso la conoscenza non soltanto come diritto di tutti ma anche come strumento per il pieno sviluppo della personalità umana. Essere stato un segno di contraddizione, anche urticante – ha sottolineato Mattarella – significa che non è passato invano fra noi ma, al contrario, ha adempiuto alla funzione che più gli stava a cuore: fare crescere le persone, fare crescere il loro senso critico, dare davvero sbocco alle ansie che hanno accompagnato, dalla scelta repubblicana, la nuova Italia”. “La scuola, in un Paese democratico, non può non avere come sua prima finalità e orizzonte l’eliminazione di ogni discriminazione” ha detto Mattarella. “‘Lettera a una professoressa’, scritta con i suoi ragazzi mentre avanzava la malattia – che lo avrebbe portato via a soli 44 anni – è un atto d’accusa, impietoso, di tutto questo. ‘Lettera a una professoressa’ – ha sottolineato Mattarella – ha rappresentato una lezione impartita a fronte delle pigrizie del sistema educativo e ha spinto a cambiare, ha contribuito a migliorare la scuola nel mezzo di una profonda trasformazione sociale del Paese. Ha aiutato a comprendere meglio i doveri delle istituzioni e sollecitato a considerare i doveri verso la comunità”. “La scuola è di tutti. La scuola deve essere per tutti. Spiegava don Milani, avendo davanti a sé figli di contadini che sembravano inesorabilmente destinati a essere estranei alla vita scolastica: ‘Una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo di espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose’. Impossibile non cogliere la saggezza di questi pensieri. Era la sua pedagogia della libertà”.

“Il merito non è l’amplificazione del vantaggio di chi già parte favorito. Merito è dare nuove opportunità a chi non ne ha, perché è giusto e per non far perdere all’Italia talenti; preziosi se trovano la possibilità di esprimersi, come a tutti deve essere garantito” ha aggiunto. “I suoi ragazzi non possedevano le parole. Per questo venivano esclusi. E se non le avessero conquistate, sarebbero rimasti esclusi per sempre. Guadagnare le parole voleva dire incamminarsi su una strada di liberazione. Ma chiamava anche a far crescere la propria coscienza di cittadino; sentirsi, allo stesso tempo, titolare di diritti e responsabile della comunità in cui si vive”, ha osservato il Capo dello Stato. “Aveva un senso fortissimo della politica don Lorenzo Milani.Se il Vangelo era il fuoco che lo spingeva ad amare, la Costituzione era il suo vangelo laico. ‘Ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia. Difficile trovare parole più efficaci”. “Difficile non riscontrare lo stretto legame del suo insegnamento con la fede che professava: prima di ogni altra cosa, il rispetto e la dignità di ogni persona. Qui si intrecciano il don Milani prete, l’educatore, l’esortatore all’impegno. L’impegno – educativo, e di crescita – richiede sempre, per essere autentico, coerenza. Spesso sacrificio. Al pari di tanti curati di montagna che hanno badato alle comunità loro affidate, Don Milani non si è sottratto. Era giovane. Chiedeva ai suoi ragazzi di non farsi vincere dalla tentazione della rinuncia, dell’indifferenza” ha osservato Mattarella. “La scuola di Barbiana durava tutto il giorno” e con essa don Lorenzo Milani “cercava di infondere la voglia di imparare, la disponibilità a lavorare insieme agli altri. Cercava di instaurare l’abitudine a osservare le cose del mondo con spirito critico. Senza sottrarsi mai al confronto, senza pretendere di mettere a tacere qualcuno, tanto meno un libro o la sua presentazione. Insomma, invitava a saper discernere”. “Era stato mandato qui, a Barbiana, in questo borgo tra i boschi del Mugello – con la chiesa, la canonica e poche case intorno – perché i suoi canoni, nella loro radicalità, spiazzavano l’inerzia” detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“La sua fede esigente e rocciosa, il suo parlare poco curiale, i suoi modi, a volte impetuosi, lontani da quelli consueti, destavano apprensione in qualche autorità ecclesiastica”, ha aggiunto.

Alluvione,Santanchè: governo c’è, lavoriamo insieme a istituzioni

Alluvione,Santanchè: governo c’è, lavoriamo insieme a istituzioniRimini, 27 mag. (askanews) – “Come ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni il governo c’è. In questo momento siamo tutti emiliano-romagnoli, solo insieme a tutti i livelli le istituzioni possono risolvere i problemi”. Lo ha detto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, a Rimini alla presentazione della campagna di promozione dell’Emilia-Romagna affinché la grave alluvione che ha colpito la regione non provochi ulteriori danni economici e sociali alla comunità.

“Il Consiglio dei ministri – ha ricordato Santanchè – ha stanziato due miliardi, soldi che servono per la fase di emergenza. Poi ci sarà una quantificazione dei danni, che sono molti”.

