Roma, 29 mar. (askanews) – Quello del governo è “un programma ambizioso e gli ostacoli per portarlo avanti non mancheranno. Però noi non abbiamo paura. Non ci manca il coraggio, non ci manca la visione, non ci manca il rispetto per i cittadini che ci hanno dato il compito di governare questa nazione. Quello stesso coraggio che avete voi, e che ogni giorno mettete in quello che fate quando decidete di investire in un nuovo progetto o di scommettere su una nuova attività. E che vi spinge anche a non accontentarvi, a cercare di fare sempre meglio, a rialzarvi dopo ogni caduta. È quello che intendiamo fare anche noi: lavorare h24, 7 giorni su 7, per rivoluzionare questa nazione”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio per il 75esimo anniversario di Confapi.
“Perché – aggiunge – i cittadini non ci hanno scelto per mantenere lo status quo, ci hanno scelto perché sperano che noi riusciamo a liberare le migliori energie di questa nazione, sperano che abbiamo la forza per fare le riforme che nessun altro ha avuto il coraggio di fare, sperano che abbiamo la forza e la determinazione di andare fino in fondo. E’ un cammino difficile, ma è un cammino che non ci spaventa. E siamo certi che possiamo, e che potremo contare sul contributo di Confapi”.
Roma, 29 mar. (askanews) – “L’economia reale è il vostro ‘core business’. Ma è anche il core business del governo, perché l’economia reale è per noi sinonimo di posti di lavoro, investimenti, sviluppo e significa creare ricchezza e benessere sul territorio. Il nostro lavoro, il lavoro che il governo sta cercando di fare, come ben sapete, è ispirato da un principio semplice: sono le aziende e non è lo Stato a creare ricchezza e occupazione, mentre è compito dello Stato mettere le aziende e i lavoratori nelle condizioni migliori per poter creare ricchezza e occupazione, garantendo le precondizioni necessarie per fare impresa”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio per il 75esimo anniversario di Confapi.
“Noi – aggiunge – crediamo che lo Stato debba essere un alleato delle imprese, non un avversario come spesso è stato, crediamo che debba risolvere problemi e non crearne, crediamo che debba creare le condizioni affinché chi vuole fare impresa possa farlo senza trovare nelle Istituzioni un ostacolo e premiare chi si rimbocca di più le maniche. Uno Stato amico di chi fa impresa è uno Stato che riduce il carico fiscale, che combatte l’evasione, che taglia gli adempimenti e la burocrazia, è uno Stato che scrive regole chiare”.
Milano, 29 mar. (askanews) – L’Ungheria ammette di stare ritardando l’iter svedese verso la Nato a causa delle critiche di Stoccolma alle politiche del primo ministro Viktor Orban. Colmare il divario richiederà uno sforzo da entrambe le parti, ha detto il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs. Le dichiarazioni cadono nel giorno delle polemiche scaturite dal post su Facebook dell’ambasciata russa in Svezia, dove si minaccia Stoccolma di poter diventare “obiettivo legittimo” per Mosca in caso di ingresso nell’Alleanza. Un chiaro “tentativo di influenza”, secondo il ministro degli Esteri svedese Tobias Billström che ha convocato l’ambasciatore russo, mentre alcuni analisti prospettano la possibilità di espulsione per il diplomatico.
Intanto in Ungheria dopo mesi di riluttanza da parte del partito Fidesz al governo di Orban, il parlamento ungherese ha approvato un disegno di legge per consentire alla Finlandia di aderire alla NATO: questo è successo lunedì, mentre il disegno di legge svedese è ancora bloccato. Scrive Kovacs sul suo blog, in un post dal titolo “Tre motivi per cui il parlamento ungherese ha ragione a esitare sull’ammissione della Svezia alla NATO”: “Il tempo è essenziale e con la sicurezza della regione in bilico, sarebbe nell’interesse di tutti che gli svedesi inizino ad abbracciare i nostri obiettivi condivisi. Ma sembra che per ora non stiano lasciando andare questo rancore”, si legge.
