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Pressing Ue sull’Italia per il Mes ma per governo “non ci sono condizioni”

Pressing Ue sull’Italia per il Mes ma per governo “non ci sono condizioni”Roma, 15 feb. (askanews) – Per il governo italiano “non ci sono ancora le condizioni” per approvare il Mes. La ratifica del Meccanismo europeo di stabilità era stata bocciata dalla Camera dei deputati il 21 dicembre 2023, con 72 voti a favore, 184 contrari e 44 astenuti. Tra questi ultimi c’erano i deputati di Forza Italia e Noi moderati, in disaccordo con i colleghi di maggioranza di Fratelli d’Italia e Lega. L’Italia è dunque rimasta l’unico Paese a non aver sottoscritto l’accordo, di fatto bloccandone l’operatività.


Il direttore generale dell’organismo internazionale Pierre Gramegna, all’Eurogruppo dello scorso 20 gennaio, ha di nuovo sottolineato che “l’ambiente geoeconomico si sta deteriorando” e “i rischi derivanti da una perturbazione economica stanno aumentando”, ribadendo che “la ratifica del trattato modificato del Mes sarebbe estremamente utile”. Del resto Giorgia Meloni aveva legato l’ok al nuovo Mes all’approvazione del Patto di stabilità e crescita, in quella che ha sempre definito una “logica a pacchetto”. Dunque anche se la sua idea è sempre quella che consegnò ai microfoni di Bruno Vespa (“Finché io conto qualcosa l’Italia non accederà al Mes lo posso firmare con il sangue”), non ci dovrebbero essere più ostacoli al via libera. E invece no. “Non ci sono ancora quelle condizioni” per l’approvazione, dice il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti rispondendo a una domanda di Europa Building-Askanews. Più che di merito, però, le “condizioni” che mancano sembrano quelle politiche: la Lega (da sempre contraria allo strumento) con i Patriots in Europa è sempre più schierata a destra e Matteo Salvini non perde occasione per creare motivi di frizione con Meloni.


Di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli

IA, per compiacere J.D. Vance l’Ue contraddice se stessa

IA, per compiacere J.D. Vance l’Ue contraddice se stessaRoma, 15 feb. (askanews) – La Commissione europea ha deciso a sorpresa, nella sua riunione di martedì 11 febbraio a Strasburgo, di ritirare la proposta di direttiva sulla responsabilità civile in caso di danni provocati dall’Intelligenza artificiale (indicata dall’acronimo Aild). La decisione è stata presa nel quadro del nuovo programma di lavoro per il 2025 della Commissione, che è stato presentato il giorno dopo, mercoledì 12 febbraio a Strasburgo, in conferenza stampa, sempre a Strasburgo, insieme a una comunicazione sul nuovo piano di ‘semplificazione’ delle normative comunitarie, per ridurre gli oneri burocratici delle imprese. Alla conferenza stampa hanno partecipato i due commissari forse più vicini alla presidente Ursula von der Leyen, Valdis Dombrovskis, responsabile per l’Economia, la Produttività, l’Attuazione e Semplificazione della normativa Ue, e Maros Sefcovic, responsabile per il Commercio, la Sicurezza economica e le Relazioni interistituzionali. Entrambi sono stati vicepresidenti esecutivi nella precedente Commissione.


La riunione del Collegio dei commissari, nel pomeriggio dell’11 febbraio a Strasburgo, è stata presieduta da von der Leyen, appena ritornata dall’incontro di poche ore prima con il vicepresidente americano James David Vance, a margine del summit internazionale di Parigi sull’Intelligenza artificiale (AI Action Summit), a cui avevano partecipato anche i vicepresidenti esecutivi Henna Virkkunen, responsabile per la Sovranità tecnologica, Sicurezza e Democrazia, e Stéphane Séjourné, responsabile per la Prosperità e la Strategia industriale. Significativamente, durante il summit di Parigi, Vance si era scagliato contro ‘l’eccesso di regolamentazione’ dell’Ue nei confronti del settore digitale e in particolare dell’Intelligenza artificiale. ‘Un’eccessiva regolamentazione potrebbe uccidere un settore trasformativo proprio mentre sta decollando’, aveva sottolineato il vicepresidente americano. Si può ragionevolmente ipotizzare che il ritiro della direttiva Aild sia stato un segnale di attenzione che von der Leyen e Virkkunen, in particolare, hanno voluto dare a Vance, in risposta al suo avvertimento. La proposta di direttiva sarebbe stata individuata, insomma, come una innocente vittima sacrificale per placare l’ira dell’Olimpo, tutto americano, del grande business dell’Intelligenza artificiale.


