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La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio”

La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio”



La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio” – askanews.it


La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio” – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – “Basta, mi sono stancato. D’ora in poi non parlerò più di fatti storici, solo di attualità, e mi aspetto che mi si giudichi su quello che faccio e dico su temi di attualità, non sul passato del quale, semmai, parlerò con gli storici e non con i giornalisti. Quindi non fatemi più domande su queste cose perché non rispondo”. Lo dice il presidente del Senato Ignazio La Russa, in un colloquio con il Corriere della Sera.

La Russa dice di essere sorpreso per le polemiche sulle sue parole su via Rasella nell’intervista al podcast di Libero Quotidiano, durante la quale aveva parlato un po’ di tutto, anche “aprendo in qualche modo alle adozioni gay, e non è scontato da un esponente della destra come me”. “E invece – aggiunge – tutti si attaccano a una parola, la mistificano, fanno gli indignati, parte uno e tutti pronti con il trenino di dichiarazioni dietro, come i bambini alle elementari… Io non ho mai detto ‘atto ignobile’ su via Rasella. Ci furono anche processi, ci sono studi su quell’azione, ma appunto basta, non mi va di parlare più di queste cose. Perché la verità è che le opposizioni montano casi sul nulla”.

“Mi dispiace – prosegue – se Ruth Dureghello, che io stimo e apprezzo, ci è rimasta male. Forse avrei potuto specificare meglio che si trattava effettivamente di nazisti, quello sì, ma mi pareva una cosa ovvia. Però in effetti potevo essere più preciso su quello. Ma la mia intenzione era proprio spegnere la polemica assurda che si era creata sulle parole della Meloni, non attizzarla. Perché se avessi voluto su via Rasella avrei detto ben altro…”. Per La Russa “ce ne sono stati di ben più gloriosi di atti della Resistenza, come il sacrificio di Salvo D’Acquisto” mentre a via Rasella non ci fu “uno scontro a fuoco faccia a faccia con i nazisti: si trattava di un battaglione che tornava in caserma colpito con una bomba, e morirono anche due passanti innocenti, italiani… Eppure mica le ho dette queste cose, proprio perchè non volevo si creassero problemi, volevo chiuderli”. Per il 25 aprile, conclude, “quello che farò lo saprete il 22, 23 aprile, non prima. Sarà una sorpresa”.

Pnrr, Bonomi: scegliere i progetti essenziali

Pnrr, Bonomi: scegliere i progetti essenziali



Pnrr, Bonomi: scegliere i progetti essenziali – askanews.it


Pnrr, Bonomi: scegliere i progetti essenziali – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – “Sul Pnrr era evidente che c’era un problema, ma il problema c’era fin dall’inizio. Siamo davanti a un bivio: scegliere i progetti essenziali per il Paese o fare una marea di interventi”. Lo ha detto il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi in videocollegamento con l’evento di Sky a Napoli. “Questo è un paese che ha poca memoria – ha sottolineato Bonomi -. Confindustria già al governo Conte, quando si discuteva della presentazione del progetto, aveva detto che era molto critica e l’abbiamo ribadito anche con il governo Draghi. Il problema è a monte, il governo Draghi è arrivato e ha dovuto chiudere il tutto in 40 giorni perché c’era una scadenza. Sono stati fatti una serie di provvedimenti a pioggia e non si sono concentrate le risorse su quei progetti che servivano davvero al paese. Per le opere pubbliche sopra i 100 milioni ci mettiamo in media 5,7 anni ed ora siamo di fronte ad un bivio: bisogna scegliere quei progetti che sono essenziali per il paese e creano Pil potenziale oppure fare una marea di interventi, ricordandoci però che non sono soldi gratis. Questo è un debito la cui ultima rata sarà pagata da un diciottenne che non è ancora nato. Così stiamo gravando le nuove generazioni”.

