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Musica, “M’Innamoro al buio”: esce quarto singolo di Stefano Colli

Musica, “M’Innamoro al buio”: esce quarto singolo di Stefano ColliRoma, 15 feb. (askanews) – Quarto singolo estratto da “Aquiloni”, album di esordio di Stefano Colli, dopo l’omonimo singolo di lancio e ancora “Mozambico” (feat. Iskra) e “Indispensabile” (feat. Giò Di Tonno) arriva in radio il 15 febbraio 2022 “M’Innamoro al buio”, accompagnato da un video di forte impatto emotivo, per la regia di Miriam Previati, con la partecipazione dell’attrice Elisa Billi.
“M’innamoro al buio” è la ballata di chi non si arrende davanti alle ombre del cuore ma, al contrario, trova proprio lì il senso del proprio cammino. È il racconto di quanto sia sottile, in amore, quel filo che divide luce e buio e di come noi esseri umani siamo portati ad oltrepassarlo per poi comprendere che, quando si ama davvero, vale sempre e comunque la pena mettere in gioco fino in fondo i propri sentimenti ed accogliere la propria vulnerabilità.
Da questo concept, nasce l’idea di un videoclip davvero particolare, che tocca le corde intime dell’ascoltatore e dello spettatore, idea che si concretizza grazie alla preziosa collaborazione con l’ASSOCIAZIONE AIDUS, (Associazione per l’Inclusione di Udenti e Sordi) nata a Ferrara nel 2017 con l’obiettivo di abbattere le barriere che limitano l’interazione tra la cultura sorda e quella udente. Si è voluto far sì che il messaggio del testo raggiungesse quante più persone possibili: la carica espressiva della LIS (Lingua dei Segni Italiana) rende infatti fruibile il testo attraverso il canale visivo, mostrando come la potenza delle parole passi attraverso il il viso, il corpo e le mani, grazie all’esibizione di un gruppo misto di sordi madrelingua, bilingue, oralisti e udenti segnanti e non. Al contempo, obiettivo di questo lavoro e della collaborazione con AIDUS è anche quello di apportare un contributo sincero alla diffusione della LIS, lingua veicolare per AIDUS, la cui diffusione avviene anche grazie a questo genere di iniziative, secondo l’ideale associativo che vede l’inclusione possibile solo attraverso la conoscenza reciproca in ogni sfaccettatura, senza alcuna esclusione.
La produzione di “Mi innamoro al buio” è caratterizzata da una miscela elegante di sonorità acustiche ed elettroniche. L’arrangiamento richiama il British pop ed è una culla per la melodia e la voce. Anche questo singolo è stato prodotto e arrangiato da Giancarlo Di Maria, come tutto l’album “Aquiloni” di cui fa parte, un lavoro di ampia portata che arriva dopo l’uscita dei singoli “Crudele” e “Guarda la notte” e dopo le esperienze televisive del Festival di Castrocaro (RAI 1) e di The Voice of Italy (RAI 2 nel Team di Gigi D’Alessio); si compone di nove tracce che includono sette pezzi inediti, una cover del brano “La lettera che non scriverò mai”, portato al successo da Fiorella Mannoia, e un prologo introduttivo, recitato dal noto attore italiano Ivano Marescotti. Il sincretismo artistico di tutta l’opera rispecchia proprio la poliedricità di Stefano, una ricerca che si concretizza in un lavoro pluriartistico, che unisce letteratura, musica, teatro, arti visive.
Un progetto impreziosito ulteriormente dalla collaborazione con Giò Di Tonno, Iskra Menarini (storica vocalist di Lucio Dalla) e della cantautrice pescarese Rebecca Pecoriello, in arte Marsali.