Una contraddizione salta subito agli occhi, ed è stata immediatamente messa in luce dal relatore per il Parlamento europeo della direttiva ‘sacrificata’, l’eurodeputato tedesco del Ppe Axel Voss: in questo caso, la normativa non era affatto un onere amministrativo supplementare, e magari inutile, destinato a complicare la vita delle imprese, ma, al contrario, mirava a unificare certe condizioni del mercato europeo nel settore. Siamo davanti a una pretesa ‘semplificazione’, insomma, operata con una flagrante ‘deregolamentazione’, che invece di rendere più agevole la vita delle imprese, le lascia sottoposte a 27 diverse regolamentazioni nazionali sulla responsabilità civile, rinunciando a un’armonizzazione minima europea, in contraddizione con la logica e le esigenze del mercato unico e della facilitazione dell’espansione transnazionale, soprattutto per le Pmi e le start-up.


La direttiva era stata proposta dalla Commissione il 28 settembre 2022, dopo una regolare valutazione d’impatto, dopo che il Parlamento europeo l’aveva sollecitata con una ‘risoluzione legislativa’ nel 2020, e dopo che la stessa Commissione aveva individuato in un proprio rapporto del 2020 le sfide per la sicurezza e la responsabilità civile dell’intelligenza artificiale e della robotica. Sebbene già dalla primavera scorsa fossero state espresse delle perplessità sull’adeguatezza della proposta di direttiva Aild, sia nel Parlamento europeo che da diversi Stati membri in Consiglio Ue, e nonostante il fatto che il lavoro legislativo fosse rimasto fermo in attesa dell’approvazione definitiva del regolamento generale dell’Ue sull’Intelligenza artificiale (AI Act), avvenuta il 21 maggio 2024, il dossier non sembrava affatto su un binario morto, ma era chiaro, semmai, che avrebbe richiesto degli adattamenti per tenere conto degli ultimi sviluppi, sia tecnologici che regolamentari. La stessa Commissione aveva modificato nel luglio scorso la proposta con una versione ‘aggiornata’ per tenere conto delle ultime modifiche del regolamento AI Act, e il Parlamento europeo aveva pubblicato a settembre delle raccomandazioni per allargare il campo di applicazione della direttiva.


