Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Confagri: florovivaismo in 2024 cresce in volumi e in valore

Confagri: florovivaismo in 2024 cresce in volumi e in valoreRoma, 20 feb. (askanews) – Un comparto che rappresenta il 5% della produzione agricola nazionale e che, usando le leve della ricerca e dell’innovazione, può crescere ulteriormente. E’ il comparto florovivaistico: l’Italia è il terzo produttore di fiori e piante dell’Unione europea, dopo Paesi Bassi e Spagna. Secondo le prime stime del 2024, il comparto risulta in crescita sia nei volumi (+1%) che nel valore complessivo (+3,5%), raggiungendo lo scorso anno un valore di 3,25 miliardi di euro, con un incremento percentuale di 3,5 volte quello della UE-27. In generale, secondo i dati dell’ultimo Censimento, diminuisce il numero delle aziende e cresce la loro superficie media, in linea con quanto sta accadendo in ambito agricolo.


A scattare la fotografia del comparto è Confagricoltura, in occasione del My Plant&Garden, imortante fiera di settore in corso a Milano. “Confagricoltura, attraverso un’interlocuzione costante, ha contribuito alla definizione della Legge Delega al Governo in materia di florovivaismo che stabilisce i criteri per tracciare un quadro normativo organico – ha spiegato Luca De Michelis, presidente FNP Florovivaistica di Confagricoltura – sui vari aspetti che caratterizzano la filiera, dalla coltivazione alla commercializzazione, passando per la costruzione di una cultura condivisa del verde. Il settore rappresenta un vanto italiano nel mondo e c’è margine per uno sviluppo ulteriore. È tempo di intervenire con misure concrete e incisive a sostegno delle imprese che necessitano di strumenti adeguati per restare competitive, potenziando produttività e sostenibilità”. Oggi in Fiera, la Confederazione, insieme ad Assoverde (Associazione Italiana Costruttori del Verde) e Kèpos (l’Associazione creata da Assoverde e Confagricoltura per promuovere il comparto anche attraverso il “Libro Bianco del Verde”), ha organizzato un convegno sulle sfide del settore. In tale ambito, sono intervenuti anche Giacomo Brusa, vicepresidente Confagricoltura Lombardia, Massimo Mattavelli, presidente Florovivaisti Confagricoltura Lombardia e Marta Fiordalisi, Produzioni ortofrutticole e florovivaistiche di Confagricoltura. Dal confronto sono emerse le priorità del settore: innanzitutto migliorare il “bonus verde”, innalzando l’importo massimo ammissibile e l’aliquota di compensazione e riducendo l’arco temporale del credito di imposta. Ancora, prevedere una linea di finanziamento a livello europeo per promuovere la cultura del verde nelle scuole e rafforzare i controlli sulle merci in ingresso ed eliminare le barriere commerciali. Infine, favorire gli investimenti nella ricerca, in particolare indirizzati allo sviluppo delle NGT per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e le fitopatie e promuovere investimenti per potenziare la rete idrica.


Inoltre, Confagricoltura ha ribadito la necessità di tener conto al più presto del nuovo quadro normativo comunitario sugli imballaggi – Regolamento europeo sul tema (2025/40) noto come PPWR – che considera i vasi per fiori e piante come mezzi di produzione e non imballaggi.

Gruppo Zegna: l’Accademia prende vita, nominati i primi 20 maestri

Gruppo Zegna: l’Accademia prende vita, nominati i primi 20 maestriMilano, 20 feb. (askanews) – Con la nomina dei primi 20 maestri l’Accademia del gruppo Ermenegildo Zegna prende vita. L’Accademia nasce dalla volontà di custodire conoscenze centenarie da parte del gruppo di alta moda maschile che ha investito nel talento, preservando e tramandando alle nuove generazioni queste conoscenze. Ora con Accademia e la nomina dei maestri questa tradizione diventa scuola di maestria.


