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Mattarella: “La Polizia Penitenziaria ha un ruolo prezioso per la comunità”

Mattarella: “La Polizia Penitenziaria ha un ruolo prezioso per la comunità”


Mattarella: “La Polizia Penitenziaria ha un ruolo prezioso per la comunità” – askanews.it



Mattarella: “La Polizia Penitenziaria ha un ruolo prezioso per la comunità” – askanews.it


















Roma, 22 mar. (askanews) – “La Polizia Penitenziaria è chiamata quotidianamente a svolgere un ruolo prezioso per la tutela della convivenza civile della comunità. Le donne e gli uomini del Corpo si trovano ad affrontare situazioni complesse, in un contesto di sofferenza e, spesso, di tensione”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo.

“La professionalità, lo spirito di servizio e la dedizione con le quali operano, nelle criticità del sistema carcerario, li vedono contribuire in modo significativo alle finalità definite dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato – prosegue Mattarella -. A loro sono affidate delicate funzioni nel garantire sicurezza e condizioni di legalità negli istituti penitenziari, il percorso di reinserimento sociale dei condannati e la stessa vigenza dei diritti dei cittadini detenuti. In occasione di questa giornata, 206° anniversario della costituzione del Corpo, desidero formulare la gratitudine e l’apprezzamento della Repubblica per il costante e generoso impegno posto nell’adempimento dei loro doveri. Nel rendere omaggio alla memoria dei caduti della Polizia Penitenziaria, esprimo ai loro familiari la vicinanza del Paese e invio a tutti i componenti sentite espressioni augurali”, conclude il capo dello Stato.

La Commissione Ue in campo contro le false etichette green

La Commissione Ue in campo contro le false etichette green


La Commissione Ue in campo contro le false etichette green – askanews.it



La Commissione Ue in campo contro le false etichette green – askanews.it



















Bruxelles, 22 mar. (askanews) – La Commissione europea ha adottato oggi a Bruxelles una nuova proposta di direttiva che dispone criteri comuni per contrastare il “greenwashing”, le rivendicazioni ingannevoli di qualità e prestazioni ecologiche dei prodotti e dei servizi offerti ai consumatori (“green claims”). La proposta mira ad assicurare una maggiore chiarezza per i consumatori sui e maggiori garanzie del fatto che un prodotto messo in vendita come “ecologico” lo sia effettivamente, e che siano più complete le informazioni per scegliere prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente.

La proposta mira a creare condizioni di parità, trasparenza e concorrenza leale per quanto riguarda le informazioni sulle prestazioni ambientali dei prodotti. Secondo una nota della Commissione, “a beneficiare di queste nuove norme saranno anche le imprese, poiché quelle che si sforzano realmente di migliorare la sostenibilità ambientale dei loro prodotti saranno più facilmente riconosciute e premiate dai consumatori, e potranno aumentare le loro vendite anziché dover far fronte a una concorrenza sleale” basata su false rivendicazioni. Uno studio della Commissione del 2020 ha rilevato che il 53,3% delle rivendicazioni ambientali nell’Ue esaminate erano vaghe, fuorvianti o infondate, e che il 40% dei “green claim” era del tutto infondato. La nota di Bruxelles sottolinea che “la mancanza di norme comuni per le imprese che presentano autodichiarazioni ambientali volontarie apre la strada al “greenwashing” e crea condizioni di disparità nel mercato dell’Ue, a scapito delle imprese realmente sostenibili”. Secondo la proposta, le imprese che scelgono di presentare una “autodichiarazione ambientale” riguardante i loro prodotti e servizi dovranno rispettare norme minime sulle modalità con cui queste dichiarazioni devono essere comprovate e comunicate.

