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”Popotus in classe” di Avvenire, apprezzamento dagli insegnanti

”Popotus in classe” di Avvenire, apprezzamento dagli insegnantiRoma, 3 lug. (askanews) – “Popotus in classe” – l’iniziativa rivolta alla scuola primaria che Popotus, il giornale di attualità per i bambini, inserto di Avvenire, ha replicato anche per l’anno scolatico 2022-2023 – ha registrato ottimi risultati: 2.550 le classi coinvolte che hanno ricevuto Popotus ogni giovedì con Avvenire, raggiungendo così 51.000 bambini con 37.000 copie diffuse a settimana da settembre a giugno, per un totale di oltre 1 milione e 250 mila copie, che aumenteranno per il prossimo anno scolastico. Le continue richieste da parte delle scuole di ricevere Popotus sono state anche alimentate dall’introduzione di una serie di novità: una nuova veste grafica ancora più inclusiva con l’inserimento della font ad alta leggibilità (“Leggimi”) disegnata per facilitare la lettura dei bambini con bisogni educativi speciali e la realizzazione di una versione digitale monotematica pubblicata periodicamente sul sito popotus.it, come ulteriore supporto all’attività didattica dei docenti.

Entrambe le iniziative hanno suscitato un grande apprezzamento da parte degli insegnanti, a testimoniarlo un’indagine condotta in collaborazione con ScuolAttiva onlus su un campione rappresentativo di 500 docenti (per il 96,6% donna con una prevalenza di esperienza nell’insegnamento tra i venti e oltre trent’anni (71,5%). E’ emerso infatti che nel 95% dei casi le classi sono composte per un 10% da alunni con bisogni educativi speciali (BES) e con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), per questo la nuova font è stata giudicata uno strumento altamente innovativo e indispensabile. Inoltre, dall’indagine è evidente che l’utilizzo della didattica digitale è ormai prepotentemente entrato nei modelli educativi delle scuole: il 78% delle insegnanti utilizza la didattica digitale come supporto educativo, rimane una percentuale minima (8%) che non fa uso delle nuove tecnologie perché non disponibili a scuola, segno che la digitalizzazione in atto da diversi anni è arrivata in quasi tutte le scuole. I docenti hanno anche espresso preferenze per la didattica interattiva (che coinvolge gli alunni attivamente), laboratoriale e supportata da materiali digitali, rispetto ad altre tipologie di insegnamento come, ad esempio, la didattica frontale o la Flipped Classroom (Lezione capovolta). Il sondaggio si è anche concentrato sui temi d’interesse per i docenti: uno su tutti l’attualità, ad indicare che il posizionamento di Popotus, giornale di attualità per bambini, è certamente un valido strumento e lo è ancora di più per affrontare temi delicati con i bambini di cui spesso Popotus parla. Altro tema di grande interesse per il 76,50% dei docenti è l’ambiente e la sostenibilità, a seguire l’educazione civica per il 69,4% e le nuove tecnologie (45,6%).

Altro dato interessante risulta essere che per il 96% degli insegnanti trova il tempo da dedicare ad attività extracurricolari, segno che l’intuizione di Popotus di proporre da due anni a questa parte, in collaborazione con ScuolAttiva onlus, attività didattiche di approfondimento sia per gli insegnanti sia per i bambini è risultata essere vincente, facilitando il lavoro di ricerca e selezione di contenuti extra di cui i docenti spesso hanno bisogno. Gli insegnanti infatti interrogati sui materiali e gli approfondimenti realizzati durante l’anno hanno espresso parere positivo per oltre il 90%; a questi si sono aggiunti webinar con esperti di settore per i docenti e workshop ludici ed educativi per i bambini, sia in presenza sia online. Il giornale di carta rimane certamente un plus al quale quasi il 70% delle maestre non vuole rinunciare, a conferma che Popotus è un unicum nel panorama editoriale italiano da oltre 27 anni con obiettivi futuri di crescita su più canali per ampliare la community degli insegnanti.

