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Fisco, Entrate: il 28 scade pagamento rata Rottamazione-quater

Fisco, Entrate: il 28 scade pagamento rata Rottamazione-quaterRoma, 26 feb. (askanews) – In arrivo una nuova scadenza per i contribuenti che sono in regola con i pagamenti precedenti della Rottamazione-quater. Il 28 febbraio è il termine per il versamento della prossima rata della Definizione agevolata delle cartelle. In considerazione degli ulteriori 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge, saranno comunque ritenuti tempestivi i pagamenti effettuati entro il 5 marzo 2025. Lo comunica l’Agenzia delle entrate.


Per pagare si devono utilizzare i moduli allegati alla Comunicazione delle somme dovute inviata da Agenzia delle entrate-Riscossione, anche disponibile in copia sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it. In caso di mancato versamento, oppure qualora venga effettuato oltre il termine ultimo o per importi parziali, la legge prevede la perdita dei benefici della Definizione agevolata e gli importi già corrisposti saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.


A tale riguardo si specifica che, per i piani di pagamento in regola con i versamenti delle rate in scadenza fino al 31 dicembre 2024, i contribuenti, al fine di non perdere i benefici della Definizione agevolata, devono continuare a rispettare le scadenze indicate nelle Comunicazioni delle somme dovute già in loro possesso, a partire, appunto, dalla prossima rata del 28 febbraio. Ciò in quanto, per tali piani, non si applicano le previsioni della riammissione alla “Rottamazione-quater” prevista dalla legge n. 15/2025, di conversione del decreto Milleproroghe (D.L. n. 202/2024).

Olimpiadi, Zaia: domani avvio centralina refrigerazione pista bob

Olimpiadi, Zaia: domani avvio centralina refrigerazione pista bobCortina d’Ampezzo, 26 feb. (askanews) – La pista di bob, skeleton e slittino di Cortina, tanto discussa, sarà pronta per le pre omologazioni di fine marzo. Infatti domani verrà accesa la centrale di refrigerazione che consentirà di avviare con alcuni giorni di anticipo la ghiacciatura dell’impianto. L’accensione avverrà da parte del presidente del Veneto, Luca Zaia, alla presenza dei vertici della società Simico e dell’impresa Pizzarotti, oltre che delle autorità locali.


Per quanto riguarda il completamento dell’opera sportiva (l’intera struttura dello Sliding centre, con gli esterni, sarà rifinita entro fine anno), Zaia ha precisato che “siamo all’ultima ‘curva’, probabilmente la più delicata, ma oggi posso affermare, con il sostegno e l’apprezzamento dei membri del Cio, che tutte le basi sono state poste affinché il BOB di Cortina sia un autentico successo, e l’impianto possa diventare lo scenario di competizioni di alto livello”.

Lega Filo d’Oro: 41% assistiti 2024 con malattia rara, +10% da 2010

Lega Filo d’Oro: 41% assistiti 2024 con malattia rara, +10% da 2010Milano, 26 feb. (askanews) – Nel 2024 il centro diagnostico della Fondazione Lega del Filo d’Oro ha seguito 107 utenti, erogando 40 valutazioni psicodiagnostiche e 67 interventi precoci, e quasi la metà (41%) delle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale arrivate da tutta Italia presentava una malattia rara, registrando un +10% dal 2010. È quanto evidenzia in una nota la stessa fondazione in occasione della Giornata mondiale delle Malattie Rare, che ricorre il 28 febbraio.


La Lega sottolinea che nel loro complesso le patologie rare sono moltissime, tra le 6mila e le 8mila quelle conosciute ad oggi, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità; nella maggior parte dei casi hanno un esordio nella prima infanzia e si stima che ne soffrano 300 milioni di persone nel mondo, oltre 1 milione in Italia. Nella presa in carico delle persone che ne sono colpite è necessario garantire un approccio globale ed interdisciplinare attraverso interventi sanitari, educativi e riabilitativi, promuovendo inoltre l’importanza dell’intervento precoce per i bambini al di sotto dei 4 anni. La Fondazione Lega del Filo d’Oro incontra quotidianamente queste malattie, poiché alcune di esse sono diventate la principale causa di sordocecità e di pluridisabilità psicosensoriale: tra queste, la sindrome di Charge, Norrie, Usher, Goldenhar e la mutazione del gene SCN8A e ALG3. Le persone con malattia rara, insieme alle loro famiglie, affrontano quotidianamente sfide durissime per la complessità dei loro bisogni e la carenza di cure risolutive: in particolare, le malattie rare che conducono alla Lega del Filo d’Oro sono fortemente disabilitanti, e un percorso educativo riabilitativo specifico per lo sviluppo dei sensi residui e non solo, rappresenta una via in grado di garantire il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile.


