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Pnrr, Toti: governo affidi a Regioni coordinamento territoriale

Pnrr, Toti: governo affidi a Regioni coordinamento territorialeGenova, 18 mag. (askanews) – “Ritengo che prima di spostare risorse dal Pnrr ad altri fondi europei, si debba valutare se ci sono progetti non ancora finanziati con il Pnrr ma pronti a partire per essere realizzati entro il 2026, dando quindi alle Regioni quel ruolo, chiesto fin dal governo Draghi ma non ancora riconosciuto, di coordinamento territoriale che dovrebbe spettare loro”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a margine della Conferenza straordinaria delle Regioni sulla programmazione dei fondi europei, alla presenza del ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto.

“In altre parole – aggiunge Toti – alla base dell’uso dei fondi europei, oltre a tener conto delle esigenze dei territori e della distribuzione geografica, deve esistere un principio di meritocrazia e capacità di spesa: se ci sono Regioni in grado di garantire la fattibilità dei loro progetti entro il 2026, si spostino su quei progetti le risorse del Pnrr, prima di optare per l’uso dei Fondi per Sviluppo e Coesione, al di là dei ragionamenti su base territoriale”. “Trovo adeguata la proposta avanzata dal ministro – ha sottolineato il governatore ligure – che prevede cabine di regia dedicate alle singole Regioni per valutare insieme l’utilizzo della dotazione europea complessiva dei prossimi anni, come il Pnrr e gli altri fondi europei come Fse e Por Fesr, che possono essere co-finanziati grazie al riparto del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, che le Regioni stanno appunto aspettando dal governo. Andando ad agire Regione per Regione sarà più facile rifare questa programmazione”.

“Su questa base – conclude Toti – la maggior parte delle Regioni si sono dette d’accordo, chiedendo che le riunioni con il governo avvengano in tempi stretti e che il Cipes, il Comitato Interministeriale per la Politica Economica Estera che programma i fondi, possa riunirsi nelle prossime settimane per mettere a disposizione le risorse. Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione verrà sostanzialmente utilizzato in tre modi diversi: per progetti strategici nazionali, come le grandi reti di viabilità o le ferrovie, per progetti strategici regionali perché, come dimostra il dramma vissuto in questi giorni dall’Emilia Romagna, c’è bisogno di continuare ad investire anche i piccoli lavori di dissesto idrogeologico e, in terzo luogo, per il cofinanziamento della spesa corrente dei fondi dedicati al sociale e alle imprese”.

Pnrr, Fitto: maggioranza Regioni condivide percorso proposto

Pnrr, Fitto: maggioranza Regioni condivide percorso propostoRoma, 18 mag. (askanews) – “Mi sembra che ci sia un quadro abbastanza maggioritario, importante, che invece condivide questo percorso ma siccome non dobbiamo perdere tempo la cosa migliore è avviare le convocazioni, cosa che farò a breve”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Raffaele Fitto, rispondendo, al termine della Conferenza Stato-Regioni, a una domanda sul mancato consenso di molte Regioni alla sua proposta di convocare ogni singola Regione al fine di coordinare i fondi del Pnrr e qulli del Fondo di sviluppo e coesione in un quadro complessivo, al fine di individuare progetti condivisi e avere scadenze temporali differenziate.

Emilia-Romagna, 320 persone evacuate dall’Aeronautica Militare

Emilia-Romagna, 320 persone evacuate dall’Aeronautica MilitareCervia, 18 mag. (askanews) – Sono almeno 320 le persone finora evacuate dalle zone colpite dall’ondata di maltempo in Emilia-Romagna grazie all’intervento degli equipaggi e gli elicotteri dell’Aeronautica Militare.

Lo rende noto la Forza Armata in una nota pubblicata online. Gli equipaggi del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza sulla base di Cervia, reparto specializzato nell’attività di ricerca e soccorso aereo, sono impegnati dal tardo pomeriggio di martedì 16 maggio nelle attività di soccorso alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dalla forte ondata di maltempo.