Non si trattava affatto, insomma, di una proposta legislativa arenatasi e rimasta bloccata per anni nel processo decisionale per mancanza di consenso tra gli Stati membri, o perché non riconosciuta davvero necessaria, come accade in genere per i casi in cui la Commissione decide di ritirare le proprie proposte. Né la direttiva era stata bocciata in un voto del Parlamento europeo (come ad esempio è accaduto l’anno scorso per la normativa che intendeva dimezzare l’uso dei pesticidi nell’agricoltura dell’Ue). Le motivazioni del ritiro della direttiva che ha dato, in particolare, il commissario Sefcovic mercoledì scorso a Strasburgo, sono tutt’altro che convincenti. ‘Abbiamo esaminato come questo dossier sta procedendo nel processo co-legislativo. A volte vediamo che delle particolari proposte sono bloccate nel processo co-legislativo per lunghi anni’, ha detto il commissario. Su questa direttiva, ha continuato, ‘abbiamo seri dubbi che faranno progressi quest’anno. Quindi abbiamo valutato se dovremmo inventarci qualcosa di nuovo, se dovremmo affrontare la questione da un’angolazione diversa’. Ma alla fine, ha riferito il commissario, ‘abbiamo deciso di inserirlo nella lista delle proposte da ritirare, perché questa lista viene poi messa sul tavolo dei co-legislatori, e loro hanno la possibilità di dirci di no, di insistere sul fatto che una proposte debba essere mantenuta’. In questo caso, ha assicurato, ‘siamo pronti a lavorarci, e concludere in tempo. Quindi questo è un nostro invito ai co-legislatori a dirci se vogliono o no che continuiamo a lavorare su queste proposte per la responsabilità civile dell’IA’. Certo, appare quanto meno inappropriato fare riferimento a un processo co-legislativo ‘bloccato per lunghi anni’ quando la direttiva è stata proposta poco più di due anni fa, e aggiornata nel luglio scorso: si tratta di tempi del tutto normali per l’Ue. Inoltre, non sembra appropriato scaricare sul Parlamento europeo e sul Consiglio Ue la responsabilità di dire l’ultima parola su una decisione che comunque spetta alla Commissione, ‘guardiana dei Trattati Ue’ e detentrice del monopolio dell’iniziativa legislativa, in base a considerazioni di opportunità e all’esigenza di mantenere l’integrità delle proposte, quando vengono modificate dai co-legislatori in un senso che ne modifica gravemente l’efficacia e gli obiettivi. Un’altra strana motivazione è stata data venerdì 14 febbraio dal portavoce della Commissione Markus Lammert, responsabile per Affari interni, Democrazia, Giustizia e Stato di diritto. Rispondendo a una nostra domanda, Lammert ha detto: ‘Abbiamo osservato una certa riluttanza nei confronti di questa proposta di direttiva, per la quale le discussioni sono state sospese per un bel po’ di tempo. Inoltre, da quando la proposta originale è stata presentata nel 2022, sono state adottate altre normative che coprono determinati aspetti, come il regolamento sulla responsabilità civile dei prodotti e il regolamento AI Act. La Commissione valuterà se presentare un’altra proposta o se scegliere un altro tipo di approccio’. ‘L’inclusione di questo dossier nella lista delle proposte da ritirare – ha aggiunto il portavoce – esprime l’intenzione della Commissione in questo senso. Ma in linea con gli accordi istituzionali, sia il Parlamento europeo che il Consiglio Ue possono ora esprimere la loro opinione su tutte le proposte che intendiamo ritirare, e le terremo attentamente in considerazione prima di prendere la decisione finale’. Anche queste affermazioni contraddicono in modo evidente quanto la Commissione aveva sempre sostenuto finora che la direttiva sulla responsabilità civile dell’IA era necessaria proprio per coprire quegli aspetti che non rientrano nel campo di applicazione dell’AI Act e del regolamento sulla responsabilità civile dei prodotti. Ma la contraddizione più paradossale tra le motivazioni addotte per il ritiro della proposta di direttiva e le motivazioni indicate dalla stessa Commissione per sostenerne la necessità sta in una dichiarazione ufficiale di un altro commissario europeo, l’irlandese Michael McGrath, responsabile per la Democrazia e lo Stato di diritto, la Giustizia e la Tutela dei consumatori. Per una strana coincidenza, McGrath ha inviato una risposta scritta all’interrogazione parlamentare di due eurodeputati sulla direttiva Aild che è arrivata ed è stata pubblicata proprio martedì 11 febbraio, lo stesso giorno in cui la Commissione ha deciso il ritiro della direttiva, con le motivazioni che abbiamo visto. L’interrogazione, presentata il 26 novembre da due eurodeputati dello stesso gruppo Ppe di Axel Voss (contrarissimo al ritiro della direttiva, come abbiamo visto), il tedesco Andreas Schwab e la svedese Arba Kokalari, chiedeva innanzitutto se la Commissione ‘riconsidererà l’idea alla base della direttiva sulla responsabilità civile per quanto riguarda la necessità di promuovere la competitività e l’innovazione’; in secondo luogo, quali misure specifiche siano previste ‘per garantire che questa legislazione non abbia un impatto sproporzionato sulle Pmi e sulle start-up europee’; e infine come valuti la Commissione ‘il rischio di una regolamentazione eccessiva di un settore in espansione e di ulteriori ostacoli normativi per le aziende confrontate a una forte concorrenza internazionale’. Se la Commissione avesse avuto l’intenzione di ritirare la proposta di direttiva già da prima del summit di Parigi sull’IA e dell’incontro con Vance, non ci sarebbe stato nulla di più facile che rispondere ai due eurodeputati rassicurandoli sul fatto che sì, in effetti potrebbero esserci dei problemi, c’è il rischio di un impatto negativo su Pmi e start-up europee e di una regolamentazione eccessiva. Vediamo invece come ha risposto McGrath, l’11 febbraio: Innanzitutto, ‘la proposta di direttiva sulla responsabilità per intelligenza artificiale (IA) è stata concepita con un approccio lungimirante per modernizzare alcune norme sulla responsabilità civile basata sulla colpa, tenendo conto delle caratteristiche uniche dell’IA (opacità, complessità e autonomia) che la differenziano dal software tradizionale. La certezza del diritto in materia di responsabilità civile è importante per ridurre i rischi e incoraggiare le imprese, in particolare le Pmi e le start-up, a investire in AI. Le norme armonizzate sulla responsabilità civile basata sulla colpa – rileva McGrath – riducono al minimo la frammentazione, creando un ambiente prevedibile per l’innovazione e garantendo al contempo la responsabilità’. Da notare che quest’ultima argomentazione è esattamente quella sostenuta dal relatore della direttiva, Axel Voss In secondo luogo, il commissario sottolinea che ‘la direttiva proposta non crea alcun onere amministrativo per le imprese (nessun obbligo di segnalazione, registrazione, documentazione) e rafforza la certezza del diritto’. Niente a che vedere, dunque, con ‘l’eccesso di regolamentazione’ denunciato da Vance, e neanche con la logica della semplificazione burocratica invocata dalla Commissione. In terzo luogo, continua McGrath, ‘la direttiva proposta non crea ulteriori ostacoli per le aziende, poiché si basa su obblighi che le aziende devono già rispettare ai sensi della legislazione europea o nazionale’. Quanto alla complementarietà della proposta di direttiva che si vuole ritirare rispetto al campo d’applicazione dell’AI Act e della direttiva sulla responsabilità civile dei prodotti, il commissario spiega che il primo ‘riduce i rischi per la sicurezza e i diritti fondamentali’, mentre la seconda ‘stabilisce la responsabilità senza colpa dei produttori per i prodotti difettosi, a vantaggio dei consumatori’. La proposta di direttiva Aild, invece, ‘copre la responsabilità civile per i danni causati dall’IA, collegati alla colpa di qualsiasi persona’ giuridica. E’ evidente, qui, la contraddizione già sottolineata in precedenza con quanto affermato dal portavoce Markus Lammert. ‘L’adattamento della responsabilità per colpa alle specificità dell’intelligenza artificiale consente a qualsiasi tipo di vittima di incidenti causati da sistemi di intelligenza artificiale di presentare una richiesta di risarcimento danni con successo e di ottenere un risarcimento’, conclude McGrath. Questa soluzione, se la direttiva verrà ritirata – come vuole la Commissione per piegarsi alle richieste americane -, non sarà più possibile secondo una normativa armonizzata europea, ma solo secondo quanto prevedono, se lo prevedono, 27 normative nazionali, diverse per ogni paese. Un regalo avvelenato per le Pmi e le start-up che vogliano espandersi nel mercato unico europeo. Di Lorenzo Consoli e Alberto Ferrarese

