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Tag: askanews

Qin Gang a ministri Asia centrale: lavoriamo per pace in Ucraina

Qin Gang a ministri Asia centrale: lavoriamo per pace in UcrainaRoma, 27 apr. (askanews) – Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha affermato oggi che la Cina è disposta a lavorare con i paesi dell’Asia centrale – tradizionale “giardino di casa” della Russia – per spingere verso una soluzione politica della crisi ucraina. Lo riferisce il South China Morning Post.

Il ministro ha parlanto all’indomani dell’attesa telefonata tra il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky. “La Cina e i paesi dell’Asia centrale condividono una visione e una posizione simili sulla crisi in Ucraina”, ha detto Qin dopo aver incontrato i suoi omologhi regionali nella città nordoccidentale di Xian per prepararsi al vertice del mese prossimo tra Pechino e i cinque paesi dell’Asia centrale (C+C5).

Qin ha affermato che i ministri degli Esteri di Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan – tutti ex repiubbliche dell’Unione sovietica – hanno apprezzato la conversazione tra Xi e Zelensky e la ritengono utile per raggiungere presto un cessate-il-fuoco e colloqui di pace. Il ministro ha inoltre aggiunto che la Cina è disposta a continuare a lavorare insieme a tutte le parti, compresa l’Asia centrale, per creare consenso e promuovere una soluzione alla crisi.

Sudan, accordo tra le forze armate: cessate-il-fuoco prorogato per altre 72 ore

Sudan, accordo tra le forze armate: cessate-il-fuoco prorogato per altre 72 oreRoma, 27 apr. (askanews) – Le forze armate sudanesi hanno concordato con il gruppo paramilitare Rapid Support Forces (RSF)di estendere il cessate-il-fuoco di 72 ore. Lo ha affermato oggi l’esercito in un comunicato. “Grazie agli sforzi compiuti dalla parte saudita e americana per aiutare a disinnescare la situazione ed estendere la tregua al fine di creare condizioni adeguate per il processo di evacuazione degli stranieri da vari paesi e per promuovere gli aspetti umanitari per i nostri cittadini, il comando delle forze armate e le RSF hanno acconsentito a una proroga del cessate-il-fuoco, proposta per ulteriori 72 ore”, ha affermato l’esercito sui social media.

Giappone declassa Covid-19 a livello d’influenza stagionale

Giappone declassa Covid-19 a livello d’influenza stagionaleRoma, 27 apr. (askanews) – Il Giappone ha deciso oggi di declassare formalmente lo status del nuovo coronavirus a un livello pari a quello dell’influenza stagionale a partire dall’8 maggio, aprendo la strada alla piena normalizzazione delle attività sociali ed economiche. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.

Il governo inoltre pensa di anticipare la revoca delle rimanenti misure di controllo delle frontiere del coronavirus di oltre una settimana fino alla mezzanotte di venerdì, in previsione di un aumento delle persone che viaggiano all’estero e ritornano durante le vacanze della Golden Week, che inizia sabato. In base alle attuali disposizioni, tutti gli ingressi nel Paese devono presentare la certificazione di aver ricevuto almeno tre dosi di vaccinazione Covid-19 o un risultato negativo a un test del coronavirus, effettuato entro 72 ore dalla partenza.

Gli esperti di malattie infettive del comitato ad hoc attivo presso il ministero della Salute hanno dato il via libera al programma di riclassificazione in base all’attuale situazione della pandemia e alla preparazione del sistema sanitario per una ripresa in tutto il paese. Il panel ha riferito che circa 8.400 istituzioni mediche, che comprendono il 90% degli ospedali e delle cliniche a livello nazionale, sono pronte ad accogliere fino a 58.000 pazienti Covid-19. Circa 44.000 istituti accetteranno pazienti ambulatoriali, rispetto ai 42.000 attuali.

“Le misure speciali che il governo ha adottato in risposta al nuovo coronavirus termineranno il 7 maggio”, ha dichiarato il ministro della Salute, del Lavoro e del Welfare Katsunobu Kato in una conferenza stampa. In Giappone, Covid-19 è attualmente designato come una categoria speciale equivalente o più rigorosa della Classe 2, che copre malattie infettive come la tubercolosi e la sindrome respiratoria acuta grave, o SARS, secondo la legge.