Gli elicotteri HH-139B dell’83° Gruppo SAR (Search and Rescue – Ricerca e Soccorso) di Cervia, sotto il coordinamento del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (Ferrara), stanno operando giorno e notte su richiesta della Protezione Civile regionale e della Prefettura di Forlì-Cesena per evacuare nel più breve tempo possibile cittadini bloccati nelle proprie abitazioni o in zone alluvionate ed isolate. Sono finora oltre 320 le persone recuperate dagli elicotteri dell’Aeronautica, con speciali ceste e verricelli, operando anche di notte ed in condizioni ambientali estreme grazie all’utilizzo di speciali visori notturni. Le operazioni di evacuazione sono tutt’ora in corso. Per l’esigenza, il Rescue Coordination Centre del Comando Operazioni Aerospaziali, che coordina tutte le attività di volo degli assetti militari dell’emergenza, ha disposto la prontezza di 4 equipaggi e 4 elicotteri del soccorso aereo dell’Aeronautica Militare.

Questo genere di interventi rientrano tra quelli che la Difesa, attraverso unità specializzate delle Forze Armate di volta in volta individuate in base all’esigenza, mette a disposizione della collettività in caso di emergenza o calamità. Otto elicotteri, un aeromobile a pilotaggio remoto (APR), 16 gommoni, nove battelli, satelliti, due velivoli Eurofighter e due velivoli Tornado per attività di ricognizione: questi i mezzi messi in campo dalla Difesa italiana a seguito degli eventi meteorologici in Emilia-Romagna e Marche. “Assetti di ogni tipo, di Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare e Carabinieri stanno collaborando senza sosta con il Ministero dell’Interno e con il Dipartimento della Protezione Civile. La miglior rappresentazione dello Stato. Senza colori, magliette, divisioni. Pronto a tendere la mano”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

A seguito degli eventi meteorologici che si stanno verificando, arrecando gravi danni e mettendo a rischio la vita delle popolazioni coinvolte, il Ministro Crosetto ha dato indicazione al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per il tramite del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), di fornire tutto il necessario supporto alla Protezione Civile ed ai Vigili del Fuoco che operano nelle zone colpite dal maltempo.

Cantina Valle Isarco lancia il primo Metodo Classico 100% Sylvaner

Cantina Valle Isarco lancia il primo Metodo Classico 100% SylvanerMilano, 18 mag. (askanews) – E’ di 800 bottiglie la tiratura del primo Metodo Classico prodotto dalla Cantina Valle Isarco, la più giovane realtà cooperativa vinicola dell’Alto Adige, che è anche il primo spumante da uve 100% Sylvaner a finire sul mercato. Si chiama “Aristos Zero Pas Dosé” e rientra nel progetto della bella realtà altoatesina di valorizzare e dare visibilità ai vitigni autoctoni del territorio.

E il Sylvaner è il vitigno più antico presente nella valle e la Cantina ne produce tre versioni ferme e secche in purezza (declinate nelle linee “Aristos” e “Sabiona”), a cui adesso ha voluto affiancare questa elegante “bolla” dell’annata 2019 di grande freschezza e sapidità, affinata per 36 mesi sui lieviti. “Sarebbe stato facile fare un Metodo Classico utilizzando come uve lo Chardonnay, ma noi puntavamo con questo progetto a promuovere ulteriormente un nostro vitignio autoctono” ha spiegato il direttore della Cantina Valle Isarco, Armin Gratl, aggiungendo che “il Sylvaner è perfetto per la spumantizzazione: abbiamo selezionato la vigna, il momento della vendemmia ideale per fare un base spumante e capito tutto il percorso da fare per produrlo al meglio”. “Abbiamo scelto la versione non dosata – ha precisato – perché volevamo mettere in bottiglia tutta l’espressività di questo vitigno, senza le ‘alterazioni’ del dosaggio”.