Cam

Cgia: sprechi e cattiva burocrazia ci costano 225 miliardi l’anno

Cgia: sprechi e cattiva burocrazia ci costano 225 miliardi l’anno



Cgia: sprechi e cattiva burocrazia ci costano 225 miliardi l’anno – askanews.it


Cgia: sprechi e cattiva burocrazia ci costano 225 miliardi l’anno – askanews.it



















Roma, 1 apr. (askanews) – Il cattivo funzionamento della nostra macchina pubblica grava su famiglie e imprese per almeno 225 miliardi di euro all’anno. Le regole tortuose e complicate della nostra burocrazia statale, i mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione (PA), la lentezza della giustizia civile, lo spaventoso deficit infrastrutturale, gli sprechi nella sanità e nel trasporto pubblico locale sono da tempo una spina nel fianco dell’economia del nostro Paese. Sono le stime dell’Ufficio studi della Cgia, secondo cui se è “sbagliato generalizzare, visto che anche la nostra PA può contare su punte di eccellenza centrali e locali che ci sono invidiate in molti paesi europei, gli sprechi, gli sperperi e le inefficienze presenti nella nostra burocrazia pubblica sono una amara realtà che, purtroppo, hanno e continuano a ostacolare la modernizzazione del Paese”.

Cam

Pnrr, Gentiloni: non preoccupato, da Governo grandissima buona volontà

Pnrr, Gentiloni: non preoccupato, da Governo grandissima buona volontà



Pnrr, Gentiloni: non preoccupato, da Governo grandissima buona volontà – askanews.it


Pnrr, Gentiloni: non preoccupato, da Governo grandissima buona volontà – askanews.it




















Cernobbio (Co), 1 apr. (askanews) – Sul Pnrr “io sono ottimista, non sono preoccupato affatto per l’erogazione richiesta a fine dicembre”. Lo ha dichiarato il commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni, a chi gli chiedeva se fosse a rischio la terza rata del Pnrr all’Italia da circa 19 miliardi di euro. “Penso che i punti che sono ancora da chiarire saranno chiariti – ha spiegato, parlando a margine del Forum Ambrosetti -, vedo una grandissima buona volontà da parte del governo”.

“Però le decisioni – ha sottolineato Gentiloni – vengono prese quando la Commissione dà un parere favorevole e questo avverrà nel giro di pochissime settimane e, mi auguro, senza difficoltà, tenendo conto che la stragrande maggioranza degli obiettivi sono già raggiunti, e poi ci vuole l’approvazione finale”.

Enoturismo, Cna: quest’anno si prevedono 10 milioni di vacanzieri

Enoturismo, Cna: quest’anno si prevedono 10 milioni di vacanzieri



Enoturismo, Cna: quest’anno si prevedono 10 milioni di vacanzieri – askanews.it


Enoturismo, Cna: quest’anno si prevedono 10 milioni di vacanzieri – askanews.it



















Roma, 31 mar. (askanews) – Nel 2023 saranno 10 milioni i vacanzieri, di cui circa tre milioni stranieri, che pernotteranno fuori casa “grazie al vino”. Il picco si raggiunge nelle settimane della vendemmia. E’ quanto prevede una indagine di Cna Turismo e Commercio, condotta in tutta Italia e per la quale si stima un movimento economico quantificabile intorno ai 2,5 miliardi di euro.

“Sempre più turisti, soprattutto provenienti da centri urbani italiani e stranieri – si legge in una nota -, chiedono di essere coinvolti in questo momento importantissimo dell’annata agraria. La raccolta manuale dell’uva diventa così un’esperienza turistica e didattica, che avvicina all’affascinante mondo del vino un pubblico crescente di appassionati promuovendo spesso territori lontani dai classici itinerari ma ricchi di eccellenze artigianali, a partire dai prodotti enogastronomici”. “Se la vendemmia ne rappresenta il clou – prosegue la Cna -, ormai il turismo enologico – con le visite a cantine, gli assaggi e le degustazioni, le pratiche esperienziali – è diventato un fenomeno annuale. E riveste un ruolo sempre più rilevante nel movimento turistico italiano in generale e soprattutto nel turismo enogastronomico e nel turismo esperienziale, quello dove ci si ‘sporca’ le mani e si finisce per essere coinvolti in attività manuali ritenute a torto desuete, pratiche di coltivazione tradizionale in testa”.

