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Ricostruita storia Baia di Bagnoli a Napoli grazie a DNA ambientale

Ricostruita storia Baia di Bagnoli a Napoli grazie a DNA ambientaleRoma, 8 feb. (askanews) – Ricostruire il ‘DNA ambientale’ dell’ex zona industriale di Napoli ‘Baia di Bagnoli-Coroglio’ a partire dal 1830, per comprendere quanto velocemente le comunità degli organismi marini si siano modificate in risposta al deterioramento dell’ambiente. È uno dei principali risultati di uno studio pubblicato sulla rivista “Environment International”, frutto di una collaborazione fra diversi gruppi di ricerca italiani e stranieri (Stazione Zoologica Anton Dohrn, ENEA, Università di Ginevra, Università del Salento, Università di Urbino, Università Politecnica delle Marche, Università di Friburgo, Accademia delle Scienze della Polonia).
I ricercatori – informa ENEA – hanno prelevato una carota di sedimento nella Baia di Bagnoli-Coroglio, ex-area industriale del comune partenopeo che si estende su una superficie di circa 249 ettari a terra e 1.453 ettari a mare, hanno datato i vari strati, determinando la concentrazione di sostanze inquinanti e studiando le tracce di DNA degli organismi marini. Queste molecole, infatti, sopravvivono per centinaia di anni ‘intrappolate’ nei sedimenti che si accumulano sul fondo del mare anno dopo anno. Il DNA estratto dall’ambiente – nel nostro caso dai sedimenti – è chiamato ‘DNA ambientale’ e rappresenta una sorta di ‘codice a barre’, diverso da specie a specie, che ne permette l’identificazione.
È stato possibile quindi ottenere un elenco di organismi marini presenti nel sedimento a partire dagli strati più antichi/profondi della carota (1830) fino al presente. Nella prima metà del 1800, nella Baia di Bagnoli-Coroglio si affacciavano terreni agricoli, mentre sui fondali prosperava Posidonia oceanica e una gran diversità di organismi. Il graduale peggioramento della qualità ambientale a partire dalla prima decade del 1900, quando si insediarono le prime industrie, fino al periodo di massima espansione negli anni 1950-1980 con l’acciaieria Ilva/Italsider, è stato accompagnato da notevoli cambiamenti della comunità biologica. La scomparsa della Posidonia è stata repentina; è cambiata drasticamente sia la composizione degli organismi unicellulari che vivono nell’acqua sia di quelli che vivono nel sedimento; è diminuita la loro diversità e sono aumentate le specie probabilmente in grado di resistere a concentrazioni elevate di idrocarburi e metalli pesanti.
Il mare ospita una grande diversità di organismi, dai batteri al plancton microscopico sospeso nell’acqua, dalle alghe e piante marine attaccate al substrato alla miriade di organismi, piccoli e grandi, che vivono sui fondali. Le attività dell’uomo stanno però minacciando l’equilibrio degli ambienti marini, in particolar modo quello delle aree marine costiere densamente popolate, spesso sede di attività industriali. Lo sversamento a mare di inquinanti di vario tipo danneggia gravemente gli organismi marini riducendo la loro diversità: solo alcune specie, infatti, riescono a sopravvivere in acque o sedimenti inquinati. Ora, grazie a questo studio internazionale, – conclude ENEA – è possibile vedere non solo la situazione attuale ma anche capire come era l’ambiente nel passato e quanto velocemente le comunità degli organismi marini si siano modificate in risposta al deterioramento ambientale
Questo studio fa parte del progetto ABBaCo finanziato dal MUR e coordinato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, finalizzato allo studio della Baia di Bagnoli-Coroglio a ovest della città di Napoli.

