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Fedriga: martedì riunione dei governatori su tagli al Pnrr

Fedriga: martedì riunione dei governatori su tagli al PnrrRoma, 30 lug. (askanews) – Il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimo Fedriga, ha convocato per martedì prossimo una riunione dei governatori per discutere dei tagli per 16 miliardi ai progetti del Pnrr.

“Ho convocato una riunione, per martedì, della conferenza dei presidenti di Regione. Dopo annunceremo ovviamente una posizione. Prevedibile che ci sia un po’ di tensione – ha detto Fedriga in un’intervista a Repubblica – il problema non è il taglio in sé. Ma cosa tagli e come ti coordini rispetto a chi sta portando avanti le opere. Le modifiche, un documento da 168 pagine, ci sono state trasmesso solo due giorni fa”. “La bozza prevede di utilizzare il Fondo di coesione per andare a coprire le iniziative definanziate. Ci sono alcune opere già pagate, ad esempio, che stanno andando avanti. Ci confronteremo tra Regioni e poi porteremo una posizione al governo”, ha aggiunto il governatore, anticipando che “il ministro Fitto ha dato disponibilità al confronto”.

Calcio femminile, ai Mondiali la prima calciatrice con l’hijab

Calcio femminile, ai Mondiali la prima calciatrice con l’hijabRoma, 30 lug. (askanews) – Il calcio femminile continua a scrivere pagine di storia. Ai Mondiali in corso in Nuova Zelanda dove, per la prima volta, una calciatrice è scesa in campo indossando l’hijab, il velo islamico che garantisce la copertura minima richiesta dalla giurisprudenza islamica. Si tratta di Nouhaila Benzina, difensore del Marocco e dell’Association’s Sports of Forces Armed Royal, che dopo aver saltato la prima gara ha preso parte alla sfida vinta per 1-0 contro la Corea del Sud. L’hijab è un drappo che copre il capo, il collo, le orecchie e lascia scoperto il volto. La portata storica dell’evento è legata al fatto che in precedenza la FIFA aveva proibito l’uso dell’hijab nei tornei organizzati sotto la sua egida.

Mattarella: contro la tratta agire sulle cause delle migrazioni

Mattarella: contro la tratta agire sulle cause delle migrazioniRoma, 30 lug. (askanews) – Serve “una risposta decisa e solidale da parte della comunità internazionale” per sconfiggere “l’odiosa forma di sfruttamento, assimilabile alla schiavitù, rappresentata dalla tratta di esseri umani”. E’ quanto ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella dichiarazione rilasciata in occasione della Giornata mondiale contro la tratta degli esseri umani. “L’odiosa forma di sfruttamento – assimilabile alla schiavitù – rappresentata dalla tratta di esseri umani, è tuttora presente nell’attuale vicenda internazionale, tanto da avere sollecitato l’Organizzazione delle Nazioni Unite, dieci anni or sono, ad istituire un’apposita Giornata Mondiale per contrastarla – ha ricordato il presidente – la tratta costituisce una gravissima violazione dei diritti umani e, per sconfiggerla, occorre una risposta decisa e solidale da parte della Comunità internazionale, l’impegno dei Paesi interessati dal fenomeno, con il coinvolgimento degli organismi multilaterali, sensibilizzando l’opinione pubblica, la società civile”.

“Per tutelare i bambini, le donne e gli uomini che ogni anno cadono nelle maglie della tratta occorre perseguire i trafficanti e agire sulle cause che vedono intere popolazioni alla disperazione, tanto da spingerle ad abbandonare le proprie terre d’origine, affidandosi, a rischio della vita, a individui senza scrupoli – ha aggiunto Mattarella – portare la pace dove prevalgono i conflitti, generare opportunità di crescita sociale economica dove prevalgono povertà e assenza di prospettive contribuisce a eliminare le condizioni che rendono possibile la tratta di esseri umani”. “L’Italia ha sostenuto l’adozione del protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale e resta pienamente impegnata a prevenire, reprimere e punire la tratta di persone”, ha concluso Mattarella.

Appello di Papa Francesco a Mosca: ripristinare l’accordo sul grano

Appello di Papa Francesco a Mosca: ripristinare l’accordo sul granoRoma, 30 lug. (askanews) – “Faccio appello ai miei fratelli, le autorità della Federazione russa, affinché sia ripristinata l’Iniziativa del Mar Nero e il grano possa essere trasportato in sicurezza”: questo l’appello lanciato da Papa Francesco durante l’angelus.

Il Pontefice ha rinnovato l’appello a “pregare per la martoriata Ucraina dove la guerra distrugge tutto, anche il grano, e questo è una grave offesa a Dio, perchè il grano è un suo dono per sfamare l’umanità, e il grido di milioni di fratelli e sorelle che soffrono la fame sale fino al cielo”.