Pubblicità Progresso: al via campagna “Scegli l’Università” insieme a CRUI

Pubblicità Progresso: al via campagna “Scegli l’Università” insieme a CRUIRoma, 15 feb. (askanews) – “Siamo particolarmente contenti, come Fondazione Pubblicità Progresso, di aver ricevuto il sostegno della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane, per realizzare questa campagna. Noi, come italiani, dobbiamo essere assolutamente orgogliosi del nostro sistema universitario: quasi due milioni di giovani che si confrontano, che dialogano, che conoscono contesti diversi, che conoscono le diversità, le sfumature in tantissimi ambiti disciplinari”. Lo ha detto il Prof. Andrea Farinet, Presidente della Fondazione Pubblicità Progresso, a margine della presentazione dello spot della nuova campagna dal titolo “Scegli l’Università”, promossa in collaborazione con la CRUI.


“Uno spot – ha spiegato Stefano Umbertini, Rettore Università della Tuscia e Presidente commissione CRUI orientamento – che racconta l’università per quello che è, un’esperienza a 360 gradi. Non solo lezione ma anche condividere, collaborare, lavorare in gruppo, incontrarsi. L’università è un luogo dove si formano collaborazioni, amicizie, e da lì parte il futuro di tutti i giovani italiani”. La campagna sarà on-air da oggi, sabato 15 febbraio. Da sempre al fianco del sistema universitario italiano, la Fondazione Pubblicità Progresso, grazie alla collaborazione con CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università italiane) ha realizzato questa campagna di socialing. L’obiettivo principale è invitare gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e le loro famiglie a valutare l’importanza degli studi universitari. In particolare, si intende sottolineare il valore dell’esperienza universitaria in quanto fondamentale momento di crescita personale, civile e sociale. Promuovendo, allo stesso tempo, il ruolo dell’università come luogo di apprendimento e l’importanza della laurea per accedere alle professioni emergenti e migliorare così le proprie prospettive di vita.


