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Uncem: bene consultazione avviata da Calderoli su fondo Montagna

Uncem: bene consultazione avviata da Calderoli su fondo Montagna


Uncem: bene consultazione avviata da Calderoli su fondo Montagna – askanews.it



Uncem: bene consultazione avviata da Calderoli su fondo Montagna – askanews.it


















Roma, 23 mar. (askanews) – “È molto importante la consultazione avviata dal ministro Calderoli sul fondo Montagna, che per il 2023 ammonta a 200 milioni di euro. Nel 2010 era a zero. Poi è stato reintrodotto il fondo annuale di 5 milioni. Ora sono 200, importanti, che devono essere spesi sui territori, per le comunità, per lo sviluppo locale, per generare Green communities, per migliorare i servizi. Ma non bastano”. Così Marco Bussone, presidente dell’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani.

“Occorre definire politiche e scelte per la valorizzazione dei servizi ecosistemici ambientali che la montagna eroga, a partire da acqua e legno, beni ambientali, climatici, sociali, che la montagna con il presidio antropico eroga. E vanno riconosciuti”, ha aggiunto. “Il governo ha una delega votata dal Parlamento per attuare tutto questo. Sono certo la prenderà in mano, così come sono certo possa essere presto definito il bando da 160 milioni di euro collegato alla legge 158/2017 sui piccoli Comuni, che aspettiamo da cinque anni. Si uniscono altri 200 milioni per i territori montani stanziati in legge di bilancio per il turismo montano. Siano investiti su un patto tra imprese e comuni. Non da soli. Mai i Comuni da soli. Tutti i fondi vadano oltre la logica del campanile e del piccolo è bello. Montagna è territori, comunità insieme, Comuni piccoli e grandi di una stessa valle che lavorano insieme. Questa è la ratio per tutte le risorse disponibili, per investirle bene. Senza lasciare indietro nessuno”, ha sottolineato Bussone.

“Rafforziamo dunque con i ministri Calderoli e Piantedosi le Comunità montane, tanto bistrattate in passato, ma così necessarie per riconfigurare politiche e investimenti pubblici. Lavoriamoci per dare al Paese un sistema istituzionale nelle zone montane, il 50 per cento dell’Italia, più solido”, ha concluso.

Vela, Vesuvio Race: la regata delle isole del Golfo di Napoli

Vela, Vesuvio Race: la regata delle isole del Golfo di Napoli


Vela, Vesuvio Race: la regata delle isole del Golfo di Napoli – askanews.it



Vela, Vesuvio Race: la regata delle isole del Golfo di Napoli – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – Mancano poche ore allo start della Vesuvio Race 2023, regata d’altura promossa dal Circolo nautico Torre Annunziata, in programma alle 12:00 di sabato 25 marzo. Un percorso di 70 miglia nautiche che abbraccia le Isole di Procida, Ischia e Capri, con partenza nello specchio d’acqua antistante tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata e arrivo nelle acque antistanti l’incantevole porto di Marina di Stabia, tra i principali partner organizzativi e base logistica della manifestazione. Circa 40 imbarcazioni attese, Il Marina di Stabia sta accogliendo già le prime in preparazione per l’evento e gli armatori insieme ai propri equipaggi dedicano questi ultimi giorni al setting delle barche per essere il più pronti e competitivi possibile.

Tra queste, un fantastico trio proveniente da Gaeta: Locoura3, Globulo Rosso e Ariele. Tra le diverse categorie, anche quest’anno sarà istituito il premio Vesuvio Racex2: Ummagumma, Vetara, Don’t Worry, Zen II e Freedom si sfideranno con equipaggio super ridotto sul percorso completo, un’ardita impresa che potremo seguire tramite il sistema di tracking offerto da Metasail, che consentirà di seguire l’intera flotta in tempo reale, dal divano di casa. La Vesuvio Race IV edizione ha implementato una sinergia con Alyena Shipyard, innovativa realtà nel campo della cantieristica navale che basa le proprie fondamenta nello stretto connubio tra progettazione e produzione. Alyena, che ha nel proprio DNA la Vela, ha scelto così l’evento della Vesuvio Race per presentare al pubblico i progetti futuri. Sfida sulla linehour per battere il record di Macchia Mediterranea, il TP 52 dell’armatore Giampiero Russo con i colori del Reale Yacht Canottieri Savoia, ha terminato l’impresa in 09h:41min:12sec registrato nel corso della II edizione del 2019, aggiudicandosi il Trofeo Placido Barbero.

