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Tag: askanews

Vino, Uiv-Vinitaly: in I semestre vendite piatte in top mercati esteri

Vino, Uiv-Vinitaly: in I semestre vendite piatte in top mercati esteriMilano, 2 ago. (askanews) – Tornano in linea di galleggiamento, nel primo semestre di quest’anno, le vendite del vino italiano tra gli scaffali della grande distribuzione e retail nei primi tre mercati al mondo. Nel complesso, secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly che ha elaborato gli ultimi dati di Nielsen-IQ, le vendite tricolori in Usa, Germania e Uk chiudono il semestre con un risultato tendenziale piatto a volume (-0,2%) e con un lieve incremento a valore (+1,3%, a 2,2 miliardi di euro). La performance, rileva l’Osservatorio, è migliore rispetto al primo trimestre (-4% volume e -1% valore) ma ancora insufficiente per dare respiro alle imprese di un settore tuttora fortemente penalizzato da un surplus di costi che incide per circa il 10% sul prezzo medio.

Il totale dei volumi commercializzati di vini fermi e frizzanti segna un +0,7%, complici gli incrementi in Uk (+3,2%) e soprattutto in Germania (+4,2%), sostenuta dalla forte domanda dei nostri frizzanti “low cost”. In controtendenza i fermi negli Usa, che cedono il 7,4%. Gli spumanti accusano invece un decremento del 2,8%, con gli Usa positivi (+2%), controbilanciati in negativo da Regno Unito (-6%) e Germania (-3,8%). “Rispetto al primo trimestre riscontriamo una timida risalita, ancora però troppo debole se consideriamo le tensioni vissute dal settore” ha affermato il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, evidenziando che “lo scatto in avanti dei volumi commercializzati in Germania è dovuto al raffreddamento dei listini, che nell’ultimo trimestre anziché aumentare sono scesi in media del 4%, con una contrazione anche rispetto al primo semestre del 2022. Variazioni sul prezzo medio – ha concluso – che riteniamo essere troppo deboli anche negli Usa e in Uk, rispettivamente del 4% e del 3%”.

Dei 2,2 miliardi di euro commercializzati, 960 milioni (-0,3% tendenziale, -4,4% i volumi) sono frutto di acquisti di vino made in Italy nella Gdo statunitense. Oltre 840 milioni provengono dalla domanda Uk (+2,4%, con i volumi -0,5%) e 400 milioni dalla Germania (+2,9%, +3,7% i volumi). Il primato dei volumi spetta ai tedeschi (84 milioni di litri venduti su un totale di 231 milioni nei tre Paesi) ma il prezzo medio allo scaffale di 4,7 euro al litro è tre volte inferiore a quello degli Stati Uniti (14,3 euro) e meno della metà rispetto al dato Uk (10,5 euro). In generale, è piatta la crescita dei listini per i fermi/frizzanti (+0,3%) mentre per gli spumanti l’aumento è del 4,9%. Il Prosecco, principale denominazione italiana commercializzata nel mondo, segna un -2% nei volumi (bene negli Usa, ancora negativa in Uk anche se in fase di recupero) e un +3,2% nei valori, per un corrispettivo (675 milioni di euro) che incide per il 31% su tutto il vino made in Italy commercializzato sui canali dell’off trade dei tre Paesi. “Occorre fare in modo che le difficoltà congiunturali non si trasformino in strutturali” ha dichiarato l’Ad di Veronafiere, Maurizio Danese, spiegando che “in queste situazioni diventa fondamentale la presenza e la promozione di bandiera del brand enologico italiano: per questo, tra settembre e dicembre di quest’anno Vinitaly attiverà una nuova campagna di internazionalizzazione attraverso 25 appuntamenti tra fiere, road show e incoming sulla prossima edizione veronese organizzati in 15 Paesi e quattro continenti”.

