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Putin: i colloqui a Riad sono andati bene, la Russia ha fatto il primo passo

Putin: i colloqui a Riad sono andati bene, la Russia ha fatto il primo passoRoma, 19 feb. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin “valuta positivamente i risultati” dei colloqui ieri con la delegazione ad alto livello americana a Riad.


“La Russia ha fatto il primo passo per riprendere la collaborazione con gli Stati Uniti in una serie di aree di reciproco interesse, tra cui il Medio Oriente”, ha dichiarato il capo del Cremlino. Vladimir Putin ha dichiarato poi che la Russia è pronta a tornare al tavolo dei negoziati sul conflitto in Ucraina, affermando che Mosca “non si è mai sottratta alle trattative”. 

Germania, 4 candidati (e un superfavorito) per la cancelleria

Germania, 4 candidati (e un superfavorito) per la cancelleriaRoma, 19 feb. (askanews) – Sono quattro i candidati alla cancelleria tedesca dopo il voto di domenica 23 febbraio e tra loro il conservatore Friedriech Merz è quello con più probabilità di ottenere la carica. Gli altri aspiranti sono l’attuale cancelliere Scholz, il candidati dei Verdi Robert Habeck e per Afd Alice Weidel, una prima volta per l’estrema destra tedesca, che punta a essere la seconda forza in parlamento.


FRIEDRICH MERZ Il 69enne leader dell’opposizione tedesca ha dominato la campagna elettorale. Capo dell’Unione Unione Cristiano-Democratica (Cdu) dopo l’uscita dalla scena politica di Angela Merkel, Merz ha impresso un corso più conservatore alle politiche del blocco Cdu-Csu, portando al centro il tema dell’immigrazione. Merz non ha esperienza di governo. È entrato nel Parlamento europeo nel 1989 prima di ottenere un seggio in Germania cinque anni dopo. Dopo il 2009 si è preso una pausa dalla politica attiva per diversi anni, esercitando la professione di avvocato e dirigendo il consiglio di sorveglianza della filiale tedesca del gestore di investimenti BlackRock. OLAF SCHOLZ Il 66enne è cancelliere della Germania dal dicembre 2021. Il socialdemocratico di centro-sinistra ha una grande esperienza di governo, essendo stato in precedenza sindaco di Amburgo e ministro del Lavoro e delle Finanze. Come cancelliere, ha dovuto affrontare crisi inattese, a cominciare dall’invasione russa dell’Ucraina con le sue conseguenze economiche, particolarmente pesanti per la Germania. Scholz promuove la modernizzazione delle forze armate tedesche e ha reso la Germania il secondo fornitore di armi dell’Ucraina. E proprio le discussioni su come fronteggiare la crisi economica hanno minato la coalizione tripartita che lo ha sostenuto, sino a quando il licenziamento del ministro delle finanze Christian Lindner lo scorso 6 novembre ha aperto la strada alle elezioni anticipate: la coalizione tripartita composta dal Partito Social-democratico (Spd), dai Verdi (die Grunen) e dai liberaldemocratici di Fpd non ha infatti garantito il voto di fiducia chiesto da Scholz (207 voti a favore, 394 contrari) e a quel punto si è optato per tornare alle urne. ROBERT HABECK Cinquantacinque anni, è il candidato dei Verdi ambientalisti. È anche l’attuale vice-cancelliere e ministro dell’Economia e del Clima, con responsabilità per le questioni energetiche. Come co-leader dei Verdi dal 2018 al 2022, può rivendicare un aumento della popolarità del partito, ma nel 2021 si è fatto da parte per permettere ad Annalena Baerbock – oggi ministro degli Esteri tedesco – di essere la prima candidata del partito alla carica di cancelliere. Habeck come ministro ha suscitato giudizi contrastanti, in particolare per il piano elaborato dal suo ministero per sostituire i sistemi di riscaldamento a combustibili fossili con alternative più ecologiche, argomento che ha aggravato le divisioni all’interno del governo.


ALICE WEIDEL Con Weideil, 46 anni, per la prima volta il partito di estrema destra e anti-immigrazione Alternativa per la Germania (AfD) si candida alla massima carica del Paese. Economista di formazione, Weidel si è unita al partito poco dopo la sua fondazione nel 2013. È stata co-leader del gruppo parlamentare del suo partito da quando, nel 2017, Afd ha conquistato per la prima volta dei seggi nel parlamento nazionale. È co-leader del partito dal 2022, insieme a Tino Chrupalla. A dicembre è stata nominata candidata alla carica di cancelliere, anche se altri partiti hanno dichiarato di non voler lavorare con l’AfD, per cui al momento sembra impossibile che la sua candidatura si trasformi in cancellierato.