In sostanza uno scambio di favori e vecchi rancori, scaturiti ad esempio quando la eurodeputata svedese di sinistra Malin Björk scrisse: “È tempo che la destra dell’UE metta fine a Orbán una volta per tutte e che l’UE introduca la possibilità di prendere di mira i paesi che non possono restare nel quadro della democrazia”. La Svezia e la vicina Finlandia hanno chiesto di aderire all’alleanza militare della NATO l’anno scorso “mano nella mano” in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Ma il processo è stato bloccato da Ungheria e Turchia.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato la scorsa settimana che anche il parlamento turco inizierà a ratificare l’adesione della Finlandia. Ma ha esitato ad approvare l’offerta della Svezia , accusandola di ospitare militanti curdi.
Milano, 29 mar. (askanews) – La concessionaria Nissan Renord inaugura la sua nuova sede a Milano – Viale Certosa, 144 – in un distretto commerciale ad alta vocazione per il settore automobilistico.
Renord amplia così la sua struttura commerciale nel capoluogo lombardo e consolida la sua posizione di partner esclusivo del marchio Nissan sull’intera città di Milano. Con un totale di 5 siti, di cui 3 vendita e assistenza (Milano Via dei Missaglia – Sesto San Giovanni – Monza) 1 solo vendita (Milano Viale Certosa) e 1 solo assistenza (Milano Viale Serra), 84 dipendenti, di cui 8 da poco assunti per il nuovo sito di Viale Certosa, Renord è una delle realtà Nissan più importanti d’Italia.
L’inaugurazione del nuovo sito è avvenuta alla presenza del Presidente e Amministratore Delegato di Nissan Italia Marco Toro che ha commentato: “Quella tra Nissan e Renord è una partnership nata nel 2007, cresciuta e rafforzatasi negli anni grazie agli ottimi risultati ottenuti dalla famiglia Bolciaghi e dalla sua squadra. Ora, con il nuovo sito di Viale Certosa, Renord amplia e rafforza la sua presenza su Milano per cogliere al meglio tutte le nuove opportunità offerte dal mercato più importante in Italia per volumi di vendita.” Dal 2007, anno in cui Renord diviene concessionaria Nissan, a oggi la famiglia Bolciaghi è riuscita a confermare ottimi risultati in termini di vendita, post-vendita e soddisfazione clienti. Questo gli ha permesso di ampliare la propria zona di influenza commerciale, con l’apertura di un nuovo sito a Monza nel 2018 e un nuovo sito nella zona sud di Milano – Via dei Missaglia – nel 2021.
Il mercato di riferimento di Renord è così cresciuto nel tempo, passando dall’ottava alla prima posizione nella classifica nazionale, raggiungendo una quota di mercato del 2,3% nel 2022 (+9 punti percentuali rispetto alla media nazionale) e una soddisfazione clienti pari al 95,5%. “Siamo nel pieno di una fase di transizione del settore automobilistico per rispondere alle sfide ambientali e alle normative sempre più stringenti” – ha aggiunto Marco Toro nel corso dell’evento. “Per questa transizione Nissan punta sulla tecnologia e-POWER, uno degli assi portanti della sua strategia di elettrificazione, che unisce tutti i vantaggi dell’elettrico, ma senza la necessità di ricarica alla spina.”
Roberto Bolciaghi titolare di Nissan Renord ha commentato: “Il nuovo showroom è un altro tassello nel nostro percorso di crescita, frutto della professionalità e della determinazione di tutta la squadra. Ci impegniamo per massimizzare la soddisfazione dei nostri clienti e fidelizzarli. In questo, Nissan ci supporta con una ricca gamma di prodotti, tecnologie innovative e servizi unici nel mercato.” Bolciaghi ha inoltre aggiunto: “Siamo impegnati nella diffusione della mobilità elettrica e, in virtù di un accordo con Mobilize, installeremo di fronte al nuovo showroom di Viale Certosa 2 colonnine fast-charge da 100kW. I punti di ricarica entreranno in funzione a inizio estate e saranno accessibili 24 ore su 24.” Protagonista dell’evento di inaugurazione è l’intera gamma elettrificata Nissan: Juke Hybrid, Qashqai e-POWER, X-Trail e-POWER e Ariya 100% elettrico.
