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Ue: dazi “reciproci” Trump “un passo nella direzione sbagliata”

Ue: dazi “reciproci” Trump “un passo nella direzione sbagliata”Roma, 14 feb. (askanews) – Il nuovo ordine esecutivo del presidente Usa Donald Trump – che prevede dazi doganali reciproci sulle merci in entrata negli Stati Uniti, equivalenti ai dazi che i paesi terzi impongono sulle loro importazioni dagli Usa – rappresentano “un passo nella direzione sbagliata”. Lo sostiene la Commissione europea, che con un comunicato, ribadisce l’impegno a favore di un sistema degli scambi “aperto e prevedibile a beneficio di tutti i partecipanti”.


“L’Ue mantiene alcuni dei dazi più bassi nel mondo e non vede alcuna giustificazione per un aumento dei dazi Usa sulle sue esportazioni. I dazi sono tasse. Imponendo dazi gli Usa stanno tassando i cittadini, aumentando i costi delle imprese, soffocando la crescita e alimentando l’inflazione”, si legge. Bruxelles ribadisce di esser pronta a rispondere.

Nato, in Bulgaria Steadfast Dart 2025 si presenta alla stampa

Nato, in Bulgaria Steadfast Dart 2025 si presenta alla stampaMilano, 14 feb. (askanews) – Si è tenuto il 13 febbraio uno dei tre Steadfast Dart 2025 Media Days – giornate dedicate alla stampa per spiegare le esercitazioni dell’Alleanza in corso – presso la Tsrancha Training Area, in Bulgaria. Presentate le Forze Speciali di Risposta Rapida Alleata (ARF) della NATO. L’evento, organizzato dall’Allied Joint Force Command Naples e in coordinamento con il Ministero della Difesa bulgaro, ha visto la partecipazione di numerosi giornalisti bulgari.


Steadfast Dart 2025 è la più grande esercitazione pianificata dalla NATO nel 2025 e segna il primo grande dispiegamento dell’ARF per rafforzare il fianco orientale dell’Europa, in particolare in Bulgaria e Romania. Questa esercitazione sottolinea la posizione di deterrenza e difesa della NATO nella regione.


“L’addestramento congiunto del personale militare delle forze armate degli alleati della NATO, nel corso degli anni, ha rafforzato non solo la nostra sicurezza, ma anche la sicurezza nella regione del Mar Nero e sul fianco orientale della NATO. In questo processo, la cosa più importante per noi sono i legami, la comprensione e le strette relazioni umane che i nostri militari stabiliscono tra loro. Questa è la garanzia più sicura per il successo futuro”. Lo ha detto il generale Mihail Dimitrov Popov, vice capo della difesa bulgaro. Il Media Day ha visto una dimostrazione di combattimento simulato da parte del NATO Special Operations Component Command (SOCC), composto dallo Special Operations Land Task Group (SOLTG), dallo Special Operations Maritime Task Group (SOMTG) e dallo Special Operations Air Task Unit (SOATU) dalla Spagna, insieme con le Forze per le operazioni speciali bulgare (SOF) sotto il Joint Special Operations Command della Bulgaria.


Le unità hanno condotto una rapida infiltrazione in territorio nemico simulato. L’operazione ha mostrato la capacità delle Forze per le operazioni speciali della NATO, di neutralizzare le minacce attraverso tattiche di precisione. “Quello che abbiamo visto, dimostrato dalla componente spagnola per le operazioni speciali dell’Allied Reaction Force sotto la direzione del quartier generale dell’Allied Reaction Force, è l’illustrazione perfetta di come la nostra Alleanza NATO possa rapidamente proiettare una forza efficace in qualsiasi ambiente, dimostrando una combinazione potente”, ha detto il generale Eldon Millar, vice comandante, NRDC Italia.