Gli enoturisti provenienti da oltre confine nel 2023 arriveranno principalmente da Francia, Germania, Regno Unito, Austria, per quanto riguarda l’Europa, e da Stati Uniti d’America e Giappone, fuori dal Vecchio Continente. La maggioranza degli enoturisti incastona l’esperienza vinicola in una vacanza più lunga, magari deviando per un giorno o due dall’itinerario prestabilito.

Dramma climatico in Myanmar, a Bergamo la mostra “Semi di speranza”

Dramma climatico in Myanmar, a Bergamo la mostra “Semi di speranza”



Dramma climatico in Myanmar, a Bergamo la mostra “Semi di speranza” – askanews.it


Dramma climatico in Myanmar, a Bergamo la mostra “Semi di speranza” – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – Temperature estreme, cicloni, allagamenti, frane, incendi. E quindi morte, fame e mancanza d’acqua, povertà, epidemie e migrazioni. Il Myanmar è il secondo Paese al mondo più soggetto a eventi meteorologici estremi legati ai cambiamenti climatici, mentre gli effetti di questi ultimi si sommano alle conseguenze di instabilità politica e scontri armati, alla crisi economica, agli effetti della pandemia di Covid-19. Nel mondo negli ultimi 20 anni si sono susseguiti 11mila disastri climatici che hanno provocato la morte di oltre 475mila persone e a pagarne le conseguenze più gravi sono tuttora i Paesi poveri e più vulnerabili, ancora oggi impreparati ad affrontare e reagire a tali catastrofi. L’impatto del cambiamento climatico sull’ambiente e sulla popolazione del Myanmar è raccontato dalla mostra fotografica “Semi di speranza. Voci e volti dal Myanmar” di Gianfranco Ferraro, curata da Sandro Iovine, fino al primo maggio al Palazzo Ex Ateneo, in piazza Giuliano, a Bergamo.

L’esposizione rientra nel calendario delle iniziative Bergamo-Brescia Capitale italiana della cultura e ha ottenuto il patrocinio dell’Aics – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. All’inaugurazione, oltre al fotografo Gianfranco Ferraro, il curatore Sandro Iovine, la presidente di Cesvi Gloria Zavatta, Massimo Pasquali per Aics, Sylvie Wabbes Candotti Resilience Advisor, Strategic Advocacy team, Emergency and Resilience Office di Fao, il sindaco Giorgio Gori per il Comune di Bergamo. La mostra non racconta un problema “lontano”, ma un allarme che riguarda tutto il pianeta. “Negli ultimi anni anche il nostro lato del mondo ha sofferto gli effetti reali dell’emergenza climatica: i fiumi si sono prosciugati, i ghiacciai si sono sciolti, gli incendi hanno distrutto boschi e campi, mentre trombe d’aria, piogge e grandinate hanno causato danni a strutture e ambienti. Di fronte alla consapevolezza che il pianeta sia ‘un’unica casa da preservare’, va ricordato che sono sempre i più poveri a subire le conseguenze più devastanti”, ha dichiarato Gloria Zavatta presidente di Fondazione Cesvi. In Italia nel solo 2022 gli eventi climatici estremi sono stati 310, il 55% in più in un anno, con un bilancio di almeno 29 morti. L’aumento più significativo ha riguardato siccità, grandinate, trombe d’aria e alluvioni. “Da quasi 40 anni ci occupiamo di emergenza climatica in tutto il mondo, in questo momento abbiamo attivi progetti di sostegno alle popolazioni colpite dagli effetti del cambiamento climatico in diversi Paesi, tra cui il Myanmar. Nell’area del Corno d’Africa, in Etiopia, Somalia e Kenya, colpite da estrema siccità e forte insicurezza alimentare, supportiamo mamme e bambini con programmi nutrizionali, agricoltori e allevatori attraverso formazione su pratiche sostenibili ed efficienti di agricoltura e allevamento. In Zimbabwe interveniamo con progetti agricoli innovativi e sostenibili per garantire un corretto ed efficiente sfruttamento del terreno e offrire alle popolazioni autosufficienza e guadagno dalle proprie colture. In Pakistan, vessato dalle alluvioni, siamo presenti con interventi di preparazione alle calamità e di emergenza legati a igiene e salute”, ha aggiunto Zavatta.