Zelensky: Trump vive in uno spazio di disinformazione

Zelensky: Trump vive in uno spazio di disinformazioneRoma, 19 feb. (askanews) – Il presidente degli Stati uniti Donald Trump “vive in uno spazio di disinformazione”: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, rispondendo alle affermazioni della Casa Bianca secondo cui la sua popolarità sarebbe scesa al 4%.


“Non commento mai le valutazioni di popolarità, in particolare la mia o quella di altri leader, m l’ultimo sondaggio mostra che il 58% degli ucraini si fida di me: quindi se qualcuno volesse sostituirmi adesso, non funzionerebbe” ha spiegato, aggiungendo di voelr metere in guardia dal ” circolo di disinformazione attorno al presidente Trump” che includerebbe persone legate ai governi ungherese e slovacco. A tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina, e contrariamente a quanto affermato dal presidente Donald Trump, i consensi per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky restano alti. Secondo un sondaggio telefonico condotto dall’Istituto internazionale di sociologia di Kiev (KIIS), il tasso di approvazione di Zelensky si attesterebbe al momento al 57%, una percentuale in aumento rispetto a dicembre 2024 (52%) e in leggero calo rispetto a settembre 2024 (59%).


Trump ha parlato di un apprezzamento per Zelensky al 4%, una percentuale che a suo avviso confermerebbe l’esigenza di elezioni nel Paese. Il mandato di Zelensky è infatti scaduto a maggio 2024, ma la legge marziale approvata dopo l’invasione russa non consente votazioni durante il conflitto. Secondo il sondaggio condotto all’inizio di febbraio su un campione rappresentativo di 1.000 persone residenti nel territorio controllato da Kiev, il 37% della popolazione non si fida di Volodymyr Zelensky, rispetto al 39% di dicembre 2024 e al 37% di settembre 2024. “Il presidente Zelensky mantiene un livello di fiducia piuttosto elevato all’interno della società” e “mantiene la sua legittimità”, in particolare nel contesto di possibili negoziati di pace, ha commentato l’Istituto di Sociologia in una nota. Per la “maggioranza” degli ucraini, “le elezioni dovrebbero aver luogo una volta finita la guerra e quando l’Ucraina avrà almeno ricevuto affidabili garanzie di sicurezza”, ha aggiunto l’istituto.

Kallas: nessuna pace senza Ucraina ed Ue

Kallas: nessuna pace senza Ucraina ed UeRoma, 19 feb. (askanews) – Non può esservi alcun accordo di pace fra Russia e Ucraina senza la partecipazione di Kiev e dell’Unione Europea: lo ha ribadito la responsabile della politica estera dell’Ue, Kaja Kallas, alla vigilia del vertice del G20 in programma domani a Città del Capo.


“Siamo in stretto contatto con le nostre controparti statunitensi. Quindi quello che stanno dicendo è che stanno cercando di scoprire se la Russia vuole davvero la pace, perché finora non l’ha voluta”, ha spiegato.”È chiaro che affinché qualsiasi tipo di accordo di pace funzioni deve comprendere l’Ucraina e l’Europa, perché altrimenti non servirà. Perché la sua attuazione è in Europa, è in Ucraina. Quindi, nulla può essere concordato sull’Ucraina senza l’Ucraina, e nulla sull’Europa senza la partecipazione dell’Europa”, ha concluso.

Lollobrigida: bene visione Ue agricoltura, ora azioni concrete

Lollobrigida: bene visione Ue agricoltura, ora azioni concreteRoma, 19 feb. (askanews) – “Un vero e proprio cambio di rotta, netto e radicale, rispetto alle strategie degli ultimi cinque anni, che rincorrevano visioni ideologiche che appiattivano il Green Deal su una presunta tutela dell’ambiente, tutta a carico del sistema produttivo, con gravi criticità, soprattutto nel mondo agricolo”. Così il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, commenta il piano presentato questa mattina dal vicepresidente esecutivo della Commissione UE, Raffaele Fitto, e dal Commissario UE all’Agricoltura e all’Alimentazione, Christophe Hansen, riguardo alla nuova visione della politica agricola per l’Unione Europea.


