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Vino, Uiv: crescita consumi rallenterà, per Italia outlook piatto al 2040

Vino, Uiv: crescita consumi rallenterà, per Italia outlook piatto al 2040Milano, 12 lug. (askanews) – Nel mondo si consumano oltre 37 miliardi di bottiglie di vino l’anno e di queste, più della metà sono stappate in otto Paesi: Stati Uniti (14%), Francia (10%), Italia e Germania (7%), Cina (6%), Regno Unito (5%), Canada (2%) e Giappone (1%). Aree epicentro dei consumi globali che negli ultimi vent’anni (1999-2019) hanno visto incrementare la domanda di vino del 27%. Si tratta però di una corsa destinata a tirare il fiato nel prossimo ventennio, complice il progressivo alzarsi dell’età media e la contestuale preoccupante distanza dal vino da parte delle nuove generazioni, si prevede un incremento del tasso di consumo di appena il 7%, con una crescita media annua dello 0,35%. Lo rileva l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) con un outlook basato sulle curve storiche delle tendenze globali dei consumi e sulle previsioni demografiche da qui al 2039. Lo studio, intitolato “Il mondo del vino che verrà Scenari demografici e di consumo al 2040”, viene presentato oggi all’assemblea generale di Uiv a Roma.

L’Italia, in questo contesto, è ancora più esposta al rallentamento della domanda negli otto top buyer, che per il vino tricolore vale quasi i due terzi delle esportazioni complessive. Secondo l’Osservatorio Uiv, l’export sarà sempre più la discriminante fondamentale del mercato, stante l’ulteriore decrescita prevista dei consumi interni (-1,2 milioni di ettolitri) nel periodo considerato. Dall’estero l’incremento sarà comunque timido (+1,8 milioni di ettolitri, a quasi 23 milioni di ettolitri nel 2039) ma sarà in grado di compensare l’ammanco generato dal mercato interno, con un saldo positivo (lontano dagli anni del boom) di poco più di mezzo milione di ettolitri. Tutto ciò al netto di recrudescenze della crisi economica, dell’ondata salutista e di altri fattori esogeni come i fattori etnici e religiosi. “Il mondo che consuma vino non costruirà più la sua crescita sul volume ma sul valore evocativo espresso dalle bottiglie: dal gusto all’esperienza, dal concetto di sostenibilità, al lifestyle” ha affermato il presidente di Uiv, Lamberto Frescobaldi, aggiungendo che “in questo quadro la filiera del vino dovrà incrementare la tendenza premium delle proprie proposte ma anche rinnovare e razionalizzare un’offerta che oggi in diversi casi risulta fuori fuoco rispetto a una domanda in forte cambiamento, giovani in primis”.

Lo studio analizza le tendenze basate sul progressivo invecchiamento dei consumatori: nel decennio 1990/99 i consumi over 65 e i giovani under 25 erano in perfetta parità, attorno al 18%, ma la vera involuzione è attesa nel decennio che chiuderà nel 2039, quando il primo cluster di fascia più anziana, che sarà sempre più “core-consumer”, inciderà per il 30% dei volumi, con il secondo che scenderà al 13%. L’effetto del cambiamento demografico acutizzerà una tendenza che si è già materializzata negli anni, con i Paesi tradizionali produttori (Italia, Francia, ma anche Germania e Spagna) entrati in una dinamica negativa e di cosiddetta normalizzazione (in Italia e Francia negli anni Sessanta si consumavano oltre 50 milioni di ettolitri, con un pro-capite attestato ben sopra i 140 litri annui). Un uguale trend di assestamento si è avuto, sempre tra il 1999 e il 2019, in Germania e Giappone, mentre fortemente espansivi si sono rivelati Canada, UK, Usa e Cina, con aumenti dei consumi di vino di circa 15 milioni di ettolitri in Usa e Cina, 7 in UK e oltre 3 milioni in Canada. L’outlook al 2039 prevede ora variazioni positive per Stati Uniti (+9,3 milioni di ettolitri), Cina (+4,1 milioni) e Canada (+1,1 milioni), mentre Giappone e Paesi del Vecchio Continente segneranno cali contenuti fino al -2%. Per tutti i Paesi monitorati è pronosticato (base Onu) un innalzamento dell’età media della popolazione: il Paese più anziano al 2040 sarà il Giappone (52 anni di media), seguito dall’Italia (51 contro 44 del 2020) e dalla Germania (47). Sorprende il dato cinese: i 45 anni di media risultano superiori a Francia, UK, Canada e Usa (compresi tra 41 e 44 anni).

