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Notte della Taranta 2023, Fiorella Mannoia maestra concertatrice

Notte della Taranta 2023, Fiorella Mannoia maestra concertatrice


Notte della Taranta 2023, Fiorella Mannoia maestra concertatrice – askanews.it



Notte della Taranta 2023, Fiorella Mannoia maestra concertatrice – askanews.it



















Roma, 24 mar. (askanews) – È Fiorella Mannoia la maestra concertatrice della 26esima edizione del Concertone de La Notte della Taranta, il più grande festival d’Italia e una delle più significative manifestazioni sulla cultura popolare in Europa, in programma il 26 agosto a Melpignano (Le). Lo hanno annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il presidente della Fondazione Notte della Taranta, Massimo Manera, nella conferenza stampa svoltasi questa mattina a Bari, alla quale hanno partecipato la consigliera delegata alla cultura, Grazia Di Bari, il direttore del dipartimento cultura della Regione Puglia, Aldo Patruno, e la sindaca di Melpignano, Valentina Avantaggiato.

“Stiamo parlando di una delle artiste più identitarie del panorama musicale italiano e internazionale – ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano -. Ovviamente è una persona di straordinaria qualità che ha interpretato il suo ruolo con libertà, indipendenza, senza mai rassegnarsi ai luoghi comuni dello star system. Quindi è una personalità che si adatta molto alla nostra Notte della Taranta, luogo di libertà, identità, appunto, ma anche indipendenza dai luoghi comuni e dalle banalità. Io sono molto felice e confesso che è una delle artiste preferite anche da me. La sua presenza è stata nascosta anche a me fino all’ultimo e questo ha creato piacevolmente l’effetto sorpresa. La signora Mannoia ha cantato alcune delle canzoni più belle dedicate alle donne: gli uomini dovrebbero abbassare lo sguardo di fronte a questa grande umanità al femminile”. Visibilmente emozionata Fiorella Mannoia ha ricordato la sua esperienza sul palco della Taranta. “Sono salita la prima volta nel 2016 invitata da Carmen Consoli e cantavo la Cardilledda e Lu Zinzale. È un onore e un privilegio essere stata chiamata come maestra concertatrice. Mi piacerebbe fare una Notte della Taranta al femminile, sottolineare le storie di donne. Le donne della tradizione popolare sono cantate in canti apparentemente leggeri ma che nascondevano dietro le parole grandi significati, e sulle quali ci vorremo intrattenere, storie di lavoro, di abuso, di sfruttamento. Abbiamo il dovere di preservare questa storia, perché se non sappiamo da dove veniamo non sappiamo neanche dove andiamo. È la cultura che unisce i popoli, che ci fa riconoscere l’un l’altro, senza questo scambio culturale di cui si è nutrito il nostro Paese che è un meticciato. Noi risentiamo dell’influenza araba, spagnola, greca, noi siamo un meticciato, questo dobbiamo sottolineare, questo sarà il mio obiettivo, dando spazio alla parte percussiva, senza la quale non sarebbe Taranta. Penso che le percussioni siano l’anello che ha unito tutte le culture e allora speriamo di lavorare insieme a Carlo Di Francesco e Clemente Ferrari sotto questo profilo. Io sceglierò le canzoni che richiamano come protagoniste le donne, ma non solo, le sceglieremo insieme all’orchestra popolare, che ho conosciuto nel 2016 e ne ho constatato la bravura, la serietà e la competenza. L’aspettativa è grande e noi ce la metteremo tutta per fare del nostro meglio. Sono molto emozionata e gratificata da questo incarico, spero di essere all’altezza della situazione perché la Notte della Taranta è una cosa grande”.