E’ morto Vittorio Prodi, fratello dell’ex presidente del Consiglio

E’ morto Vittorio Prodi, fratello dell’ex presidente del ConsiglioRoma, 30 lug. (askanews) – E’ morto Vittorio Prodi, fratello dell’ex presidente del Consiglio Romano Prodi. “È scomparso Vittorio Prodi. Uomo delle istituzioni di grande intelligenza e umanità. Con lui ho condiviso tanti momenti di incontro e di impegno. Ricordo con quanta passione, da Presidente della Provincia di Bologna, fu protagonista della nascita della Scuola di Pace di Monte Sole a Marzabotto. Vittorio ha meritato davvero la riconoscenza della nostra comunità civile e politica”, ha dichiarato Andrea De Maria, deputato Pd.

I molti che già rientrano dalle vacanze

I molti che già rientrano dalle vacanzeRoma, 30 lug. (askanews) – Vacanze finite per 15,6 milioni di italiani in ferie durante il mese di luglio con un aumento dell’1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante il caro prezzi. E’ quanto emerge dal bilancio Coldiretti/Ixe’ per il weekend di grande controesodo da bollino rosso sulle strade delle ferie estive, anche per le partenze di molti dei 20 milioni di italiani che hanno scelto di andare in vacanza ad agosto.

In un comunicato Coldiretti sottolinea che le vacanze 2023 registrano una netta preferenza per le mete nazionali, spinta da una maggiore prossimità ai luoghi di residenza, dal desiderio di riscoprire le bellezze d’Italia o dalla voglia di ritornare in posti già conosciuti dove ci si è trovati bene negli anni precedenti e si è più tranquilli rispetto ad ambiente, servizi e persone. Ma – spiega Coldiretti – c’è anche una quota del 29% di italiani, quasi 1 su 3 tra coloro che viaggiano, che ha deciso di trascorrere una vacanza all’estero. Se a fare la parte del leone per il 72% dei viaggiatori è il mare, particolarmente apprezzate, oltre alle città d’arte dove a pesare è il grande caldo, sono anche le scelte alternative per conoscere una Italia cosiddetta “minore”, dai parchi alla campagna, dalla montagna fino ai piccoli borghi che fanno da traino al turismo enogastronomico.

Molto gettonati secondo Terranostra Campagna Amica i 25mila agriturismi presenti in Italia, spinti dalla ricerca di refrigerio e un turismo più sostenibile che ha portato le strutture a incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. Per chi ama la vacanza all’aria aperta come i camperisti, gli agriturismi italiani mettono inoltre a disposizione – precisa la Coldiretti – circa 12mila piazzole attrezzate di sosta, ma anche spazi per picnic, camper, tende e roulotte per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali. Indipendentemente dalla destinazione, nell’estate 2023 – rivela Coldiretti – il cibo è la voce più importante del budget della vacanza in Italia, con un terzo della spesa turistica destinato alla tavola per un totale stimato di 15 miliardi che supera quella per l’alloggio, trainata dalla voglia di convivialità.

“L’Italia è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, sottolineando che “l’alimentazione resta il motore trainante della vacanza Made in Italy”.

Un luglio da incubo

Un luglio da incuboRoma, 30 lug. (askanews) – Con violenti temporali nel nord-est finisce un mese di luglio da incubo che ha fatto segnare il record storico di caldo, ma è stato accompagnato da una media di 42 eventi estremi al giorno lungo la Penisola, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento, praticamente raddoppiate (+82%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno secondo i dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti del cambiamento climatico che nel solo mese di luglio ha favorito il divampare in Italia di ben 216 incendi che hanno distrutto 53mila ettari di terreni secondo elaborazioni su dati Effis.

In un comunicato Coldiretti ha sottolineato che gli ultimi temporali con frane, smottamenti, fiumi esondati e ponti abbattuti e allagamenti fanno salire il conto dei danni provocati dai cambiamenti climatici, che si manifestano con una evidente tendenza alla tropicalizzazione, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal caldo al maltempo. Luglio, secondo i dati forniti da Copernicus, dovrebbe classificarsi come il piu caldo mai registrato in tutto il mondo segnato però da una serie di eventi meteorologici estremi, come ondate di calore in Nord America, Asia ed Europa, nonchè incendi boschivi in Paesi come Grecia, Italia, Spagna e Canada, con le alte temperature che hanno avuto conseguenze disastrose sulla vita delle persone gli abitanti, nonché sull’ambiente e l’economia locale.