Unione italiana vini (Uiv) è stata fondata nel 1895 e associa 768 imprese (+52% negli ultimi 5 anni) per un fatturato complessivo di 8,5 miliardi di euro (55% del totale del settore), ed esportazioni per 6,5 miliardi di euro, pari all’85%del totale.

Tyche e Banca Credito Peloritano verso fusione per incorporazione

Tyche e Banca Credito Peloritano verso fusione per incorporazioneRoma, 12 lug. (askanews) – Tyche S.p.A. (“Tyche” o la Società) – società che vanta un’esperienza pluriennale nella valutazione dell’acquisto di crediti vantati verso procedure concorsuali – e Banca di Credito Peloritano S.p.A. (BCP) – istituto finanziario con oltre un decennio di esperienza nel settore bancario e nella consulenza finanziaria – hanno sottoscritto il Progetto di fusione per incorporazione di Tyche in BCP.

Tale operazione – informa una nota congiunta degli istituti – segue la recente parziale sottoscrizione, da parte di Tyche, dell’aumento di capitale sociale di complessivi 3 milioni di euro deliberato dall’Assemblea dei Soci di Banca di Credito Peloritano (BCP). Nel dettaglio, la Società ha sottoscritto un totale di 399 nuove azioni prive di valore nominale e senza sovrapprezzo emesse da BCP – su un totale di 1.000 nuove azioni al prezzo di 3.000 euro ciascuna – per un controvalore di 1.197.000 euro. A seguito dell’investimento la Società detiene ora il 9,99% del capitale sociale della Banca, pari ad un totale di 18 milioni di euro suddiviso in 4.000 azioni. La fusione si inserisce nel più ampio contesto di un’operazione di integrazione – della quale la Fusione rappresenta elemento essenziale – tra Tyche e BCP per rafforzare la solidità patrimoniale della Banca e potenziare ulteriormente l’offerta di prodotti e servizi che rispondono alle specifiche esigenze di privati, imprenditori e PMI. Grazie a questa operazione, BCP potrà promuovere al meglio lo sviluppo economico locale e sostenere il benessere finanziario della comunità messinese in un rinnovato rapporto di fiducia con il territorio. Tyche potrà altresì espandere dimensionalmente le proprie attività nel settore delle imprese distressed.

L’integrazione tra Tyche e BCP sarà realizzata in più fasi che prevedono, in particolare: – l’acquisizione da parte di Tyche di una partecipazione di maggioranza nel capitale della Banca; – la fusione inversa per incorporazione di Tyche in BCP; – il perfezionamento dell’operazione, soggetto al rilascio dell’approvazione da parte delle Autorità competenti. La Banca che nascerà dall’integrazione – che manterrà i presidi territoriali di BCP in Sicilia, strategici allo sviluppo della stessa – si pone come obiettivo principale la creazione di un operatore con forti competenze verticali nell’ambito delle procedure concorsuali ed attivo in diverse linee di business distinte, fortemente complementari e sinergiche tra loro. A seguito della Fusione i Soci di Tyche riceveranno tante azioni ordinarie della Banca quante risulteranno dall’applicazione del Rapporto di Cambio. Bruno Messina, Direttore Generale di Banca di Credito Peloritano SpA: «Il Progetto di fusione per incorporazione ci permette di implementare il piano industriale di BCP e di confermare la posizione della Banca sul mercato, soprattutto sul territorio messinese. L’obiettivo è ora quello di continuare nel rilancio di BCP, anche attraverso il rafforzamento del suo assetto patrimoniale, per un futuro istituto bancario che sia forte sia nell’ambito delle procedure concorsuali che nel mercato retail».