Ipsos: 31% italiani fanno acquisti sostenibili anche se più costosi

Ipsos: 31% italiani fanno acquisti sostenibili anche se più costosiMilano, 3 lug. (askanews) – La sostenibilità costa, ma è un costo che sempre più soggetti sono disposti a sostenere nella consapevolezza che nessuna cambiamento, nessuna evoluzione, è senza contropartita. E’ una valutazione suggerita dai dati di un nuovo sondaggio realizzato da Ipsos per l’edizione 2023 de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, condotto a maggio 2023. Ben il 46% degli italiani – è evidenziato nel sondaggio – è pronto a cambiare stile di vita a beneficio dell’ambiente, ad esempio consumando meno energia, mangiando meno carne o limitando la plastica monouso. E il 31% è disposto a fare acquisti sostenibili, anche se questo ha un impatto sulle sue finanze. I risultati complessivi del report verranno presentati in anteprima all’edizione nazionale del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, il 4 ottobre all’università Bocconi di Milano, durante la prima delle tre giornate di incontri e confronti dedicati al tema “Abitare il cambiamento”.

I primi dati diffusi, però, già ora definiscono in modo sempre più netto una tendenza ormai consolidata: per la gran parte dei cittadini è chiaro che la transizione sostenibile ha un costo, e che perseguirla richiede e richiederà di distogliere risorse da altri ambiti o di aumentare il prelievo fiscale, se non addirittura entrambe le azioni. E non si tira indietro impegnandosi già da tempo nel quotidiano per perseguire uno stile di vita più sostenibile: l’89% delle famiglie si impegna nella raccolta differenziata, l’88% nel risparmio energetico, l’87% nel ridurre il consumo idrico. Inoltre il 60% acquista prodotti biologici, pur con un’ampia forbice tra chi lo fa abitualmente (19%) e chi “abbastanza” (41%). Il quadro è identico nella scelta dei prodotti del marcato equo e solidale, che si attesta al 56% con un 17% di consumatori abituali e un 39% che diversifica maggiormente l’acquisto. “Quello che non cambia, invece, è la consapevolezza che abitare il cambiamento è impegnativo e richiede di uscire dalle proprie abitudini – commenta Andrea Alemanno, principal di Ipsos Strategy3 – Molti si sentono pronti a ‘traslocare’, ma questa disposizione ideale è frenata dalle conseguenze negative, se comparate con un effetto non altrettanto certo. Infatti per il 58% degli italiani sarà impossibile realizzare transizioni energetiche, ambientali, digitali e sociali senza avere ripercussioni negative su alcuni membri o settori della società. Quasi la metà, il 45%, si attende ripercussioni limitate e gestibili, e solo il 18% ritiene che i benefici supereranno largamente i disagi. Accelerare questa fase di trasformazione è fondamentale”.

