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La Pietra (Masaf): a breve pronte linee guida per tavolo olivicolo

La Pietra (Masaf): a breve pronte linee guida per tavolo olivicoloRoma, 18 feb. (askanews) – Saranno pronte a breve le linee guida per il tavolo olivicolo. Lo ha annunciato il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra, che ha la delega al comparto, nel corso del convegno “Olio di oliva: dalla tradizione al futuro prospettive per l’olivicoltura italiana” in corso a Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura, a Roma, le cui conclusioni sono affidate a Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.


“Il tavolo olivicolo è stato costituito a dicembre con un obiettivo: mettere in piedi velocemente un piano olivicolo nazionale – ha detto D’Eramo – Ho aspettato a riconvocarlo perchè quando si riunirà avrà già una indicazione di come lavorare: stiamo infatti lavorando alle linee guida e sono quasi pronte, attendevo il lavoro della Commissione Agricoltura che con la sua risoluzione impegna il governo a fare alcune azioni che fanno proprio parte delle linee guida che vogliamo approvare”. Il riferimento è alla approvazione all’unanimità in commissione Agricoltura alla Camera dei deputati del testo unificato delle risoluzioni sul settore olivicolo-oleario, a prima firma degli onorevoli Raffaele Nevi (FI) e Alessandro Caramiello (M5S). La Pietra ha anche anticipato alcuni contenuti delle linee guida allo studio del Governo, che sono contenuti anche nella risoluzione della Comagri. In primis, l’intenzione di “fare una unica interprofessionale dell’olio come la Spagna: questo è un mandato del Parlamento – ha detto – che ho intenzione di portare a fondo per avere anche le risorse per promuovere il prodotto”.


Il sottosegretario ha sottolineato che “il piano olivicolo deve dare una strategia e degli obiettivi e le risorse a disposizione devono essere messe a sistema per creare un volano positivo e non vanno date a pioggia o per mettere una toppa”. Ancora, tra le linee di indirizzo “ci sarà un aumento della produzione: dovremo fare un investimento importante sui nuovi impianti di cultivar italiane in territori vocati – ha annunciato La Pietra – e se non bastano i 100 milioni di euro del bando per la tecnologia sui frantoi vediamo se troviamo nuove risorse”. Ancora, bisognerà lavorare “al recupero degli oliveti abbandonati a tutela dell’ambiente e il ministero dell’Ambiente sarà sollecitato a darci delle risorse per il loro recupero”.


Ma il Governo sta anche pensando a come fare una “maggiore promozione” per l’olio extravergine di oliva e a “modi per tenerne alto il valore: all’interno della denominazione extravergine dobbiamo cominciare a pensare a qualcosa che evidenzi di più la qualità – ha detto La Pietra – senza intaccare le denominazione Dop e Igp, ma è giusto che ci sia una differenziazione che dia valore”. Infine, bisogna lavorare sul profilo della rendicontazione e della burocrazia: “i 30 milioni stanziati per i reimpianti in Puglia sono fondamentali e dobbiamo costruire meccanismi amministrativi che facilitino l’arrivo delle risorse sul territorio – ha concluso La Pietra – perché proprio il piano Xylella ci dice che qualcosa non ha funzionato: non abbiamo rendicontazioni dalla Regione e a 5 anni di distanza è stato messo a terra sì e no il 50% delle risorse. Questi meccanismi vanno rivisti”.

Roma, un arresto al Qurticciolo dopo furto e accoltellamento agente

Roma, un arresto al Qurticciolo dopo furto e accoltellamento agenteMilano, 18 feb. (askanews) – Un uomo è stato arrestato nella tarda serata di ieri a Roma, al Quarticciolo, dopo avere rubato in un supermarket, essere stato intercettato dalla polizia e avere accoltellato un agente tentando la fuga. Si tratta di un tossicodipendente di origine italiana, pregiudicato per i reati di rapina impropria, violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, che insieme a un albanese ha dapprima rubato superalcolici, prodotti per igiene personale e generi alimentari nel negozio in via dei Castani, per poi sfuggire ai controlli.