La produzione era partita in via sperimentale l’anno scorso con 200 bottiglie che non erano state messe in vendita: “Delle annate 2020 e 2021 abbiamo prodotto 1.800 bottiglie, per la 2022 la produzione è salita a quota 3.500 ma il nostro obiettivo è di arrivare a cinquemila bottiglie per ogni annata” ha annunciato Gratl, ricordando che “il nostro è un territorio di vini fermi e il Sylvaner, che per noi è una varietà molto importante, fuori dall’Alto Adige è ancora poco conosciuta”.

Pnrr, Emiliano: procedura governo porterà via dei mesi

Pnrr, Emiliano: procedura governo porterà via dei mesiRoma, 18 mag. (askanews) – “La Conferenza delle Regioni era stata chiara: aveva chiesto l’immediata fissazione del Cipess per assegnare immediatamente le risorse del Fondo di sviluppo e coesione e questa risposta è stata respinta da parte del ministro Fitto sostenendo di dover incontrare tutte e 17 le Regioni che partecipano al Fsc in incontri dove dovrebbe partecipare ogni volta anche il ministro del ramo competente rispetto ad ogni investimento in una procedura che, a occhio e croce, porterà via mesi”. Lo ha detto il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, al termine della Conferenza Stato-Regioni che aveva all’ordine del giorno il tema del Pnrr e quello del Fondo di sviluppo e coesione.

“Tutto questo – ha proseguito Emiliano – evidentemente conferma il sospetto che ho sempre avuto e cioè che in realtà il governo vuole mantenere in mano i 48 miliardi dell’Fsc al fine di utilizzarli in maniera diversa da come previsto dalla legge, cioè assegnandole all’80% al Mezzogiorno e il resto alle altre regioni italiane. Questo impedisce il funzionamento delle regioni, non solo sulle strade ma visto che i fondi europei non finanziano più tutta la cultura del nostro paese non sarà possibile utilizzare i fondi europei per le regioni del mezzogiorno e neanche quelli dell’Fsc sballando le programmazioni di tutte le attività regionali e questo ovviamente farà danni incalcolabili”. “Devo essere sincero – ha sottolineato Emiliano -: ho visto il ministro Fitto in enorme difficoltà anche di fronte alle Regioni della sua stessa parte politica che gli avevano posto la stessa richiesta che gli avevano posto le regioni del centro sinistra, ha detto No a noi e ha detto No alle regioni della sua parte politica. Il perché si stia infilando in un tunnel del genere non può che destare sospetti o addirittura l’idea che, siccome si è fissato su una posizione, adesso non sa come uscirne. In entrambi casi la tragedia non ricadrà solo sul governo, su di lui, ma sul paese intero”, ha concluso il presidente della Regione Puglia.

Piovella (SOI): rischio raddoppio persone cieche nel 2030

Piovella (SOI): rischio raddoppio persone cieche nel 2030Roma, 18 mag. (askanews) – “Dobbiamo superare le criticità in cui versa da oltre 20 anni l’assistenza oftalmologica pubblica in Italia, così drasticamente ulteriormente penalizzate dalla pandemia Covid 19”, lo ha detto il presidente della Società Oftalmologica Italiana (SOI) Matteo Piovella durante la conferenza stampa di presentazione del 20° Congresso internazionale della SOI in programma dal 25 al 27 maggio a Roma presso il Centro Congressi Cavalieri Hilton.

“É necessario garantire a tutti l’accesso alle cure salvavista, – ha detto Piovella – poter ridurre le liste d’attesa di due anni per la nuova chirurgia della cataratta, incrementare del 70% la cura della maculopatie, rendere accessibili le visite specialistiche oculistiche nell’ambito del Ssn rispettando il calendario di tutela e prevenzione elaborato e condiviso dalla SOI 10 anni fa”. Questo “per evitare, entro il 2030, il raddoppio delle persone cieche e poter dimostrare che le cure migliori sono a disposizione di tutti, soprattutto di bambini e anziani”, ha sottolineato il presidente SOI ricordando che ogni anno i 7.000 medici oculisti salvano la vista a 2 milioni di persone ed effettuano 15 milioni di visite specialistiche. L’Oftalmologia, ha detto, è considerata dal Ssn un’assistenza di serie B di tipo elettivo e non prioritaria al pari delle cure salvavita. Nel pubblico mancano gli oculisti visto che solo 3.000 dei 7.000 oftalmologi italiani lavorano nel pubblico a fronte di una richiesta di assistenza in questo settore cresciuta di 20 volte dal 1980 ad oggi. “La vista – ha evidenziato – rappresenta l’83% delle relazioni con il mondo e la vita normale e la sua perdita ha il costo sociale più elevato di tutti”.