Spazio, al via Zeprion: in orbita per sviluppare nuovi farmaci

Spazio, al via Zeprion: in orbita per sviluppare nuovi farmaciMilano, 2 ago. (askanews) – Un esperimento lanciato con successo oggi, mercoledì 2 agosto, verso la Stazione Spaziale Internazionale (Iss), potrebbe portare ad una validazione del meccanismo di funzionamento di un protocollo del tutto innovativo per lo sviluppo di nuovi farmaci contro gravi malattie neurodegenerative e non solo. Frutto di una collaborazione internazionale che coinvolge diversi istituti accademici e l’azienda israeliana SpacePharma, l’esperimento ZePrion vede un fondamentale contributo dell’Italia attraverso l’Università Milano-Bicocca, l’Università di Trento, la Fondazione Telethon, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), e l’Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibba). Decollato con la missione spaziale robotica di rifornimento Ng-19 dalla base di Wallops Island, in Virginia (Usa), ZePrion si propone di sfruttare le condizioni di microgravità presenti in orbita per verificare la possibilità di indurre la distruzione di specifiche proteine nella cellula, interferendo con il loro naturale meccanismo di ripiegamento (folding proteico). L’arrivo di Ng-19 e Zeprion sulla Iss è previsto per venerdì 4 agosto, quando in Italia saranno all’incirca le 8:00.

Il successo dell’esperimento ZePrion fornirebbe un possibile modo per confermare il meccanismo molecolare alla base di una nuova tecnologia di ricerca farmacologica denominata Pharmacological Protein Inactivation by Folding Intermediate Targeting (Ppi-Fit), sviluppata da due ricercatori delle Università Milano-Bicocca e di Trento e dell’Infn. L’approccio Ppi-Fit si basa sull’identificazione di piccole molecole (dette ligandi), in grado di unirsi alla proteina che costituisce il bersaglio farmacologico durante il suo processo di ripiegamento spontaneo, evitando così che questa raggiunga la sua forma finale. “La capacità di bloccare il ripiegamento di specifiche proteine coinvolte in processi patologici apre la strada allo sviluppo di nuove terapie per malattie attualmente incurabili”, spiega Pietro Faccioli, professore dell’Università Milano-Bicocca, ricercatore dell’Infn, coordinatore dell’esperimento e co-inventore della tecnologia Ppi-Fit.

Un tassello finora mancante per la validazione della tecnologia è la possibilità di ottenere un’immagine ad alta risoluzione del legame tra le piccole molecole terapeutiche e le forme intermedie delle proteine bersaglio (quelle che si manifestano durante il ripiegamento), in grado di confermare in maniera definitiva l’interruzione del processo di ripiegamento stesso. In genere, questo tipo di immagine viene ottenuta analizzando con una tecnica chiamata cristallografia a raggi X cristalli formati dal complesso ligando-proteina. Nel caso degli intermedi proteici, però, gli esperimenti necessari non sono realizzabili all’interno dei laboratori sulla Terra, in quanto la gravità genera effetti che interferiscono con la formazione dei cristalli dei corpuscoli composti da ligando e proteina, quando questa non abbia ancora raggiunto la sua forma definitiva. Questo ha spinto le ricercatrici e i ricercatori della collaborazione ZePrion a sfruttare la condizione di microgravità che la Stazione Spaziale Internazionale mette a disposizione.

Strage di Bologna, La Russa: matrice neofascista

Strage di Bologna, La Russa: matrice neofascistaMilano, 2 ago. (askanews) – “Va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice fascista, neofascista, la responsabilità di questa strage”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, commemorando in aula l’anniversario della strage alla stazione di Bologna, “vile attentato terroristico che colpì al cuore Bologna e l’Italia intera”, e invitando l’aula a un minuto di silenzio “esattamente nel momento in cui la bomba esplodeva”, cioè alle 10,25. La Russa ha voluto “rivolgere un pensiero alle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi del terrorismo che ringrazio per l’instacabile opera di sensibilizzazione. Ma è anche importante ricordare l’orgoglio, il coraggio, la determinazione con cui tutta la nazione non si è mai piegata al ricatto della paura e unita ha sconfitto il terrorismo, contrapponendo alla barbara violenza delle bombe la forza della giustizia e della democrazia”.

