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Lombardia, Berlusconi: vince Fontana, Majorino ‘candidato a perdere’

Lombardia, Berlusconi: vince Fontana, Majorino ‘candidato a perdere’Milano, 8 feb. (askanews) – Il presidente della Lombardia Attilio Fontana vincerà le elezioni regionali, “non ho dubbi su questo”, dice Silvio Berlusconi in una intervista a La Provincia di Como. “Del resto lo merita, ha saputo gestire una stagione difficile con serietà, sobrietà, responsabilità. E lo merita il centrodestra: il nostro modello di buongoverno è premiato dagli elettori lombardi da 28 anni, ed ha consentito alla Lombardia di essere una delle regioni più avanzate d’Europa”.
Nessuna speranza dunque per gli sfidanti, secondo il presidente di Forza Italia: sull’ex vicepresidente Letizia Moratti, ora candidata con il terzo polo “il giudizio, purtroppo per lei, lo daranno gli elettori domenica e lunedì”. Quanto al candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino, pur con “il massimo rispetto per la persona, è un ‘candidato a perdere’ scelto sapendo di non avere nessuna probabilità di vittoria”. E poi “mi permetto di osservare – ha concluso – che riproporre una coalizione fra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle la dice lunga sulla coerenza di entrambi”.

Centenario Aeronautica Militare, a Piacenza vola di nuovo un G-91

Centenario Aeronautica Militare, a Piacenza vola di nuovo un G-91Piacenza, 8 feb. (askanews) – Il 28 marzo 2023 l’Aeronautica Militare celebra il suo Centenario. Per l’occorrenza, tra i tanti eventi in programma, sta preparando una grande manifestazione aerea, dal 16 al 18 giugno, a Pratica di Mare, vicino Roma, dove voleranno 100 aerei (in servizio e storici), tutti italiani.
Uno di questi sarà un glorioso Fiat G-91R con livrea delle Frecce Tricolori, rimesso completamente a nuovo – anche grazie a sponsor e aziende private – nel distaccamento aeroportuale di Piacenza-San Damiano, oggi ai comandi del Tenente colonnello Francesco Rossi e sede, in passato, del 50° Stormo.
“Le Frecce Tricolori hanno utilizzato il velivolo G-91R verso la fine degli anni di utilizzo del G-91 nella pattuglia e verrà riprodotta la livrea del solista – ha spiegato il Tenente Colonnello Francesco Dante, responsabile della Sezione valorizzazione del patrimonio storico aeronautico – ora siamo alla fase di assemblaggio del velivolo che è quella finale. Prima di questa c’è tutta la fase di smontaggio, di revisione di ogni singolo componente del velivolo. Un lavoro lunghissimo e molto impegnativo”.
Simbolo storico del Made in Italy aeronautico, il G-91 non è più in servizio dal 1992. Per riportare in volo questo esemplare, ogni singolo bullone è stato smontato e revisionato, alcuni elementi sono stati recuperati da un aereo gemello, quello che non era più buono è stato ricreato da zero, sotto il controllo dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) e, in alcuni casi, si è dovuto addirittura ricostruire gli strumenti per ritarare le apparecchiature.
“Il lavoro di restauro – ha continuato il Tenente Colonnello Dante – è un lavoro quasi archeologico. Si va prima a cercare tutto il materiale, soprattutto i manuali perché è attraverso i manuali che è possibile poi stabilire qual è la procedura di ripristino di un pezzo che magari non è più possibile sostituire o riprodurre nuovo. Il personale che sta lavorando al progetto è personale specialista che lavorava sul velivolo Tornado ed è stato scelto in base alle categorie in modo da poter avere tutto lo spettro delle capacità che sono necessarie per rimettere in volo il velivolo”.
Risentire dopo tanto tempo il sibilo di uno dei motori Orpheus originali recuperati per i test è stato, per la squadra di restauro, come assistere alla nascita di un figlio. E ora ci si prepara al primo volo.
“La soddisfazione nel riportare in volo un velivolo storico come questo è enorme – ha aggiunto il pilota italiano – in parte è proprio legata al fatto che un velivolo che non vola più da molti anni ritornerà a volare e in parte è legata al processo che è stato necessario per arrivare a questo risultato”.
“Il primo volo me lo immagino come una grande emozione – ha concluso il comandante Dante – l’attesa di quel momento e quei pochi istanti saranno il frutto di due anni di lavoro molto intenso, per cui ci sarà molta attesa per quello, proprio in quel momento”.
Servizio di Pino Di Feo