La maturazione di una consapevolezza collettiva sulle transizioni in atto, dunque sta accelerand; e Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è testimone e attore di questo cambio di velocità: con il Giro d’Italia della Csr, nel corso del 2023, ha infatti portato la sostenibilità al centro della scena in 10 città italiane, coinvolgendo 113 diverse organizzazioni, 133 relatori e oltre 2300 partecipanti che hanno preso parte ai dibattiti sia dal vivo che online. “L’edizione nazionale, che si terrà a Milano dal 4 al 6 ottobre 2023, ha già raccolto l’adesione di 280 organizzazioni superando i numeri dell’edizione del decennale – spiega Rossella Sobrero, del Gruppo Promotore del Salone della Csr – Il programma del 2023 è articolato 12 aree tematiche che toccheranno diversi ambiti: dalla gestione sostenibile della casa all’innovazione nell’agrifood, dall’energia alla comunicazione, dalla finanza alla cultura. Un tema centrale sarà la valutazione degli impatti generati: anche per questo il Salone promuove la seconda edizione del Premio Impatto. Dopo il successo del 2022 ci auguriamo di poter contare sulla partecipazione di un numero ancor maggiore di imprese e di associazioni non profit che decidano di raccontare come e perché è importante misurare il valore creato dalle proprie attività.” Sono diverse le novità dell’undicesima edizione nazionale del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, La prima riguarda un ulteriore coinvolgimento attivo dei giovani, che saranno protagonisti di numerose iniziative nei tre giorni dell’evento. L’ultima giornata del Salone nazionale, il 6 ottobre, ospiterà infatti la sfida finale tra i vincitori della prima edizione di “Hackathon for Impact”, che ha coinvolto i giovani nei tre contest di Udine, Napoli e Bologna che si sono svolti durante il Giro d’Italia della Csr. Saranno i partecipanti del Salone nazionale a scegliere i vincitori finali di questa maratona creativa che ha permesso a studenti universitari e giovani lavoratori di creare soluzioni innovative di economia circolare. “Hackathon for Impact” è stato realizzato con la collaborazione di Big Bloom e il supporto di CiAl, Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio. Sarà inoltre affidata ai ragazzi di CSRnatives la progettazione e l’organizzazione di tre eventi all’interno del Salone dedicati al lavoro, alla crisi climatica e all’economia di prossimità. CSRnatives è il network nato nel 2015 che conta oltre 600 membri e rappresenta la prima e unica rete in Italia di giovani professionisti e studenti “CSR addicted”.

Un’altra occasione sarà offerta ai ragazzi che hanno scelto di mettersi in rete per confrontarsi, studiare per diventare operatori consapevoli, dialogare con imprese e istituzioni. A loro sarà dedicata una nuova edizione di “Meet the Csr Leaders”, un progetto di orientamento realizzato in collaborazione con Amapola per permettere ai più giovani di incontrare esperti del settore e indirizzare il proprio percorso professionale nell’ambito della sostenibilità. Fra le novità dell’edizione 2023, infine, il nuovo format “ping pong”, dedicato alle organizzazioni protagoniste del Salone. Un incontro-confronto di 30 minuti tra due organizzazioni che, accompagnate da un moderatore, discuteranno delle opportunità e delle criticità di un percorso non sempre facile verso la sostenibilità. Gli incontri si focalizzeranno in particolare su tre ambiti dell’abitare il cambiamento: la finanza, l’energia, la cultura. Fin dalla sua nascita Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale si è proposto infatti come piattaforma di confronto sulle opportunità ma anche sulle difficoltà dell’impegno verso lo sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di far nascere, proprio dal confronto, idee e soluzioni innovative. Il Salone della Csr e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Fondazione Global Compact Network Italia, ASVIS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.

Grazie alla collaborazione con Bureau Veritas Italia, anche nel 2022 il Salone ha ottenuto la certificazione ISO 20121, norma internazionale che definisce i requisiti di gestione della sostenibilità degli eventi.

”Carne da maschi”, le donne africane nella narrativa fascista

”Carne da maschi”, le donne africane nella narrativa fascistaRoma, 3 lug. (askanews) – È uno spaccato insieme storico e letterario il nuovo saggio di Massimo Boddi intitolato “Carne da maschi. Donne africane nella narrativa imperialista. Fascismo e romanzi coloniali” (Aracne, 14 euro), documento sia della retorica parodistica che della smaniosa velleità imperialista del regime fascista. L’autore apre a nuove prospettive di studio testuale e stilistico immergendo il lettore nell’atmosfera di una dozzina di romanzi coloniali italiani, scelti con cura e di cui propone ampi stralci alla riflessione.