La direttiva, spiega la nota della Commissione, riguarda le autodichiarazioni esplicite, come per esempio: “T-shirt realizzata con bottiglie di plastica riciclata”, “consegna con compensazione di CO2”, “imballaggio in plastica riciclata al 30%” o “protezione solare rispettosa degli oceani”. Sono comunque escluse dal campo di applicazione della direttiva le autodichiarazioni disciplinate dalle norme Ue già esistenti, come il marchio Ecolabel Ue, o il logo degli alimenti biologici, La legislazione in vigore garantisce già l’affidabilità di queste dichiarazioni regolamentate. Le autodichiarazioni che saranno oggetto delle future norme regolamentari dell’Ue saranno escluse per lo stesso motivo.

La proposta riguarda tutte le autodichiarazioni volontarie riguardanti gli impatti, gli aspetti o le prestazioni ambientali di un prodotto, di un servizio o dell’operatore stesso. Prima che le imprese possano comunicarle ai consumatori, le “autodichiarazioni ambientali” contemplate dalla proposta dovranno essere verificate in modo indipendente e convalidate da prove scientifiche. Nel quadro dell’analisi scientifica, le imprese dovranno identificare gli impatti ambientali che sono effettivamente pertinenti per i loro prodotti, come anche le eventuali compensazioni tra i vari impatti, per fornire un quadro completo e accurato.

Le nuove norme garantiranno che le autodichiarazioni siano comunicate in modo chiaro. Saranno vietate le autodichiarazioni o i marchi che utilizzano un punteggio aggregato dell’impatto ambientale complessivo del prodotto, tranne se rientrano nelle norme dell’Ue. I confronti tra prodotti o organizzazioni dovranno essere fondati su informazioni e dati equivalenti. La direttiva disciplinerà anche i marchi ambientali. La Commissione intende contrastare la creazione di nuovi marchi ambientali pubblici e privati. Attualmente esistono almeno 230 marchi diversi, cosa che genera confusione e sfiducia nei consumatori. Per controllare la proliferazione di questi marchi, non saranno consentiti nuovi sistemi pubblici di etichettatura ambientale, a meno che non siano sviluppati a livello dell’Ue, e qualsiasi nuovo sistema privato dovrà dimostrare di perseguire obiettivi ambientali più ambiziosi rispetto ai sistemi esistenti e ottenere un’approvazione preventiva. Esistono norme dettagliate riguardanti i marchi ambientali in generale, che devono essere affidabili, trasparenti, verificati in modo indipendente e periodicamente riesaminati. La proposta di direttiva sulle autodichiarazioni ambientali sarà ora sottoposta all’approvazione dei co-legislatori, il Parlamento europeo e il Consiglio Ue.

Novak Djokovic: “Niente visto per gli Usa? Nessun rimpianto”

Novak Djokovic: “Niente visto per gli Usa? Nessun rimpianto”