Mancini da Fiorello: “Si parte in salita, si arriva in discesa”

Mancini da Fiorello: “Si parte in salita, si arriva in discesa”


Mancini da Fiorello: “Si parte in salita, si arriva in discesa” – askanews.it



Mancini da Fiorello: “Si parte in salita, si arriva in discesa” – askanews.it



















Roma, 24 mar. (askanews) – “Si parte in salita, si arriva in discesa”: Roberto Mancini sceglie “Viva Rai2” di Fiorello, per consegnare agli italiani uno slogan di speranza. Fiorello lo coccola: “Roberto, ho visto solo il secondo tempo: abbiamo vinto 1-0”. “Non è stato un bel primo tempo, purtroppo abbiamo concesso qualche disattenzione. Però nel secondo tempo siamo andati molto bene e questo è importante”. Fiorello lo stimola: “Riparti direttamente dal secondo tempo”. “Prima o poi avrebbero dovuto vincere gli inglesi”, scherza poi il ct sul successo inglese in Italia che mancava dal ’61. Il ‘cazziatone’ alla squadra però è “durato poco”: “Non ho alzato la voce negli spogliatoi, ho detto che ero molto dispiaciuto e un po’ incaz… per il primo tempo, ma il secondo è andato bene. Purtroppo abbiamo perso, partiamo in salita ma arriviamo in discesa, c’era poco da arrabbiarsi, ormai era finita”. Il ct azzurro ha fatto la “formazione dei sogni. Zoff, Gentile, Scirea, Maldini e Cabrini; De Sisti, Pirlo; Riva, Baggio, Rossi e Vialli”. “Uno dei momenti più belli di tutta la serata – sottolinea Fiorello – è stato il ricordo del grande Gianluca cui va il nostro pensiero”. Quella di ieri a Napoli è stata la prima partita giocata dalla Nazionale dopo la morte dell’ex attaccante e dirigente sportivo.

Oxfam: Yemen sull’orlo della carestia, in 17 milioni senza cibo

Oxfam: Yemen sull’orlo della carestia, in 17 milioni senza cibo


Oxfam: Yemen sull’orlo della carestia, in 17 milioni senza cibo – askanews.it



Oxfam: Yemen sull’orlo della carestia, in 17 milioni senza cibo – askanews.it



















Roma, 24 mar. (askanews) – Un intero popolo è costretto ad affrontare una catastrofe umanitaria senza precedenti, a causa di una guerra devastante, iniziata nel 2015, con oltre 377 mila vittime dirette e indirette, di cui oltre 19 mila civili. L’economia è al collasso, con i prezzi di cibo, carburante e beni di prima necessità aumentati in modo vertiginoso. Oltre 21 milioni di persone, i due terzi della popolazione, dipendono oggi dagli aiuti umanitari per sopravvivere. È quanto denuncia Oxfam – al lavoro nel Paese per soccorrere la popolazione – a 8 anni esatti dall’inizio del conflitto.

“Dopo la fine della tregua durata 6 mesi, lo scorso ottobre, gli scontri non sono ripresi con l’intensità di prima, ma la Pace è ancora lontana e il prezzo più alto lo sta pagando la popolazione – ha detto Francesco Petrelli, policy advisor di Oxfam Italia – In questo momento più di 17 milioni di yemeniti sono sull’orlo della carestia, e tra loro il 75% sono donne e bambini, di cui 2,2 milioni sotto i 5 anni già gravemente malnutriti. L’inflazione, la mancanza di lavoro e reddito per le famiglie, si è sommata alla svalutazione monetaria e all’impatto della crisi ucraina, dato che il Paese importava ben il 42% di grano proprio da qui. La conseguenza è che l’incubo della fame rischia di riguardare adesso un intero Paese”. Lo Yemen è stato colpito in modo drammatico dall’aggravarsi della crisi alimentare globale. Due esempi su tutti. Dal 2015, i prezzi del grano sono aumentati quasi del 300% nelle aree sotto il controllo degli Houthi e quasi del 600% nelle aree controllate dal Governo riconosciuto a livello internazionale. Nello stesso periodo il prezzo del gas è aumentato circa del 600%, così molte famiglie sono costrette a usare la plastica di scarto come combustibile per cucinare, correndo gravi rischi per la salute.