Un lavoro che “mette nero su bianco l’impegno che in questi due anni e mezzo l’Italia ha messo in campo, diventando protagonista nella conferenza dei Ministri UE, l’Agrifish, e con il prezioso lavoro della presidente Meloni nel richiamare l’Unione Europea a un atteggiamento coerente con quanto certificato nei Trattati fondativi di Roma”, aggiunge il ministro che sottolinea come la visione promossa dall’Italia abbia “finalmente trovato condivisione in quella della Commissione, superando l’ideologia Green dell’allora Vicepresidente Timmermans, che ha portato a gravi problemi ed a mobilitazioni per il mondo agricolo”. Tante delle battaglie italiane, rileva il ministro dell’Agricoltura, hanno “trovato casa” in questo nuovo approccio: dalla semplificazione delle normative per ridurre il carico burocratico, alla riduzione degli oneri per gli agricoltori, al contrasto delle pratiche sleali, all’applicazione del principio di reciprocità e di standard più severi per i pesticidi e la sicurezza alimentare negli scambi con Paesi terzi.


Ora però “è il tempo di agire concretamente per applicare questa nuova visione. Dalla riforma della Politica Agricola Comune, alle regole sulle importazioni, ai trattati internazionali e a tanto altro, è tempo di passare ai fatti”, sottolinea Lollobrigida precisando che “come Italia, non solo saremo disponibili a lavorare insieme, ma saremo, come fatto in questi ultimi anni, un’Italia contributrice attiva di idee nella politica europea e non più solo in termini economici”.

Coldiretti-Filiera Italia: bene cambio passo Ue su agricoltura

Coldiretti-Filiera Italia: bene cambio passo Ue su agricolturaRoma, 19 feb. (askanews) – Dalla Commissione Ue arriva “un importante cambio di passo, con una visione dell’agricoltura europea non più condizionata dall’ideologia, ma occorre garantire l’autonomia del bilancio della Pac se vogliamo davvero salvaguardare il futuro della produzione alimentare nell’Unione”. E’ la posizione di Coldiretti e Filiera Italia in merito alla presentazione del documento da parte dell’esecutivo con le linee guida per lo sviluppo del settore.


“Finalmente la Commissione smette di fare pura ideologia e riconosce come fondamentali alcuni obiettivi portati avanti dalla Coldiretti con le mobilitazioni a Bruxelles”, spiega la confederazione, quali sostegno al reddito dei veri agricoltori a partire dai più giovani, obbligo dell’origine in etichetta con indicazione del Paese, reciprocità negli accordi commerciali, controlli più efficaci alle frontiere europee, potenziamento del contrasto alle pratiche sleali, rilancio dell’importanza delle produzioni zootecniche e di modelli di economia circolare anche attraverso il digestato, e per la prima volta seppur ancora in maniera generica, il tema allarmante del consumo crescente di cibi ultraformulati e non naturali”. Inoltre, come più volte richiesto da Coldiretti e Filiera Italia, il piano prevede di assicurare un utilizzo sostenibile di agrofarmaci senza restrizioni in assenza di alternative. Allo stesso tempo, significativo anche il passaggio sulle Tea.


“Non possiamo che valutare positivamente il cambio di approccio che il Commissario Hansen ed il vice presidente Fitto introducono in questa nuova visione strategica recependo di fatto molte delle istanze da sempre proprie della nostra organizzazione ma rese più urgenti dall’attuale contesto socio-economico – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Ovviamente alle parole ed alle intenzioni dovranno ora seguire fatti e proposte concrete a cominciare dall’annunciata semplificazione che faccia una volta per tutte della Pac un vero sostegno al reddito di chi produce. Come Coldiretti vigileremo affinché ciò accada e che le ormai non rinviabili risposte ad un mondo agricolo in difficoltà arrivino”.

Germania al voto, quali scenari per possibili coalizioni?

Germania al voto, quali scenari per possibili coalizioni?Roma, 19 feb. (askanews) – Semaforo, rosso-verde, nero-giallo, grande coalizione: a differenza degli USA, in Germania la coalizione di governo è solitamente la regola. Anche alle elezioni federali del 2025 si prevede la formazione di un governo multipartitico. In realtà, c’è stato un solo caso in cui un singolo partito ha ottenuto la maggioranza assoluta. Nel 1957 fu l’Unione a ricevere la maggioranza dei voti.