Novak Djokovic: “Niente visto per gli Usa? Nessun rimpianto” – askanews.it



Novak Djokovic: “Niente visto per gli Usa? Nessun rimpianto” – askanews.it


















Roma, 22 mar. (askanews) – “Non ho affatto dei rimpianti. Ho imparato durante la vita che i rimpianti sono una zavorra, di fatto ti fanno vivere nel passato e io non voglio questo. Non voglio neanche vivere nel futuro, ma cercare di stare il più possibile nel momento presente, e piuttosto cercare di fare qualcosa per migliorare il futuro”. Novak Djokovic è stato intervistato da Becky Anderson, reporter della CNN martedì a Dubai. L’attuale numero 2 del mondo ha affrontato tutti i temi principali di attualità tennistica, compreso il suo status di non vaccinato che al momento gli impedisce di entrare negli Stati Uniti. Infine ha anche aggiunto interessanti osservazioni sulla rivalita con Roger Federer e Rafa Nadal. Su Alcaraz e la sua assenza dal Sunshina Double: “Voglio congratularmi con Carlos Alcaraz, si merita assolutamente di essere numero uno. È un peccato che non abbia avuto modo di giocare Indian Wells e Miami perché sono due tornei che amo ma allo stesso tempo la mia era una scelta cosciente e sapevo che c’era la possibilità che non sarei andato. Questo è il corrente stato delle cose e spero che cambino per il resto dell’anno così da poter giocare lo US Open, il torneo per me più importante sul suolo americano”. Su un’eventuale partecipazione allo US Open: “Sono fiducioso anche se non è nelle mie mani la sceltaà beh anche questo è discutibile perché c’è qualcosa che io potrei fare ma che ho deciso di non fare, e ovviamente se sarò ammesso a giocare la decisione spetta ai piani alti del Governo. A questo punto della mia carriera i tornei dello Slam sono quelli a cui punto di più e che vorrei giocare di più. Vorrei davvero tanto esserci perché ho tanti bei ricordi, e a dir la verità nella finale persa con Medvedev nel 2021 ho avuto forse uno dei momenti più belli col pubblico newyorkese; anche se ho perso quel match ho sentito tanto supporto dal pubblico e vorrei ricreare quella connessione. Non vedo l’ora”. Su Federer e Nadal: “Mi hanno reso più forte, sia mentalmente che fisicamente, il mio gioco è migliorato grazie a tutte quelle partite che abbiamo giocato l’uno contro l’altro, soprattutto a causa delle partite che ho perso contro di loro, alcune davvero importanti. A volte ero davvero infastidito di far parte di quell’era’.

Al Bari Film Tv Festival il libro su “Il cinema di Elio Petri”

Al Bari Film Tv Festival il libro su “Il cinema di Elio Petri”


Al Bari Film Tv Festival il libro su “Il cinema di Elio Petri” – askanews.it



Al Bari Film Tv Festival il libro su “Il cinema di Elio Petri” – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Verrà presentato per la prima volta in Italia, al Bif&st – Bari International Film&Tv Festival, alla presenza di Jean Antoine Gili, storico e critico cinematografico francese, e David Grieco, regista, sceneggiatore, attore e giornalista, il volume “Il cinema di Elio Petri”, scritto da Alfredo Rossi ed uscito in doppia lingua (italiano e francese) per Gremese Editore.

Una conversazione-evento tra autore e illustri ospiti, in programma domenica 26 marzo alle 18:30 al Teatro Margherita di Bari, che mira a celebrare l’itinerario artistico di un regista affascinante e complesso, nel tentativo di mettere a fuoco il suo cinema. Elio Petri, tra i più importanti registi italiani, deve la sua notorietà in campo internazionale al successo di “A ciascuno il suo” (1967), “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (Oscar 1971 per il Miglior film straniero) e “La classe operaia va in Paradiso” (Palma d’oro al Festival di Cannes 1972).

Benché lo si sia sempre associato quasi esclusivamente al cinema di impegno politico e civile, la sua posizione in questo ambito – e anche nella cultura di sinistra dell’epoca – è sempre stata piuttosto anomala. Ateo, comunista, materialista, di cultura francese, sartriano sono solo alcuni dei dettagli che ne descrivono la personalità, incorniciata all’interno di una ricerca nevroticamente tesa alla sperimentazione di nuove strutture narrative, dominata da un pensiero allucinato, da un linguaggio violento, iroso, febbrile come quello di Céline e, insieme, anarchico come quello di Bataille e Sade, in un’ottica grottesca e carnascialesca che rimanda anche a Bosch e Rabelais. Nel libro, che contiene anche due racconti brevi di Petri ed è preceduto da un significativo saggio di Jean Gili, Alfredo Rossi (già autore per Gremese di Splendore nell’erba e La via lattea) racconta minuziosamente l’opera del regista analizzando film per film con notazione e un’analisi particolarmente minuziosa di trame, cast & credits e integrando, a commento del testo, oltre 300 fotogrammi tratti dalle vere immagini di ciascuna pellicola.