Una ricognizione che si articola nell’esame della produzione narrativa di Arnaldo Cipolla, Luciano Zuccoli, Enrico Cappellina, Guido Milanesi, Mario Dei Gaslini, Gino Mitrano Sani, Vittorio Tedesco Zammarano. Romanzi in cui abbondano metafore e richiami sessuali, che offrono una casistica completa di comportamenti, ripetitivi ma con sfumature diverse. Boddi analizza in modo critico la terminologia in uso per poi focalizzare l’attenzione sulla rappresentazione letteraria delle donne colonizzate da parte del maschio italiano (per lo più militare-scrittore) e sul loro rapporto di sudditanza verso militari e coloni di stanza in Libia, Somalia, Eritrea ed Etiopia. Piuttosto che di letteratura coordinata o patriottica, ciò che realmente contraddistingue il romanzo coloniale è l’uso morboso dell’erotismo come categoria significante: “L’Africa coloniale, per il lettore italiano, era tradotta come mondo irreale, affascinante, carico di mistero e di istinti primordiali. Gli autori, sollecitati dal regime fascista nella produzione di una forma di arte pura, in nome dell’imperialismo spirituale, hanno piuttosto collaudato schemi più allettanti. Quelli cioè dettati dal desiderio di trasgressione sociale e dal rovesciamento dei tabù, dall’attivazione di fantasie esotico erotiche e dal vero e proprio incitamento al sadismo sessuale in colonia, secondo i codici del machismo e del razzismo” sottolinea Boddi.

Il desiderio erotico, oltre che fruttuoso espediente commerciale, gioca un ruolo importante nei romanzi coloniali. Ha la funzione di forza motivante, prepara, o per così dire anticipa la vera e propria attività sessuale sul campo: come viene dimostrato nel saggio, razzismo e sessismo sono il prodotto di un processo intrinsecamente connesso alle relazioni sociali di dominio. Il corpo delle donne africane, nella narrativa imperialista, è catturato, manipolato e standardizzato come strumento sessuato, convertito a dispositivo di sottomissione, conquista e potere. Si veda, ad esempio, la rappresentazione che ne rendeva l’ufficiale-scrittore Gino Mitrano Sani nel romanzo, “….e pei solchi millenarii delle carovaniere” pubblicato nel 1926: “Donne nere, donne brune, fanciulle precocissime, carne da maschi, strumenti della calda lascivia del sangue”. Oppure, sempre dello stesso sutore, nel successivo “Femina somala” dato alle stampe nel 1933: “Elo seppe tornare bestia di sesso diverso che non pensa e non sente, che polluta da qualsiasi uomo non sente che la prona remissività e la materialità della funzione creatrice”.

Africa, come porno-tropico; femmina indigena, come preda e “carne da maschi” alla mercé del conquistatore italiano. Ciò che rimane dei personaggi femminili analizzati dall’autore è un complesso di comportamenti e connotazioni sessuali senza razionalità e senza diritto di negoziazione. Boddi, con merito, lascia parlare i testi, i materiali, le pagine scritte, i dialoghi, riuscendo, intelligentemente ed efficacemente, a farne rivivere le trame nel loro sfondo, nel loro tempo e nel loro clima. Si delinea così una tipologia di figure femminili diverse tra loro ma provviste di una serie di tratti permanenti che tornano come leitmotiv nei vari romanzi.

Milano, Mind Education premia i progetti su fashion e big data

Milano, Mind Education premia i progetti su fashion e big dataMilano, 3 lug. (askanews) – Si è conclusa la sesta edizione di Mind-Education, il programma promosso dai partner principali del Distretto dell’Innovazione di Milano – Arexpo, Lendlease, Human Technopole, Fondazione Triulza, IRCCS Galeazzi e Università Statale di Milano – per coinvolgere il pubblico degli studenti nella creazione di progetti innovativi e originali per l’area. Mind Education ha coinvolto quest’anno circa duemila studenti, raggiungendo complessivamente nelle sei edizioni che si sono svolte negli anni quasi quota diecimila tra bambini e ragazzi, dalle scuole primarie fino alle università. In palio in questa edizione 19.000 euro in premi, borse di studio, percorsi gratuiti di orientamento sui lavori del futuro.