Piovella ha espresso apprezzamento per l’iniziativa del ministro della Salute Orazio Schillaci che ha introdotto il bonus per l’acquisto di occhiali o lenti a contatto per le famiglie entro un determinato ISEE. “É una fondamentale indicazione per far capire l’importanza della vista e l’indispensabile ruolo del medico oculista dedicato a proteggere la vista di tutti”. Il presidente della SOI ha ricordato l’importanza di sottoporsi a visite regolari rispettando un preciso calendario: alla nascita; entro i tre anni d’età; il primo giorno di scuola; dagli 8 ai 15 anni per identificare l’insorgenza della miopia; a 40 anni con visite ogni due anni che diventano annuali dopo i 60 anni. Dopo l’intervento di cataratta o altre chirurgie degli occhi è necessario sottoporsi a visita oculistica una volta all’anno.

“Con una sola visita si può mettere in sicurezza la nostra vista e quella dei nostri bambini per poi recarsi consapevolmente in un centro ottico con la prescrizione del medico oculista per farsi consigliare l’occhiale per meglio corregge i difetti di vista”. A sostegno di una corretta informazione e sensibilizzazione SOI ha annunciato una “Carovana della vista” con tappe a Milano Roma e Lecce a tutela di tutti quanti sono a rischio perdita della vista. “Chi non vede parte con un handicap dell’84% – ha concluso Piovella – quindi non smetterò mai di ripetere: ‘per vedere fatti vedere’”.

Nasce Cdp Real Asset: 10 miliardi di investimenti sul territorio

Nasce Cdp Real Asset: 10 miliardi di investimenti sul territorioMilano, 18 mag. (askanews) – Oltre 5 miliardi di euro di masse gestite per investimenti complessivi immobiliari generati sul territorio pari a 10 miliardi. E’ l’obiettivo che il gruppo Cassa Depositi e Prestiti punta a raggiungere nei prossimi tre anni attraverso Cdp Real Asset Sgr. Quattro le linee di intervento strategiche della società, guidata da Giancarlo Scotti, che oggi a Milano, insieme al presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, e all’AD Dario Scannapieco, ha presentato le direttrici del piano strategico: sviluppo delle infrastrutture sociali dell’abitare, riqualificazione del patrimonio pubblico dismesso, supporto al settore turistico e crescita del mercato infrastrutturale italiano.

“Le finalità – ha spiegato Scotti – sono quelle di operare sul territorio e perseguire quelli che sono i nostri principi di partenza, che sono stati quelli di operare sul social housing e sulla riqualificazione degli immobili pubblici, e continuare sul settore del turismo e delle infrastrutture. I fattori abilitanti saranno quelli di portare degli investimenti sul territorio, con un rispetto dei criteri Esg, e di essere il punto di riferimento per gli investitori nazionali e internazionali che vorranno investire sul territorio italiano”. Le infrastrutture sociali, con le 3 S dell’abitare sostenibile – social, student e senior housing – rappresentano una parte rilevante della strategia di Cdp Real Asset, in un momento in cui il tema della carenza degli alloggi per gli studenti nel nostro Paese è di enorme attualità. “Noi lo stiamo seguendo sin dalla costituzione del nostro primo fondo del 2010 – ha spiegato Scotti -. Il secondo fondo che è nato recentemente, il FNAS, avrà proprio negli studentati e nella realizzazione di nuovi posti letto l’obiettivo principale. Abbiamo fatto una sollecitazione alle varie Sgr presenti sul mercato perchè noi operiamo con una logica di fondo di fondi: abbiamo ricevuto delle proposte e da queste proposte si vede che c’è un piano per poter realizzare 10mila posti letto”.