Nella presa in carico di un bambino con malattia rara l’intervento precoce diventa fondamentale e necessita di percorso interdisciplinare e multiprofessionale, per lo sviluppo del progetto di vita. Negli ultimi anni, inoltre, grazie all’introduzione dello screening prenatale e neonatale è stato possibile diagnosticare un numero sempre maggiore di patologie dismorfiche/malformative o patologie metaboliche. ‘I dati degli accessi al nostro Centro Diagnostico evidenziano ogni anno come le malattie rare rappresentino una delle principali cause di sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale. Si tratta di condizioni complesse, che pongono sfide significative sia per chi ne è colpito sia per le famiglie, spesso costrette a confrontarsi con l’incertezza della diagnosi e la mancanza di cure risolutive’, dichiara Patrizia Ceccarani, Segretario del Comitato Tecnico Scientifico ed Etico della Fondazione Lega del Filo d’Oro: ‘In questi casi, il percorso educativo riabilitativo diventa fondamentale per garantire il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile e lo sviluppo del progetto di vita. Il metodo adottato dalla Lega del Filo d’Oro si basa, infatti, su un approccio specifico che mette la persona con i suoi bisogni al centro, attraverso programmi educativo riabilitativi personalizzati, per fornire la miglior risposta alle loro esigenze individuali. Inoltre, i nostri operatori lavorano in rete con il territorio e favoriscono l’autonomia, l’inclusione e l’interazione con l’ambiente, promuovendo l’utilizzo delle tecnologie assistive e mettendo l’esperienza della Fondazione al servizio delle famiglie, che per noi hanno un ruolo centrale. Esse, infatti, non solo sono parte attiva nel percorso riabilitativo dei loro figli, ma necessitano a loro volta di sostegno e punti di riferimento per affrontare le difficoltà legate alla gestione quotidiana di una persona con pluridisabilità. La nostra esperienza è al loro servizio, affinché ogni bambino possa raggiungere il massimo livello di autonomia possibile’.


Quella delle malattie rare è una sfida articolata che coinvolge l’intera comunità nazionale ed internazionale. Molto è stato fatto, ma tanto resta ancora da fare. Sono stati raggiunti traguardi molto importanti tra cui, a livello internazionale, la Risoluzione ONU sulle Malattie Rare e, a livello nazionale, l’entrata in vigore della Legge 175/2021, che punta a garantire cure innovative e screening attraverso l’uniformità dell’erogazione di prestazioni e medicinali, ad aggiornare costantemente l’elenco delle malattie rare e dei livelli essenziali di assistenza, a riordinare e potenziare la ‘Rete nazionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare’ e a sostenere la ricerca scientifica. L’IMPORTANZA DELL’INTERVENTO PRECOCE PER I BAMBINI – Per agire tempestivamente e prevenire gli eventuali effetti secondari delle pluridisabilità psicosensoriali, alla Lega del Filo d’Oro, con i bambini al di sotto dei 6 anni, si opera attraverso l’intervento precoce, che ha una durata di tre settimane. Perché è proprio dalle prime fasi dello sviluppo del bambino che si possono ottenere le migliori risposte, identificando e valorizzando tempestivamente le potenzialità e le abilità residue. Una volta giunti al Centro Diagnostico della Fondazione, un’équipe interdisciplinare effettua un’approfondita valutazione delle abilità, potenzialità e caratteristiche di ogni bambino/a ed imposta un progetto di vita affinché sia in grado di trarre il meglio da ogni elemento e da ogni risorsa a sua disposizione. Fondamentale è il lavoro sui prerequisiti, che permette di costruire una serie di abilità, lavorando sul fronte sensoriale, cognitivo e motorio, ovvero su tutte le tappe dello sviluppo. Al termine delle settimane di soggiorno vengono restituiti una diagnosi funzionale e il programma educativo-riabilitativo personalizzato, che proseguirà a casa, in collaborazione con la famiglia e i servizi sul territorio. Il trattamento viene poi ripetuto periodicamente. I metodi e gli strumenti utilizzati sono studiati e adattati caso per caso e fra questi non mancano le tecnologie assistive, ausili tecnologici a supporto dell’intervento educativo-riabilitativo che ampliano le possibilità e le potenzialità della persona offrendo, ad esempio, l’opportunità di apprendere un sistema comunicativo (attraverso comunicatori e switches).