La segnalazione arriva all’112 (N.U.E) e, in pochi minuti, il primo equipaggio della Questura raggiunge la sede del supermercato constatando l’effrazione della porta ed i chiari segni dell’atto predatorio compiuto. Scatta quindi la battuta in zona per il rintraccio degli autori e, dopo poco, gli agenti si imbattono in due soggetti che si aggiravano con tranquillità e disinvoltura per le strade del Quarticciolo, spingendo a mano un carrello per la spesa con il logo del supermercato vittima del furto. Il controllo è immediato e il soggetto albanese viene immediatamente sottoposto a perquisizione personale. In tale frangente, tuttavia, il cittadino italiano approfitta per darsi alla fuga. Un ulteriore equipaggio, nelle frattempo, raggiunge la zona riuscendo ad intercettare il fuggitivo, mentre scavalcava un cancello posta a recensione di una proprietà privata. L’uomo però reagisce al controllo, ingaggiando una colluttazione con la gente che lo aveva bloccato. Dopo essere rovinati a terra, il soggetto fermato riesce ad estrarre un’arma da taglio dalla tasca e tenta di colpire l’agente anche al volto dopo avergli morso una mano. Riesce quindi a raggiungere alla spalla lo stesso operatore di polizia per riuscire ulteriormente ad allontanarsi.


A questo punto l’arrivo in zona di dieci equipaggi ha consentito di intercettare nuovamente il fuggitivo, che è finito poi in manette per rapina impropria nonché violenza e resistenza a pubblico ufficiale, per le lesioni provocate all’agente aggredito giudicate guaribili con una prognosi di dieci giorni. L’agente rimasto ferito ha ricevuto una chiamata del Questore di Roma che gli ha espresso la propria vicinanza.

Arriva al cinema “Away”, il primo lungometraggio di Zilbalodis

Arriva al cinema “Away”, il primo lungometraggio di ZilbalodisRoma, 18 feb. (askanews) – Arriva al cinema, dal 27 febbraio, “Away”, il primo lungometraggio del regista e animatore Gints Zilbalodis, giovane talento lettone, candidato agli Oscar 2025 con il suo ultimo capolavoro Flow – Un mondo da salvare (nomination com Miglior Film straniero e Miglior Film d’Animazione).


Zilbalodis dichiara “Il tema principale di Away riguarda la connessione con le persone”; un tema quanto mai attuale e ancor più interessante, quando affidato a 75′ di storia con un solo essere umano, un ragazzo e il suo compagno di viaggio, un uccellino. Away è stato selezionato e premiato nei maggiori festival di animazione di tutto il mondo tra cui Annecy, Anima Mundi, Animest, Shangai International Film Festival, Tokyo International Film Festival, Cinéast, London International Animation Festival.


Il film, prodotto d Bilibaba, arriva al cinema il 27 febbraio, distribuito dalla Draka Distribution di Corrado Azzollini. Il viaggio straordinario di un ragazzo in un mondo tra sogno e realtà, nel quale riecheggia solo la voce della natura. Raccontato in quattro capitoli, la storia segue il viaggio di un ragazzo attraverso una terra misteriosa, mentre un implacabile spirito oscuro lo insegue.


Lungo il viaggio, in sella ad una moto, il ragazzo scopre che la terra nella quale è finito è un’isola; in mezzo agli animali, tra aridi deserti e splendide foreste, riflette sui possibili modi in cui sia finito in questi luoghi, senza mai far udire la sua voce ma lasciando che sia la natura a farsi ascoltare. In parte sogno, in parte realtà, questo viaggio diviene riflesso del processo creativo del film stesso, un’avventura emozionante, lungo l’universale necessità di trovare connessioni con ciò che ci circonda e forse con noi stessi.

Pakistan, Nuova via della seta cinese mette a rischio gli asini

Pakistan, Nuova via della seta cinese mette a rischio gli asiniRoma, 18 feb. (askanews) – Un tempo l’asino, assieme al cammello, era uno dei principali mezzi di locomozione lungo la Via della Seta. Ora, nella Nuova via della Seta, il simpatico animale potrebbe diventare di nuovo protagonista, ma in maniera molto meno apprezzabile: il Pakistan sta sviluppando una controversa attività di macellazione di asini per trarne la pelle da vendere poi sul fiorente mercato della medicina tradizionale cinese, per la quale è un ingrediente prezioso.