Assegno unico, Ue avvia procedura di infrazione contro l’Italia

Assegno unico, Ue avvia procedura di infrazione contro l’ItaliaRoma, 15 feb. (askanews) – La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia sull’Assegno unico e universale per i figli a carico delle famiglie. Con un comunicato, l’esecutivo comunitario riferisce di aver inviato una lettera di messa in mora alla Penisola per la mancata attuazione delle normative europee sul coordinamento delle misure di welfare sociale (in base al regolamento 883 del 2004) e per la violazione delle normative sul libero movimento dei lavoratori.
Bruxelles rileva che il provvedimento è riservato a coloro che siano legalmente residenti in Italia da almeno due anni e unicamente se abitano nella stessa casa con i loro figli. “Secondo la Commissione questa norma viola le regole comunitarie dato che non riconosce parità di trattamento ai cittadini Ue, in quanto tale va ritenuta discriminatoria”.
La Commissione afferma inoltre che le normative sul coordinamento delle politiche sociali “vietano qualunque requisito di residenza per ricevere questo tipo di benefici al sostegno della mia famiglia”.
Come nel caso del Reddito di cittadinanza, che a sua volta è stato oggetto oggi dell’avvio di una procedura di infrazione, ora il governo ha due mesi di tempo per intervenire sui rilievi mossi dalla Commissione, altrimenti questa potrebbe decidere di procedere all’invio di un parere motivato che è un secondo passo formale sulla procedura.

Nordio:revoca 41bis Cospito aprirebbe strada a centinaia mafiosi

Nordio:revoca 41bis Cospito aprirebbe strada a centinaia mafiosiRoma, 15 feb. (askanews) – “Le condizioni di Cospito, dovute esclusivamente a un deterioramento che il detenuto di sta volutamente procurando, non sono tali da incidere in maniera determinante sulla sua rilevante pericolosità sociale, e dunque da determinare una revoca del 41bis”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella informativa urgente alla Camera.
“Mi preme sottolineare – ha aggiunto il Guardasigilli – che se il mantenimento del 41 bis fosse determinato da uno stato di salute volutamente procurato, la stessa norma perderebbe immediatamente di efficacia” e “chiunque adottasse la medesima strategia potrebbe ottenere la revoca” aprendo così strada un domani per le richieste di centinaia di mafiosi sottoposti al 41 bis,
“Vi è dunque una insanabile contraddizione logica – ha sottolineato Nordio – tra la richiesta di mantenere questa disciplina severa e quella di modularla secondo le decisioni dello stesso detenuto”.

“Mélusine”, Cécile McLorin Salvant presenta nuovo album in Italia

“Mélusine”, Cécile McLorin Salvant presenta nuovo album in ItaliaRoma, 15 feb. (askanews) – Partirà il prossimo 21 marzo dal Parco della Musica di Roma il breve tour italiano della cantante statunitense Cécile McLorin Salvant, che farà poi tappa al Teatro San Giorgio di Udine (23 marzo) e al Bergamo Jazz Festival (Teatro Doninzetti il 24 marzo).
Vincitrice di tre Grammy Award come Best Jazz Vocal Album nel 2016, 2018, 2019, di un MacArthur Fellow nel 2020 e di numerosi altri premi tra cui quello dalla storica rivista Downbeat (Jazz Album of the Year, 2014 e 2018) – e il premio NPR – National Public Radio Jazz Critics Poll (Top Vocal Album 2014 e 2015), Cécile McLorin Salvant sarà nel nostro paese per presentare in concerto sia il suo repertorio, frutto di sei dischi pubblicati tra il 2010 e il 2022, che i brani in anteprima del suo nuovo album “Mélusine”, in uscita il 24 marzo per la Nonesuch Records.
Con lei sul palco Glenn Zaleski (Piano), Marvin Sewell -(chitarra), Yasushi Nakamura (basso), Keita Ogawa (batteria e percussioni).
Cécile McLorin Salvant è una cantante e compositrice di grande originalità e talento. Ha iniziato con studi di musica classica ma ben presto è stata immersa nel jazz, blues e folk e, ispirandosi al teatro musicale e al vaudeville, Salvant è arrivata ad abbracciare un ampio repertorio che estende le possibilità della sua performance live andando da essenziali duetti piano e voce a trio strumentali, fino a ensemble orchestrali come nella sua opera Ogresse, un’ambiziosa favola musicale basata su fiabe trasmesse oralmente dal diciannovesimo secolo, per esplorare la natura della libertà e il desiderio.
Salvant ha studiato alla Université Pierre Mendès-France. Si è esibita in venue nazionali e internazionali come il Newport Jazz Festival, il Monterey Jazz Festival, il Village Vanguard di New York e il Kennedy Center di Washington.