Il governo ha dichiarato che dall’8 maggio riclassificherà il Covid-19 in malattia di classe 5 come l’influenza stagionale, il che significa che lo stato di emergenza non sarà più emesso quando si verificherà una recrudescenza dell’infezione. Anche la copertura da parte del governo delle spese mediche relative al coronavirus per le cure ambulatoriali e il ricovero terminerà, ad eccezione delle cure costose.

Ma alcuni esperti di malattie infettive sono cauti riguardo a un rapido ritorno alle norme pre-pandemia, sottolineando la necessità per gli anziani e le altre persone vulnerabili al coronavirus di continuare a indossare mascherine per proteggersi.

“C’è ancora un rischio elevato se le persone iniziano a uscire come facevano prima della pandemia di coronavirus”, ha affermato Tetsuya Matsumoto, professore di malattie infettive.

All’inizio di questo mese, un gruppo di esperti del comitato consultivo del ministero della salute ha anche avvertito che il Giappone potrebbe affrontare una “nona ondata” della pandemia di coronavirus ancora più grave della precedente, mentre il ministro della salute ha notato un aumento dei casi della nuova, contagiosa sottovariante del virus XBB.1.5.

Durante l’ultima ondata di infezioni, l’ottava in Giappone, osservata da fine novembre a fine gennaio, secondo il ministero sono stati segnalati oltre 7,5 milioni di casi.

Il governo va sotto sul Def, domani si rivota. Meloni: solo un brutto scivolone

Il governo va sotto sul Def, domani si rivota. Meloni: solo un brutto scivoloneRoma, 27 apr. (askanews) – Un “brutto scivolone ma non un segnale politico” per Giorgia Meloni, “dilettantismo” per Elly Schlein. Comunque venga definito (e alla fine risolto) il caso, oggi è stato il giorno più difficile per il governo, andato sotto alla Camera sulla risoluzione con cui chiedeva l’autorizzazione allo scostamento di bilancio, necessario per i provvedimenti sul lavoro che dovrebbero andare nel Consiglio dei ministri convocato simbolicamente il primo maggio.

Al Senato il passaggio del Def è andato liscio: poco dopo le 16 l’aula di Palazzo Madama ha dato via libera alla risoluzione di maggioranza. Dato che proprio al Senato il centrodestra ha numeri meno ampi, sembrava profilarsi un pomeriggio tranquillo e invece alla Camera è arrivata la sorpresa: risoluzione bocciata per sei voti. Tra i banchi della maggioranza, secondo quanto ricostruito poi dai tabulati, al momento del voto sono assenti (al netto degli onorevoli in missione) 26 deputati: 11 della Lega, 9 di Fi, 5 di Fdi e 1 di Noi moderati. “Il problema è che i deputati non si rendono conto”, sibila scuro in volto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti attraversando il Transatlantico mentre l’opposizione esulta. Va trovata una soluzione d’urgenza, anche per non aggiungere alla figuraccia (il Def non era mai stato bocciato prima) un’altra figuraccia, ovvero essere costretti a far saltare il Cdm del primo maggio. A Londra, dove stava incontrando il premier britannico Rishi Sunak, Giorgia Meloni viene informata e alla fine, dopo un consulto con i tecnici, la soluzione viene trovata convocando d’urgenza un nuovo Cdm, che si riunisce a Palazzo Chigi sotto la presidenza del vicepremier Antonio Tajani. Pochi minuti per decidere di non toccare il Def, ma di modificare la relazione sullo scostamento sottolineando “le finalità di sostegno al lavoro e alle famiglie oggetto degli interventi programmati per il Consiglio dei ministri già fissato per il primo maggio”. Un Cdm che, assicura una (furiosa) Meloni dal Regno Unito, viene confermato. Per questo si torna subito in Parlamento. Le capigruppo decidono che alla Camera si va in commissione stasera e domani mattina in Aula, al Senato commissione domani mattina e voto in Aula alle 14.

Per tutti, parlamentari, sottosegretari, vice ministri e ministri scatta la precettazione, a scanso di sorprese. Poi, al rientro di Meloni, è prevedibile che arrivi anche una “strigliata”.

Governo va sotto sul Def, dopo passaggio in Cdm ci sarà nuovo voto

Governo va sotto sul Def, dopo passaggio in Cdm ci sarà nuovo votoRoma, 27 apr. (askanews) – Un “brutto scivolone ma non un segnale politico” per Giorgia Meloni, “dilettantismo” per Elly Schlein. Comunque venga definito (e alla fine risolto) il caso, oggi è stato il giorno più difficile per il governo, andato sotto alla Camera sulla risoluzione con cui chiedeva l’autorizzazione allo scostamento di bilancio, necessario per i provvedimenti sul lavoro che dovrebbero andare nel Consiglio dei ministri convocato simbolicamente il primo maggio.