L’ATTIVITÀ TECNICO SCIENTIFICA DELLA LEGA DEL FILO D’ORO – L’autorevolezza e l’esperienza della Lega del Filo d’Oro sono riconosciute a livello nazionale ed internazionale e sono frutto della sinergia continua fra know how acquisito nel tempo e costante attività di ricerca scientifica in campo educativo riabilitativo e sociale. La ricerca e la sperimentazione sono aree di grande importanza per la Lega del Filo d’Oro, e lo testimonia la presenza presso la Sede nazionale di Osimo di un Centro di Ricerca per l’area psicopedagogica e tecnologico-riabilitativa che, su richiesta dei servizi riabilitativi e in base alle esigenze degli utenti, progetta, costruisce e sperimenta metodologie e strumenti di supporto alle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale, per permettere loro di interagire con l’ambiente circostante e acquisire la maggiore autonomia possibile. Intensa e costante è anche la collaborazione e il dialogo con il mondo scientifico e universitario, fondamentale nel campo delle malattie rare, con il quale il Comitato Tecnico Scientifico ed Etico lavora da oltre 40 anni per definire le linee di ricerca in campo biomedico, psicopedagogico e tecnologico-riabilitativo e per promuovere una cultura scientifica che si traduca in approcci operativi omogenei e coerenti. Con l’obiettivo di rispondere in maniera sempre più adeguata ai bisogni di salute dei propri utenti, dal 2022 la Lega del Filo d’Oro ha rafforzato la collaborazione con la Scuola di Pediatria dell’Università Politecnica delle Marche: gli specializzandi prestano la loro attività per un mese al Centro Nazionale di Osimo, immergendosi anche negli aspetti infermieristici, educativi e riabilitativi del percorso. A livello nazionale la Lega del Filo d’Oro è un Ente affiliato ad UNIAMO F.I.M.R. (Federazione Italiana Malattie Rare), l’ente di rappresentanza della comunità delle persone con malattia rara, di cui Patrizia Ceccarani è membro del Consiglio Direttivo. Il prossimo 1° marzo, a Bologna, si terrà l’evento ‘Rare in Festa’, la festa finale della Campagna #UNIAMOleforze per la Giornata delle Malattie Rare 2025. Anche la Lega del Filo d’Oro sarà presente con un banchetto e con i volontari del Centro Socio-Sanitario Residenziale di Modena, punto di riferimento in Emilia-Romagna per la sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale. La Lega del Filo d’Oro è inoltre attivamente coinvolta nel progetto ‘S.M.A.R.T. – Sviluppare i Modelli di Assistenza per i Rari nel Territorio’, promosso da UNIAMO F.I.M.R e vincitore del bando del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il progetto punta a rafforzare l’accesso ai diritti, il supporto e l’inclusione delle persone con malattia rara e delle loro famiglie attraverso interventi mirati in tutto il territorio nazionale. Nell’ambito di questa iniziativa, la Lega del Filo d’Oro ha già avviato diverse attività, tra cui due corsi online di meditazione Mindfulness per le famiglie dell’ente; attività con i volontari nei Centri/Servizi Territoriali di Lesmo, Molfetta e Modena e cinque incontri di Parent-Training, sia in presenza che online.

Da Piemonte 11,6 mln a sostegno 299 aziende agricole under 41

Da Piemonte 11,6 mln a sostegno 299 aziende agricole under 41Roma, 26 feb. (askanews) – Un investimento da oltre 11,6 milioni di euro complessivi che andranno a sostegno di 299 aziende agricole under 41 in tutto il Piemonte per favorire l’ingresso dei giovani in agricoltura e il ricambio generazionale. Viene pubblicata ora la graduatoria delle giovani aziende con titolari sotto i 41 anni che riceveranno il contributo voluto dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni attraverso il bando Premio per l’insediamento di giovani agricoltori 2024.


