Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Siria, Assad: mai pensato di dimettermi, partenza non pianificata

Siria, Assad: mai pensato di dimettermi, partenza non pianificataRoma, 16 dic. (askanews) – L’ex presidente siriano Bashar Al Assad ha raccontato oggi in un lungo comunicato diffuso da Mosca le sue ultime ore in Siria, affermando che “in nessun momento” durante l’avanzata di miliziani islamisti su Damasco “ho preso in considerazione l’idea di dimettermi o di cercare rifugio” e che era sua intenzione “continuare a combattere contro l’assalto terroristico”.


“La mia partenza dalla Siria non era pianificata né è avvenuta durante le ultime ore delle battaglie, come alcuni hanno sostenuto. Al contrario, sono rimasto a Damasco, svolgendo i miei compiti, fino alle prime ore di domenica 8 dicembre 2024 – si legge nel comunicato – mentre le forze terroristiche entravano a Damasco, mi sono trasferito a Latakia in coordinamento con i nostri alleati russi per supervisionare le operazioni di combattimento. All’arrivo nella base aerea di Hmeimim quella mattina è diventato chiaro che le nostre forze si erano completamente ritirate da tutte le linee di battaglia e che le ultime posizioni dell’esercito erano cadute. Mentre la situazione sul campo nell’area continuava a peggiorare, la stessa base militare russa è finita sotto un intenso attacco da parte di droni”. “Senza mezzi praticabili per lasciare la base, Mosca ha chiesto al comando della base di organizzare un’evacuazione immediata in Russia la sera di domenica 8 dicembre. Questo è avvenuto un giorno dopo la caduta di Damasco, in seguito al crollo delle ultime posizioni militari e alla conseguente paralisi di tutte le rimanenti istituzioni statali – si precisa nella nota – in nessun momento durante questi eventi ho preso in considerazione l’idea di dimettermi o di cercare rifugio, né una proposta del genere è stata fatta da alcun individuo o parte. L’unica linea d’azione era continuare a combattere contro l’assalto terroristico”.

Tennis, perché Kyrgios attacca Sinner

Tennis, perché Kyrgios attacca SinnerRoma, 16 dic. (askanews) – “Se incontrerò Sinner scatenerò tutto il pubblico contro di lui. Sarà una bolgia totale. Metterei da parte qualsiasi tipo di rispetto e farei di tutto per vincere”. Questa è solo l’ultima delle provocazioni di Nick Kyrgios nei confronti ell’altoatesino. Provocazione fatta ai microfoni del podcast Nothing Major sulla possibilità di affrontare Sinner in campo agli Aus Open. Dal caso Clostebol (Sinner sta aspettando il giudizio del Tas dopo il ricorso della Wada), l’ex numero 13 al mondo non perde occasione di stuzzicare il tennista italiano. Da mesi sta attizzando il fuoco, dubitando fortemente dell’integrità morale dell’altoatesino e non credendo affatto alla sua versione. In questo modo, si è fatto portavoce di un caso di doping che tale non è. Una bugia, in sostanza, che vorrebbe usare come “arma” nell’eventuale incrocio sul campo.