Enrico Rossetti, Presidente di Tyche SpA: «Questa operazione rappresenta per BCP un passo significativo che mira a rafforzare le proprie fondamenta finanziarie e a portare anche ad un nuovo sviluppo della Banca sul territorio attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti. In questo modo i correntisti potranno in futuro contare su una Banca sempre più solida e di supporto a famiglie, piccole imprese e professionisti».

Conferito a Marco De Vivo dell’IIT il premio Esmec Alumni Award

Conferito a Marco De Vivo dell’IIT il premio Esmec Alumni AwardMilano, 12 lug. (askanews) – Marco De Vivo dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ha ricevuto il prestigioso premio ESMEC Alumni Award da parte dell’European School of Medicinal Chemistry nel corso della sessione che si è tenuta a Urbino, dal 2 al 6 luglio. Il riconoscimento è stato conferito a De Vivo dopo venti anni dalla frequentazione della scuola proprio per i successi professionali raggiunti, tra cui importanti risultati nell’identificazione di nuovi candidati farmaci nel campo dei tumori della pelle e delle malattie del neurosviluppo.

L’ESMEC Alumni Award viene conferito ad un’eccellenza nel settore della Chimica Farmaceutica che ha partecipato alla scuola presentando comunicazioni orali e/o poster e con almeno 12 anni dal conseguimento del titolo di dottorato. Marco De Vivo è coordinatore del laboratorio Molecular Modeling and Drug Discovery e Associate Director responsabile delle Scienze Computazionali all’Istituto Italiano di Tecnologia a Genova. “Sono molto onorato, grato e felice di aver ricevuto questo premio, come ex alunno della scuola ESMEC, che frequentai nel 2003 – ha detto – È stato un vero privilegio poter presentare il mio viaggio nella ricerca ai tanti giovani studenti che oggi la frequentano. Spero che la mia esperienza possa valere come esempio, sia per le sfide affrontate che per i successi raggiunti nel tempo e con dedizione. Mi auguro di avere contribuito ad avere animato in loro il desiderio di migliorare il campo scientifico in cui lavorano, verso la scoperta di nuovi farmaci.” L’European School of Medicinal Chemistry (ESMEC, www.esmec.eu) è una scuola Internazionale aperta a studenti di dottorato e giovani ricercatori sia del mondo accademico che industriale, per fornire formazione e aggiornamento sui più recenti progressi nel campo della chimica farmaceutica e dell’approccio transdisciplinare che caratterizza l’attuale ricerca di avanguardia nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci innovativi. La scuola, giunta alla sua 42esima edizione, è stata fondata dalla Divisione di Chimica Farmaceutica della Società Chimica Italiana e si svolge presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. LA ESMEC dal 2004 è accreditata dalla European Federation for Medicinal Chemistry (EFMC) e dallo scorso anno è “EFMC Certified School”.   “Anche quest’anno abbiamo avuto la presenza di molti giovani ricercatori dall’Italia e dall’estero, con un numero complessivo di 120 partecipanti e ben 67 comunicazioni poster da parte dei giovani ricercatori – ha commentato il direttore della scuola Marco Macchia – Siamo orgogliosi di avere conferito il premio al dottor De Vivo, poiché le tematiche trattate dalla scuola nell’ambito della ricerca e sviluppo di nuove molecole come farmaci sono state sicuramente innovative, dalla farmacomicrobiomica all’intelligenza artificiale, e il lavoro di De Vivo ne è un valido esempio”. Dopo una laurea in Chimica alla Università di Bologna, ed un dottorato in chimica farmaceutica dalla stessa istituzione, Marco De Vivo ha trascorso oltre cinque anni negli Stati Uniti come ricercatore all’University of Pennsylvania e nella biotech Rib-X Pharmaceuticals (oggi divenuta Melinta Therapeutics) a Yale. A metà 2009 è tornato in Italia per unirsi all’IIT a Genova, dove oggi dirige il laboratorio Molecular Modeling and Drug Discovery ed è l’Associate Director responsabile delle Scienze Computazionali. De Vivo è anche Direttore del nodo italiano CECAM-IT-SIMUL dell’organizzazione CECAM (Centre Européen de Calcul Atomique et Moléculaire), che promuove metodi computazionali avanzati in aree di frontiera della scienza e tecnologia.