Uscito contemporaneamente in Francia, dove ha già mietuto consensi di pubblico e critica, Il cinema di Elio Petri fa ora il suo esordio in Italia, battezzato da un festival di prestigio, con l’obiettivo di restituire la memoria di un regista – morto prematuramente a 53 anni – che seppe brillantemente focalizzare una sua personale visione del mondo, ponendo il proprio linguaggio fuori da qualsiasi appartenenza a stilemi narrativi realistici. Rossi ha collaborato con varie riviste di cinema, tra cui “Cinema&Film”, e ha pubblicato i volumi Elia Kazan, Elio Petri e il cinema politico italiano, Lontano dal cinema nonché, per la collana “I migliori film della nostra vita” di Gremese, Splendore nell’erba e La via lattea.

La Collana “Cinealbum” di Gremese è improntata alla riscoperta dell’opera completa di maestri internazionali del cinema. Tra le pubblicazioni più recenti, i volumi dedicati a Ingmar Bergman, Bernardo Bertolucci, Michael Cimino, Stanley Kubrick, Quentin Tarantino, Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini.

I 25 anni delle Gocciole: il frollino da 110 milioni di fatturato

I 25 anni delle Gocciole: il frollino da 110 milioni di fatturato


I 25 anni delle Gocciole: il frollino da 110 milioni di fatturato – askanews.it



I 25 anni delle Gocciole: il frollino da 110 milioni di fatturato – askanews.it



















Milano, 22 mar. (askanews) – Le comprano otto milioni di famiglie italiane. Solo nel 2022 ne sono state vendute oltre 48 milioni di confezioni. Le Gocciole Pavesi, del gruppo Barilla, spengono quest’anno 25 candeline. Nella realtà nascono nel 1987 all’interno della linea di frollini “Amici del mattino”, ma le iconiche gocce di frolla arricchite con pepite di cioccolato divengono brand autonomo nel 1998. Ed è da lì che si iniziano a contare i 25 anni di questo frollino che non si sbaglia a definirlo il più amato d’Italia visto che solo nell’ultimo anno ha fatturato 110 milioni di euro.

Prodotte negli stabilimenti del gruppo Barilla di Castiglione delle Stiviere, Melfi e Novara, le Gocciole negli anni hanno ampliato la propria gamma, declinate in più gusti e combinazioni. Ma accanto a queste varianti che negli anni hanno arricchito il brand, dal giugno 2022 sono diventate anche un gelato. Grazie alla partnership tra Algida e Barilla infatti si sono trasformate in un sandwich ripieno di gelato alla vaniglia con pezzetti di cioccolato, fedele nella forma all’iconica goccia del frollino. Le Gocciole, però, non si sono fatte spazio solo sulla tavola della colazione degli italiani ma anche nell’immaginario collettivo attraverso momorabili pubblicità televisive: è il 1998 quando una mamma alle prese con la famiglia assonnata riesce far partire la giornata con le gocce di frolla; 13 anni dopo è la “giungla” quotidiana la protagonista dello spot che resterà a lungo il tema delle Gocciole; arriverà poi il turno di una suocera “dirompente” fino al 2022 quando, in una giungla più moderna e “accessoriata”, compaiono i nuovi Tarzan e Jane, interpretati dagli attori Lillo e Chiara Francini.

Ora, in occasione di questo compleanno, questi biscotti Pavesi tornano a raccontarsi con la campagna “Svolta con Gocciole”: la grafica totalmente capovolta sul pack (in edizione limitata) racconta gli imprevisti e le imprese quotidiani, nella “giungla” della vita, ma anche la loro improvvisa soluzione in positivo.

Accordo Comune Milano-Fond.Cariplo su rigenerazione case popolari

Accordo Comune Milano-Fond.Cariplo su rigenerazione case popolari


Accordo Comune Milano-Fond.Cariplo su rigenerazione case popolari – askanews.it



Accordo Comune Milano-Fond.Cariplo su rigenerazione case popolari – askanews.it


















Milano, 22 mar. (askanews) – Comune di Milano e Fondazione Cariplo collaboreranno per individuare percorsi per la rigenerazione dei quartieri di Edilizia Residenziale Pubblica attraverso la strutturazione di progetti pilota. Tra gli obiettivi rilevanti ci saranno la valorizzazione dei progetti già finanziati dal Pnrr, attraverso una visione di sistema e la definizione di modalità operative per la partnership pubblico/privata.