Biden, messaggio ai moderati e sfida ai Gop: “Voglio finire il lavoro”

Biden, messaggio ai moderati e sfida ai Gop: “Voglio finire il lavoro”Roma, 8 feb. (askanews) – Davanti a un Congresso controllato solo a metà, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha inviato oggi un messaggio agli americani moderati, i più scettici sul suo operato, ed ha rivolto insieme un invito e una sfida ai repubblicani, che hanno la maggioranza in una delle Camere: “finiamo il lavoro insieme”, ha detto durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione, prima di rivendicare i suoi successi, soprattutto in campo economico, di ribadire il sostegno incondizionato all’Ucraina e di mettere in guardia la Cina. Un discorso di 73 minuti, tenuto con grande vigore anche di fronte alle contestazioni di alcuni dei presenti, che lo hanno apostrofato come “bugiardo”, facendo spesso sfoggio di ottimismo, con uno sguardo rivolto oltre il 2024, anno delle nuove elezioni presidenziali. Brevi, e sul finire delle sue comunicazioni, i passaggi di politica estera. Gli Stati Uniti, ha spiegato Biden, resteranno al fianco dell’Ucraina “finché sarà necessario”. Quanto alla Cina, Washington agirà ogni volta che Pechino “minaccerà la sovranità americana”, “come dimostrato la settimana scorsa”, ha commentato, alludendo alla questione del pallone spia individuato e abbattuto.
Dopo un breve, scherzoso, saluto al nuovo speaker della Camera, Kevin McCarthy, – “non voglio rovinare la tua reputazione ma non vedo l’ora di lavorare con te” -, Biden si è subito concentrato sui temi economici. Gli Usa, ha precisato “sono nella posizione migliore al mondo per crescere”: “stiamo costruendo un’economia in cui nessuno viene lasciato indietro” e “il mio piano economico riguarda l’investimento in luoghi e persone che sono stati dimenticati”, ha avvertito, rivendicando poi la creazione di un numero record di nuovi posti di lavoro”: “12 milioni, in due anni più di quanti ne abbia mai creato un presidente in quattro”.
Ricordando quindi che il Covid-19 “non controlla più le nostre vite”, ha elencato i progetti che a suo dire dovrebbero essere approvati in maniera bipartisan: “non c’è alcuna ragione per cui non possiamo lavorare insieme in questo nuovo Congresso”, ha commentato, citando la riforma della polizia, il divieto delle armi d’assalto, il ripristino del diritto d’aborto. Ma anche la sfida climatica che rappresenta una “minaccia esistenziale” sebbene “avremo ancora bisogno di petrolio e gas per un po’”, la tutela dei minori, un fisco più equo, con l’introduzione di una tassa minima per i ricchi, che “non devono pagare mai meno di un insegnante o un vigile del fuoco”, e la quadruplicazione delle tasse sul riscatto delle grandi aziende, come quelle petrolifere che – ha sottolineato Biden – “fanno profitti scandalosi pagando zero tasse federali”.
Un passaggio del suo discorso, Biden lo ha quindi dedicato anche alla difesa del welfare, contro i tagli evocati dai repubblicani alla previdenza e al Medicare, l’assistenza sanitaria per gli ultra 65enni. Proprio su questo passaggio sono arrivate le contestazioni più dure da parte dei suoi oppositori. “Bugiardo”, hanno urlato alcuni parlamentari repubblicani, che hanno protestato anche quando il presidente ha accusato il partito di tenere l’economia in “ostaggio” del tetto al debito che si rifiuta di alzare.
Due, invece, i passaggi di politica estera, su Ucraina e Cina. Biden ha spiegato che l’America sarà al fianco dell’Ucraina “per tutto il tempo necessario”. La risposta all’invasione russa è stata “un test per l’America e per il mondo”, sulla capacità di lottare per la sovranità e per la democrazia, un test che per Biden è stato superato, mandando anche un messaggio ai “potenziali aggressori” che volessero “minacciare la nostra sicurezza e prosperità”, ha spiegato. Di fronte alla guerra di Putin, “l’America ha fatto quello che sa fare meglio, il leader. Abbiamo unito la Nato e costruito una coalizione globale, ha detto Biden”.
Quanto alla Cina, “come abbiamo chiarito, se minaccerà la nostra sovranità, agiremo per proteggere il nostro Paese. E lo abbiamo fatto”, ha precisato, riferendosi all’abbattimento del pallone spia di Pechino. Biden ha quindi ribadito che gli Usa “cercano la competizione, non il conflitto” con la Cina. Dunque, ha aggiunto, “non mi scuserò perchè stiamo investendo per rendere l’America più forte, nell’innovazione, nelle industrie che definiranno il futuro” contro il tentativo di “dominare” del governo cinese. “Oggi – ha rivendicato – siamo nella posizione più forte da decenni per competere con la Cina o con chiunque altro nel mondo. Sono impegnato a lavorare con la Cina per l’avanzamento degli interessi americani e per il beneficio del mondo, ma non commettete errori: se la Cina minaccia la nostra sovranità, noi agiremo per proteggere il nostro Paese. E lo abbiamo fatto. E vincere la competizione con la Cina dovrebbe unire tutti noi”.
Prima di concludere, Biden ha anche accennato a quanto accaduto il 6 gennaio 2021: l’assalt al Campidoglio a Washington. “Due anni fa, la nostra democrazia ha ricevuto la sua più grande minaccia dai tempi della guerra civile. Oggi, nonostante sia ferita, la nostra democrazia rimane indomita e intatta. La storia dell’America è una storia di progresso e resilienza… Siamo l’unico paese ad uscire più forte da ogni crisi”, ha commentato, tornando al suo iniziale ottimismo.