Il presidente del Senato ha ricordato: “Esattamente intorno a quest’ora, le 10,25. un ordigno ad altissimo potenziale esplose nella sala d’attesa della stazione di Bologna causando 85 vittime e oltre 200 feriti. Quelle immagini drammatiche di sangue e devastazione, di disperazione, sono ancora oggi scolpite nel profondo della nostra memoria, immagini che non dobbiamo e non vogliamo dimenticare perchè la memoria è il collante della nostra identità. E nulla è più vigliacco e nemico della civiltà di un attentato fatto da chi proditoriamente nascondendo la mano colpisce cittadini innocenti, uomini, donne e bambini che quel giorno cercavano un inizio di estate felice e invece hanno trovato un’ingiusta morte”. Per La Russa “tramandare la memoria affinchè non venga mai meno l’amore per quei valori di libertà e democrazia che sono scolpiti nella nostra Costituzione è un impegno che non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo trascurare. Un impegno di verità e conoscenza che dobbiamo a tutte le vittime del terrorismo, in relazione al quale ritengo fondamentale proseguire anche in questa legislatura l’importante opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari di inchiesta che hanno indagato su molte tragiche pagine del nostro passato al fine di rimuovere ogni ombra, ogni dubbio, ogni interrogativo ancora aperto”.

Alla Camera con cravatta o no? Polemiche su dress code, passa odg

Alla Camera con cravatta o no? Polemiche su dress code, passa odgRoma, 2 ago. (askanews) – Come devono vestire i deputati e le deputate? Gli uomini con giacca e cravatta (già obbligatoria al Senato ma non a Montecitorio)? Le donne con abiti che non mettano in mostra le braccia? L’argomento movimenta l’aula d’agosto in occasione dell’esame di un ordine del giorno al bilancio della Camera, presentato dal deputato Salvatore Caiata di Fratelli d’Italia, per introdurre un dress code che garantisca il “decoro”. Odg che poi l’aula approva con 181 voti a favore e 100 contrari: spetterà all’ufficio di presidenza fare tutte le valutazioni del caso e declinare, nel dettaglio, l’abbigliamento più appropriato.

Il questore Paolo Trancassini, stesso partito di Caiata, spiega qual è il punto della questione: “Dal 1982 in poi ci sono stati in ufficio di presidenza una serie di interventi su questa materia ma non c’è niente di scritto, vogliamo valutare l’eventualità di darci delle regole, lo valuteremo con il collegio dei questori e lo porteremo in ufficio di presidenza, riteniamo opportuno di prendere in considerazione la richiesta dell’onorevole Caiata”. La questione non è solo forma ma anche sostanza e la parola “decoro” scalda gli animi. Parte all’attacco il deputato Cinquestelle Riccardo Ricciardi tirando in ballo l’abolizione del reddito di cittadinanza: “Ci mettiamo tutti la cravatta ma cominciamo a rispettare davvero questa democrazia, se in giacca e cravatta riuscite a sputare sulle istituzioni come fate – proclama -, potete venire pure in smoking ma il decoro non lo otterrete mai”, “se si toglie il reddito di cittadinanza a 160mila famiglie con un sms!!”. Gli fa eco Federico Fornaro, tornato nel Pd di Elly Schlein dopo lo scioglimento di Articolo 1, che per rafforzare il ragionameno mima il gesto di togliersi la giacca, subito ammonito dal presidente di turno dell’aula Giorgio Mulè (“no onorevole, magari c’è chi apprezzerà, ma non lo faccia”). “C’è una riformulazione poco comprensibile dell’ordine del giorno – insiste Fornaro -, al momento ci sono delle disposizioni, non è che possiamo venire come vogliamo, se io adesso mi togliessi la giacca… Non è vero che non ci sono disposizioni, gli uomini non possono entrare senza giacca, l’unica differenza rispetto al Senato è che non è obbligatoria la cravatta”.