“La crisi dei prezzi dell’ultimo anno ha colpito un Paese che era già poverissimo prima della guerra, costretto oggi ad importare il 90% dei prodotti alimentari. – continua Petrelli – Stiamo assistendo a una crisi umanitaria che rischia di trasformarsi in catastrofe. Le imprese che importano cibo hanno già messo in chiaro che l’aumento globale dei costi metterà a dura prova la loro capacità di assicurare le necessarie quantità di grano in Yemen, dove il pane rappresenta l’alimento principale per la stragrande maggioranza della popolazione. Questo significa che milioni di persone rischiano di morire letteralmente di fame”. Per sopravvivere tantissime famiglie hanno ridotto la quantità e la qualità del cibo, si sono indebitate per comprarlo o hanno venduto quel poco che avevano: bestiame, terreni, case. Con la metà delle strutture sanitarie inservibili e molti sistemi idrici andati distrutti, quasi 18 milioni di persone non hanno accesso ad acqua pulita e assistenza sanitaria di base.

Le famiglie che hanno pagato il prezzo più alto sono quelle in cui le donne si sono ritrovate a far fronte da sole ai bisogni dei figli. Molte ragazze hanno dovuto abbandonare la scuola. Altrettante sono costrette a matrimoni precoci o a chiedere l’elemosina in strada. A questo si aggiunge la situazione disperata per gli oltre 4 milioni di sfollati interni che non hanno più una casa a cui tornare e che per il 56% non hanno alcuna fonte di reddito: di questi il 77% sono donne e bambini. “Tutto è cambiato quando è iniziata la guerra. – racconta Eman, 38 anni, madre di tre figli – Abbiamo improvvisamente perso le nostre uniche fonti di reddito. Le cose col passare degli anni sono andate di male in peggio, abbiamo vissuto l’inferno e non abbiamo più nulla”.

Se da una parte i bisogni crescono, dall’altra mancano le risorse per rispondervi adeguatamente. Il World Food Program è stato costretto a ridurre gli aiuti, mentre al momento i grandi donatori internazionali, nel recente summit sulla crisi, si sono impegnati a stanziare appena un terzo dei fondi richiesti dalle Nazioni Unite per rispondere all’emergenza (1,2 miliardi su 4,3). “La comunità internazionale, i grandi Paesi donatori non possono voltare le spalle ancora una volta a quella che rimane una delle più gravi crisi umanitarie del mondo. – conclude Petrelli – È ora che i leader mondiali esercitino una reale pressione per riportare tutte le parti al tavolo delle trattative, in modo da porre fine in modo permanente al conflitto”. Da luglio 2015, Oxfam ha soccorso oltre tre milioni di persone colpite dal conflitto in nove governatorati del Paese, distribuendo acqua potabile e servizi igienici, fornendo aiuti per l’acquisto di cibo e beni di prima necessità. Riabilitando le infrastrutture idriche e fornendone di nuove alimentate ad energia solare. Grazie alla campagna “Dona acqua, salva una vita” potrà, ad esempio, soccorrere oltre 10 mila sfollati e famiglie vulnerabili nell’area di Aden, Lahj e Al-Dhale’e e Abyan.

Cospito: smetto sciopero fame se liberano altri dal 41 bis

Cospito: smetto sciopero fame se liberano altri dal 41 bis


Cospito: smetto sciopero fame se liberano altri dal 41 bis – askanews.it



Cospito: smetto sciopero fame se liberano altri dal 41 bis – askanews.it


















Roma, 24 mar. (askanews) – Alfredo Cospito “sarebbe disposto a recedere dallo sciopero dalle fame se il tribunale di sorveglianza liberasse altri detenuti dal 41 bis, ossia persona anziane e malate che vogliono tornare a riabbracciare la propria moglie dopo 30 anni di 41 bis”. Lo ha riferito il suo difensore, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, lasciando l’ospedale San Paolo di Milano al termine dell’udienza davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza che dovranno pronunciarsi sulla richiesta della difesa di concedergli il differimento pena con la formula della detenzione domiciliare a casa della sorella a Pescara.