Con la nuova legge elettorale che ha ridotto il numero dei parlamentari, i seggi da assegnare sono 630, con una maggioranza assoluta fissata quindi a 316 seggi. I principali istituti di sondaggi hanno cercato di valutare la concretizzazione in seggi delle percentuali di consenso. Secondo l’istituto FORSA i conservatori di Cdu/Csu potrebbe avere 208 seggi, l’estrema destra di AFD 138, il socialdemocratici (Spd) 111, i Verdi 90, la Linke 48 e i liberali FDP 35 (il sondaggio FORSA non tiene conto del possibile risultato della Bsw di Sarha Wagengenknecht) Per YOUGOV, invece lo scenario prevede la Cdu con 189 seggi, la AFD con 140 la SPD CON 119 i Verdi con 84 seggi, la linke con 63 e la Bsw con 35 (mentre non appare il possibile risultato dei Liberali, Fdp).


Per Allensbach, avremmo la Cdu con 222 seggi, l’Afd con 138, la Spd con 104 i Verdi con 90 la Linke con 42 e i liberali con 35 Tenendo conto di questi possibili scenari, l’unica relativa certezza è l’impossibilità di una riproposizione dell’attuale coalizione tra Spd, verdi e Liberali e anche un’improbabile sostegno della Linke porterebbe ai 316 seggi necessari per la coalizione. Sul fronte opposto, molto complicato anche il compito della CDU/Csu data la dichiarata indisponibilità a stringere alleanze con l’AFD (tutti i sondaggi danno una maggioranza aritmetica a un’alleanza tra i centristi e l’estrema destra, ma si tratta appunto di uno scenario politico al momento impensabile). I Cristiano Democratici, d’altronde, se potrebbero governare con i Liberali molto difficilmente riusciranno a includere in una possibile coalizione i Verdi.


Storicamente, in sostanza, nonostante i toni molto accesi di questo fine di campagna elettorale, dai sondaggi appare quasi inevitabile che l’ossatura di una futura coalizione debba reggere su un qualche tipo di accordo tra Cristiano Democratici e Socialdemocratici (con l’eventuale appoggio dei Liberali), il modello Nero-Giallo di coalizione del resto più frequente nella storia della Germania del dopo-guerra. BREVE STORIA DELLE COALIZIONI IN GERMANIA Nel 1957 ci fu l’unico caso di maggioranza assoluta per un solo partito, l’unione Cdu/Csu. In quell’occasione, dopo che diversi ministri federali abbandonarono la fazione del DP e si unirono alla fazione della CDU/CSU, dal settembre 1960 fino alla fine della terza legislatura nel 1961, nell’Unione esistette un governo monopartitico. Fino ad oggi, è stato l’unico governo monopartitico che la Repubblica Federale abbia mai avuto. E dato il panorama partitico sempre più frammentato, è piuttosto improbabile che ciò accada di nuovo in tempi brevi. La coalizione più frequentemente tentata in passato è quella tra CDU/CSU e FDP. La coalizione nero-gialla ha guidato il governo nove volte: 1949, 1953, 1961, 1965, 1983, 1987, 1990, 1994 e, più di recente, nel 2009.


Una grande coalizione, spesso chiamata in breve “GroKo”, dei due partiti più grandi, la CDU e la SPD, si è verificata a livello federale con la stessa frequenza di un’alleanza social-liberale tra la SPD e la FDP: quattro volte. Con la coalizione Rosso-Verde, Gerhard Schröder sperimentò per la prima volta una coalizione di centro-sinistra a livello federale, dal 1998 al 2005. La coalizione del semaforo, composta da SPD, Verdi e FDP, fu un esperimento simile, ma a differenza del governo rosso-verde di Schröder, si sciolse dopo la prima legislatura. Le coalizioni sono quindi la norma in Germania e anche dopo le elezioni federali del 2025 i partiti dovranno riunirsi di nuovo, nonostante tutte le discussioni avvenute durante la campagna elettorale.