L’evento ha evidenziato l’efficacia in combattimento e l’integrazione delle forze speciali spagnole e bulgare che hanno partecipato a Steadfast Dart 2025. Il SOCC spagnolo è responsabile del comando e del controllo delle SOF all’interno della forza di reazione alleata della NATO (NRF). “Come comandante dell’ARF SOCC, sono molto orgoglioso di comandare le truppe presenti, formando il primo ARF Special Operations Component Command… integrando unità di operazioni speciali terrestri, marittime e aeree, è multidominio per sua natura e le sue capacità operative sono in grado di generare effetti in tutti i domini, con un’attenzione specifica alla dimensione cognitiva”. Lo ha detto il generale, Ángel R. Herrezuelo Pérez Comandante dello JSOC spagnolo e dell’ARF SOCC della NATO. Tra i partecipanti c’erano il Vice capo della difesa bulgaro, generale Mihail Dimitrov Popov, il generale spagnolo, Ángel R. Herrezuelo Pérez, comandante dello JSOC spagnolo e del comando della componente delle operazioni speciali della forza di reazione alleata della NATO, il generale britannico Eldon Millar, vice comandante del corpo di rapido dispiegamento della NATO Italia, il generale britannico John L. Clark, vice capo di stato maggiore dei piani, comando della forza congiunta alleata di Napoli, il generale di brigata bulgaro Bozhidar Boykov, comandante del comando delle operazioni speciali congiunte bulgaro (JSOC).

Dazi Trump, Giappone: valuteremo, poi risponderemo appropriatamente

Dazi Trump, Giappone: valuteremo, poi risponderemo appropriatamenteRoma, 14 feb. (askanews) – Il Giappone è in contatto con gli Stati uniti riguardo al piano del presidente Donald Trump d’imporre dazi ritorsivi e risponderà “in modo appropriato” dopo aver esaminato il loro impatto. L’ha affermato oggi il capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi, principale portavoce del governo di Tokyo.


Ieri il presidente americano ha annunciato un piano per imporre dazi “reciproci” sui partner commerciali che applicano dazi più elevati o barriere non tariffarie sui prodotti americani. L’amministrazione americana prevede di preparare un rapporto che dettagli le proposte paese per paese entro 180 giorni, concentrandosi in primo luogo su quelli con surplus commerciali significativi nei confronti degli Stati uniti. “Abbiamo già avviato le comunicazioni con gli Stati uniti a seguito dell’annuncio. Esamineremo attentamente i dettagli (delle tariffe ritorsive) e il loro impatto sul Giappone, e risponderemo in modo appropriato”, ha dichiarato Hayashi durante una conferenza stampa.


Gli Stati uniti rappresentano un partner commerciale importante per il Giappone, che esporta una varietà di prodotti come automobili ed elettronica. Secondo i dati del governo giapponese, il Giappone ha registrato un surplus commerciale di 8.640 miliardi di yen (54 miliardi di euro) con gli Stati uniti lo scorso anno. Tokyo ha già chiesto un’esenzione all’amministrazione Trump per quanto riguarda gli annunciati dazi su acciaio e alluminio.

Cacao, Ft: scorte ai minimi storici con accaparramenti San Valentino

Cacao, Ft: scorte ai minimi storici con accaparramenti San ValentinoRoma, 14 feb. (askanews) – Le scorte di cacao sono scese ai minimi storici sui maggiori mercati globali, New York e Londra. Lo riporta il Finance Times, citando i dati dell’Intercontinental Exchange e rilevando che nelle ultime settimane i produttori di cioccolato si sono lanciati in una corsa agli accaparramenti esacerbata dall’avvicinarsi di San Valentino, a caccia di forniture alternative.


E così trader e produttori di cioccolata hanno prosciugato le scorte di cacao di qualità meno pregiata che restavano disponibili nei maggiori mercati del mondo, mentre i fornitori non riescono a tenere il passo della domanda dopo anni di raccolti scarsi. Intanto i prezzi tornano a lievitare. Secondo il Ft in vista di San Valentino Wells Fargo, la multinazionale di servizi finanziari, riporta aumenti di quasi un 20% sui cioccolatini negli Usa.