Un personaggio eclettico e sempre sora le righe l’austaliano di Canberra. “Bevevo dai 20 ai 30 drink il giorno prima di scendere in campo”, disse nel podcast The Louis Theroux. E come se non bastasse lui stesso, nella serie Netflix Break Point, ha confessato di aver pensato al suicidio: “Sono finito in ospedale psichiatrico”. In campo vanta un successo contro Rafael Nadal a Wimbledon ottenuto a 19 anni. Tanto talento, poca professionalità. Non ha mai avuto un coach fisso ed è tuttora l’unico tennista, tra i top 100, a non avvalersi di un allenatore. Nel 2019 durante una match a Wimbledon l’australiano indossò una manica sul braccio destro per nascondere le cicatrici causate da autolesionismo. Sinner si è poi fidanzato con Anna Kalinskaya ex di Kyrgios che non perde occasioni per puntare il dito contro l’altoatesino. In caso di incrocio Kyrgios e Sinner si ritroverebbero uno contro l’altro per la seconda volta in carriera. L’unico precedente rimanda ai sedicesimi di finale del Masters 1000 di Miami nel 2022, quando l’azzurro si impose con il finale di 7-6(3), 6-3. Dopo un anno e mezzo di stop per diversi infortuni al polso e al piede, Kyrgios ha annunciato il rientro all’Atp 250 di Brisbane, in programma dal 29 dicembre al 5 gennaio 2025 Sulle accuse rivolte contro il numero uno è intervenuto anche il presidente Fitp Angelo Binaghi: “Ho detto a Jannik che serve anche avere degli imbecilli che ti attacchino nella vita così come succede a lui. Sono ulteriori onori, mi preoccuperei se uno come Kyrgios dicesse che stiamo facendo bene. Se si incontrassero in Australia io ci sono e due risate me le farei”.

Calcio, Supercoppa Europea a Udine e Nations League finals a Torino

Calcio, Supercoppa Europea a Udine e Nations League finals a TorinoRoma, 16 dic. (askanews) – Udine e Torino a centro del calcio europeo nel 2025. Nell’ultima riunione del Comitato Esecutivo che si è tenuto a Losanna è stato stabilito che la finale di Supercoppa Europea 2025 si svolgerà a Udine mente Torino sarà la casa delle Nations League Finals


Per Udine si tratta di una prima volta in assoluto. Mai prima d’ora, infatti, l’impianto friulano aveva ospitato una finale Uefa. La partita, che vedrà di fronte la vincitrice della Champions League e quella dell’Europa League, si disputerà il 13 agosto 2025. “Dopo la finale dell’Europeo Under 21 del 2019 e quattro importanti sfide della Nazionale, il Bluenergy Stadium e l’Udinese Calcio avranno l’orgoglio e l’onore di ospitare una sfida che vorrei definire epica – dichiara il Direttore Generale dell’Udinese Franco Collavino – Importante non solo per lo sport, ma per la città di Udine e per il Friuli Venezia Giulia tutto, per il ruolo e il valore dello sport in questa regione. Nel rimarcare il massimo impegno che metteremo nell’organizzazione dell’evento, voglio sottolineare come il progetto Udinese, ancora una volta, si confermi vincente per attrarre eventi e valorizzare tutto il territorio. Ringraziamo per la fiducia FIGC e UEFA e siamo sicuri che la ripagheremo ospitando al meglio la Supercoppa nello scenario di uno degli stadi più all’avanguardia in Europa”. La Uefa ha anche assegnato a una tra Italia e Germania l’organizzazione delle Nations League Finals del 2025. Lo scontro dei quarti di finale tra le due potenze del calcio mondiale, dunque, varrà anche a livello organizzativo: chi vince guadagna anche l’assegnazione dell’evento, che si svolgerà con una final four. Il torneo si svolgerà dal 4 all’8 giugno, a campionati finiti. In caso di vittoria dell’Italia, sarà Torino ad ospitare le Finals: tre partite saranno disputate allo Juventus Stadium, una allo Stadio Olimpico Grande Torino. In caso di vittoria della Germania, invece, le Finals si giocheranno a Monaco e Stoccarda.

Calcio, Bove: “Ci vediamo presto in campo”

