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Crosetto vede ministri Giappone e Gb: focus su caccia VI generazione

Crosetto vede ministri Giappone e Gb: focus su caccia VI generazioneRoma, 16 mar. (askanews) – Uno “stesso destino” unisce Italia, Gran Bretagna e Giappone, alla luce del fatto che ciò che accade nell’Indo-Pacifico è centrale anche per il futuro del Mediterraneo, e viceversa. L’ha affermato – secondo quanto riporta un comunicato del ministero della Difesa – il ministro della Difesa Guido Crosetto nell’incontro avuto oggi a Tokyo con il ministro della Difesa del Giappone, Yasukazu Hamada, e il segretario di Stato per la Difesa del Regno unito, Ben Wallace. L’incontro ha avuto come tema centrale il comune progetto per l’aereo da guerra di sesta generazione GCAP.
“Italia, Regno Unito e Giappone sono uniti dallo stesso destino e oggi abbiamo posato una pietra per costruire un futuro importante insieme”, ha detto Crosetto. “Una volta Indo-Pacifico e Mediterraneo – ha cointinuato – erano aree considerate lontane tra loro. Oggi, invece, il mondo è diventato sempre più piccolo, le crisi sono aumentate e probabilmente in questo decennio la situazione peggiorerà. Il futuro del Mediterraneo dipende da ciò che succede nell’Indo-Pacifico e viceversa. Ed è per questo motivo che le nostre nazioni devono lavorare e cooperare insieme. Soltanto unendo le forze riusciremo a contrastare la grandezza dei problemi e le sfide future”
Al centro dell’incontro odierno, il rafforzamento del partenariato e il programma Global Combat Air Programme (GCAP), il cui Memorandum of Cooperation (MoC) tra i tre Paesi è stato firmato lo scorso 16 dicembre.
“Il GCAP – ha sottolineato Crosetto – è una scelta industriale, tecnologica ma è, prima di tutto, una scelta politica di tre importanti nazioni che hanno deciso di intraprendere un percorso comune che permetterà alle rispettive Forze Armate di cooperare insieme in diversi ambiti”. Si tratta, ha detto ancora il ministro di “un accordo di grande rilevanza raggiunto in un delicato momento geopolitico” grazie al quale “le nostre tre nazioni rafforzano così la loro cooperazione in un progetto che avrà importanti ricadute nel campo tecnologico, dell’innovazione, ricerca e sviluppo nel settore dell’aerospazio, della difesa e sicurezza”.
Il GCAP, programma per un nuovo velivolo di sesta generazione, potrà allargarsi – ha segnalato il ministro – anche ad altri Paesi: “Porterà un insieme di capacità senza precedenti che risulteranno fondamentali per il mantenimento della stabilità globale, creando i presupposti necessari a garantire lo sviluppo continuo nel campo della difesa per i decenni a venire”.
Crosetto ha anche sostenuto che “l’alleanza tra i nostri governi e industrie della Difesa rappresenta un esempio di riferimento per le future collaborazioni internazionali” e ha sottolineato come l’Italia, forte delle proprie esperienze e delle competenze industriali e tecnologiche nel settore dell’aerospazio e nello sviluppo di velivoli militari, veda nel Regno Unito e nel Giappone i partner con i quali rafforzare un modello paritetico e flessibile nella già consolidata cooperazione industriale.
I tre ministri hanno anche sottolineato – si legge nel comunicato – “i benefici che questo accordo apporterà dal punto di vista industriale, determinando prosperità e sviluppo ed un incremento della cooperazione tra le rispettive industrie della Difesa che, già al momento, evidenziano ottime relazioni collaborative”.
Nella parte conclusiva della riunione trilaterale hanno partecipato anche i presidenti e amministratori delegati di Mitsubishi, BAE e Leonardo.

Di Sanzo (Pd): turismo radici grande business opportunity

Di Sanzo (Pd): turismo radici grande business opportunityRoma, 16 mar. (askanews) – “Il progetto del turismo delle radici deve essere visto anche come una grande business opportunity per l’Italia per fare ripartire il turismo dopo la crisi pandemica. E’ necessario capire come usare al meglio le risorse messe a disposizione dal ministero degli Affari Esteri per rilanciare il nostro Paese”. Lo ha detto il deputato Pd, Christian Di Sanzo, eletto nella circoscrizione estero, ripartizione America Settentrionale e Centrale, nel corso della presentazione, alla Camera, del libro ‘Scoprirsi italiani – I viaggi delle radici in Italia’ di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci.
“Serve una strategia pluriennale che guardi al futuro, da costruire passo dopo passo, con obiettivi a breve, medio e lungo termine”, ha spiegato. “Occorre puntare su quei Paesi chiave dove abbiamo il maggior numero di italodiscendenti”, ha precisato.
“Cercare di utilizzare la rete dell’associazionismo, la rete degli italiani e degli italo-discendenti nel mondo può diventare una grande opportunità per il nostro Paese. Occorre utilizzarla in maniera strategica e intelligente, soprattutto guardando a tutti quei sistemi innovativi che il settore del turismo mette oggi a disposizione”, ha aggiunto Di Sanzo.