L’accordo è stato siglato oggi dall’assessore alla Casa del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, dal Direttore Generale di Fondazione Cariplo, Sergio Urbani e dal Direttore della Direzione Casa del Comune di Milano Franco Zinna. L’intesa è stata suggellata nell’ambito del “Forum dell’Abitare”, iniziativa organizzata dal Comune di Milano in collaborazione con MM Spa e con il sostegno della Fondazione, che si è svolta a Base Milano, e che ha visto per tre giorni la partecipazione di un vasto e qualificato pubblico impegnato su questi temi. Fondazione Cariplo metterà a disposizione 1,5 milioni di euro per la definizione di Piani strategici su alcune aree scelte dall’Amministrazione comunale. Tutto ciò ha l’obiettivo di svolgere le fasi propedeutiche per poter attivare risorse più ingenti legate al Pnrr e alle risorse sul territorio. Il budget infatti servirà per l’elaborazione dei Programmi Urbani Strategici d’Area (Pusa).

Le risorse del Pnrr destinate all’edilizia residenziale pubblica (Erp) della città di Milano rappresentano d’altra parte, per il Comune, un’occasione unica per ragionare in modo concreto sulle prospettive di evoluzione del sistema dell’offerta abitativa nel suo insieme. Il Comune pertanto individuerà delle aree su cui in questa fase si concentrerà l’attività del Gruppo di lavoro a regìa comunale per la definizione dei Pusa: le aree saranno caratterizzate dalla presenza di patrimonio Erp del Comune di Milano, gestito da Metropolitana Milanese (MM Spa), di Aler, di patrimonio strumentale e non del Comune di Milano; potranno essere zone che presentano caratteristiche interessanti per lo sviluppo della città, con individuazione di interventi che consentono l’ottimizzazione delle risorse del Pnrr all’interno di un progetto unitario con spazi pubblici da valorizzare, scuole da recuperare, interventi di housing sociale, interventi trasversali di natura sociale e culturale promossi o sostenuti da Fondazione Cariplo, da Fondazione Comunità di Milano e da altri attori del Terzo Settore. Al programma, infatti, collaboreranno altri attori tra cui: Fondazione Housing Sociale, che metterà a disposizione le competenze tecniche e finanziarie sviluppate nell’ambito della promozione e sviluppo del Social Housing in Italia e grazie alla partecipazione a numerosi progetti di rigenerazione urbana; la Fondazione di Comunità di Milano, che costituirà un Fondo dedicato grazie al contributo iniziale di Fondazione Cariplo. Il Fondo potrà essere ulteriormente alimentato da futuri donatori, che condivideranno gli obiettivi del progetto; per la predisposizione dei Pusa verranno coinvolte anche organizzazioni del Terzo settore e operatori privati, interessati a partecipare al progetto in ottica pubblica e collaborativa, nonché università e istituti di ricerca, che nel tempo hanno lavorato sul territorio affrontando e sviluppando operazioni di rigenerazione urbana relative alla situazione abitativa e dei quartieri ERP e temi di governance di progetti complessi di rigenerazione urbana e di partenariato pubblico-privato.

L’idea è di sviluppare un modello di rigenerazione urbana integrata, cioè di riqualificazione sociale, edilizia e delle infrastrutture di quartiere, che superi la tradizionale separazione tra tipologie d’offerta e che integri il progetto di gestione sociale, architettonico-ambientale, urbano e finanziario, fino ad oggi è stata ostacolata dalla limitatezza delle risorse necessarie in primis per la riqualificazione fisica, punto di partenza e base indispensabile per avviare un progetto integrato e credibile. “È una collaborazione importante che ci permetterà di lavorare in modo proficuo insieme a Fondazione Cariplo nei prossimi mesi sull’analisi e lo sviluppo di importanti progetti di riqualificazione per la città di Milano – ha commentato in una nota Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa del Comune di Milano.