Sul mercato di Londra, i prezzi del cacao risultano triplicati rispetto agli inizi del 2023, e sono ora ai massimi da 50 anni a questa parte dopo, tre anni consecutivi di raccolti problematici.

Taiwan cerca d’attenuare dazi di Trump: investirà negli Stati uniti

Taiwan cerca d’attenuare dazi di Trump: investirà negli Stati unitiRoma, 14 feb. (askanews) – Il presidente di Taiwan Lai Ching-te ha dichiarato oggi che la sua amministrazione avvierà un’ampia iniziativa volta ad espandere gli investimenti e gli appalti negli Stati uniti, nel tentativo di riequilibrare il bilancio commerciale tra le due economie e attenuare la pressione esercitata dal presidente Usa Donald Trump con i suoi dazi.


“Taiwan è un partner indispensabile per gli Stati uniti per ricostruire il proprio settore manifatturiero e consolidare il proprio potere tecnologico, a partire dai semiconduttori,” ha detto Lai ai giornalisti a Taipei, dopo aver ospitato una riunione sulla sicurezza nazionale in mattinata, a quanto riferisce Nikkei Asia Lai ha affermato che l’economia leader nel settore dei chip rafforzerà la sua collaborazione con Washington e lavorerà a stretto contatto con gli americani sul “sviluppo e la produzione di chip per l’intelligenza artificiale e semiconduttori avanzati.” Ha inoltre annunciato che la sua amministrazione incoraggerà un maggior numero di aziende taiwanesi a investire negli Stati uniti.


Il presidente ha aggiunto che proporrà un “bilancio speciale” per aumentare la spesa per la difesa a oltre il 3% del prodotto interno lordo dell’isola, suggerendo che potrebbe acquistare ulteriori armamenti dagli Stati uniti. Si tratta di una questione delicata, perché la Cina considera Taiwan parte del suo territorio e gli acquisti di armi suscitano solitamente gravi tensioni con Pechino. I commenti di Lai giungono poche ore dopo che Trump ha ordinato al suo team di proseguire i preparativi per imporre da parte degli Stati uniti dazi “reciproci” sui partner commerciali che applicano dazi più elevati o barriere non tariffarie sui prodotti americani.


Il disavanzo commerciale statunitense con Taiwan ha raggiunto i 73,9 miliardi di dollari nel 2024, con un incremento del 54,6% rispetto al 2023, secondo l’Ufficio del Rappresentante commerciale degli Stati uniti. Trump ha ripetutamente criticato il fiore all’occhiello dell’industria dei chip di Taiwan, affermando giovedì che “Taiwan ci ha portato via il nostro business dei chip”. Il presidente americano ha minacciato di imporre tariffe fino al 100% sulle esportazioni di semiconduttori taiwanesi e punta ad aiutare gli Stati Uniti a riportare la produzione avanzata di chip sul suolo americano.


“Risponderemo con cautela e rafforzeremo la comunicazione tra Stati uniti e Taiwan per aumentare la reciproca comprensione,” ha affermato Lai, annunciando che la sua amministrazione proporrà un’”iniziativa globale per una catena di fornitura democratica dei semiconduttori”. L’industria dei chip di Taiwan è la seconda per fatturato dopo quella degli Stati uniti. La sua principale azienda, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC), è il più grande produttore di chip a contratto al mondo e fornisce la maggior parte dei principali sviluppatori di chip globali, tra cui Apple, Intel, Nvidia, Qualcomm, Broadcom e Amazon. E’ inoltre leader nella fornitura di chip all’avanguardia, necessari per l’Intelligenza artificiale.

A Milano focus su nuove normative europee per rendicontazione Esg

A Milano focus su nuove normative europee per rendicontazione EsgMilano, 14 feb. (askanews) – Un focus sulle nuove normative europee che riguardano la rendicontazione Esg, tema centrale per aziende di ogni dimensione, è stato affrontato all’evento “Bilancio di Sostenibilità: trasparenza e credibilità dei dati. Una sfida EcoDigital”, promosso dalla Rete EcoDigital e dalla Fondazione UniVerde, in collaborazione con TreeBlock e Asacert, che si è svolto ieri a Milano presso la sede di W Executive a Palazzo Bocconi.


Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde e promotore della Rete EcoDigital): “Il Bilancio di Sostenibilità è una sfida importante per creare la vera economia circolare, incluse le innovazioni ecologiche e digitali che occorrono per vincere la sfida del cambiamento climatico. È importante che i bilanci siano certificati, verificabili e che le procedure non si limitino ad un’applicazione meramente burocratica. È questo il senso dell’iniziativa di oggi, con il coinvolgimento di aziende che possono fornire qualità nella misurazione delle performance delle imprese. Il monitoraggio della sostenibilità ambientale, sociale e della governance assume un’importanza fondamentale per adattarsi ai mutati scenari normativi e di mercato. È un forte segnale che molte imprese italiane, anche quelle non obbligate immediatamente ad affrontare la sfida del Bilancio di Sostenibilità, si stiano attrezzando per realizzarlo ispirando fiducia, trasparenza e un senso di comunità e collaborazione verso gli obiettivi aziendali”. Stefan Grbovic (CEO e Co-Founder di TreeBlock): ‘L’evoluzione normativa in ambito ESG impone alle aziende di adottare soluzioni efficaci per garantire trasparenza e conformità. TreeBlock ONE nasce per semplificare la gestione dei dati di sostenibilità, centralizzandoli in un’unica piattaforma e automatizzando i processi di raccolta, analisi e reportistica. Grazie alla sinergia con Asacert, offriamo un percorso completo: dalla digitalizzazione della rendicontazione alla verifica indipendente tramite attività di assurance. Questo approccio integrato riduce il rischio di errori, migliora l’affidabilità delle informazioni e consente alle imprese di affrontare gli obblighi normativi con maggiore sicurezza, trasformando la conformità in un’opportunità strategica’.


Fabrizio Capaccioli (CEO di Asacert): “La rendicontazione ESG non può più basarsi su dichiarazioni autoreferenziali. L’entrata in vigore della CSRD – con le semplificazioni in itinere – impone alle imprese di fornire dati verificabili e conformi a standard rigorosi, trasformando l’assurance da semplice opzione a requisito essenziale, rendendo la sostenibilità un asset strategico e non un vincolo burocratico. ASACERT | CSR, in quanto revisore legale iscritto all’Albo, supporta le aziende nel validare il loro impegno per la sostenibilità, garantendo che le informazioni ESG non siano solo dichiarate, ma dimostrate e riconosciute dal mercato globale”. L’evento è stato aperto dal saluto di benvenuto di Ottavio Maria Campigli (Senior Equity Partner e Founder di W Executive): “È un onore ospitare questo evento dedicato a un tema cruciale per il futuro delle imprese: la rendicontazione ESG. L’evoluzione normativa in ambito ESG, con l’adozione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), segna un passaggio cruciale per le imprese: la sostenibilità non è più solo un impegno etico, ma un elemento chiave per la competitività. La qualità della rendicontazione e la trasparenza dei dati sono indispensabili per costruire fiducia nei mercati e tra gli stakeholder. In questo scenario, strumenti innovativi e certificazioni indipendenti giocano un ruolo determinante nel garantire conformità ed efficacia nelle strategie di sostenibilità aziendale”.