Puntando sullo sviluppo di competenze trasversali, l’Accademia incentiva la condivisione della conoscenza attraverso percorsi di formazione su misura, interdisciplinari ed esperienziali, con l’obiettivo di accrescere ulteriormente la maestria in diversi ambiti e di incentivare il dialogo tra le diverse generazioni. La nomina dei primi 20 maestri rappresenta un momento chiave per tramandare un sapere che comprende diverse aree di formazione: la manifattura artigianale di tessuti e prodotti tessili, l’innovazione sostenibile applicata alla creatività e allo sviluppo prodotto, la gestione personalizzata del rapporto con i clienti, le strategie di business excellence. Il progetto, fa sapere il gruppo, continuerà e si amplierà ulteriormente nel corso degli anni.


“Coltivare la conoscenza condivisa e investire nei talenti è da sempre parte del Dna e della visione strategica del gruppo Ermenegildo Zegna – ha commentato Gildo Zegna, presidente e amministratore delegato – Oggi, con questo progetto, celebriamo i nostri primi maestri, talenti straordinari che avranno il compito non solo di tramandare una legacy unica, ma anche di favorire lo sviluppo ulteriore del made in Italy”. (foto tratta dal sito Zegna Group)

Amazfit lancia il nuovo smartwatch Bip 6

Amazfit lancia il nuovo smartwatch Bip 6Madrid, 20 feb. (askanews) – Amazfit ha annunciato da Madrid il lancio del nuovo smartwatch Amazfit Bip 6 che sarà presto disponibile in Europa anche se l’azienda tech specializzata in device wearable non ha ancora comunicata una data ufficiale di release.


Dotato di un display Amoled da 1,97 pollici con colori brillanti, monitoraggio avanzato della salute e della frequenza cardiaca, programmi fitness basati sull’intelligenza artificiale, navigazione offline e un sistema completo di monitoraggio del sonno, il Bip 6 è progettato per supportare gli appassionati di fitness in ogni fase del loro percorso di benessere. Progettato per affrontare anche gli usi quotidiani più impegnativi, il Bip 6 è caratterizzato da una robusta scocca in lega di alluminio, resistenza all’acqua fino a 5 atm e un’autonomia della batteria che arriva fino a due settimane. Sarà disponibile in quattro varianti di colore: Black, Charcoal, Stone e Red.


Il nuovo smartwatch può ricevere notifiche al polso per chiamate, messaggi, aggiornamenti dai social media, promemoria del calendario e altro ancora. È possibile effettuare e rispondere alle chiamate, attivare la fotocamera (solo per iPhone) e la musica, sincronizzare le notifiche e molto altro, grazie alla connessione Bluetooth con lo smartphone. Inoltre, Zepp Flow consente il controllo vocale completo dell’orologio, permettendo di regolare le impostazioni, visualizzare i punteggi di prontezza e molto altro senza bisogno di toccare lo schermo o ricordare comandi specifici.

Cina usa l’Ia per il reclutamento dei piloti militari

Cina usa l’Ia per il reclutamento dei piloti militariRoma, 20 feb. (askanews) – La Forza aerea dell’Esercito di liberazione popolare cinese ha iniziato a utilizzare test biometrici potenziati dall’intelligenza artificiale per esaminare i potenziali piloti. Lo ha riferito oggi la televisione statale cinese CCTV.


L’intelligenza artificiale è usata per analizzare i segnali biologici dei candidati, al fine di identificare rischi per la salute a lungo termine e valutare l’adattabilità uomo-macchina. Il sistema gioca un ruolo fondamentale nell’interpretare questi segnali, rivelando rischi che potrebbero non essere evidenti agli esaminatori umani e permettendo così di prevedere potenziali problematiche future. La fase finale della selezione include valutazioni mediche e psicologiche, con oltre 100 test che esaminano le prospettive di salute e la capacità dei candidati di adattarsi alle tecnologie avanzate. Zhang Yishuang, esperto del reclutamento della Forza Aerea della PLA, ha spiegato a CCTV che il sistema Ia è ormai integrato nel processo, consentendo agli esperti umani di concentrarsi sulle caratteristiche personali, mentre la tecnologia interpreta i dati fisici.