“Una iniziativa innovativa: un fondo che supporta la progettualità del Comune di Milano, che intende studiare le prospettive riqualificazione dei quartieri ad alta intensità di ERP. La Fondazione è il primo contributore a questo fondo, aperto ad altri donatori, e mette a disposizione anche competenze e strumenti per la rigenerazione urbana di tipo sociale – ha aggiunto Sergio Urbani, Direttore Generale Fondazione Cariplo.

Per esperti il nuovo gasdotto Russia-Cina non è così scontato

Per esperti il nuovo gasdotto Russia-Cina non è così scontato


Per esperti il nuovo gasdotto Russia-Cina non è così scontato – askanews.it



Per esperti il nuovo gasdotto Russia-Cina non è così scontato – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – La partita del gasdotto Russia-Mongolia-Cina, che dovrebbe spostare verso l’Asia parte del gas russo un tempo diretto verso l’Europa, sembra meno vicina alla chiusura di quanto non abbia suggerito ieri il leader russo Vladimir Putin nella conferenza stampa congiunta con il presidente cinese Xi Jinping. Lo segnala oggi il South China Morning Post.

Nell dichiarazione congiunta rilasciata ieri da Mosca e Pechino, la parte che riguarda il gasdotto – conosciuto anche come Power of Siberia 2 – recita che “le due parti lavoreranno insieme per promuovere studi e consultazioni sul nuovo progetto di gasdotto Cina-Mongolia-Russia”. Si tratta di una formulazione vaga, che non esplicita alcun impegno cogente da parte di Pechino. E questo stride con l’aggermazione ben più assertiva di Putin, il quale ha detto che “praticamente tutti i parametri di quell’accordo sono stati finalizzati”, secondo il Financial Times. Il gasdotto dovrebbe trasportare 50 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno dalla penisola russa di Yamal, nella Siberia occidentale, alla Cina attraverso la Mongolia. E’ da decenni che Mosca e Pechino ragionano di questa infrastruttura senza arrivare a una conclusione. Ma, con la guerra in Ucraina e il blocco all’export di gas russo nei paesi Ue, per Mosca è diventato vitale trovare uno sbocco orientale al suo gas. E questo ha accelerato le trattative.

Il ministro dell’Energia russo Alexander Novak ha dichiarato ieri che il Cremlino desidera firmare l’accordo “al più rapidamente possibile”, secondo quanto ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Ria Novosti. In precedenza a veva inquadrato Power of Siberia 2 come un’alternativa al Nord Stream 2, la pipeline che trasportava il gas russo in Germania e che è saltata in aria per un sabotaggio dopo lo scoppio della guerra. Per la Cina, che è il più grande importatore mondiale di gas, il gasdotto rappresenta un progetto importante per l’approvvigionamento, ma che deve tener conto anche della variabile geopolitica. D’altronde, il conflitto in Ucraina – scrive il SCMP dopo aver interpellato esperti del settore – è un fenomeno temporaneo e l’esito di questo è ancora incerto. Da esso dipenderà anche la possibilità che riprendano le forniture russe verso l’Europa in futuro.

Attualmente la Cina riceve gas russo attraverso il gasdotto China-Russia East Route. Mosca è il secondo fornitore di gas della Cina, dopo il Turkmenistan. Power of Siberia 2 è un gasdotto più lungo e probante dell’altro che fornisce gas russo. In un’altra dichiarazione congiunta delle due parti rilasciata stamattina in Cina, entrambe hanno affermato che consolideranno le loro partnership energetiche, anche rafforzando la cooperazione a lungo termine e promuovendo l’attuazione di progetti di cooperazione strategica. Anche questa una formulazione vaga, secondo gli esperti.