Spiega l’assessore Bongioanni: “il bando è stato lanciato a dicembre e chiuso a fine gennaio e ha visto una risposta straordinaria. Grazie alle economie e ai fondi recuperati da altre misure non utilizzate, sono riuscito a portare a 11.634.410,97 di euro una dotazione finanziaria che in origine era di appena 400mila euro e che ci consente di finanziare tutte le 299 domande idonee pervenute fino a esaurimento della graduatoria. Questo sostegno – aggiunge l’assessore – totalmente a fondo perduto, si pone tre obiettivi: attrarre sempre più giovani verso il settore agricolo con l’apertura di nuove aziende; favorire il ricambio generazionale con il subentro in aziende di famiglia; e infine permettere ai giovani imprenditori di implementare progetti che adottino approcci produttivi rispettosi dell’ambiente e vantaggiosi sotto il profilo economico e sociale”. Le aziende beneficiarie suddivise per provincia: Alessandria 39 (13%); Asti 35 (12%); Biella 15 (5%); Cuneo 103 (34%); Novara 26 (9%); Torino 62 (21%); Verbano Cusio Ossola 4 (1%); Vercelli: 15 (5%).


Grazie a misure come queste i giovani piemontesi stanno letteralmente riscoprendo l’agricoltura. Solo nell’ultimo anno in Piemonte le aziende con proprietari o conduttori sotto i 41 anni sono aumentate di 444 unità, passando dalle 5.902 del 2023 alle 6.346 del 2024, con una significativa crescita del 7,5% e un’incidenza del 15% sul totale delle imprese agricole piemontesi. “Un grande risultato – conclude Bongioanni – che, unito alla nascita della Filiera corta, al potenziamento dei Distretti del Cibo e alla rivoluzione nella promozione sta scrivendo il futuro dell’agricoltura piemontese”.

Kristersson: per contenere i migranti cooperare con i Paesi terzi

Kristersson: per contenere i migranti cooperare con i Paesi terziRoma, 26 feb. (askanews) – Per contenere i flussi migratori, va aumentata la cooperazione con i paesi terzi, per questo la Svezia sostiene il Processo di Roma. Lo ha detto il primo ministro svedese Ulf Kristersson in dichiarazioni alla stampa congiunte con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.


“Sia l’Italia che la Svezia conoscono molto bene le conseguenze negative di questi enormi flussi d’immigrazione”, ha detto Kristersson, rivolgendosi alla presidente del Consiglio erroneamente col nome “Giulia”. Per questo, “dobbiamo cambiare le nostre politiche a livello nazionale e agire fermamente per l’Europa in questo campo”. In Svezia, ha detto ancora Kristersson, “vediamo già dei cambiamenti”, perché “l’anno scorso la Svezia aveva il numero più basso di richiedenti asilo dal 1999. Il patto d’immigrazione e asilo che è stato adottato è il primo passo nella direzione giusta” Per il capo del governo di Stoccolma, “per conservare la libertà senza confini in Europa dobbiamo assicurare i nostri confini esterni”. Quindi, ha detto ancora “dobbiamo aumentare la cooperazione con paesi terzi, questa è una priorità sulla nostra agenda”. In questo senso, “diamo il nostro sostegno per rispondere alle vostre esigenze”.

Ucraina, Meloni: pace giusta nel contesto Nato, altre soluzioni non efficaci

Ucraina, Meloni: pace giusta nel contesto Nato, altre soluzioni non efficaciRoma, 26 feb. (askanews) – “Lavoriamo per gettare le basi per una pace giusta e duratura in Ucraina”, raggiungibile “solo se a Kiev vengono fornite adeguate garanzie di sicurezza perché quanto accaduto non accada di nuovo e le nazioni europee possano sentirsi al sicuro”. Queste garanzie “devono essere realizzate nel contesto della Nato, la cornice migliore per una pace che non sia né fragile né temporanea. Altre soluzioni sono più complesse e meno efficaci”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa con il primo ministro svedese Ulf Kristersson. Nella difesa “dobbiamo spendere di più e riuscire a incrementare gli investimenti. La scelta annunciata da Ursula von der Leyen di escludere dal Patto di stabilità le spese nella difesa è un primo passo, ora devono seguire anche altre soluzioni”.