Al Senato il passaggio del Def è andato liscio: poco dopo le 16 l’aula di Palazzo Madama ha dato via libera alla risoluzione di maggioranza. Dato che proprio al Senato il centrodestra ha numeri meno ampi, sembrava profilarsi un pomeriggio tranquillo e invece alla Camera è arrivata la sorpresa: risoluzione bocciata per sei voti. Tra i banchi della maggioranza, secondo quanto ricostruito poi dai tabulati, al momento del voto sono assenti (al netto degli onorevoli in missione) 26 deputati: 11 della Lega, 9 di Fi, 5 di Fdi e 1 di Noi moderati. “Il problema è che i deputati non si rendono conto”, sibila scuro in volto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti attraversando il Transatlantico mentre l’opposizione esulta. Va trovata una soluzione d’urgenza, anche per non aggiungere alla figuraccia (il Def non era mai stato bocciato prima) un’altra figuraccia, ovvero essere costretti a far saltare il Cdm del primo maggio. A Londra, dove stava incontrando il premier britannico Rishi Sunak, Giorgia Meloni viene informata e alla fine, dopo un consulto con i tecnici, la soluzione viene trovata convocando d’urgenza un nuovo Cdm, che si riunisce a Palazzo Chigi sotto la presidenza del vicepremier Antonio Tajani. Pochi minuti per decidere di non toccare il Def, ma di modificare la relazione sullo scostamento sottolineando “le finalità di sostegno al lavoro e alle famiglie oggetto degli interventi programmati per il Consiglio dei ministri già fissato per il primo maggio”. Un Cdm che, assicura una (furiosa) Meloni dal Regno Unito, viene confermato. Per questo si torna subito in Parlamento. Le capigruppo decidono che alla Camera si va in commissione stasera e venerdì mattina in Aula, al Senato commissione venerdì mattina e voto in Aula alle 14.

Per tutti, parlamentari, sottosegretari, vice ministri e ministri scatta la precettazione, a scanso di sorprese. Poi, al rientro di Meloni, è prevedibile che arrivi anche una “strigliata”.

Enti locali, Calderoli: al via incentivi per aggregazione servizi

Enti locali, Calderoli: al via incentivi per aggregazione serviziRoma, 27 apr. (askanews) – “E’ proseguito anche oggi il lavoro delle Conferenze Unificata e Stato-Regioni, riunite questo pomeriggio per una seduta straordinaria. Proprio in sede di Conferenza Unificata è arrivato il via libera agli incentivi per gli enti locali che aderiscono a riorganizzazioni e aggregazioni dei servizi pubblici locali, con un’intesa raggiunta all’unanimità”. Lo dichiara in una nota il ministro per gli Affari reigonali e l’Autonomia, Roberto Calderoli.

“L’obiettivo di questo provvedimento – spiega Calderoli – è favorire l’efficientamento dei servizi resi ai cittadini grazie al potenziamento delle aggregazioni, incentivando gli enti locali che riorganizzano i propri servizi pubblici in funzione di questo. Una misura che rientra negli adempimenti del Pnrr, approvata secondo i tempi previsti. E’ stato inoltre garantito l’impegno del governo a reperire risorse aggiuntive da destinare a incentivi per gli enti territoriali, compatibilmente con il quadro di finanza pubblica”.

A Milano convegno su cure palliative organizzato da Niguarda e Umav

A Milano convegno su cure palliative organizzato da Niguarda e UmavRoma, 27 apr. (askanews) – Si terrà giovedì 18 maggio, presso l’Aula Magna dell’Ospedale Niguarda di Milano, il convegno “La vita alla fine della vita: le cure palliative, un modello di cura per la persona”, organizzato dall’Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda e da Una Mano alla Vita Onlus, storica realtà non profit milanese che da oltre trent’anni sostiene e sviluppa iniziative sanitarie, assistenziali e sociali nell’ambito delle cure palliative.