Ucraina, Berlino anticipa Leopard 2 fine marzo, Zelensky ringrazia

Ucraina, Berlino anticipa Leopard 2 fine marzo, Zelensky ringrazia

Non soltanto Pistorius, ma anche Biden. Ma vuole caccia F16

Milano, 8 feb. (askanews) – I carri armati Leopard 2 dalla Germania saranno pronti per l’Ucraina alla fine di marzo, secondo un tweet dell’esercito tedesco che tuttavia non specifica la quantità disponibile (in precedenza si era parlato di 14). Il tutto dopo che ieri il ministro della Difesa giunto da Berlino Boris Pistorius ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo omologo Oleksii Reznikov, che per ora resta al suo posto, nonostante le voci di dimissioni circolate. A fine gennaio Berlino affermava che Kiev riceverà i carri armati Leopard 2 entro l’inizio di aprile. Ora scrive: “prossimi passi concreti per il nostro supporto all’Ucraina” con la disponibilità “a fine marzo del #Kampfpanzer Leopard 2 A6 dalla Germania”, modello già in dispiegamento in Afghanistan e indicato dal suo produttore “per missioni impegnative”.
Leopard 2 è una dotazione diversa dai Leopard 1 dei quali il consiglio di sicurezza del governo tedesco ha approvato la consegna di 178 unità all’Ucraina. E per i quali Danimarca, Germania e Paesi Bassi uniranno i fondi per ripristinarne almeno 100 in disuso. Il modello A6 non è l’A4 di cui si è parlato per altri contributi sui quali regna una certa vaghezza. Quello che si sa è che la Polonia ha promesso di consegnare 14 Leopard 2 A4, il Canada 4 Leopard 2, mentre Finlandia, Svezia e Norvegia, che hanno tutti Leopard 2, hanno soltanto indicato di voler contribuire allo sforzo, così come Spagna e Portogallo.
Intanto a Washington il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha ringraziato il vice cancelliere tedesco e ministro dell’Economia e Clima, Robert Habeck “per i forti contributi” della Germania all’Ucraina, compresa l’assistenza finanziaria, di sicurezza e umanitaria. Oltre a ribadire all’omologo austriaco Alexander Schallenberg “la necessità di ritenere la Russia responsabile della sua brutale guerra”, secondo il Dipartimento di Stato che traccia una linea molto chiara nel raccontare questi incontri, avvenuti negli Usa lo stesso giorno della visita di Pistorius a Kiev.
Questa mattina il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato Joe Biden per aver espresso il suo sostegno all’Ucraina durante il discorso sullo stato dell’Unione del presidente degli Stati Uniti al Congresso. In attesa del suo piccolo tour europeo (che dovrebbe toccare Londra e Bruxelles), evidentemente destinato a sensibilizzare ulteriormente i partner del vecchio continente per maggiori aiuti: Kiev punta ora ai caccia F16 per contrastare l’invasione russa. E su questo infervora un’altra polemica: il responsabile della sicurezza nazionale dell’Ucraina, Oleksiy Danilov, ha accennato alla capacità di Kiev di colpire la Russia sul proprio territorio, oltre all’Ucraina occupata. Ha anche detto che è fiducioso che l’Ucraina alla fine riceverà aerei da combattimento F-16 fabbricati negli Stati Uniti. Ma in questo senso Biden è stato chiaro sul fatto che i caccia resteranno al loro posto.
La situazione sul campo continua ad essere particolarmente accesa, sebbene rallentata dalle difficoltà dell’inverno. Ci sono stati pesanti combattimenti lungo la linea del fronte orientale, mentre Kiev ha riferito di nuovi bombardamenti russi nel sud del Paese. Le forze ucraine stanno facendo tutto il possibile per salvare Bakhmut a fronte del progredire dei russi, secondo Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione militare ucraina della regione di Donetsk.
I funzionari ucraini ieri hanno riferito di almeno sei esplosioni a Kharkiv. E nelle ultime 24 ore, più di 30 insediamenti nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Luhansk sono stati presi di mira, con diversi distretti e villaggi intorno a Bakhmut che sono stati attaccati, ha detto lo Stato Maggiore ucraino.
L’intelligence della difesa dell’Ucraina ha respinto le affermazioni da parte russa secondo le quali Mosca avrebbe preso il controllo di diversi piccoli insediamenti nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia. Inoltre, sembra che le forze russe nell’Ucraina orientale stiano accumulando munizioni e riserve di truppe in vista di un’offensiva che potrebbe iniziare tra qualche settimana, ha detto l’alto funzionario ucraino nella regione di Lugansk.
Durante la visita di Pistorius è stato anche affermato che la Germania avrebbe fornito all’Ucraina altri cinque carri antiaerei semoventi Gepard, missili guidati, cinque veicoli corazzati Dachs e cinque veicoli cettaponte corazzati Biber. Mentre si avvicina il primo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato di aver parlato con il segretario di Stato americano Blinken dei preparativi per il 24 febbraio, a un anno dall’invasione su vasta scala del suo paese da parte della Russia.