“Quando si parla di decoro, è una questione che può essere vista sotto più punti di vista il nostro concetto di decoro non è il vostro” ribadisce Francesco Silvestri (M5s) rivolgendosi alla maggioranza anche se nelle fila del Movimento Cinquestelle evidentemente le sensibilità sono diverse se la deputata Ida Carmina, con un certo imbarazzo tra i banchi del suo partito, rilancia: “Inviterei a declinare regole anche per le donne, si può andare sbracciate o senza giacca? Guardiamo anche all’aspetto femminile”. Il Pd, con Andrea De Maria, annuncia ufficialmente che anche in ufficio di presidenza esprimerà voto contrario: “Ci sono già norme che garantiscono il decoro, voteremo contro l’ordine del giorno” mentre il deputato di Avs Filiberto Zaratti premette: “Tutti i colleghi si vestono in modo consono, non vorrei che questa iniziativa portasse nel paese l’idea che deputati e deputate si vestono male”. Tranchant Simonetta Matone, ex magistrato, deputata della Lega: “Il rispetto verso chi ci ha eletto passa anche attraverso l’abbigliamento che è un codice di comportamento, se è vero che per prassi gli uomini entrano con la giacca, ritengo irrispettoso venire qui in abbigliamenti da spiaggia, e mi riferisco alle donne, o con abbigliamenti sportivi come le scarpe da ginnastica: non stiamo facendo footing”. Applausi dalla maggioranza, mugugni dalle parti dell’opposizione. Infine Benedetto Della Vedova (+Europa) coglie l’occasione per ricordare una personalità di primo piano della storia radicale recentemente scomparsa: “L’obbligo di cravatta è vero che al Senato c’è ma sarebbe un anacronismo, fu proprio Ciccio Messere, che voglio ricordare, che ottenne, da deputato, la fine dell’obbligo della cravatta”.

Strage Bologna,La Russa: matrice neofascista,nazione reagì unita

Strage Bologna,La Russa: matrice neofascista,nazione reagì unitaMilano, 2 ago. (askanews) – “Va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice fascista, neofascista, la responsabilità di questa strage”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, commemorando in aula l’anniversario della strage alla stazione di Bologna, “vile attentato terroristico che colpì al cuore Bologna e l’Italia intera”, e invitando l’aula a un minuto di silenzio “esattamente nel momento in cui la bomba esplodeva”, cioè alle 10,25.

La Russa ha voluto “rivolgere un pensiero alle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi del terrorismo che ringrazio per l’instacabile opera di sensibilizzazione. Ma è anche importante ricordare l’orgoglio, il coraggio, la determinazione con cui tutta la nazione non si è mai piegata al ricatto della paura e unita ha sconfitto il terrorismo, contrapponendo alla barbara violenza delle bombe la forza della giustizia e della democrazia”. Il presidente del Senato ha ricordato: “Esattamente intorno a quest’ora, le 10,25. un ordigno ad altissimo potenziale esplose nella sala d’attesa della stazione di Bologna causando 85 vittime e oltre 200 feriti. Quelle immagini drammatiche di sangue e devastazione, di disperazione, sono ancora oggi scolpite nel profondo della nostra memoria, immagini che non dobbiamo e non vogliamo dimenticare perchè la memoria è il collante della nostra identità. E nulla è più vigliacco e nemico della civiltà di un attentato fatto da chi proditoriamente nascondendo la mano colpisce cittadini innocenti, uomini, donne e bambini che quel giorno cercavano un inizio di estate felice e invece hanno trovato un’ingiusta morte”.

Per La Russa “tramandare la memoria affinchè non venga mai meno l’amore per quei valori di libertà e democrazia che sono scolpiti nella nostra Costituzione è un impegno che non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo trascurare. Un impegno di verità e conoscenza che dobbiamo a tutte le vittime del terrorismo, in relazione al quale ritengo fondamentale proseguire anche in questa legislatura l’importante opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari di inchiesta che hanno indagato su molte tragiche pagine del nostro passato al fine di rimuovere ogni ombra, ogni dubbio, ogni interrogativo ancora aperto”.

Calcio femminile, Italia-Sudafrica 2-3: azzurre eliminate

Calcio femminile, Italia-Sudafrica 2-3: azzurre eliminateRoma, 2 ago. (askanews) – Finisce il Mondiale delle Azzurre, che nell’ultima partita decisiva del girone perdono anche contro il Sudafrica. Vantaggio di Caruso su rigore, poi il clamoroso autogol di Orsi. Nella ripresa Magaia ribalta il risultato, di nuovo Caruso per il provvisorio 2-2 che avrebbe qualificato l’Italia. Al 92′, però, Kgatlana spezza il sogno azzurro. Passano il turno la Svezia e proprio il Sudafrica, che prima di oggi non aveva mai vinto una partita al Mondiale (alla sua seconda partecipazione consecutiva, aveva perso tutte e tre le partite del girone nel 2019 e aveva iniziato questo con una sconfitta e un pareggio.