Ricerca, ridisegnata la mappa di distribuzione della foca monaca

Ricerca, ridisegnata la mappa di distribuzione della foca monacaRoma, 15 feb. (askanews) – Alto Adriatico tra Istria e laguna di Venezia, Salento-Golfo di Taranto, le isole minori siciliane, Sardegna orientale-Canyon di Caprera, Arcipelago Toscano e l’arcipelago delle Baleari. Sono i sei “hot spot” di presenza della foca monaca individuati dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, grazie alla tecnica basata sul DNA ambientale, in collaborazione con il Gruppo Foca Monaca APS e con il supporto di nove associazioni ed enti di ricerca impegnati nelle operazioni di campionamento.
A rivelarlo è l’articolo “Playing hide and seek with the Mediterranean monk seal”, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, in cui sono raccolti i dati della vasta campagna di monitoraggio effettuata lungo le coste italiane e nei tratti di mari limitrofi tra il 2020 e 2021 per tracciare la presenza della foca monaca del Mediterraneo (Monachus monachus), una delle specie più rare al mondo.
Con un rivoluzionario sistema di rilevamento non invasivo, basato sulla ricerca di DNA ambientale in campioni di acqua di mare, – informa Bicocca – i ricercatori hanno analizzato 135 campioni prelevati in 120 punti del Mar Mediterraneo centro-occidentale, alla ricerca di tracce molecolari della foca monaca: l’analisi ha rivelato così la presenza del raro pinnipede in aree dove mancano osservazioni dirette da decenni, come ad esempio in molti tratti di mare che circondano la nostra Penisola, dalle acque sovrastanti il canyon di Caprera all’Alto Adriatico fino alle isole Baleari. La ricerca ha fornito una nuova “visione” della distribuzione territoriale della foca monaca, individuando sei aree di grande interesse (“hot spot”) dove saranno concentrate da subito le attività di monitoraggio dei prossimi anni. Altro dato rilevante è la “positività” di alcuni siti storicamente noti per la presenza della specie e anche di aree vicine alle piccole isole e alle Aree Marine Protette.
Il metodo di rilevamento è stato messo a punto da Elena Valsecchi, ecologa molecolare del dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università di Milano-Bicocca, autrice principale dell’articolo e coordinatrice del gruppo di DNA ambientale marino (Marine eDna Group) dell’ateneo milanese, che da alcuni anni promuove il progetto “MeD for Med – Marine environmental DNA for the Mediterranean”, sistema di monitoraggio della biodiversità marina basato proprio sul prelievo di campioni d’acqua e sull’analisi del DNA ambientale in essi contenuto.
Nel 2020 il gruppo di ricerca milanese ha lanciato il progetto “Spot the Monk” in collaborazione con il Gruppo Foca Monaca, per lo studio “focalizzato” su questo pinnipede. Emanuele Coppola, presidente del Gruppo Foca Monaca APS e coautore della pubblicazione, si è occupato di individuare i siti di campionamento al fine di stimare il passaggio stagionale dei pinnipedi e il grado di fedeltà alle singole aree. Siti costieri che, per esperienza diretta o valutazione geo-morfologica, costituivano i potenziali habitat di elezione della foca monaca.
La campagna “Spot the Monk” 2021, che ha portato alla individuazione dei sei “hot spot”, è stata realizzata anche grazie al coinvolgimento di diversi programmi di citizen science, facenti capo a nove tra associazioni ed enti di ricerca – Centro Ricerca Cetacei, Circolo Nautico Rimini, Filicudi Wildlife Conservation, Fondazione Cetacea, IMEDEA (CSIC-UIB), One Ocean Foundation, Progetto Mediterranea, Progetto Manaia e Sailing for Blue Life) – che si sono adoperati a raccogliere i campioni, consentendo la raccolta simultanea in distretti marini differenti, strategia che ha consentito di delineare meglio la mappa di presenza o assenza del pinnipede.
“È importante che questi monitoraggi siano svolti in modo omogeneo e scientificamente certificato – dichiarano i team leader della ricerca, Elena Valsecchi e Emanuele Coppola -. Solo così potremo avere dati confrontabili che consentiranno di seguire nei prossimi anni il tanto sperato ritorno della specie nel Mediterraneo centrale. Un lieto evento atteso non solo dal nostro Paese, ma anche da Francia, Spagna, Marocco e Tunisia”. Questa ricerca integra i risultati, ottenuti con lo stesso approccio, pubblicati un anno fa dai ricercatori su “Biodiversity and Conservation”. L’obiettivo finale è quello di stimare gli spostamenti stagionali e l’utilizzo che la specie fa dei vari habitat marini, grazie anche all’integrazione di altri campioni raccolti in alto mare, come quelli prelevati da traghetti in navigazione lungo le rotte commerciali (come descritto in un altro articolo a cura di Elena Valsecchi, pubblicato su “Frontiers in Marine Science”).
La collaborazione tra Università di Milano-Bicocca e il Gruppo Foca Monaca ha visto il coinvolgimento anche di realtà accademiche straniere: l’IMEDEA (Instituto Mediterráneo de Estudios Avanzados) con sede nell’isola di Maiorca e l’Università di Edimburgo, coinvolta nel più recente monitoraggio svolto lo scorso autunno tra il golfo di Taranto, Salento e le coste albanesi.