Aerei, Iata pubblica Rapporto annuale 2024 su sicurezza

Aerei, Iata pubblica Rapporto annuale 2024 su sicurezzaRoma, 26 feb. (askanews) – La Iata, l’Associazione internazionale del trasporto aereo ha pubblicato il Rapporto annuale sulla sicurezza 2024. Il settore ha registrato un altro anno di forti prestazioni complessive in materia di sicurezza, con miglioramenti rispetto alla media quinquennale per diversi parametri chiave, ma ha fatto un passo indietro rispetto alle eccezionali prestazioni del 2023.


– Il tasso di incidenti complessivi di 1,13 per milione di voli (un incidente ogni 880.000 voli) è stato migliore della media quinquennale di 1,25, ma peggiore dell’1,09 registrato nel 2023. – Nel 2024 si sono verificati sette incidenti mortali su 40,6 milioni di voli. Questo dato è superiore all’unico incidente mortale registrato nel 2023 e alla media quinquennale di cinque incidenti mortali.


– Nel 2024 si sono verificati 244 incidenti mortali a bordo, rispetto ai 72 incidenti mortali registrati nel 2023 e alla media quinquennale di 144 incidenti. Il rischio di mortalità è rimasto basso, pari a 0,06, inferiore alla media quinquennale (0,10), anche se doppio rispetto allo 0,03 registrato nel 2023. “Anche con i recenti incidenti aerei di alto profilo, è importante ricordare che gli incidenti sono estremamente rari. Nel 2024 ci sono stati 40,6 milioni di voli e sette incidenti mortali. Inoltre, la storia a lungo termine della sicurezza aerea è caratterizzata da un continuo miglioramento. Un decennio fa, la media quinquennale (2011-2015) era di un incidente ogni 456.000 voli. Oggi, la media quinquennale (2020-2024) è di un incidente ogni 810.000 voli. Questo miglioramento è dovuto al fatto che sappiamo che ogni incidente mortale è un incidente di troppo. Onoriamo la memoria di ogni vita persa in un incidente aereo con le nostre più sentite condoglianze e con una sempre maggiore determinazione a rendere il volo ancora più sicuro. E per questo, l’accumulo di dati sulla sicurezza, compreso il rapporto sulla sicurezza 2024, è il nostro strumento più potente”, ha dichiarato Willie Walsh, Direttore generale della Iata.


Le principali informazioni sulla sicurezza includono: – Aumento dei rischi nelle zone di conflitto: L’abbattimento di due aerei in zone di conflitto (Kazakistan con 38 vittime e Sudan con cinque vittime) ha rafforzato l’importanza dell’iniziativa Safer Skies, istituita all’indomani della tragedia del PS752 per facilitare le misure di sicurezza negli spazi aerei ad alto rischio.


– Incidenti più comuni: I colpi di coda e le escursioni in pista sono stati gli incidenti più frequentemente riportati nel 2024, sottolineando l’importanza delle misure di sicurezza per il decollo e l’atterraggio. In particolare, non si sono verificati incidenti di volo controllato in pista (CFIT). Le compagnie aeree iscritte al registro dello IATA Operational Safety Audit (IOSA) (che comprende tutte le compagnie aeree membri della IATA) hanno registrato un tasso di incidenti pari a 0,92 per milione di voli, significativamente inferiore all’1,70 registrato dai vettori non IOSA. Gli incidenti e gli inconvenienti relativi alle zone di conflitto sono considerati eventi legati alla sicurezza e non sono inclusi in questo rapporto. Pur non comparendo nei dati di questo rapporto sulla sicurezza, essi, insieme ai crescenti episodi di interferenza del sistema globale di navigazione satellitare (GNSS), rappresentano una delle principali preoccupazioni per la sicurezza dell’aviazione che richiede un urgente coordinamento a livello mondiale. “Nessun aereo civile dovrebbe mai essere un bersaglio – deliberato o accidentale – di operazioni militari. I governi devono intervenire, migliorare la condivisione delle informazioni e stabilire protocolli globali più chiari per prevenire queste tragedie e salvaguardare l’aviazione civile”, ha concluso Walsh.