Clima, Green Building Council Italia: imbarazzante il negazionismo

Clima, Green Building Council Italia: imbarazzante il negazionismoMilano, 2 ago. (askanews) – Il negazionismo climatico oscilla in Europa tra l’1 e il 2% (dati European Social Survey), ma si arriva all’8% includendo la quota di coloro che pensano che il cambiamento climatico non sia frutto del comportamento umano. In Italia, il negazionismo climatico si attesta invece su una percentuale del 16% (Rapporto ItalCommunications-Censis). “Imbarazzante, dal mio punto di vista, anche se fosse una percentuale ad una sola cifra, specie alla luce delle ultime inconfutabili, quanto violente, manifestazioni dello squilibrio climatico che hanno travolto il Paese”, commenta Fabrizio Capaccioli, amministratore delegato di Asacert e presidente del Green Building Council Italia.

“L’Italia sta facendo la sua parte – la riflessione di Capaccioli – ciò nonostante, la comunità internazionale, senza distinguo, dovrebbe apportare il proprio contributo, ben più significativo degli sforzi e dei risultati – in termini planetari – che il nostro Paese può produrre”. Un’azione globale che deve partire anche una considerazione: “Il fenomeno che nega il cambiamento climatico e la sua origine antropogenica continua a trovare adepti e spazi, alimentati dalla ricerca di un consenso che cavalca l’onda del: ‘la crisi climatica è una bufala per mettere le mani nelle tasche della povera gente’ – prosegue Capaccioli – Il tema ‘clima’ deve, dunque, essere affrontato a partire dalle disuguaglianze, perché la povertà esiste esattamente come il cambiamento climatico, ma se non si affronta la prima, il secondo non avrà soluzione. I cambiamenti, quelli che producono davvero effetti significativi, cominciano dal basso, ne sono convinto. Non si può più pensare di ‘vincere facile’ – come recitava un fortunato claim di una pubblicità di qualche anno fa – coinvolgendo solo quei pochi che possono permettersi un approccio di vita votato al benessere sostenibile”. “Dobbiamo concentrarci sul concetto di giusta transizione che risiede anche nella nostra capacità e responsabilità, così come dei decisori pubblici – a tutti i livelli – di mettere le persone socialmente più vulnerabili in condizione di affrontare un cambio di stile di vita repentinamente, perché questo è quanto è necessario fare – afferma l’imprenditore e presidente del Green Building Council Italia – Gli strumenti, a partire dall’edilizia sostenibile ci sono, occorre metterli a disposizione di tutti i cittadini, cominciando proprio dalle fasce meno abbienti”.

“La sfida dei prossimi anni – conclude Capaccioli – è, perciò, recuperare dalla rete negazionista, che pesca di frodo nel mare della disinformazione e della paura, prede spaventate sì dal problema del cambiamento climatico, ma soprattutto dal timore che le soluzioni, i costi, gli sconvolgimenti sociali, possano essere peggiori dei benefici di una giusta ed assistita transizione green”.

Come devono vestirsi deputate e deputati

Come devono vestirsi deputate e deputatiRoma, 2 ago. (askanews) – Come devono vestire i deputati e le deputate? Gli uomini con giacca e cravatta (già obbligatoria al Senato ma non a Montecitorio)? Le donne con abiti che non mettano in mostra le braccia? L’argomento movimenta l’aula d’agosto in occasione dell’esame di un ordine del giorno al bilancio della Camera, presentato dal deputato Salvatore Caiata di Fratelli d’Italia, per introdurre un dress code che garantisca il “decoro”. Odg che poi l’aula approva con 181 voti a favore e 100 contrari: spetterà all’ufficio di presidenza fare tutte le valutazioni del caso e declinare, nel dettaglio, l’abbigliamento più appropriato.