Donzelli, Nordio: ‘Limitata divulgazione’ esula da segreto Stato

Donzelli, Nordio: ‘Limitata divulgazione’ esula da segreto StatoRoma, 15 feb. (askanews) – La formulazione della’ limitata divilgazione” è “una formula che esula dal Segreto di Stato”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella informativa urgente alla Camera sul ‘caso Donzelli´.
“Il 29 gennaio 2023 – fa ricostruito Nordio – il sottosegretario Delmastro chiedeva al capo del Dap una relazione aggiornata su Cospito. Il 30 gennaio il capo del Dap trasmetteva alla segreteria le informazioni richieste. La rilevata apposizione della dicitura ‘limitata divulgazione’ nella nota di trasmissione rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classificazione di segretezza. Quindi di per sé inidonea a connotare il documento come atto classificato”, ha sottolineato Nordio nella informativa urgente alla Camera.

Tomaso Montanari al Teatro di Tor Bella Monaca con “Eretici”

Tomaso Montanari al Teatro di Tor Bella Monaca con “Eretici”Roma, 15 feb. (askanews) – “Eretici” è il titolo del nuovo spettacolo di e con Tomaso Montanari che andrà in scena venerdì 24 e sabato 25 febbraio alle 21 al Teatro Tor Bella Monaca di Roma.
“Eretici” è un libro scritto dallo storico dell’arte, accademico, saggista e firma de Il Fatto Quotidiano Tomaso Montanari, dove l’autore racconta alcuni degli “eretici” che hanno attraversato la Storia in una lettura molto particolare, per costruire anticorpi contro il più pericoloso virus in circolazione: il pensiero unico. Eretici ora, è anche uno spettacolo teatrale, prodotto da Lo Stanzone delle Apparizioni e Loft Produzioni Srl. Sul palco Daniela Morozzi, attrice di teatro, cinema e televisione e Stefano ‘Cocco’ Cantini, sassofonista noto a livello internazionale.
La ricerca di questo storico duo artistico con la regia di Matteo Marsan permette di realizzare un “reading” fuori dai canoni tradizionali, dove non si canta, ma si legge. I ritratti dei nostri eretici sono raccontati contemporaneamente, da entrambi i linguaggi in continuo dialogo tra loro, in una versione di forte intensità. Ed ecco la storia di Tina Anselmi, Caravaggio, Rosa Luxemburg, Don Lorenzo Milani, Lev Tolstoj, Virginia Woolf. Donne e uomini che hanno dimostrato per tutta la vita che costruire un mondo diverso è possibile. Difficile, ma sempre più necessario, come ci ricorda, nella scelta dei suoi Eretici, lo stesso Tomaso Montanari.