Pechino, che pure è consapevole che il trasporto via pipeline rende il gas più economico del gas naturale liquefatto (GNL), considera però il GNL trasportato via mare più sicuro e questo potrebbe non rendere necessariamente appetibile una rotta aggiuntiva con Mosca. Negli ultimi anni la Cina ha cercato di diversificare le sue importazioni di energia. Sul gas naturale, sono in corso negoziati anche con i paesi dell’Asia centrale. In particolare si discute di un nuovo gasdotto dal Turkmenistan attraverso il Tagikistan e il Kirghizistan per alimentare la crescita economica. Pechino si è inoltre impegnata a intensificare l’esplorazione interna nella speranza di aumentare le riserve e la produzione di gas nazionali. Secondo le proiezioni della domanda per la Cina da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), una volta che la linea Power of Siberia raggiungerà la piena capacità, potrebbe non aver più bisogno di un altro collegamento su larga scala con la Russia, spiega il SCMP. Nel suo rapporto World Energy Outlook 2022, l’agenzia ha affermato che la crescita della domanda di gas in Cina è sulla buona strada per rallentare al 2% all’anno tra il 2021-30, rispetto a un tasso di crescita medio del 12% all’anno dal 2010, con una preferenza da parte di Pechino per le rinnovabili e l’elettrificazione rispetto all’uso del gas per l’energia elettrica e il calore. Nel frattempo, gli importatori cinesi hanno attivamente stipulato contratti per nuove forniture di GNL a lungo termine e l’offerta contrattuale esistente è adeguata per soddisfare la domanda prevista fino agli anni ’30 del 2030, afferma il rapporto.

Dl superbonus, verso disponibilità banche a riacquisto crediti

Dl superbonus, verso disponibilità banche a riacquisto crediti


Dl superbonus, verso disponibilità banche a riacquisto crediti – askanews.it



Dl superbonus, verso disponibilità banche a riacquisto crediti – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Le banche sarebbero disponibili a riprendere l’acquisto dei crediti derivanti dai bonus edilizi. E’ quanto si apprende da fonti vicine al dossier.

In queste ore i tecnici del Ministero dell’economia e delle finanze stanno contattando singolarmente gli istituti di credito che starebbero manifestando l’intenzione di tornare ad acquistare i crediti. In questo modo potrebbe avviarsi a soluzione, o comunque alleggerirsi, il problema dei crediti incagliati. L’ipotesi di utilizzare i modelli F24 che le banche hanno raccolto per il versamento delle imposte dei contribuenti non è giudicata praticabile per le forti perplessità della Ragioneria, legati ai rischi di liquidità, e per problemi tecnici. Sarebbe infatti necessario attivare una piattaforma che prolungherebbe i tempi.

In Commissione finanze alla Camera, dove si sta esaminando il decreto che ha bloccato lo sconto in fattura e la cessione dei crediti per i nuovi lavori edilizi, non sono ancora stati presentati emendamenti per sciogliere il nodo dei crediti già maturati e incagliati. E’ probabile che la decisione sulla strada da intraprendere sarà adottata dopo la verifica con le banche.

Roma Capitale, intesa con CCIA Roma per sviluppo territorio 2023-25

Roma Capitale, intesa con CCIA Roma per sviluppo territorio 2023-25


Roma Capitale, intesa con CCIA Roma per sviluppo territorio 2023-25 – askanews.it



Roma Capitale, intesa con CCIA Roma per sviluppo territorio 2023-25 – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Dopo la firma nel giugno scorso del protocollo tra Roma Capitale e Camera di Commercio di Roma, si rafforza e si estende anche nel territorio metropolitano la collaborazione in vista di un impegno comune per lo sviluppo del territorio di Roma e provincia. Sono sette le grandi aree d’intervento definite dall’accordo: infrastrutture e sviluppo economico; attrazione di investimenti e marketing territoriale; semplificazione amministrativa; attuazione e promozione di eventi di rilievo nazionale e internazionale, a partire dal Giubileo e da Expo 2030; cultura, turismo ed eventi sportivi; scuola e lavoro; inclusione e lavoro. Al gruppo di lavoro già costituito grazie all’accordo di giugno, si affiancheranno quindi rappresentanti istituzionali, esperti e tecnici della Città metropolitana di Roma Capitale.