Il questore Paolo Trancassini, stesso partito di Caiata, spiega qual è il punto della questione: “Dal 1982 in poi ci sono stati in ufficio di presidenza una serie di interventi su questa materia ma non c’è niente di scritto, vogliamo valutare l’eventualità di darci delle regole, lo valuteremo con il collegio dei questori e lo porteremo in ufficio di presidenza, riteniamo opportuno di prendere in considerazione la richiesta dell’onorevole Caiata”. La questione non è solo forma ma anche sostanza e la parola “decoro” scalda gli animi. Parte all’attacco il deputato Cinquestelle Riccardo Ricciardi tirando in ballo l’abolizione del reddito di cittadinanza: “Ci mettiamo tutti la cravatta ma cominciamo a rispettare davvero questa democrazia, se in giacca e cravatta riuscite a sputare sulle istituzioni come fate – proclama -, potete venire pure in smoking ma il decoro non lo otterrete mai”, “se si toglie il reddito di cittadinanza a 160mila famiglie con un sms!!”. Gli fa eco Federico Fornaro, tornato nel Pd di Elly Schlein dopo lo scioglimento di Articolo 1, che per rafforzare il ragionameno mima il gesto di togliersi la giacca, subito ammonito dal presidente di turno dell’aula Giorgio Mulè (“no onorevole, magari c’è chi apprezzerà, ma non lo faccia”). “C’è una riformulazione poco comprensibile dell’ordine del giorno – insiste Fornaro -, al momento ci sono delle disposizioni, non è che possiamo venire come vogliamo, se io adesso mi togliessi la giacca… Non è vero che non ci sono disposizioni, gli uomini non possono entrare senza giacca, l’unica differenza rispetto al Senato è che non è obbligatoria la cravatta”.

“Quando si parla di decoro, è una questione che può essere vista sotto più punti di vista il nostro concetto di decoro non è il vostro” ribadisce Francesco Silvestri (M5s) rivolgendosi alla maggioranza anche se nelle fila del Movimento Cinquestelle evidentemente le sensibilità sono diverse se la deputata Ida Carmina, con un certo imbarazzo tra i banchi del suo partito, rilancia: “Inviterei a declinare regole anche per le donne, si può andare sbracciate o senza giacca? Guardiamo anche all’aspetto femminile”. Il Pd, con Andrea De Maria, annuncia ufficialmente che anche in ufficio di presidenza esprimerà voto contrario: “Ci sono già norme che garantiscono il decoro, voteremo contro l’ordine del giorno” mentre il deputato di Avs Filiberto Zaratti premette: “Tutti i colleghi si vestono in modo consono, non vorrei che questa iniziativa portasse nel paese l’idea che deputati e deputate si vestono male”.

Tranchant Simonetta Matone, ex magistrato, deputata della Lega: “Il rispetto verso chi ci ha eletto passa anche attraverso l’abbigliamento che è un codice di comportamento, se è vero che per prassi gli uomini entrano con la giacca, ritengo irrispettoso venire qui in abbigliamenti da spiaggia, e mi riferisco alle donne, o con abbigliamenti sportivi come le scarpe da ginnastica: non stiamo facendo footing”. Applausi dalla maggioranza, mugugni dalle parti dell’opposizione. Infine Benedetto Della Vedova (+Europa) coglie l’occasione per ricordare una personalità di primo piano della storia radicale recentemente scomparsa: “L’obbligo di cravatta è vero che al Senato c’è ma sarebbe un anacronismo, fu proprio Ciccio Messere, che voglio ricordare, che ottenne, da deputato, la fine dell’obbligo della cravatta”.

Strage di Bologna, Meloni: grazie ai familiari, alla loro tenacia per la verità

Strage di Bologna, Meloni: grazie ai familiari, alla loro tenacia per la veritàRoma, 2 ago. (askanews) – “Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all’Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci. Sono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione, che disintegrò la stazione di Bologna e uccise 85 persone e ne ferì oltre duecento”. Così la Premier Giorgia Meloni, in occasione della commemorazione della strage di Bologna.

“Nel giorno dell’anniversario rivolgo ai famigliari il mio primo pensiero. A loro va vicinanza, affetto, ma anche il più sentito ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità, anche attraverso le associazioni che li rappresentano, in costante contatto con la Presidenza del Consiglio”, ha sottolineato la Presidente del Consiglio.