Gli studenti universitari e i neolaureati hanno presentato durante l’evento di chiusura i loro progetti sui due temi protagonisti dell’ultima edizione della ‘call 4 ideas’: ‘Big Data for gender equality, ovvero l’utilizzo dei big data per soluzioni volte a diminuire le differenze di genere; e ‘Mind Fashion’, aperto a nuove sfide di sostenibilità nel settore moda. Sono intervenuti all’evento di chiusura Andrea Orlandi sindaco di Rho, Alessandro Fermi assessore Università, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia ed Elena Buscemi presidente del Consiglio comunale di Milano.

“Un grande distretto dell’innovazione come MIND deve essere anche protagonista nella didattica e nella formazione – ha detto nel corso dell’incontro Alberto Grando, presidente di Arexpo – Contribuire a formare gli studenti che dovranno affrontare un mondo in continua trasformazione è fondamentale e allo stesso tempo dai giovani possiamo a nostra volta ricevere stimoli e idee importanti. Siamo arrivati a coinvolgere nel tempo quasi diecimila studenti di tutte le età e certamente in futuro continueremo in questa direzione per far crescere sempre di più Mind Education”. Per la Call sui Big Data i premi in palio erano complessivamente di 10mila euro con 5mila euro che sono stati assegnati al progetto vincitore “Holos” presentato da Melissa Llanaj e Leonardo Acquaroli, studenti dell’Università Statale di Milano. Il secondo e terzo premio sonio stati assegnati rispettivamente ai progetti “Axess” e “Arlene” presentati da due team dello IAAD di Torino.

Il progetto “Mind for the future-the circular collection” presentato da Alessia Marenghi studentessa del Politecnico di Milano si è aggiudicato il primo premio della Call Mind Fashion; la vincitrice parteciperà a un percorso formativo e di approfondimento sull’applicazione delle tecnologie manifatturiere presso D – house Academy a Milano, la scuola di Alta Formazione per studenti e professionisti dei settori High End Luxury Fashion, Design e Automotive. La formazione culminerà con la concreta realizzazione del capo presentato in ottica sostenibile nella sede del laboratorio urbano di D-house. Secondi e terzi classificati i progetti “Tessuti Urbani” e “BioMaize” presentati rispettivamente da studenti di Politecnico di Torino e Raffles Milano che si aggiudicano due borse di studio il certificate program in Fashion & Sustainability Management di EIIS – European Institute of Innovation for Sustainability.

Nella sezione di MIND Education dedicata agli studenti delle scuole primarie e secondarie hanno partecipato oltre 1.100 studenti che sono stati protagonisti del concorso a “A city in Mind, salute e benessere per tutti” presentando più di 40 progetti creativi e originali per una città sostenibile e inclusiva. Sono stati poi 250 gli studenti e le studentesse provenienti da tutta la Lombardia che hanno visitato Mind, partecipando a talk e laboratori focalizzati sull’importanza delle competenze trasversali e nel mondo della ricerca e innovazione e volti a fornire strumenti utili alle attività di orientamento e di supporto alla didattica.

Generali, La Repubblica: Delfin autorizzata a salire sopra il 10%

Generali, La Repubblica: Delfin autorizzata a salire sopra il 10%Roma, 3 lug. (askanews) – “Assalto a Generali”, titola a tutta pagina La Repubblica, secondo cui la holding finanziaria della famiglia Del Vecchio è stata autorizzata dall’Ivass a salire oltre il 10% del capitale del gruppo. “Si riapre la sfida per il controllo per della compagnia – dice il quotidiano -. L’operazione può influire sul rinnovo del Cda di Mediobanca, dove ci sono anche movimenti di Caltagirone e Benetton”.

Secondo le ricostruzioni del quotidiano l’autorizzazione dell’Ivass sarebbe stata concessa venerdì scorso, mentre la richiesta “era stata presentata senza squilli di tromba” già il 17 aprile perché Delfin, che aveva già il 9,8% del capitale “aveva involontariamente superato la soglia del 10% per il effetto del riacquisto di azioni proprie da parte della compagnia triestina”. Il quotidiano ipotizza che la holding possa portare la sua quota su Generali fino al 20%.