Turismo radici è chiave per futuro e per “triplicare presenze”

Turismo radici è chiave per futuro e per “triplicare presenze”Roma, 15 feb. (askanews) – Un turismo sostenibile, che guarda a un bacino di 80 milioni di italiani all’estero ed italodiscendenti, che punta sulla formazione e su un’offerta capace, preparata e strutturata, una strategia per valorizzare e riscopre cultura, lingua e tradizione dell’Italia di oggi. Questo e molto altro è il Turismo delle radici insieme ai progetti ad esso collegati che sono stati presentati oggi alla Farnesina in occasione dell’evento ‘Progetto PNRR. Turismo delle Radici. Una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post Covid-19’ che si è svolto alla Farnesina.
Una strategia che vede coinvolti cinque ministeri e 600 comuni, un ‘gioco di squadra’, come ha dichiarato il ministro degli Esteri e padrone di casa Antonio Tajani, in vista dell’anno del Turismo delle radici che si svolgerà nel 2024 come stabilito dalla Farnesina. In questo anno di avvicinamento i protagonisti saranno i territori, i borghi, i luoghi identitari e legati anche alle tradizioni sparsi in tutta Italia, piccoli tesori da valorizzare grazie alla collaborazione con le amministrazioni locali e i sindaci in prima linea. ‘Il progetto che presentiamo oggi è legato al Pnrr e punta alla crescita del turismo nel nostro Paese guardando non soltanto alle grandi città, perché vogliamo che tanti italiani che vivono all’estero o sono italodiscendenti possano tornare a scoprire dove vivevano i loro nonni. Si tratta di un messaggio di italianità ma anche un messaggio di crescita turistica’, ha detto il ministro degli Esteri sottolineando che ‘per portare a casa il miglior risultato possibile abbiamo bisogno di collaborazione e di gioco di squadra per questo ho chiesto ai ministri del Turismo, dell’Istruzione e dell’Università di darci una mano e la mano ce la devono dare anche gli amminstratori locali’.
Si tratta di un settore che ha ‘una potenzialità enorme’ e che potrebbe consentire ‘raddopiare o triplicare le presenze grazie a una strategia’ che arrichisca l’offerta turistica italiana con la riscoperta di terre che sono al di fuori degli itinerari consueti ma che per l’italiano che cerca le proprie radici sono essenziali, proprio per il loro essere casa e Italia: il Turismo delle radici ‘punta a difendere la nostra identità e a non far dimenticare all’italiano che vive all’estero qual è la sua cultura, la sua identità e la sua lingua’, ha aggiunto Tajani.
‘Con la guornata di oggi abbiamo lanciato definitivamente il progetto del Turismo delle radici un’iniziativa molto importante, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, che vuole coinvolgere gli italiani all’estero e soprattutto gli italodiscendenti all’estero nella riscoperta dei luoghi delle radici, dell’Italia. Non si tratta solo di fare turismo in Italia per gli oltre 80 milioni di italodiscendenti ma anche di venire regolarmente, di scoprire cultura, enogastronomia, territori, artigianato, tutto quello che questo bellissimo Paese ha da offrire. Lo vogliamo fare con tante iniziative, con un’offerta turistica strutturata, preparata, organizzata e adeguata e con l’anno del Turismo delle radici il 2024 che rappresenterà il catalizzatore di tutti gli eventi’, ha detto Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie.