L’anarchico, sempre stando a quando riferito dal suo legale, ha inoltre assicurato che interromperà lo sciopero della fame nel caso in cui gli venissero concessi i domiciliari.

A Cluj-Napoca nasce Centro italiano eccellenza “Leonardo Da Vinci”

A Cluj-Napoca nasce Centro italiano eccellenza “Leonardo Da Vinci”


A Cluj-Napoca nasce Centro italiano eccellenza “Leonardo Da Vinci” – askanews.it



A Cluj-Napoca nasce Centro italiano eccellenza “Leonardo Da Vinci” – askanews.it



















Roma, 24 mar. (askanews) – A Cluj-Napoca nasce il Centro italiano di eccellenza “Leonardo Da Vinci”, presso la prestigiosa Facultatea de Stiinte Economice si Gestiunea Afacerilor dell’Università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca. Il centro è stato inaugurato giovedì 23 marzo ed è stato costituito da Confindustria Romania insieme all’Università Babes-Bolyai.

E’ la prima volta, negli ultimi 25 anni d’intensa interazione economica tra Italia e Romania, che si realizza concretamente un progetto operativo e ambizioso che avvicina concretamente il mondo produttivo e industriale, mettendo in diretto collegamento i maggiori investimenti italiani nel Paese e il mondo universitario romeno. Il progetto del Centro “Leonardo da Vinci”, è stato uno dei principali punti programmatici del secondo mandato del presidente di Confindustria Romania, Giulio Bertola e si è potuto concretizzare subito, anche grazie al precedente Protocollo di collaborazione sottoscritto con l’Università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca.

“Sono grato al Magnifico Rettore dell’Università Babes-Bolyai, Prof. Univ. Dr. Daniel DAVID, ai Prorettori, Prof. Univ. Dr. Bálint Markò, Conf. Univ. Dr. Alexandra Mutiu e Conf. Univ. Dr. Christian Sacarea, per l’apertura che hanno dimostrato di fronte alla nostra proposta. Un ringraziamento anche al Conf. Univ. Dr. Razvan V. Mustata – Decanul Facultatii de Stiinte Economice si Gestiunea Afacerilor per aver messo a disposizione i locali dove ha trovato la sede il nostro Centro di Eccellenza. Per la prima volta, nell’interazione economica tra i due Paesi, Italia e Romania, le aziende a capitale italiano potranno interagire con gli studenti romeni costantemente, durante tutto il loro percorso formativo e non solo nell’ultimo anno. Penso che questa iniziativa segni una vera svolta innovativa nel rapporto di collaborazione tra imprenditori e giovani studenti, che rappresentano il futuro di questo Paese”, ha dichiarato il presidente di Confindustria Romania Bertola. All’inaugurazione ha partecipato anche l’ambasciatore d’Italia in Romania Alfredo Maria Durante Mangoni. Sulla pagina Facebook dell’ambasciata si legge: “Il Centro costituirà un canale privilegiato per lo scambio di informazioni e di know-how tra l’Ateneo – uno dei più prestigiosi della Romania e dell’Europa dell’est – e le imprese italiane, che avranno così la possibilità di contribuire allo sviluppo curriculare dei corsi di laurea o master di loro interesse, promuovere progetti di ricerca comuni e attingere al bacino di competenze formate dall’università”.

Tra le attività che saranno svolte dal Centro di Eccellenza di Confindustria Romania ci saranno quelle di ricerca scientifica, attività didattiche (formazione e stage degli studenti), facilitazione dell’inserimento dei laureati dell’Università di Babes-Bolyai nell’ambiente economico delle aziende italiane; l’inserimento degli studenti dell’Università di Babes-Bolyai che seguono studi di laurea, master e dottorato in programmi di tirocinio sempre nelle aziende italiane. Inoltre il Centro “Leonardo da Vinci” contribuirà alla promozione della collaborazione tra l’Università Babes-Bolyai e le Università italiane e, non per ultimo, potrà istituire borse di studio a favore degli studenti, offerte dalle imprese iscritte al Patronato di Confindustria Romania. Il Magnifico Rettore dell’Università Babes-Bolyai, Prof. univ. dr. Daniel David, ha dichiarato che “il nuovo Centro dimostra già una collaborazione istituzionalizzata con Confindustria Romania, oltre ai numerosi programmi che abbiamo già realizzato insieme. Dimostra anche la visione di UBB di apertura all’ambiente socio-economico, in una logica di influenza bidirezionale. Facultatea de Stiinte Economice si Gestiunea Afacerilor (FSEGA) – per profilo, dimensioni e prestazioni – è il luogo più adatto per questa iniziativa, anche se il beneficio e l’impegno dell’UBB saranno molto più ampi, al di là di una singola facoltà”.