##Regione Lazio, Rocca indica programma: nodo sanità è urgente

##Regione Lazio, Rocca indica programma: nodo sanità è urgenteRoma, 16 mar. (askanews) – La Regione Lazio targata Francesco Rocca è andata in scena alla Pisana dove il neo governatore ha esposto ai consiglieri regionali la sua idea di territorio. Il Consiglio regionale, presieduto da Antonello Aurigemma, si è riunito oggi per la seconda giornata della seduta di insediamento della XII legislatura. Dopo l’elezione dei membri dell’ufficio di presidenza del Consiglio, nella scorsa seduta, i lavori sono ripresi con le comunicazioni del presidente della Regione, Francesco Rocca, sulle linee programmatiche e sulla presentazione dei membri della Giunta regionale.
“In questi cinque anni abbiamo un dovere nei confronti di quei cittadini che non sono andati a votare, che hanno smesso di credere nelle istituzioni, soprattutto nei confronti dei nostri giovani”, ha detto Rocca, “perché recuperare i giovani al valore nobile della politica è uno dei nostri doveri”.
Il presidente Rocca ha poi delineato le principali linee programmatiche che la Giunta intende portare avanti, per ciascun settore di intervento, a partire dalla Sanità, ritenuta prioritaria e per la quale ha preso lui direttamente la delega. Rocca ha annunciato che i primi provvedimenti riguarderanno l’emergenza dei pronto soccorso – “che vanno potenziati con più personale” – e le liste d’attesa. Su quest’ultimo punto, il presidente della Regione ha detto che si tratta di un “problema legato sicuramente anche alla carenza di personale ma anche più strutturale, di utilizzo delle risorse” per il quale Rocca ha preso “un impegno solenne che assumo in quest’aula davanti ai cittadini. Si aprirà un grande conflitto con la sanità privata rispetto a questo ma noi non vogliamo far danno a nessuno, vogliamo solo intervenire e risolvere il problema”. Il presidente ha poi annunciato di voler intervenire anche sugli squilibri territoriali: “Negli anni si è stratificata una cittadinanza di serie A e una di serie B rispetto ai servizi offerti dai territori. La centralità romana ha penalizzato i cittadini delle province”.
Poi la rete ospedaliera, per la quale ha promesso di assumere “la responsabilità di scelte coraggiose”. Rocca ha definito “critica” la situazione finanziaria, “che risulta invariata rispetto agli esercizi precedenti, come ha sottolineato la Corte dei conti. Parliamo di circa 22 miliardi di debito. Cercherò una interlocuzione con il Governo per trovare una soluzione adeguata perché la centralità di Roma comporta un elevato costo che va riconosciuto. È inutile continuare a rinfacciarci le responsabilità di questo debito, è arrivato il momento di risolvere il problema tutti insieme”, ha detto il presidente, il quale ha annunciato anche che “saranno centrali i temi dell’assistenza domiciliare e della psichiatria, dove abbiamo una delle leggi più avanzate ma occorre metterci le risorse adeguate”.
“Accelerare le opere dove già sono state stanziate risorse importanti, come la Orte-Civitavecchia e la Roma-Latina, dare risposte anche alle migliaia di pendolari che vivono il disagio sulla rete ferroviaria” ha detto Rocca riguardo ai temi delle infrastrutture e della mobilità. Il presidente ha promesso massima attenzione alla provincia di Rieti, definita “depressa”, per la quale saranno migliorati i collegamenti, con la realizzazione della ferrovia e l’implementazione della via Salaria. “Realizzeremo infrastrutture tenendo conto delle specificità dei territori, dei tessuti socio-economici”, ha aggiunto Rocca, soffermandosi su Amatrice: “Ha visto ricostruito il suo ospedale ma rischia di rimanere una cattedrale nel deserto se non ridiamo vitalità a quel territorio”.
Nel corso del suo intervento, Rocca ha dato molta importanza anche ai temi della formazione e della semplificazione amministrativa. “Razionalizzare il piano formativo, ascoltando anche i bisogni delle organizzazioni datoriali. Per troppi anni la formazione è stata il terreno di scorribande, noi non lo consentiremo più perché la formazione è una leva strategica per lo sviluppo economico, per generare occupazione”, ha detto il presidente.
Sulla semplificazione, Rocca ha detto di voler puntare sulla liberalizzazione delle attività e sulla reingegnerizzazione dei processi amministrativi, a cominciare dai contratti pubblici e dalle autorizzazioni. “Introdurre procedure più snelle soprattutto in materia di Sanità e di Urbanistica, mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie, dell’intelligenza artificiale”, ha aggiunto. Quanto al tema delle “fonti energetiche impone riflessioni regionali per la diversificazione dell’approvvigionamento, potenziando le fonti alternative, come eolico e fotovoltaico. Sarà necessario creare un ufficio di scopo”.
Rocca ha annunciato che la Regione farà un piano regolatore energetico, “per individuare siti idonei senza deturpare i nostri paesaggi e favorire la costituzione delle comunità energetiche”.