Usa, Biden al Congresso: voglio finire il lavoro

Usa, Biden al Congresso: voglio finire il lavoroMilano, 8 feb. (askanews) – “Ai miei amici repubblicani dico che se abbiamo potuto lavorare insiene nello scorso Congresso, non c’è ragione per cui non possiamo farlo anche in questo. Il popolo ci ha mandato un messaggio chiaro: combattere per il potere in sè non porta da nessuna parte”, mentre invece “siamo qui per finire il lavoro”, per “unire il Paese”, per “ricostruire l’anima della Nazione, la classe media”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nel suo discorso sullo stato dell’Unione davanti al COngresso.
Biden ha ricordato i “troppi posti di lavoro che si sono spostati oltremare”, con gli Usa che “importavano prodotti ed esportavano lavoro”. Ora è il contrario, rivendica, con la creazione in due anni di “più posti di lavoro di quanti ne abbia creati nessun presidene in 4 anni”. E sull’inflazione e le prospettive di crescita “siamo messi meglio di chiunque altro”. Biden ha ricordato l’Inflation Reduction Act, e ha avvertito che non accetterà eventuali tentativi di revocarlo. Soprattutto sul tema dei farmaci: “Se provate a fare qualcosa per aumentare il costo dei farmaci da prescrizione, porrò il veto”.

Presentata una moneta dedicata alla Ryder Cup 2023 italiana

Presentata una moneta dedicata alla Ryder Cup 2023 italianaRoma, 7 feb. (askanews) – Una moneta dedicata alla Ryder Cup 2023 italiana. Il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e il Poligrafico e Zecca dello Stato, hanno presentato a Roma, presso la Sala Ciampi del ministero dell’Economia e delle Finanze, la nuova Collezione Numismatica 2023, emessa dal MEF e coniata dalla Zecca dello Stato. Una Collezione all’insegna dell’innovazione con omaggi al sociale, allo sport, alla moda e allo spettacolo.
Dedicata alla Ryder Cup 2023 italiana una moneta 10 euro in argento rodiato – Alla 44esima edizione della Ryder Cup di Roma, fatto storico, è stata dedicata una moneta da 10 euro in argento rodiato (diametro di 34 millimetri per 22 grammi di peso). Non una semplice fior di conio, ma una moneta con elementi colorati ed effetto tridimensionale. Creata dall’artista Annalisa Masini, sul dritto è stato impresso il logo ufficiale della Ryder Cup che si staglia su una pallina da golf. Nel giro, la scritta Repubblica Italiana, separata ai lati da due bande di colore rosso e blu, identificative rispettivamente dell’Europa e degli Stati Uniti d’America che si sfideranno dal prossimo 29 settembre al 1° ottobre sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club. Al rovescio una raffigurazione del Colosseo, a rappresentare l’Italia che ospita per la prima volta (nella storia quasi centenaria della competizione) il trofeo, e nel giro una interpretazione grafica del campo da golf su cui campeggia la scritta Ryder Cup 2023.
All’evento, hanno preso parte, tra gli altri: il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, l’amministratore delegato del Poligrafico e Zecca dello Stato Francesca Reich, il direttore generale del Progetto Ryder Cup 2023 Gian Paolo Montali.
Dalla moneta per la tutela dell’ambiente all’omaggio a Raffaella Carrà e a Italo Calvino, fino ad arrivare alle Olimpiadi nel nostro Paese (da Cortina 1956 a Roma 1960 e Torino 2006, guardando a Milano-Cortina 2026). Queste e molte altre le eccellenze inserite nella Collezione Numismatica 2023. Tra loro, appunto, la Ryder Cup 2023.