Calcio, Bove: “Ci vediamo presto in campo”Roma, 16 dic. (askanews) – Edoardo Bove torna a parlare. Con un messaggio su Instagram il giocatore viola ha voluto ringraziare tutti quelli che in questi giorni difficili gli sono stati accanto, condividendo anche un pensiero profondo su come il calcio possa ancora essere genuino e andare oltre le semplici partite o le vittorie, di fronte a eventi come questo, e sui veri valori che sa trasmettere. “Ciao a tutti – scrive Bove sui social – in questi giorni difficili ho avuto modo di pensare molto. Seppur la condivisione sui social non sia nella mia natura, vorrei esternare un pensiero che mi ha colpito nel profondo. Lo spiacevole episodio avvenuto durante Fiorentina-Inter, mi ha dimostrato, ancor più di quanto pensassi, che il calcio è molto più di una partita, di un campionato, o di una carriera. Il calcio è una comunità di persone, legate dalla stessa passione, che condividono momenti di gioia, commozione, rabbia, delusione e sofferenza. Proprio in questi momenti mi rendo conto di quanto questo sport sia genuino, di quanto, al dì la dei risultati, della competizione o della concorrenza siamo tutti uniti. Uniti da un legame che a maggior ragione, una volta creato, si rafforza nei momenti di difficoltà, diventando quasi indissolubile. Un legame che ti trasmette amore ed emozioni difficili da spiegare. Un legame che ti dà la forza di superare qualsiasi ostacolo. Ne parlo perché l’ho vissuto sulla mia pelle in questi giorni. L’affetto che ho ricevuto, il calore dei tifosi, il supporto da parte dei compagni e degli avversari, la vicinanza di TUTTO il mondo del calcio è stato un qualcosa che mi ha dato una forza ed un coraggio incredibili. Mi sono sentito circondato da un’energia positiva che mi ha permesso di rimanere tranquillo, di non sentire la solitudine che spesso è presente in questo tipo di difficoltà. Per questo motivo, vorrei che tutti ci impegnassimo a non dimenticare la vera essenza del nostro sport, a non lasciarci offuscare troppo dal suo lato commerciale e a non dare per scontato il suo spirito autentico. Perché nonostante tutto, quello che è successo domenica è la testimonianza della parte genuina del calcio: quella che si nutre di emozioni vere, di storie personali e di un forte legame tra chi gioca e chi tifa. Detto questo, sono veramente grato di appartenere a questo mondo e vi ringrazio dal profondo del cuore per l’affetto e la vicinanza che mi avete dimostrato! Io sto bene e questa è la cosa più importante! Ci vediamo presto… In Campo! Edo”

Trump ha ricevuto la vedova del defunto ex premier giapponese Abe

Trump ha ricevuto la vedova del defunto ex premier giapponese AbeRoma, 16 dic. (askanews) – Il presidente eletto degli Stati uniti, Donald Trump, ha ricevuto Akie Abe, vedova dell’ex primo ministro giapponese Shinzo Abe, ucciso in un attentato, nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. Lo ha riferito la moglie di Trump, Melania.


L’ex presidente, che tornerà alla Casa Bianca per il suo secondo mandato il 20 gennaio, e Melania Trump hanno ospitato una cena privata per la vedova Abe. Si tratta del primo incontro noto tra Trump e un cittadino giapponese dopo la sua vittoria alle elezioni presidenziali del 5 novembre, anche in anticipo rispetto al primo ministro Shigeru Ishiba, che pure ha richiesto un incontro. “E’ stato un onore ospitare nuovamente la signora Akie Abe a Mar-a-Lago” ha scritto Melania Trump su X, pubblicando una foto dei tre, con Akie Abe al centro. “Abbiamo ricordato con affetto il suo defunto marito, l’ex primo ministro Abe, e onorato il suo straordinario lascito”.


Abe, che aveva si era precipitato a incontrare Trump nel 2016 da presidente eletto, prima che iniziasse il primo mandato, era riuscito a creare col presidente americano un rapporto personale molto amichevole, gestendo la relazione con il fumantino presidente Usa con una sapiente diplomazia personale. Il defunto ex premier giapponese si dové poi dimettere nel 2020 per motivi di salute. Fu ucciso a colpi d’arma da fuoco durante un discorso elettorale circa due anni dopo.