Assomela all’Ue: proposta su fitosanitari mina la sicurezza alimentare

Assomela all’Ue: proposta su fitosanitari mina la sicurezza alimentareMilano, 16 mar. (askanews) – La proposta europea di regolamento sull’Uso sostenibile dei fitosanitari per Assomela “non tiene affatto in considerazione gli impatti sulla produttività e sulla competitività del settore, e non presenta alternative reali e immediatamente concretizzabili all’utilizzo di prodotti fitosanitari”. La bozza di regolamento, è per l’associazione “figlia di una impostazione ideologica da parte della Commissione e potrebbe oggettivamente minare la sicurezza alimentare europea, diminuendo la capacità produttiva e allo stesso tempo rischiando di aumentare le importazioni da Paesi con norme in materia molto meno rigide”.
Nella nota diffusa a seguito della riunione del comitato marketing di Assomela, si fa riferimento alla recente relazione dell’europarlamentare austriaca Sarah Wiener (Gruppo Verdi), che ha rilanciato “una riduzione dell’80% dei fitosanitari entro il 2030”, giudicata “quantomai inopportuna ed irrealistica, considerato che non è ancora stato completato lo studio per valutare l’impatto del provvedimento”.
Assomela auspica che la proposta di regolamento venga definitivamente ritirata per aprire un nuovo confronto più profondo con il mondo produttivo per arrivare ad una proposta adeguata nei metodi e nei tempi, rispettosa anche delle esigenze degli agricoltori.
Il Comitato ha inoltre comunicato le giacenze di mele italiane al primo di marzo pari a 766.147 tonnellate, inferiori del 7% alla media dei cinque anni precedenti. Gli stocks continuano a essere particolarmente bassi per molte varietà. Per la Golden Delicious la giacenza è di 278.633 tonnellate, inferiore del 28% rispetto allo scorso anno. Gli stocks di Gala, che dovrebbero esaurirsi alla fine del mese, ammontano a 25.646 tonnellate, il 51% in meno rispetto al marzo 2022. Nel mese di febbraio le vendite hanno sfiorato le 200.000 tonnellate, leggermente superiori alla media dei tre anni precedenti ed in linea con i piani di decumulo. Proseguono bene anche l’export in Europa e le vendite oltremare, specialmente per il Sudamerica.