Fivi a Lollobrigida: vini dealcolati non rientrino nella categoria vino

Fivi a Lollobrigida: vini dealcolati non rientrino nella categoria vinoMilano, 8 feb. (askanews) – La Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi) ha scritto al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, per porre l’attenzione sulla questione dei vini dealcolati e sulle criticità che deriverebbero dalla loro introduzione nei disciplinari dei vini a indicazione geografica. Una preoccupazione che nasce dalla “possibilità prevista dalla normativa europea di dealcolare, solo parzialmente, anche i vini a indicazione geografica, DO e IG”.
“Il vino è espressione irripetibile di un territorio, di un clima, di una geografia specifici, è frutto di un processo naturale che l’uomo accompagna in campagna e in cantina con competenze e tecniche frutto di secoli di esperienza” ha ricordato il presidente di Fivi, Lorenzo Cesconi, aggiungendo che “un procedimento tecnologico aggressivo come quello della dealcolazione va di fatto a snaturare il prodotto originale, rendendolo altro da ciò che era”. “Fare rientrare due prodotti così differenti nella medesima categoria rischia dunque di creare una sovrapposizione pericolosa, togliendo al vino il suo valore, in termini sia economici che culturali” prosegue Cesconi, sottolineando che “includere non solo i vini varietali, ma anche quelli a indicazione geografica tra quelli possibili di dealcolazione, può minare la stabilità dei sistemi dei vini di qualità e più in generale dell’intero sistema vitivinicolo”.
“Ancora più preoccupante – evidenzia la Fivi in una nota – il fatto che ciò avvenga in concomitanza con la revisione del sistema delle indicazioni geografiche in sede europea, nella quale è attualmente previsto un passaggio di competenze dalla DG Agri all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) che ridurrebbe le denominazioni ad un puro marchio commerciale, depotenziandone il ruolo di tutela”.
“Il nostro Paese ha oltre quattrocento denominazioni, tra DOC e DOCG: il settore vitivinicolo italiano per competere sullo scenario globale dovrà sempre di più investire in una produzione di qualità, rappresentativa di un luogo e di una cultura, e non su prodotti massificati e standardizzati” conclude la Fivi, ricordando che i vignaioli indipendenti “svolgono un ruolo centrale in questa azione di valorizzazione delle eccellenze e delle specificità territoriali italiane, esprimendo nei propri vini caratteristiche uniche e orientando la propria produzione verso la qualità, nel rispetto dell’ambiente e della tradizione”.