Meloni: sui migranti Ue ha cambiato passo. Pnrr, basta tafazzismo

Meloni: sui migranti Ue ha cambiato passo. Pnrr, basta tafazzismoRoma, 3 lug. (askanews) – Sul Corriere della Sera intervista a tutto campo al presidente del Consiglio Giorgia Meloni: l’Unione Europea “ha cambiato passo” sui migranti, sostiene il premier, che affronta anche i principali temi dell’agenda politica, dall’attuazione del Pnrr (“basta tafazzismo, siamo vicinissimi all’obiettivo”) al Mes (“accelerare sulla ratifica è contro l’interesse nazionale”); dal salario minimo al progetto di un centrodestra unito per le Europee; dal caso Santanchè (“non sono preoccupata, sta lavorando bene”) alle accuse di Elly Schlein di legare l’Italia ad “amici sbagliati” a livello internazionale.

UE, MIGRANTI E VISEGRAD – Sui migranti, per il premier l’Unione Europea ha fatto un “totale cambio di passo: investire sulla stabilità del Nord Africa e prevenire le partenze è un primario interesse italiano e finalmente una priorità europea. Sulla dimensione esterna siamo tutti d’accordo. Sulla dimensione interna, no. Ma è normale, perché su un tema così divisivo è difficile trovare regole che vadano bene per tutti. Mi auguro ci siano margini per avvicinare le posizioni”. “La posizione di Polonia e Ungheria sul Patto migrazione non cambia nulla nei nostri rapporti”, precisa.

“PNRR: BASTA TAFAZZISMO” – Sul Pnrr Meloni si dice “assolutamente” ottimista che l’Italia centrerà i propri obiettivi, “soprattutto se smettiamo di fare allarmismo su una questione strategica per la nazione intera e che, nella migliore tradizione dei Tafazzi d’Italia, viene strumentalizzata per attaccare il governo”. “MES: NON ACCELERARE LA RATIFICA” – Meloni ritiene poi essere “contrario all’interesse nazionale accelerare la ratifica del trattato di riforma del Mes mentre il governo è impegnato nel negoziato decisivo per la modifica del Patto di stabilità e il completamento dell’Unione bancaria. Se abbiamo presentato una questione sospensiva alla richiesta delle opposizioni di ratifica immediata è perché questi strumenti vanno visti insieme. Chi oggi chiede la ratifica non sta facendo l’interesse italiano”.

“SANTANCHE’ LAVORA BENE, TRASPARENZA” – Il presidente del Consiglio si dice “Non preoccupata” per la vicenda che interessa Daniela Santanché: il ministro del Turismo “sta lavorando molto bene e i risultati lo dimostrano. Ha deciso di riferire in Aula per spiegare al meglio la sua posizione. Una scelta di trasparenza e serietà che non era scontata e dimostra la sua buonafede”. “SCHLEIN? C’È CHI ANCORA CHI NON CONDANNA I REGIMI” – Nell’intervista Meloni torna poi sulle affermazioni di Elly Schlein che ha accusato la premier di isolare l’Italia in Europa e di legarsi ad “amici sbagliati” a livello internazionale: “Sulle ‘amicizie sbagliate’ a livello internazionale mi permetta di non infierire su chi ancora oggi è reticente nel condannare regimi come quelli di Cuba e Venezuela. Chi è in buona fede può constatare quanto l’Italia oggi sia centrale e rispettata nei consessi internazionali. Con buona pace delle cassandre, che speravano nell’isolamento”.