L’incontro – si legge in una nota stampa – sarà l’occasione per presentare l’esperienza e il modello di cura dell’Ospedale Niguarda, con oltre venti esperti che racconteranno il percorso fatto e le sinergie create tra gli operatori con l’obiettivo di favorire quella qualità di vita che rende ragione della vita stessa e ribadire come le Cure Palliative si collochino in una fase che privilegia la natura qualitativa del tempo (Kairos) e non soltanto quella cronologica (Kronos). Dopo l’introduzione di Marco Bosio, Direttore Generale dell’Asst Niguarda e la presentazione di Ignazio Renzo Causarano, Direttore delle S.C. Cure Palliative-Hospice dell’Asst Ospedale Niguarda, si darà spazio a diverse aree tematiche chiave, dalla normativa vigente alla complessità assistenziale e agli aspetti clinici ed etici. La mattinata sarà arricchita dal contributo dello psichiatra Eugenio Borgna, letto dall’attore Andrea Carabelli, sulla fragilità e vulnerabilità non solo di chi viene curato ma anche del curante, e di come queste possono diventare una risorsa personale e professionale.

Nel pomeriggio sarà presentato il modello di assistenza integrata denominato Hospice Diffuso e messo in atto all’Ospedale Niguarda dal 2015 con la collaborazione tra Una Mano alla Vita e la S.C. Cure Palliative-Hospice. A seguire l’intervento del Presidente di Una Mano alla Vita, Pier Giorgio Molinari, che verterà sul valore del Terzo Settore nelle Cure Palliative e il supporto all’équipe dell’Ospedale. L’evento formativo è accreditato dalla Regione Lombardia.

Partita (e festa scudetto) posticipata, Napoli-Salernitana si gioca domenica

Partita (e festa scudetto) posticipata, Napoli-Salernitana si gioca domenicaRoma, 27 apr. (askanews) – Napoli-Salernitana si giocherà domenica per motivi di ordine pubblico, orario (anche se la Lega lo deve confermare) le 15. Si giocherà al termine di Inter-Lazio, in programma alle ore 12,30. Lo ha deciso, per motivi di ordine pubblico, il Casms (Comitato analisi sicurezza manifestazioni sportive), che si è riunito al Viminale. Contestualmente è stata posticipata a giovedì sera anche la trasferta di Udine, originariamente prevista martedì alle 20.45.

“Per il parere del Casms mi accingo ad adottare un provvedimento di urgenza con cui determino lo spostamento della partita per necessità pubbliche, saranno giornate particolarmente convulse, mantenere il sabato avrebbe comportato predisporre servizi sia il sabato che la domenica con risorse duplicate, perciò abbiamo ragionato in questo senso e predisposto una serie di misure”, così il prefetto di Napoli, Claudio Palomba in merito allo slittamento a domenica di Napoli-Salernitana. “Ci aspettiamo centinaia di migliaia di persone per strada – ha proseguito il prefetto Palomba – Le chiusure saranno circa 90, aver circoscritto in un unico giorno ci consente di chiedere rinforzi solo per domenica. Domani il Questore avrà un tavolo tecnico. La necessità ad esempio di chiudere dei varchi è perché abbiamo ragionato su una grande zona di pedonalizzazione in cui speriamo di governare anche la mobilità dei tifosi. C’è un piano sanitario e uno di tutela dei monumenti, con i militari di Strade Sicure, i vigili del fuoco affiancati dalle forze dell’ordine. Abbiamo lavorato in modo preventivo sperando che quanto abbiamo messo a punto sia una governance dell’evento che aspettiamo da 33 anni. In piena sintonia con De Laurentiis, che ha partecipato a tutti gli incontri, c’è stata piena condivisione”. Quindi, “domenica mattina ci sarà alle 12,30 Inter-Lazio e a seguire Napoli-Salernitana. Preciso che l’orario non lo fissa il prefetto, la Lega pare abbia anticipato alle 15, ma aspettiamo l’ufficialità”. Presente all’incontro anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: “Finalmente siamo arrivati alla conclusione di concentrare i due eventi nello stesso giorno, che noi auspicavamo. Questa è stata una richiesta fatta per garantire migliore utilizzazione delle risorse da mettere in campo, come ha detto il Prefetto, in un fine settimana lungo e denso per i tanti eventi in programma. Con Questura, Prefettura e le altre forze dell’ordine abbiamo deciso di garantire la massima libertà nell’esprimere la gioia tanto attesa ma facendo in modo si possa garantire la sicurezza di tutti quelli che parteciperanno all’evento. La tipologia di dispositivo è replicabile anche se non dovesse arrivare lo scudetto domenica ma più avanti. Napoli deve dimostrare la sua gioia ma anche la sua capacità organizzativa. Bisogna garantire soprattutto nel centro storico che sia una festa che si faccia a piedi e non con scorribande di auto e motorini che potrebbero essere incompatibili con la sicurezza. Si creerà una grande area pedonale nel centro storico, dalle 12 di domenica e qualora ci fossero i festeggiamenti si prolungherà fino alle 4 del mattino. Area presidiata ai varchi da presenza mista di polizia municipale e forze dell’ordine. Ci sarà anche il presidio di alcuni monumenti individuati con la Soprintendenza per evitarne il danneggiamento. Grande lavoro con aziende di trasporto per aumentare la frequenza dei trasporti, un presidio alle stazioni. Sono convinto che sarà una bellissima festa in cui tutti potranno esprimere la loro gioia con responsabilità. Napoli sa festeggiare e domenica lo dimostreremo”.