La varietà dei settori rappresentati nell’iniziativa è molto vasto, grazie all’impegno delle 16 aziende di Confindustria Romania che hanno accettato di essere Membri fondatori: Antico & Partners, Crowe – Finexpert Boscolo, Geostru, IFIS Finance-Banca Ifis, Intesa Sanpaolo Bank, Manni Group, OCA Global, Pirelli Tyres, Prysmian Group, Reply Technology, Rifil, Grupul Monza Romania, SIAD, Tomasi Group, Unicredit Bank e Veta. Presenti all’inaugurazione anche Dan Stefan Tarcea, Viceprimar al Municipiului Cluj-Napoca; Carmen Marc, Vice Responsabile Affari Internazionali presso il comune di Cluj Napoca; István Vakar, Vicepresidente di Consiliul Judetean Cluj; Sebastian-Florin Clitan, il Comandantul Gruparii de Jandarmi Mobile “Stefan Cicio-Pop” di Cluj-Napoca; Micaela Soldini, Direttrice ITA-Italian Trade Agency; Geta Grama-Moldovan, Presidente Cluj International Committee; Dan Pitic, Romanian Business Leaders; Simona Baciu, President Clusterului de educatie C-Edu, oltre ai Decani della rispettive facoltà universitarie presenti presso l’Università Babes-Bolyai, ai vertici di Confindustria Romania e ai Rappresentanti delle 16 aziende fondatrici del Centro. La Direzione del Centro Italiano di Eccellenza “Leonardo da Vinci” è stata affidata al lect.univ.dr. Gianluca Zanellato che ricopre anche la carica di Delegato Territoriale di Confindustria Romania per Cluj-Napoca.

Dopo il duetto con Zarrillo a Sanremo arriva “Cinque giorni” di Will

Dopo il duetto con Zarrillo a Sanremo arriva “Cinque giorni” di Will


Dopo il duetto con Zarrillo a Sanremo arriva “Cinque giorni” di Will – askanews.it



Dopo il duetto con Zarrillo a Sanremo arriva “Cinque giorni” di Will – askanews.it



















Roma, 24 mar. (askanews) – Dopo il successo di Sanremo, Will pubblica “Cinque giorni”, la sua personale interpretazione del celebre brano di Michele Zarrillo con cui ha duettato proprio sul palco dell’Ariston nella serata dedicata alle cover. “Cinque giorni” nella speciale versione interamente cantata da Will (Capitol Records – Univesal Music Italy) è da oggi disponibile ovunque, su tutte le principali piattaforme digitali.

“Parlare di Cinque giorni è facile – ha dichiarato Will – il pezzo è davvero un capolavoro. Ricordo ancora e conservo con molta gratitudine l’emozione unica nell’avere avuto l’opportunità di cantare questo brano su un palco così importante insieme a Michele Zarrillo. E’ una canzone alla quale sono legato sin da piccolissimo e che in casa abbiamo sempre respirato, posso affermare una delle canzoni preferite proprio della mia famiglia. In questa mia versione ho cercato di metterci del mio soprattutto a livello di sonorità e intenzione, nonostante lavorandoci mi sia reso conto di quanto la canzone di Michele sia già super moderna e in grado di andare oltre ogni tipo di moda o tendenza. Una di quelle canzoni senza tempo di cui è necessario innamorarsi sempre di più. Ecco perché sono felice e onorato nel mio piccolo di poter portare questo pezzo ai più giovani, mi manca molto questo genere di musica. Sarò per sempre onorato, ho finalmente la mia” Cinque giorni”. Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo con “Stupido” e dopo la pubblicazione dell’ultimo disco “Manchester”, Will da maggio tornerà alla dimensione live con lo “Stupido Tour Venti23”, organizzato e prodotto da Magellano Concerti. Tre le prime date annunciate del tour, il 3 maggio a Milano (Magazzini Generali), il 4 a Padova (Hall) e l’11 a Roma (Orion). Biglietti disponibili in prevendita su TicketOne e Ticketmaster.