Un progetto che si rivolge a milioni di italodiscendenti e anche ai 6,5 milioni di italiani all’estero, che per metà vivono in Europa, ma che vogliono riscoprire l’Italia al pari degli italiani che hanno scelto di vivere più lontano o che non sono mai stati nella terra di origine dei genitori o dei nonni. La presentazione del progetto è stato ‘un passaggio importante, il processo è iniziato da tempo, ma oggi è stato un momento di rilancio e di sintesi tra amministrazioni e territori. Cinque ministeri, oltre 600 comuni che hanno aderito, tante amministrazioni pubbliche e private come Enit, Unioncamere e la Rai. Da oggi dobbiamo partire con le iniziative concrete che già nel 2023 verranno avviate e che dovrebbero sfociare nel 2024 nell’anno del Turismo delle radici’, ha aggiunto Vignali.
Per la ministra del Turismo Daniela Santanché il Turismo delle radici è ‘un’occasione che non possiamo perdere. Il futuro del turismo italiano non può prescindere dal turismo delle radici, non si può guardare al domani, se non guardiamo alle radici e da dove arriviamo’. Per il ministero del Turismo si tratta di ‘uno snodo cruciale del turismo italiano, perché si rivolge a un bacino di utenza di 80 milioni di persone, italiani di seconda e terza generazione che sentono questo forte richiamo delle proprie origini’.
Prima della pandemia ’10 milioni di italiani all’estero avevano scelto l’Italia’ e anche durante la pandemia ‘sei milioni di italiani all’estero hanno riscoperto’ il Belpaese: un altro punto a favore del settore ‘lunghezza del peridoo di permanenza in Italia che va da sei giorni a oltre una settimana e la spesa di questa fascia di turisti nel 2021 è stata pari a 4,2 miliardi di euro’, ha ricordato la ministra.
Ma l’importanza del turismo delle radici ‘va oltre’, perché ‘c’è anche il tema dell’aumento dei flussi destagionalizzati. È un turismo che non si conosce soltanto d’estate, ma si distribuisce in tutto l’anno’, ha sottolineato il ministro aggiungendo che un altro vantaggio è la spinta sul mercato ‘dei prodotti enogastronomici, dell’artigianato e che porta a rivitalizzare le produzioni agroalimentari e artigianali’. Un altro tassello è quello legato ai matrimoni degli italiani all’estero e degli italodiscendenti che ‘vogliono tornare a sposarsi in Italia’.
Nel corso della presentazione, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha voluto porre l’attenzione sul fatto che ”essere italiani è il più grande regalo che abbiamo ricevuto” come dice lo slogan del video di presentazione del Turismo delle radici ‘e essere italiani all’estero è essere due volte italiani. Il ministero dell’Università e della ricerca è il ministero del futuro grazie alla forza delle radici. E’ solo attraverso il passato e la metabolizzazione e valorizazione del nostro straordinario patrimono culturale, artistico e scientifico che si ha il primo viatico per costruire il futuro’.
Un concetto quello del Turismo delle radici che secondo il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi dovrebbe essere messo sempre più al centro, anche sfruttando una vetrina come il prossimo Sanremo: ‘Il Festival di Sanremo è una grande occasione che non si sfrutta a dovere’ nella presentazione ‘e nella giusta rappresentazione del nostro Paese’ e ‘oggi affrontando questa materia, il Turismo delle radici, ho pensato quale meravigliosa occasione potrebbe essere il Festival per promuvere’ questo tema e ‘lancio questa suggestione al direttore artistico’ per la prossima edizione.