“Il cambiamento climatico, con i suoi effetti di breve e lungo termine che si stanno manifestando con una potente accelerazione nel corso degli anni, si è imposto prepotentemente alla riflessione internazionale, concretizzatasi nel programma d’azione dell’Agenda 2030. L’azione dell’Aics è tesa a sostenere i Paesi partner nella riduzione della vulnerabilità dei loro sistemi umani e naturali agli impatti del cambiamento climatico, migliorandone la capacità di adattamento e riducendo la loro esposizione ai rischi derivanti dai fattori climatici”, ha dichiarato Massimo Pasquali, referente Aics per i progetti promossi in Myanmar. “È importante che la fotografia affianchi gli interventi di realtà come Cesvi, perché grazie ad essa si offre la possibilità non solo di venire a conoscenza di cosa accade in certe aree del mondo, ma soprattutto si permette alle persone di soffermare lo sguardo per il tempo necessario a elaborare una riflessione su quanto stanno osservando, cosa che con i media più diffusi non sempre è facile o possibile”, ha dichiarato Sandro Iovine, curatore della mostra.

Autismo, Neuropsichiatri infantili Sinpia: fondamentale diagnosi precoce

Autismo, Neuropsichiatri infantili Sinpia: fondamentale diagnosi precoce



Autismo, Neuropsichiatri infantili Sinpia: fondamentale diagnosi precoce – askanews.it


Autismo, Neuropsichiatri infantili Sinpia: fondamentale diagnosi precoce – askanews.it



















Roma, 1 apr. (askanews) – La diagnosi precoce e l’intervento tempestivo sono azioni strategiche per il miglioramento della prognosi e della qualità della vita delle persone con disturbi dello spettro autistico (ASD) e dei loro caregiver. “I primi segnali di un disturbo dello spettro autistico si manifestano generalmente nella primissima infanzia – sottolinea Elisa Fazzi, Presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, SINPIA e Direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia – oggi è possibile arrivare a una diagnosi già intorno ai 2 anni, se non prima, grazie ad una maggiore conoscenza del disturbo e alla presenza di una rete diffusa di collaborazione tra i pediatri di libera scelta e i servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza che permette di intercettare i segnali di rischio già a 18 mesi e di avviare il percorso diagnostico con accesso prioritario, giungendo ad una diagnosi entro i 2-3 anni di età. Si tratta di una rete sviluppata nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale Autismo dell’Istituto Superiore di Sanità, che si è consolidata grazie ai progetti NIDA finanziati dal Fondo Nazionale Autismo. Possiamo considerare la diagnosi precoce come un obiettivo raggiunto o ben avviato nella maggior parte delle regioni, non altrettanto avviene per gli interventi terapeutici, che in età evolutiva rappresentano la vera sfida per il Servizio Sanitario Nazionale, sebbene anche in questo ambito grandi passi avanti siano stati realizzati rispetto al passato”.