L’uso dell’Ia nel reclutamento militare – spiega il South China Morning Post – non è un fenomeno isolato: anche l’esercito britannico ha recentemente adottato tecnologie simili per analizzare rapidamente le cartelle cliniche dei candidati, riducendo significativamente i tempi di valutazione. Negli Stati Uniti, strumenti come “Recruit 360” sono stati lanciati per analizzare milioni di file dei candidati, sebbene importanti figure militari sottolineino sempre la necessità di una supervisione umana per garantire un uso responsabile dell’Ia.

Società Benefit 2025, la crescita fatturato incontra l’inclusione

Società Benefit 2025, la crescita fatturato incontra l’inclusioneRoma, 20 feb. (askanews) – Si è tenuto oggi, presso il Centro Congressi di Palazzo Rospigliosi a Roma, l’evento “Un’ondata di innovazione”, occasione in cui sono stati presentati i nuovi risultati della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025.


L’iniziativa ha visto la presenza istituzionale del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Attraverso le voci dei Partner della ricerca – NATIVA, il Research Department di Intesa Sanpaolo, InfoCamere, l’Università di Padova, la Camera di commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit – è emerso un quadro dettagliato della dinamicità del mondo delle Società Benefit e del ruolo chiave che le imprese possono svolgere per la collettività coniugando performance economiche e generazione di valore per le persone e il pianeta. I numeri alla fine del 2024 raccontano un andamento in forte crescita delle Società Benefit in Italia, che arrivano a quota 4.593 unità, crescendo numericamente del 27% rispetto all’anno precedente e raggiungendo un livello di incidenza dell’1,57 per mille sul totale delle società registrate e del 2% sulle grandi aziende. Sotto il profilo occupazionale, sono oltre 217.000 gli addetti di questo tipo di imprese, per un valore della produzione di circa 62 miliardi di euro.


La fotografia del periodo oggetto della ricerca (2021-2023) sottolinea come queste aziende si confermino più dinamiche rispetto alle non-benefit simili per dimensione e specializzazione: la crescita del fatturato delle Società Benefit risulta superiore, con un incremento cumulato in termini mediani del 26% e un divario netto rispetto al campione di confronto delle non-benefit, in cui la crescita si attesta invece al +15,4%. Inoltre le Società Benefit sono caratterizzate da un maggior grado di investimenti su importanti leve strategiche come innovazione, internazionalizzazione, attenzione alla sostenibilità e investimento in energia rinnovabile. Anche il sostegno all’occupazione risulta maggiore rispetto alle non-benefit, con il 62% di Società Benefit che ha incrementato il numero di addetti rispetto al campione di confronto che si ferma al 43%.


Nel periodo preso in considerazione le Società Benefit hanno registrato una crescita del valore aggiunto del 26,1%, ben superiore rispetto al 16,3% delle imprese tradizionali. L’aumento del costo del lavoro del 25,9%, quasi il doppio rispetto al 12,5% delle nonbenefit, dimostra la tendenza a redistribuire maggior valore alle persone, valorizzandole e sostenendole in un periodo caratterizzato da forti spinte inflazionistiche. Guardando alla composizione del management, le Società Benefit si distinguono per una maggiore attenzione alla parità di genere e alla presenza di giovani nei board. Le donne trovano maggiore spazio nei Consigli di Amministrazione, con il 48% delle Società Benefit che presenta almeno una presenza femminile, rispetto al 38% delle aziende nonbenefit. Nelle grandi imprese, questa quota sale al 62%, con un distacco di quattordici punti percentuali rispetto alle realtà di pari dimensioni non orientate al modello Benefit.