Il Papa: la guerra in Ucraina ha scosso l’Europa, adesso deve essere unita per la pace

Il Papa: la guerra in Ucraina ha scosso l’Europa, adesso deve essere unita per la pace


Il Papa: la guerra in Ucraina ha scosso l’Europa, adesso deve essere unita per la pace – askanews.it



Il Papa: la guerra in Ucraina ha scosso l’Europa, adesso deve essere unita per la pace – askanews.it



















Città del Vaticano, 23 mar. (askanews) – La pace è tra i principi ispiratori dell’Unione europea e, malgrado “molteplici alleanze, interessi, strategie” dei vari paesi che la compongono, occorre rilanciare congiuntamente “un impegno coeso”, basato su “un principio etico-politico”, secondo il quale “la guerra non può e non deve più essere considerata come una soluzione dei conflitti”. Lo ha detto stamane Papa Francesco, che ha citato il drammatico conflitto in Ucraina, parlando in Vaticano ai partecipanti all’Assemblea Plenaria della Commissione degli Episcopati dell’Unione Europea (COMECE).

Francesco ha voluto indicare “due punti focali, che corrispondono ai due grandi ‘sogni’ dei padri fondatori dell’Europa: il sogno dell’unità e il sogno della pace”. Per quanto riguarda quest’ultimo ha affermato che “la storia di oggi ha bisogno di uomini e donne animati dal sogno di un’Europa unita al servizio della pace. Dopo la seconda guerra mondiale, l’Europa ha vissuto il più lungo periodo di pace della sua storia. – ha ricordato – Nel mondo però si sono susseguite diverse guerre. Nei decenni scorsi alcune guerre si sono trascinate per anni, fino ad oggi, tanto che si può parlare ormai di una terza guerra mondiale. La guerra in Ucraina – ha sottolineato Francesco nel suo discorso – è vicina, e ha scosso la pace europea. Le nazioni confinanti si sono prodigate nell’accoglienza dei profughi; tutti i popoli europei partecipano all’impegno di solidarietà con il popolo ucraino. A questa corale risposta sul piano della carità dovrebbe corrispondere – ma è chiaro che non è né facile né scontato – un impegno coeso per la pace”, ha voluto sottolineare ancora. Una “sfida è molto complessa”, non si è nascosto il Papa, “perché i Paesi dell’Unione Europea sono coinvolti in molteplici alleanze, interessi, strategie, una serie di forze che è difficile far convergere in un unico progetto. Tuttavia, un principio dovrebbe essere condiviso da tutti con chiarezza e determinazione: la guerra non può e non deve più essere considerata come una soluzione dei conflitti”, ha detto richiamando l’enciclica “Fratelli tutti”.

“Se i Paesi dell’Europa di oggi non condividono questo principio etico-politico, – ha proseguito Papa Francesco – allora vuol dire che si sono allontanati dal sogno originario. Se invece lo condividono, devono impegnarsi ad attuarlo, con tutta la fatica e la complessità che la situazione storica richiede. Perché la guerra è un fallimento della politica e dell’umanità”.

Caner (Regioni): farine di insetti, garanzie e corretta comunicazione

Caner (Regioni): farine di insetti, garanzie e corretta comunicazione



Caner (Regioni): farine di insetti, garanzie e corretta comunicazione – askanews.it



Caner (Regioni): farine di insetti, garanzie e corretta comunicazione – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – “Ferma restando la contrarietà nei confronti della decisione europea di immissione in commercio delle farine di insetti, la Conferenza delle Regioni, chiamata ad esprimersi sull’etichettatura di tali prodotti ha lavorato per inserire ulteriori garanzie per la tutela della salute dei consumatori. Serve cautela e tutte le garanzie”. Così Federico Caner (assessore regione Veneto), coordinatore della commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

“In Conferenza Stato-Regioni abbiamo dato l’intesa sul provvedimento ma abbiamo anche chiesto dei chiarimenti su diversi aspetti, in particolare un pronunciamento del ministero della Salute sui rischi per i consumatori e quindi di prevedere il pieno coinvolgimento del ministero della Salute nei decreti in fase di emissione”, ha spiegato. “Inoltre, è stata segnalata la necessità di riportare in etichetta l’ingrediente anche se non presente al livello massimo previsto, ma anche quando presente in quantitativi inferiori, al fine di evitare l’utilizzazione indiscriminata e possibili frodi. Occorrono informazioni chiare sulle confezioni e ogni aspetto della catena alimentare, anche quello gestionale nella loro esposizione e collocazione al pubblico di tutti i prodotti contenenti farine di insetti”, ha aggiunto.