Il lavoro di De Vivo si focalizza sullo sviluppo e applicazione di metodi computazionali per ottenere una comprensione a livello atomico dei sistemi chimici, e progettare molecole con proprietà programmate, così che possano essere usate come punto di partenza per la scoperta di nuovi farmaci. Le sue ricerche hanno trovato ricadute pratiche, infatti, ad oggi siede nello Scientific Advisory Board di BiKi Technologies, una start-up che fornisce strumenti innovativi basati sulla dinamica molecolare per scoperta di nuovi farmaci, ed è fondatore di due start-up per lo sviluppo di farmaci: una per la cura del cancro (Alyra Therapeutics), e l’altra per disordini del neurosviluppo (IAMA Therapeutics).  La sua attività di ricerca è in parte supportata dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), di cui è divenuto nel 2018 membro del Comitato Tecnico Scientifico. Nel 2017 ha ricevuto il prestigioso premio “ACS Outstanding Junior Faculty Award”, negli Stati Uniti. È membro dell’Editorial Advisory Board di riviste scientifiche come JCIM (ACS Publications) e Chem (Cell Press), È membro del Direttivo della Divisione di Chimica Farmaceutica della Società Chimica Italiana. È Executive Editor del Journal of Chemical Theory and Computation (giornale della ACS), che è la rivista di riferimento per l’ampia comunità di chimici computazionali. (nella foto: Marco De Vivo dell’Istituto Italiano di Tecnologia)

Banco Bpm avanza +2,11% dopo esclusiva per business monetica con Fsi

Banco Bpm avanza +2,11% dopo esclusiva per business monetica con FsiMilano, 12 lug. (askanews) – Banco Bpm avanza in Borsa a Milano del 2,11% il giorno dopo l’annuncio dell’esclusiva a Fsi, Pay Holding e Bcc pay per la valorizzazione del business della monetica. La banca di Piazza Meda sale a 4,4 euro per azione. Secondo quanto comunicato ieri in serata, “l’esclusiva è finalizzata alla negoziazione di una potenziale partnership, con contestuale attivazione di una joint venture nel cui capitale la Banca potrà entrare con una quota significativa”. La valorizzazione complessiva del business è calcolata in oltre 2 miliardi di euro.

I movimenti nel settore dei pagamenti, con la possibile nascita di un nuovo polo della monetica e secondo operatore nazionale, fanno soffrire Nexi: la paytech italiana lascia sul parterre di Piazza Affari il 2,25% a 7,39 euro per azione.

Centrale Fies, Chiara Bersani porta a Dro il suo “Sottobosco”

Centrale Fies, Chiara Bersani porta a Dro il suo “Sottobosco”Milano, 12 lug. (askanews) – Un gruppo di bambini e bambine con disabilità si perde nel bosco. O forse sono stati abbandonati. Forse inseguivano un amore. Forse il bosco, un giorno, è semplicemente cresciuto attorno a loro. Cosa potrebbe accadere? Cosa ne sarà dei loro corpi? Cosa dei loro cuori? Delle carrozzine e delle stampelle? Cosa guarderanno i loro occhi? Che lingua parleranno? E chi li trova per caso o desiderio, come deve avvicinarli? Può farlo? Saprà chiedere permesso? Sottobosco costruisce un ambiente in cui gruppi estemporanei di persone con disabilità si potranno incontrare e diventare comunità.