Roma, 29 mar. (askanews) – Sulla decisione della Cassazione francese che ieri ha negato l’estradizione dei 10 ex terroristi delle Br “ho fatto una riflessione molto amara. I francesi sono famosi per la grandeur che però qualche volta può giocare dei grandissimi scherzi, questa è la volta del bruttissimo scherzo, perché la grandeur si è trasformata in supponenza, arroganza, in decisioni che hanno poco a che fare con la logica e il buonsenso. E’ la tentazione molto forte di provare a insegnare agli altri come si sta al mondo e tra tutti gli altri ci siamo noi piccoli italiani”. Così l’ex magistrato Gian Carlo Caselli su Radio Cusano Campus.
“Quasi che la caratteristica che si pensava esclusivamente italiana di pensare di operare come il Marchese del grillo fosse diventata anche francese. La Cassazione e prima la Corte d’Appello di Francia hanno ritenuto di dover respingere la richiesta italiana di estradizione di questi 10 terroristi perché si arrecherebbe un danno spropositato ad un loro diritto: il diritto alla vita familiare che ormai hanno acquisito dopo anni di permanenza in Francia”, ha concluso.
Roma, 29 mar. (askanews) – Società Gasdotti Italia (“SGI”), secondo operatore di trasporto di gas naturale in Italia, attivo nel Paese da circa 60 anni e proprietario di un’infrastruttura in grado di abilitare la transizione energetica, annuncia in una nota la nomina di Roberto Loiola come nuovo Amministratore Delegato e Direttore Generale.
Roberto Loiola, laureato in Ingegneria all’Università di Padova, ha una consolidata esperienza alla guida di aziende leader nei settori delle infrastrutture di rete e nella realizzazione di grandi investimenti infrastrutturali, tecnologici ed industriali. Tra i numerosi incarichi ricoperti in circa 30 anni di carriera, Roberto Loiola è stato Chief Executive Officer del gruppo SIRTI; Senior Vice President di Nokia, Nokia-Siemens, Alcatel-Lucent e Huawei in Italia e all’estero; Amministratore Delegato e Presidente di Alcatel-Lucent Italia. Il nuovo corso in SGI testimonia il desiderio degli azionisti – il fondo canadese Ontario Teachers’ Pension Plan e quello svizzero Swiss Life Asset Managers – di supportare la continuità e la sicurezza degli approvvigionamenti alle imprese e alle famiglie italiane, e la transizione energetica. SGI continuerà ad investire in tecnologie innovative per favorire lo sviluppo di gas rinnovabili, idrogeno verde e power-to-gas, anche tramite numerose partnership nazionali e regionali.
Il nuovo Amministratore Delegato guiderà un management team esperto nell’ideazione e sviluppo, e nella realizzazione ed esercizio di gasdotti e infrastrutture ad essi funzionali. La realizzazione del piano decennale di sviluppo delle reti prevede oltre 400 milioni di euro di investimenti, di cui circa il 40% sulla direttrice della rete gas adriatica – dalla Puglia alle Marche percorrendo anche il Molise e l’Abruzzo. Tra i progetti più rilevanti la conversione Hydrogen-ready della rete di gasdotti in esercizio ed il ruolo trainante di SGI nel progetto Hydrogen Valley per il distretto industriale di Frosinone, incentrato sull’utilizzo integrato di idrogeno verde e dei sottoprodotti. Il nuovo Amministratore Delegato, Roberto Loiola, dichiara “Sono entusiasta ed orgoglioso di poter mettere la mia esperienza di gestione di aziende complesse al servizio di una realtà strategica nel sistema energetico e che ha una lunga storia di consolidate professionalità e competenze nel settore. Ringrazio il Consiglio di Amministrazione e gli azionisti di SGI per la fiducia. Lavoreremo con dedizione ed impegno per contribuire ad assicurare gli approvvigionamenti nei territori che serviamo e proseguiremo il percorso verso la decarbonizzazione.”