Tutto parte da uno dei principali investimenti della Nuova Via della Seta cinese, secondo quanto racconta oggi Nikkei Asia. Pechino ha investito in Pakistan qualcosa come 50 miliardi di dollari per il Corridoio economico Cina-Pakistan, snodo cruciale della strategia Belt and Road promossa dal presidente cinese Xi Jinping. In particolare, da valorizzare doveva essere il porto di Gwadar, che molti ritenevano sarebbe diventato il “prossimo Singapore”. Non è andata così: gravi problemi d’instabilità politica, la mancanza di sicurezza e fattori geopolitici molto più complessi hanno lasciato il progetto insabbiato e Gwadar non è mai diventato un hub cruciale, nonostante il fiume di denaro. In questo deserto, tuttavia, rischia di emergere un business particolarmente controverso. Questo mese, racconta Nikkei Asia, la Hangeng Trade Company cinese ha aperto una macelleria per asini da 7 milioni di dollari, destinata a fornire pelli necessari per la produzione di “ejiao”, un medicinale tradizionale cinese promosso come modo per arricchire il sangue, stimolare il sistema immunitario e persino prevenire il cancro. E’ inoltre utilizzato come spuntino dai cinesi. Ufficiali pakistani a conoscenza dell’accordo hanno detto che l’attività fornirà più di 300.000 pelli d’asino all’anno per soddisfare un mercato annuale di ejiao stimato in 8 miliardi di dollari in Cina, il principale investitore internazionale del Paese.


“Mille asini devono essere esportati quotidianamente dalla macelleria”, ha detto un funzionario, parlando sotto condizione di anonimato. La società cinese ha stretto accordi con diverse fattorie di allevamento di asini nelle province del Punjab e del Sindh in Pakistan, che forniranno gli animali per il macello a Gwadar prima di esportarne le pelli. La gelatina contenuta nelle pelli di asino è un ingrediente chiave dell’ejiao.


Il possibile business sta però creando polemiche. Il macello di asini è tabù nel Pakistan a maggioranza musulmana, dove l’animale è usato principalmente per il trasporto nelle aree rurali. Inoltre, ci sono preoccupazioni che il mercato dell’ejiao minacci la popolazione globale di asini, secondo un rapporto del 2023 del U.S. Congressional Research Service. L’anno scorso, l’Unione africana ha vietato la vendita di pelli di asino, considerato che il continente ospita circa due terzi degli asini presenti al mondo. L’attività di Gwadar è la prima ad aver ricevuto il via libera per il macello di asini in Pakistan, un paese che in precedenza aveva smantellato bande che contrabbandavano clandestinamente le pelli fuori dal Paese.


Il business è condannato dai leader religiosi locali, che però sono frenati dal fatto che al momento appare molto più grave la carenza di sviluppo del territorio. “E’ l’unica attività che ha senso a Gwadar” al momento, ha detto Muhammad Shoaib, ricercatore presso l’Università George Mason negli Stati uniti, che studia la Cina, a Nikkei Asia. “Simbolicamente – ha aggiunto – susciterà una reazione negativa in Pakistan. Sarà molto difficile convincere i pachistani che si tratta di un’attività legittima”.

Draghi: le sfide ora sono aumentate, l’Ue risponda unita

Draghi: le sfide ora sono aumentate, l’Ue risponda unitaBruxelles, 18 feb. (askanews) – Negli ultimi mesi sono aumentate ulteriormente le sfide per l’Ue ed è ancora maggiore l’urgenza di trovare una risposta adeguata e unitaria a queste sfide, in particolare l’innovazione tecnologica in cui l’Europa è rimasta indietro, i prezzi del gas due o tre volte maggiori che nelle altre grandi economie, e la nuova situazione in Usa con i dazi minacciati dall’Amministrazione Trump, che si aggiunge al già difficile confronto geopolitico con la Cina.