Gianluca Vialli, a Reggio Calabria una partita per “The Legend”

Gianluca Vialli, a Reggio Calabria una partita per “The Legend”Milano, 2 ago. (askanews) – Una partita di calcio in memoria del calciatore della nazionale, della Cremonese, della Sampdoria, della Juventus e del Chelsea, scomparso lo scorso 6 gennaio 2023: si chiama “The Legend Gianluca Vialli” l’iniziativa in programma domenica 10 settembre alle 21.00 allo Stadio Oreste Granillo di Reggio Calabria. La Nazionale Azzurri di Alessandro Arena, con la collaborazione di Nicola Elia Alvaro, agente e consulente delle figure sportive, di Biagio Maimone, esperto in comunicazione, e Il Dream Team “The Wine Of The Champions” di Fabio Cordella, con il Patrocinio del Comune di Reggio Calabria, della Città Metropolitana di Reggio Calabria e della Regione Calabria, daranno vita ad un memorabile evento di solidarietà, con il ricavato della vendita dei biglietti della partita che sarà destinato a favore della Struttura We Aut, specializzata nell’assistenza ai bambini autistici e nella sensibilizzazione di questa problematica, a cui parteciperanno ex compagni di squadra, attori, cantanti e amici del grande calciatore scomparso.

Hanno confermato la loro presenza il difensore inglese John Terry, Ivan Zamorano, Zè Maria, Marco Materazzi, Cafù, Vincent Candela, Ernesto Chevanton, Vincenzo Iaquinta, Marcio Amoroso, Amauri, Julio Cesar, Kelvin Kuranyi, Marek Jankulosky, Tommaso Rocchi, Giuseppe Sculli, Simone Pepe, Giacomo Tedesco, Emiliano Bonazzoli, Jorge Vargas, Francesco Cozza, Fausto Pizzi, Benny Carbone, Andrea Damante, Sebastien Frey, Diego Lugano, Francesco Colonnese, Cristian Terlizzi, il Campione Olimpico Luigi Busà, Pierluigi Pardo, presentatore della trasmissione sportiva “Tiki Taka”, il giornalista Biagio Maimone, il gruppo musicale Eiffel 65, il conduttore televisivo Francesco Facchinetti, gli influencer Enzuccio e Le Twins, che hanno un seguito di 18.5 milioni di follower, il cantante brasiliano Gustavo Almeida. E ancora: il manager di Glorya Estefan J.C. Salvatierra, il tenore di fama internazionale Salvatore Cordella, il tenore del Teatro alla Scala di Milano Paride Cataldo e suo fratello il tenore Andrea Cataldo, i quali si esibiranno insieme formando un trio vocale di caratura mondiale, il cantante e compositore cubano Jon Secada, vincitore di due Grammy Awards, il quale ha venduto 20 milioni di album ed è stato il compositore per Gloria Estefan, Jennifer Lopez, Ricky Martin e il celebre cantautore Fabrizio Venturi, Direttore artistico del Festival della Canzone Cristiana, il quale si esibirà con le sue canzoni pochi minuti prima del calcio d’inizio. Si fa presente, inoltre, che Fabrizio Venturi è l’unico cantautore italiano che è stato in Ucraina, il quale ha organizzato la missione di Pace del Sanremo Cristian Music Festival, in occasione della Festa della Repubblica Italiana organizzata dall’ Ambasciata d’Italia a Kiev. Prossima l’adesione di altre star illustri del calcio mondiale, di artisti e personaggi famosi della televisione. Il maestro orafo Michele Affidato realizzerà il premio “Nazionale Azzurri” su commissione del Festival della Canzone Cristiana, che sarà destinato ad Alessandro Arena per l’impegno profuso a favore della struttura We Aut. Maimone Communication, esperta in comunicazione socio-umanitaria e solidale, è Ufficio Stampa della partita. L’evento commemora la scomparsa prematura di un grande uomo e di un fuoriclasse che, con straordinario coraggio, ha lottato fino alla fine contro la sua malattia, senza mai arrendersi.

La Città di Reggio Calabria vuole ricordare una stella del calcio mondiale, che si è distinta per la sua leggendaria bravura sia sul piano sportivo, sia sul piano umano. E’ noto a tutti il suo caloroso e affettuoso impegno nel trasmettere ai giovani calciatori insegnamenti non solo finalizzati a realizzare risultati vincenti, ma tesi anche ad infondere loro fiducia nell’affrontare l’impegno calcistico senza mai scoraggiarsi di fronte alle criticità che lo connotano, a cui dover far fronte animati da un’ instancabile tenacia, colma di speranza, quella stessa tenacia e quella stessa speranza di cui Gianluca Vialli è stato esempio davvero straordinario nel percorso della sua malattia, che ha dimostrato di saper vivere con lo sguardo sempre sereno rivolto verso quell’orizzonte che sapeva, purtroppo, di dover inesorabilmente raggiungere.