Un altro elemento centrale del Progetto è la formazione di attori che nel Turismo delle radici sappiano trovare il loro ruolo. ”Le scuole e gli ITS Academy’ possono offrire ‘un contributo essenziale allo sviluppo del Turismo delle radici: c’è un grande potenziale nel lavoro sviluppato dall’intero sistema di istruzione e formazione a favore dei nostri giovani e del Paese, un sistema che si prende cura di conservare e tramandare le nostre radici culturali e che allo stesso tempo promuove l’acquisizione delle competenze digitali per l’innovazione dei prodotti e dei servizi economici. Tutto ciò con la conoscenza che la conoscenza del nostro passato e l’acquisizione delle competenze per il futuro possono offrire un formidabile contributo non solo per lo sviluppo personale dei giovani, ma anche per la crescita economica del nostro Paese’, ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenendo al Ministero degli Esteri.
Per Valditara la promozione dell’istruzione e della conoscenza della lingua e della cultura italiana nel mondo è ‘un fattore strategico per lo sviluppo del sistema Paese anche a livello internazionale. Anche questa iniziativa di rilancio della cultura e del turismo, settori chiave per la ripresa del nostro Paese, può trarre grande beneficio da una collaborazione costruttiva tra i nostri ministeri. Infatti gli obiettivi del progetto ‘Turismo delle radici’, possono essere fortemente sostenuti dal sistema educativo italiano e in mondo particolare facendo leva sulle capacità delle istituzioni scolastiche di contribuire all’innovazione culturale, sociale e economica di quei luoghi in cui esse stesse sono parte integrante. Le scuole, se coinvolte in iniziative locali integrate, grazie all’autonomia di cui godono le istituzioni scolastiche, possono offrire un grande contributo al progetto, dedicando adeguato spazio nell’offerta formativa alla riscoperta e alla valorizzazione dei beni culturali, delle tradizioni, degli usi e dei costumi, che costituiscono l’identità specifica di ogni territorio’.
Nel corso della mattinata è stato presentato anche il volume “Scoprirsi italiani: i viaggi delle radici in Italia’ in cui sono stati raccolti dati e storie sul tema perché ‘gli italiani nel mondo sono storie che attendono di essere raccontate’, ha detto Marina Gabrieli, coautrice e Cordinatrice nazionale progetto PNRR “Turismo delle radici”.
Riccardo Giumelli, docente dell’Università di Verona e dell’Università di Mar del Plata, Argentina, che ha partecipato al volume ha ricordato che per realizzare le interviste contenute sono stati raccolti ‘120mila dati e raggiunti 21 paesi’ e un elemento che è emerso è che ‘un cittadino con passaporto italiano su 5 all’estero non è mai stato in Italia’ per questo ci sono diversi motivi del viaggio di ritorno, tra cui ‘chi torna per riscoprire i luoghi delle radici’ che sono per il 53% degli intervistati ‘i luoghi di origine della famiglia e nelle persone care’.
Secondo Giuseppe Sommario, ricercatore dell’Università Cattolica di Milano ‘il desiderio di tornare nasce dalla partenza e per questo parliamo del sentimento della ‘ritornanza’ che provano milioni di italiani partiti e che alimentano attraverso il ricordo’.
La mattinata ha visto anche le esperienze di diversi sindaci che nel Turismo delle radici hanno già creduto e credono ancora, che hanno illustrato le loro aspettative in vista del 2024 e degli eventi collegati. E poi si è parlato anche di come comunicare il Turismo delle radici. Uno dei canali più autorevoli è quello della Rai, di cui Fabrizio Ferragni, direttore di RAI Italia, ha dato alcuni numeri: ‘Siamo uno strumento al servizio del Sistema Paese, raggiungiamo 43 milioni di case nel mondo in 143 paesi, con una platea potenziale di 120 milioni di persone che possono seguire i programmi sottotitolati sia in italiano che in spagnolo e i tg e le rassegne in lingua inglese.
(di Daniela Mogavero)