Lo ha detto Mario Draghi durante il suo discorso oggi al Parlamento europeo a Bruxelles, per la Settimana parlamentare europea 2025. Da quando è stato pubblicato il suo rapporto sul futuro della competitività europea, ha osservato, “i cambiamenti che hanno avuto luogo sono ampiamente in linea con le tendenze che vi erano state delineate. Ma il senso di urgenza per intraprendere il cambiamento radicale che il rapporto sosteneva è diventato ancora più forte”. “Innanzitutto – ha ricordato Draghi -, il ritmo dei progressi nell’intelligenza artificiale ha accelerato rapidamente. Abbiamo visto modelli di frontiera raggiungere quasi il 90% di accuratezza nei test di riferimento per il ragionamento scientifico, superando i punteggi degli esperti umani. Abbiamo anche visto modelli diventare molto più efficienti, con costi di formazione in calo di un fattore dieci e costi di inferenza (la capacità dell’IA di “apprendere” di fronte a situazioni nuove, ndr) di un fattore di oltre venti. Per ora, la maggior parte dei progressi sta ancora avvenendo al di fuori dell’Europa. Otto degli attuali primi dieci grandi modelli linguistici sono stati sviluppati negli Stati Uniti, mentre gli altri due provengono dalla Cina. Ogni giorno che ritardiamo, la frontiera tecnologica si allontana da noi, ma il calo dei costi è anche un’opportunità per noi di recuperare più velocemente”.


“In secondo luogo – ha continuato l’ex presidente della Bce -, i prezzi del gas naturale rimangono altamente volatili, in aumento di circa il 40% da settembre, e i margini sulle importazioni di Gnl dagli Stati Uniti sono aumentati in modo significativo dall’anno scorso. Anche i prezzi dell’energia sono generalmente aumentati in tutti i paesi e sono ancora 2-3 volte più alti di quelli degli Stati Uniti. E abbiamo visto il tipo di tensioni interne che potrebbero sorgere se non agiamo con urgenza per affrontare le sfide create dalla transizione energetica”. “Terzo, quando è stato scritto il rapporto, il tema geopolitico principale era l’ascesa della Cina. Ora – ha rilevato l’ex premier italiano -, l’Ue dovrà affrontare i dazi della nuova Amministrazione statunitense nei prossimi mesi, ostacolando il nostro accesso al nostro più grande mercato di esportazione. Inoltre, i dazi statunitensi più elevati sulla Cina reindirizzeranno la sovracapacità cinese in Europa, colpendo ulteriormente le aziende europee. In effetti – ha avvertito -, le grandi aziende dell’Ue sono più preoccupate per questo effetto che per la perdita di accesso al mercato statunitense. Potremmo dover anche affrontare politiche ideate per attrarre le aziende europee a produrre di più negli Stati Uniti, basate su tasse più basse, energia più economica e deregolamentazione”.


“Per far fronte a queste sfide – ha sottolineato Draghi – , è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre di più come se fossimo un unico Stato. La complessità della risposta politica che coinvolge ricerca, industria, commercio e finanza richiederà un livello di coordinamento senza precedenti tra tutti gli attori: governi e parlamenti nazionali, Commissione e Parlamento europeo”. Inoltre, “questa risposta deve essere rapida, perché il tempo non è dalla nostra parte, con l’economia europea che ristagna mentre gran parte del mondo cresce. La risposta deve essere commisurata alla portata delle sfide. E deve essere focalizzata sui settori che guideranno un’ulteriore crescita. Velocità, scala e intensità saranno essenziali”. “Dobbiamo creare le condizioni affinché le aziende innovative crescano in Europa anziché rimanere piccole o trasferirsi negli Stati Uniti. Ciò significa – ha sottolineato Draghi – abbattere le barriere interne, standardizzare, armonizzare e semplificare le normative nazionali e spingere per un mercato dei capitali più basato sul capitale azionario”.