Benigni: col fascismo vietato pensare, la Costituzione ci libera

Benigni: col fascismo vietato pensare, la Costituzione ci liberaRoma, 7 feb. (askanews) – “L’articolo 21 (Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero), scritto con un linguaggio semplice, sembra scritto da un bambino, è un articolo straordinario perché è per me l’architrave, il pilastro di tutte le libertà dell’uomo, il più semplice e il più forte”. Così Roberto Benigni, in un monologo in apertura alla 73esima edizione del Festival di Sanremo, omaggiando la Costituzione italiana.
“Prima della Costituzione, durante il ventennio fascista, non si poteva pensare, c’era una sola canzone, era la propaganda. La Costituzione ci ha liberato dall’obbligo di avere paura”, ha aggiunto. “Pensate, in paesi molto vicini a noi gli oppositori vengono incarcerati, avvelenati, a volte spariti fisicamente. I nostri padri costituenti ci hanno tracciato la strada e a noi hanno lasciato una sola cosa da fare: far diventare tutto questo realtà”.

##A Milano in scena unità centrodestra, ma voto agita coalizione

##A Milano in scena unità centrodestra, ma voto agita coalizioneMilano, 7 feb. (askanews) – Sul palco le parole sono dolci come miele, i complimenti reciproci, l’unità esibita e rivendicata. Ma nel teatro Dal Verme la tensione c’è, e si mostra nella battaglia di cori tra le diverse claque dei leader del centrodestra e nella partita di scacchi sull’arrivo in sala.
Per la chiusura di campagna elettorale di Attilio Fontana si trovano a Milano tutti i leader del centrodestra, e sul palco domina la scritta “Insieme”. Ma l’evento è stato preceduto dai retroscena che vogliono Silvio Berlusconi ‘tentato’ dal voto per Letizia Moratti, e il voto di domenica e lunedì vede Lega e Forza Italia preoccupati per il risultato di Fratelli d’Italia che viaggia verso un’affermazione senza precedenti nel tradizionale bacino di voti degli alleati.
Una tensione che si manifesta ancora prima che l’evento abbia inizio, mentre in teatro si attendono Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi: i militanti dei vari partiti sembrano quasi sfidarsi nei cori per i loro leader, a colpi di “Giorgia, Giorgia”, “Matteo, Matteo”, e “Silvio, Silvio”. Tanto che il leader leghista, quando salirà sul palco, proverà a virare verso un più unitario “Attilio, Attilio”. E anche l’arrivo in sala sembra essere tutt’altro che casuale: Giorgia Meloni è in ritardo, arriva da quello che viene definito un “appuntamento privato”, e quando entra in sala sta già parlando Maurizio Lupi, interrotto dall’ovazione per la premier. Ma poco dopo sarà Silvio Berlusconi a rubare a tutti la scena, entrando per ultimo con i suoi fan che lanciano il coro:: “Un presidente, c’è solo un presidente”.
Dal palco tutti però si impegnano a descrivere una coalizione che più coesa non si può: “Per me Silvio e Giorgia sono amici, non colleghi. Questa è la differenza con il centrosinistra”, assicura Salvini. Berlusconi elogia “Matteo, leale e trasparente”, e “Giorgia, una persona di una capacità assoluta”. Meloni continua sullo stesso registro: quello guidato dal Cavaliere “è stato l’ultimo governo con una visione”. Di Berlusconi – che premier lo è stato per tre volte – Meloni dice che è stato “il miglior ministro degli Esteri che l’Italia abbia mai avuto”.
Salvini e Berlusconi svolgono due interventi abbastanza brevi, Meloni invece per oltre 20 minuti rivendica i successi del suo governo, la “visione comune” della sua maggioranza, e assicura che “governeremo cinque anni”. E attacca chi descrive una coalizione divisa, la stampa che dice che “litigo, discuto e addirittura frusto i ministri”, che descrive un’Italia “sul baratro” quando i dati del suo governo – rivendica – dicono il contrario. Sarà il voto delle regionali – è certa la premier – “a dire cosa pensa davvero l’Italia”.
La chiusura dell’iniziativa è di Attilio Fontana, che si dice certo di continuare a governare e stavolta “con un governo amico”. Il dubbio però, anche tra i suoi, è con quali equilibri di maggioranza il governatore leghista dovrà comporre la giunta, se dovrà prendere atto del successo di Fdi nella competizione interna.
E stavolta non c’è tempo per un vertice dei tre: al termine della kermesse, Meloni si dirige subito all’aeroporto in direzione casa.