“La stessa gestione alla vendita deve avvenire in scomparti ben identificabili, posizionando i prodotti in scaffalature dedicate. L’utilizzo di farine provenienti da insetti va ben esplicitata, così come i possibili rischi per la salute”, ha concluso.

Migranti, Cei: la tragedia del naufragio di Cutro è una ferita aperta

Migranti, Cei: la tragedia del naufragio di Cutro è una ferita aperta


Migranti, Cei: la tragedia del naufragio di Cutro è una ferita aperta – askanews.it



Migranti, Cei: la tragedia del naufragio di Cutro è una ferita aperta – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – “La recente tragedia di Cutro”, rappresenta una “ferita aperta che mostra la debolezza delle risposte messe in atto. Il limitarsi a chiudere, controllare e respingere non solo non offre soluzioni di ampio respiro, ma contribuisce ad alimentare irregolarità e illegalità. Servono invece politiche lungimiranti – sul piano nazionale e su quello europeo – capaci di governare i flussi di ingresso attraverso canali legali, ovvero vie sicure che evitino i pericoli dei viaggi in mare, sottraggano quanti sono costretti a lasciare la propria terra a causa della fame e della violenza alla vergogna dei centri di detenzione e diano loro prospettive reali per un futuro migliore”. E’ quanto si afferma nel documento finale dei lavori del Consiglio permanente della Cei.

I vescovi italiani tornano, quindi, a dire che “i corridoi umanitari rappresentano al contempo un meccanismo di solidarietà internazionale e un potente strumento di politica migratoria. Nel ribadire che il diritto alla vita va sempre tutelato e che il salvataggio in mare costituisce un obbligo per ogni Stato, – si conclude – i Vescovi hanno quindi ricordato quanto sia strategica per il bene comune un’accoglienza dignitosa che abbia nella protezione, nell’integrazione e nella promozione i suoi cardini”.

Amministrative, vademecum Anci su adempimenti elezioni maggio

Amministrative, vademecum Anci su adempimenti elezioni maggio


Amministrative, vademecum Anci su adempimenti elezioni maggio – askanews.it



Amministrative, vademecum Anci su adempimenti elezioni maggio – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – Il Vademecum, in un’ottica di supporto ai Comuni che andranno al voto, contiene lo scadenzario degli adempimenti del procedimento elettorale, e da una panoramica sulle più recenti novità normative in materia, pareri del Ministero dell’Interno e giurisprudenza. Si tratta dunque di uno strumento operativo per orientarsi, ad esempio, sul numero di sottoscrizioni necessarie per la presentazione delle liste, gli atti che possono essere adottati dopo l’indizione dei comizi elettorali. Completa il quadro, una tavola sinottica delle disposizioni su operazioni elettorali, comunicazione istituzionale e propaganda.

Il Vademecum fornisce anche un’elaborazione dei dati della prossima tornata elettorale: il 14 e 15 maggio con eventuali ballottaggi il 28 e il 29 maggio nelle regioni ordinarie e date diverse per quelle a statuto speciale, andranno al voto 791 Comuni. Di questi 107 con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e 684 con popolazione inferiore. Si voterà in 18 Comuni capoluogo di Provincia, mentre la popolazione interessata è di 7.190.818 e quella votante di 6.314.913. Sono questi alcuni dati forniti dal Viminale ed elaborati da Anci nel Vademecum. Tra i 18 capoluoghi di provincia (Ancona, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni, Trapani, Treviso, Udine, Vicenza), uno è anche capoluogo di Regione (Ancona), uno è Capoluogo sede di Città Metropolitana (Catania), mentre sette superano i 100.000 abitanti (Ancona, Brescia, Catania, Latina, Siracusa, Terni, Vicenza).