L’ex presidente della Bce ha poi insistito sulla necessità di abbassare i prezzi dell’energia, ciò che “è diventato imperativo non solo per le industrie tradizionali, ma anche per le tecnologie avanzate. Si stima che il consumo di energia dei data center in Europa sarà più che triplicato entro la fine del decennio. Ma è anche sempre più chiaro – ha aggiunto – che la decarbonizzazione stessa può essere sostenibile solo se i suoi benefici vengono anticipati”. Il suo rapporto sulla competitività, ha ricordato Draghi, “identifica una serie di ragioni per gli alti prezzi dell’energia in Europa, oltre al fatto che l’Ue non è un importante produttore di gas naturale: il coordinamento limitato dell’approvvigionamento di gas naturale, il funzionamento del mercato energetico, i ritardi nell’installazione di capacità rinnovabili, reti sottosviluppate, elevata tassazione e alti margini finanziari. Questi e altri fattori – ha rilevato ancora – sono tutti di nostra creazione e pertanto possono essere cambiati se abbiamo la volontà di farlo. Il rapporto propone diverse misure a questo proposito: riforma del mercato energetico, maggiore trasparenza nel commercio di energia, uso più esteso di contratti energetici a lungo termine e acquisti a lungo termine di gas naturale e massicci investimenti in reti e interconnessioni. Richiede inoltre non solo un’installazione più rapida delle energie rinnovabili, ma anche investimenti nella generazione di base pulita e soluzioni flessibili a cui possiamo ricorrere quando le energie rinnovabili non generano energia”. Infine, il rapporto Draghi, afferma il suo autore, “affronta diverse vulnerabilità dell’Europa, una delle quali è il nostro sistema di difesa, dove la frammentazione della capacità industriale lungo linee nazionali impedisce la scala necessaria. Anche se siamo collettivamente al terzo posto al mondo per la spesa per la difesa, non saremmo in grado di aumentarla attraverso la nostra capacità produttiva. I nostri sistemi di difesa nazionali non sono né interoperabili né standardizzati in alcune parti chiave della catena di fornitura. Questo – ha concluso l’ex presidente della Bce – è uno dei tanti esempi in cui l’Ue è inferiore alla somma delle parti”.

Strumento militare aerospaziale, siglato accordo tra Aeronautica e CeSI

Strumento militare aerospaziale, siglato accordo tra Aeronautica e CeSIRoma, 18 feb. (askanews) – L’Aeronautica Militare e il Centro Studi Internazionali (CeSI) hanno firmato un Accordo Quadro per consolidare una collaborazione multidisciplinare a carattere strategico-militare volta a diffondere la cultura geopolitica tra il personale dirigente dell’Aeronautica Militare e a fornire consulenza e formazione specialistica.


La firma dell’accordo si è tenuta presso le Sale Storiche di Palazzo Aeronautica tra il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Gen. S.A. Luca Goretti, e il Presidente del CeSI, Dott. Andrea Margelletti, e mira a supportare l’evoluzione dello Strumento Militare Aerospaziale attraverso analisi prospettiche e progetti comuni, contribuendo alla crescita professionale delle due organizzazioni in un’ottica di sistema Paese. Entrambe le parti si impegnano pertanto nella promozione e partecipazione ad iniziative di alta formazione sulle dinamiche strategiche di carattere operativo e tecnologico afferenti al dominio aereo e all’evoluzione degli strumenti militari al servizio del Paese. In particolare, il CeSI metterà a disposizione la propria expertise e supporterà la formazione del personale della Forza Armata su tematiche di comune interesse, mentre l’Aeronautica Militare fornirà infrastrutture e personale per sviluppare progetti congiunti nell’ambito delle proprie attività e competenze istituzionali.


“Questo accordo con il Centro Studi Internazionali è il coronamento e la continuazione di un rapporto di collaborazione che nei fatti è in atto da molto tempo”, ha dichiarato il Generale Goretti. “La firma di oggi è un atto importante perché sugella e rafforza questa sinergia, una partnership basata sulla condivisione di professionalità e competenze uniche che sono convinto aiuterà la Forza Armata nel continuo processo di crescita e a proiettarsi con successo verso le sfide che il futuro riserverà”. A seguire, il Dott. Margelletti, nel prendere la parola, ha detto: “Stipulare un accordo quadro con l’Aeronautica Militare significa investire nel futuro, non solo in termini di sviluppo tecnologico, ma anche e soprattutto in termini di visione e prospettiva, poiché chi vola riesce a guardare il campo di battaglia dall’alto ed averne una fotografia complessiva e uniforme da condividere. Per il CeSI, questo rappresenta un’opportunità unica per abbracciare l’innovazione e affrontare le sfide del domani con ambizione e lungimiranza”.