L’Italia è divisa in due con le alte temperature e l’assenza di precipitazioni che al sud hanno inaridito i terreni favorendo l’innesco degli incendi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati. Ci vorranno almeno 15 anni – ricorda la Coldiretti – per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme con danni per oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate. I cambiamenti climatici sconvolgono le campagne dove si registra un taglio del 10% della produzione di grano mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno. Sono in difficoltà anche i frutteti con le ciliegie in calo del 60% per l’alluvione che ha colpito la Romagna, la fruit valley italiana, ma anche per le piogge intense in Puglia e Campania, secondo la Coldiretti che evidenzia peraltro come la caduta della grandine nelle campagne sia stata la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni. I chicchi – spiega la Coldiretti – colpiscono i frutti in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione.

Il mix micidiale di maltempo e caldo torrido – sottolinea la Coldiretti – è la punta dell’iceberg delle anomalie di questo pazzo 2023 che è stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature e infine dal caldo torrido e dagli eventi estremi di luglio con danni all’agricoltura e alle infrastrutture rurali che supereranno i 6 miliardi dello scorso anno. “L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”, ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, sottolineando che “i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

“Un obiettivo che richiede un impegno delle istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm alla quale la Commissione Europea, anche grazie al nostro pressing, sta finalmente aprendo le porte – ha aggiunto Prandini – stiamo già lavorando per migliorare la sostenibilità attraverso le tecnologie, che ad esempio consentono un risparmio di acqua anche del 30% rispetto al passato, ma per l’adattamento climatico è fondamentale aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso risorse Pnrr”.

Ariano International Film Festival, finale con attori di ‘Mare fuori’

Ariano International Film Festival, finale con attori di ‘Mare fuori’Roma, 30 lug. (askanews) – L’Ariano International Film Festival accoglie nuovamente una parte del cast di “Mare fuori”, la serie Rai, ambientata nel carcere minorile di Nisida e divenuta un vero e proprio fenomeno mediatico, con un parterre di attori di altissimo livello.

La serata conclusiva dell’undicesima edizione dell’Aiff, in programma domenica 6 agosto vedrà la partecipazione di cinque protagonisti della serie. Attore versatile e d’avanguardia, Carlo Guitto interpreta il padre di Cardiotrap (confermato anche per la quarta stagione), ruolo grazie al quale ha raggiunto il grande successo. Francesco Panarella presta il volto a Cucciolo (dalla terza stagione), mentre nella realtà è molto attivo in termini umanitari e ambientalisti, e ha un grande passione per la musica. Originaria di Castellammare di Stabia, Anna Ammirati veste i panni della tostissima Liz, ma alle spalle una carriera di tutto rispetto, tra cui spuntano progetti quali Non uccidere e Il generale Dalla Chiesa.Presente sin dalla prima stagione, nella parte di Gennaro, Agostino Chiummariello ha realmente lavorato all’IPM di Napoli insegnando teatro e portando la sua esperienza nella serie. Dopo i lavori al fianco di Silvio Orlando e Francesco Di Leva, Giuseppe Pirozzi si guadagna la sua fetta di pubblico e di successo con Micciarella, tra i personaggi più apprezzati della terza stagione.

Carlo Guitto, Francesco Panarella, Anna Ammirati, Agostino Chiummariello e Giuseppe Pirozzi sono attesi sul red carpet della kermesse, allestito anche quest’anno come tradizione ai piedi del suggestivo Castello Normanno nella Villa comunale di Ariano Irpino (Avellino). Appuntamento alle 20.30 di domenica 6 agosto!

Il mondo del vino abruzzese compatto contro Decreto etichettatura

Il mondo del vino abruzzese compatto contro Decreto etichettaturaMilano, 29 lug. (askanews) – Si è tenuta ieri nella sede del Consorzio Tutela vini d’Abruzzo, la riunione straordinaria fortemente voluta dal presidente Alessandro Nicodemi, con la presenza di tutte le associazioni di categoria regionali e il vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente. Il tema sul tavolo è il Decreto ministeriale “etichettatura”, e in particolare l’articolo 16, che “con la sua approvazione rischia di compromettere una delle più grandi denominazioni di vino rosso fermo italiano, il Montepulciano d’Abruzzo, che ormai da molti anni supera i 100-120 milioni di bottiglie prodotte e vendute in tutto il mondo”.

