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Crea: da uomo impatto decisivo per propagazione Xylella

Crea: da uomo impatto decisivo per propagazione XylellaRoma, 17 lug. (askanews) – Quanto fatto dall’uomo ha ed ha avuto un impatto decisivo sulla propagazione della Xylella fastidiosa, la piaga che dal 2013, anno del suo rinvenimento in Puglia, si è propagata in 54.000 ettari di uliveti pugliesi, provocando la “olive quick decline syndrome” (OQDS) e la morte di milioni di alberi. E’ quanto emerso dallo studio del Crea pubblicato sulla rivista internazionale “Science of the Total Environment”.

Lo studio, realizzato nell’ambito dei progetti “PNRR Agritech” e “Diacox”, affronta questo aspetto finora poco esplorato dalla letteratura scientifica dedicata. Gli autori hanno identificato e analizzato i pattern spazio-temporali dell’epidemia di OQDS in Puglia dal 2015 al 2021, mettendoli in relazione con le diverse classi di uso del suolo, utilizzate come indicatori dell’intensità delle attività umane. In sostanza, la componente antropogenica del paesaggio (cioè, l’uso che ne fa l’uomo e l’intensità con cui lo usa) ha contribuito in modo significativo all’epidemia di Xylella: è emerso infatti che il sistema stradale ha rappresentato il principale motore di dispersione mentre, al contrario, le aree naturali/seminaturali ne hanno ostacolato la propagazione.

La Xylella, che sta avanzando rapidamente nella regione pugliese verso l’Italia centrale, si presenta localmente più raggruppata, ma più dispersa sul territorio, condizione che ne ostacola il contenimento. Si è osservato anche che la probabilità di infezione in un determinato sito dipende in gran parte dalla tipologia di uso del suolo che ne caratterizza il contesto circostante: la struttura del paesaggio (campagna aperta o città), la distribuzione degli alberi ospiti e maggiori dettagli sui flussi di auto, camion o treni rappresentano elementi chiave per la previsione della diffusione. La tempestiva e puntuale previsione dell’areale di propagazione del patogeno permette di salvaguardare le colture e di affrontare la malattia in modo più efficace, concentrando il monitoraggio e le misure di contrasto nelle zone individuate.

Caldo record in Cina: toccati i 52.2 gradi centigradi

Caldo record in Cina: toccati i 52.2 gradi centigradiRoma, 17 lug. (askanews) – In Cina è stato raggiunto nel weekend il record di temperatura: nella regione nord-occidentale di Xinjiang si sono raggiunti i 52.2 gradi centigradi. Lo ha riferito l’Amministrazione meteorologica cinese.

Il record è stato stabilito ieri nel villaggio di Sanbao.La Cina, come diverse parti del mondo, sta facendo esperienza di una insolita ondata di caldo estivo. Da settimane il caldo sta rendendo complicata la vita in diverse città, compresa Pechino, dove a giugno è stato registrato il giorno più caldo da quantdo vengono registrate le temperature: 41.1 gradi centigradi.

 

Tuffi, Bertocchi-Pellacani di bronzo e alle Olimpiadi di Parigi

Tuffi, Bertocchi-Pellacani di bronzo e alle Olimpiadi di ParigiRoma, 17 lug. (askanews) – Chiara Pellacani ed Elena Bertocchi fanno all-in e si prendono un fantastico bronzo e il pass olimpico dai tre metri sincro, a coronamento di una finale con il colpo di scena nella coda, che ha aperto il programma pomeridiano della seconda giornata dei Mondiali di Fukuoka in svolgimento alla Prefectual Pool. L’oro va alle cinesi e campionesse uscenti Yani Chang e Yiwen Chen con 341.94 punti e l’argento alle britanniche Yasmin Harper e Scarlett Mew Jensen con 295.68. Si tratta della terza medaglia nella specialità (0-2-1), l’ultima porta ovviamente la firma di Tania Cagnotto e Francesca Dallapè: seconde a Barcellona 2013. La gioia di Elena Bertocchi. “E’ una stupenda giornata. Questo risultato è più che inaspettato, praticamente non ci siamo mai allenate insieme. Questo è lo sport: succedono cose incredibili ed inattese. Ieri sono scivolata dal trampolino per un nullo mai visto in carriera; oggi è toccato alle americane sbagliare. Il bronzo è un punto di partenza per le Olimpiadi di Parigi 2024, dove arriveremo con un’altra preparazione e grande consapevolezza. Chiara per me è come una sorella minore; sono cinque anni che siamo sempre a contatto e che ci alleniamo per arrivare a questi traguardi. Molte volte gli infortuni, soprattutto miei, c’hanno bloccato ma adesso il momendo difficile è alle spalle”.