Pnrr, Infratel Italia tra prime società pubbliche per risorse assegnate

Pnrr, Infratel Italia tra prime società pubbliche per risorse assegnate


Pnrr, Infratel Italia tra prime società pubbliche per risorse assegnate – askanews.it



Pnrr, Infratel Italia tra prime società pubbliche per risorse assegnate – askanews.it



















Roma, 24 mar. (askanews) – È stata pubblicata la relazione della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). La Relazione si basa sui dati disponibili al 13 febbraio 2023 ed è stata approvata dalle Sezioni riunite in sede di controllo del 16 marzo 2023 e trasmessa da parte del Presidente della Corte dei Conti alle Commissioni Permanenti di Camera e Senato.

Un aspetto nevralgico per il buon funzionamento del PNRR è garantire il monitoraggio della spesa. Complessivamente dei 6 miliardi di euro dei trasferimenti finali erogati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ai soggetti attuatori e realizzatori, alle società pubbliche è stato assegnato il 39% delle risorse (2,3 miliardi). La ricognizione effettuata dalla Corte dei Conti attesta che Infratel Italia è stata destinataria del 19% delle predette risorse, pari a 0.4 miliardi di euro. “La relazione della Corte conferma la velocità con la quale Infratel Italia, su incarico del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ha impegnato le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza attraverso l’aggiudicazione di tutti i bandi nei tempi previsti” – ha dichiarato l’Amministratore delegato di Infratel Italia Marco Bellezza – “L’obiettivo di Infratel Italia e dei soggetti che si sono aggiudicati le procedure di gara è garantire con rapidità e accuratezza che le risorse disponibili vengano assegnate nei tempi stabiliti. Questa la sfida di Infratel Italia per i prossimi anni.”

”Dottoremaèveroche”: anche insetti commestibili possibile causa allergie

”Dottoremaèveroche”: anche insetti commestibili possibile causa allergie


“Dottoremaèveroche”: anche insetti commestibili possibile causa allergie – askanews.it



“Dottoremaèveroche”: anche insetti commestibili possibile causa allergie – askanews.it



















Roma, 24 mar. (askanews) – La maggior parte delle reazioni allergiche associate agli insetti è provocata dalle punture di api e vespe o dalle sostanze volatili rilasciate da scarafaggi e altre specie infestanti. Ma anche gli insetti commestibili possono essere causa di allergie. I dati riportati in letteratura descrivono reazioni allergiche a un’ampia varietà di specie, fra cui bachi da seta, cavallette e locuste, ma anche tarme della farina, cicale e grilli. Lo evidenzia il sito “Dottoremaeveroche” pagina di informazione online della Fnomceo, la Federazione degli ordini dei medici.