“Le risorse del PNRR, gli eventi del Giubileo 2025 e la candidatura all’Expo 2030 -commenta il Sindaco della Città metropolitana di Roma Capitale, Roberto Gualtieri – costituiscono un’occasione di rilancio e sviluppo straordinaria per la crescita economica, culturale e civile di Roma e del territorio metropolitano. Nel Piano strategico metropolitano si includono queste opportunità per la messa in campo di progetti di ampio respiro a favore del rilancio dei territori, del superamento delle diseguaglianze, per il miglioramento dei servizi pubblici e della qualità della vita, mettendo al centro sostenibilità e innovazione, con un’attenzione particolare ai giovani, alle opportunità lavorative e all’occupazione di qualità. In quest’ottica, sono fondamentali dialogo e collaborazione con i cittadini, le realtà associative delle forze produttive, le istanze civili, il terzo settore. Ringrazio il Presidente Tagliavanti e la Camera di Commercio di Roma per aver condiviso e sostenuto l’apertura della collaborazione a tutto il territorio provinciale, da cui certamente scaturiranno iniziative di altissimo valore, nell’intenzione comune di disegnare il futuro dell’intera area metropolitana, dimensione ottimale per essere davvero competitivi a livello europeo e internazionale e parte essenziale dello sviluppo del Paese. Vogliamo insieme cogliere tutte le opportunità che si presenteranno nei prossimi anni e rilanciare una visione integrata, innovativa e competitiva del nostro territorio”. “Siamo fortemente impegnati – dichiara Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma – a concretizzare progetti che contribuiscano al rilancio dell’economia romana dopo i tempi molti duri della pandemia che speriamo siano definitivamente alle spalle. Creare le condizioni per un contesto ottimale all’impresa è una delle priorità della Camera di Commercio e per farlo bisogna agire in una logica di leale collaborazione istituzionale: la firma di questo protocollo ne è una ulteriore testimonianza. Il nostro obiettivo è sostenere concretamente le imprese, affinché possano affrontare al meglio questa fase complessa ma ricca di opportunità: il PNRR, il Giubileo 2025 e, speriamo, l’Expo 2030. Roma – conclude Tagliavanti – vanta il più grande numero di imprese in Italia, oltre 450mila e un tasso di crescita che è, puntualmente, migliore di quello nazionale. Le imprese vanno, dunque, affiancate costantemente e aiutate a cogliere queste grandi opportunità di crescita”.

Banche, Visco: nell’Ue non c’è “una Svb” né “una Credit Suisse”

Banche, Visco: nell’Ue non c’è “una Svb” né “una Credit Suisse”


Banche, Visco: nell’Ue non c’è “una Svb” né “una Credit Suisse” – askanews.it



Banche, Visco: nell’Ue non c’è “una Svb” né “una Credit Suisse” – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – In Europa e in Italia “non c’è qualcosa” di simile alla Silicon Valley Bank, né un conglomerato analogo al Credit Suisse. Lo ha assicurato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco rispondendo ad una domanda durante una audizione alla commissione Finanze della Camera.

“La specificità della banca (Svb) è evidente e, devo dire, la imprudenza della gestione relativa al passivo da noi non la riscontriamo. Forse ci sono state molto critiche alla invasività della Vigilanza bancaria in Europa, però questa in qualche modo è ciò che garantisce il più possibile, non può garantire tutto, la tenuta di queste banche, che sono diverse”, ha detto. “Così come sono diverse da noi (le banche) rispetto al Credit Suisse, perché – ha detto ancora Visco – la commistione di una buona banca commerciale e di una componente di banca di investimento a livello globale con molte insufficienze da noi non c’è”.