Sul fronte della valorizzazione degli immobili ex pubblici, i progetti di riqualificazione, come la Manifattura Tabacchi di Firenze e la nuova Accademia della Guardia di Finanza a Bergamo, riguardano complessivamente più di un milione di metri quadrati per investimenti di circa 1,5 miliardi. Nel turismo sono previsti investimenti complessivi per oltre 1 miliardo in circa 50 strutture, con l’obiettivo di riqualificare le strutture ricettive e di sostenere la crescita dei gestori. Infine, le infrastrutture, con la recente nascita del primo fondo di fondi italiano del comparto infrastrutturale, con un target di 500 milioni, a sostegno dei settori chiave per la nostra economia quali la transizione energetica e digitale, l’economia circolare e le rinnovabili.

Usa,McCarthy:possibile voto Camera accordo debito prossima settimana

Usa,McCarthy:possibile voto Camera accordo debito prossima settimanaNew York, 18 mag. (askanews) – Il presidente della Camera Kevin McCarthy ha dichiarato giovedì, ai giornalisti presenti in Campidoglio, di essere ottimista sul fatto che i negoziatori nominati dalla Casa Bianca e dal Congresso possano raggiungere un accordo sul tetto del debito in tempo per programmare un voto alla Camera già la prossima settimana.

“Penso che ora abbiamo una struttura e tutti stanno lavorando sodo, e voglio dire, ci incontriamo due o tre volte al giorno” ha detto McCharty dicendo che rispetto alla settimana scorsa ci sono stati progressi, poichè i nuovi negoziatori “ne discutono in modo molto professionale, con tutte le conoscenze, tutto il background di tutti i diversi leader”. Il voto dovrebbe tenersi prima della scadenza del primo giugno, data che potrebbe portare gli Stati Uniti al defaualt.

Consorzio Grana Padano: nasce l’albo dei fornitori di foraggi e mangimi

Consorzio Grana Padano: nasce l’albo dei fornitori di foraggi e mangimiMilano, 18 mag. (askanews) – Il Consorzio di tutela del Grana Padano Dop istituisce un albo con i fornitori di foraggi e mangimi per le mucche che producono il latte destinato a essere trasformato nella Dop.

“Grazie ai compiti e alle funzioni istituzionali che le normative europee e nazionali assegnano al Consorzio di Tutela – dice il presidente del Consorzio, Renato Zaghini – abbiamo deciso di istituire l’Albo dei fornitori di foraggi e mangimi per le bovine da latte destinato alla trasformazione in Grana Padano Dop”. L’obiettivo di tutta la filiera produttiva, a cominciare dai circa 4mila allevatori che conferiscono il latte ai caseifici, è “garantire l’intero sistema partendo dall’alimentazione delle bovine produttrici di latte destinato a Grana Padano – sottolinea Zaghini – Assicuriamo così il rispetto delle rigorose norme vigenti che impongono la provenienza dal territorio di almeno il 75% della sostanza secca dei foraggi, garantendo così il mantenimento del forte legame con la zona di produzione anche nei momenti più difficili come quello della carenza idrica”.

Nonostante i controlli in sorveglianza gestiti dall’organismo di Ccntrollo, il Csqa, si registrano periodicamente errori imputabili alla razione alimentare, che costituiscono una Non Conformità in materia di alimentazione e possono comportare l’esclusione del produttore latte per 180 giorni e quella del formaggio prodotto dalla Dop Grana Padano mediante retinatura. Per evitare questi problemi, l’Albo dei fornitori di foraggi e mangimi punta a precisi obiettivi, partendo dall’azzeramento delle non conformità inerenti all’alimentazione degli allevamenti iscritti alla Dop, compresi gli errori nella formulazione dei mangimi, dalla rintracciabilità dell’origine di foraggi e mangimi e dal recupero delle informazioni necessarie a garantire quanto richiesto dal disciplinare e dalla normativa con riferimento alla sostanza secca della razione alimentare delle bovine. L’elaborazione dei dati acquisiti diffonderà tra i produttori di latte informazioni utili a ridurre lo spreco alimentare e ad aumentare la sostenibilità ambientale e il benessere animale. Inoltre sarà fornita assistenza ai produttori di latte per la valutazione e l’utilizzo di foraggi, materie prime e additivi per mangimi conformi all’articolo 4 del disciplinare di produzione della Dop.