Tajani: soldati italiani in Ucraina solo in area neutrale, sotto l’Onu

Tajani: soldati italiani in Ucraina solo in area neutrale, sotto l’OnuRoma, 26 feb. (askanews) – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto oggi di essere “scettico” sull’invio di soldati italiani in missione di pace in Ucraina. “Non credo sia la soluzione migliore quella di inviare militari della Nato e militari dell’Unione Europea a garantire una fascia di sicurezza neutrale tra Ucraina e Russia”, ha precisato in un intervento a a Mattino Cinque, su Canale 5. “Se si deve creare una zona neutrale, devono esserci soldati sotto mandato Onu, non della Nato, dell’Unione europea o in generale dell’Occidente”, ha sottolineato, perché altrimenti potrebbero essere percepiti come nemici della Russia.


Secondo Tajani, “la soluzione sarebbe avere un’azione delle Nazioni Unite che decida attraverso il Consiglio di sicurezza, con l’impegno quindi anche della Cina e della Russia, di avere una zona cuscinetto, dove potrebbero anche esserci, in quel caso, militari italiani”, come parte di “una missione delle Nazioni Unite, non una missione dell’Occidente che si schiera contro la Russia”, ha insistito Tajani.

Vino, torna Premio Maculan per abbinamenti vini dolci e piatti salati

Vino, torna Premio Maculan per abbinamenti vini dolci e piatti salatiMilano, 26 feb. (askanews) – A cinque anni dall’ultima edizione, torna il Premio Maculan, l’iniziativa della storica azienda agricola di Breganze (Vicenza) dedicata alla valorizzazione del miglior abbinamento di una portata salata a un vino dolce. La competizione è rivolta sia a cuochi professionisti che ad appassionati di cucina ed enogastronomia, dai 18 anni in su, che, entro il 13 aprile, potranno inviare la loro proposta salata inedita, pensata per un vino dolce dell’azienda Maculan. ‘A partire dagli anni Ottanta abbiamo scelto di studiare e interpretare a modo nostro l’antica arte produttiva dei vini dolci, una nicchia tanto sfidante quanto affascinante per un vignaiolo, così come per un cuoco’ racconta Fausto Maculan, rimarcando che ‘da sempre ci interroghiamo sul miglior modo di raccontare la nostra selezione, scegliendo sì le parole giuste ma anche accostamenti gusto-olfattivi ed emotivi capaci di spaziare dall’immediatezza della concordanza allo stupore dei contrasti. La sfida che lanciamo ai partecipanti è proprio questa: decostruire per costruire insieme il presente e il futuro del vino dolce’. Ecco allora dal ‘Torcolato’, inconfondibile per la tecnica di appassimento dei grappoli di vespaiola attorcigliati e appesi in fruttaio, al ricchissimo e meraviglioso ‘Acininobili’, prodotto dalla medesima varietà autoctona intaccata dalla muffa nobile, passando dal ‘Dindarello’ a base di Moscato Giallo fino al ‘Madoro’, passito rosso prodotto con Marzemino e Cabernet Sauvignon.