Anche i giovani under 40 sono più presenti nei board delle Società Benefit, con una quota del 27,9%, che sale al 30,4% nel Mezzogiorno. La leadership giovanile si traduce in maggiore dinamismo e innovazione: tra il 2021 e il 2023, le Società Benefit guidate da giovani hanno registrato una crescita mediana del fatturato del 30,6%, contro il 23,5% delle imprese con board tutto over 65. Inoltre, queste imprese mostrano una maggiore propensione ad assumere (+20% vs +11%) e a riconoscere aumenti salariali più elevati (+34,5% vs + 23,2%), valorizzando il capitale umano e rafforzando la propria competitività. L’analisi della distribuzione regionale mostra una concentrazione più elevata delle Società Benefit nel nord, in particolare in Lombardia (1.500 aziende). L’alta incidenza nel territorio lombardo (2,74? sul totale delle imprese) è in parte dovuta alla forte presenza di grandi aziende che trainano il fenomeno; tuttavia, l’ampia diffusione in tutte le classi dimensionali suggerisce una propensione culturale più forte all’innovazione e all’adozione di questo modello. In termini assoluti, la seconda regione per numero di Società Benefit è il Lazio (509), seguita dal Veneto (470) e dall’Emilia Romagna (402). Per quanto riguarda invece le province con la maggior incidenza di Società Benefit sul totale, il podio è formato da Milano (3,95?), Trieste (3,35?) e Trento (3,26?). Nel corso dell’evento sono stati presentati anche i risultati della prima analisi delle finalità di beneficio comune indicate negli statuti societari delle Società Benefit – contenuti nella seconda parte della Ricerca Nazionale delle Società Benefit presentata a fine 2024 – che ha fatto emergere lo spiccato orientamento dell’impegno delle Società Benefit verso l’area sociale, seguita dall’area ambientale e di governance. La Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025 conferma dunque il ruolo significativo delle Società Benefit come un’evoluzione promettente nel panorama imprenditoriale e esempio virtuoso di creazione di valore condiviso, la cui diffusione potrebbe generare un effetto positivo su interi settori e potenzialmente sull’intero sistema paese.

Finiper-Canova investe nel franchising per espandere rete Unes e Rom’antica

Finiper-Canova investe nel franchising per espandere rete Unes e Rom’anticaMilano, 20 feb. (askanews) – Il gruppo Finiper Canova dà il via a una nuova unità di business dedicata al franchising guidata da Armando Strano. Il gruppo, che opera prevalentemente nel settore della gdo, inaugura così “l’inizio di una nuova fase di espansione”, e “rafforza la sua presenza nel settore con un team ad hoc, supportando e valorizzando i partner attuali e futuri”, si legge in una nota.


Questo progetto, nel dettaglio, interessa in particolare due format del gruppo: Unes, la rete di supermercati di prossimità che conta già diversi accordi tra master franchising, franchising tradizionali e somministrazione, e Rom’antica, catena di somministrazione di pizza alla romana che si apre ora per la prima volta al mondo franchising. Finiper Canova, spiega l’azienda, “mette a disposizione dei futuri partner il suo know how solido e strutturato, offrendo supporto, formazione e affiancamento in tutte le fasi della collaborazione, sia che riguardi un punto vendita Unes o Rom’antica. Al centro della strategia franchising si pone infatti il franchisee attorno al quale ruotano sinergie virtuose per il raggiungimento di obiettivi comuni”.


Armando Strano, professionista di ventennale esperienza nel campo, conferma: “La nostra visione è quella di costruire un ecosistema dove il franchisee sia integrato con le funzioni aziendali per ottenere benefici reciproci. Non crediamo più nei modelli classici di affiliazione in quanto sorpassati e quindi migliorabili. Ci poniamo, infatti, al fianco degli imprenditori creando un progetto comune con la possibilità di condividere investimenti in sviluppi di negozi, centri di distribuzione e altre opportunità”. Unes, catena di supermercati nata a Milano nel 1967, si è aperta al mondo franchising già dagli anni ’90, esportando il modello di supermercato di qualità con assortimento selezionato, arricchito dalle proposte delle sue private label, U! e il Viaggiator Goloso. Rom’antica, dalla storia più recente, è, invece, protagonista di una rapida espansione che conta già 57 locali e che, dato il modello di business (la pizza è preparata da zero in ogni punto vendita), rappresenta un format sempre più consolidato.