Conte: Lazio? Pd ha detto D’Amato e punto, in Lombardia confronto

Conte: Lazio? Pd ha detto D’Amato e punto, in Lombardia confrontoRoma, 8 feb. (askanews) – “Per noi vengono prima i temi e i programmi e dopo i candidati. Nel Lazio il Pd ha detto noi siamo con D’Amato e punto, in Lombardia si è seduto attorno a un tavolo. Da questo programma condiviso in Lombardia è nata la condivisione del progetto politico e quindi c’erano le condizioni per appoggiare Majorino”. Lo ha detto, intervistato a Mattino Cinque su Canale 5, il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte.
I termovalorizzatori? “E’ folle, come sta facendo Gualtieri a Roma, decidere di realizzare un inceneritore, non lo fa più nessuno. Il tema è che in Europa non finanziano più questo tipo di impianti che non sono più ecocompatibili” ha concluso Conte.

Bce: le banche europee mantengono solidità e sono più redditizie

Bce: le banche europee mantengono solidità e sono più redditizie

Enria: hanno resistito bene. Ora attenzione a rischi e governance

Roma, 8 feb. (askanews) – Le banche europee hanno mantenuto solide posizioni patrimoniali lo scorso anno e, a dispetto del deterioramento del quadro economico collegato a guerra in Ucraina e sanzioni conto la Russia, hanno rafforzato la redditività. E’ la fotografia scatta nel rapporto sul processo di revisione e valutazione prudenziale (supervisory review and evaluation process, Srep) condotto dal ramo di Vigilanza bancaria della Bce sul 2022.
L’esercizio, spiega l’istituzione con un comunicato, fornisce una valutazione complessiva delle sfide per gli enti significativi unitamente ai requisiti patrimoniali corrispondenti e alle altre misure di vigilanza cui le banche dovrebbero conformarsi nell’anno a venire per meglio affrontarle tali sfide.
Secondo la Bce, l’aumento dei tassi di interesse ha comportato il miglioramento della redditività e della generazione di capitale. Le banche hanno mantenuto in media solide posizioni patrimoniali e di liquidità, con livelli di capitale superiori, nella vasta maggioranza dei casi, a quanto previsto dai requisiti e dagli orientamenti patrimoniali derivanti dal precedente ciclo Srep. Anche i punteggi assegnati sono rimasti nel complesso sostanzialmente invariati.
“Le banche hanno resistito bene all’impatto economico dell’invasione russa dell’Ucraina, grazie alle loro solide posizioni patrimoniali e di liquidità, all’accresciuta redditività e al continuo miglioramento della qualità degli attivi”, ha commentato Andrea Enria, presidente del Consiglio di vigilanza bancaria della Bce. “Tuttavia, le difficoltà rimarranno finché la guerra si protrarrà, e gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse richiedono un attento monitoraggio. Le banche devono affrontare le persistenti debolezze riguardanti in particolare i sistemi di controllo dei rischi e i meccanismi di governance e valutare gli andamenti futuri in maniera prudente”.
Guardando al coefficiente di solidità patrimoniale Cet1, secondo l’analisi della Bce la media ponderata dei requisiti di secondo pilastro è pari all’1,1%, invariata rispetto allo scorso anno. La media ponderata dei requisiti e degli orientamenti patrimoniali complessivi sale dal 10,4% al 10,7%, riflettendo l’impatto delle politiche macroprudenziali.

Indonesia, polizia arresta italiano ricercato per traffico di droga

Indonesia, polizia arresta italiano ricercato per traffico di drogaRoma, 8 feb. (askanews) – La polizia dell’isola indonesiana di Bali ha arrestato un cittadino italiano, che ha anche passaporto australiano, ricercato dall’Italia dal 2016 con l’accusa di traffico di droga.
Antonio Strangio sarebbe stato arrestato all’aeroporto internazionale di Bali dopo essere arrivato da Kuala Lumpur, in Malesia, giovedì scorso, ha detto Antonius Parlindungan, un funzionario locale dell’immigrazione, citato dall’agenzia locale.
Il sospetto è stato identificato dopo un avviso rosso dell’Interpol, ha spiegato la stessa fonte. Secondo quato aggiunto da Jessica Febria Tokilov, assistente investigativa, l’uomo sarebbe ricercato dalla polizia italiana con l’accusa di traffico di 160 chilogrammi di marijuana ed era in transito a Bali, con destinazione finale Adelaide.