La sorpresa di Chiara Pellacani. “Io non avevo realizzato subito che le americane avessero sbagliato, è stata Elena ad avvertirmi. Ancora non mi rendo conto di cosa sia successo. Siamo state brave e fortunate. Adesso ci prepareremo meglio per le Olimpiadi di Parigi. La nostra forza è l’amicizia e la grande intesa che abbiamo da tanti anni ormai. Siamo brave a gestire la tensione: abbiamo due caratteri differenti e ci completiamo a vicenda”.

Migranti, Zaia: accordo con Tunisia? Non basta ma aiuta

Migranti, Zaia: accordo con Tunisia? Non basta ma aiutaVenezia, 17 lug. (askanews) – “Non basta ma aiuta, almeno questi accordi danno un minimo di visione”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando l’accordo tra l’Ue e la Tunisia.

“Dalla Libia i migranti non arrivano più – ha osservato – ma arrivano dalla Tunisia. Penso sia ragionevole che un presidente di Regione e un presidente dell’Anci, in questo caso Mario Conte, leader dell’associazione in Veneto, pongano la questione. Se lasciamo fare alle prefetture in autonomia qualche tendopoli da qualche parte la faranno. Non perché siano perversi i prefetti – ha concluso il presidente del Veneto – ma per mancanza di soluzioni alternative”

Oxfam: Paesi ricchi si sono accaparrati l’80% del grano ucraino

Oxfam: Paesi ricchi si sono accaparrati l’80% del grano ucrainoRoma, 17 lug. (askanews) – L’accordo che un anno fa aveva portato allo sblocco dell’export di grano dall’Ucraina al Mar Nero verso il resto del mondo si è rivelato del tutto inadeguato a fronteggiare l’aumento della fame globale, acutizzato dalla crescita esponenziale dei prezzi di cibo ed energia. Scioccanti i dati: i Paesi ricchi si sono accaparrati l’80% del grano e dei cereali usciti dall’Ucraina, mentre agli Stati più poveri e colpiti dalla crisi alimentare è andato appena il 3%.

A rivelarlo è una nuova analisi di Oxfam, diffusa in occasione del mancato rinnovo del patto a causa dell’uscita della Russia. “L’accordo che ha consentito di riprendere le esportazioni di cereali dall’Ucraina ha certamente contribuito a contenere l’impennata dei prezzi alimentari – aumentati comunque del 14% a livello globale nel 2022 – ma non ha rappresentato la soluzione alla fame globale che oggi colpisce almeno 122 milioni di persone in più rispetto al 2019 – ha detto Francesco Petrelli, policy advisor sulla sicurezza alimentare di Oxfam Italia – Centinaia di milioni di persone soffrivano la fame prima che la Russia invadesse l’Ucraina e centinaia di milioni continuano a soffrire la fame oggi: 783 milioni in totale l’anno scorso, secondo i recentissimi dati FAO. Paesi come il Sud Sudan e la Somalia, a cui è andato appena lo 0,2% del grano ucraino dall’entrata in vigore dell’accordo, sono ad un passo dalla carestia. Tutto questo è semplicemente vergognoso e descrive un mondo in cui la disuguaglianza di accesso al cibo continua a crescere sempre di più invece che diminuire”.

Occorre ripensare radicalmente l’attuale sistema alimentare mondiale “Per combattere davvero la fame dobbiamo ripensare subito e radicalmente l’attuale sistema alimentare mondiale, a maggior ragione oggi che questo accordo non è più in discussione. – aggiunge Petrelli – La crisi attuale non si risolverà continuando a produrre in modo concentrato ed estensivo prodotti di prima necessità solo in alcuni Paesi, ma diversificando e investendo nei piccoli agricoltori soprattutto nei Paesi più poveri, promuovendo un modello agricolo sostenibile anche nei Paesi ricchi e in Europa, tra l’altro parte essenziale del Green Deal. Solo così potremo venir fuori da una dipendenza che in tempi di shock sempre più frequenti genera fame e carestie nelle regioni più povere del nostro mondo”.