Con il recepimento della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), il quadro regolatorio si è evoluto per garantire maggiore trasparenza e comparabilità nelle dichiarazioni di sostenibilità. Tuttavia, la frammentazione delle normative tra i diversi Paesi ha generato complessità operative, portando la Commissione Europea a prevedere, entro la metà del 2025, una riduzione degli obblighi di rendicontazione almeno del 25%, con un focus sulle PMI. Marcella Panzeri (Amministratore Cama Srl): Il report di sostenibilità è un elemento cruciale per le imprese moderne, rappresentando non un punto di arrivo, ma il punto di partenza per la misurazione dei dati ESG. Attraverso una valutazione trasparente e accurata, le aziende possono comprendere meglio l’impatto delle loro scelte su ambiente, società e governance. Non è un semplice adempimento normativo, ma uno strumento di corresponsabilità che coinvolge tutti gli stakeholders aziendali, dai dipendenti ai clienti, dagli investitori alle comunità locali. Gli imprenditori non devono temere di misurare le proprie performance: la trasparenza è la base per costruire strategie a lungo termine, capaci di migliorare le performance aziendali. Un revisore esterno che certifichi i dati misurati è fondamentale per garantire l’affidabilità e la credibilità del report, aumentando la fiducia degli stakeholders. Inoltre, l’adozione di una piattaforma che automatizzi i processi di raccolta e analisi dei dati migliora significativamente l’efficienza operativa, consentendo alle aziende di risparmiare tempo e risorse e concentrarsi su azioni concrete per un futuro più sostenibile”.


Oscar di Montigny Presidente di Grateful, Foundation e Managing Partner di Wise Gate): “La Humanovability, ovvero la convergenza di innovazione e sostenibilità centrate sulla persona, è oggi fondamentale in tutti i business e in tutte le industrie; in particolare nel business delle certificazioni e nell’attività di rendicontazione del proprio Bilancio di Sostenibilità. Queste non devono più essere vissute solo come un obbligo, bensì come un’opportunità strategica per costruire fiducia e valore radicato nel tempo. Allo stesso modo, il Bilancio Sociale è ormai essenziale per ogni impresa che voglia dimostrare trasparenza e impatto positivo. Ora, integrare in esso anche la Humanovability significa superare la logica del mero adempimento e adottare un approccio etico e veramente sostenibile, capace di generare innovazione e benessere per tutti gli stakeholder, contribuendo così a ri-animare e ri-umanizzare l’intera economia, facendola evolvere da circolare a sferica”. L’evento, moderato da Alessandra Frangi (Founder di ESG News), ha rappresentato un’interessante occasione di confronto per le aziende che aspirano ad affrontare con successo le sfide delle transizioni ecologica e digitale, e della trasparenza nella rendicontazione ESG. Tanti i temi che sono stati approfonditi, dalle ultime novità legislative alle prospettive di applicazione delle nuove procedure, evidenziando gli strumenti innovativi disponibili per supportare le imprese nel percorso di conformità e nella gestione della sostenibilità aziendale. Due i principali strumenti e soluzioni, presentati in occasione dell’evento, proposti alle aziende per rispondere efficacemente agli obblighi derivanti dall’entrata in vigore della CSRD: TreeBlock ONE è una piattaforma all-in-one innovativa, sviluppata da TreeBlock, azienda leader nella fornitura di soluzioni software per la gestione della sostenibilità aziendale. Progettata per centralizzare tutti i dati ESG, la piattaforma supporta le aziende nella creazione di bilanci di sostenibilità completi, conformi agli standard internazionali più avanzati (ESRS, GRI, SABS e SDGs) e alle normative vigenti, come il decreto legislativo n. 125 del 06/09/2024. Grazie a un’intelligenza artificiale proprietaria, TreeBlock ONE automatizza i processi di raccolta e analisi dei dati ESG, migliorando l’efficienza operativa e riducendo il rischio di errori. Offre inoltre strumenti avanzati di analisi e reportistica predittiva, consentendo alle aziende di prendere decisioni rapide e informate per ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare la gestione delle risorse. Durante l’evento, i partecipanti hanno assistito a una demo live di TreeBlock ONE, scoprendone le potenzialità per semplificare la gestione ESG e promuovere una cultura della sostenibilità condivisa tra tutti gli stakeholder aziendali.