Gli attori del mondo del vino abruzzese ieri hanno sottoscritto un documento d’intenti che sarà portato sui tavoli di concertazione regionali e nazionali per contestare “la proposta di una sorta di liberalizzazione indiscriminata dell’uso dei vitigni in etichetta, senza nessuna eccezione, come previsto invece per altri vitigni e sinonimi”. Questa, secondo quanto evidenziato in una nota, “porterebbe un danno incalcolabile non solo in termini economici, ma anche di comunicazione creando una vera distorsione di mercato, ottenendo l’effetto opposto alla ratio della norma”. Sia il Consorzio, sia le associazioni Copagri, Confagricoltura, Confcooperative, Lega Coop, Coldiretti, DAQ Vino, Assoenologi e Cia “chiederanno la revisione del testo in presentazione, con il mantenimento delle tutele esistenti in materia di utilizzo del nome del vitigno Montepulciano alla sola regione Abruzzo”. Il Consorzio Tutela vini d’Abruzzo ricorda che la presenza del vitigno Montepulciano in terra d’Abruzzo risale ad oltre due secoli: qui, grazie al particolare microclima della regione, ha trovato le migliori condizioni per vegetare e produrre vini di grande valore. La denominazione “Montepulciano d’Abruzzo”, nata nel 1968 come denominazione-vitigno e come tale riconosciuta e tutelata in deroga, negli anni “è diventata un colosso della enologia non solo regionale, ma anche nazionale e come tale deve continuare ad essere protetta”. “L’utilizzo di un sinonimo garantirebbe sia la corretta informazione al consumatore (principio condiviso e da rispettare), sia il patrimonio storico delle denominazioni-vitigno” ha precisato Nicodemi, sottolineando che “dobbiamo difendere il lavoro di centinaia di operatori che per decenni hanno investito e continuano ad investire importanti risorse sulla promozione e sull’affermazione nei mercati internazionali del vino a DO più prestigioso dell’enologia regionale, il Montepulciano d’Abruzzo, da sempre legato in maniera indissolubile ad un vitigno (Montepulciano) e al nostro territorio che, se non adeguatamente tutelati, rischiano di essere ‘banalizzati’ ed utilizzati da altri operatori solo per ‘meri fini commerciali’, a danno del radicamento storico e territoriale da tutti unanimemente riconosciuto”.

A tal proposito il Consorzio già il 10 marzo scorso aveva richiesto al Masaf il reinserimento del sinonimo “Cordisco” per il vitigno “Montepulciano” nel Registro nazionale varietà delle viti, già presente nel 1988 e “poi scomparso misteriosamente nella trasformazione dello stesso da cartaceo ad informatico”, al fine di tutelare la denominazione di origine protetta “Montepulciano d’Abruzzo” e per essa il termine/nome di vitigno “Montepulciano” da usi impropri del medesimo. Nel documento sottoscritto ieri, si afferma che tale soluzione “permetterebbe di porre un punto definitivo su una questione che si protrae ormai da troppo tempo: il Montepulciano resterebbe patrimonio della regione che maggiormente ha creduto ed investito nel vitigno in questi ultimi 50 anni e, con l’inserimento del sinonimo Cordisco nel Registro nazionale delle varietà, le denominazioni riconosciute in altre regioni, che contemplano la presenza del vitigno montepulciano nella base ampelografica di riferimento delle relative DO, potrebbero colmare il proprio gap informativo verso il consumatore riportando in etichetta il sinonimo”.

Scherma, Kharlan: “Finché c’è guerra meglio non stringere mani”

Scherma, Kharlan: “Finché c’è guerra meglio non stringere mani”Roma, 29 lug. (askanews) – “Poter competere è la cosa più importante per un’atleta. È importante per me personalmente, per la mia famiglia e per il mio Paese. Grazie per aver cambiato la decisione”. Lo afferma Olga Kharlan, la campionessa del mondo ucraina cui è stato permesso di partecipare alla competizione a squadre dopo essere stata squalificata per non aver stretto la mano alla russa Smironva. Per Bruno Gares, presidente della FFE e membro del Comex della FIE, “Questo è uno sport di fraternità, salutare è un costume che abbiamo perché noi schermitori abbiamo valori. La modifica sarà effettiva da domani”. Alla domanda dei giornalisti presenti, Gares dice che la procedura che ha assegnato il cartellino nero “era corretta, ma il cartellino nero è provvisorio, l’ufficio esecutivo è potuto tornare sulla decisione”. Kharlan ha poi commentato la lettera ricevuta dal presidente del CIO Thomas Bach: “Questo pomeriggio ho ricevuto la lettera e la mia reazione è stata di pianto, non ci potevo credere, ho pianto molto, avevo la mia squadra accanto e anche loro hanno pianto, così come la mia famiglia”. A chi le chiede se la modifica del regolamento che prevede di non dover più stringere la mano all’avversaria sia una cosa positiva Kharlan risponde: “Io penso che la guerra non sia un bene in generale, quello che accade in seguito sono conseguenze. Penso sia meglio non stringere la mano finché la guerra va avanti, essere in pedana contro un’atleta indipendente è già un gesto di rispetto”.