La campagna è stata realizzata dall’agenzia Cernuto Pizzigoni & Partners, grazie al supporto ed il coordinamento di UNA (Aziende della Comunicazione Unite) socio fondatore di Pubblicità Progresso. Per la diffusione, verranno utilizzati sia mezzi tradizionali come i canali televisivi, sia i media digitali per raggiungere congiuntamente i giovani ed i loro genitori. Saranno diffusi brevi video, contenuti digitali e materiali informativi sui social network e presso i principali istituti scolastici. La pianificazione media, a cura di Pubblicità Progresso, prevede passaggi televisivi su Rai, Mediaset, SKY, Warner Bros. Discovery Italia e Tv di Stato di San Marino. “Abbiamo delle eccellenze straordinarie, una storia straordinaria. E in un momento di grande cambiamento, di nuove tecnologie, di nuove metodologie, di nuove discipline scientifiche, è fondamentale ricordare ai giovani che studiano nelle scuole superiori che importanza straordinaria offre l’università italiana: esperienza, vita in comune, nuove prospettive, nuove metodologie – ha concluso Farinet -. Immaginiamo che nel 2030 il 50% degli occupati in Italia svolgerà professioni che oggi non esistono. Quindi in questo grande momento di cambiamento e forse di disorientamento è fondamentale informarsi, confrontarsi, orientare, approcciare il mondo dell’università, dove l’esperienza fisica, l’esperienza culturale e intellettuale, secondo noi, è straordinaria”.

Sanremo, città ‘sold out’ e traffico paralizzato per serata finale

Sanremo, città ‘sold out’ e traffico paralizzato per serata finaleRoma, 15 feb. (askanews) – Sanremo è letteralmente ‘sold out’, il traffico è impazzito e una marea di persona affolla le vie non solo centrali, non solo intorno al Teatro Ariston, ma in tutta la città ligure. Traffico in tilt, parcheggi completi già da questa mattina, code per i taxi e per i bus. Insomma, la città si prepara per il gran finale della 75esima edizione del Festival con lunghe code agli accessi in piazza Colombo.


Elevati anche i controlli di sicurezza nei varchi allestiti dalle forze dell’ordine; le unità cinofile della polizia hanno inoltre controllato il Teatro Ariston.

Calcio, Atalanta-Cagliari 0-0 nell’anticipo

Calcio, Atalanta-Cagliari 0-0 nell’anticipoRoma, 15 feb. (askanews) – Al Gewiss Stadium finisce 0-0 tra Atalanta e Cagliari. Partita non semplice per la squadra di Gasperini che crea la prima vera occasione al 35′ con Samardzic che, al limite dell’area, calcia col sinistro a giro. Nel secondo tempo viene annullato il gol di Brescianini per fallo di Posch su Caprile. Il Cagliari cresce e va vicino al vantaggio con il destro di Deiola deviato da Hien in calcio d’angolo. Nel finale ci prova Vlahovic che non riesce a superare Caprile

Ucraina, Zelensky: ho rifiutato un accordo con gli Usa sulle terre rare

Ucraina, Zelensky: ho rifiutato un accordo con gli Usa sulle terre rareMonaco di Baviera, 15 feb. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di avere rifiutato l’accordo con gli Sgtati Uniti sulle terre rare, perché il documento proposto “non è ancora pronto a proteggere gli interessi” del suo Paese. “Io sono il presidente e avrò un’influenza sulla qualità di questo documento. Ed è per questo che non ho lasciato che i ministri firmassero l’accordo, perché non è pronto, secondo me. Non è ancora pronto a proteggere i nostri interessi”, ha detto Zelensky parlando con alcuni giornalisti ucraini a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, secondo quanto riportato da Rbc-Ucraina.


Inoltre, ha spiegato Zelensky, bisogna “pensare a come distribuire i profitti, se è tutto correlato alle garanzie di sicurezza”. “Non vedo ancora questa connessione nel documento”, ha osservato, aggiungendo che invece questa connessione dovrebbe essere chiara.