Giornate FAI Primavera: 750 luoghi aperti al pubblico in 400 città

Giornate FAI Primavera: 750 luoghi aperti al pubblico in 400 cittàRoma, 16 mar. (askanews) – In 400 città di 20 regioni oltre 750 luoghi di solito non accessibili al pubblico – tra cui ambasciate, tribunali, osservatori astronomici, ville, giardini, carceri, fabbriche, aziende agricole – apriranno le loro porte e mostreranno i loro tesori nascosti in occasione della 31° edizione della Giornate FAI di Primavera, importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, in programma sabato 25 e domenica 26 marzo. Anche in questa 31ª edizione, – presentata al ministero della Cultura – la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia.
Dalla prima edizione del 1993 al 2022 sono state quasi 12 milioni le persone che hanno approfittato dell’iniziativa che ha aperto nel complesso 14.790 luoghi in 6.400 città grazie al lavoro di oltre 150mila volontari e 344.560 apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati che accompagnano il pubblico nelle visite.
Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, – sottolinea il Fondo – affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli Apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti.
Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera.
“Si tratta di un appuntamento importante dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico della nostra Nazione. Le Giornate FAI sono un’iniziativa che unisce l’Italia, un percorso di conoscenza e presa di coscienza indispensabile. Per salvare il nostro patrimonio bisogna amarlo e, prima ancora, conoscerlo – ha detto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento che si è svolta oggi al Ministero della cultura – Grazie all’opera di migliaia di volontari, luoghi spesso inaccessibili saranno aperti e visitabili, è un’opportunità preziosa per ritrovare il carattere originale della nostra identità nazionale e per dare modo di sprigionare un’incontenibile voglia d’Italia che viene dall’estero. Stiamo lavorando a decine di interventi di valorizzazione con il PNRR e altri stanziamenti sbloccando risorse ferme e inutilizzate”.
“In questi 31 anni di esistenza – ha affermato il Presidente del FAI, Marco Magnifico – le Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano”.
Tra i luoghi che sarà possibile visitare nelle due giornate: a Roma, Villa Bonaparte, sede dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede dal 1950 e Palazzo Piacentini-Vaccaro oggi sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy; A Milano Palazzo Marino, capolavoro dell’architetto manierista Galeazzo Alessi, che lo costruì tra 1557 e 1563, ricco di sale decorate con stucchi e affreschi, sede del Comune di Milano dal 1861; a Vicenza aprirà il neo-palladiano Palazzo Loschi Zileri Dal Verme; a Genova Palazzo Doria Spinola, sede della Prefettura; a Bologna l’Accademia delle Scienze, e la Palazzina della Viola; a Ocre (AQ), lo scenografico Convento di Sant’Angelo; a Napoli in piazza del Plebiscito, aprirà Palazzo Salerno, sede del Comando Forze operative del Sud; a Tempio Pausania (SS), si visiterà l’ex Carcere La Rotunda. Ma l’elenco è molto più lungo (tutti luoghi su www.giornatefai.it).
Gli iscritti alla Fondazione, e chi si iscriverà al FAI online o in piazza in occasione della manifestazione, potranno beneficiare di aperture e visite straordinarie in molte città. In occasione della Giornate di Primavera si può sostenere il FAI con iscrizione a quota agevolata, con un contributo libero partecipando a un evento e, fino al 2 aprile, con un SMS al 45584.
Le Giornate FAI di Primavera 2023 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio della Commissione europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della cultura e di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Anche quest’anno la Rai a partire dal 20 marzo dedicherà all’iniziativa un’ampia programmazione sulle reti televisive e radiofocniche oltre che sui social.

Meloni vede familiari Cutro: avanti con ricerche, impegno su accoglienza

Meloni vede familiari Cutro: avanti con ricerche, impegno su accoglienzaRoma, 16 mar. (askanews) – Una trentina di persone, molti giovanissimi, tre donne e anche alcuni minori, uno non accompagnato. Familiari delle vittime e superstiti del naufragio del 26 febbraio a Cutro sono arrivati questa mattina a Palazzo Chigi per incontrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un incontro durato oltre un’ora in un clima definito “emozionato e commosso”, aperto dalla stretta di mano della premier, del ministro degli Esteri Antonio Tajani e del sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano.
In quattro, tra i presenti, hanno preso la parola, ringraziando per l’invito, “per l’operato in loro aiuto, per quanto fatto dall’Italia in Afghanistan e per quanto ancora si potrà fare in futuro”, riferisce Palazzo Chigi. Quindi hanno esposto le loro richieste facendo un “appello al suo cuore di madre”, che tocca la premier: “Sì, anch’io ho una figlia piccola…”. Quello che chiedono all’Italia è continuare la ricerca delle salme, favorire i ricongiungimenti in altri Paesi europei, principalmente in Germania, adoperarsi per i diritti in Afghanistan e per l’apertura di corridoi umanitari.
La premier ha garantito che “proseguirà la ricerca delle salme, incluse quelle presumibilmente imprigionate nel barcone, ancora incagliato sul fondale”. Per quanto riguarda le domande di accoglienza e di ricongiungimento familiare, Meloni ha chiesto uno schema preciso delle richieste, garantendo “l’impegno diplomatico dell’Italia in sede Ue” perchè siano soddisfatte. Stesso impegno sarà messo, ha aggiunto, “per un Afghanistan libero e rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne” e “per superare le diverse crisi che hanno colpito Pakistan, Palestina e Siria”.
Nel corso del colloquio c’è stato anche spazio per ascoltare la ricostruzione di come è avvenuto il naufragio. Meloni, a questo proposito, ha chiesto quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo. La risposta di un cittadino siriano, secondo quanto si apprende, è che erano consapevoli del pericolo, ma che un analogo pericolo di morte lo avrebbero corso rimanendo nel proprio Paese o in Turchia. La premier ha anche ribadito “la linea del Governo nella lotta contro i trafficanti di esseri umani, al fine di evitare altre tragedie come quelle avvenute di recente”.
Al termine dell’incontro molti dei presenti hanno chiesto alla premier di scattare una foto insieme.