Mangiare insetti aumenta il rischio di allergie? “La maggior parte delle allergie alimentari associate al consumo di insetti – si legge – viene ricondotta a due proteine, tropomiosina e arginina chinasi, presenti negli insetti e in altri animali appartenenti al regno degli artropodi . Queste proteine stimolano negli individui suscettibili la produzione di IgE (immunoglobuline E), gli anticorpi normalmente associati alle reazioni allergiche. A ogni pasto a base di insetti o di ingredienti ottenuti dalla loro manipolazione, le IgE riconoscono le proteine “nemiche” e innescano la cascata di reazioni responsabile dei sintomi caratteristici delle allergie alimentari (prurito e gonfiore nella zona intorno alla bocca, mal di pancia, vomito, diarrea e, nei casi più gravi, shock anafilattico). Le reazioni allergiche associate al consumo di insetti possono manifestarsi anche come conseguenza di un’allergia ad altri alimenti. Questo meccanismo, noto come reattività crociata, potrebbe spiegare come mai le persone allergiche ai crostacei hanno un rischio più alto di sviluppare una reazione allergica a un piatto a base di insetti”. Mangiare insetti aumenta il rischio di allergie? “Nel 1996 alcuni ricercatori dell’Università della California di Davis dimostrarono che le IgE di persone con un’allergia grave ai gamberetti reagivano anche a una proteina isolata da cavallette e altri insetti – è la rispopsta degli esperti sul sito – . Questa proteina era la tropomiosina. Altri studi hanno poi confermato il significato clinico di questa scoperta. Uno in particolare ha indagato gli effetti derivanti dal consumo di un estratto proteico a base di larve di Tenebrio molitor, comunemente noto come tarma della farina, in 15 persone allergiche ai gamberetti. Di queste, 13 hanno sviluppato una reazione allergica dopo aver ingerito 216 milligrammi dell’estratto proteico, una quantità pari o inferiore a quella riportata nelle tabelle nutrizionali di alcuni snack a base di questo ingrediente. La reattività crociata delle IgE alla tropomiosina è stata dimostrata anche in altre specie di insetti commestibili, fra cui mosche, grilli e locuste. Quindi sì, se si è allergici ai crostacei, sarebbe meglio evitare di consumare insetti”. Ma c’è di più: “Sembra che esistano meccanismi di reattività crociata anche fra insetti commestibili e acari della polvere. Tuttavia – sottolinea il sito Fnomceo – a differenza di quanto succede nelle allergie ai crostacei, sono pochi i pazienti allergici agli acari della polvere che presentano un’ipersensibilizzazione nei confronti di insetti commestibili. Senza contare che il significato clinico di questa co-sensibilizzazione e i meccanismi molecolari coinvolti sono ancora poco chiari, col risultato che, in caso di esposizione, non si è in grado di prevedere con relativa sicurezza se si verificherà una reazione allergica. Nonostante questo, sarebbe opportuno evitare il consumo di insetti commestibili anche se si è allergici agli acari della polvere, perché anche in questo caso il rischio di incorrere in una reazione allergica è più alto”.

Studio Anci, quasi 20mila gli amministratori under 36

Studio Anci, quasi 20mila gli amministratori under 36


Studio Anci, quasi 20mila gli amministratori under 36 – askanews.it



Studio Anci, quasi 20mila gli amministratori under 36 – askanews.it



















Roma, 24 mar. (askanews) – Si aprirà tra poche ore a Treviso la XII assemblea annuale di Anci giovani. Da una ricerca che Anci verrà presentata nel corso dei lavori emerge che sono 19.596 gli amministratori under 36 in carica nei Comuni italiani alla fine del 2022 e rappresentano il 18% del totale degli amministratori comunali. In 341 ricoprono la carica di sindaco, mentre 486 sono vicesindaco. La maggior parte dei giovani amministratori ricopre il ruolo di consigliere comunale (15.515), seguono gli assessori (3.067) e i presidenti di Consiglio comunale (187). Ottimo il livello di istruzione, con gli amministratori giovani che sono più preparati dei loro colleghi anziani: il 43% ha in tasca un titolo universitario contro il 36% dei ‘non giovani’ Tra questi ultimi la quota di coloro che possiedono la sola licenza media è ancora significativa (17%).

L’indagine evidenzia che i giovani amministratori cominciano solitamente il loro ‘percorso amministrativo’ con il ruolo di consigliere. In alcune regioni, del Nord ma anche del Centro e Sud, la loro presenza raggiunge quote significative: in particolare in Valle d’Aosta (23%), Trentino-Alto Adige (21%), Umbria (16%) e Calabria (20%). Mediamente in Italia ci sono 2,6 Giovani amministratori per ciascun Comune, con valori considerevolmente più alti che si registrano in Emilia-Romagna (3,4%), Sicilia e Trentino-Alto Adige (3,3%). Mentre in generale, sono 109 i Comuni nei quali la metà degli amministratori sono giovani.