Malattie rare, Cnmr (Iss) con UNIAMO per Giornata Malattie Rare

Malattie rare, Cnmr (Iss) con UNIAMO per Giornata Malattie RareRoma, 15 feb. (askanews) – A Roma, presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani il convegno “Scienza partecipata per il miglioramento della qualità di vita delle persone con malattie rare”, organizzato dal Centro nazionale malattie rare (Cnmr) dell’Iss in collaborazione con Uniamo – Federazione italiana malattie rare e con il Ministero della salute, per il prossimo 27 febbraio 2023.
L’evento, in occasione del XVI Rare Disease Day, intende fare il punto sui risultati dell’omonimo progetto “Scienza partecipata per il miglioramento della qualità della vita delle persone con malattie rare”, ideato e coordinato dal Cnmr e supportato dal Ministero della salute.
Il convegno si aprirà con i saluti istituzionali di Francesco Zaffini, Senatore della Repubblica e Presidente della 10ª Commissione permanente, Silvio Brusaferro, Presidente dell’Iss, Sergio Iavicoli, Direttore Generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali, Orfeo Mazzella, Senatore della Repubblica, e Marco Silano, Direttore facente funzione del Cnmr. A seguire, un ricco programma di interventi che, moderato da Domenica Taruscio, ideatrice del progetto Scienza partecipata e già Direttore del Cnmr, e da Annalisa Scopinaro, Presidente di Uniamo, porterà all’illustrazione, da parte degli stessi autori, di alcune delle proposte arrivate e valutate positivamente dal Comitato multidisciplinare del progetto.
Nel pomeriggio, sempre nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica, a partire dalle 14.30 avrà luogo l’evento “Scienza e arte insieme per le malattie rare”, organizzato nell’ambito delle attività del Laboratorio di Health Humanities dell’Iss. Nel corso del convegno si svolgerà la cerimonia di premiazione della XV edizione del Concorso letterario, artistico e musicale “Il Volo di Pegaso” che vede quest’anno, come filo conduttore, il tema della pace.
Dopo i saluti di Marco Silano, Direttore facente funzione del Cnmr, e Orfeo Mazzella, Senatore della Repubblica, introdurranno i lavori Amalia Egle Gentile, responsabile del Laboratorio di Health Humanities del Cnmr, e Annalisa Scopinaro, Presidente di Uniamo, fino alla Virtual Exhibition, curata dalla Dott.ssa Gentile. La cerimonia di premiazione con la giuria sarà moderata e coordinata da Domenica Taruscio, ideatrice 15 anni fa del Concorso “Il Volo di Pegaso”, mentre Inna Rogatchi si occuperà di un’altra premiazione: quella della Rogatchi Foundation Helicon prize for the aspiring artist.

Reddito cittadinanza, Ue avvia procedura infrazione contro Italia

Reddito cittadinanza, Ue avvia procedura infrazione contro Italia

Inviata lettera di messa in mora. Governo ha 2 mesi per intervenire

Roma, 15 feb. (askanews) – La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia sul Reddito di cittadinanza. L’esecutivo comunitatario ha annunciato di aver inviato una “lettera di messa in mora” al governo, in cui muove una serie di rilievi su questa misura. Il Reddito “non è in linea con le normative Ue sulla libera circolazione dei lavoratori, sui diritti dei lavoratori e sulla tutela dei residenti esteri di lungo termine”, afferma la Commissione con un comunicato.
L’accesso al reddito di cittadinanza prevede tra i requisiti la residenza legale per 10 anni in Italia, inclusi due anni consecutivi prima di poter fare domanda. Secondo la commissione europea, sulla base di un regolamento del 2011 (492) e di una direttiva del 2004 (38) i benefici sociali e di welfare, come il Reddito di cittadinanza dovrebbero essere pienamente accessibili a tutti i cittadini residenti dell’Ue in un paese, che siano lavoratori, autonomi o che abbiano perso l’occupazione, indipendentemente dallo storico della loro residenza. Inoltre i cittadini Ue che non lavorano per altre regioni dovrebbero essere ammissibili alla prestazione con l’unica condizione che siano stati legalmente residenti in Italia per più di tre mesi.
Sempre secondo l’esecutivo comunitario una direttiva del 2003 (la 103) richiede che i residenti di lungo termine extracomunitario abbiano a loro volta accesso a questo tipo di sussidi. “Quindi il requisito di 10 anni di residenza appare come una discriminazione indiretta – dice Bruxelles – dato che è più probabile che i non italiani non raggiungano questo criterio”.
Lo schema, poi “discrimina direttamente i beneficiari di protezione internazionale che non sono ammissibili al reddito in violazione della direttiva del 2011 numero 95”. Peraltro il requisito sulla residenza “potrebbe prevenire i cittadini italiani dall’andare a cercare lavoro fuori dal Paese, dato che non sarebbero ammissibili per il Reddito una volta rientrati”, rileva ancora l’Ue.
La commissione spiega che ora il governo ha due mesi di tempo per intervenire sui rilievi che sono stati mossi, altrimenti procederà ad inviare stavolta un “parere motivato”, che sarebbe il secondo stadio della procedura di infrazione e prelude, in caso di mancata risposta soddisfacente, il ricorso alla Corte di giustizia Ue.