In virtù di questo accordo, in qualità di interlocutore privilegiato per la Forza Armata, il CeSI – attraverso lo studio di fattori geopolitici, tecnologici e ambientali – contribuirà ad individuare le tendenze che influenzeranno il futuro della Difesa e della componente aerea in particolare. Questa collaborazione e scambio di esperienze tra l’Aeronautica Militare e CeSI faciliterà un processo nell’ambito delle relazioni internazionali e della sicurezza, basate sulla ricerca continua e sulla conoscenza diretta delle aree strategiche. Il CeSI si dedica all’analisi della politica estera e di sicurezza, con l’obiettivo di offrire strumenti di comprensione chiari e tempestivi per supportare il processo decisionale. L’istituto studia le relazioni internazionali con particolare attenzione ai Paesi d’interesse per l’Italia, dal Medio Oriente all’Africa, all’Asia e ai Balcani, valutando anche le nuove minacce e le sfide operative in un contesto sempre più multi-dominio.

Il 19 febbraio sit in agricoltori e allevatori sardi a diga Cuga

Il 19 febbraio sit in agricoltori e allevatori sardi a diga CugaRoma, 18 feb. (askanews) – Sit in domani degli agricoltori e allevatori sardi alla diga del Cuga, alle 9.30, per denunciare l’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio le campagne, soprattutto del nord-ovest della Sardegna e, in particolare, nella Nurra. Coldiretti da tempo ha chiesto chiarimenti sul piano di gestione idrica, ma dalle istituzioni non sono arrivate risposte. Per questo Coldiretti Nord Sardegna si mobilita attraverso una nuova azione di protesta per sensibilizzare la Regione e sollecitare interventi urgenti. La Diga del Cuga è uno dei bacini più critici dell’isola, perché ormai ridotto a un rigagnolo a causa della grave siccità.


Tutti i bacini idrici della zona sono al di sotto dei livelli di guardia, con alcuni completamente prosciugati. Il caso più eclatante è proprio il bacino del Cuga, un tempo risorsa fondamentale per il comparto agricolo, oggi simbolo di una crisi che rischia di compromettere irrimediabilmente il settore primario del territorio. Insieme ad agricoltori e allevatori ci saranno anche esponenti dei Consorzi di bonifica interessati e i vertici dell’Anbi. Dopo la manifestazione, una delegazione di Coldiretti sarà ricevuta dal Prefetto di Sassari, Grazia La Fauci, per illustrare direttamente alle maggiori istituzioni nazionali in Sardegna le preoccupazioni del mondo agricolo, oltre che ascoltare le istanze del settore che da mesi chiede risposte e soluzioni concrete.

Draghi: sull’innovazione l’Ue spesso è il peggior nemico di sé stessa

Draghi: sull’innovazione l’Ue spesso è il peggior nemico di sé stessaRoma, 18 feb. (askanews) – Sull’innovazione nell’Unione europea “spesso siamo il nostro peggiore nemico”. Lo ha affermato l’ex presidente del Consiglio e della Bce, Mario Draghi nel suo intervento oggi al Parlamento europeo.


“Dobbiamo creare condizioni affinché le imprese innovative crescano in Europa, piuttosto che restare piccole o trasferirsi negli Stati Uniti. Questo – ha detto Draghi – significa ridurre le barriere interne, standardizzare, armonizzare, semplificare le normative nazionali e spingere per un mercato che sia più basato sul capitale azionario”. Ed è su questo che secondo l’ex premier l’Europa spesso è il peggior nemico di sè stessa. “Abbiamo un mercato interno di dimensioni simili a quello degli Stati Uniti. Abbiamo il potenziale per fare leva sulle economie di scala. Ma il Fondo monetario internazionale stima che le nostre barriere interne siano equivalenti a dazi del 45% circa sul manufatturiero del 110% sui servizi”.