Accordo di collaborazione triennale tra Kenya e Macfrut

Accordo di collaborazione triennale tra Kenya e MacfrutRoma, 20 feb. (askanews) – Africa sempre più strategica per Macfrut, la fiera internazionale che andrà in scena dal 6 all’8 maggio 2025 al Rimini Expo Centre. Il continente africano è stato al centro di una doppia missione. La prima si è svolta a Nairobi in Kenya alla presenza di oltre 80 operatori, nella quale è stato sottoscritto un accordo di collaborazione tra Macfrut e Agriculture Food Authority del Kenya. La seconda, la scorsa settimana, in Tanzania in occasione della quarta edizione dell’Italia-Tanzania Business Forum a Dar es Salaam. Entrambi gli eventi sono avvenuti grazie alla collaborazione di Agenzia ICE.


In Kenya l’incontro è stato realizzato in collaborazione l’Ufficio ICE di Nairobi ed ha visto la sottoscrizione di un accordo di collaborazione triennale tra Macfrut e l’ente dello stato keniano. La collaborazione prevede il supporto istituzionale agli operatori keniani presenti a Macfrut e la realizzazione di un evento, nel periodo autunnale, insieme alle aziende italiane interessate al mercato keniota. L’incontro a Nairobi è stato l’occasione per presentare la 42esima edizione di Macfrut alla presenza di oltre 80 tra operatori, produttori ed esportatori di frutta. In Kenya l’ortofrutta riveste un ruolo strategico soprattutto nella produzione di avocado di cui è divenuto il quinto esportatore mondiale. Tuttavia, come molti altri paesi africani, il Paese necessita di migliorare la propria Supply chain (catena di approvvigionamento) e proprio per questo le tecnologie italiane possono svolgere un ruolo di primo piano.


La delegazione di Macfrut, composta dal presidente Renzo Piraccini e da Cecilia Marzocchi dell’ufficio Estero, è stata accompagnata da alcune imprese della filiera insieme ad alcuni buyer internazionali di prodotto che hanno poi effettuato incontri B2B con gli esportatori keniani. In occasione della missione sono state effettuate anche alcune visite aziendali nella zona di Naivasha. La settimana scorsa il presidente Piraccini ha anche partecipato all’Italia-Tanzania business forum, incontrando le autorità istituzionali della Tanzania e le organizzazioni di settore. Nella edizione 2025 per la prima volta la Tanzania parteciperà con uno stand nazionale e 10 aziende espositrici.

Paolo Ciccarelli nuovo direttore del birrificio Ichnusa di Assemini

Paolo Ciccarelli nuovo direttore del birrificio Ichnusa di AsseminiMilano, 20 feb. (askanews) – Il birrificio Ichnusa di Assemini ha un nuovo direttore: Paolo Ciccarelli. Il manager, con una solida esperienza nel settore della produzione, assume la guida del birrificio, simbolo della Sardegna e di proprietà del gruppo Heineken, raccogliendo il testimone da Matteo Borocci.


Ciccarelli, 41 anni originario di Vico Equense, è laureato in Ingegneria gestionale e ha conseguito l’executive master in Logistica distributiva presso la Graduate school of management del Politecnico di Milano. La sua carriera professionale inizia nel 2011 in Bacardi, nello stabilimento piemontese della Martini & Rossi, in cui si è occupato di planning e confezionamento. Dal 2018, è entrato a far parte di Heineken, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità nei birrifici del gruppo in Italia e all’estero (Regno Unito, Portogallo e Olanda). Prima di assumere la guida del Birrificio Ichnusa ha guidato lo stabilimento di Pollein (AO) per circa 2 anni. “Sono entusiasta di intraprendere questa nuova sfida professionale alla guida di un birrificio così prestigioso e ricco di storia come quello di Ichnusa – ha dichiarato Ciccarelli. Questa terra, con la sua storia millenaria e la sua passione per le tradizioni autentiche, ha saputo creare una birra unica, capace di raccontare un’identità e un modo di essere. Raccolgo con entusiasmo l’eredità di Matteo Borocci e mi impegno a valorizzare questo legame con il territorio, mettendo le mie competenze e la mia passione al servizio di questo stabilimento e di tutta la comunità sarda”.