Sanremo, Alex Wyse: un brano dedicato a mia nonna

Sanremo, Alex Wyse: un brano dedicato a mia nonnaSanremo, 15 feb. (askanews) – Volto di punta del daytime di RaiUno con “Storie Italiane”, Eleonora Daniele ha aperto questo pomeriggio l’ultima puntata di StudioNews-Speciale Sanremo commentando la serata delle Cover, che conferma lo straordinario successo di pubblico del quarto Festival targato Carlo Conti: “È stata una serata divertente ed emozionante. Personalmente il mio picco emotivo l’ho avuto quando Marcella Bella è scesa in platea per salutare suo fratello Gianni. Insieme hanno scritto pagine di musica che hanno fatto la storia del nostro Paese, anche all’estero”. Instancabilmente attenta alle tematiche sociali più urgenti, dal bullismo al disagio giovanile passando per le questioni di genere, Eleonora Daniele, il prossimo 26 febbraio presso la sede del Parlamento Europeo in Roma, sarà testimonial di un momento di riflessione programmatica in seno alla Giornata Europea contro le Molestie.


Alle donne, alla storia delle loro conquiste (dagli Anni Sessanta ad oggi) è dedicato anche l’ultimo saggio di Marzia Roncacci, giornalista e conduttrice di Tg2 Italia Europa: “L’invidia del pene”, racconta, “è un libro per tutti ma ricorda soprattutto alle donne, in particolar modo alle più giovani, che non ha senso maschilizzarsi per sentirsi più forti e credibili”. A bilancio del Festival di Sanremo 2025, Roncacci promuove la direzione artistica di Carlo Conti che, dice, “attraverso le sue scelte musicali, ha saputo fotografare ciò che il nostro Paese è in questo momento, nel bene e nel male”.


Conti, che ha riportato sul palco dell’Ariston, come da tradizione propriamente baudiana, le Nuove Proposte, in un circuito di gara autonomo e parallelo ai destini dei Big. A StudioNews-Speciale Sanremo questo pomeriggio ci ha raggiunti anche Alex Wyse, secondo tra i Giovani, dietro ad Andrea Settembre, con “Rockstar”: “È un brano che ci invita a tirare fuori ciò che teniamo nascosto. La frase ‘solo quando cresciamo diventiamo piccoli?’ mi fa pensare a mia nonna, all’ultimo periodo con lei”. Tra gli ospiti del Festival di Sanremo 2025, in attesa dell’arrivo di Antonello Venditti che nel corso della Finalissima di questa sera riceverà il Premio alla Carriera, l’ex campionessa Carolina Kostner, sul palco mercoledì scorso per lanciare le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. E a proposito di sport torna, su Rai Italia e on-demand su Raiplay dal 22 febbraio, “Linea Azzurri”, il programma ideato da Angelo Maietta che racconta le storie di entusiasmo e sacrificio dei nostri atleti animati dal fuoco della fiamma olimpica. In studio con la conduttrice Patrizia Barsotti, Maietta è lapidario sulla sentenza Wada che ha portato alla squalifica per tre mesi di Jannik Sinner per il caso clostelbol: “Una vergogna giudiziaria. Un successo enorme come quello di Sinner, innesca luci e ombre. E, di solito, chi sta in ombra vorrebbe far di tutto per spegnerti”.


Antonomasia della regia televisiva, per l’ultima puntata della quarta edizione non poteva mancare un grande amico di StudioNews – Speciale Sanremo, Duccio Forzano, in teatro con “Come Rocky Balboa”, dal suo libro omonimo del 2016: “Con un po’ di presunzione ho fatto questo salto dal dietro le telecamere al palcoscenico”, sorride, “è un’esperienza divertente, terapeutica e certamente anche stimolante perché il pubblico, non essendo abituato a vederti in una certa veste, si aspetta qualcosa, ti sfida”. Momento pronostici, infine, affidato a Roberta Ammendola (RaiNews24) che punta su Lucio Corsi come la vera sorpresa di questo Festival. Un Festival definito da più parti come del ritorno alla tradizione e che StudioNews è stato felice di potervi raccontare grazie alle partnership con AskaNews, Casa Sanremo e CiaoUsaTv. Patrizia Barsotti, Numa Palmer, autori, inviati e tecnici vi danno appuntamento alla prossima edizione.