Inoltre nella Ue “abbiamo scelto un approccio regolamentare che ha dato priorità alla cautela a discapito dell’innovazione, specialmente nel settore digitale. Ad esempio sul Gdpr (il regolamento Ue sulla tutela dei dati personali) si stima che abbia aumentato i costi dei dati del 20% per le imprese europee”. Inoltre in Europa “abbiamo anche a disposizione risparmi che potrebbero essere utilizzati per finanziare l’innovazione. Ma con alcune eccezioni di rilievo l’innovazione fa ricorso al finanziamento bancario, che generalmente non è adatto per questi compiti. E si finisce che oltre 300 miliardi di risparmi vadano ogni anno all’estero – ha affermato – perché qui mancano opportunità”.

Schillaci: 1400 casi cancro età pediatrica l’anno, 800 adolescenti

Schillaci: 1400 casi cancro età pediatrica l’anno, 800 adolescentiMilano, 18 feb. (askanews) – “In Italia ogni anno circa 1.400 bambini in età tra zero e 14 anni ricevono una diagnosi di malattia oncologica e altri 800 nuovi casi si presentano tra gli adolescenti”. Lo ha evidenziato il ministro della salute, Orazio Schillaci, in un messaggio inviato ai partecipanti al convegno “Oncologia pediatrica in Italia, nuovi panorami di cura. Come evolvono le terapie, come evolvono le associazioni dei Genitori” organizzato a Montecitorio, in occasione della Giornata Mondiale contro il cancro pediatrico.


“La giornata mondiale contro il cancro pediatrico ci ricorda quanto sia importante unire le forze per affrontare un tema che tocca il cuore della nostra società. Sebbene oggi il cancro in età pediatrica sia sempre più curabile, c’è ancora strada da fare per vincere questa battaglia” ha aggiunto. “Negli anni i tassi di sopravvivenza sono aumentati grazie alle conquiste della scienza e della medicina, grazie all’eccellenza dei centri di oncologia e alla dedizione di chi ogni giorno opera in questo settore. Tuttavia, non possiamo ignorare le fragilità che ancora esistano, come le disparità nella presa in carico dei bambini e dei ragazzi affetti da patologie oncologiche su cui siamo impegnati attraverso il piano oncologico nazionale e le opportunità del Pnrr per garantire una risposta assistenziale equa e integrata” ha continuato il ministro.


“In questo percorso è fondamentale anche il contributo delle associazioni, dalla promozione della ricerca all’accoglienza fino al sostegno psicologico. L’obiettivo è che su paziente si senta lasciato solo” ha concluso Schillaci.

Domani a MyPlant rapporto Divulga/Ixe’ su florovivaismo

Domani a MyPlant rapporto Divulga/Ixe’ su florovivaismoRoma, 18 feb. (askanews) – Un rapporto completo su un comparto chiave del Made in Italy dal punto di vista economico e ambientale: il florovivaismo. Sarà presentato domani aMyplant&Garden, la più importante fiera del settore che apre mercoledì 19 febbraio a Milano Rho, il primo Rapporto nazionale Centro Studi Divulga/Ixe’, realizzato con Coldiretti e Myplant&Garden.


Nel rapporto anche un focus dettagliato sulle minacce che gravano sulle imprese del comparto, dai cambiamenti climatici agli effetti sui costi della guerra in Ucraina, mentre pesa la concorrenza sleale dei prodotti dall’estero. L’appuntamento è a partire dalle 10 nella sala conferenze padiglione 20, Area M42, dove interverranno il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni, l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, Nada Forbici (coordinatore Consulta florovivaistica Coldiretti e presidente Assofloro), Riccardo Fargione (coordinatore Centro Studi Divulga), Valeria Randazzo (exhibition manager Myplant & Garden), Mario Faro (presidente Consulta florovivaistica Coldiretti).


Ma per la tre giorni di fiera, dal 19 al 21 febbraio, il grande stand Coldiretti e i greenwall dell’area racconteranno tutti i comparti del settore florovivaistico, anche attraverso workshop, con protagonisti giardinaggio, arboricoltura, vivaismo, floricoltura e garden, oltre ad un focus sui Crisantemi (non solo il fiore dei defunti), l’angolo delle piante verdi da interno, le soluzioni salva ambiente con i vasi compostabili. Ma la bellezza e la salubrità delle produzioni italiane saranno centrali anche sulle tavole, dalle decorazioni “green” ai fiori eduli usati direttamente nelle ricette.