“Sono soddisfatto della modalità di prevenire piuttosto che curare – le parole del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis dopo la decisione di posticipare a Domenica la partita tra Napoli e Salernitana – in passato mai fatte queste riunioni per organizzare e non lasciare al caso accadimenti che possono scaturire quando si festeggia. Ci sono state altre occasioni in passato per festeggiare, come la Coppa Italia e la Supercoppa. Questa è una città che ama molto festeggiare, ma bisogna farlo in totale sicurezza. Ci fa molto piacere vedere come la città sia diventata estremamente matura e cosciente del successo che sta riscuotendo in tutto il mondo, al di là del calcio. Il mio plauso a chi sovrintende all’organizzazione e alla gestione della festa”. “Vogliamo evitare che il calcio Napoli aggiunga caos al caos, quindi ritengo che eventuali festeggiamenti devono iniziare e terminare nello stadio Maradona”. Sulla festa il presidente aggiunge: “Ho visto delle strade addobbate con l’essenza della napoletanità, con immagini di De Filippo, Troisi, Maradona, i calciatori, c’è sempre la supremazia della bellezza che tanti decantano. I nostri concittadini vivono già da tempo questo evento come un evento che gli appartiene, il terzo scudetto, anche dopo molte delusioni, su cui evitiamo di discutere… Cari concittadini, date ancora una volta al mondo la dimostrazione che a Napoli si può vivere con bellezza e serenità e si può credere di essere straordinari come la città dimostra da secoli”.

Consiglio comunale di Milano approva bilancio consuntivo 2022

Consiglio comunale di Milano approva bilancio consuntivo 2022Milano, 27 apr. (askanews) – Il Consiglio comunale di Milano ha approvato nel tardo pomeriggio il rendiconto della gestione per l’esercizio 2022. “Il dato politico più importante guardando al Bilancio 2022 è che lo abbiamo chiuso in pareggio grazie all’utilizzo di avanzo di amministrazione. L’equilibrio di bilancio nel 2022 è stato raggiunto applicando risorse straordinarie per 262 milioni di euro, un numero che preoccupa e ci tiene in tensione anche nella fase di programmazione 2023-2025”. Lo ha detto l’assessore al Bilancio e Patrimonio del Comune di Milano, Emmanuel Conte, presentando in consiglio comunale il bilancio consuntivo 2022.

“Siamo riusciti grazie a questo avanzo a non tagliare di un euro la nostra spesa, il cui perimetro è rimasto uguale anzi cresciuto. Grazie a queste risorse siamo riusciti a sopperire al caro energia: 69 milioni di euro per cui abbiamo ricevuto un contributo statale di soli 27 milioni, la differenza l’abbiamo finanziata con l’uso dell’avanzo. Quest’anno continuiamo a fronteggiare un pezzo di caro energia, il finanziamento della quota corrente del canone di concessione della M4 e e anche la dinamica inflattiva, che colpisce in maniera indistinta anche i nostri consumi” ha aggiunto. “Nella parte relativa agli investimenti troviamo il dato più interessante del rendiconto. In un contesto quantomeno incerto relativo al Pnrr, incerto sia nella quantità sia nei tempi, a Milano in investimenti abbiamo impegnato più di 1,7 miliardi di euro, ovvero oltre due volte la cifra media impegnata negli ultimi cinque anni. Una cifra che conferma la capacità di questo ente di intercettare i fidanzamenti statali ed anche la capacità di metterla a terra, per dare un nuovo sviluppo alla nostra città. Questi impegni di spesa ci permettono di immaginate la Milano di domani, attraverso investimenti molteplici che si tradurranno in benefici per i suoi cittadini” ha continuato Conte.