Napoli, Zinzi (Lega): giù le mani dal Teatro San Carlo

Napoli, Zinzi (Lega): giù le mani dal Teatro San CarloRoma, 15 feb. (askanews) – “Giù le mani dal Teatro San Carlo di Napoli che non merita certo di finire in prima pagina per colpa di chi asseconda stupidi pregiudizi e maldicenze. Il Teatro lirico è l’immagine migliore che la cultura partenopea e italiana possa esportare a livello internazionale, con i suoi artisti che rappresentano una vera eccellenza e che sono pronto ad incontrare, quando vorranno, per dimostrare la mia riconoscenza per quello che fanno e il mio pieno sostegno dopo le vigliaccherie che sono costretti a subire in questi giorni”. Così afferma in una nota il deputato della Lega e coordinatore del partito in Campania, Gianpiero Zinzi. Il parlamentare poi aggiunge: “Basta infangare il nome del San Carlo e dei suoi coristi: è un tempio sacro di storia, cultura e musica e ne siamo orgogliosi”.

Sanremo, Tony Effe: Ho coperto i tatuaggi per rispetto al Festival

Sanremo, Tony Effe: Ho coperto i tatuaggi per rispetto al FestivalSanremo, 15 feb. (askanews) – Collaborativo e disponibile, Tony Effe si è presentato in sala stampa all’Ariston con otto collane e maglietta di Topo Gigio “Volevo essere un duro” dopo la polemica con la Rai che gli ha fatto togliere la collana poco prima di salire col palco. In prima battuta è proprio tornato sulla questione della collana, ribadendo che le regole devono valere per tutti. “Me la hanno fatta togliere prima di salire sul palco, mi ha deconcentrato” e sull’ipotesi di un esposto del Codacons ha replicato secco. “Se ne occuperanno i miei legali”.


“Mi sto divertendo molto, è stressante per gli orari ma mi diverto e ho incontrato molti artisti, tipo Lucio Corsi, mi piace che ognuno ha qualcosa da darmi in questo Festival, prendo da ognuno e porto a casa… Fedez? L’ho incontrato solo al Green carpet, basta, se lo avessi incontrato lo avreste saputo” ha risposto. I due in passato avevano fatto parlare per un dissing. “Nella prima serata ho coperto i tatuaggi per rispetto al festival, di mia mamma e di tutti quelli che non amano i tatuaggi” ha spiegato il rapper romano che poi si dilungato sul suo percorso artistico. “Ho scritto di tante cose, ho un repertorio di 160 canzoni, ho testi molto duri ma anche canzoni d’amore, per il brano di Sanremo ho preso lezioni di canto perchè quel tipo di melodia lo richiedeva” ha detto. Damme ‘na mano è un brano romantico e passionale che celebra Roma e il profondo legame di Tony Effe con la sua città natale. Tony personifica Roma come una donna, esprimendo l’amore e la connessione che prova verso di essa. Poi ha annunciato un concerto al Circo Massimo di Roma il 6 luglio e a chi gli chiede se dopo le polemiche di Capodanno pensa di invitare anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri? Replica: “Certo, volentieri”, aggiungendo sul caso capodanno: “È successo un casino per una cosa di cui non avevo colpe. Mi è dispiaciuto quello che è successo: potevano informarsi prima di chiamarmi”.

Sanremo, apre la serata finale Michielin e chiude Sarah Toscano

Sanremo, apre la serata finale Michielin e chiude Sarah ToscanoSanremo, 15 feb. (askanews) – Apre Francesca Michielin e chiude Sarah Toscano. Ecco l’ordine di uscita (e i codici del televoto) dei 29 artisti in gara per la serata finale che decreterà il vincitore del Festival di Sanremo. 01 – Francesca Michielin 02 – Willie Peyote 03 – Marcella Bella 04 – Bresh 05 – Modà 06 – Rose Villain 07 – Tony Effe 08 – Clara 09 – Serena Brancale 10 – Brunori Sas 11 – Francesco Gabbani 12 – Noemi 13 – Rocco Hunt 14 – The Kolors 15 – Olly 16 – Achille Lauro 17 – Coma _Cose 18 – Giorgia 19 – Simone Cristicchi 20 – Elodie 21 – Lucio Corsi 22 – Irama 23 – Fedez 24 – Shablo ft. Guè, Joshua, Tormento 25 – Joan Thiele 26 – Massimo Ranieri 27 – Gaia 28 – Rkomi 29 – Sarah Toscano