Porta (Pd): istituzioni scommettano tutte sul turismo delle radici

Porta (Pd): istituzioni scommettano tutte sul turismo delle radiciRoma, 17 mar. (askanews) – “Credo che il turismo delle radici non vada banalizzato, derubricandolo alla festa del Paese o al ritorno dell’emigrante con la valigia di cartone. Tutte cose ovviamente che fanno parte anche dell’immaginario e forse ancora di una realtà dell’emigrazione, ma il turismo delle radici è molto di più”. Così il deputato Pd, Fabio Porta, eletto nella circoscrizione estero, ripartizione America meridionale, promotore assieme agli altri colleghi eletti all’estero del Pd – Toni Ricciardi, Christian Di Sanzo e Nicola Caré – nella Sala Matteotti della Camera dei Deputati della presentazione del libro ‘Scoprirsi italiani – I viaggi delle radici in Italia’ di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci.
“Il progetto del turismo delle radici è anche la risposta allo spopolamento dei piccoli borghi, la valorizzazione di collettività che oggi ha costruito interi continenti. É una strategia a medio e lungo termine sulla quale noi vorremmo che le istituzioni scommettessero in maniera sistemica e non episodica”, ha proseguito Porta.
“Con questo progetto, per la prima volta, gli italiani nel mondo vengono considerati e valorizzati , non solo a parole, come fatto per decenni, ma concretamente dando un’importanza vera agli italodiscendenti, agli italiani nati all’estero, alle nuove generazioni di italiani all’estero, che rappresentano la vera linfa, il vero potenziale al quale attingere quando si parla di turimo delle radici”, ha spiegato Porta ricordando di aver presentato “una proposta di legge per la concessione di visti speciali agli italodiscendenti per favorire lo stabilirsi in Italia”.

Xi Jinping: agricoltura questione primaria di sicurezza nazionale

Xi Jinping: agricoltura questione primaria di sicurezza nazionaleRoma, 16 mar. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha lanciato un messaggio per ribadire la centralità dell’agricoltura, definendola una “questione di sicurezza nazionale di estrema importanza” di fronte alle turbolenze del mercato dei cereali in seguito alla guerra russo-ucraina. Lo riferisce il South China Morning Post.
Il messaggio di Xi, accompagnato da una forte indicazione a lavorare per ottenere l’autosufficienza alimentare, risale in realtà a dicembre, quando il presidente intervenne alla conferenza annuale sul lavoro rurale. Tuttavia è apparso oggi sulla rivista di elaborazione teorica del Partito comunista cinese Qiushi.
“Da quando è iniziata la crisi ucraina, oltre 30 paesi hanno limitato le esportazioni di cibo e alcuni hanno sperimentato disordini sociali o addirittura cambi di regime”, ha segnalato il presidente cinese. “C’è un evidente aumento dell’incertezza e imprevedibilità” della situazione, ha continuato il numero uno di Pechino. “Quando qualcosa non va nell’agricoltura, le nostre ciotole finiscono per essere tenute nelle mani di qualcun altro e dobbiamo dipendere dagli altri per il cibo. Come potremmo mai conquistare la modernizzazione in una situazione del genere?”
Sebbene la Cina nutra un quinto della popolazione mondiale con solo il 9% della terra arabile mondiale, negli ultimi anni sono cresciute le preoccupazioni per la sicurezza alimentare tra le minacce del cambiamento climatico e il peggioramento dei legami con gli Stati Uniti e i suoi alleati, molti dei quali sono principali fornitori agricoli.
Pechino ha adottato una politica di autosufficienza alimentare e ha stabilito una “linea rossa” per mantenere le dimensioni della terra coltivabile. La Cina ha registrato una produzione annuale di grano di circa 660 milioni di tonnellate dal 2015, raggiungendo livelli record nel 2021-22 con più di 680 milioni di tonnellate.
Nella sua prima conferenza stampa dopo le “Due sessioni” annuali, il nuovo premier Li Qiang ha incoraggiato lunedì gli agricoltori lavorare per garantire ai cinesi di “tenere in mano le loro ciotole”, riecheggiando la stessa formula usata da Xi. “Il nostro sostegno alla produzione di grano sta solo aumentando e mai diminuendo”, ha affermato.
Nonostante produca la maggior parte dei prodotti agricoli a livello globale, lo sviluppo agricolo della Cina è molto indietro rispetto all’industrializzazione e all’urbanizzazione, ha affermato Xi nel discorso di dicembre. La produttività agricola – ha detto ancora il presidente – è solo un quarto di quella dei settori non agricoli, mentre le materie prime agricole “ovviamente mancano di competitività” nel mercato globale. Preservare quindi i terreni agricoli e sviluppare i semi invece di affidarsi a allevatori stranieri sono le due principali priorità per la produzione alimentare cinese, ha sostenuto Xi.
La Cina – ha aggiunto – deve anche frenare i gravi sprechi durante i processi di raccolta, trasporto, lavorazione, vendita e consumo, dove oltre il 20% del cibo viene sprecato ogni anno: “Se riuscissimo a dimezzare lo spreco di cibo, sarebbe sufficiente per sfamare 190 milioni di persone per un anno”.
Mentre la Cina rimane fondamentalmente autosufficiente per gli alimenti di base, vale a dire riso, grano e mais, fa molto affidamento sulle importazioni di soia e altri raccolti di semi oleosi.