C’è molto del senso della ricerca e del lavoro di Chiara Bersani, artista, performer e autrice di enorme talento sulla scena internazionale delle arti performative contemporanee, in questa storia, “Sottobosco”, che debutta a Centrale Fies a Dro nell’ambito della programmazione di FEMINIST FUTURES. “No, non c’è alleanza tra i corpi ora – scrive Chiara Bersani partendo dalle ferite inferte dalla pandemia ai corpi più fragili, ferite fisiche, ma soprattutto sociali -. È calato il silenzio nelle ossa, le pieghe delle articolazioni creano grotte cave. Toccarti è sovversivo, fare l’amore è carbonaro e a chiunque mi chieda una parola di conforto io riservo lo sguardo più feroce. No, non c’è alleanza e non c’è conforto. Non posso essere culla accogliente perché mi avete resa selvatica”. Le parole di Chiara sono forti, come forte è il suo stare sulla scena. Guardarla, per chi vuole pensare a cosa sia oggi l’arte, è necessario e, per quanto doloroso, alla fine si rivela salvifico.

“Sottobosco” andrà in scena nella cittadina trentina il 14 luglio, alle ore 20.

Parigi, una mostra personale per i quadri del giornalista Manazza

Parigi, una mostra personale per i quadri del giornalista ManazzaMilano, 12 lug. (askanews) – E’ aperta al pubblico a Parigi, fino al 17 luglio 2023, la mostra personale di Paolo Manazza (Milano, 1959) dal titolo “La forma dei colori”, negli spazi della galleria d’arte e casa d’aste parigina ARP – Art Research Paris. La retrospettiva, presentata dal critico d’arte Marco Meneguzzo e da Robert Phillips, già consulente per il MoMA di New York sui talenti emergenti, si sviluppa nella sede di rue Faubourg Saint-Honoré, quartiere Matignon, e presenta un corpus di trenta opere realizzate dall’artista milanese dal 2004 sino a oggi. “La forma dei colori” copre quasi due decenni di produzione del lavoro di Paolo Manazza, e ripercorre a pieno la sinfonia pittorico-cromatica dell’artista, capace di toccare le corde del fruitore su diversi livelli: musicali, concettuali, estetici, storici, tattili.

“Parigi è il posto giusto per la pittura di Paolo Manazza – spiega il critico d’arte Marco Meneguzzo nel suo saggio a catalogo – me ne sono accorto entrando nel suo studio, e vedendo un grande lavoro verticale, astratto, cromaticamente solare, con stesure ‘àplat’ ma ancora materiche, ancora con il ricordo della pennellata che ispessisce il colore nel momento in cui abbandona il contatto con la superficie. Un quadro felice e nostalgico assieme, come lo sono ad esempio i quadri di Pierre Bonnard e, soprattutto, di Nicolas De Staël”.

Schillaci: emergenza caldo, dobbiamo proteggere i più fragili

Schillaci: emergenza caldo, dobbiamo proteggere i più fragiliMilano, 12 lug. (askanews) – Per fronteggiare il grande caldo di questi giorni “dobbiamo proteggere le persone più fragili, dobbiamo evitare di uscire nelle ore più calde, dobbiamo bere molta acqua anche se non si ha sete e dobbiamo mangiare soprattutto frutta e verdura”. Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci intervenuto a UnoMattina Estate su Rai 1 per ricordare il decalogo del ministero. Il ministro ha poi assicurato anche la massima attenzione, in questi giorni torridi, per gli anziani ricoverati nelle Rsa.