SGI è il secondo operatore di trasporto di gas naturale in Italia per estensione della rete, attivo nel Paese sin dagli anni 60. SGI offre il servizio di trasporto di gas naturale attraverso una rete di metanodotti in alta e media pressione per circa 1.800 Km situata nel Centro e Sud Italia. Nel 2012, SGI è stato il primo operatore in Italia ad essere certificato dall’Unione Europea come gestore di trasporto gas in regime di separazione proprietaria ai sensi della direttiva 2009/73/CE. SGI sta promuovendo una serie di iniziative per la decarbonizzazione della propria infrastruttura gas.
Milano, 29 mar. (askanews) – L’ambasciata russa a Stoccolma scrive sul suo sito web che la Svezia diventa “un obiettivo legittimo per le misure di ritorsione della Russia” se il Paese aderisce alla NATO.
Il testo afferma inoltre che la Svezia diventerà uno stato vassallo e una “colonia americana”. In particolare l’ambasciatore russo in Svezia minaccia Stoccolma per le sue aspirazioni NATO: “La Svezia ha ufficialmente rifiutato di servire la sua fede …di non allineamento”, scrive. Il titolo scelto dall’ambasciatore Viktor Tatarintsev è “Il passo della Svezia nel nulla”, pubblicato sul profilo Facebook dell’ambasciata. “Se qualcuno crede ancora che ciò migliorerà in qualche modo la sicurezza dell’Europa, può star certo che i nuovi membri del blocco ostile saranno un obiettivo legittimo per le misure di ritorsione della Russia, comprese quelle militari”, si legge.
Secondo il diplomatico, i politici hanno ingannato il popolo svedese, in quanto membri della NATO, Finlandia e Svezia diventeranno membri del “blocco nemico” della Russia e l’elevata inflazione della Svezia e l’aumento dei prezzi del cibo sono dovuti al sostegno della Svezia all’Ucraina. “Come risultato dell’adesione alla NATO di Finlandia e Svezia, il confine tra Russia e NATO quasi raddoppierà. Se qualcuno pensa che in qualche modo migliorerà la sicurezza dell’Europa, può stare certo che i nuovi membri del blocco nemico saranno obiettivi legittimi delle contromisure russe, anche militari”, scrive l’ambasciatore nel suo lungo testo. I media svedesi Expressen e Dagens Nyheter hanno riportato il testo del messaggio. Secondo Dagens Nyheter, il testo implica che la Svezia diventerà un possibile obiettivo di un contrattacco russo se la Russia verrà attaccata dalle forze della NATO.
Gli esperti intervistati da Expressen considerano il testo dell’ambasciatore un’operazione di influenza, il cui scopo è spaventare gli svedesi e influenzare l’opinione degli svedesi sulla NATO. Retorica russa “insolitamente grossolana”, afferma Gunilla Herolf, ricercatrice senior associata presso l’Istituto per la politica estera svedese. La Svezia è attualmente in attesa delle ratifiche di Turchia e Ungheria per la sua adesione. Il ministero degli Esteri della Svezia ha convocato l’ambasciatore russo a Stoccolma per lamentarsi di una dichiarazione apparsa sul sito web della sede diplomatica di Mosca, secondo cui l’adesione di Stoccolma alla Nato renderebbe la nazione nordica un “obiettivo legittimo” della Russia.
Milano, 29 mar. (askanews) – Naviris, la joint venture tra Fincantieri e Naval Group, ha deliberato le nuove nomine della società. Pierroberto Folgiero è stato nominato presidente, Damien Raby amministratore delegato, ed Enrico Bonetti è stato confermato direttore operativo.
Le società controllanti sono rappresentate pariteticamente nel cda. Creata nel 2020, Naviris è una joint venture 50/50, in cui metà dei dipendenti sono italiani e metà francesi. Con sede centrale a Genova e una filiale a Ollioules, il team di Naviris si concentra su progetti binazionali e di export. Naviris nasce dalla convinzione che la collaborazione nell’ambito dell’industria navale europea sia essenziale per consentire al continente europeo di essere leader nel settore strategico della Difesa navale, sia per le proprie esigenze che per quelle degli alleati.