L’amministrazione Comunale più giovane è quella del Comune di Letino (715 abitanti) in provincia di Caserta, dove il sindaco Pasquale Orsi (1993), i due assessori Oliviero Cristinzo e Alfonso Orsi e ben nove degli undici consiglieri hanno tutti meno di 36 anni. Tra i Comuni maggiori, l’amministrazione Comunale più giovane è quella di Imola (67.892 abitanti) in provincia di Bologna. Il Sindaco Marco Panieri, il vicepresidente del Consiglio Comunale Nicolas Vacchi, dieci consiglieri ed un assessore (Giacomo Gambi), hanno tutti meno di 36 anni. Anche tra i giovani prevale la componente maschile. Solo tra gli assessori si registra un’inversione: infatti, il 52% dei giovani assessori è donna. La componente maschile è invece fortemente prevalente soprattutto tra sindaci e vicesindaci. Lo studio di Anci presenta anche alcune curiosità: il sindaco più giovane d’Italia è Edoardo De Faveri, classe 2000, eletto nel 2021 a Zumaglia in provincia di Biella (1.129 abitanti). Mentre il più giovane assessore è Lorenzo D’Alessandro, Torella del Sannio in provincia di Campobasso (794 abitanti), con 19 anni compiuti lo scorso agosto. Il più giovane amministratore è invece Marco Prestipino, consigliere del Comune di Nizza di Sicilia – Messina (3.723 abitanti) che coi suoi 18 anni compiuti nel maggio 2022, è il più giovane in assoluto. Invece, la più giovane amministratrice è Sara Cizmja, anch’essa diciottenne (è nata ad aprile del 2004), del Comune di San Giovanni Ilarione in provincia di Verona (5.111 abitanti).

L’odontoiatra Lo Muzio Rettore dell’Università di Foggia

L’odontoiatra Lo Muzio Rettore dell’Università di Foggia


L’odontoiatra Lo Muzio Rettore dell’Università di Foggia – askanews.it



L’odontoiatra Lo Muzio Rettore dell’Università di Foggia – askanews.it



















Roma, 24 mar. (askanews) – “Felicitazioni e auguri di buon lavoro, a nome mio personale e di tutta la CAO nazionale al collega Lorenzo Lo Muzio, eletto Rettore dell’Università di Foggia a nettissima maggioranza. Di Lo Muzio, che ho già sentito ieri sera al telefono per le congratulazioni, ben conosciamo le profonde e vaste competenze scientifiche e accademiche, che saranno ora messe a disposizione dell’intera Università, così come il suo radicato senso di responsabilità e impegno”. Così Raffaele Iandolo, Presidente della Commissione Albo Odontoiatri (Cao) nazionale accoglie la notizia: Lorenzo Lo Muzio, professore ordinario di Malattie Odontostomatologiche dell’Università di Foggia ed ex direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, è il nuovo Rettore dell’ateneo dauno, che guiderà fino al 2029. Con lui, salgono a sette i Rettori che sono anche Odontoiatri: gli altri sono Antonella Polimeni (La Sapienza, Roma), Enrico Gherlone (Università Vita e Salute San Raffaele, Milano), Roberto Di Lenarda (Trieste), Angelo Tagliabue (Università dell’Insubria), Pierfrancesco Nocini (Verona) e Sergio Caputi (Chieti). “L’Odontoiatria ha oggi un respiro accademico – commenta Iandolo – che permette di far tesoro delle competenze e di metterle al servizio della collettività. Dall’istituzione del Corso di Laurea ad oggi la disciplina è cresciuta ed è ormai una scienza autonoma, completa e matura. Parallelamente, si sono create nuove generazioni di professionisti attenti alle terapie innovative e al sociale, e una nuova classe di docenti preparata clinicamente e vincente a livello scientifico e accademico”.