Circa un mese fa Ishiba ha chiesto di poter incontrare il presidente eletto Usa, in occasione del rientro a Tokyo da un viaggio di stato in Sudamerica. Ma il team di Trump avrebbe sostenuto – secondo lo stesso Ishiba – che un incontro sarebbe stato inopportuno prima dell’inaugurazione, alla luce di una serie di vincoli legali. Tuttavia, in seguito, Trump ha avuto colloqui con il primo ministro canadese Justin Trudeau e con il presidente francese Emmanuel Macron. Funzionari giapponesi hanno dichiarato che l’incontro tra Akie Abe e i Trump è stato organizzato in modo privato, sottolineando che non vi è stato alcun coinvolgimento del governo nipponico.


Trump ha più volte chiamato la vedova per sapere come stia dopo l’uccisione del marito, ha riferito la CNN, citando una fonte vicina al presidente eletto.

Nuovo pacchetto di sanzioni Ue contro la guerra della Russia contro l’Ucraina

Nuovo pacchetto di sanzioni Ue contro la guerra della Russia contro l’UcrainaBruxelles, 16 dic. (askanews) – Il Consiglio Affari esteri dell’Ue ha adottato oggi il quindicesimo pacchetto di sanzioni, con misure restrittive economiche e individuali, che mirano a “limitare ulteriormente la capacità della Russia di condurre la sua guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata contro l’Ucraina”, come si legge nella nota che comunica l’approvazione. Molte delle misure sono progettate per affrontare l’elusione delle sanzioni dell’Ue che avviene con l’utilizzo della “flotta ombra” di Putin e per indebolire il complesso militare e industriale della Russia.


Il pacchetto include innanzitutto degli elenchi individuali, comprendenti 54 persone e 30 entità sanzionate perché responsabili di azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Per quanto riguarda gli individui, le sanzioni Ue riguardano in particolare l’unità militare responsabile del bombardamento dell’ospedale pediatrico Okhmadyt a Kiev, alti dirigenti di aziende leader nel settore energetico, individui responsabili di deportazione di bambini ucraini, o di propaganda o elusione delle sanzioni, nonché due alti funzionari della Corea del Nord.


La lista delle entità sanzionate prendono di mira principalmente le società di difesa russe e le compagnie di navigazione responsabili del trasporto di petrolio greggio e prodotti petroliferi via mare, che forniscono importanti introiti al governo russo. Compaiono nella lista, inoltre un impianto chimico e una compagnia aerea civile russa che è un importante fornitore di supporto logistico all’esercito russo. Per la prima volta, vengono imposte sanzioni a pieno titolo (divieto di viaggio, congelamento dei beni, divieto di rendere disponibili risorse economiche) a vari attori cinesi che forniscono componenti per droni e componenti microelettronici a sostegno della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina.


Riguardo alll’elusione delle sanzioni, il Consiglio Ue ha aggiunto 52 nuove navi provenienti da paesi terzi all’elenco di quelle (che ora saranno 79 in totale) soggette a un divieto di accesso ai porti dell’Ue e sottoposte anche a un divieto di fornitura di un’ampia gamma di servizi correlati al trasporto marittimo (come le assicurazioni). Questa misura è intesa a colpire le petroliere extra-Ue che fanno parte della “flotta ombra” di Putin, che aggira il meccanismo del tetto massimo del prezzo del petrolio o supporta il settore energetico della Russia. Sono incluse anche le navi responsabili del trasporto di equipaggiamento militare per la Russia o coinvolte nel trasporto di grano ucraino rubato. Il Consiglio ha inoltre aggiunto 32 nuove entità all’elenco di quelle sanzionate perché supportano direttamente il complesso militare e industriale russo nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Saranno soggette a restrizioni più severe all’esportazione per quanto riguarda beni e tecnologie a duplice uso, nonché beni e tecnologie che potrebbero contribuire al potenziamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia.