“IL SALARIO MINIMO PER LEGGE NON CONVINCE” – “Non sono convinta che al salario minimo si possa arrivare per legge e l’approccio del governo va nella direzione di favorire una contrattazione collettiva sempre più virtuosa, investire sul welfare aziendale, agire su agevolazioni fiscali e contributive, stimolare i rinnovi contrattuali. Il tavolo con le parti sociali è sempre aperto e noi ci confrontiamo con tutti, senza preclusioni”. “CENTRODESTRA EUROPEO UNITO: NON CI SONO TRATTATIVE” – Sulla proposta di un un patto per un centrodestra europeo senza i socialisti, conclude Meloni, “non ci sono trattative in corso. Di certo cresce la consapevolezza che l’accordo innaturale tra popolari e socialisti non sia più adeguato alle sfide che l’Europa sta affrontando”.

La Selva vince a Siena il Palio della Madonna di Provenzano

La Selva vince a Siena il Palio della Madonna di ProvenzanoRoma, 2 lug. (askanews) – La contrada della Selva ha vinto il Palio di Siena dedicato alla Madonna di Provenzano. La 40esima vittoria nella storia della Selva è stata ottenuta dal cavallo Violenta da Clodia, una femmina baio di dieci anni, montato dal fantino Giovanni Atzeni – detto Tittia – che ha condotto davanti la carriera dall’inizio alla fine con dietro la Torre. Tittia (10 vittorie, 5 consecutive su 40 palii corsi) entra nella storia del Palio di Siena: il suo è il quinto palio vinto consecutivamente e il decimo in carriera.

Nel 2019 il fantino ha vinto con la Giraffa a luglio e con la Selva in agosto e nel 2022 (dopo lo stop di due anni per Covid) prima con il Drago e poi con il Leocorno. La Contrada della Selva ha così ottenuto il Drappellone dipinto per l’occasione dall’artista molisano Roberto Di Jullo. Quindicimila le persone in Piazza del Campo. Le Contrade partecipanti erano: Istrice, Drago, Torre, Chiocciola, Aquila, Giraffa, Selva, Onda, Nicchio e Tartuca. Le Contrade che non hanno partecipato all’appuntamento sono state, invece, Valdimontone, Pantera, Bruco, Leocorno, Lupa, Civetta e Oca.

F1, Gp Austria: vince Verstappen, Leclerc secondo e Sainz quarto

F1, Gp Austria: vince Verstappen, Leclerc secondo e Sainz quartoRoma, 2 lug. (askanews) – Max Verstappen vince anche in Austria e allunga ancora nel Mondiale, ma la Ferrari c’è: Leclerc chiude 2°, sul podio anche l’altra Red Bull di Perez. Quarto Sainz, uno dei tanti piloti penalizzati di 5” per i track limits. Un Verstappen mostruoso. Il campione del mondo in carica è il primo pilota a conquistare nello stesso weekend pole, shootout, sprint e gara. A completare il fine settimana perfetto per il leader del campionato anche il punto addizionale per il giro veloce sul circuito di Zeltweg. 42esima vittoria in carriera per Verstappen, che stacca anche Ayrton Senna. Partito dalla pole con uno start aggressivo su Leclerc allo spegnimento del semaforo, l’olandese vola sul tracciato di casa della Red Bull. Leclerc prova ad attaccare Verstappen alla partenza ma si deve accodare con la sua Ferrari, Sainz mantiene il 3° posto mentre Hamilton supera Norris. Grazie al doppio pit-stop in regime di virtual safety car il monegasco si prende momentaneamente la testa della corsa. Il pilota Red Bull riesce però a riprendere il comando della corsa a metà gara sorpassando in pista Leclerc. Stupendo duello finale tra Perez e Sainz per il terzo posto che dopo una fantastica difesa ad oltranza dello spagnolo ha visto il messicano avere la meglio. Lo spagnolo ha sfiorato fino alla fine la top 3, sfumata anche a causa della penalizzazione per track limits. Completano la zona punti Norris, Alonso, Hamilton, Russell, Gasly e Stroll. Ritiro per Hulkenberg. Per Max Verstappen è la quinta vittoria al Red Bull Ring: “Penso che la cosa più importante per me sia stata ovviamente il primo giro per rimanere davanti in modo da poter fare la nostra gara – le parole del leader del mondiale al termine del Gp di Austria – Ovviamente abbiamo deciso di non rientrare nei box durante la virtual safety car e di seguire semplicemente la nostra normale strategia e penso che abbia funzionato molto bene. La vita delle gomme non era così lunga da queste parti e penso che i nostri stint siano stati perfetti, quindi è stata una giornata fantastica, mi sono divertito molto”.