Barilla porta la pasta al bronzo in tre ristoranti romani

Barilla porta la pasta al bronzo in tre ristoranti romaniMilano, 16 mar. (askanews) – Barilla porta la sua ultima innovazione in fatto di pasta nei ristoranti romani. Al bronzo infatti entra nei menù di tre locali della Capitale Assuntina a Testaccio, Ripa 12 e Osteria Circo, situati a Trastevere e Testaccio. Proprio gli spaghetti della linea trafilata al bronzo si sono aggiudicati il primo posto nella classifica di Altroconsumo e il primo posto ex aequo in quella stilata da Il Salvagente, le due associazioni a tutela dei consumatori.
Con questo progetto sarà possibile mangiare la pasta Al bronzo non solo a casa ma anche al ristorante, nella versione “cacio e pepe con gamberi rossi profumati al lime” da Assuntina a Testaccio, alla carbonara di tonno e al sugo di vegetali e basilico da Ripa 12 durante l’aperipasta, o col pesce spada nel menù del ristorante, o ancora delle linguine ai carciofi in due consistenze, guanciale iberico croccante e olio alla mentuccia all’Osteria Circo, situata di fronte al Circo Massimo.

Bce alza tassi di 50 pb, rifinanziamento al 3,50% top da 2007

Bce alza tassi di 50 pb, rifinanziamento al 3,50% top da 2007Roma, 16 mar. (askanews) – La Banca centrale europea ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base, come aveva ripetutamente indicato nelle scorse settimane. In questo modo il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento sale al 3,50%, il livello più elevato che si registri dall’ottobre del 2007 (3,75%). “L’inflazione dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”, afferma il Consiglio direttivo.
Le turbolenze di Borsa e del settore bancario delle ultime sedute non hanno fatto desistere l’istituzione monetaria dai suoi propositi. Diversi osservatori avevano ipotizzato che la Bce potesse optare per un rialzo più contenuto, o addirittura non ritoccare i tassi, alla luce dell’alta tensione che si è registrata nelle ultime giornate, prima per i fallimenti di diverse banche negli Usa, tra cui la Silicon Valley Bank, poi ieri con il tracollo di Credit Suisse in Svizzera, oggi in forte recupero dopo l’intervento sulle liquidità della Banca centrale elvetica.
La Bce ha anche aggiornato le sue previsioni economiche, ma precisando di non aver fatto in tempo a tenere conto proprio di queste ultime turbolenze sui mercati. I tecnici dell’istituzione hanno rivisto al rialzo al +1% l’attesa di crescita dell’area euro di quest’anno, mentre hanno limato all’1,6% la previsione sia sul 2024 sia sul 2025.
Contestualmente i tecnici della Bce hanno rivisto al ribasso le previsioni di inflazione al 5,3% quest’anno, al 2,9% sul 2024 e al 2,1% nel 2025. Ma hanno alzato al 4,6% l’attesa sull’inflazione di fondo di quest’anno, cioè la previsione sulla crescita dei prezzi senza le componenti relative a energia e alimentari.