Da notare che alcune di queste entità si trovano in paesi terzi (Cina, India, Iran, Serbia ed Emirati Arabi Uniti) e sono state coinvolte nell’elusione delle restrizioni commerciali o si sono impegnate nell’approvvigionamento per la Russia di articoli sensibili utilizzati per le operazioni militari in Ucraina, come velivoli senza piloti (droni) e missili. Al fine di proteggere meglio le aziende europee da contenziosi con le controparti russe, il Consiglio ha deciso di vietare il riconoscimento o l’esecuzione nell’Ue delle sentenze emesse da tribunali russi in base all’articolo 248 del Codice di procedura arbitrale della Federazione russa. Queste sentenze hanno impedito alla parte avversa di avviare o continuare un procedimento in una giurisdizione diversa dalla Russia, in violazione dei principi e delle pratiche internazionali consolidate, e hanno spesso comportato sanzioni finanziarie sproporzionatamente elevate per le aziende europee. La nuova misura impedisce che quelle sanzioni vengano eseguite contro gli operatori dell’Ue in Europa. Inoltre, il Consiglio ha introdotto una deroga che consente lo svincolo dei saldi di cassa detenuti dai depositi accentrati dei titoli finanziari (“Central Securities Depositories”, Csd) dell’Ue. Ciò è necessario alla luce dell’aumento dei contenziosi e delle misure di risarcimento adottate dai tribunali in Russia che comportano il sequestro di titoli detenuti dai Csd nell’Unione. Grazie a questa deroga, i Csd nell’Ue saranno in grado di richiedere alle autorità competenti degli Stati membri di scongelare i saldi di cassa e di utilizzarli per soddisfare i propri obblighi legali con i propri clienti. Infine, l’Ue ha prorogato le scadenze applicabili a determinate deroghe necessarie per disinvestire dalla Russia. A causa dei rischi di mantenere attività commerciali in Russia, gli operatori dell’Ue dovrebbero prendere in considerazione l’opportinità di chiudere delle attività in Russia ed evitare di avviarne delle altre nuove. Questa estensione straordinaria dei termini previsti per la dismissione è necessaria per consentire agli operatori dell’Ue di uscire il più rapidamente possibile dal mercato russo. La proroga delle deroghe è concessa caso per caso dagli Stati membri e mira a consentire un processo di dismissione ordinato, che non sarebbe possibile senza l’estensione di queste scadenze. Gli atti giuridici pertinenti al nuovo pacchetto di sanzioni saranno presto pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.

Nato, Rutte ringrazia pubblicamente comandante (italiano) Kfor

Nato, Rutte ringrazia pubblicamente comandante (italiano) KforMilano, 16 dic. (askanews) – “Gli attacchi alla conduttura idrica nel Kosovo settentrionale del 29 novembre sottolineano la fragilità della stabilità nei Balcani occidentali e qui voglio ringraziare il comandante della Kfor per il rapido dispiegamento di truppe, nel proteggere le infrastrutture critiche”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte incontrando il premier del Montenegro, Milojko Spajic, destinando la sua gratitudine al generale di divisione Enrico Barduani, comandante di KFOR che, dall’11 ottobre scorso, è il quattordicesimo Comandante italiano della Missione.


“Restiamo impegnati a garantire che la Kfor adempia al suo mandato ONU. Ora è essenziale che i fatti siano accertati e che i responsabili siano tenuti a rispondere. Oggi abbiamo anche discusso delle attività maligne e ostili della Russia sul territorio della NATO. Abbiamo assistito a un’ondata di attacchi informatici, disinformazione, interferenze politiche, crescenti atti di sabotaggio e altre azioni ostili contro gli alleati della NATO” ha detto. “Il Montenegro affronta minacce ibride costanti da parte di attori russi e stranieri. La Russia vuole creare paura e minare il nostro sostegno all’Ucraina. Questo non funzionerà. Infatti, stiamo rafforzando la nostra resilienza”, ha aggiunto.