Sul degrado delle gomme durante la gara, ha aggiunto: “Voglio dire, ho potuto vedere già qualche giro prima della virtual safety car che stavamo recuperando un bel distacco, quindi sapevo che alla fine l’avrei riavuto, semplicemente seguendo il nostro piano era il modo migliore per andare avanti”. Sulla sua leadership nel campionato del mondo, ha detto: “Non mi piace pensarci, mi sto solo godendo il momento in cui guido questa macchina, lavorando con il team, penso che per tutto il fine settimana abbiamo fatto davvero un buon lavoro, il fine settimana sprint è sempre molto frenetico e molte cose possono andare storte e fortunatamente molte cose sono andate bene per noi”.

Il Mondiale torna la prossima settimana a Silverstone.

Cinema, Giannini: Luchino Visconti mi assecondava in tutto

Cinema, Giannini: Luchino Visconti mi assecondava in tuttoRoma, 2 lug. (askanews) – “Luchino Visconti mi assecondava in tutto”. Così Giancarlo Giannini intervistato a Potenza da Edoardo Sylos Labini, nel corso della seconda serata del Festival delle Città Identitarie, ideato e diretto da Sylos Labini per far conoscere le piccole città di provincia. “Il primo giorno che lavorammo insieme – ricorda Giannini – io ero intimidito perché sai, con Lina (Wertmuller, ndr) si lavorava in mezzo al casino, con lui non potevi fare nulla, non potevi neanche passare davanti la macchina da presa prima di girare, era sacra. Lui ha visto che io ero un po’ imbarazzato e ha capito, perché aveva visto i film di Lina e mi ha detto ‘c’è qualcosa che ti imbarazza? Sei abituato a lavorare nel casino? Beh, ragazzi – disse ai suoi – fate un po’ di casino!’”.

Giannini ha poi raccontato che Visconti “aveva un cuoco che gli faceva da mangiare, andavamo a mangiare insieme. La mattina Luchino mi chiedeva ‘che vuoi mangiare oggi?’ E io gli rispondevo ‘facciamo degli spaghettini al pomodoro buono e basilico?’ e siccome soffrivo un po’ di ipoglicemia, quella che ti viene fame improvvisamente, mentre si lavorava se vedeva che io mi affaticavo diceva ‘fermiamo tutto, facciamo degli spaghetti perché lui deve mangiare’. Dove lo trovi uno così?”.

Disordini in Francia, l’appello della nonna di Nahel: “Basta con le violenze”

Disordini in Francia, l’appello della nonna di Nahel: “Basta con le violenze”Roma, 2 lug. (askanews) – Contattata telefonicamente dai giornalisti di BFMTV, Nadia, la nonna di Nahel, ha chiesto la fine dei disordini che hanno scosso la Francia dopo la morte del nipote, avvenuta martedì. “Voglio che tutto questo finisca ovunque”, ha detto. “Alle persone che stanno distruggendo le cose, dico: ‘Fermatevi’! Non lasciate che distruggano le scuole”, ha continuato la nonna.

I manifestanti stanno “usando Nahel come pretesto”, si lamenta. “Non lasciate che distruggano le scuole, non lasciate che distruggano gli autobus. Sono le madri che prendono gli autobus”, ha dichiarato, dicendosi “stanca” mentre sua figlia “non ha più una vita”. “Do la colpa al poliziotto che ha ucciso mio nipote”, ha detto, assicurando di non avere nulla contro il resto delle forze dell’ordine: “È un bene che siano qui”.