Lombardia, Berlusconi: vince Fontana, Majorino ‘candidato a perdere’

Lombardia, Berlusconi: vince Fontana, Majorino ‘candidato a perdere’Milano, 8 feb. (askanews) – Il presidente della Lombardia Attilio Fontana vincerà le elezioni regionali, “non ho dubbi su questo”, dice Silvio Berlusconi in una intervista a La Provincia di Como. “Del resto lo merita, ha saputo gestire una stagione difficile con serietà, sobrietà, responsabilità. E lo merita il centrodestra: il nostro modello di buongoverno è premiato dagli elettori lombardi da 28 anni, ed ha consentito alla Lombardia di essere una delle regioni più avanzate d’Europa”.
Nessuna speranza dunque per gli sfidanti, secondo il presidente di Forza Italia: sull’ex vicepresidente Letizia Moratti, ora candidata con il terzo polo “il giudizio, purtroppo per lei, lo daranno gli elettori domenica e lunedì”. Quanto al candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino, pur con “il massimo rispetto per la persona, è un ‘candidato a perdere’ scelto sapendo di non avere nessuna probabilità di vittoria”. E poi “mi permetto di osservare – ha concluso – che riproporre una coalizione fra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle la dice lunga sulla coerenza di entrambi”.

Centenario Aeronautica Militare, a Piacenza vola di nuovo un G-91

Centenario Aeronautica Militare, a Piacenza vola di nuovo un G-91Piacenza, 8 feb. (askanews) – Il 28 marzo 2023 l’Aeronautica Militare celebra il suo Centenario. Per l’occorrenza, tra i tanti eventi in programma, sta preparando una grande manifestazione aerea, dal 16 al 18 giugno, a Pratica di Mare, vicino Roma, dove voleranno 100 aerei (in servizio e storici), tutti italiani.
Uno di questi sarà un glorioso Fiat G-91R con livrea delle Frecce Tricolori, rimesso completamente a nuovo – anche grazie a sponsor e aziende private – nel distaccamento aeroportuale di Piacenza-San Damiano, oggi ai comandi del Tenente colonnello Francesco Rossi e sede, in passato, del 50° Stormo.
“Le Frecce Tricolori hanno utilizzato il velivolo G-91R verso la fine degli anni di utilizzo del G-91 nella pattuglia e verrà riprodotta la livrea del solista – ha spiegato il Tenente Colonnello Francesco Dante, responsabile della Sezione valorizzazione del patrimonio storico aeronautico – ora siamo alla fase di assemblaggio del velivolo che è quella finale. Prima di questa c’è tutta la fase di smontaggio, di revisione di ogni singolo componente del velivolo. Un lavoro lunghissimo e molto impegnativo”.
Simbolo storico del Made in Italy aeronautico, il G-91 non è più in servizio dal 1992. Per riportare in volo questo esemplare, ogni singolo bullone è stato smontato e revisionato, alcuni elementi sono stati recuperati da un aereo gemello, quello che non era più buono è stato ricreato da zero, sotto il controllo dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) e, in alcuni casi, si è dovuto addirittura ricostruire gli strumenti per ritarare le apparecchiature.
“Il lavoro di restauro – ha continuato il Tenente Colonnello Dante – è un lavoro quasi archeologico. Si va prima a cercare tutto il materiale, soprattutto i manuali perché è attraverso i manuali che è possibile poi stabilire qual è la procedura di ripristino di un pezzo che magari non è più possibile sostituire o riprodurre nuovo. Il personale che sta lavorando al progetto è personale specialista che lavorava sul velivolo Tornado ed è stato scelto in base alle categorie in modo da poter avere tutto lo spettro delle capacità che sono necessarie per rimettere in volo il velivolo”.
Risentire dopo tanto tempo il sibilo di uno dei motori Orpheus originali recuperati per i test è stato, per la squadra di restauro, come assistere alla nascita di un figlio. E ora ci si prepara al primo volo.
“La soddisfazione nel riportare in volo un velivolo storico come questo è enorme – ha aggiunto il pilota italiano – in parte è proprio legata al fatto che un velivolo che non vola più da molti anni ritornerà a volare e in parte è legata al processo che è stato necessario per arrivare a questo risultato”.
“Il primo volo me lo immagino come una grande emozione – ha concluso il comandante Dante – l’attesa di quel momento e quei pochi istanti saranno il frutto di due anni di lavoro molto intenso, per cui ci sarà molta attesa per quello, proprio in quel momento”.
Servizio di Pino Di Feo