In anni così pesanti da essere definiti di piombo, il grande enologo che quest’anno festeggia 75 primavere affiancato dalle figlie Angela e Maria Vittoria, è stato il protagonista di una rivoluzione dolce, introducendo, quando non aveva ancora trent’anni, la tecnica dell’appassimento delle uve dei vigneti della campagna vicentina sospesa tra pianura e collina. Il risultato è il Torcolato di Breganze, localmente detto anche Pasquale, costruito su una ‘densa’ base di uva Vespaiolo, così delizioso da guadagnarsi fama mondiale. ‘Quando tu lavori con i vini dolci hai l’obbligo di provare il ‘pairing’ con il salato, anche perché noi mangiamo abitualmente prosciutto e melone e i meloni sono di tanti tipi, più o meno dolci, più o meno maturi, così come i prosciutti che vanno da quelli più dolci a quelli più salati, che possono essere più concentrati o più ‘acquosi’: l’abbinamento va sempre abbastanza bene e sopratutto nessuno grida allo scandalo’ racconta Maculan ad askanews, spiegando che ‘allo stesso modo si può fare con qualsiasi vino dolce, naturalmente ci saranno casi in cui predomina il vino e altri in cui ‘vince’ il piatto: ma quando pareggiano il risultato è sorprendente. Ma è anche il solo provarci che è divertentissimo e facciamo una cosa diversa dal solito perché altrimenti la banalità ci porta a non crescere’. ‘La prima volta che sono andato, raccomandato da Gualtiero Marchesi, nel ristorante dei fratelli Troisgros a Roanne (in Loira, Francia) sono stato ricevuto in cucina: eravamo in otto e siamo stati ricevuti in cucina dalla moglie italiana di uno dei due fratelli, una donna friulana che parlando in dialetto ci ha fatto mangiare cotechino, salsa Mornay e una bottiglia di Sauternes. Questo è stato l’aperitivo’ ricorda Maculan, sottolineando che ‘se si può fare con un piatto del genere, si può fare con tutto. Nei Paesi di lingua tedesca fanno la ‘wiener schnitzel’ con la marmellata, o se ci spostiamo in Oriente troviamo tanti ingredienti salati mischiati con i dolci o con la frutta. Si pensi poi all’uso che fanno della salsa di soia o del mirin – prosegue -, questo significa che si può fare anche con il vino. Queste cose – chiosa – si sono sempre fatte e possiamo inventarcene delle altre, apriamoci, proviamo, sarà bellissimo’. Insomma Maculan imprime una nuova spinta tra curiosità, visione e ricerca, un nuovo scatto, un nuovo punto di partenza. Gli abbinamenti dei ‘concorrenti’ saranno valutati in prima battuta da un comitato tecnico che selezionerà i quattro finalisti che saranno i protagonisti della serata finale in programma il 19 maggio nella Cantina, per preparare il loro piatto di fronte ad una giuria di qualità presieduta dallo chef Daniele Canzian che, al termine dell’evento, decreterà il vincitore.


Ma come è cambiato il vino dolce nelle 50 vendemmie che Maculan ha sulle spalle? ‘E’ certamente migliorato. Fare vino dolce è complicato perché serve l’uva passita e non metterci troppo le mani ma serve anche molta tecnica perché devi bilanciare l’acidità con il residuo di zuccheri, devi far sì che la pressione osmotica iniziale che è importante per la fermentazione sia contenuta’ racconta ad askanews, ricordando che ‘una volta c’era molto più vino liquoroso e venivano spacciati per vini dolci, vini fatti con l’aggiunta di alcol e di mosto concentrato, i Vin Santi, ad esempio, erano quasi tutti artefatti in cantina, e solo recentemente si è capita l’importanza dell’appassimento condotto bene con l’uva sana. Una delle cose principali per cui molti progetti sono falliti, ultimo il Picolit che pure aveva avuto un grande boom iniziale, è la quantità – mette in luce Maculan – cioè se ne hai qualcosa come due-tre-cinque ettolitri fai fatica a ricordarteli, mentre se ne hai 100 hai un patrimonio investito, allora lo segui e lo fai sempre meglio’. ‘Il momento più alto che abbiamo vissuto è stato quello della cucina creativa dagli anni Ottanta ai primi anni Duemila, quando c’era il carrello di formaggi e quello dei vini dolci, quando i ristoranti avevano in carta i Sauternes, quando oggetivamente si beveva di più’ evidenzia il celebre produttore, rimarcando che ‘oggi è sopratutto il consumo a casa a tenere e noi facciamo bene’. Maculan è stato un grande amico e sodale di Luigi Veronelli. ‘E’ stato l’unico super partes e ad avere una competenza immensa, l’unico che si era preso la briga di scrivere a ottomila sindaci italiani chiedendo di segnalargli se veniva prodotto un vino particolare nel loro comune. Erano anni in cui si sapeva poco di enogastronomia e c’era molta curiosità e lui ha risposto nel modo migliore a questa voglia di sapere e di conoscenza’ prosegue, mettendo in risalto che ‘erano altri tempi, lui scriveva per Bolaffi che era sinonimo di ricerca, e aveva grandi collaboratori, un po’ come Marchesi: tutti quelli che lui ha avuto come ‘assistenti’ sono poi diventati importanti’. ‘Veronelli era un uomo puro, pulito, innamorato, che rischiava solo proprio quando si innamorava troppo come accadde per la Grappa Nonino, ma lo dichiarava: ‘Mi sono innamorato di Giannola Nonino e ne parlerò sempre bene, non sarò mai giusto ed equidistante perché le voglio troppo bene’ osserva Maculan, parlando di ‘un personaggio straordinario, l’unico che è riuscito a definire il Krug ‘conturbante aroma di sperma’: uno che scrive questo è un grande e nessun altro potrà scrivere cose così. Ma lui era un coltissimo e soprattutto un equidistante, che è nato ricco ed è morto povero perché si è mangiato i soldi per le sue campagne, per le sue voglie sia letterarie che enologiche’.