La Sicilia è la regione con il maggior numero di Comuni alle urne, 128, mentre la regione con meno Comuni al voto è la Valle d’Aosta (un solo comune). I Comuni di nuova istituzione che andranno per la prima volta al voto sono: Moransengo-Tonengo (in provincia di Asti) e Bardello con Malgesso e Bregnano (in provincia di Varese). Il Comune più piccolo che andrà alle elezioni è Bergolo, in provincia di Cuneo, che conta solo 67 abitanti. Il Comune più grande che andrà al voto, con 293.902 abitanti, è Catania, che conta anche il maggior numero di elettori, 263.333.

Lavoro, Inps: nel 2022 oltre 7,6 mln licenziamenti, 377mila economici

Lavoro, Inps: nel 2022 oltre 7,6 mln licenziamenti, 377mila economici


Lavoro, Inps: nel 2022 oltre 7,6 mln licenziamenti, 377mila economici – askanews.it



Lavoro, Inps: nel 2022 oltre 7,6 mln licenziamenti, 377mila economici – askanews.it


















Roma, 23 mar. (askanews) – Le cessazioni di rapporti di lavoro, nel 2022, sono state 7.617.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+16%) per tutte le tipologie contrattuali: contratti intermittenti (+27%), contratti a tempo determinato e stagionali (+18%), contratti in apprendistato (+14%), contratti a tempo indeterminato (+12%) e contratti in somministrazione (+11%). E’ quanto emerge dai dati Inps.

Guardando ai dati, sono oltre 1,2 milioni le dimissioni volontarie e più di 377mila i licenziamenti di natura economica: analizzando le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato con riferimento alla causa si evidenzia un forte aumento del 2022 rispetto al 2021 dei licenziamenti di natura economica (+41%). Occorre però ricordare che fino al 30 giugno 2021, per gran parte dell’industria, e fino al 31 ottobre 2021, per il terziario e il resto dell’industria, i licenziamenti economici erano bloccati dalle normative introdotte nel 2020 a fronte dell’evento pandemico. Il più pertinente confronto con il 2019 per i licenziamentieconomici rileva una contrazione: circa 127.000 licenziamenti in meno (-25%). In crescita invece risultano i licenziamenti disciplinari: circa 36.000 in più nel 2022, rispetto al corrispondente periodo del 2019. Le dimissioni da rapporti di lavoro a tempo indeterminato registrano un incremento nel 2022 pari al +10% rispetto al corrispondente periodo del 2021 e del +24% rispetto al 2019. Il livello raggiunto (1.256.000 nel 2022) sottende il completo recupero delle dimissioni mancate del 2020, quando tutto il mercato del lavoro era stato investito dalla riduzione della mobilità connessa alle conseguenze dell’emergenza sanitaria.

Lavoro, Inps: 41 mln di ore autorizzate a febbraio, -35,7% su anno

Lavoro, Inps: 41 mln di ore autorizzate a febbraio, -35,7% su anno


Lavoro, Inps: 41 mln di ore autorizzate a febbraio, -35,7% su anno – askanews.it



Lavoro, Inps: 41 mln di ore autorizzate a febbraio, -35,7% su anno – askanews.it


















Roma, 23 mar. (askanews) – Le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate nello scorso mese di febbraio sono state circa 41 milioni, il 2,2% in meno rispetto al precedente mese di gennaio (42 milioni) e il 35,7% in meno rispetto a febbraio 2022, nel corso del quale erano state autorizzate quasi 64 milioni di ore. Lo ha reso noto l’Inps.

Per quanto riguarda le singole tipologie d’intervento, le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate a febbraio 2023 sono state 17,2 milioni. Nel mese di gennaio 2023 erano state autorizzate 16,7 milioni di ore: di conseguenza, la variazione congiunturale è del 2,8%. A febbraio 2022 le ore autorizzate erano state 18,4 milioni. Il numero di ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a febbraio 2023 è di 22,4 milioni, di cui 9,6 milioni per solidarietà, con un decremento del -8,1% rispetto a quanto autorizzato nello stesso mese dell’anno precedente (24,4 milioni di ore). Nel mese di febbraio, rispetto al mese precedente, si registra una variazione congiunturale pari a -4,8%.