I Disturbi dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD) sono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da deficit persistente nella comunicazione e nell’interazione sociale in molteplici contesti e da pattern di comportamenti, interessi o attività ristretti e ripetitivi. Possono presentare profili di funzionamento molto variabili in base alla presenza di altri disturbi (disabilità intellettiva, disturbi del linguaggio, disturbi di attenzione, sindromi genetiche ecc). Secondo l’Istituto Superiore di Sanità si stima che in Italia 1 bambino su 77 presenti un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine. “E’ fondamentale che gli interventi abilitativi siano basati sulle migliori e più recenti evidenze scientifiche – aggiunge Antonella Costantino, Past President SINPIA e Direttore UONPIA Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano – e soprattutto che siano personalizzati per ogni bambino e ogni famiglia, in base al profilo di funzionamento, agli specifici punti di forza e criticità di quel bambino e del suo ambiente di vita, all’età, alle risposte al trattamento e agli obiettivi, le priorità, le preferenze e la sostenibilità per ciascuno, calibrando attentamente anche intensità, frequenza e durata. Non tutto va bene per tutti, e ogni progetto va costruito su misura e condiviso con l’utente e la sua famiglia, quello che può funzionare molto bene per un soggetto può determinare conseguenze negative per un altro. Purtroppo, questa è l’area su cui sono ancora presenti le maggiori disomogeneità regionali, per la grande differenza di risorse di partenza dei servizi di NPIA, che i progetti del Fondo Nazionale Autismo non bastano a colmare”.

La formazione e un adeguato sostegno ai genitori e ai caregiver rappresentano un altro aspetto particolarmente importante della presa in carico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha messo a punto il Caregiver Skills Training (CST), un modello open-access per caregiver di bambini con disturbo del neurosviluppo, incluso l’autismo, e l’ISS, in collaborazione con la rete nazionale dei servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (UONPIA), ha contribuito a formare operatori che a loro volta formeranno a cascata altri operatori, per una ricaduta capillare in tutte le Regioni. “E’ sempre più urgente investire sull’organizzazione e sulle risorse dei servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, valorizzando le competenze del nostro Sistema Sanitario e superando la disomogeneità dei singoli sistemi regionali”, conclude Elisa Fazzi. “L’esperienza dei progetti del Fondo Nazionale Autismo ha mostrato come un investimento mirato e coordinato di risorse possa attivare in poco tempo trasformazioni molto significative. Ora vanno messe a sistema ed estese a tutte le Regioni le buone pratiche sviluppate, stabilizzando ed adeguando in via prioritaria il personale agli standard territoriali appena approvati in Conferenza Unificata e indispensabili per garantire la continuità della presa in carico degli utenti e l’effettiva equità delle risposte su tutto il territorio nazionale”.

Migranti, Meloni: finita era Italia che subisce e tace in Ue

Migranti, Meloni: finita era Italia che subisce e tace in Ue



Migranti, Meloni: finita era Italia che subisce e tace in Ue – askanews.it


Migranti, Meloni: finita era Italia che subisce e tace in Ue – askanews.it



















Roma, 1 apr. (askanews) – Il nuovo decreto flussi risponde all’”esigenza manifestata dal mondo produttivo e si accompagna alla nostra azione di contrasto alla criminalità, all’inasprimento delle pene contro i trafficanti di esseri umani. Non devono essere gli scafisti a scegliere chi deve entrare (e poi restare) in Italia, perché questo è un danno prima di tutto per i tanti migranti che ne avrebbero potuto beneficiare”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una intervista al ‘Messaggero Veneto’.

“Per avere personale qualificato, quello che serve alle aziende – aggiunge – bisogna cambiare radicalmente la forma mentis che fino all’altro ieri dominava la politica italiana a Bruxelles: l’idea che non ci sia niente da fare, che l’Italia sia vittima pre-destinata della migrazione irregolare, senza controllo, a causa della sua posizione al centro del Mediterraneo, che ogni tentativo di felmare l’ondata migratoria dalla Tunisia sia vano e dunque che dobbiamo subire e tacere in Europa. Quell’era è finita, in poche settimane abbiamo impresso una nuova direzione alla politica dell’Europa, la Commissione ha accolto le nostre posizioni e ora condivide con noi un intervento che punta a vigilare sulle rotte del Mediterraneo centrale e orientale, combattere i trafficanti, aumentare la presenza dell’Europa in Africa per fare formazione, prevenzione, selezione dei talenti che vogliono venire in Italia. So che la rotta orientale dell’immigrazione è il tema chiave per il Friuli Venezia Giulia, ma l’impostazione non cambia: controllo, azione sul territorio, investimenti, flussi regolati”.