Alla domanda se sia preoccupato per il futuro del vino, Maculan si dice sereno ‘perché non può crollare, abbiamo fatto troppa strada. E’ solo questione di battersi ancora per la conoscenza, più gente sa di vino e più i produttori di vino buono staranno bene. Nonostante le guerre e la crisi economica che riducono il potere di acquisto – aggiunge – credo che si continuerà ancora a bere vino buono. Forse Gaia non prenderà più 300 euro a bottiglia, però forse sono anche troppi 300 euro, ne basterebbero 110, e finché lui riesce a vendere a 110, secondo me, va bene lo stesso’. Piuttosto, secondo il vigniolo vicentino quello che continua a mancare al vino di casa nostra è ‘la tanta storia e serietà che c’è in Francia. Io sono stato uno degli artefici della rivoluzione del vino italiano ma è cominiciata solo nel 1970: Schiopetto è nato allora, prima c’erano i fiaschi, c’erano le bottiglie a Natale, piemontesi o addirittura francesi’. Fondata nel 1947 da Giovanni Maculan, nonno di Fausto che la prende in mano nel 1973, oggi l’azienda conta su 35 ettari vitati di proprietà grazie ai quali vengono prodotte circa 650mila bottiglie, il 70% delle quali finisce sul mercato italiano. I principali Paesi per l’export sono Canada, Stati Uniti, UK e Svizzera. (Alessandro Pestalozza)

Xi agli alti quadri del Partito: avviare azioni innovative

Xi agli alti quadri del Partito: avviare azioni innovativeRoma, 26 feb. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha esortato i funzionari anziani del Partito comunista a farsi carico di nuove responsabilità e ad avviare azioni innovative per promuovere la modernizzazione cinese. Lo riferiscono i media di stato di Pechino.


Le osservazioni sono state fatte dopo che Xi ha esaminato i rapporti annuali di lavoro recentemente presentati al Comitato Centrale del CPC e al segretario generale da parte dei funzionari anziani, in vista dell’inizio della Doppia Sessione, l’annuale riunione dell’Assemblea del Popolo e del Comitato politico consultivo del popolo cinese, principale appuntamento dell’agenda politica interna annuale cinese. Xi ha incontrato i membri del Politburo, il sancta sanctorum del Partito comunista cinese e del potere nella Repubblica popolare, oltre ai membri anziani di una serie di gruppi di riferimento all’interno della nomenklatura di partito e ai componenti della Segreteria, del Consiglio di Stato (l’esecutivo) e dei comitati permanenti dell’Assemblea nazionale del Popolo, del Comitato politico consultivo. Ancora, erano presenti i rappresentanti di partito all’interno della Corte suprema del Popolo e della Procura suprema del Popolo.


Xi ha sottolineato l’importanza di affrontare “i compiti ardui legati al progresso delle riforme e dello sviluppo, pur mantenendo la stabilità, in questo che è l’ultimo anno di applicazione XIV Piano Quinquennale (2021-2025) ed è altresì un anno cruciale per il consolidamento delle riforme in senso più complessivo”. Il leader ha parlato nella sua funzione di segretario generale del Pcc, che svolge unitamente a quella di Presidente della Repubblica popolare cinese e presidente del Comitato militare centrale.


Xi ha esortato all’implementazione decisa delle principali politiche e decisioni adottate dal Comitato Centrale del Partito, e al raggiungimento degli obiettivi fissati nel XIV Piano Quinquennale, al fine di gettare basi solide per un buon inizio del prossimo periodo del XV Piano Quinquennale (2026-2030). Ha anche invitato a rispondere “con calma a eventuali sfide derivanti dalle dinamiche in evoluzione sia sul fronte interno che internazionale, ad accelerare la creazione di un nuovo modello di sviluppo, a rafforzare ulteriormente le riforme in maniera globale, ad ampliare l’apertura economica a standard elevati e a promuovere una ripresa e una crescita economica sostenuta”.