Gli interventi in deroga autorizzati nel mese di febbraio sono stati pari a 0,09 milioni di ore. La variazione congiunturale registra, rispetto al mese precedente, un incremento pari al 310,6%. A febbraio 2022 le ore autorizzate in deroga erano state 3,7 milioni, con una variazione tendenziale del -97,5%.

La Camera dice sì alla commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori

La Camera dice sì alla commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori


La Camera dice sì alla commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori – askanews.it



La Camera dice sì alla commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori – askanews.it


















Roma, 23 mar. (askanews) – L’Aula della Camera ha approvato all’unanimità con 245 voti a favore e nessun contrario l’istituzione della commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Alla seduta erano presenti i familiari di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

I familiari di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori hanno seguito dalla tribuna della Camera le dichiarazioni di voto sull’istituzione della commissione bicamerale d’inchiesta sulle due ragazze scomparse. “Oggi sono presenti in Aula ed è forse giunto il momento in cui questo Parlamento rivolgesse le scuse per il tanto, troppo tempo per arrivare fino qui” e per esprimere un “grande abbraccio per il dolore senza risposta che hanno avuto” e “un forte ringraziamento per la fiducia che continuano ostinatamente a riporre nelle istituzioni” e che più che “mai abbiamo il dovere di ripagare”, ha detto il capogruppo del M5S Francesco Silvestri, tra gli applausi dei parlamentari.

Toshiba, cordata giapponese la comprerà per 14 miliardi di euro

Toshiba, cordata giapponese la comprerà per 14 miliardi di euro


Toshiba, cordata giapponese la comprerà per 14 miliardi di euro – askanews.it



Toshiba, cordata giapponese la comprerà per 14 miliardi di euro – askanews.it



















Roma, 23 mar. (askanews) – Il gigante dell’elettronica giapponese da anni in difficoltà, Toshiba, ha accettato un’offerta d’acquisizione da parte di una cordata di investitori giapponesi tra i quali quelli inclusi nel fondo Japan Industrial Partners. Lo ha scritto oggi il Nikkei, che stima l’operazione in 2mila miliardi di yen (14 miliardi di euro).

Il consiglio d’amministrazione della compagnia ha approvato – secondo quanto scrivono Nikkei e Financial Times – l’acquisizione in una riunione odierna. JIP presenterà un’offerta d’acquisto ed effettuerà un delisting di Toshiba. L’acquisizione porrà termine al lungo processo di ristrutturazione di Toshiba, iniziata con la prima offerta di acquisto che risale a due anni fa.

La decisione è stata assunta dal consiglio d’amministrazione dopo colloqui con un comitato speciale formato da esterni. JIP adesso dovrà procedere con una serie di procedure volte a soddisfare le leggi sulla competizione e le altre norme. Quando avrà ottenuto le autorizzazioni regolatorie, acquisterà le azioni dagli attuali azionisti e toglierà Toshiba dalla borsa.

A finanziare l’acquisizione sono circa 20 compagnie giapponesi tra le quali ci sono Rohm, Orix, Chubu Electric Power, Una parte del finanziamento, poi, arriverà da banche nipponiche. Il controllo di Toshiba, che ha al momento nel suo azionariato molti attivisti, verrà passato a una singola compagnia che renderà più semplici i suoi processi decisionali.

JIP ha presentato le sue intenzioni un anno fa e a novembre ha reso nota la sua offerta preventiva. Un messe fa ha depositato una proposta finale, dopo aver acquisito gli impegni dalle banche. Toshiba era stata già nel mirino della CVC Capital Partners, il fondo europeo, ad aprile due anni fa, che aveva presentato un’offerta preliminare di acqusizione. Tuttavia le negoziazioni non portarono da nessuna parte, anche perché la normativa giapponese pone dei vincoli alle acquisizioni da parte di soggetti esteri in settori strategici per la sicurezza nazionale e Toshiba è impegnata nel nucleare. A novembre del 2021 il management – da anni in conflitto con gli azionisti attivisti – aveva presentato un piano per spezzare in tre parti la compagnia. Poi il piano era stato ridimensionato, con una divisione in due. Ma comunque il progetto era caduto all’Assemblea degli azionisti, dopo un voto contrario. A quel punto restava solo la strada della vendita e del delisting.