Zelensky: drone russo colpisce e danneggia sarcofago Chernobyl

Zelensky: drone russo colpisce e danneggia sarcofago ChernobylRoma, 14 feb. (askanews) – Un drone russo ha colpito nella notte ha attaccato il sarcofago della centrale nucleare distrutta di Chernobyl, teatro nel 1986 del più grave incidente atomico della storia. L’ha reso noto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.


“La notte scorsa un attacco con un drone dotato di una testata ad alto potenziale esplosivo ha colpito il rifugio che protegge il mondo dalla radiazione che ha distrutto il quarto reattore della Centrale nucleare di Chernobyl”, ha scritto Zelensky. “Questo sarcofago è stato costruito dall’Ucraina con altri paesi dell’Europa e del mondo, con l’America: tutti quelli impegnati per una reale sicurezza per l’umanità. L’unico paese nel mondo che attacca siti del genere, che occupa centrali nucleari e conduce guerra senza alcun riguardo per le conseguenze, è la Russia di oggi. Si tratta di una minaccia terroristica all’interno mondo”, ha scritto ancora Zelensky.


Il sarcofago della centrale, ha denunciato il presidente ucraino, “è stato danneggiato da questo drone. L’incendio è stato spento. Ad oggi, i livelli di radiazione non sono aumentati e vengono costantemente monitorati. Secondo le prime valutazioni, il danno al riparo è significativo”.

Cina: Australia ha violato spazio aereo su Mar cinese meridionale

Cina: Australia ha violato spazio aereo su Mar cinese meridionaleRoma, 14 feb. (askanews) – Continua la polemica a distanza tra Cina e Australia, dopo un incontro ravvicinato tra un aereo della Royal Australian Air Force (RAAF) e un caccia cinese nei cieli sulle isole Paracel, nell’area contesa del Mar cinese meridionale. Pechino ha ribadito oggi l’accusa a Canberra di aver violato il proprio spazio aereo.


“L’11 febbraio, l’Australia ha deliberatamente violato i diritti della Cina e provocato la parte cinese nel Mar cinese meridionale e, nonostante la loro colpa, sono stati i primi a presentare un reclamo, diffondendo narrazioni false. Ci opponiamo fermamente a ciò e abbiamo formulato una forte protesta nei confronti dell’Australia” ha dichiarato Zhang Xiaogang, portavoce del ministero della Difesa cinese, in una conferenza stampa. Ieri il governo australiano ha presentato un protesta formale. “Il governo australiano ha espresso le sue preoccupazioni al governo cinese a seguito di un’interazione pericolosa e non professionale con un aereo dell’esercito” popolare di liberazione cinese, dichiarato il ministero della Difesa di Canberra in un comunicato.


Secondo la ricostruzione australiana, l’aereo australiano – un 8A Poseidon – stava svolgendo un pattugliamento di routine, quando un caccia cinese si è avvicinato e “ha sganciato razzi illuminanti in prossimità”. Il portavoce cinese, dal canto suo, ha affermato che allontanare gli aerei australiani dallo spazio aereo cinese è del tutto “giustificato e legale”.


Pechino rivendica la sovranità su gran parte del Mar cinese meridionale, in contrasto con le affermazioni di diversi altri paesi, tra i quali le Filippine e il Vietnam. Gli Usa e gli alleati degli americani sono presenti in quell’area sulla base dell’affermazione di voler garantire la libertà di navigazione.

Unipol chiude 2024 con utili a 1,1mld e spinge intesa Bper-Sondrio

Unipol chiude 2024 con utili a 1,1mld e spinge intesa Bper-SondrioMilano, 14 feb. (askanews) – Unipol archivia il 2024 con un utile netto consolidato a 1,119 miliardi di euro, contro l’1,31 miliardi di profitti del 2023. La raccolta diretta assicurativa sale a 15,6 miliardi di euro (+4,6% rispetto al 31 dicembre 2023), con 9,2 miliardi dal comparto danni e 6,4 miliardi dal comparto vita. Il dividendo proposto è di 0,85 euro per azione per un dividend yield del 6,2%. La compagnia è al lavoro per il piano industriale 2025-2027 che sarà presentato al mercato il 28 marzo.