Bce chiude il 2024 con una perdita di bilancio da 8 mln di euro

Bce chiude il 2024 con una perdita di bilancio da 8 mln di euroRoma, 20 feb. (askanews) – La Banca centrale europea ha riferito di aver chiuso il 2024 con una perdita di bilancio di 7,944 milioni di euro, sostanzialmente analoga alla perdita da 7,886 milioni del 2023. Ma se nel 2023 questo rosso era stato in parte compensato da accantonamenti precedentemente effettuati, nel 2024 non vi erano residui da utilizzare a questo fine. La Bce chiarisce che la perdita, peraltro di un ammontare marginale rispetto alla mole del suo bilancio, è ininfluente ai fini della conduzione della politica monetaria.


Quindi, con un comunicato, l’istituzione spiega che anche la perdita 2024, così come il rosso residuo del 2023 (1,26 milioni) resterà in bilancio nella prospettiva di essere compensata da profitti futuri. Conseguentemente, la Bce non distribuirà dividendi alle banche centrali nazionali che fanno parte dell’Eurosistema relativamente all’anno 2024.


L’istituzione di Francoforte ricorda che la perdita giunge dopo molti anni di consistenti profitti collegati alle operazioni effettuate dalla stessa Bce e dalle altre banche centrali (soprattutto gli acquisti di titoli pubblici) per perseguire l’obiettivo di stabilità dei prezzi. La Bce imputa la perdita 2024 prevalentemente alle spese per interessi correlate “agli impieghi sul sistema Target, che sono state remunerate al tasso delle principali operazioni di rifinanziamento (Mro) salito al 4,1%” sulla media 2024 rispetto al 3,8% del 2023. L’istituzione riporta anche un aumento molto consistente delle spese sul personale a 844 million, a fronte di 676 milioni nel 2023 “prevalentemente a causa dei maggiori costi sui benefit correlati al piano pensionistico”.


La Bce aggiunge che potrebbe registrare altre perdite negli anni future che se dovesse accadere queste saranno comunque inferiori a quelle di 2023 e 2024. Successivamente torna di contare in utile.

Campari: ristrutturazione organizzativa ma difficile ora fornire numeri

Campari: ristrutturazione organizzativa ma difficile ora fornire numeriMilano, 20 feb. (askanews) – Il gruppo Campari conferma di lavorare a un piano che include una “ristrutturazione organizzativa” per garantire un ritorno alla stabilità e sostenibilità finanziaria complessiva. Tuttavia al momento il gruppo ritiene “difficile fornire un numero complessivo a livello globale”. Lo fa sapere l’azienda stessa dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui il ceo, Simon Hunt, da appena un mese alla guida del gruppo di spirits, lavorerebbe a un piano per il taglio del 10% della forza lavoro (sui 5mila dipendenti sparsi nelle sedi di tutto il mondo), in tutto 500 posti tagliati di cui 100 nel nostro Paese, e per la azionalizzazione del portafoglio brand. Il 4 marzo è in calendario il cda sui conti annuali del gruppo.


“Il contesto esterno globale si è significativamente evoluto negli ultimi mesi, portando il settore a una serie di riflessioni. Come già annunciato in occasione dei risultati finanziari del terzo trimestre 2024, i cambiamenti nella performance delle nostre vendite nette e gli investimenti nelle infrastrutture esistenti hanno influenzato la nostra profittabilità, richiedendo una più efficiente allocazione delle risorse”, fa sapere il gruppo. Di conseguenza, “stiamo gradualmente implementando un programma di iniziative aziendali per accelerare la crescita e la profittabilità attraverso focus, semplificazione e contenimento dei costi”. Campari conferma che il programma “include alcune decisioni difficili, quali una ristrutturazione organizzativa. Queste misure, sebbene difficili, mirano a garantire un ritorno alla stabilità e sostenibilità finanziaria complessiva nel medio e nel lungo termine” e assicura che “laddove sarà necessario implementare tali decisioni, agiremo con il massimo rispetto e considerazione, assicurando il supporto necessario ai dipendenti interessati, come da nostra consuetudine”. Tuttavia, precisa, “questo ampio programma è attualmente in corso e include l’implementazione di un nuovo modello operativo; pertanto, al momento risulta difficile fornire un numero complessivo a livello globale”.