Spagna, da ultimi sondaggi esito del voto sul filo di lana

Spagna, da ultimi sondaggi esito del voto sul filo di lanaRoma, 17 lug. (askanews) – In Spagna destra e sinistra arrivano alla settimana delle elezioni con ancora tutto da decidere. L’ultimo rilevamento di Sigma Dos per EL MUNDO disegna uno scenario di grande incertezza, in cui il Partito popolare di Alberto Núñez Feijóo prevarrebbe con 147 deputati nel suo risultato più probabile, davanti al PSOE di Pedro Sánchez, che ne raggiungerebbe 108. La sinistra di Sumar sarebbe la terza forza con 34 deputati, davanti a Vox, con 29, e ai partiti nazionalisti. ERC conserva 10 seggi, Junts ne ottiene 9, EH Bildu 6, PNV 5, mentre CUP e BNG ne vincerebbero uno.

In questo scenario, il blocco conservatore di PP e Vox aggiungerebbe 176 seggi, esattamente quanto è necessario per raggiungere la maggioranza assoluta che consenta un’investitura. Ma la tendenza al ribasso del partito di destra di Santiago Abascal (Vox) ha messo a rischio negli ultimi giorni l’attesa di un cambio di governo. Sebbene il PP cresca, la caduta di Vox significa che tornano in gioco fino a sei seggi che potrebbero andare da Vox al PSOE. Sempre secondo il rilevamento, in totale, sono 26 i seggi in disputa per meno di 4.000 voti nell’ultima settimana di campagna, di cui 16 giocati tra blocco di destra e di sinistra, il che potrebbe alterare notevolmente il risultato finale.

In ogni caso, quello che sembra quasi escluso è che il Psoe possa avere direttamente una nuova investitura se non con il beneplacito delle formazioni indipendentiste catalane Junts e CUP, che hanno già dichiarato che daranno il loro sostegno a condizioni dell’indizione di un referendum sull’indipendenza in Catalogna che attualmente non sembra essere sul tavolo

Tuffi, commenti sessisti e razzisti di telecronisti Rai

Tuffi, commenti sessisti e razzisti di telecronisti RaiRoma, 17 lug. (askanews) – Battute sessiste, razziste e body shaming durante la telecronaca della finale dei Mondiali del trampolino femminile sincronizzato, in onda questa mattina su Rai Play 2. Protagonisti i telecronisti Lorenzo Leonarduzzi e Massimiliano Mazzucchi che sono incorsi in una serie di scivoloni commentando i nomi, il fisico, e gli stereotipi di questo o quel paese. Scivoloni a raffica.

Commentando la prova di Riccardo Giovannini e Eduard Timbretti Gugiu, nei tuffi sincronizzati, Leonarduzzi storpia il nome dell’atleta italiano cavalcando uno stereotipo sul linguaggio cinese. Riccardo diventa dunque “Liccaldo”. “I cinesi direbbero così”, è la frase pronunciata dal telecronista e finita nel video di pochi secondi che circola in rete. E ancora: “Fuma bene, fuma sano, fuma pakistano”. “Le olandesi sono grosse”. “Come la nostra Vittorioso”, facendo riferimento alla tuffatrice azzurra Giulia Vittorioso. “Eh grande eh”, proseguono i due, prima di arrivare a una conclusione ancora più sconcertante. “Tanto a letto sono tutte alte uguali”.

Il clou arriva poco dopo: “Questa si chiama Harper, è una suonatrice d’arpa. Come si suona l’arpa? La si…” “La si tocca?”. “La si pizzica”. Da qui il dialogo è ancora più scadente. “Si la do”. “È questo il vantaggio, gli uomini devono studiare sette note, le donne sono soltanto tre, Si La Do”. E dove?. “Sol Sol Fa”. Leonarduzzi non sembra essere nuovo a queste battute. Durante la telecronaca del rally di Monza, era stato protagonista di una battuta sessista giovando sul nome del pilota estone Ott Tänak. “Me ne hanno detta oggi una, mi vogliono far vincere 100 euro se la dico, mi hanno detto una battutaccia che io riferisco. ‘Donna nanak tutta Tanak’, l’hanno cambiata così in brianzolo o in fiorentino non l’ho capita”, aveva detto il giornalista, per poi scusarsi successivamente: “Chiedo scusa ma era un po’ simpatica, abbiamo rifatto un adagio, non c’è nessun intento sessista, ho il massimo rispetto per le donne”.