L’albo sarà chiuso, autorizzando quindi solo i soggetti iscritti a fornire foraggi e mangimi per produrre Grana Padano Dop e consentendo ai produttori latte della filiera di rifornirsi esclusivamente da loro. Ma al tempo stesso rimarrà aperto ad accogliere e ricevere le iscrizioni di tutte le aziende interessate e con i requisiti previsti per farne parte. Per questo sarà creata una sezione sul sito del Consorzio dove sarà possibile per i fornitori iscriversi all’Albo con costi annuali contenuti, destinati a controlli, gestione dei dati e attività. Per i mangimisti la validazione della formulazione dei mangimi sarà eseguita da uno specifico gestionale che respingerà quelli non conformi all’alimentazione delle bovine della Dop. L’albo nasce da un confronto e da una volontà di collaborazione tra il Consorzio e Assalzoo, la principale associazione di produttori di alimenti zootecnici. “Siamo convinti che l’albo contribuirà a migliorare la produzione di Grana Padano Dop e ad assicurare il rispetto delle regole – commenta Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Tutela Grana Padano – ed estenderà la tutela della Dop alla parte di filiera dell’alimentazione delle bovine che producono latte destinato alla trasformazione in Grana Padano Dop”.

Il sistema consente l’iscrizione all’albo in qualsiasi momento per le aziende, senza prevedere limiti diversi dai requisiti di legge già in vigore, e quindi non limita in alcun modo la libera concorrenza tra le aziende, né condiziona la scelta. “In collaborazione con Assalzoo stiamo per dar vita ad un percorso che risalterà ancora di più la tutela, il benessere e la sostenibilità della filiera della Dop Grana Padano a favore dei consumatori – conclude Berni – maggiormente tutelati e garantiti dalle innovazioni tecnologiche e dal miglioramento della qualità del prodotto”.

Pnrr, Fitto: realizzare percorso condiviso con ogni Regione

Pnrr, Fitto: realizzare percorso condiviso con ogni RegioneRoma, 18 mag. (askanews) – “L’approccio del governo è quello di una visione comune tra Pnrr, Politiche di Coesione e Fondo di Sviluppo e Coesione, tenendo conto del capitolo aggiuntivo del Repower EU, per semplificare e razionalizzare il quadro di programmazione ed evitare il rischio di ritrovarci con interventi sovrapposti o addirittura contrapposti”. Lo ha affermato Raffaele Fitto, ministro agli Affari Europei, Coesione, Sud e Pnrr, nella Conferenza Straordinaria Stato-Regioni e province autonome che si è tenuta presso il ministero degli Affari Regionali e le Autonomie alla presenza del ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli.

L’obiettivo, spiega una nota, è coordinare l’impiego dei fondi della coesione europea e nazionale per il periodo 2021 27, per evitare che si ripeta la stessa esperienza delle risorse 2014-2020, con l’impiego al momento di soli 43 miliardi sugli oltre 126 totali, pari al 34% di spesa complessiva in quasi 9 anni al 2022. “Se siamo reduci da una programmazione che presenta delle criticità oggettive l’idea che si continui a procedere allo stesso modo non è sostenibile. Se tutto intorno il mondo cambia non si può pensare di non cambiare anche scelte fatte addirittura in epoca pre pandemia”, ha spiegato il ministro.

“Per questo ritengo necessaria una verifica dettagliata di come sono state spese quelle risorse, e quindi determinare il finanziamento e lo sblocco dei fondi di coesione 21-27, individuando con chiarezza gli interventi e le modalità di realizzazione in un percorso condiviso con ogni singola regione. Nei prossimi giorni incontrerò i Presidenti uno per uno con questo obiettivo”, ha concluso Fitto.