In occasione dell’approvazione dei conti, il consiglio di Unipol ha anche svolto un esame preliminare dell’Ops annunciata da Bper sulla totalità delle azioni di Popolare Sondrio, due banche che vedono nella stessa Unipol il loro principale azionista. Il board, si legge nella nota, condivide “il razionale strategico e industriale” dell’Ops e il consiglio di amministrazione, presieduto da Carlo Cimbri, “ha sottolineato l’importanza, sia per BPER che per BPSO di intraprendere – auspicabilmente con spirito costruttivo da entrambe le parti – un processo aggregativo che consentirà di rafforzare le dimensioni e il posizionamento competitivo nonché di favorire le evoluzioni delle stesse, con positivi riflessi anche sulle attività industriali in comune con il Gruppo Unipol, valorizzando al contempo i tradizionali legami con i territori di riferimento, segno distintivo della storia di entrambi gli istituti”. Una posizione assunta “tenuto anche conto dell’accelerazione del processo di consolidamento del settore bancario italiano attualmente in corso, quali azionisti significativi e partner bancassicurativi di entrambi gli istituti”. La compagnia evidenzia anche che l’operazione “coinvolge due istituti di credito con radici comuni e legati da una pluriennale condivisione di società prodotto in diversi ambiti di attività: dal risparmio gestito, al leasing e alle assicurazioni”.

Pechino: proposta Trump summit a tre? Usa diano esempio

Pechino: proposta Trump summit a tre? Usa diano esempioRoma, 14 feb. (askanews) – Gli Stati uniti comincino a dare l’esempio sul fronte del disarmo, cominciando a diminuire la spesa militare. Lo ha affermato oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, nella prima reazione di Pechino alla proposta del presidente Usa Donald Trump di tenere un summit Usa-Russia-Cina sulla questione delle armi nucleari, per una possibile riduzione del 50% delle spese per la difesa.


“Abbiamo preso atto delle notizie in merito. E’ universalmente riconosciuto che gli Stati uniti e la Russia possiedono oltre il 90% delle armi nucleari mondiali e il disarmo nucleare deve seguire principi fondamentali, fra cui il mantenimento della stabilità strategica globale e la garanzia che la sicurezza di tutti i paesi non venga compromessa. Gli Stati Uniti e la Russia, in quanto paesi dotati del più grande arsenale nucleare, dovrebbero concretamente adempiere alla loro responsabilità prioritaria in materia di disarmo nucleare, riducendo in modo sostanziale e significativo i loro arsenali e creando le condizioni necessarie affinché gli altri Stati dotati di armi nucleari possano entrare nel processo di disarmo. Questa convinzione è condivisa dalla comunità internazionale da tempo”, ha affermato Guo nella quotidiana conferenza stampa a Pechino. La Cina, ha continuato, persegue un via di sviluppo “pacifico” e adotta “una politica di non primo uso delle armi nucleari” che si basa sull’autodifesa, mantenendo “costantemente le proprie forze nucleari al livello minimo necessario per la sicurezza nazionale, senza partecipare ad alcuna corsa agli armamenti”. Quindi, ha detto ancora, “è disposta a collaborare con tutte le parti e sostiene fermamente, nell’ambito di un meccanismo multilaterale di controllo degli armamenti incentrato sulle Nazioni unite, il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali”.


Per quanto riguarda le spese militari, Guo ha osservato che “nel 2024, la spesa militare degli Stati uniti ha rappresentato il 40% della spesa militare globale”, un livello superiore “alla somma delle spese dei successivi otto paesi”. Il disegno di legge Usa per l’autorizzazione alla spesa della difesa per l’anno fiscale 2025, inoltre, “prevede un ulteriore aumento, portando le spese a circa 895 miliardi di dollari”. Quindi, “se gli Stati uniti promuovono la politica ‘America First’, dovrebbero dare l’esempio anche in materia di riduzione della spesa militare”.