Colesterolo, arriva app che calcola rischi infarto e ictus
Colesterolo, arriva app che calcola rischi infarto e ictusRoma, 13 feb. (askanews) – A San Valentino proteggiamo il cuore: un vero esercito scende oggi in campo contro il colesterolo, killer silenzioso e nemico numero uno del cuore. 2.000 cardiologi, 40.000 medici di famiglia e 80.000 farmacisti, per la prima volta insieme così numerosi, in prima linea per combattere il colesterolo alto, che oggi minaccia la salute di un italiano su due. Fin dalla giovane età: secondo uno studio presentato all’American College of Cardiology, negli ultimi dieci anni gli infarti negli under 40 sono aumentati del 2% l’anno in proporzione a quelli registrati negli over 40 e il colesterolo elevato è risultato il fattore di rischio più rilevante per gli attacchi cardiaci ‘precoci’. Perciò conoscere il proprio livello di colesterolo fin da giovani è cruciale per valutare il rischio cardiovascolare complessivo e mantenersi in salute a lungo. Per questo nasce il progetto “Il tuo colesterolo”, promosso dalla Società Italiana di Cardiologia, con il sostegno della Federazione Italiana Medici di Famiglia, della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie e della Federazione Ordini Farmacisti Italiani. Attraverso il sito www.iltuocolesterolo.it e con la app CardioRisk collegata e gratuita, tutti i cittadini potranno sapere se e quanto sono in pericolo, imparando anche i passi fondamentali per ridurre il colesterolo e quindi la probabilità di eventi cardiovascolari.
La app è un calcolatore del rischio cardiovascolare a 10 anni molto semplice da utilizzare, che consente di misurare il colesterolo ‘cattivo’ LDL e fornire indicazioni sulla strategia migliore per tenerlo sotto controllo.
“Il colesterolo LDL è una sostanza prodotta dal fegato e presente nel sangue, necessaria, tra l’altro, per formare membrane cellulari. Però, accumulandosi nelle arterie, può avviare reazioni infiammatorie che portano alla formazione di placche aterosclerotiche che poi possono occludere i vasi coronarici e cerebrali, causando eventi cardiovascolari gravi – spiega Pasquale Perrone Filardi, presidente SIC, responsabile scientifico del progetto e Professore Ordinario di Cardiologia all’Università Federico II di Napoli -. Oggi sappiamo che il colesterolo LDL è il valore più importante da conoscere e più basso è meglio è, perché è quello strettamente connesso al pericolo di eventi cardiovascolari. Se il colesterolo totale è inferiore a 200 mg/dL ma quello LDL è elevato, il pericolo è comunque alto, mentre per ogni riduzione di 40 mg/dL del colesterolo LDL scende del 20% il pericolo di infarti e ictus. La app CardioRisk, aiutando a calcolare il valore di LDL a partire da quello totale, dal colesterolo HDL e dai trigliceridi che abitualmente vengono monitorati attraverso gli esami del sangue, è perciò uno strumento utilissimo per prendere consapevolezza del proprio grado di rischio, aiutando anche a inserire il valore di colesterolo LDL nel contesto della propria situazione clinica. Non esiste infatti un colesterolo LDL ‘normale’ bensì un valore ottimale da raggiungere sulla base della propria condizione personale”.
“Purtroppo stiamo assistendo a un aumento degli eventi cardiovascolari nei giovani, anche con meno di 40 anni – aggiunge Ciro Indolfi, past-president SIC, co-responsabile scientifico del progetto, Professore Ordinario di Cardiologia e Direttore della Scuola di Specializzazione in Cardiologia, Università Magna Graecia di Catanzaro – Considerando quanto il colesterolo alto sia un elemento decisivo per il rischio cardiovascolare, è importante che tutti conoscano i propri valori, fin da giovani anche per far emergere i casi di ipercolesterolemia familiare, una predisposizione genetica al colesterolo alto, nei quali la probabilità di infarti e ictus è molto elevata. Sarà così possibile avere un quadro più pereciso dell’effettivo rischio cardiovascolare e dell’obiettivo di colesterolo LDL a cui mirare, che inevitabilmente è diverso per ciascuno in base agli altri elementi individuali di rischio. L’App ha un’altra grande utilità cioè quella di aiutare ad interpretare i risultati delle analisi ematochimiche (magari effettuate proprio in farmacia o in un laboratorio) e a capire quali sono i valori “ottimali” o i valori “patologici” del colesterolo sulla base delle caratteristiche del singolo soggetto per consigliare una strategia più opportuna”, conclude Indolfi.