Il 20 marzo a Roma gli Stati Generali della maricoltura italiana

Il 20 marzo a Roma gli Stati Generali della maricoltura italianaRoma, 19 feb. (askanews) – Sviluppare e consolidare le attività di allevamento ittico attraverso iniziative di valore scientifico, tecnico ed economico, rafforzando la sinergia con Confagricoltura. Sono gli obiettivi condivisi nel primo incontro ufficiale avvenuto a Palazzo della Valle tra i nuovi vertici API (Associazione Piscicoltori Italiani) con il presidente Matteo Leonardi, il vice Claudio Pedroni con le deleghe alla maricoltura, il direttore Andrea Fabris, e il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.


API, che rappresenta oltre il 90% delle imprese italiane di acquacoltura, fa parte della rete confederale e, in linea con la visione di Confagricoltura, promuove tutti gli interventi necessari per rafforzare e valorizzare il comparto, che vale oltre 400 milioni di euro. Il neopresidente Leonardi e il vice Pedroni hanno illustrato le prossime attività e le priorità per lo sviluppo del settore: rafforzare la sinergia, migliorare la qualità e la tracciabilità dei prodotti e promuovere una ricerca applicata. In questa direzione si inserisce l’evento del 20 marzo a Roma, a Palazzo della Valle, dedicato alla maricoltura, con gli stati generali del comparto a fronte dei cambiamenti climatici, delle nuove frontiere dell’alimentazione e del benessere animale.

Dorfmann (Ppe): da Comm. Ue visione chiara per agricoltura

Dorfmann (Ppe): da Comm. Ue visione chiara per agricolturaRoma, 19 feb. (askanews) – “La direzione tracciata dalla Commissione è ambiziosa e guarda con coraggio alla necessità di innovare, investendo in tecnologie digitali e soluzioni ecologicamente responsabili, riducendo la burocrazia e prevedendo una più equa ripartizione del valore lungo la filiera. Tuttavia, per dare concretezza a questa visione, sono indispensabili risorse adeguate e procedure rapide”. Così Herbert Dorfmann, capogruppo del Partito Popolare Europeo (PPE) in Commissione Agricoltura, commenta il documento “A Vision for Agriculture and Food”, presentato oggi dalla Commissione Europea, che delinea le linee guida per il futuro del settore agroalimentare europeo.


Bisogna però definire le risorse e “fissare tempistiche chiare, così che gli agricoltori possano pianificare i loro investimenti e sapere esattamente in che modo potranno usufruire dei fondi europei”. L’eurodeputato sottolinea l’importanza di prevedere misure specifiche a sostegno dei giovani agricoltori e per la tutela delle aree rurali più esposte al rischio di spopolamento. “Trovo positivo – aggiunge Dorfmann – che finalmente la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare in Europa sia tornata a essere una priorità. In un contesto globale sempre più instabile, garantire la disponibilità di prodotti agricoli sicuri e di qualità è essenziale per la stabilità economica e sociale dell’Unione. È necessario che questa attenzione si traduca in politiche concrete che tutelino la produzione europea e riducano la dipendenza dalle importazioni”.


“È fondamentale mantenere un dialogo costante con gli agricoltori – conclude Dorfmann – per garantire che ogni provvedimento risponda alle esigenze reali dei territori e possa essere applicato in maniera semplice e uniforme in tutta l’Ue. Solo così potremo costruire un futuro solido per l’agricoltura europea, capace di coniugare economia, ecologia, sicurezza alimentare e coesione sociale”.

Ambasciatore Lucas: Germania come Italia, Ue al tavolo per l’Ucraina

Ambasciatore Lucas: Germania come Italia, Ue al tavolo per l’UcrainaRoma, 19 feb. (askanews) – “La posizione tedesca corrisponde pienamente a quella italiana” per quanto riguarda il fatto che l’Europa debba partecipare al tavolo delle trattative sulla fine della guerra in Ucraina, poiché si tratta di interessi vitali per la sicurezza europea, e anche per il fatto di aver imposto importanti sanzioni economiche contro la Russia. Lo ha affermato l’Ambasciatore della Repubblica Federale Tedesca, Hans-Dieter Lucas, a margine di un briefing con i giornalisti a Roma, ribadendo: “Nessun accordo sull’Ucraina senza gli ucraini”.


“L’Europa dovrà dare un contributo essenziale a una soluzione equa e duratura per la pace”, ha sottolineato il diplomatico tedesco. “La nostra posizione è: ‘Nessun accordo senza tenere conto della posizione degli ucraini’. Nessun accordo sugli ucraini senza gli ucraini”, ha concluso.