Tre minuti di standing ovation Ariston per Mattarella

Tre minuti di standing ovation Ariston per Mattarella

Il presidente nel palco d’onore con la figlia Laura saluta e sorride. Brnigni: lei sl seocndo mandato, Amadeus al qquinto…

Roma, 7 feb. (askanews) – Tre minuti di standing ovation del teatro Ariston tutto in piedi hanno salutato l’annuncio di Amadesus della presenza nel palco di onore in platea del presidente della Repoubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura. I quali hanno risposto al saluto di Amadeus e agli applausi dell’Ariston con ampi sorrisi e saluti della mano. L’omaggio di Amadeus all’Ariston a Mattarella e alla signor Laura è arrivato dopo il raccoglimento per le vittime del terremoto in Siria/Turchia e prima che Gianni Morandi intonasse l’inno di Mameli. E poco prima del Roberto Benigni show sui 75 anni della Costituzione, ragione della “prima volta” di un presidente della Repubblica a Sanremo
“Lei – è stato l’incipit di Benigni rivolto a Mattarella – è al secondo mandato, Amadeus è al quinto, mi dica lei presidente se è costituzionale…” “Il presidente ha detto di no”, ha aggìunto Benigni mentre Mattarella applaudiva e sorrideva.

Milano Bicocca, dottorato honoris causa a Stefano Boeri

Milano Bicocca, dottorato honoris causa a Stefano BoeriMilano, 7 feb. (askanews) – L’Università degli Studi di Milano-Bicocca ha conferito a Stefano Boeri, architetto e presidente di Triennale Milano, il Dottorato di Ricerca Honoris Causa in Scienze Chimiche, Geologiche e Ambientali.
Per l’occasione Stefano Boeri ha tenuto una lectio magistralis intitolata L’ambiente geniale, che riflette sui concetti di paesaggio e ambiente e sul loro ruolo nell’architettura. La cerimonia si è svolta nell’aula magna dell’ateneo, alla presenza di Giovanna lannantuoni, rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che ha tenuto l’introduzione e di Marco Emilio Orlandi, pro-rettore Vicario dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che ha pronunciato la Laudatio.
“Ambiente Geniale – ha dichiarato Boeri – è un modo per ricordare come la nozione di ambiente possa essere rigenerata da una concezione della natura come forza vivente e sovversiva. E come la nozione di ambiente, intesa come sfera percorsa e scompigliata dalla vita, come trama di vite imprevedibili, possa rigenerare le pratiche e le teorie dell’architettura e dell’urbanistica”.

Meloni: siamo compatti concreti e veloci,governeremo noi 5 anni

Meloni: siamo compatti concreti e veloci,governeremo noi 5 anni

“Le parole di Silvio e Matteo confermano realtà diversa da quella che descrive la stampa”

Milano, 7 feb. (askanews) – La coalizione di centrodestra è “compatta”, e la prova è “la velocità” e “la concretezza” con cui governa, al confronto dell’”immobilismo” dei governi precedenti, e con cui intende “governare per cinque anni”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal palco del teatro Dal Verme di Milano per la chiusura della campagna di Attilio Fontana.
“Le parole di Matteo, Maurizio, Silvio – ha detto riferendosi agli interenti degli altri leader di centrodestra – raccontano senza timore di smentita una realtà molto diversa da quella che altri raccontano ogni giorno. Quando leggo la rassegna stampa, confesso di non farlo sempre, scopro che ho litigato, discusso, frustato a volte… un ministro. Ma io vedo un clima completamente diverso. La realtà è che stiamo governando con compattezza e consapevolezza del ruolo che ci è affidato e intendiamo farlo per cinque anni”. Meloni si è poi riferita ai governi precedenti, parlando di “immobilismo” e “incapacità di dare le risposte necessarie”. Al contrario, ha rivendicato, ” “siamo riusciti a lavorare con velocità e concretezza, perchè siamo una coalizione compatta, con una visione comune, un programma comune, e a differenza degli altri andiamo al governo per realizzare quel programma”.