ENEA a New Space Economy Expoforum con soluzioni per ambienti estremi

ENEA a New Space Economy Expoforum con soluzioni per ambienti estremiRoma, 16 dic. (askanews) – Dal 16 al 18 dicembre 2024, presso la Fiera di Roma, ENEA partecipa alla sesta edizione di NSE – New Space Economy Expoforum, l’appuntamento annuale che racconta sfide, innovazioni e prospettive della nuova economia spaziale.


ENEA sarà presente durante l’intera manifestazione con uno stand (pad. 2, n. D6) dedicato a Space & Urban farming, per la coltivazione nello Spazio ed in altri ambienti estremi come i Poli o i deserti e ha organizzato la tavola rotonda “Agrospazio: tecnologie innovative per un futuro e più opportunità nello Spazio e sulla Terra”, prevista per il 18 dicembre dalle 9.15 alle 10, nella sala plenaria. Sarà l’occasione per presentare i più recenti risultati dell’attività condotte dall’ENEA nel settore delle biotecnologie innovative e delle soluzioni tecnologiche di frontiera per consentire la sopravvivenza in orbita di uomini, piante, insetti e batteri e ricostruire nello Spazio il ciclo della vita. Durante la tavola rotonda inoltre è previsto un collegamento in diretta con la Stazione Concordia in Antartide, dove ENEA ha allestito un prototipo di orto per la coltivazione idroponica di micro-ortaggi e verdure per fornire cibo fresco e contribuire all’equilibrio e al benessere psico-fisico degli invernanti.


Organizzata dalla Fiera di Roma in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, l’edizione 2024 di NSE ha ottenuto il patrocinio di ENEA, dei Ministeri delle Imprese e del Made in Italy e della Difesa, di Inaf e dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Roma, e il supporto della Regione Lazio e della Camera di commercio locale.

A Budapest workshop Macfrut su piante medicinali e aromatiche

A Budapest workshop Macfrut su piante medicinali e aromaticheRoma, 16 dic. (askanews) – “Piante Medicinali e Aromatiche: un ponte tra Italia e Ungheria”: è il workshop bilaterale che ha messo in rete produttori italiani e ungheresi di piante medicinali e aromatiche per esplorare nuove opportunità di cooperazione. L’appuntamento si è svolto nei giorni scorsi a Budapest e ha messo a confronto ricerca universitaria, istituzioni e operatori in vista di Spices e Herbs Global Expo, il Salone dedicato a spezie erbe officinali e aromatiche in programma a Macfrut 2025 (6-8 maggio al Rimini Expo Centre). L’incontro è stato organizzato da Macfrut e Fippo (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali), con il supporto logistico di Agenzia ICE di Budapest.


Ha aperto i lavori il contributo del professore emerito Akos Mathe, dell’Università di Budapest e pilastro del sapere nel settore, che ha aperto il confronto sulla prospettiva futura del settore. Zoltan Czirbus della GYSZ, associazione ungherese dei produttori di piante officinali, che ha illustrato la situazione produttiva nel paese, realtà che vanta una lunga storia non solo nella produzione ma anche nella coltivazione delle piante officinali. Il presidente di Fippo Andrea Primavera ha presentato gli elementi salienti della produzione italiana, che con un miliardo di euro di valore del mercato, è il terzo paese più importante in Europa nel consumo di materie prime da piante officinali. Luigi Bianchi e Cecilia Marzocchi di Cesena Fiera, hanno presentato le caratteristiche del salone Spices and Herbs Global Expo che si terrà nell’ambito di Macfrut da martedì 6 a giovedì 8 maggio 2025 a Rimini, che si va configurando come il luogo ideale dove i temi dibattuti nella giornata possano trovare adeguati momenti di approfondimento ed efficace messa in pratica in una logica di impresa.