Pnrr, Meloni: abbiamo ereditato Piano, impegno per realizzarlo

Pnrr, Meloni: abbiamo ereditato Piano, impegno per realizzarlo



Pnrr, Meloni: abbiamo ereditato Piano, impegno per realizzarlo – askanews.it


Pnrr, Meloni: abbiamo ereditato Piano, impegno per realizzarlo – askanews.it



















Roma, 1 apr. (askanews) – “Abbiamo ereditato il Pnrr e siamo impegnati a renderlo concreto, più di quanto lo fosse sulla carta. I Governi che ci hanno preceduto dovevano scriverlo e dargli una cornice legislativa, noi invece l’abbiamo preso quando entrava nella fase di esecuzione – dobbiamo farlo – i progetti non sono nostri e su alcuni sono sorte difficoltà che, stranamente, nessuno aveva colto prima, né a Bruxelles né a Roma. Abbiamo ereditato questo Pnrr, avremmo fatto altro, ma il nostro impegno per l’interesse nazionale ci impone di lavorare per la sua realizzazione”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una intervista al ‘Messaggero Veneto’.

“E in corso – spiega – un confronto con la Commissione europea, alcuni progetti hanno delle criticità e il Governo lavora per superarle. I limiti del Pnrr sono legati alla fine dell’era in cui il Piano è stato concepito. Doveva servire a traghettare l’Italia in un mondo ideale, poi è arrivato quello reale: inflazione e guerra. Le premesse si sono scontrate con l’aumento dei prezzi delle materie prime che servono a costruire le infrastrutture e allo choc energetico accelerato dall’invasione dell’Ucraina. Ci sono margini per rivedere alcuni aspetti, il confronto con la Commissione aperto”.

Vino, si apre oggi a Magrè (Bolzano) la 24esima edizione di Summa

Vino, si apre oggi a Magrè (Bolzano) la 24esima edizione di Summa



Vino, si apre oggi a Magrè (Bolzano) la 24esima edizione di Summa – askanews.it


Vino, si apre oggi a Magrè (Bolzano) la 24esima edizione di Summa – askanews.it




















Milano, 1 apr. (askanews) – Si apre oggi a Magrè (Bolzano) la 24esima edizione di Summa, l’importante rassegna delle eccellenze enologiche biologiche e biodinamiche dal mondo. Nell’incantevole scenario di Casòn Hirschprunn & Tòr Löwengang della Tenuta Alois Lageder, organizzatrice dell’evento, ci saranno fino a domani sera 110 Cantine provenienti, oltre che dall’Italia, da Germania, Nuova Zelanda, Austria, Portogallo, Svizzera e Francia (con nuove aziende dalla Champagne) e per la prima volta anche dalla Grecia. Aziende selezionate per l’altissima qualità dei loro vini prodotti in armonia con l’ambiente.

L’offerta italiana si arricchisce quest’anno dei vini di prestigiose e storiche cantine pioniere di una scelta produttiva naturale, come Gravner, Federico Graziani, Giulia Negri-Serradenari, Occhipinti, Passopisciaro Andrea Franchetti e Braida. Divenuta negli anni un punto di riferimento per un numero sempre crescente di operatori e wine lover che fanno scelte di acquisto e consumo consapevoli, a loro Summa propone degustazioni guidate, verticali, prove di botte e walk around tasting, con la presenza dei vignaioli che raccontano come nascono i propri vini. Durante l’evento, vengono proposte anche visite tra vigneti e in cantina, per far toccare con mano la filosofia biodinamica di Tenuta Alois Lageder, basata sull’economia circolare. Inoltre, il Paradeis, ristorante della Tenuta, proporrà piatti preparati con prodotti a km zero di produzione propria e di altri partner.

Summa quest’anno devolverà parte del ricavato della vendita dei biglietti d’ingresso al Progetto “Dormizil – dormitorio per persone senzatetto”. Basato sul concetto dell’”housing first”, il progetto intende realizzare una struttura a lungo termine per i senzatetto, con nove piccoli appartamenti, uno spazio per l’accoglienza di emergenza, docce e lavatoi.