Nato, discorso di Biden per chiudere summit con appello a unità

Nato, discorso di Biden per chiudere summit con appello a unitàVilnius, 12 lug. (askanews) – C’è grande attesa a Vilnius per il discorso del presidente americano Joe Biden all’università della capitale lituana. Il capo di Stato Usa ha ricevuto un calorosissimo benvenuto da quando è arrivato e la gente continua ad essere assiepata attorno al suo albergo.

Biden non potrà non sottolineare le vittorie ottenute dalla diplomazia americana. Il vertice NATO di Vilnius, nonostante le polemiche di ieri sollevate dal leader di Kiev Volodymyr Zelensky e le posizioni decise di alcuni Paesi dell’Europa orientale, sta dimostrando – proprio grazie all’azione aggregante Usa – unità interna in una Europa comunque stanca della guerra in Ucraina. Il discorso di Biden arriva sulla scia della nuova assistenza anche militare all’Ucraina e il ruolo diplomatico giocato dagli Stati Uniti nell’introdurre la Svezia nell’alleanza militare nonostante le posizioni iniziali della Turchia e le polemiche sollevate dall’Ungheria.

Un discorso che non riguarda soltanto la scena mondiale, ma è anche in vista di una campagna elettorale in cerca della rielezione del 2024 per Biden, incentrata sulla guarigione delle divisioni in patria e all’estero.

Nato, Stoltenberg: sfide globali, “mantenere la nostra unità”

Nato, Stoltenberg: sfide globali, “mantenere la nostra unità”Vilnius, 12 lug. (askanews) – “Le sfide che dobbiamo affrontare sono globali: la guerra in Ucraina ha ramificazioni globali e quindi dobbiamo mantenere la nostra unità”. Lo ha sottolineato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg durante l’incontro del consiglio nord Atlantico a livello di capi di stato e di governo, con Svezia, Ue e partner dell’Indo Pacifico.

Così Stoltenberg avvia la seconda giornata di summit NATO a Vilnius, che vede come appuntamento chiave il discorso del presidente degli Stati Uniti Joe Biden all’università della capitale del Paese Baltico; alle 11.35 italiane una conferenza stampa congiunta di Stoltenberg con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Annalisa Stupenengo nuovo amministratore delegato di Landi Renzo

Annalisa Stupenengo nuovo amministratore delegato di Landi RenzoMilano, 12 lug. (askanews) – Annalisa Stupenengo è il nuovo amministratore delegato del gruppo Landi Renzo. La nomina del cda che ha cooptato il neo ad nominandola anche direttore generale. Lo si legge in una nota. Stupenengo, si legge, “ha un’esperienza quasi trentennale nel settore della mobilità, maturata a livello internazionale con incarichi di crescente responsabilità nel gruppo Iveco, in CNH Industrial e FCA”.

Annalisa Stupenengo è stata Chief Operations Officer di Iveco Group e Presidente di FPT Industrial di cui era stata CEO. Nel corso delle sue esperienze precedenti, ha lavorato alla ricerca e sviluppo di progetti di innovazione tecnologica, con focus sulle applicazioni dell’idrogeno e del biometano. È attualmente nel Consiglio di Amministrazione e nel Comitato Remunerazione e Nomine di Prysmian. “Grazie alle competenze di Annalisa Stupenengo avremo la possibilità di posizionarci ancor meglio nel comparto dei componenti per applicazioni off-road alimentate a gas naturale, biometano, GPL o idrogeno, che sta vivendo un momento di forte slancio”, ha commentato Stefano Landi, Presidente di Landi Renzo.

Annalisa Stupenengo si è detta “entusiasta di poter entrare a far parte del gruppo Landi Renzo: un pioniere nel settore della transizione energetica che grazie alla sua presenza internazionale e alle sue competenze tecnologiche innovative ha saputo emergere come leader nella filiera della compressione e distribuzione di idrogeno, biometano e gas naturale”.