A seguire due aziende italiane, Agri Evra e Sana Pianta, si sono presentate con le loro attività invitando le aziende ungheresi presenti a ricambiare la visita in Italia. Le osservazioni finali sono state fatte da Giovanna Chiappini Carpena direttrice dell’Ufficio Ice a Budapest, Agenzia che coordinerà la presenza di una delegazione ungherese a Macfrut 2025. “Gli elementi di sfida del settore, presentati dai relatori in questo workshop sono risultati essere sorprendentemente convergenti se non addirittura sovrapponibili – spiega Andrea Primavera a consuntivo dell’evento – Hanno fatto emergere una situazione di cambio epocale nel settore che richiede misure urgenti da parte di tutti gli elementi della filiera. Le contaminazioni, la scomparsa della pratica della raccolta spontanea, la carenza di manodopera, l’impatto del costo dell’energia e le più ampie conseguenze della guerra, gli eccessi normativi delle regole europee, la necessità di ricerca ed infine, ma non da ultimo, un mercato che domanda sempre più prodotto e con qualità sempre più elevata”.


La visita in Ungheria si è chiusa con incontri bilaterali con i rappresentanti di alcune delle principali realtà del settore ortofrutticolo fra cui il Mercato all’Ingrosso di Budapest e FruitVeB (Organizzazione interprofessionale ungherese di frutta e verdura).

Copagri Sardegna: ancora forti dubbi su questione Plt

Copagri Sardegna: ancora forti dubbi su questione PltRoma, 16 dic. (askanews) – “Sulla questione delle PLT-Pratiche Locali Tradizionali di pascolamento, nonostante i chiarimenti emersi durante il recente incontro tra la Regione Sardegna, l’organismo pagatore regionale Argea e i vertici di Agea Coordinamento, permangono ancora forti dubbi, con particolare riferimento ai tempi di pagamento degli acconti del Premio Unico, che ammontano a diverse decine di milioni di euro e che al momento risultano bloccati”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Sardegna Giuseppe Patteri, ricordando le criticità legate all’applicazione per il 2024 della Carta Nazionale dei Suoli-CNS, “sistema di controllo non ancora testato a dovere, che ha di fatto aggravato la già delicata situazione del Primario isolano, stretto nella morsa tra le ricadute della siccità e gli effetti della blue tongue”.


“Non a caso, molte regioni Italiane adotteranno la CNS solo a partire dal 2025”, aggiunge il presidente, ad avviso del quale “tale sistema porterà inevitabilmente a un notevole allungamento dei tempi, dovuto ai procedimenti necessari all’elaborazione e alla certificazione dei dati per la definizione dell’uso pascolativo delle aree boschive e delle zone interessate da macchia mediterranea associabili al pagamento dei premi”. “Vale la pena di ricordare che tali aree, ovvero pascoli con tare caratteristiche dei nostri paesaggi agrari, in passato sono sempre state ammesse ai pagamenti, mentre ora devono sottostare a una procedura autorizzativa che, visti i tempi della macchina burocratica regionale, non sarà certamente breve né dagli esiti scontati, visto il rischio di perdita di superficie utile; la stessa Argea, in un recente incontro, ha ammesso di non essere ancora in grado di definire la dimensione del problema, sia in termini di superficie agricola coinvolta che di aziende interessate”, spiega il direttore regionale della Federazione Mario Putzolu.


“Crediamo, quindi, sia il caso di ragionare su una sorta di deroga che permetta la liquidazione immediata dei pagamenti, sulla base del dichiarato dalle aziende, di fatto basato sul sistema dei controlli consolidati in passato, procedendo solo nei mesi successivi alla definizione delle superfici ancora in dubbio”, suggerisce Patteri, evidenziando che “queste aree rispecchiano in pieno la vera essenza della Sardegna e contribuiscono, inoltre, alla qualità delle produzioni locali, alla tutela dell’ambiente e della biodiversità”. “Al contempo, serve una forte presa di posizione da parte della Regione e dell’assessore all’Agricoltura Gian Franco Satta, che devono farsi carico della rapida istituzione di un Tavolo di partenariato straordinario che permetta di fare scelte tecniche e politiche condivise e adatte alla tenuta e allo sviluppo dell’agricoltura sarda”, concludono i vertici della Copagri Sardegna.