E ancora nel 2018 apparve sul profilo Facebook di Leonarduzzi un post che augurava buon compleanno ad Adolf Hitler che l’ex membro della commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi denunciò: “Anche alla Rai qualcuno festeggia la nascita di Adolf Hitler. Parliamo di un giornalista che lavora per il servizio pubblico in un paese in cui Presidente ha nominato senatrice a vita una vittima del nazismo come Liliana Segre”, scriveva Anzaldi allegando alla denuncia social lo screen del post Facebook pubblicato dal giornalista Rai.

Alluvione, Fedriga: coinvolgere sindaci e presidenti

Alluvione, Fedriga: coinvolgere sindaci e presidentiTrieste, 17 lug. (askanews) – Le emergenze si risolvono nella più stretta collaborazione tra Regioni e Stato Centrale. Lo ha detto Massimiliano Fedriga, presidente del Fvg e della Conferenza delle Regioni, a “L’Aria che tira” su La7.

Ne è un esempio la ricostruzione post Vaia, ha specificato. “Anche in altre situazioni si è optato per il commissario nazionale ma è necessario coinvolgere sindaci e presidenti – ha sottolineato – perche’ senza i territori è impossibile avere successo nell’affrontare un dramma che ha colpito l’Emilia-Romagna e le Regioni limitrofe” con l’alluvione del giugno scorso.

Migranti, Fedriga: accordo con Tunisia? ci vuole tempo

Migranti, Fedriga: accordo con Tunisia? ci vuole tempoTrieste, 17 lug. (askanews) – “Siamo di fronte a un Governo che governa da poco più di 6 mesi. Pensare di fare accordi internazionali, nuove norme… purtroppo in 6 mesi non si risolvono i problemi. Penso ci voglia tempo per dire se il Governo ha fatto bene o ha fatto male. Oggi oggettivamente viviamo ancora in una situazione in cui un Governo, qualunque esso sia, non può esplicare tutte le sue politiche”. Così Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle regioni, sull’accordo sottoscritto ieri con la Tunisia sui flussi migratori, intervenendo a “L’Aria che tira” su La 7.

“Io sono favorevole che l’Europa debba collaborare insieme e trovare momenti di sintesi ed unità, ma deve farlo anche sul controllo delle frontiere e dell’accordo coi Paesi di transito, altrimenti rischiamo solo di fare diventare l’Europa, come purtroppo stiamo vedendo, una sommatoria di interessi senza una visione comune”, ha aggiunto Fedriga.

Xi Jinping: rafforzare la Cina nel cyberspazio

Xi Jinping: rafforzare la Cina nel cyberspazioRoma, 17 lug. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto agli apparati cinesi di rafforzare le capacità cinesi nel cyberspazio, in un momento di grande instabilità globale, per “raffozare la sicurezza informatica” e l’informatizzazione della Cina. Lo afferma oggi l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.

Xi, che è anche segretario generale del Comitato centrale del Partito comunista cinese e presidente della Commissione militare centrale, ha lanciato questo ordine in una riunione sulla sicurezza informatica che si è tenuta il 14-15 luglio. “La Cina ha compiuto progressi significativi su tutta la linea nel lavoro sulla sicurezza informatica e sull’informatizzazione” ha detto Xi, il quale ha dato atto che la Cina sta “costantemente migliorando” le sue capacità in termini di sicurezza nel cyberspazio e di autosufficienza tecnologica e scientifica.

Xi ha sottolineato che il tema della sicurezza informatica nella nuova era ha “un ruolo importante” e il cyberspazio cinese deve essere sotto la leadership del Pcc. Ha inoltre evidenziato la necessità di “coordinare lo sviluppo e la sicurezza”, per “rafforzare la capacità di garantire la sicurezza informatica del Paese e promuovere la costruzione di una comunità di un futuro condiviso nel cyberspazio”.