Maltempo, Santanché: da Emilia Romagna lezione di dignità

Maltempo, Santanché: da Emilia Romagna lezione di dignitàRimini, 27 mag. (askanews) – “Ho grande rispetto per la tragedia” che è avvenuta circa due settimane fa in Romagna, “ma grazie a Dio le coste sono salve”. Questo popolo ha dato in questi giorni “una grande lezione di dignità e resilienza”. Quindi ora “dobbiamo assolutamente dare un’immagine positiva perché come si è visto l’Emilia-Romagna è pronta per ospitare come ha sempre fatto nel migliore dei modi. Non dobbiamo far passare l’immagine, come invece purtroppo sta passando sui giornali stranieri che è sommersa dall’acqua”. Lo ha detto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, a Rimini alla presentazione della campagna di promozione dell’Emilia-Romagna affinché la grave alluvione che ha colpito la regione non provochi ulteriori danni economici e sociali alla comunità.

Se passasse il messaggio che la Romagna è ancora invasa da acqua e fango, ha precisato Santanchè “dopo la tragedia che c’è stata si andrebbe incontro anche a una tragedia economica. Questo è un popolo che vive di turismo e quindi dobbiamo sostenerlo e aiutarlo”. Da qui l’idea di una campagna di promozione da diffondere sui mercati di riferimento in particolare Germania, Austria, Svizzera e Francia e diverse regioni italiane. Gli emiliano-romagnoli “hanno dato una lezione di dignità e resilienza – ha aggiunto il ministro -. Si sono prima messi a lavorare come nelle loro abitudini, ma si sono rimboccate le maniche col sorriso sulle labbra, il modo migliore di essere italiani”.

Scuola, Mattarella: merito non è amplificare vantaggio favoriti

Scuola, Mattarella: merito non è amplificare vantaggio favoritiBarbiana (Vicchio), 27 mag. (askanews) – “Il merito non è l’amplificazione del vantaggio di chi già parte favorito. Merito è dare nuove opportunità a chi non ne ha, perché è giusto e per non far perdere all’Italia talenti; preziosi se trovano la possibilità di esprimersi, come a tutti deve essere garantito”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando a Barbiana in occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di don Lorenzo Milani.

“I suoi ragazzi non possedevano le parole. Per questo venivano esclusi. E se non le avessero conquistate, sarebbero rimasti esclusi per sempre. Guadagnare le parole voleva dire incamminarsi su una strada di liberazione. Ma chiamava anche a far crescere la propria coscienza di cittadino; sentirsi, allo stesso tempo, titolare di diritti e responsabile della comunità in cui si vive”, ha osservato il Capo dello Stato.

Mattarella: don Milani un maestro, testimone coerente e scomodo

Mattarella: don Milani un maestro, testimone coerente e scomodoBarbiana (Vicchio), 27 mag. (askanews) – “Don Lorenzo Milani è stato anzitutto un maestro. Un educatore. Guida per i giovani che sono cresciuti con lui nella scuola popolare di Calenzano prima, e di Barbiana poi. Testimone coerente e scomodo per la comunità civile e per quella religiosa del suo tempo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando a Barbiana in occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di don Lorenzo Milani.

“Battistrada di una cultura che ha combattuto il privilegio e l’emarginazione, che ha inteso la conoscenza non soltanto come diritto di tutti ma anche come strumento per il pieno sviluppo della personalità umana. Essere stato un segno di contraddizione, anche urticante – ha sottolineato Mattarella – significa che non è passato invano fra noi ma, al contrario, ha adempiuto alla funzione che più gli stava a cuore: fare crescere le persone, fare crescere il loro senso critico, dare davvero sbocco alle ansie che hanno accompagnato, dalla scelta repubblicana, la nuova Italia”.

Il capo delle forze armate ucraine esorta l’esercito: è ora di riprendere quello che è nostro

Il capo delle forze armate ucraine esorta l’esercito: è ora di riprendere quello che è nostroRoma, 27 mag. (askanews) – “E’ giunto il momento di riprenderci quello che è nostro”, dichiara un post sull’account Telegram del comandante in capo delle Forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny. Un messaggio letto come l’annuncio dell’inizio dell’attesa controffensiva ucraina e allo stesso tempo un tentativo di smentire le voci – diffuse attivamente da parte russa – di un grave ferimento di Zaluzhny.

Sull’account è stato caricato un video che riprende soldati ucraini che rispondono all’incitazione di un comandante a essere pronti a combattere per la patria. “L’Ucraina è la madre patria (…) distruggerò i nemici della patria”, si legge in una versione con sottotitoli che circola sui social. “Che la mia mano sia ferma per uccidere il nemico, che il sguardo sia chiaro per uccidere il nemico, che le mie armi siano efficientu per uccidere il nemico, che la mia volontà sia di ferro: l’Ucraina è la madrepatria”, scandisce la voce del comandante, a cui rispondono i militari.

Mattarella a Barbiana per i cento anni dalla nascita di don Lorenzo Milani

Mattarella a Barbiana per i cento anni dalla nascita di don Lorenzo MilaniBarbiana (Vicchio), 27 mag. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è a Barbiana, nel comune di Vicchio (Fi), per aprire le celebrazioni per i cento anni dalla nascita di don Lorenzo Milani, il sacerdote ed educatore, autore con i suoi allievi di “Lettera a una professoressa”, che fu “esiliato” nel paesino del Mugello nel 1954.

Il Capo dello Stato ha visitato la canonica dove don Lorenzo faceva scuola ai figli dei contadini e il piccolo cimitero dove è sepolto. Alla cerimonia partecipano, tra gli altri, il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la presidente del comitato nazionale per i cento anni di don Milani Rosy Bindi.