Biden, messaggio ai moderati e sfida ai Gop: “Voglio finire il lavoro”

Biden, messaggio ai moderati e sfida ai Gop: “Voglio finire il lavoro”Roma, 8 feb. (askanews) – Davanti a un Congresso controllato solo a metà, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha inviato oggi un messaggio agli americani moderati, i più scettici sul suo operato, ed ha rivolto insieme un invito e una sfida ai repubblicani, che hanno la maggioranza in una delle Camere: “finiamo il lavoro insieme”, ha detto durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione, prima di rivendicare i suoi successi, soprattutto in campo economico, di ribadire il sostegno incondizionato all’Ucraina e di mettere in guardia la Cina. Un discorso di 73 minuti, tenuto con grande vigore anche di fronte alle contestazioni di alcuni dei presenti, che lo hanno apostrofato come “bugiardo”, facendo spesso sfoggio di ottimismo, con uno sguardo rivolto oltre il 2024, anno delle nuove elezioni presidenziali. Brevi, e sul finire delle sue comunicazioni, i passaggi di politica estera. Gli Stati Uniti, ha spiegato Biden, resteranno al fianco dell’Ucraina “finché sarà necessario”. Quanto alla Cina, Washington agirà ogni volta che Pechino “minaccerà la sovranità americana”, “come dimostrato la settimana scorsa”, ha commentato, alludendo alla questione del pallone spia individuato e abbattuto.
Dopo un breve, scherzoso, saluto al nuovo speaker della Camera, Kevin McCarthy, – “non voglio rovinare la tua reputazione ma non vedo l’ora di lavorare con te” -, Biden si è subito concentrato sui temi economici. Gli Usa, ha precisato “sono nella posizione migliore al mondo per crescere”: “stiamo costruendo un’economia in cui nessuno viene lasciato indietro” e “il mio piano economico riguarda l’investimento in luoghi e persone che sono stati dimenticati”, ha avvertito, rivendicando poi la creazione di un numero record di nuovi posti di lavoro”: “12 milioni, in due anni più di quanti ne abbia mai creato un presidente in quattro”.
Ricordando quindi che il Covid-19 “non controlla più le nostre vite”, ha elencato i progetti che a suo dire dovrebbero essere approvati in maniera bipartisan: “non c’è alcuna ragione per cui non possiamo lavorare insieme in questo nuovo Congresso”, ha commentato, citando la riforma della polizia, il divieto delle armi d’assalto, il ripristino del diritto d’aborto. Ma anche la sfida climatica che rappresenta una “minaccia esistenziale” sebbene “avremo ancora bisogno di petrolio e gas per un po’”, la tutela dei minori, un fisco più equo, con l’introduzione di una tassa minima per i ricchi, che “non devono pagare mai meno di un insegnante o un vigile del fuoco”, e la quadruplicazione delle tasse sul riscatto delle grandi aziende, come quelle petrolifere che – ha sottolineato Biden – “fanno profitti scandalosi pagando zero tasse federali”.
Un passaggio del suo discorso, Biden lo ha quindi dedicato anche alla difesa del welfare, contro i tagli evocati dai repubblicani alla previdenza e al Medicare, l’assistenza sanitaria per gli ultra 65enni. Proprio su questo passaggio sono arrivate le contestazioni più dure da parte dei suoi oppositori. “Bugiardo”, hanno urlato alcuni parlamentari repubblicani, che hanno protestato anche quando il presidente ha accusato il partito di tenere l’economia in “ostaggio” del tetto al debito che si rifiuta di alzare.
Due, invece, i passaggi di politica estera, su Ucraina e Cina. Biden ha spiegato che l’America sarà al fianco dell’Ucraina “per tutto il tempo necessario”. La risposta all’invasione russa è stata “un test per l’America e per il mondo”, sulla capacità di lottare per la sovranità e per la democrazia, un test che per Biden è stato superato, mandando anche un messaggio ai “potenziali aggressori” che volessero “minacciare la nostra sicurezza e prosperità”, ha spiegato. Di fronte alla guerra di Putin, “l’America ha fatto quello che sa fare meglio, il leader. Abbiamo unito la Nato e costruito una coalizione globale, ha detto Biden”.
Quanto alla Cina, “come abbiamo chiarito, se minaccerà la nostra sovranità, agiremo per proteggere il nostro Paese. E lo abbiamo fatto”, ha precisato, riferendosi all’abbattimento del pallone spia di Pechino. Biden ha quindi ribadito che gli Usa “cercano la competizione, non il conflitto” con la Cina. Dunque, ha aggiunto, “non mi scuserò perchè stiamo investendo per rendere l’America più forte, nell’innovazione, nelle industrie che definiranno il futuro” contro il tentativo di “dominare” del governo cinese. “Oggi – ha rivendicato – siamo nella posizione più forte da decenni per competere con la Cina o con chiunque altro nel mondo. Sono impegnato a lavorare con la Cina per l’avanzamento degli interessi americani e per il beneficio del mondo, ma non commettete errori: se la Cina minaccia la nostra sovranità, noi agiremo per proteggere il nostro Paese. E lo abbiamo fatto. E vincere la competizione con la Cina dovrebbe unire tutti noi”.
Prima di concludere, Biden ha anche accennato a quanto accaduto il 6 gennaio 2021: l’assalt al Campidoglio a Washington. “Due anni fa, la nostra democrazia ha ricevuto la sua più grande minaccia dai tempi della guerra civile. Oggi, nonostante sia ferita, la nostra democrazia rimane indomita e intatta. La storia dell’America è una storia di progresso e resilienza… Siamo l’unico paese ad uscire più forte da ogni crisi”, ha commentato, tornando al suo iniziale ottimismo.