Roma, 29 mar. (askanews) – Il Consiglio dei ministri, dopo la seduta di ieri sera, dovrebbe tornare a riunirsi domani, anche se la convocazione non è stata ancora diramata ufficialmente. Anche l’ordine del giorno, di conseguenza, ancora non c’è ma l’esecutivo potrebbe esaminare nuovamente il ddl annuale concorrenza che ieri sera non è stato varato. Nel corso dell’esame, infatti, secondo quanto filtrato, è emersa la necessità di compiere degli “approfondimenti sulla copertura economica” della parte relativa alle misure in materia di energia. Da qui la decisione di un rinvio.
Non è escluso che domani sia affrontato anche il decreto siccità. L’approdo in Cdm era previsto per la prossima settimana ma, secondo quanto si apprende da fonti di governo, i Ministeri competenti sono al lavoro per tentare una “accelerazione” con l’approvazione già domani. In entrambi i casi, però, secondo le fonti, non è escluso uno slittamento alla prossima settimana.
Roma, 29 mar. (askanews) – “Bene l’impulso alla digitalizzazione degli appalti del nuovo Codice. Attenzione, però, a spostare l’attenzione solo sul ‘fare in fretta’, che non può mai perdere di vista il ‘fare bene’. Semplificazione e rapidità sono valori importanti, ma non possono andare a discapito di principi altrettanto importanti come trasparenza, controllabilità e libera concorrenza, che nel nuovo Codice non hanno trovato tutta l’attenzione necessaria, specie in una fase del Paese in cui stanno affluendo ingenti risorse europee”. E’ quanto dichiara Giuseppe Busia, presidente di Anac, dopo l’approvazione del nuovo Codice degli Appalti da parte del Consiglio dei Ministri.
Busia sottolinea anche gli aspetti positivi del nuovo Codice: “Con la gestione interamente digitale degli appalti, prevista dal Codice e impegno di Anac da tempo, sarà garantita l’estensione del digitale a tutto il ciclo di vita del contratto, a partire dalla programmazione, alla richiesta del codice identificativo di gara, fino all’esecuzione e conclusione del contratto, e all’ultima fattura. Questo porta a piena maturazione quanto Anac ha già fatto con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici: tutte le informazioni e le attività riguardanti l’appalto dovranno passare attraverso piattaforme telematiche interoperabili e confluiscono sul portale dell’Autorità, con l’acquisizione diretta dei dati”. Restano però i dubbi per Busia “per la riduzione della trasparenza e della pubblicità delle procedure, principi posti a garanzia di una migliore partecipazione delle imprese, e a tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti”. “Soglie troppo elevate – afferma Busia – per gli affidamenti diretti e le procedure negoziate rendono meno contendibili e meno controllabili gli appalti di minori dimensioni, che sono – va notato – quelli numericamente più significativi. Tutto questo col rischio di ridurre concorrenza e trasparenza nei contratti pubblici”.
Tra gli aspetti positivi del Codice, Busia sottolinea invece il rafforzamento della “vigilanza collaborativa, uno dei più efficaci strumenti di prevenzione che consente ad Anac di intervenire con tempestività e garanzia della legalità nelle procedure di aggiudicazione, senza nessuna perdita di tempo. Le Pubbliche amministrazioni che vi aderiscono sottopongono in via preventiva gli atti di gara all’Autorità, che in tempi brevissimi – dai 5 agli 8 giorni – fornisce osservazioni e consigli, favorendo la deflazione del contenzioso”. “Un altro elemento positivo è il ruolo accresciuto di Anac di ausilio e sostegno alle stazioni appaltanti con la creazione di bandi tipo, documenti tipo, atti già pronti, che le amministrazioni possano usare. Si tratta di una forma di collaborazione e di promozione di ‘buone pratiche’, nello spirito di risoluzione dei problemi. Così l’azione dell’Autorità viene rafforzata per favorire la ripresa, affiancando le amministrazioni sul versante dei contratti, per renderli strumenti efficaci di realizzazione dei tanti progetti messi in campo, garantendo apertura, concorrenza e capacità di selezionare le imprese più idonee, dinamiche e innovative, al servizio dell’interesse pubblico. Attraverso i contratti-tipo, per esempio, e le nostre piattaforme informatiche, verrà monitorato il rispetto dei contratti collettivi di lavoro, evitando l’adozione dei cosiddetti ‘contratti pirata’, a garanzia dei lavoratori”, conclude il presidente dell’Anac.