La cacio e pepe eretica di Michele Minchillo val bene una stella Michelin

La cacio e pepe eretica di Michele Minchillo val bene una stella MichelinMilano, 27 apr. (askanews) – Stravolgere un classico come la cacio e pepe richiede una certa dose di coraggio. Il rischio “eresia” è dietro l’angolo, tanto più se nel piatto tipico romano fanno capolino gamberi viola di Gallipoli e lime. Ma saper osare talvolta paga. Come è accaduto allo chef Michele Minchillo, autore di questa cacio e pepe “eretica” che gli è valsa la citazione nella Guida Michelin, in concomitanza con l’assegnazione, a novembre del 2022, della prima prima stella per la sua cucina al “Vitium” di Crema .

D’altronde, come non osare a 30 anni appena compiuti? “In generale, in realtà, sono un po’ contrario alla rivisitazione dei classici – spiega Minchillo – Quando ho creato questa cacio e pepe l’ho fatto un po’ per venire incontro a dei clienti dei business lunch che non volevano osare troppo e si volevano avvicinare al ristorante con un approccio diverso, con piatti easy ma goduriosi. Quindi ho preparato una cacio e pepe e l’ho resa mia con tre pepi e una cremosità diversa. Oltre al gambero e al lime. Poi, visto il successo, l’ho inserita nel menu serale”. Il contrasto fra mare e terra è la cifra della cucina di Minchillo: triglia, foie gras, pompelmo e avocado; canocchie, capocollo e fave; animella con fondo di scoglio o la pasta porro e ricci sono alcuni dei piatti nel menù di Vitium. “Mi piace giocare con gli ingredienti, ma non è facile farlo perché si può incorrere facilmente in banalità o in piatti che non escono bene, però la mia cucina è effettivamente piena di contrasti”, spiega lo chef foggiano, classe 1993.

Una cucina sperimentale e creativa quella di Minchillo, che ha anche nelle contaminazioni il suo fil rouge. Contaminazioni che sono frutto delle sue esperienze fatte in giro per il mondo prima di aprire il ristorante a Crema nel 2019. Diverse regioni italiane, poi Londra, New York, al due stelle “Aska” a Brooklyn, e Dubai, dove Minchillo ha anche affinato le capacità imprenditoriali. “C’è tanta Asia e tanto nord Europa nella mia cucina. La Puglia si incontra in qualche ingrediente, anche se non propongo dei piatti veri e propri. La cucina delle mie origini ha prodotti già talmente buoni nella loro essenza naturale che non c’è nemmeno bisogno di manipolarli”, sottolinea Minchillo. Da queste contaminazioni nascono piatti multiculturali: maiale Iberico, ‘nduja, burrata, cavolo cinese; pescato, ostrica, carota e zenzero, scapece. Di sapore locale, del cremasco, c’è poco, ma quel poco viene esaltato all’ennesima potenza. Vedi i ravioli con ragù alla genovese, Salva Cremasco Dop e mostarda di zucca. D’altronde lo sguardo dello chef va oltre la provincia dove ha scelto di aprire il suo ristorante, che può essere facilmente raggiunto da tutte le città lombarde e dista appena 45 minuti d’auto da Milano. “Ho fame di scoperta, di scoprire posti, persone, tradizioni. Per me è stata fondamentale l’esperienza all’estero. Chiedere, scoprire, apprendere e assimilare tutto”, racconta. “La stella Michelin è stata un’emozione, certo, è il sogno di ogni chef. Averla presa a 29 anni, a tre anni dall’apertura del mio primo ristorante, mi ha dato un plus. Mi fa credere ancora di più nel progetto, in me stesso, e mi dà la carica per continuare a studiare e a sognare”.

Per il futuro c’è il sogno di uno spazio più grande, forse in campagna, con un orto dove raccogliere i prodotti di stagione e approfondire quel percorso green e anti spreco appena intrapreso con un menu ad hoc, il “Green Side”. Per il momento, però, Vitium resta nel centro di Crema, in un palazzo storico del XII secolo, dall’atmosfera elegante con personale giovane guidato dal maitre marchigiano Jacopo Vico, dove a trionfare, ancora una volta, è il contrasto, fra l’antico del palazzo e lo stile nordico essenziale.