Usa, Biden al Congresso: voglio finire il lavoro

Usa, Biden al Congresso: voglio finire il lavoroMilano, 8 feb. (askanews) – “Ai miei amici repubblicani dico che se abbiamo potuto lavorare insiene nello scorso Congresso, non c’è ragione per cui non possiamo farlo anche in questo. Il popolo ci ha mandato un messaggio chiaro: combattere per il potere in sè non porta da nessuna parte”, mentre invece “siamo qui per finire il lavoro”, per “unire il Paese”, per “ricostruire l’anima della Nazione, la classe media”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nel suo discorso sullo stato dell’Unione davanti al COngresso.
Biden ha ricordato i “troppi posti di lavoro che si sono spostati oltremare”, con gli Usa che “importavano prodotti ed esportavano lavoro”. Ora è il contrario, rivendica, con la creazione in due anni di “più posti di lavoro di quanti ne abbia creati nessun presidene in 4 anni”. E sull’inflazione e le prospettive di crescita “siamo messi meglio di chiunque altro”. Biden ha ricordato l’Inflation Reduction Act, e ha avvertito che non accetterà eventuali tentativi di revocarlo. Soprattutto sul tema dei farmaci: “Se provate a fare qualcosa per aumentare il costo dei farmaci da prescrizione, porrò il veto”.